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mercoledì 19 aprile 2023

Effetti del Covid: un paese in uno stato di paralisi culturale spaventosa


Tu sei


Sara Gandini è una ricercatrice italiana in campo epidemiologico fra le più quotate a livello internazionale. E' anche una persona che si è impegnata personalmente per difendere i diritti civili e umani durante la follia pandemica, come pure per difendere la scienza, quella vera, da quelli che l'hanno sfruttata per scopi politici o per i propri interessi economici. Per questo, Sara Gandini è stata maltrattata e insultata in vari modi durante il periodo dell'epidemia.

Qui, Sara scrive un commento sulla situazione ormai incancrenita del dibattito in Italia. Se era e rimane corretto non fidarsi di quello che ci raccontano i teletromboni di stato che pretendono di rappresentare "La Scienza", è altrettanto sciocco affidarsi al primo rattoppato cerebrale che spiega su youtube che ha trovato grafene nei vaccini, il che prova che sono stati progettati come strumenti per un programma di sterminio dell'umanità. Purtroppo, non c'è nessun dialogo fra i due campi opposti. Cercare di ragionare razionalmente su qualunque cosa sembra essere diventato impossibile in un paese che si trova in uno stato di paralisi culturale che ormai definiresti come simile a un paziente con danni cerebrali irreversibili. (UB)


Di Sara Gandini

Capisco benissimo la rabbia di chi è stato discriminato perché non vaccinato, di chi si è vaccinato contro voglia per non perdere il lavoro, ancora di più di chi è stato obbligato a vaccinare i figli perché potessero fare sport o andare a scuola.

Capisco anche chi si fida sempre meno di medici, scienziati, istituzioni e teme di essere vittima di un grande esperimento sociale. Che ci siano grandi interessi economici, ma anche di potere, dietro a quello che è accaduto durante la pandemia, ma che accade ancora adesso, dalla guerra alle nuove politiche emergenziali, è indubbio.

La cosa però che mi fa rabbia è che sia così difficile creare spazi di discussione libera.

Se da una parte abbiamo i seguaci del burionismo, i terroristi del covid19, i sostenitori della scienza che diventa religione, per cui chi porta senso critico è necessariamente un pericoloso analfabeta funzionale, novax, negazionista...

Dall'altra abbiamo le comunità che cercano di ribellarsi ma finiscono per banalizzare ogni discussione sulla pandemia, e invece di stare su un livello politico, regolarmente arrivano a sostenere che i vaccini sarebbero il male assoluto, la causa di ogni malattia.

Così come mi sono arrabbiata quando le istituzioni si sono sottratte al convegno organizzato dal Politecnico di Torino, altrettanto non sopporto più chi invita a parlare solo chi aderisce perfettamente alla propria narrazione e sostiene il proprio schieramento. Anche chi parla di una medicina personalizzata e che rispetta le scelte dei singoli viene attaccata se non demonizza il vaccino, come è capitato più volte alla sottoscritta, perché per definizione tutti i medici e gli scienziati sarebbero corrotti e inaffidabili.

In entrambi i casi lo scambio tra posizioni differenti fa problema. L'altro viene ridotto regolarmente a nemico.

Ogni discussione viene ridotta a scontro e si ripetono le parole d'ordine del proprio schieramento, senza rendersi conto che questa contrapposizione è assolutamente funzionale a chi vuole impedire una seria discussione sulla pandemia, ma in generale su dove sta andando la nostra società.

Chi alimenta queste contrapposizioni ha una grande responsabilità anche perché tutto questo porta ad un infinito senso di impotenza a livello politico. E lo stiamo vedendo a ogni livello.

Rispecchiarsi nell'identico a sé alimenta il proprio narcisismo ma impedisce di camminare e di cambiare punto di osservazione, di allargare lo sguardo. Che è ciò di cui abbiamo bisogno.


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Vi può interessare anche dare un'occhiata ai commenti al post, alcuni dei quali veramente interessanti, come questo di Carmelina Salvatore

Carmelina Salvatore

Provo.

Io mi sono vaccinata nell'estate 2021, non c'era pass etc. Con molti dubbi, con molta paura perché la sensazione era quella di giocare alla roulette russa, quando i giornali rilanciavano la notizia della ragazza deceduta in Liguria.

Non ho subito discriminazioni, non ho avuto limitazioni nella mia vita e nei miei diritti.

Molti miei amici non si sono vaccinati. Loro sono stati discriminati, hanno avuto limitazioni nella vita e nei loro diritti. Alcuni erano padri di famiglia, a cui non è stato consentito neanche di vedere la recita di Natale a scuola del figlio, compagno di classe di mia figlia. Io e mio marito eravamo alla recita con un groppo in gola pensando a lui. Un dispiacere indimenticabile.

Quella discriminazione, quella umiliazione io l'ho sentita sulla mia pelle, benché non mi riguardasse direttamente. Mi ha spaventata, ha umiliato profondamente il mio personale senso sociale ed umano. È come se lo avessero fatto a me.

In questo, e nei mesi in cui tutto ciò è accaduto, non si può parlare di banalizzazione di posizioni perche la gravità assoluta di cio che è accaduto ci ha consegnato una società, un sistema di diritto, un sistema di regole troppo diversi da quelli di prima che conoscevamo tutti. Chi ha vissuto quelle discriminazioni in via diretta ha vissuto un vero e proprio trauma emotivo dal quale per molti di loro è molto difficile riprendersi. È questo trauma che impedisce il dialogo. Ed io lo capisco. È stato troppo, troppo per loro perfino perdere lo stipendio per campare la famiglia e i figli. Una umiliazione indicibile per le persone. Come si fa a dialogare per loro o chiedere a loro una posizione meno agguerrita?

È stato un trauma sociale, al pari di quello storico politico culturale sociale tra neri e bianchi ad esempio.

Perché è l'ideologia in sé della discriminazione che fa danno e lo fa in maniera molto profonda, non la singola o la specifica discriminazione in un dato momento storico o in uno specifico paese del mondo.

Sono stata prolissa, lo so.

Ma per me, anche come donna di legge, è una ferita che non rimargina. Figuriamoci per chi lo ha vissuto direttamente.

Credo che per questo noi riusciamo a conservare un equilibrio nelle valutazioni delle circostanze e dei fatti, ma tante altre persone no.

E questo vale per i vaccini e per il pass e per i medici. Per tutto ciò che riguarda questi tre anni.
(Scopro per esempio che si usa ora la parola vaccino per il cancro. Se lo chiamassimo "immunoterapia" la gente non sbarellerebbe. Invece sbarella e forse a buona ragione. Il cancro non nasce da un agente infettivo. Ma tant'è)


lunedì 17 ottobre 2022

Vaccini: Una lezione su come NON comunicare sul Web



Questo post mi è venuto in mente dopo aver letto un post di Aldo Manzin su FB che prendo come esempio su come NON si deve condurre un dibattito. Attenzione, non è lo scopo di questo post di criticare il Dr. Manzin in termini professionali o personali (Manzin è professore all'università di Cagliari). Ma, essendo il suo un post pubblico, una critica del contenuto mi sembra lecita, come pure doverosa. 

Il post di Manzin mi da un'occasione per far notare come il dibattito sul Covid e su tante altre cose sia stato condotto con toni e metodi che non ci portano certamente a gestire bene certe situazioni difficili che ci troviamo di fronte. In particolare su come non si dovrebbe mai usare la tecnica nota come la "blastata."

La blastata sul Web è un attacco a tutto campo, con tutta l'artiglieria verbale disponibile. Si parte dal classico "non sapete chi sono io!!" (dott., prof., cav., lupmann., eccetera). Poi offese, ingiurie, accidenti, insinuazioni e altro sono tutte cose ammesse. E' l'equivalente della strategia militare di non prendere prigionieri. Funziona se sei sicuro di vincere, ma non va per niente bene se perdi. In questo caso, ne dovrai pagare le conseguenze.

Anche sul Web, blastare potrebbe forse essere una buona idea quando sei sicuro di poter schiacciare i tuoi avversari. Infatti, è stata usata in modo esteso contro i no-vax, no-mask, no-green pass, eccetera sull'onda della grande paura della pandemia. Ma, comunque vada, a blastare non convinci nessuno, anzi, radicalizzi il dibattito. Poi, ti fai dei nemici e se il vento cambia te li ritrovi davanti, arrabbiati neri.

Per fortuna, quando sei sconfitto in un dibattito verbale non ti fanno un processo a Norimberga e poi ti impiccano. Ma, lo stesso, ritrovarsi sotto il fuoco incrociato di una torma di ex-blastati non è cosa piacevole. Se ne è accorto in questi giorni Fabrizio Pregliasco, per esempio, che si lamenta pubblicamente della caterva di insulti che sta ricevendo. In Italia non si pubblicano liste delle persone più odiate (per fortuna), ma se una lista del genere ci fosse, mi sa che ai primi posti ci sarebbero i virologi televisivi che hanno impestato gli schermi e i social negli ultimi due anni e mezzo. 

Senza andare troppo nei dettagli, noterete subito nel post di Manzin tutti gli errori di comunicazione che sta facendo. Il primo, quello principale, è di aver evidentemente perso le staffe di fronte alle critiche. Non va bene. Se fai vedere che ti sei arrabbiato, vuol dire che chi ti ha criticato ha colpito duro ed ha colpito qualche punto sensibile. E quindi che hai torto.

Poi, c'è la blastata vera e propria. Le frasi tutte in maiuscolo ("ORA BASTA!"), le offese gratuite "no vax del caxxo", "non capite un caxxo...", "tornate a cuccia". Poi, l'auto-incensamento, con l'accusa a chi critica di non capire niente, con l'implicazione che lui, invece si che capisce tutto! Per non parlare della scelta dell'immagine del dito medio -- addirittura quello di Dio! -- il che invita il lettore a chiedersi chi si crede di essere quello che scrive. Insomma, è un testo che sembra fatto apposta per rendersi poco credibile. E anche antipatico.

Infine, c'è un profondo errore di logica. Manzin sostiene l'insostenibile, ovvero che era sempre stato "STRANOTO" (a lettere maiuscole) che i vaccini contro il Covid non immunizzavano. Forse era noto ad alcuni degli addetti ai lavori, ma non a tutti. Fra i tanti, anche Roberto Burioni aveva detto che i vaccini immunizzano, sia pure in modo un po' obliquo. 

In ogni caso, certamente questi addetti ai lavori non hanno fatto un grande sforzo per informare il pubblico e i legislatori. Basta ricordare come nel  nel DL n.127 del 15 ottobre 2021, l'obbligo del Green Pass era giustificato "al fine di prevenire la diffusione dell'infezione da SARS-CoV-2". Per non parlare della  frase simbolo di Mario Draghi, che diceva, fra le altre cose che, "non ti vaccini, contagi, lui o lei muoiono." Draghi non è uno che si intende di vaccini. Se ha detto così, vuol dire che qualcuno dei suoi consulenti gli ha detto che i vaccini evitavano il contagio. E quindi, gli "esperti" non hanno fatto il loro dovere. 

Ora non è il caso di andare a prendersela con chi ha detto esattamente cosa. Ma è il caso di dire che durante il dibattito sul covid sono stati fatti degli enormi errori di comunicazione da parte dei cosiddetti "esperti," specialmente quelli che hanno invaso gli schermi televisivi. Sarebbe il caso, la prossima volta, di ragionarci sopra un po' di più prima di lanciarsi di nuovo in una guerra mediatica totale a base di blastate. Ma mi sa che ci ricascheremo molteplici volte e ampiamente. 

Evvabbé, leggetevi il post di Aldo Manzin, e ditemi cosa ne pensate. 


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Aldo Manzin

CARI NO VAX DEL CAXXO!

Egregi signori no vax che non capite un caxxo né di virologia né di immunologia e vi attaccate (oltre che al caxxo) alle favole complottiste che vi fanno bere ad ogni piè sospinto in modo che le amplifichiate in ogni sede e ogni occasione che avete per palesare la vostra tracotante ignoranza!

ORA BASTA!

L'ultima grande notizia, sventolata ai quattro venti dai quotidiani, dai social e sui siti che più complottari non si può, è che gli stessi dirigenti della Pfizer avrebbero "FINALMENTE" ammesso che il loro vaccino a mRNA (ndr, anche quello della concorrente Moderna) sarebbe stato "sperimentato" e successivamente autorizzato (non approvato) esclusivamente per prevenire lo sviluppo della malattia e non per impedire i contagi. E che quindi tutta la manovra per promuovere le campagne di vaccinazione, sostenerle e "imporle" (in modo più o meno gentile) a sostegno della necessità di controllare la diffusione del virus sarebbe basata su presupposti infondati oltre che illegittimi.

BENE! MA...DOV'È LA NOVITA'?

Che i vaccini a mRNA siano stati sviluppati, sperimentati e poi sottoposti a rolling review con lo scopo di accelerarne l'autorizzazione all'uso è cosa stranota; così come è STRANOTO che siano stati sottoposti DICHIARATAMENTE a valutazione dell'efficacia nel prevenire la malattia grave (e la morte) E NON nell'impedire i contagi!!! Ed è altrettanto noto (e dichiarato pubblicamente) che una valutazione dell'efficacia dei vaccini nel prevenire la trasmissione del virus avrebbe implicato una procedura che avrebbe ritardato di un bel po' l'autorizzazione. E quindi non è stata fatta e la valutazione non è stata richiesta!

CAPITO IGNORANTI NO VAX? Niente di cui meravigliarsi ora, e nessuna truffa dietro l'angolo!
Ma facciamo un passettino indietro (però non vi voglio annoiare più di tanto). Fino all'avvento delle varianti più immunoevasive (ignoranti no vax, sapete cosa vuol dire spero, o no?), in sostanza fino all'avvento di Delta, l'efficacia dei vaccini nel RIDURRE ANCHE il rischio di trasmissione in chi era stato sottoposto ad un ciclo completo di vaccinazione è ben documentata [Report dell'8 marzo 2021 del CDC: https://www.cdc.gov/.../scie.../fully-vaccinated-people.html].

Un inaspettato, e gradevolissimo "effetto collaterale" (come lo definisco io) del vaccino a mRNA!

Certo, l'effetto protettivo, poi, con l'avvento delle nuove e attuali Varianti tende a ridursi (fino quasi ad annullarsi) nel tempo: eppure i vaccini mantengano un'OTTIMA efficacia nel prevenire la malattia grave e la morte....Ma questa è un'altra storia.

Quindi non cari ignoranti no vax smettetela di ciarlare ogni volta che vi sia data la possibilità di rialzare la testa (?): informatevi, studiate e tornate a cuccia, il luogo più idoneo dove dovreste accomodarvi (senza che importuniate i legittimi inquilini).

(Nebulosa Gesto di Dio. foto tratta da: https://www.facebook.com/PassioneAstronomia/)








domenica 21 novembre 2021

Il grande fallimento dei modelli predittivi: il virus continua a fare quello che gli pare



In questi giorni, ho tradotto un articolo del medico svedese Sebastian Rushworth per l "Unconditional Blog." Rushworth fa del suo meglio per interpretare la situazione relativa al Covid-19 sulla base dei dati disponibili, esaminando come sono andate le cose in diversi paesi. 

Quello che fa impressione di tutta la vicenda è come il virus abbia sempre fatto a modo suo, infischiandosene alla grande dei vari provvedimenti più o meno draconiani presi dai governi. Rushworth stesso usa il termine "sorprendente" proprio nel titolo. 

Così, tutta la vicenda è iniziata con il fallimento dei modelli predittivi dei consulenti del governo inglese, quelli del famigerato "Imperial College," sui quali provvedimenti come il lockdown del 2020 erano basati. Modelli evolutissimi (o così definiti dai loro creatori) che hanno sballato completamente le previsioni parlando di almeno mezzo milione di morti nel primo ciclo epidemico nella sola Gran Bretagna. Per aggiungere beffa al danno, il rappresentante principale del gruppo di scienziati che lavorava con questi modelli, Neil Ferguson, si è poi fatto beccare a ricevere la sua amichetta a casa sua in barba al lockdown rigoroso che lui stesso aveva caldeggiato. Il grande modellista non aveva modellizzato bene il suo stesso comportamento, evidentemente.

In questo articolo, noterete come Rushworth non è che non usi i modelli. Li usa, ma nel modo giusto. Ovvero, non nel modo "predittivo" ma nel modo "interpretativo." Vale a dire che esamina l'andamento dell'epidemia sulla base alcuni semplici fatti, il principale dei quali è che tutte le epidemie seguono dei cicli a forma di campana, il che è un risultato che viene dai modelli, ma che non va preso come una profezia. Però, è una guida.

Insomma, di questa vicenda ci insegna che l'unico modo di affrontare un futuro difficile è di essere flessibili, di tener conto dei modelli, ma anche di essere sempre pronti a cambiare idea. Il che non è proprio il modo in cui si è svolto il dibattito sul covid, ma lasciamo perdere. Leggetevi l'articolo di Rushworth perché è veramente ben fatto e interessante.




ATTUALITÀ, SOCIETÀ

La sorprendente quarta ondata

Novembre 20, 2021


Covid: Arriverà la quarta ondata? Forse no, ma ancora non lo possiamo dire con certezza. Le considerazioni di Sebastian Rushworth


Nella questione Covid-19, la voce di Sebastian Rushworth, medico svedese, è sempre un punto di riferimento. Qui, Rushworth analizza le ragioni per la “quarta ondata” del virus, quella che è arrivata nell’Europa dell’Est circa un mese fa e che adesso è in declino, ma che si sta diffondendo in Germania e altri paesi. Colpirà anche l’Italia?

Rushworth fra alcune considerazioni molto interessanti in termini di vaccinazioni e di ondate virali. Nota che la quarta ondata è arrivata principalmente in paesi che avevano in qualche modo scampato la prima ondata (quella di Marzo 2020) e che quindi non avevano raggiunto ancora l’immunità di gregge. La Svezia, invece, aveva subito una prima ondata abbastanza importante, per cui adesso sembrerebbe essere immune alla quarta.

Altri paesi, invece, potrebbero essere temporaneamente protetti dalla quarta ondata dalle vaccinazioni, il cui effetto però svanisce dopo alcuni mesi. Questo spiega come Israele, i cui cittadini sono stati fra i primi al mondo a vaccinarsi, stia venendo colpito adesso da una quarta ondata.

E l’Italia? Noi abbiamo avuto una pesante seconda ondata, per cui adesso potremmo essere protetti per immunità naturale. Se questo è il caso, non avremo una quarta ondata. Ma non si può escludere un effetto protettivo dei vaccini. In questo caso, potremmo essere sull’orlo di una quarta ondata che potrebbe manifestarsi nelle prossime settimane con l’esaurirsi dell’immunità vaccinale. Come sempre, il futuro è difficile da prevedere, ma ci si può perlomeno ragionare sopra.

E’ una storia complicata, ma per certi versi affascinante. Mi è parso il caso di tradurre questo pezzo di Rushworth che considero esemplare per equilibrio e ragionevolezza. Vedete voi cosa ne pensate.


COVID-19: la sorprendente quarta ondata


Dr. Sebastian Rushworth, 202 Novembre 2021 (articolo originale)


Sono stato sorpreso, all’inizio, quando molti paesi fortemente vaccinati sono stati colpiti da una nuova ondata di covid-19 all’inizio dell’autunno. Sono rimasto sorpreso, cioè, fino a quando ho iniziato a vedere studi che mostravano che la protezione offerta dai vaccini è molto meno impressionante di quanto si pensasse inizialmente, e scende a livelli bassi dopo pochi mesi.

Alla luce di questo fattore, ho confrontato i tassi di mortalità da covid tra diversi paesi, per cercare di capire esattamente cosa sta succedendo. I tassi di mortalità sono di gran lunga preferibili ai tassi di infezione, perché sono molto meno variabili nel tempo. I tassi di positività sono variati enormemente nel corso della pandemia, poiché la quantità di test effettuati è cambiata, la definizione di ciò che costituisce un caso è cambiata, e i test stessi sono cambiati. Il numero di casi è quindi impossibile da usare come strumento per capire come la pandemia si è evoluta nel tempo. Anche se i diversi paesi definiscono i decessi per malattia in modo diverso, essi tendono ad essere abbastanza coerenti internamente nel tempo. I dati sulla mortalità sono quindi molto più affidabili di quelli dei casi di caso, e quindi molto più utili per capire come si sta evolvendo la pandemia.

Quindi, ecco la Svezia, il paese in cui vivo e che quindi conosco meglio:




Quello che vediamo inizialmente è una grande ondata nella primavera del 2020 dovuta alla variante iniziale, quella di Wuhan, poi un calo fino a praticamente zero morti a causa dell’inizio dell’estate. Ormai dovrebbe essere chiaro a tutti che il covid-19 è un virus altamente stagionale, che, come altri virus invernali, scompare in gran parte dalla tarda primavera all’inizio dell’autunno.
Vediamo poi nei dati svedesi una ricomparsa della variante di Wuhan nell’autunno del 2020, che inizia a declinare dopo pochi mesi quando viene raggiunta una sufficiente immunità della popolazione (cioè di “gregge”). Questo declino viene però fermato e contrastato da un aumento ancora più rapido dei decessi, che è dovuto all’arrivo della variante alfa britannica sulle coste svedesi.

Come può la variante alfa causare un’altra ondata se l’immunità della popolazione è già stata raggiunta, si potrebbe chiedere?

Perché la soglia dell’immunità della popolazione dipende dall’infettività e dalla trasmissibilità del virus. Più una variante è trasmissibile, più alta diventa la soglia dell’immunità della popolazione. Così, la soglia per l’immunità della popolazione contro la variante Wuhan è stata raggiunta nel dicembre 2020, ma quando è arrivata la variante alfa, la soglia è salita a un livello più alto, ed è iniziata una nuova ondata di diffusione pandemica.

Torniamo a quello che vediamo nel grafico: succede quindi che la variante alfa brucia rapidamente attraverso la popolazione e una sufficiente immunità della popolazione viene raggiunta contro la nuova variante entro la metà di gennaio 2021. Ancora una volta diventa difficile per il virus trovare nuovi ospiti, a quel punto il tasso di infezioni scende a un livello stagionale più basso ed endemico, che rimane fino all’arrivo della nuova stagione estiva.

Per coloro che vorrebbero attribuire il calo delle morti da covid a febbraio ai vaccini, vorrei far notare che solo una piccola percentuale della popolazione svedese era vaccinata a questo punto, quindi i vaccini non possono aver causato il calo.

Dopo l’estate, i livelli cominciano a salire di nuovo a un livello stagionale leggermente più alto, ma rimangono al livello basso che ci si aspetta per un virus che è ormai diventato endemico. Anche se la variante delta, altamente contagiosa, arriva in Svezia in tarda primavera e in autunno è totalmente dominante, non è in grado di creare una nuova ondata, a causa degli alti livelli di immunità preesistenti.

Vediamo situazioni molto simili per altri luoghi che, come la Svezia, sono stati colpiti duramente nella primavera del 2020. Qui c’è New York:

Ed ecco la Lombardia, in Italia (che per qualche motivo purtroppo non mostra i primi mesi del 2020):

Qui si vedono chiaramente le prime due ondate causate dalla variante Wuhan, poi la terza ondata causata dalla variante alfa, e poi niente, nonostante l’arrivo della variante delta. L’incapacità della variante delta di creare una nuova ondata in questi luoghi, in Italia e a New York, potrebbe essere spiegata in due modi – o non è sufficientemente più trasmissibile della variante alfa per generare una nuova ondata in luoghi che hanno già l’immunità della popolazione generata dalla variante alfa, o i vaccini stanno facendo il loro lavoro, per ora.

Passiamo all’India, per quello che ci insegna sulla variante delta:

All’inizio del 2021, la variante Delta nasce in India e si diffonde rapidamente nella popolazione. Il test degli anticorpi della popolazione rivela che circa il 50% della popolazione indiana viene infettato nel corso di pochi mesi, con la proporzione della popolazione con anticorpi che sale rapidamente dal 20% al 70%, a quel punto l’immunità della popolazione è sufficiente a far scendere la diffusione del virus a bassi livelli endemici. Si noti che i vaccini chiaramente non hanno avuto alcun ruolo in questo caso, poiché, proprio come in Svezia, solo una piccola percentuale della popolazione è stata vaccinata nel momento in cui il tasso di mortalità è sceso a livelli bassi.

Ora guardiamo alcuni paesi che hanno subito una quarta ondata durante l’autunno, e cerchiamo di capire perché. Ecco Israele:

Israele è stato in grado di evitare una forte diffusione del covid durante la primavera del 2020. Durante l’autunno viene colpito prima dalla variante originale di Wuhan e poi, proprio quando l’immunità della popolazione a quella variante raggiunge livelli in cui la diffusione comincia a diminuire, il paese viene colpito dalla variante alfa, con un picco di morti a fine gennaio 2021. A quel punto il 20% della popolazione è già completamente vaccinata, quindi qui il vaccino potrebbe effettivamente aver giocato un ruolo nel far scendere il tasso di mortalità. Questo potrebbe spiegare perché il tasso di mortalità in seguito scende molto rapidamente, invece di rimanere ad un livello più endemico fino a maggio, come in Svezia (che è stata molto più lenta nelle vaccinazioni).

Le morti da covid rimangono basse per tutta l’estate, come ci aspetteremmo. Poi arriviamo all’autunno 2021, e alla sorprendente quarta ondata. O non così sorprendente se si guardano i dati che ora mostrano abbastanza chiaramente che l’efficacia del vaccino scende rapidamente, anche quando si tratta di prevenire la malattia grave (il che è particolarmente vero per gli anziani fragili, che sono dopo tutto l’unico segmento della popolazione a grave rischio di covid-19).

Quindi, Israele viene colpito da una quarta ondata, come molti altri posti. Perché i luoghi discussi all’inizio di questo articolo, Svezia, Lombardia e New York, non stanno attualmente sperimentando la quarta ondata?

Per come la vedo io, ci sono due possibilità. La prima è che questi luoghi hanno sviluppato così tanta immunità naturale, grazie al fatto che hanno sperimentato un paio di mesi extra di pesante diffusione del covid-19 durante la primavera del 2020, che il covid è ormai finito in quei luoghi e non ci sono più grandi ondate in arrivo. Israele ha alti tassi di vaccinazione, ma all’inizio dell’autunno 2021 aveva sperimentato meno mesi di diffusione pandemica, e quindi aveva una percentuale inferiore della popolazione che aveva sviluppato l’immunità naturale da un’infezione precedente. È stato ormai stabilito abbastanza bene che l’immunità conferita dall’infezione è molto più durevole di quella conferita dalla vaccinazione, quindi questa è un’ipotesi ragionevole, ora che sappiamo che l’immunità generata dai vaccini è così fugace.

Può essere istruttivo, qui, guardare all’Europa dell’Est. I paesi dell’Europa orientale sono stati particolarmente colpiti quest’autunno. Qui c’è la Bulgaria:


Ed ecco la Slovacchia:

Notate qualcosa di speciale in questi posti?

Penso che due cose siano importanti a cui prestare attenzione. Primo, entrambi i luoghi sono stati quasi completamente risparmiati nella primavera del 2020. In secondo luogo, entrambi i luoghi avevano ancora un alto grado di diffusione virale quando l’inizio dell’estate ha fatto cadere le infezioni. Non hanno quindi mai raggiunto l’immunità della popolazione alle varianti più infettive, e quindi è sensato che abbiano visto una ricomparsa nell’autunno del 2021.

Quindi, la prima possibile spiegazione che ho menzionato per il motivo per cui alcuni luoghi non stanno sperimentando una quarta ondata è che quei luoghi ora hanno una sufficiente immunità naturale della popolazione, che li sta proteggendo. La seconda opzione è che questi luoghi stiano attualmente godendo di una protezione temporanea, data dal fatto che hanno vaccinato le loro popolazioni più tardi rispetto a luoghi come Israele. Se questo è il caso, allora si dirigeranno verso la quarta ondata in un altro mese o due.

I dati della Germania suggeriscono che la prima alternativa è più probabile che sia vera. Ecco come appare la curva per la Germania. Attualmente sembra dirigersi verso una quarta ondata.


Notate che la Germania, come Israele, è stata a malapena toccata da covid-19 durante la primavera del 2020. Invece ha avuto una grande ondata durante l’inverno del 2020/2021, causata dalla variante di Wuhan. Poi c’è stato un piccolo picco causato dalla variante alfa, che è cresciuta fino a diventare il ceppo dominante in Germania in aprile. La variante alfa è stata comunque impedita dal causare una nuova grande ondata dall’arrivo della stagione più calda. Durante questo periodo, la Germania ha vaccinato in massa la sua popolazione, con la maggior parte delle vaccinazioni tra marzo e giugno. Questo è molto simile alla Svezia, che ha anche vaccinato la maggior parte della sua popolazione tra marzo e giugno.

Allora perché la Germania sta vivendo una recrudescenza ora, e la Svezia no?

Chiaramente, non può essere dovuto al fatto che la Germania sia stata vaccinata prima e abbia perso l’immunità prima, dato che entrambi i paesi hanno vaccinato le loro popolazioni nello stesso periodo. Per questo motivo sono incline a favorire la prima ipotesi, che la Svezia abbia costruito una maggiore immunità della popolazione, per la semplice ragione che il covid ha iniziato a diffondersi massicciamente in Svezia nella primavera del 2020, ma non ha iniziato a diffondersi ampiamente in Germania fino all’autunno del 2020. Quindi, anche se l’effetto dei vaccini è già scemato in entrambi i paesi, la Svezia è protetta dalla sua diffusa immunità naturale della popolazione, mentre la Germania no. Se questo è il caso, allora la Svezia non dovrebbe vedere un’altra grande ondata. Tra un mese o due sapremo qual è la verità della questione.



venerdì 24 aprile 2020

Antivaccinismo e dintorni


Demetrio Cosola, La vaccinazione nelle campagne, 1894

Guest Post di Bruno Sebastiani

Parlare di natalismo / antinatalismo o di diete vegane / onnivore è come entrare in una cristalleria in sella a un elefante. Comunque ti muovi fai danni.
Eppure io ci ho provato, con due specifici articoli (“È meglio essere nati o sarebbe stato meglio non essere mai nati” e “Carne o non carne? Siamo animali vegetariani o onnivori?”) e, tutto sommato, credo di essermela cavata abbastanza bene, limitando al minimo i danni (solo qualche bicchiere rotto, e di scarso valore).
Incoraggiato da queste esperienze positive ho deciso di inoltrarmi in un altro campo minato, quello dei vaccini.
L’argomento è quanto mai di attualità, tenuto conto dell’emergenza sanitaria in corso e della speranza che tanta parte della popolazione ripone in un vaccino prossimo venturo, in contrasto con la chiassosa minoranza no-vax.
L’argomento è oltremodo spinoso, perché implica l’estrinsecazione di giudizi di valore non solo sui vaccini in se stessi, ma anche su tutte le grandi scoperte che in campo medico hanno consentito di aumentare la speranza di vita di miliardi di persone.
Una questione veramente scottante, ancor più delicata se si tiene conto che il tema della salute è uno dei pochi intorno al quale vi è consenso unanime da parte di tutti, forze politiche, componenti culturali, movimenti religiosi ecc.
Persino i no-vax si oppongono ai vaccini in quanto li ritengono inutili o, peggio, pericolosi per la salute, non già perché salvando vite umane contribuiscono alla sovrappopolazione del pianeta.
Eccoci dunque subito giunti al nocciolo della questione: i no-vax perseguono lo stesso fine dei “vaccinisti”, ovvero la maggior salute possibile per il maggior numero possibile di esseri umani. Solo che lo perseguono in modo diverso, mettendo in risalto i rischi, veri o presunti, connessi alla somministrazione dei vaccini.
In quegli aggettivi, veri o presunti, si cela la sostanza dell’argomento, che quindi è di natura esclusivamente e squisitamente scientifica.
Se fosse acclarato che i vaccini contribuiscono alla difesa dello stato di salute della popolazione senza eccezione alcuna e che, a contrariis, in assenza dei medesimi tale stato di salute decadrebbe fatalmente, la querelle sarebbe risolta, nessuno più si dichiarerebbe no-vax.
Ma le eccezioni esistono, non potrebbe essere diversamente.
Cionondimeno l’efficacia dei vaccini è dimostrata statisticamente in modo più che ampio. Malattie come il vaiolo, la poliomielite, la difterite, il tetano sono state debellate pressoché totalmente grazie alla vaccinoprofilassi. Altre affezioni sono tenute validamente sotto controllo con la vaccinoterapia.
Dopodiché tra i milioni, miliardi di vaccinazioni eseguite, qualche “incidente di percorso” si è verificato in passato e certamente si verificherà in futuro.
I nostri organismi non sono tutti uguali e i singoli preparati vaccinali non sono sempre perfetti al 100%. Come in tutte le cose umane vi è sempre un margine di errore e di imprevedibilità.
Così pure sappiamo che gli interessi economici dettano legge anche nel campo della salute e le industrie farmaceutiche non sono certamente degli istituti filantropici.
Ma attaccarsi a queste “microfessure” del sistema per mettere in discussione la solidità dell’intero edificio rappresenta, da parte dei no-vax, una posizione estrema, sinceramente indifendibile.
Un conto è la critica contingente di singoli aspetti, un altro la negazione della efficacia dei vaccini tout court.
Il discorso potrebbe dunque chiudersi qui.
Ma sarebbe un’occasione sprecata.
Credo infatti che il variegato e combattivo mondo antinatalista, vegano, animalista, antispecista, no vax ecc. meriti una considerazione tutta particolare per l’impegno e la passione con cui affronta le sue battaglie.
Ne parlo come di un unico schieramento perché ritengo che le idee e le azioni di tutti questi “attivisti – estremisti” siano collegate da un sottile filo rosso, anche al di là degli intendimenti dei diretti interessati.
Un loro denominatore comune è certamente la critica alla società industriale e consumista. Un altro è l’avversione per la dittatura dell’economia. Un altro ancora è la forte repulsione per l’opera di devastazione della natura compiuta da Homo sapiens.
Ce ne è abbastanza per tentare di fare un discorso onnicomprensivo.
Quali sono i punti di forza e quelli di debolezza di questo mondo, così variegato e combattivo?
Il punto di forza è sostanzialmente uno: la crisi di valori che sta attraversando il modello di vita occidentale, oramai divenuto il modello di riferimento per tutta la popolazione mondiale.
I punti di debolezza sono diversi.
In primo luogo la negatività del punto di forza, ovvero il fatto che le varie frange dello schieramento si riconoscono nella critica al modello industriale-consumista ma non hanno alle spalle una comune ideologia né un metodo di analisi storica condiviso.
Vi è così un ecologismo marxista, un altro cristiano, un altro anarco-primitivista e così via.
Inoltre, alla frammentazione ideologica se ne aggiunge un’altra di tipo contenutistico.
Vi è chi difende i diritti degli animali, chi si oppone ai vaccini, chi è contro la sovrappopolazione, chi lotta contro l’alta velocità, chi protegge determinate specie animali in pericolo di estinzione, chi si oppone alla deforestazione, chi si batte per i diritti dei più deboli, chi è contro la vivisezione ecc. ecc.
Non che le singole posizioni siano in contrasto le une con le altre, ma di fatto l’impegno dei singoli si esplica su una pluralità di fronti e, come ben sa chi si occupa di strategia militare, per vincere le battaglie occorre concentrare l’attacco in un determinato punto dello schieramento avversario, evitando di disperdere le forze in mille direzioni.
Infine un altro punto di debolezza, forse il più rilevante, di questo mondo è la contiguità con movimenti e personaggi di dubbia credibilità, professionalmente dediti al sensazionalismo, alla ricerca delle cause occulte e della dietrologia ad ogni costo, i complottisti a oltranza, quelli delle scie chimiche, dei cerchi nel grano, dell’uomo che non è mai sceso sulla luna, dei servizi segreti che hanno abbattuto le torri gemelle ecc. ecc. (per carità di patria ometto di parlare di terrapiattismo!)
Signori: non c’è bisogno di cercare spiegazioni strambe a una realtà che sta di fronte ai nostri occhi e che è ben visibile sia da chi contesta questo sistema sia da chi lo sostiene.
Per fornire un canone interpretativo basato unicamente sul buon senso e quindi alla portata di ogni intelletto ho sviluppato il Cancrismo, la teoria secondo cui il nostro comportamento su questa terra è analogo a quello delle cellule tumorali nel corpo dell’ammalato di cancro.
L’immagine non deve spaventare. L’analogia ha unicamente lo scopo di far aprire gli occhi ai candidi speranzosi in un futuro migliore.
Assumendo come punto di partenza la nocività di Homo sapiens quale diretta conseguenza dello sviluppo del suo cervello che gli ha consentito di contravvenire alle leggi di natura, tutta la storia del genere umano può essere riletta in ottica regressista.
Ogni progresso dell’indagine filosofica, delle scienze, della tecnica anziché rappresentare un successo di cui vantarsi è da intendere come un avanzamento nell’edificazione di un mondo artificiale sempre più avulso dall’armonia naturale della biosfera.
Questi progressi hanno consentito proprio quella crescita numerica indifferenziata della popolazione che è all’origine della malattia del pianeta.
In tale ottica tutto trova la sua logica spiegazione.
Non è il mangiar carne il delitto, ma il mangiarla in quantità industriale, costringendo miliardi di poveri animali a una vita del tutto innaturale.
Del mangiar vegetali nessuno ha mai detto che sia un delitto, ma io soggiungo che invece lo è aver iniziato a coltivare i campi per procurarseli artificialmente e in gran quantità.
Non è l’aver tanti figli il delitto, ma l’aver alterato il rapporto nascite / morti innescando l’aumento iperbolico della popolazione.
La rivoluzione agricola è la prima responsabile di questo stato di cose, dopodiché qui si inserisce nuovamente il discorso dei vaccini, insieme a quello degli antibiotici e dei tanti farmaci salvavita di cui ci gloriamo. Sono i secondi responsabili del grande balzo della sovrappopolazione, unitamente alle nuove condizioni igienico sanitarie e organizzative della società contemporanea.
Da notare che la necessità di particolari presìdi sanitari, tra cui i vaccini, deriva dal fatto che la diffusione di molte malattie avviene per contagio, ed è quindi favorita dal concentramento di molti esseri in spazi ristretti, situazione tipica delle città.
Prova ne sia che per arginare la diffusione della recente pandemia si è fatto ricorso al distanziamento sociale e all’isolamento, situazione in cui vivevano abitualmente gli uomini primitivi e anche gran parte dell’umanità in epoca pre-urbana.
Dobbiamo dunque predicare l’abolizione dell’agricoltura, dei vaccini e di ogni altra cura medica?
Ovviamente no. Ci siamo incamminati su una via che non può essere percorsa a ritroso e non è in nostro potere di esseri intelligenti il comportarci come se non avessimo l’intelligenza, che è la causa di ogni male.
L’unica cosa che possiamo fare è di cercare di tirare un po’ i freni, di modo che la nostra folle corsa verso il collasso rallenti e consenta a qualche generazione in più di esseri viventi di godere del poco che resta di quello che un tempo era chiamato paradiso terrestre.
Per ogni approfondimento sul Cancrismo vi rinvio al sito de “Il cancro del pianeta”.