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venerdì 7 agosto 2020

Ritirata su tutti i fronti: epicedio per i ghiacciai (e non solo)

 

L'epicedio (in greco antico: ἐπικήδειον μέλος, epikédion mélos) è un tipo di componimento poetico scritto in morte di qualcuno, tipico della letteratura latina

Di Luciano Celi

Krzysztof Kieślowski – regista, sceneggiatore, scrittore e documentarista polacco, considerato uno dei più grandi registi della storia del cinema – diresse e produsse, tra il 1988 e il 1989, 10 brevi film (mediometraggi) di circa 55 minuti, indipendenti per trama l’uno dall’altro: il Decalogo. 

Il Decalogo mette in scena, attraverso storie di vita comuni, l’adesione e soprattutto l’infrangere i dieci comandamenti. Tema antico, anzi antichissimo, già specificatamente individuato da una breve parolina greca – hýbris – ed esemplificato piuttosto dettagliatamente anche nella sua letteratura e tragedia.
Il termine hýbris è spesso tradotto con “orgogliosa tracotanza” e davvero è antico quanto l’uomo: la cacciata dall’Eden ne è solo uno degli esempi perché il frutto proibito è quello della conoscenza. 

Kieślowski nel primo episodio – «Io sono il Signore tuo Dio. Non avrai altro dio all'infuori di me» – narra le vicende del protagonista, suo omonimo perché si chiama Krzysztof, che, fisico e professore universitario separato dalla moglie, deve crescere il figlio Paweł da solo. L’uomo è un grande appassionato di computer e pensa che tutta la vita possa essere descritta matematicamente attraverso l'uso dei calcolatori. Secondo lui non esiste una dimensione trascendente della realtà: non esiste nessun Dio e quando si muore il cervello smette semplicemente di funzionare. Credo che ormai molti siano di questa idea, ma non è qui il caso di divagare sulle credenze di ognuno e atteniamoci alla trama: un giorno il lago vicino a casa ghiaccia e Paweł esprime il desiderio di pattinare.

Il padre, allora, da bravo scienziato esegue una serie di calcoli al computer, che gli permettono di stabilire che il ghiaccio è in grado di reggere il suo peso. Per maggiore sicurezza esegue nuovamente i calcoli e va a verificarne l'esattezza con una prova empirica. Accade però che il ghiaccio si rompe. Il padre non lo sorvegliava (sicuro come era che il ghiaccio non si sarebbe rotto) e non sospetta di nulla nemmeno quando nota dei segnali premonitori (un camion dei pompieri che si dirige verso il lago, gli amici che non lo trovano, la lezione a cui è mancato, le persone che lo cercano per avvisarlo dell'accaduto e dell'inchiostro che si versa in un libro). Comincerà a capire che non tutto è prevedibile quando il calamaio con cui stava scrivendo si rompe senza essere stato toccato. Decide quindi di andare a vedere cosa stava succedendo al lago, vede il buco nel ghiaccio ed i soccorritori ma stenta ancora a crederci (apprende che alcuni ragazzi stavano giocando nelle vicinanze e va a cercare suo figlio). Il padre si arrende all'evidenza solo quando i soccorritori estraggono il corpo senza vita del bambino.1
Questo episodio, visto molti anni fa, mi è tornato alla mente leggendo un bel libro di Enrico Camanni, Il grande libro del ghiaccio, Laterza, Bari, 2020. Descrivendo le sorti dei ghiacci nel mondo – da quelli alpini a quelli polari – l’attenzione dell’autore si ferma sulla Siberia dove, notizia più volte descritta e riportata, il riscaldamento climatico procede a velocità più che doppia rispetto al resto del mondo. Questa regione è oggetto dell’attenzione di un documentarista russo, Viktor Kossakovsky, che nel suo Aquarela filma, tra le altre cose, il lago Baikal, la riserva (chiusa) d’acqua dolce più grande del mondo:
Le conseguenze del riscaldamento climatico sono espresse da trombe d’aria improvvise e allagamenti disastrosi, ma è la sequenza girata sulle acque scongelate del Lago Baikal in Siberia a togliere il fiato allo spettatore. Il Baikal è la nuova icona del clima terrestre. Campo largo: un’automobile avanza nell’imperturbabile silenzio della landa siberiana, puntando leggera verso un orizzonte di montagne; di colpo la superficie del lago si spacca e l’auto sprofonda. Campo stretto (invisibile): i passeggeri si dibattono dentro la loro trappola e i soccorritori si sporgono sull’acqua cercando di tirarli in salvo. Campo largo: la sequenza si ripete senza pietà, nuova automobile, nuovo sfondamento, nuovo bagno gelato; uno dopo l’altro i veicoli e i guidatori s’inabissano nelle crepe del disgelo. Auto viene, auto scompare: è la roulette russa.2 

Verrebbe da dire che mentre il Dio di Kieślowski è veterotestamentario e non perdona la umana hýbris, quello nella realtà è almeno un poco più misericordioso e fa trovare, almeno nelle scene descritte, qualche aiuto ai malcapitati.

Questo libro, in generale, è molto bello: ricco di riferimenti che vanno dalla scienza alla letteratura, passando per un po’ di antropologia e storia, mi ha stupito perché in primo luogo ci ho letto una specie di “inconscia” descrizione di me stesso.

Il 20 agosto 2009 Chamonix era una città rovente. […] Era un mondo capovolto. Nella capitale dell’alpinismo i turisti cercavano refrigerio nei negozi con l’aria condizionata, dove maneggiavano ramponi e maglioni con le mani sudate, oppure sfogliavano i libri che raccontavano di neve, gelo e seracchi. Alle Aiguilles e ai ghiacciai preferivano le vecchie fotografie. Si era rotta la relazione logica tra i panorami delle pagine illustrate e gli stessi panorami inquadrati dalle finestre […]. Fuori il sole era talmente bollente che i turisti preferivano rifugiarsi tra gli scaffali del grande magazzino, e alla fine, sfogliando e sfogliando, trovavano più attraenti gli scenari patinati dei libri e delle cartoline dei fondali svaporati della montagna vera.3 

Non ero a Chamonix ma al bookshop del Forte di Bard, nella “bassa” valdostana; non era il 20 agosto 2009, ma il 29 luglio 2020 e questo libro, per il titolo e la bella confezione, mi è sembrata subito un’ottima evasione dal caldo e forse il suo acquisto è stato anche inconsciamente dettato dal percorso psicologico che l’autore stesso racconta in queste righe.

Certo in Val d’Ayas, poco sotto Brusson, la casa era fresca e abbiamo dormito con un piumino leggero la sera; in almeno una escursione nella quale ci siamo avventurati, abbiamo potuto godere della vista del massico del Monte Rosa, ancora innevato, ma tutto questo non è consolatorio perché le vicende e i fatti descritti nel libro sono, purtroppo, terribili e reali.

Lo è (stato) il “canto funebre” (epicedio) del ghiacciaio islandese lo scorso anno (qui si trova ancora la notizia), “replicato”, in Italia, da due iniziative simili: lo scioglimento del ghiacciaio dei Forni in alta Valtellina, che ha avuto, come dice Camanni, «un riverbero mediatico più da evento folcloristico che da allarme epocale» e ha portato in quota, alla capanna Branca, un’intera orchestra di “musicisti-montanari” devoti alla causa il 20 luglio 2019 e, due mesi dopo, alle sorgenti del Lys, davanti ai seracchi del Monte Rosa.

La targa per la scomparsa del ghiacciaio Ok.

Fino ad arrivare alla notizia, sempre riportata da Camanni, che il parroco di Fiesch, in Svizzera, non pregava più che il ghiacciaio lasciasse in pace i suoi fedeli. I montanari della Fieschertal – racconta Camanni – si erano rivolti formalmente a papa Benedetto XVI per avere il permesso di modificare il rito di Sant’Ignazio, perché la preghiera storica non aveva più senso. Una volta la processione invocava la ritirata del fiume gelato, adesso volevano pregare Dio che gli restituisse il loro ghiacciaio.
Sembrano notizie di folklore, ma è lo zeitgeist, lo spirito di un tempo che, pretendendo di fare a meno del rispetto dell’ecosistema in cui vive – senza scomodare Dio… – non può che intonare canti funebri.

1 Wikipedia, alla voce: «Decalogo 1».
2 Camanni, Il grande libro del ghiaccio, Laterza, Bari, 2020, p. 294.
3 Op. cit., p. 302.

martedì 15 marzo 2016

Notize dall'Antartide: male, molto male, sempre peggio

Da “NASA Earth Observatory”. Traduzione di MR

La piattaforma glaciale Nansen in Antartide si sta spaccando




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Una piattaforma galleggiante di ghiaccio attaccata alla costa dell'Antartide sembra pronta a riversare un iceberg nell'Oceano Meridionale. Nel corso di due anni, una piccola frattura è diventata sufficientemente grande da diffondersi per quasi tutta la profondità della piattaforma glaciale Nansen. L'Operational Land Imager (OLI) sul satellite Landsat 8 ha acquisito l'immagine in alto il 26 dicembre del 2013. OLI ha catturato la seconda immagine il 16 dicembre del 2015. Le piattaforme glaciali fiancheggiano il perimetro dell'Antartide e si presentano in ogni forma e dimensione. La Nansen misura circa 35 km di profondità e 50 km di lunghezza. La vicina Lingua di Ghiaccio Drygalski, subito a sud della Nansen, si allunga per 80 km nel mare. Queste piattaforme galleggianti sono importanti per trattenere il flusso di ghiaccio dall'interno del continente verso il mare. Il ghiaccio che si stacca da una piattaforma galleggiante non aumenta il livello del mare. Ma perde parte della piattaforma glaciale e i flusso verso il mare del ghiaccio di terra può accelerare – un fenomeno che contribuisce all'aumento del livello del mare.
 

mercoledì 4 novembre 2015

Il ghiaccio dell'Antartide sta fondendo rapidamente

Ha fatto notizia la diffusione di un recente articolo che sostiene che, complessivamente, l'Antartide non sta perdendo ghiaccio, dato che le perdite ai bordi sono compensate da un incremento nelle precipitazioni nevose al centro. La faccenda è complicata e incerta (come descrive Greg Laden nel suo blog). Per prima cosa, va notato che i dati dell'articolo in questione non vanno oltre il 2008; per cui potrebbero non descrivere la situazione attuale. Inoltre, l'indubbio incremento del livello del mare può essere spiegato soltanto come dovuto alla perdita di ghiaccio continentale (vedi questo articolo), e se l'Antartide non sta contribuendo bisognerebbe assumere che la perdita è molto maggiore di quanto non si stimi in altre aree del pianeta. In ogni caso, è chiaro che l'Antartide sta perdendo ghiaccio ai bordi e che le piattaforme glaciali (dette anche tavolati glaciali) rischiano di essere destabilizzate dal riscaldamento globale e far piombare in mare delle enormi quantità di ghiaccio tutte insieme. Questo avrebbe effetti disastrosi sulle coste occupate dall'attività umana, come descritto nell'articolo che segue.


Da “The Guardian”. Traduzione di MR (via Cristiano Bottone)

Una nuova ricerca prevede un raddoppio superficie di fusione delle piattaforme glaciali per il 2050, che rischiano di collassare per la fine del secolo, dicono gli scienziati.


Il collasso delle piattaforme glaciali dell'Antartide potrebbero portare ad un innalzamento dei livello del mare drammatico. Foto: blickwinkel/Alamy

Il ghiaccio dell'Antartide sta fondendo così rapidamente che la stabilità dell'intero continente potrebbe essere a rischio dal 2100, hanno avvertito gli scienziati. Un diffuso collasso delle piattaforme glaciali dell'Antartide – estensioni galleggianti del ghiaccio terrestre che si proiettano in mare - potrebbe aprire la strada ad un drammatico innalzamento del livello del mare. La nuova ricerca prevede un raddoppio della superficie di fusione delle piattaforme glaciali dal 2050. Per la fine del secolo, il tasso di fusione potrebbe superare il punto associato al collasso della piattaforma glaciale, si afferma.

giovedì 17 settembre 2015

5 trilioni di tonnellate di ghiaccio perse dal 2002

Da “slate”. Traduzione di MR (via Skeptical Science)

Di Phil Plait 

Scrivo del significato che ha il riscaldamento globale per il nostro pianeta e per noi ormai da molto tempo. Una preoccupazione cruciale riguardo a questo è la perdita di ghiaccio terrestre in Antartide e Groenlandia, per molte ragioni. Una è che è un indicatore dei poli, un'anticipazione di cosa significa alzare il termostato globale. Un'altra è che contribuisce all'aumento del livello del mare, che si sta alzando ormai da un bel po' di tempo. La la perdita di ghiaccio terrestre è forse più importante come innesco politico. La quantità totale di ghiaccio terrestre persa ogni anno è diretta, qui, ora. E i numeri sono impressionanti: usando i dati dei satelliti GRACE lanciati nel 2002, gli scienziati hanno misurato che la calotta glaciale dell'Antartide sta perdendo 134 miliardi di tonnellate all'anno e la Groenlandia ne sta perdendo 287.


mercoledì 15 aprile 2015

Le piattaforme glaciali antartiche fondono sempre più in fretta

Da “scienceblog.com/gregladen”. Traduzione di MR

Di Greg Laden


L'Antartide è praticamente coperta di ghiacciai. I ghiacciai sono entità dinamiche che, a meno che non si trovino in piena fusione, tendono a crescere nei pressi delle loro parti più spesse (ecco perché quelle sono le parti più spesse) e si sciolgono all'esterno verso i bordi, dove le aree liminali o fondono (di solito stagionalmente) sul posto oppure cadono in mare.

I ghiacciai dell'Antartide sono circondati da diverse piattaforme glaciali. La piattaforme glaciali in realtà estensioni distali dei ghiaccia in movimento che galleggiano sull'oceano. Questo è uno dei luoghi, al momento probabilmente il luogo, in cui si verifica la fusione accelerata dall'inquinamento di gas serra di origine umana. Le piattaforme glaciali sono ancorate sul posto lungo i margini (di solito ricoprono valli lineari come fiordi) e in un punto di terra al di sotto della piattaforma a qualche distanza dal margine del ghiaccio al di sotto del livello del mare.

giovedì 2 aprile 2015

Il collasso dei ghiacci antartici: commenti e reazioni

Commenti di Alessandro Pulvirenti al post del primo di aprile di ieri, che descriveva il rapidissimo e improvviso  collasso dei ghiacci antartici con conseguente allagamento delle città costiere sotto 60 metri di acqua.



La California, vista la grave siccità che ha patito, pretende che il 30% del ghiacciaio venga dato a loro.

Il presidente USA, visti i possibili giacimenti di petrolio, ha dichiarato che: "c'è bisogno di esportare la democrazia in Antartide".

I Pinguini hanno fatto una riunione d'emergenza e hanno preparato i loro missili di ghiaccio.

Molti pensano che la colpa sia della "Germania e della Merkel".

Famosi commentatori della TV dicono che è colpa dell'Euro, se si stanno sciogliendo i ghiacciai, in quanto il tasso di cambio termico è rimasto bloccato per troppo tempo per colpa della moneta unica.

Alcuni pensano che i Rettiliani stiano aprendo una porta spazio-temporale sotto i ghiacciai e finirà per teletrasportare l'intero mondo nell'aldilà.

L'ISIS ha rivendicato lo scioglimento dei ghiacciai è minaccia di fare sciogliere pure quello del polo Nord.

La Lega Nord si è detta tranquilla, in quanto è un problema del SUD. A loro interessa solo il Nord.

La Mogherini ha dichiarato che la colpa è della Russia ed annuncerà a breve nuove sanzioni.

La Gelmini annuncia che: il collasso dei ghiacciai, ha fatto crollare il tunnel in cui passavano i neutrini.

Renzi annuncia che: visto il cambiamento climatico, per migliorare la ripresa, darà 80 kg di ghiaccio ad ogni dipendente.

I cinesi, vista la buona idea, hanno fatto una copia e anche loro hanno un ghiacciaio che si sta sciogliendo.

Il figlio di Neil Armstrong annuncia: "Questo è un piccolo passo per un ghiacciaio, ma un grande balzo per l'umanità... verso la catastrofe!".

Un americano che era li, ha chiamato alla base è ha detto:"Houston abbiamo un problema!".

Mario Draghi annuncia che, per limitare la crisi dei ghiacciai, c'è bisogno di stampare 1000 miliardi di euro.

"Piove governo ladro!" verrà modificato in: "Si scioglie... governo ladro!"

Noé è stato richiamato d'urgenza per una consulenza; si prevede la costruzione di una grande Arca.




mercoledì 1 aprile 2015

Ultimissime: comincia il collasso dei ghiacciai antartici occidentali

Tradotto dal blog "Resource Crisis"




Una spaccatura gigantesca nel ghiacciaio dell'Antartide Occidentale come mostrata da una foto satellitaria. L'intero ghiacciaio ha cominciato a muoversi verso il mare.


Un rapporto IPCC diffuso oggi mostra dati satellitari relativi a una gigantesca spaccatura nel ghiacciaio dell'Antartide Occidentale, indicando che l'intero ghiacciaio ha cominciato a muoversi verso il mare. Alcuni rapporti recenti avevano già indicato che il processo di fusione dei ghiacci stava verificandosi più rapidamente di quanto non ci si aspettasse, ma i nuovi dati indicano un collasso rapidissimo e inatteso. Secondo la IPCC, alle velocità misurate, il collasso del ghiacciaio antartico occidentale sarà completo in meno di un decennio.
 
Il risultato del collasso del ghiacciaio sarà un incremento del livello globale del mare di circa 5 metri. Se lo stesso fenomeno interesserà tutta l'Antartide, come sembra sia il caso secondo alcuni dati riportati dall'IPCC, il risultato finale sarà un aumento del livello del mare di circa 60 metri. Il rapporto dell'IPCC non si dilunga sulle conseguenze sulle città costiere e sulle zone popolate a bassa quota sul livello del mare.

La maggioranza dei commenti a questo rapporto sembrano essere d'accordo sul fatto che i dati satellitari indicano veramente una velocità di fusione molto alta per il ghiacciaio antartico, come si ammette anche fra gli "scettici". Anthony Watts, famoso per il suo blog "Watt's up with that?" riferisce che si sente "vendicato" dai nuovi risultati che provano che i modelli climatici dell'IPCC erano sbagliati non essendo stati in grado di prevedere la rapidità della fusione dei ghiacci. Il visconte Cristopher Monckton ha commentato che il suo modello climatico "irriducibilmente semplice" "mostra che "il riscaldamento globale non ha niente a che fare con il collasso dell'Antartide, dato che "la pausa nel riscaldamento globale continua"

Molti scienziati hanno anche commentato sulle recenti notizie relative all'Antartide. Michael Mann, della Penn State University, ha dichiarato che "Quei ghiacciai hanno preso una bella botta dalla mazza da hockey!" Altri scienziati hanno dichiarato di sentirsi contenti dato che non saranno più chiamati "catastrofisti" e "allarmisti", ma molti hanno dichiarato di essere preoccupati perché, una volta dimostrato che il riscaldamento globale esiste per davvero, i loro contratti di ricerca potrebbero essere tagliati. 

Negli ambienti politici, la destra vede l'allagamento delle città della costa come una "punizione divina" per i peccati commessi in queste città (specialmente a New York). I giusti, si dice, saranno certamente risparmiati dalle onde incombenti, proprio come Mosè e il popolo eletto furono risparmiati quando attraversarono il Mar Rosso. I commenti della sinistra sono generalmente positivi, dato che si ritiene che l'allagamento delle regioni industrializzate e popolate della costa ridurrà l'inquinamento. Si spera anche che questo darà delle opportunità per delle comunità più resilienti e uno stile di vita a crescita zero basato su risorse locali.
La reazione dell'industria in generale è stata di cauto ottimismo. i portavoce dell'industria petrolifera e dell'industria minerale riferiscono di grande interesse nello sfruttamento minerale delle terre antartiche lasciate libere dai ghiacci, che si ritiene contengano petrolio, gas, carbone e molti altri minerali importanti. L'industria edile riferisce anche di un grande interesse in nuove opportunità di mercato, come la costruzione di barriere anti-allagamento e la rilocazione di intere città nell'entroterra. "Mai prima di ora", riferisce un portavoce dell'industria, "le prospettive dell'industria del cemento sono state tanto brillanti.
Anche a Washington, il nuovo rapporto IPCC è visto con cauto ottimismo. Il presidente ha parlato di una "nuova frontiera" che si sta aprendo con la fusione dei ghiacci antartici. Ha usato la frase "vai verso sud, giovane!" per indicare la nuova direzione per la crescita dell'economia

Altre notizie su questo soggetto: "La grande fusione della Groenlandia: minaccia o opportunità?"



Nota: mi hanno detto che qualcuno potrebbe prendere questo rapporto come una cosa seria; quindi fatemelo dire esplicitamente, nel caso: questo è un post del primo di Aprile. I ghiacci antartici si stanno fondendo, ma non così velocemente come si dice qui. 

lunedì 23 marzo 2015

Record negativo del massimo invernale per il ghiaccio marino dell'Artico

DaThe Guardian”. Traduzione di MR

Il record minimo della copertura di ghiaccio di questo inverno è causato dal cambiamento climatico e dal clima mite anomalo, dicono gli scienziati




Ghiaccio marino che fonde al largo dell'Alaska. Foto: MODIS/Aqua/NASA

Di Karl Mathiesen

Il ghiaccio marino dell'Artico ha stabilito un record minimo della sua estensione massima invernale, che gli scienziati dicono essere il risultato del cambiamento climatico e del clima mite anomalo. Il Centro Dati Nazionale per la Neve e il Ghiaccio (NSIDC) degli Stati Uniti giovedì ha detto che il suo picco di ghiaccio ha coperto solo circa 14,5 milioni di chilometri quadrati dei mari del nord. Circa 130.000 chilometri quadrati in meno del precedente massimo più basso del 2011. Il picco si è verificato il 25 febbraio, cosa di cui il ricercatore senior del NSIDC Ted Scambos ha detto che è stato “molto presto mano non senza precedenti”. Il cambiamento climatico sta alimentando il declino della copertura di ghiaccio nell'Artico, con uno studio recente che scopre che il ghiaccio è anche diventato significativamente più sottile, diminuito del 65% dal 1975. Scambos ha detto che gli oceani del nord si sono progressivamente riscaldati a causa del cambiamento climatico. Quest'inverno, i mari più caldi si sono uniti al clima mite per creare condizioni eccezionalmente negative per il gelo annuale. “[Il record minimo di estensione] è significativo, in quanto mostra che l'Artico viene seriamente alterato dal nostro clima che si scalda”, ha detto Scambos. “In generale, il ritiro del ghiaccio marino ha proceduto più velocemente di quanto previsto dai modelli nell'Artico, anche se i modelli si stanno mettendo in pari”.


sabato 3 gennaio 2015

Clima: perché non si parla mai dell'Antartide?

C'è chi sostiene che i ghiacci antartici stanno aumentando e che questo è un argomento contro il concetto di riscaldamento globale. Non solo, ma sostengono che non se ne parla per evitare che vengano questi dubbi alla gente. Ma i ghiacci dell'antartide non stanno aumentando, stanno diminuendo sempre più in fretta. (UB)


Da “Nasa”. Traduzione di MR (h/t Maurizio Tron – Alexander Ač)

Il tasso di fusione dei ghiacci antartici è triplicato


Di Carol Rasmussen, del Team informativo sulle Scienze della Terra della NASA


I ghiacciai visti durante il volo per l'operazione di ricerca della NASA IceBridge sull'Antartide Occidentale il 29 ottobre 2014. Foto: NASA/Michael Studinger. Immagine più grande.

Un'analisi completa di 21 anni della regione dell'Antartide ha scoperto che il tasso di fusione dei ghiacciai è triplicato durante l'ultimo decennio. I ghiacciai nella Baia del Mare di Amundsen nell'Antartide Occidentale stanno perdendo ghiaccio più velocemente di ogni altra parte dell'Antartide e costituiscono il maggior contributo dell'Antartide all'aumento del livello del mare. Questo studio di scienziati dell'Università della California, ad Irvine (UCI), e della NASA è il primo che valuta e raccorda osservazioni provenienti da quattro diverse tecniche di misurazione per produrre una stima autorevole della quantità e del tasso di perdita durante gli ultimi due decenni. “La perdita di massa di questi ghiacciai sta aumentando ad un tasso impressionante”, ha detto la scienziata Isabella Velicogna, unitamente al UCI ed al Jet Propulsion Laboratory della NASA a Pasadena, California. La Velicogna è una coautrice del  saggio sui risultati, che è stato accettato per la pubblicazione nella rivista Geophysical Research Letters.

La Baia del Mare di Amundsen 
nell'Antartide Occidentale
 Foto: NASA
L'autore principale Tyler Sutterley, un candidato al dottorato alla UCI e la sua squadra, hanno fatto l'analisi per verificare il fatto che la fusione in questa parte dell'Antartide stia accelerando. “Gli studi precedenti hanno suggerito che questa regione sta cominciando a cambiare molto drammaticamente dagli anni 90 e volevamo vedere come confrontare le varie tecniche”, ha detto Sutterley. “Il notevole accordo fra le tecniche ci ha dato la sicurezza che abbiamo capito bene”. I Ricercatori hanno raccordato le misurazioni del bilancio di massa dei ghiacciai che scivolano nella Baia del Mare di Amundsen. Il bilancio di massa è una misura di quanto ghiaccio, proveniente da neve accumulata o fusa, scarichi di ghiaccio ed iceberg ed altre cause, i ghiacciai acquisiscono o perdono nel tempo. Le misure provenienti da tutte e quattro le tecniche erano disponibili dal 2003 al 2009. Insieme, i quattro gruppi di dati coprono il lasso temporale dal 1992 al 2013.

I ghiacciai nella baia hanno perso massa durante l'intero periodo. I ricercatori hanno calcolato due quantità separate: la quantità totale di perdita e  i cambiamenti nel tasso di perdita. La quantità totale di perdita ha avuto una media di 83 gigatonnellate all'anno (91,5 miliardi di tonnellate statunitensi). In confronto, il monte Everest pesa circa 161 gigatonnellate, il che significa che i ghiacciai dell'Antartide hanno perso una quantità di peso in acqua equivalente al monte Everest ogni due anni per gli ultimi 21 anni. Il tasso di perdita ha accelerato in media di 6,1 gigatonnellate (6,7 miliardi di tonnellate statunitensi) all'anno dal 1992. Durante il periodo in cui le quattro tecniche di osservazione si sono sovrapposte, il tasso di fusione è aumentato in media di 16,3 gigatonnellate all'anno – quasi tre volte il tasso di aumento dell'intero periodo di 21 anni. La quantità totale di perdita è stata vicina alla media di 84 gigatonnellate. I quattro gruppi di osservazioni comprendono i satelliti della NASA 'Gravity Recovery' e 'Climate Experiment', l'altimetria laser della campagna aerea dell'Operazione IceBridge della NASA e l'analisi del bilancio della massa usando dei radar e il Modello Climatico Atmosferico regionale dell'Università di Utrecht. Gli scienziati hanno osservato che il comportamento dei ghiacciai e delle calotte glaciali in tutto il mondo è finora la più grande incertezza per prevedere  il futuro livello del mare. “Abbiamo un'eccellente rete di osservazione ora. E' cruciale che conserviamo questa rete per continuare a monitorare questi cambiamenti”, ha detto la Velicogna, “perché i cambiamenti stanno procedendo molto rapidamente”.


domenica 18 maggio 2014

La fusione dei ghiacci antartici è ormai irreversibile

Da “Mother Jones”. Traduzione di MR (h/t Claudio Della Volpe)

Secondo due nuovi studi, il collasso di gran parte della calotta glaciale dell'Antartide occidentale ora potrebbe essere irreversibile. Questo potrebbe significare un aumento del livello del mare di 3 metri.

Di Chris Mooney


Questo ghiacciaio antartico potrebbe essere storia, dice una nuova ricerca. Contiene quasi 60 centimetri di aumento di livello del mare ed è solo l'inizio. NASA

Se capisci realmente il riscaldamento globale, sai che si tratta soltanto di ghiaccio. E' questo ciò che conta. Il Pianeta Terra non ha sempre avuto grandi calotte glaciali ai poli, non del tipo di quelle che attualmente ricoprono la Groenlandia e l'Antartide. In altri periodo, gran parte dell'acqua era invece in forma liquida, negli oceani – e gli oceani erano molto più alti. Quanto più alti? Secondo l'Accademia Nazionale delle Scienze le grandi calotte glaciali del globo contengono acqua ghiacciata sufficiente ad aumentare i livelli del mere in tutto il mondo di più di 60 metri. Sono circa 200 piedi. E questo fa apparire l'aumento del livello del mare che abbiamo visto finora, dovuto al riscaldamento globale, trascurabile ed insignificante. E' per questo che gli scienziati hanno temuto a lungo che un giorno come questo sarebbe arrivato. Due nuovi saggi scientifici, nelle riviste Science e Geophysical Research Letters, riportano che i grandi ghiacciai della Calotta Glaciale dell'Antartide Occidentale sembrano essere diventati irrimediabilmente destabilizzati. Tutto il processo potrebbe ancora svilupparsi nell'arco di secoli, ma a causa delle particolari dinamiche di questa calotta glaciale, il collasso di questi grandi ghiacciai ora “sembra inarrestabile”, secondo la NASA (dietro uno dei due studi ci sono dei loro ricercatori).

Visualizzazione dei cambiamenti di temperatura
 in Antartide. NASA Earth Observatory  
Il primo studio, di ricercatori della NASA e dell'Università della California – Irvine, usa il radar satellitare per esaminare una schiera di grandi ghiacciai lungo il Mare di Amundsen nell'Antartide Occidentale, che collettivamente contengono l'equivalente di 1,2 metri di aumento del livello del mare. Il risultato è la documentazione di un “ritiro rapido e continuo” - per esempio, i ghiacciai Smith e Kohler si sono ritirati di 35km dal 1992 – e i ricercatori dicono che “non ci sono [grandi] ostacoli che impediscano che i ghiacciai si ritirino ulteriormente”. Nel comunicato stampa della NASA, i ricercatori sono ancora più loquaci ed uno di loro osserva che questi ghiacciai “hanno superato il punto di non ritorno”.

L'altro gruppo di ricercatori, di stanza all'Università di Washington, giungono a conclusioni simili col loro saggio su Science. Ma lo fanno usando un modello computerizzato di uno di questi ghiacciai in particolare: il Ghiacciaio Thwaites, raffigurato sopra, che contiene circa 60 cm di aumento del livello del mare e che si sta ritirando rapidamente. “La simulazione indica che sono iniziate le prime fasi di un collasso”, osserva il loro saggio. Di più c'è che il ghiacciaio Thwaites è un “fulcro” del resto della Calotta Glaciale dell'Antartide Occidentale; il suo rapido collasso “probabilmente si riverserebbe nei bacini adiacenti, minando gran parte dell'Antartide Occidentale”. E considerando che l'intera Calotta Glaciale dell'Antartide Occidentale contiene acqua sufficiente per aumentare il livello del mare da 3 a 4 metri, questa è una cosa molto grossa.

E' ancora una volta importante enfatizzare che solo perché questi ghiacciai possono aver superato il “punto di non ritorno” non significa che il drammatico aumento del livello del mare avvenga domani. C'è un limite alla velocità cui un ghiacciaio e una calotta glaciale possono spostarsi e il saggio di Science enfatizza il fatto che l'intero processo potrebbe impiegare diverse centinaia di anni e probabilmente anche un millennio.

Nel grande schema delle cose, però, la conseguenza sarebbe un pianeta molto diverso. E l'Antartide Occidentale è solo l'inizio. Secondo il glaciologo ed esperto della Groenlandia Jason Box, se si confronta dove ci troviamo ora a dove si trovavano i livelli di biossido di carbonio atmosferico nei passati periodo di riscaldamento della storia della Terra, se ne può dedurre che gli esseri umani hanno già messo in moto 21 metri di aumento del livello del mare.

https://www.youtube.com/watch?v=CInlWHIYqlY