Da “Club Orlov”.
Traduzione di MR
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David Herbert |
Questo blog è dedicato all'idea di presentare il quadro complessivo – il più ampio possibile – di quello che sta succedendo nel mondo. Le rispettive aree di interesse che formano il quadro complessivo includono quanto segue:
1. La decomposizione terminale e il collasso finale della civiltà industriale man mano che i combustibili fossili che la alimentano diventano sempre più costosi da produrre nelle quantità che servono, di qualità delle risorse, dell'energia netta sempre più bassa e, alla fine, della disponibilità sempre minore.
La prima previsione di Hubbert secondo cui il picco della produzione di petrolio assoluto negli Stati Uniti sarebbe stato negli anni 70 era precisa, ma la previsione successiva di un picco globale, seguito da un collasso rapido, intorno al 2000 è stata piuttosto sbagliata, perché sono passati 15 anni e la produzione globale di petrolio non è mai stata più alta. I prezzi del petrolio, che sono stati alti per un periodo, si sono temporaneamente moderati. Tuttavia, zoomando appena un po' nel quadro petrolifero, vediamo che la produzione di petrolio convenzionale ha raggiunto il picco nel 2005 – solo 5 anni in ritardo – ed è in declino da allora, e che il deficit è stato compensato da petrolio più difficile e costoso da ottenere (di alto mare, fracking) e da cose che non sono esattamente petrolio (sabbie bituminose).
Gli
attuali prezzi bassi non
sono sufficienti per
sostenere a
lungo la
nuova produzione di risorse costose e
l'attuale abbondanza comincia a
sembrare un banchetto seguito da una carestia. La
causa diretta di questa carestia non sarà
l'energia ma il debito, ma si può
ancora ricondurre all'energia: un'economia industriale in
crescita e
di successo ha
bisogno di energia a
buon mercato; l'energia costosa causa l'arresto della sua crescita e la fa
impantanare in
un debito che non potrà
mai essere ripagato. Una
volta che la
bolla del debito scoppia, non c'è
abbastanza capitale da investire in
un altro giro di produzione energetica costosa e
si avvia la
decomposizione terminale.
2. Il processo molto interessante degli USA che si trasformano nella nemesi di loro stessi: una USSR (URRS) 2.0 o, come li chiama qualcuno, gli USSA. (Union of Soviet States of America)
La
miglior descrizione degli USA è
quella di un cadavere di una nazione in
decomposizione dove
spadroneggia una cricca di oligarchi che controllano il gregge gestendo
metodi Orwelliani
di controllo mentale. La
popolazione è
arrivata ad
un punto tale
che la
maggior parte di essa pensa che le cose siano fantastiche – c'è
una ripresa economica, non
lo sapete? -
ma pochi si rendono conto che hanno tutti
problemi personali con
cose come la
violenza, l'abuso di alcool e
droga e
l'ingordigia. Ma non
chiamatela una nazione di violenti, di drogati e
di ingordi, perché
sarebbe insultare. In
ogni caso, non
potete dirgli niente, perché non
ascoltano, perché
sono troppo occupati a
manovrare le loro unità
di supporto vitale elettroniche alle quali sono diventati dipendenti. Grazie a Facebook e a
cose simili,
ora sono penetrati cosi in fondo
alla caverna
di Platone
che anche le ombre
che vedono non
sono reali:
sono simulazioni al computer
di ombre
di altre simulazioni al computer.
I segni di questo stato avanzato di decomposizione ora sono inconfondibili ovunque si guardi, che sia nell'educazione, nella medicina, nella cultura o nello stato generale della società americana, dove ora per la metà piena degli uomini in età lavorativa la capacità di guadagnarsi una vita decente è compromessa. Ma ora è particolarmente ovvio nell'infinito sommarsi di errori che sono l'essenza della politica estera americana. Alcuni hanno iniziato a chiamarlo “l'impero del caos”, trascurando di menzionare il fatto che un impero del caos è per definizione ingovernabile.
Un esempio particolarmente convincente è il Califfato Islamico, che ora governa ampie aree di Siria ed Iraq. Originariamente è stato organizzato con l'aiuto americano per rovesciare il governo siriano, ma ora invece minaccia la stabilità dell'Arabia Saudita. Questo problema è stato peggiorato molto alienandosi la Russia che, con il suo lungo confine centro asiatico, è la nazione più grande ad essere interessata a combattere l'estremismo islamico. Il meglio che americani sono stati capaci di fare contro il Califfato è stata una campagna di bombardamenti costosa e inefficace. Precedenti campagne di bombardamenti inefficaci e costose, come quella in Cambogia, hanno prodotto conseguenze non volute come il regime genocida di Pol Pot, ma perché disturbarsi a imparare dagli errori quando li si può aggravare senza fine?
Un altro esempio è il caos militarizzato e il collasso economico conclamato che ha ingolfato l'Ucraina sulla scia del rovesciamento violento organizzato dagli americani del suo ultimo governo costituzionale un anno fa. La distruzione dell'Ucraina è stata dal calcolo semplicistico di Zbigniew Brzezinski per cui trasformare l'Ucraina in una zona occupata della NATO e anti Russia avrebbe contrastato efficacemente le ambizioni imperiali russe. Un grande problema di questo calcolo è che la Russia non ha ambizioni imperiali: la Russia ha tutto il territorio che può desiderare, ma per svilupparlo ha bisogno di pace e libero commercio. Un altro piccolo problema della “scacchiera” di Zbiggy è che la Russia ha la preoccupazione principale di proteggere gli interessi dei russi ovunque vivano e, per ragioni politiche interne, agirà sempre per proteggerli, anche se tali azioni sono illegali e portano il rischio di un grande conflitto militare. Così, la destabilizzazione americana dell'Ucraina non ha ottenuto niente di positivo, ma ha aumentato le possibilità di un auto annullamento nucleare. Ma se gli USA riescono a scomparire dalla mappa politica del mondo senza innescare un olocausto nucleare, abbiamo comunque un problema, che è che...
3. Il clima della Terra, la nostra casa, è, per dirlo nel modo più gentile possibile, completamente fottuto. Ora, ci sono parecchie persone che pensano che alterare radicalmente la chimica e la fisica planetaria dell'atmosfera e dell'oceano, bruciando appena la metà degli idrocarburi fossilizzati estraibili usando metodi industriali, non significhi niente e che ciò che stiamo osservando è solo variabilità climatica naturale. Queste persone sono idioti. Cancellerò ogni singolo commento che faranno a questo post, ma nonostante la mia promessa di farlo, vi assicuro che ne faranno... perché sono idioti. [Aggiornamento: sì, infatti ne hanno fatti, CVD].
Ciò che stiamo vedendo è un episodio estintivo innescato dagli esseri umani che sarà sicuramente al di là di qualsiasi altra cosa nell'esperienza umana e che potrebbe rivaleggiare con il grande evento estintivo del Permiano-Triassico di 252 milioni di anni fa. C'è persino la possibilità che la Terra venga completamente sterilizzata, con un'atmosfera surriscaldata e tossica quanto quella di Venere. Che questi cambiamenti stiano avvenendo non richiede una previsione, solo osservazione. I
soli parametri che restano
da determinare sono questi:
1. Fino a dove arriverà questo processo?
Ci sarà ancora un habitat in cui gli esseri umani possano sopravvivere? Gli esseri umani non possono sopravvivere senza molta acqua potabile e fonti di carboidrati, proteine e grassi, tutte cose che richiedono ecosistemi funzionanti. Gli esseri umani possono sopravvivere con quasi ogni tipo di dieta – persino con cortecce di alberi e insetti – ma se tutta la vegetazione è morta, lo siamo anche noi. Inoltre, non possiamo sopravvivere in qualsiasi ambiente in cui la
temperatura di bulbo umido (che tiene conto della nostra capacità di raffreddarci sudando) supera la nostra temperatura corporea: nel momento in cui questo accade, moriamo di colpo di calore Infine, abbiamo bisogno d'aria che possiamo effettivamente respirare: se l'atmosfera diventa troppo carente di ossigeno (perché la vegetazione è morta) e troppo ricca di CO2 e metano (perché la vegetazione morta è bruciata, il permafrost si è scongelato e il metano intrappolato nei clatrati oceanici è stato rilasciato), tutti noi moriamo.
Sappiamo già che l'aumento della temperatura media globale è aumentata di 1°C dai tempi preindustriali e, sulla base della chimica dell'atmosfera alterata, si prevede che alla fine aumenterà di 2°C. Sappiamo anche che l'attività industriale, grazie agli aerosol che immette nell'atmosfera, produce un effetto conosciuto come attenuazione globale. Una volta scomparso questo effetto, la temperatura media farà un salto di almeno altri 1,1°C, Questo ci porrebbe nella gamma dei 3,5°C e nessun essere umano è mai stato vivo in una Terra di 3,5°C al di sopra della temperatura di riferimento. Ma,
sapete, c'è
una prima
volta per
tutto. Forse possiamo inventare qualche congegno... Forse se ci mettiamo tutti dei cappelli ad aria condizionata o qualcosa del genere... (Ne
facciamo una competizione di design?)
2. Con quale velocità si verificherà questo processo?
La massa termica del pianeta è tale che c'è un ritardo di 40 anni fra quando la chimica atmosferica viene cambiata e quando vengono percepiti i suoi effetti nella temperatura media. Finora siamo stati protetti da alcuni degli effetti da due cose: la fusione del ghiaccio di Artico e Antartide e del permafrost e la capacità dell'oceano di assorbire il calore. La vostra bevanda ghiacciata rimane piacevole finché non si sia sciolto l'ultimo cubetto di ghiaccio, ma poi diventa tiepida e sgradevole piuttosto in fretta. Alcuni scienziati dicono che, all'esterno, ci vorranno 5000 anni perché finiamo i cubetti di ghiaccio, provocando la fine della festa, ma poi le dinamiche degli enormi ghiacciai che alimentano i cubetti di ghiaccio non sono state comprese così bene e ci sono state sorprese continue in termini di quanto rapidamente possano rimuovere gli iceberg, che poi galleggiano in acque più calde e fondono rapidamente.
Ma la sorpresa maggiore degli ultimi anni è stata il tasso di rilascio di metano artico. Forse voi no, ma io ho trovato impossibile ignorare tutti gli scienziati che hanno suonato l'allarme del rilascio del metano dell'Artico. Ciò che chiamano la pistola a clatrati – che può rilasciare circa 50 gigatonnellate di metano in un paio di decenni – sembra essere stata azionata nel 2007 ed ora, pochi anni dopo, la linea di tendenza delle concentrazioni di metano nell'Artico è diventata allarmente. Ma dovremo aspettare almeno altri due anni per avere una risposta autorevole. In generale, il metano contenuto nei clatrati è sufficiente a superare il potenziale di riscaldamento globale di tutti i combustibili fossili bruciati finora di un fattore fra 4 e 40. L'estremo massimo di questa gamma sembra posizionarci a un buon punto sulla strada di un'atmosfera tipo quella di Venere e le specie che sopravvivono potrebbero essere limitate a batteri termofili esotici, sempre che ce ne siano, e sicuramente non comprenderanno le specie che ci piace mangiare, né nessuno di noi.
Vedere tali numeri ha spinto molti ricercatori a proporre la possibilità di un'estinzione umana a breve termine. Le stima variano, ma, in generale, se la pistola a clatrati ha effettivamente sparato, allora la maggior parte di noi non dovrebbe pianificare di essere ancora qua oltre a circa metà secolo. Ma la cosa divertente è (l'umorismo non è mai di cattivo gusto, a prescindere da quanto sia terribile la situazione) che la maggior parte di noi non dovrebbe pianificare di essere ancora qua in ogni caso. L'attuale popolazione umana sovradimensionata è un prodotto della combustione di combustibili fossili e una volta che sono finiti, la popolazione umana collasserà. Si chiama scomparsa ed è una cosa che accade sempre: una popolazione (diciamo, il lievito in una vaschetta di liquido zuccherino) consuma il proprio cibo e poi scompare. Pochi individui più resistenti persistono e se ci buttate un po' di zucchero tornano in vita, cominciano a riprodursi e il processo decolla ancora.
Un altro aspetto divertente dell'estinzione a breve termine dell'umanità è che non può mai essere osservabile, perché nessuno scienziato sarà presente ad osservarlo, pertanto è un concetto non scientifico. Siccome non può essere usata per fare scienza, gli scienziati che la buttano là devono puntare ad un effetto emotivo. Ciò è insolito per gli scienziati, che generalmente sono orgogliosi dei essere razionali e preferiscono avere a che fare con l'osservabile e il misurabile. Allora perché gli scienziati inseguirebbero un effetto emotivo? Chiaramente perché percepiscono che si debba fare qualcosa. E percependo che si debba fare qualcosa, devono anche percepire che si possa fare qualcosa. Ma se è così, di cosa si tratta?
Il tentativo di fare lobby nei governi per limitare le emissioni di carbonio è sempre il primo della lista. Non è stato un successo. Come una delle molte ragioni di ciò, considerate i due punti sopra: gli USA sono uno dei più grandi colpevoli quando si tratta di emissioni di carbonio, ma il cadavere in decomposizione del sistema politico americano è incapace di qualsiasi azione costruttiva. E' troppo occupato a distruggere paesi: Iraq, Libia, Siria, Ucraina...
Seconda in lista è una cosa chiamata geoingegneria. Se non sapete cos'è, non preoccupatevi; è in gran parte un sinonimo di masturbazione mentale. L'idea è che si possano sistemare cose che non si capiscono usando tecnologie che non esistono. Ma data la credenza umana irrazionale secondo cui ogni problema deve avere una soluzione tecnologica, c'è sempre qualche folle disposto a buttarci dei soldi. I tentativi precedenti su questa linea comprendevano l'idea di inseminare gli oceani col ferro per promuovere la crescita del plancton, o di mettere pezzi di stagnola in orbita per riflettere un po' di luce solare, o dipingere il Sahara di bianco.
Sono tutti
progetti divertenti a cui pensare. Perché non usare armi nucleari per immettere polvere nell'atmosfera per bloccare un po' di luce solare? O perché non nuclearizzare qualche vulcano, per ottenere lo stesso effetto? Se questo è politicamente difficile, perché non fare qualcosa di politicamente facile: uno scambio nucleare limitato?Ciò oscurerebbe i cieli, portando a un mini inverno nucleare e ridurrebbe anche la popolazione, che ridurrebbe l'attività industriale. Ci sono armi nucleari sufficienti a mantenere il pianeta freddo per tutto il tempo che serve a tutti noi per morire di avvelenamento da radiazioni. Questa soluzione geoingegneristica, insieme a tutte le altre, è in linea col detto popolare “Se non puoi risolvere un problema, ingrandiscilo”
E quindi mi pare che tutto il parlare di estinzione umana a breve termine sia soltanto uno sbattere le mani emotivo progettato per motivare le persone a provare cose che non funzioneranno. Tuttavia, credo che valga la pena di ponderare l'argomento per una ragione semplice: e se non vogliamo estinguerci? Abbiamo già stabilito che l'estinzione umana (a prescindere da quando si dica che si verifichi) non sarà mai osservabile, perché nessun essere umano sarà in giro ad osservarla. Sappiamo anche che le scomparse di popolazioni avvengono in continuazione, ma non risultano sempre in estinzione. Quindi, chi e più probabile che morirà e chi potrebbe farcela?
Le prime della lista sono le vittime invisibili della guerra. Ormai tante persone hanno visto foto dei mucchi di soldati ucraini morti lasciati a marcire dopo un altro attacco fallito, o i video dei residenti di Donetsk che muoiono sui marciapiedi dopo essere stati colpiti da colpi di artiglieria o di mortaio lanciati dal governo. Ma non sappiamo quanti bambini e donne stanno morendo nei reparti maternità perché il governo ha bombardato cliniche ed ospedali: tali casualità della guerra sono invisibili. Né ci verrà mostrato un video di tutti i pensionati che espirano prematuramente perché non possono più permettersi il cibo, le medicine o il riscaldamento, ma possiamo star sicuri che molti di loro non ci saranno più da qui a un anno. Quando si tratta di guerra, ci sono solo due strategie praticabili: rifiutarsi di prenderne parte e scappare. Infatti, il milione circa di ucraini che ora sono in Russia, o il milione di siriani che non sono più in Siria, sono quelli intelligenti. Sono gli ucraini che sono combattenti volontari gli idioti, quelli che stanno scappando in Russia per strsene fuori dalla guerra sono quelli intelligenti. “Tuttavia, i russi, che si offrono volontari per proteggere la loro terra e le loro famiglie da ciò che equivale ad un'invasione americana, chiaramente non sono degli idioti.
Stanno anche vincendo). In questo senso, la guerra è un processo darwiniano, che porta all'estinzione degli stolti.
Il prossimo della lista degli episodi di estinzione da evitare avviene nelle grandi città durante un'ondata di calore. E'
avvenuto in Europa nel 2003
ed ha portato a 70.000 casualità. Nel 2010, un'ondata di calore nella regione di Mosca (che è molto a nord) ha portato a 14.000 morti nella sola Mosca. L'effetto isola di calore urbano, che è causato dalla luce del sole assorbita dalla pavimentazione e dagli edifici, produce temperature locali molto più alte, portandole oltre la soglia del colpo di calore. Mentre l'economia dei combustibili fossili continua a funzionare, le città rimangono vivibili grazie alla disponibilità dell'aria condizionata. Una volta che questa chiude, gli episodi di estinzione da ondata di calore urbana diventeranno diffusi. Visto che il 50% della popolazione vive nelle città, metà della popolazione umana è a rischio di estinzione per colpo di calore. Pertanto, se non vi volete estinguere, non passate l'estate in una città.
La lista di luoghi in cui è meglio che non stiate se volete evitare l'estinzione diventa piuttosto lunga. E' meglio che non viviate in California, per esempio, o negli stati aridi del sudovest, perché è probabile che siano allagati dagli oceani che salgono (alla fine saliranno di oltre 100 metri, mettendo sott'acqua tutte le città costiere). E' meglio che non viviate nella metà est del Nord America, perché, paradossalmente, una regione artica drammaticamente più calda provoca l'andamento ondulato del jet stream, producendo inverni sempre più rigidi che, senza combustibili fossili, causeranno morte diffusa a causa dell'esposizione al freddo. Anche adesso, un po' più di neve, che è probabile che diventi la nuova normalità, ha causato la resa dell'intera infrastruttura dei trasporti del New England (dove, fortunatamente, non mi trovo). Ed è meglio che non viviate nemmeno dove la fonte d'acqua proviene dalla fusione dei ghiacciai, perché i ghiaccia presto non ci saranno più. Questo inclute gran parte del Pakistan, vaste aree dell'India, Bangladesh, Thailandia, Vietnam e così via. L'elenco di posti in cui è meglio non vivere se non ci si vuole estinguere per questa o quella ragione comincia a diventare piuttosto lungo.
Ma tutta le metà settentrionale dell'Eurasia sembra piuttosto bella per i prossimo futuro, quindi se non vi volete estinguere, è meglio che cominciate ad insegnare il Russo ai vostri figli.