sabato 19 settembre 2015

Un Artico più caldo significa inverni più freddi altrove.

Da “Inside Climate News”. Traduzione di MR (via Skeptical Science)

Di Katherine Bagley

L'aumento delle temperature dell'Artico stanno cambiando il jet stream, portando l'aria fredda più a sud, dimostrando che il cambiamento climatico può alimentare il meteo estremo in modi inattesi. 


Il cambiamento climatico si manifesta con inverni più nevosi in luoghi come Boston, grazie ad un Artico più caldo. Foto: Peter Enyeart, via Flickr

La fusione del ghiaccio marino e le temperature più alte nell'Artico sono responsabili per i brutali picchi di freddo che hanno afflitto parti dell'Asia e del Nord America negli ultimi anni, secondo la nuova ricerca di scienziati coreani ed europei pubblicata lunedì.

Lo studio, pubblicato nella rivista peer-review Nature Geoscience, si aggiunge alle prove crescenti che collegano l'aumento delle temperature nell'Artico al cambiamento degli schemi meteorologici in tutto il globo. Aiuta anche a demolire ulteriormente una delle argomentazioni preferite dai negazionisti: il meteo freddo prova che il mondo non si sta scaldando a causa dell'accumulo di gas serra nell'atmosfera.

Controintutitivo: (Un po' di) volatilità dei mercati è buona, la stabilità non tanto

Da “Resource Insight”. Traduzione di MR

Di Kurt Cobb

Con le borse del mondo che precipitano e i prezzi dei beni in picchiata, sembra appropriato tornare al tema di cui ho parlato in precedenza, cioè del fatto che una certa quantità di volatilità finanziaria è cosa buona per gli esseri umani e per i sistemi che costruiscono e che i tentativi di soffocare la naturale e salutare volatilità di un sistema può portare alla fine ad una maggiore, e persino catastrofica, volatilità. Tutto questo va contro la propaganda con la quale veniamo intrattenuti quotidianamente. Per esempio, agli investitori viene detto che minore è la volatilità dei loro portafogli, minore è il rischio. Ma nel 2008 questo si è rivelato essere falso. Più di recente, man mano che la volatilità nell'ampiamente seguito S&P 500 si è assestata ai minimi storici, quest'anno, gli investitori hanno creduto che la magia della volatilità bassa fosse un fatto permanente. Le banche centrali, attraverso i loro interventi periodici quando i mercati hanno iniziato a crollare, avevano in qualche modo approntato una situazione senza possibilità di perdere per gli investitori. Sarebbe stato vento in poppa per... be', per sempre, se si ascolta Wall Street.

venerdì 18 settembre 2015

Gli esseri umani si trovano di fronte all'estinzione se la distruzione delle piante continua: 'Le leggi della termodinamica non hanno pietà'

Da “International Business Times”. Traduzione di MR (via Bodhi Paul Chefurka)

Di Hannah Osborne




Una sezione di pascolo bruciato vista in un'area deforestata dell'Amazzonia nello stato di Maranhao (Mario Tama/Getty Images)

Uno studio ha scoperto che gli esseri umani o si estingueranno o saranno costretti a tornare a stili di vita da cacciatori-raccoglitori se continuiamo a distruggere la vita vegetale della Terra.
John Schramski, dell'Università della Georgia, ha detto che il nostro pianeta diventerà sempre meno ospitale in conseguenza della perdita di piante e che, se non ci estinguiamo, i nostri stili di vita torneranno quelli dei nostri antenati di 12.000 anni fa. In uno studio pubblicato sulla rivista PNAS, Schramski e colleghi hanno usato la termodinamica (la relazione fra calore ed energia) per guardare l'energia immagazzinata nelle piante e il tasso al quale viene distrutta per stabilire le conseguenze della distruzione continua. La Terra è stata un panorama desolato per miliardi di anni, finché gli organismi si sono evoluti fino a trasformare la luce solare in energia. Dopo di che c'è stata una esplosione di vita vegetale ed animale. I ricercatori stimano che il pianeta contenesse circa 1.000 miliardi di tonnellate di carbonio nella vita vegetale 2.000 anni fa e che da allora gli esseri umani hanno ridotto quella quantità di circa la metà, distruggendola per fare spazio a città e agricoltura. Si pensa che abbiamo distrutto circa il 10% di questa banca di carbonio negli ultimi 100 anni.

Cambiamento climatico: ci salverà la crisi economica?

Dalla pagina FB di Bodhi Paul Chefurka. Traduzione di MR

Una delle cose interessanti del modo in cui l'economia funziona è che per fare un dollaro è sempre necessario consumare energia. E il consumo di energia (parlando globalmente) comporta il rilascio di CO2. Come abbiamo visto dall'inizio della Rivoluzione Industriale, man mano che l'economia mondiale cresce, le emissioni di CO2 seguono.

Il PIL mondiale potrebbe cominciare a scivolare? Questa probabilità sembra sempre maggiore. Le borse stanno crollando, man mano che i prezzi dei beni collassano, l'economia della Cina sta sprofondando, i rapporti del debito nel mondo stanno lievitando e le banche centrali sembrano aver finito gli strumenti incentivanti su larga scala. Ovviamente siamo a rischio di inversione economica globale, che potrebbe persino già essere in corso.

Sono stato per lungo tempo dell'opinione di recente condivisa dallo scienziato del clima Christopher Reyer, che è stato citato nell'articolo “Il collasso economico limiterà il cambiamento climatico, prevede uno scienziato del clima" quando dice, "Non siamo nemmeno sulla strada per i +6°C perché le economie collasseranno molto prima che ci arriviamo”.


Per cui ho deciso di fare un piccolo esperimento mentale. Cosa succederebbe alle emissioni di CO2 se il mondo entrasse in una depressione analoga alla Grande Depressione dei primi anni 30, ma in qualche modo più duratura? Come ogni buono scienziato amatoriale, comincio dichiarando le mie ipotesi in anticipo.

Ho cominciato con l'ipotesi chiave che l'intensità di CO2 del PIL (la quantità di CO2 emessa per ogni dollaro di PIL) rimarrebbe costante nel periodo della depressione, il che significa che il declino percentuale delle emissioni di CO2 sarebbe lo stesso di quello del PIL.

Quell'ipotesi iniziale si basa sull'ipotesi sottesa: i fattori che in passato hanno ridotto l'intensità di carbonio del PIL – come l'accumulo di energia rinnovabile e il passaggio a livello mondiale verso le economie dei servizi – non saranno più in gioco. Gli investimenti in nuovi impianti di produzione di energia si fermeranno, in quanto non serviranno più e il mondo sarà troppo occupato a cercare di sopravvivere per preoccuparsi di creare più posti di lavoro in servizi finanziari e nell'arredamento di interni.

Lo scenario si dipana così: ho immaginato che il mondo cade in una depressione che inizia praticamente come la Grande Depressione, con tre anni di scivolamento del PIL a doppia cifra. Questo salto è seguito da una tentata ripresa che recupera un po' di campo economico per un anno o due, dopo di che si insedia una discesa economica più graduale ma di maggior durata, che si dipana man mano che si avvicina il 2030.

Nella mia immaginazione il ripido scivolamento economico inizia il prossimo anno, con tre anni consecutivi di declino del PIL mondiale del 11% – più o meno quello che il mondo ha vissuto dal 1929 al 1932. Quei declini sono seguiti da un anno di ripresa e da un anno di paralisi da far strabuzzare gli occhi. Dopo il 2020, comincia lo scivolamento più lungo e lento. Comincia col 5% all'anno e si riduce gradualmente a declini del 2% all'anno verso la fine del decennio. Ogni anno, le emissioni di CO2 scendono della stessa percentuale del PIL.

Ecco come si presenta l'evento in numeri:


Nel 2030, il mondo emetterebbe solo la metà del CO2 che emette oggi – circa la stessa quantità che emetteva nel 1977. Ciò avverrebbe senza alcuna necessità di investimenti in energie rinnovabili o nucleare e senza la necessità di alcun accordo internazionale. Naturalmente, a quel punto il PIL mondiale sarebbe declinato a sua volta della metà...

Ora, questo non è un piano o una proposta. E' solo una descrizione di quello che accadrebbe durante un declino economico simile a quello che abbiamo già vissuto in un passato non troppo lontano.

A differenza delle conferenze internazionali sul clima “estendi-e-fingi”, o le pie illusioni dei sostenitori delle energie rinnovabili, questo processo è garantito che funzioni. Ed un rapido sguardo alle borse di azioni, obbligazioni e beni proprio in questo momento suggerisce che le possibilità che questo accada in realtà sono piuttosto buone.

Forse c'è qualche speranza, dopotutto, per la biosfera...


giovedì 17 settembre 2015

5 trilioni di tonnellate di ghiaccio perse dal 2002

Da “slate”. Traduzione di MR (via Skeptical Science)

Di Phil Plait 

Scrivo del significato che ha il riscaldamento globale per il nostro pianeta e per noi ormai da molto tempo. Una preoccupazione cruciale riguardo a questo è la perdita di ghiaccio terrestre in Antartide e Groenlandia, per molte ragioni. Una è che è un indicatore dei poli, un'anticipazione di cosa significa alzare il termostato globale. Un'altra è che contribuisce all'aumento del livello del mare, che si sta alzando ormai da un bel po' di tempo. La la perdita di ghiaccio terrestre è forse più importante come innesco politico. La quantità totale di ghiaccio terrestre persa ogni anno è diretta, qui, ora. E i numeri sono impressionanti: usando i dati dei satelliti GRACE lanciati nel 2002, gli scienziati hanno misurato che la calotta glaciale dell'Antartide sta perdendo 134 miliardi di tonnellate all'anno e la Groenlandia ne sta perdendo 287.


Dieci miliardi

Se i livelli di popolazione continuano ad aumentare al tasso attuale, i nostri nipoti vedranno la Terra sprofondata in una crisi ambientale senza precedenti, sostiene lo scienziato computazionale Stephen Emmott in in questo estratto dal suo libro Dieci Miliardi

Da “The Guardian”. Traduzione di MR (via Luca Pardi)





La popolazione globale è prevista superare la soglia dei 10 miliardi in questo secolo. Foto: Getty, Corbis

Di  Stephen Emmott

La Terra è la casa di milioni di specie. Solo una la domina. Noi. La nostra intelligenza, la nostra inventiva e le nostre attività hanno modificato quasi ogni parte del nostro pianeta. Di fatto stiamo avendo un profondo impatto su di esso. Di fatto, la nostra intelligenza, la nostra inventiva e le nostre attività ora sono i motori di ogni problema globale che affrontiamo. Ed ognuno di questi problemi sta accelerando man mano che continuiamo a crescere verso una popolazione globale di 10 miliardi. Di fatto, credo che possiamo giustamente definire un'emergenza la situazione in cui ci troviamo – una emergenza planetaria senza precedenti.

mercoledì 16 settembre 2015

Paul Chefurka: come i principi della termodinamica determinano la situazione energetica

DaProsperouswaydown”. Traduzione di MR (via Bodhi Paul Chefurka)

I principi termodinamici spiegano come una base energetica, per l'uomo e per la natura, governa sia l'auto organizzazione gerarchica sia la devoluzione di complessità nei sistemi attraverso le leggi fisiche.

Il principio della selezione naturale si rivela come capace di cedere informazioni che la prima e la seconda legge della termodinamica non sono competenti a fornire. Le due leggi fondamentali della termodinamica sono, naturalmente, insufficienti a determinare il corso degli eventi in un sistema fisico. Ci dicono che certe cose non possono accadere, ma non ci dicono cosa succede (Lotka, 1922).

Arriviamo così alla conclusione che ogni tipo di moto perpetuo è impossibile. Un flusso continuo di energia fresca è necessario per il funzionamento costante di ogni sistema in opera, sia animato sia inanimato. La vita è ciclica per quanto riguarda le sostanze materiali consumate e gli stessi materiali vengono usati in continuazione nel metabolismo. Ma per quanto riguarda l'energia, è unidirezionale e nessun uso ciclico continuo dell'energia è nemmeno concepibile. Se abbiamo energia disponibile, potremmo mantenere la vita e produrre ogni requisito materiale necessario. E' per questo che il flusso di energia dovrebbe essere la prima preoccupazione dell'economia (Soddy, 1926, p. 56).

I processi geologici, i sistemi atmosferici, gli ecosistemi e le società sono interconnessi attraverso una serie di trasformazioni energetiche... ognuna di esse riceve energia e materie dall'altro, ridandola indietro e agendo attraverso meccanismi di retroazione per auto-organizzare il tutto in una grande interazione di spazio, tempo, energia ed informazione. I processi di trasformazione dell'energia in tutta la biosfera costruiscono ordine, degradano energia nel processo e mettono in ciclo materiali ed informazioni in reti di sistemi organizzati gerarchicamente di scala spaziale e temporale sempre maggiore (Odum, 2001, p. 4).

Le prime tre leggi spiegano cosa succede nei singoli processi, mentre i quattro principi aggiuntivi mettono in relazione processi di potenza fra le scale, nel tempo.

1. La Prima Legge di Conservazione dell'Energia dice che l'energia non può essere creata o distrutta, piuttosto, la quantità di energia persa in un processo di stato stazionario non può essere maggiore della quantità di energia guadagnata. Vale a dire, non si può avere niente in cambio di niente, perché materia ed energia vengono conservate. Così, l'energia che fluisce in un sistema (e nello schema di un sistema) deve o essere conteggiata in flussi in uscita dai confini del sistema o in stoccaggio all'interno del sistema. Come riformulato da CP Snow: non puoi vincere.


2. La Seconda Legge, l'Entropia, dice che l'entropia in un sistema isolato in equilibrio tenderà ad aumentare nel tempo, avvicinandosi ad un valore massimo nel punto di equilibrio; i sistemi hanno una tendenza ad aumentare la propria entropia nel tempo. L'energia viene trasformata dal lavoro. Così, l'energia dispersa non può fare più lavoro e lascia degradata il sistema definito, raffigurato nei diagrammi come pozzo di calore. Non si può tornare allo stesso stato energetico durante il lavoro, perché c'è sempre un aumento del disordine, parte del calore va sprecato in tutti i processi in quanto la disponibilità di energia potenziale viene perduto. Come riformulato da Snow: non puoi pareggiare.


3. Man mano che la temperatura si avvicina allo zero assoluto, il cambiamento di entropia di un sistema a sua volta si avvicina allo zero, quindi è impossibile ridurre l'entropia di un sistema al suo valore di zero assoluto. L'entropia dipende dalla temperatura e porta alla formulazione dell'idea di zero assoluto, che è irraggiungibile. In altre parole, non si può cambiare il sistema o, come riformula Snow: non puoi ritirarti dal gioco.

Leggi o principi proposti

4. Non si può giocare a lungo a meno che non rubi pedine all'avversario


Una quarta legge energetica proposta è il Principio di Potenza Massima: “Nella competizione fra i processi auto-organizzati, i progetti di rete che massimizzano il potenziamento prevarranno” (Odum, 1996). “Siccome i progetti con migliori prestazioni prevalgono, l'auto-organizzazione seleziona le connessioni di rete che ridanno indietro energia trasformata per aumentare l'afflusso di risorse o per usarle in modo più efficiente” (Odum, 2000). Denominata Principio di Massima Potenza e un corollario, Potenziamento Massimo, questa idea, adattata da Lotka (1922), spiega perché i sistemi come le civiltà possono auto-organizzarsi al di fuori della tendenza universale verso l'entropia. L'energia alimenta la complessità con la trasformazione tramite lavoro in gerarchie sempre più alte di complessità ed ordine, rinforzando la produzione tramite l'acquisizione di energia disponibile massimizzata. La riformulazione, Potenziamento Massimo, descrive il tasso massimo di acquisizione di emergia. “Col tempo, tramite il processo di prova ed errore, i modelli complessi di strutture e processi si sono evoluti... quelli di successo sopravvivono perché usano bene materiali ed energie per la propria manutenzione e competono bene con altri modelli che il caso interpone”  (Odum). I fattori di qualità dell'energia (transformities, sotto) offrono più precisione nel comprendere come si auto-organizzano i sistemi. Quest'idea è importante anche per spiegare l'equilibrio reciproco fra potenza ed efficienza e come viene usata l'energia dai sistemi. Quando le forniture di energia sostengono la crescita accelerata, la massima potenza favorisce la competizione. Quando l'energia è limitata dal flusso, i livelli di crescita si livellano e vengono favorite unità diverse e cooperative (Odum, 2007). Questa idea di successione diventa importante per spiegare come smettono di crescere i sistemi, una volta maturi, e a persino devolvere, tramite impulsi. La prima priorità dei sistemi è quella di massimizzare l'afflusso di energia; la loro seconda priorità è massimizzare l'efficienza nell'elaborazione dell'energia.



5. Più rubi, più accorci la lunghezza totale del gioco

“Un quinto principio proposto delle gerarchia energetica o Transformity, afferma che il fattore qualitativo dell'energia aumenta gerarchicamente. Detto semplicemente, energie di diversi tipi formano una gerarchia di qualità. Perché? Perché questo progetto massimizza il potenziamento. Da studi di isotopi nelle catene alimentari ecologiche, Odum ha proposto che le trasformazioni dell'energia formano una serie gerarchica misurata dall'aumento di Transformity. I flussi di energia sviluppano reti gerarchiche nelle quali le energie che affluiscono interagiscono e vengono trasformate da processi di lavoro in forme di energia di maggiore qualità che rispondono ad azioni di amplificazione, aiutando a massimizzare la potenza del sistema” - (Odum 1994, p. 251). Questa trasformazione può essere misurata come la quantità di energia di un tipo necessaria per fare un'unità di energia di un altro tipo. Amplificatori di retroazione, o autocatalisi, creano flussi amplificatori di energia in aumento creando piramidi di complessità come le catene alimentari.


6. Lo scopo del gioco è quello di farlo durare il più possibile

Una sesta legge energetica proposta afferma che i cicli materiali hanno modelli gerarchici misurati dal rapporto emergia/massa che determina la loro zona, ampiezza e frequenza di pulsazione nella gerarchia energetica. I materiali sono accoppiati alla gerarchia di trasformazione dell'energia e circolano verso i centri della concentrazione gerarchica, re-circolando verso le concentrazioni di fondo disperse. 



In aggiunta, la legge di conservazione della materia afferma che ingressi di materie grezze inorganiche devono essere contate o per gli stoccaggi o per i deflussi tramite circolazione quando descritti nei sistemi, similmente all'energia, come raffigurato sotto dai flussi di materiali. 




7. I soldi del gioco sono contraffatti

Odum ha proposto anche la Gerarchia dei Soldi come settima legge (Odum, 2000, p. 12). I soldi sono accoppiati alle serie di trasformazioni dell'energia (gerarchia energetica) e sono limitati dalle proprietà della gerarchia. Le loro proprietà cambiano passando a centri più alti di concentrazione, le città. Ai livelli bassi sulla sinistra ci sono le trasformazioni ambientali libere senza soldi. Ad ogni passo più alto c'è un valore aggiunto, quindi la concentrazione di soldi aumenta come il rapporto energia/soldi. L'energia per unità di soldi diminuisce e, viceversa, i soldi per unità di energia (prezzo) aumentano. Nei centri, la circolazione di soldi è più concentrata ma il potere d'acquisto dei soldi è minore (Odum, 2000, p. 11).