Questa è un a critica a un video recente di Matteo Gracis sul Covid, ma vale in generale per far vedere come sia difficile abbordare problemi complessi anche sulla base di dati reali. E non me la prendo in particolare con Gracis, che perlomeno ha fatto del suo meglio. Me la prendo con tutti i personaggi televisivi che passano per scienziati e non hanno capito nulla di quello di cui parlano, nonostante che la teoria della diffusione delle epidemia sia nota e ben assodata. Le ultime figuracce sono state quelle di Ricciardi e quella di Galli, e non sono state le sole. E allora pensate a quello che succede con il cambiamento climatico che è una storia molto più complessa e difficile.
Da "Radio Cora"
di Ugo Bardi.
Il video di Matteo Gracis a questo link. si intitola: "Covid-19: analisi dei fatti." Ve
lo segnalo non perché lo approvo, ma perché mi sembra significativo per
tante cosette. Una è come il concetto di "fatti" possa essere
utilizzato in modo improprio. Anche fatti veri, se analizzati in modo scorretto, ti possono mandare fuori strada.
Nel video abbiamo 35 minuti di ragionamenti detti in un tono addormentativo su un sottofondo di una musichetta altrettanto addormentativa. Non mostra quasi altro che il testo che viene letto dalla voce narrante, intercalato da qualche grafico. Occasionalmente, vediamo la faccia dell'autore, il quale ci dice che il testo è opera di Mirco Bandelli, "esperto di statistica, matematica, e informatica."
Bene, supponiamo che siate riusciti ad arrivare in fondo al video, che cosa ne tirate fuori? Per prima cosa, diciamo che i dati mostrati sembrerebbero tutti veri -- sono dei "fatti" -- e, su 35 minuti di chiacchere, ci sono ragionamenti condivisibili e apprezzabili. Ma se i fatti sono veri, la loro interpretazione lascia molto a desiderare, per non dir di peggio.
Il problema con i fatti è che bisogna sapere di cosa si parla.
Supponete di essere stati colpiti da un fulmine. E che, mentre siete
ancora bruciacchiati e malridotti, arriva uno e vi dice: "Lo vedi che
Dio è adirato con te per via dei tuoi peccati? Pentiti, peccatore!" A
parte rincorrere quel tale armati di forcone, è comunque un fatto che
ogni tanto qualcuno viene veramente colpito da un fulmine. Ma la
maggior parte noi non vedono come corretta l'interpretazione di questo
inoppugnabile fatto come dovuto all'ira del buon Dio. Peraltro, fino a
qualche secolo fa (e forse ancora oggi per qualcuno) non si sapeva cosa
fossero i fulmini e spesso si ragionava in termini di punizione divina
per i fulminati.
Con l'interpretazione dei dati sul Covid può succedere più o meno lo
stesso. Ovvero che i dati siano giusti, ma la loro interpretazione sia
carente per mancanza di conoscenza. L'autore del filmato di cui stiamo
discutendo sarà sicuramente bravissimo nel suo mestiere, ma casca
giù dal pero, per esempio, quando si domanda come mai, se il virus
esisteva già a Novembre
2019 (un fatto), sia partito a espandersi visibilmente soltanto a Marzo
(un altro fatto). E non
riesce a trovare altra spiegazione che un intervento esterno, voluto da
"qualcuno" che ha agito consapevolmente per scatenare l'epidemia.
Un complotto, insomma.
Non è che i complotti non esistono, esistono, eccome! Ma bisogna stare attenti a non vederli dappertutto. In realtà, quasi tutto quello che è successo col Sars-Cov-2 si spiega bene se uno fa lo sforzo di studiarsi quello che sappiamo di come si diffondono le epidemie. A questo punto, qualcuno mi potrebbe rispondere, "ma, Ugo, da quando sei diventato un epidemiologo? Chi ti credi di essere?" Il fatto è che per un chimico fisico, come sono io, certe cose sono ovvie. L'epidemiologia usa le stesse equazioni che si usano per descrivere le reazioni chimiche o l'andamento di popolazioni biologiche. E quindi c'è una logica con la quale questi sistemi funzionano.
Una volta che ci avete lavorato un po' sopra, vedrete che non c'è niente di strano che il virus sia rimasto quiescente per alcuni mesi nel 2019, salvo poi partire a riprodursi andare su rapidamente quando ha trovato condizioni favorevoli per farlo, a Febbraio del 2020. Ma queste cose risultano poco comprensibili alla maggior parte di quelli che commentano su questo argomento. Pensate a tutti quelli che hanno dato la colpa della ripartenza della "seconda ondata" a Ottobre 2020 agli Spritz bevuti in estate sulla spiaggia. Ma il virus poteva ricordarsi a Ottobre cosa era successo in Agosto? Impensabile, a meno di attribuire poteri semi-divini alla creaturina peduncoluta. Anche quello di rimanere quiesciente in Agosto è un comportamento normale per dei virus che hanno bisogno di condizioni di temperatura e umidità abbastanza specifiche per diffondersi nell'aria. Per non parlare di alcuni fisici, e tanta altra gente, che hanno capito solo metà della storia e hanno pensato che il virus avrebbe poututo veramente seguire una curva esponenziale andando sempre più in fretta verso l'infinito.
Così, nel 2020 abbiamo visto l'epidemia svilupparsi in due cicli
principali nei mesi freddi, come è tipico delle malattie che colpiscono
l'apparato respiratorio. Non c'è bisogno di pensare a interventi umani, complotti e follie varie, per spiegare questo andamento.
Può darsi che nel 2021 vedremo altri cicli, ma le varie spiegazioni che
li attribuiscono ad azioni umane -- tipico il "virus panettone" di cui
qualcuno parlava dopo Natale -- non sono giustificate da nessun dato
disponibile.
Qui, spesso ti trovi di fronte a un problema irrisolvibile: l'epidemiologia non è una cosa che si studia al liceo e ben poca gente la studia all'università. Anche i virologi sono medici, non epidemiologi, quindi spesso non hanno gli strumenti mentali per capire certe cose. Non più di quanto non ce li abbia un informatico che si mette all'anima di fare un film sull'epidemia. Aggiungici che il dibattito attuale non è su basi razionali, ma su basi tribali ("se dici questo è perché sei un negazionista" oppure, "sei pagato dai poteri forti!"), per cui va a finire che non solo avanziamo nella nebbia, ma anche ad occhi chiusi e con un bel paio di occhiali scuri inforcati sul naso. Ed è notte. E ti si è anche rotto il tergicristallo e fuori piove come Dio la manda.