La Cassandra Placata: viste le questioni interessanti sollevate da questo post di WM, la profetessa mi da il permesso di riaprire i commenti. Per favore rimanete in tema. Post razzisti o semplicemente antipatici risulteranno non solo nella eliminazione degli stessi, ma anche in una maledizione specifica che vi arriva dalla Dea Madre in persona che vi causerà un lieve mal di pancia per un paio di giorni. Maledizioni molto peggiori sono possibili se insistete.
Guest post di WM
All'inizio
di marzo ho letto le prime considerazioni sulle possibili
correlazioni tra alti livelli di inquinamento e pandemia Covid 19, il
primo articolo era su Nimbus. La coincidenza tra zone altamente
inquinate e concentrazione di infezioni era, è tuttora,
effettivamente allarmante. Provo a riassumere.
Nelle
settimane scorse erano anche apparse immagini satellitari che
mostravano un significativo calo di NOx, gli ossidi di azoto in Cina,
in pianura Padana.
Seguo
giornalmente l'andamento del principale parametro che da anni decide
le politiche più o meno restrittive alla circolazione
automobilistica nelle nostre città: il PM10 (particolato 10 micron).
Il valore limite per legge da non superare è di 50 microgrammi/metro
cubo da non superare più di 35 giorni (d. lgs 155/2010). Spesso
nelle città del nord questo valore raggiunge 60/70 e in alcuni casi
supera i 100. Vengono bloccati i veicoli Diesel Euro 4 a volte Euro 5
ma quasi sempre l'effetto è insignificante.
A
ottobre dello scorso anno ARPA Piemonte ha presentato uno studio
molto interessante che riporto in sintesi:
(estratto
da
www.arpa.piemonte.it/news/qualita-dell2019aria-e-clima-una-sfida-odierna-con-lo-sguardo-al-futuro)
il traffico è responsabile del
- 67% delle emissioni di ossidi di azoto (di cui il 92% è generato dai veicoli diesel);
- 32% delle emissioni di particolato primario (di cui il 67% legato a risospensione e usura di freni/pneumatici e 30% legato alle emissioni esauste del traffico diesel);
- 23% delle emissioni di CO2 equivalente (di cui il 71% legate ai veicoli diesel).
il riscaldamento è responsabile del
- 9% delle emissioni di ossidi di azoto;
- 53% delle emissioni di particolato primario (di cui il 99% è riscaldamento a biomassa, legna o pellet);
- 17% delle emissioni di CO2
equivalente (di cui l’81% legato agli impianti termici a metano).
l’agricoltura è responsabile del:
- 10% delle emissioni di CO2 equivalente, legato alle colture agricole che emettono protossido di azoto e CH4 (come risaie e foraggere) e alla zootecnia (in particolare per la fermentazione enterica dei bovini e per la scorretta gestione dei reflui da allevamento, che producono CH4).
L’industria, che se non è più un problema per quanto riguarda il particolato primario, lo è ancora in parte per gli ossidi di azoto (21%, di cui il 60% è legato alle combustioni industriali che usano il metano come combustibile, in particolare l’industria del vetro, del cemento le centrali termoelettriche), è il maggior problema per la CO2 equivalente (42%, di cui il 62% è legato alle combustioni industriali che usano il metano come combustibile, in particolare l’industria termoelettrica).
Leggendo
questi dati ci si chiede per quale motivo sia solo e sempre il motore
diesel il colpevole se gli inquinanti e climalteranti hanno una
provenienza così varia, ma così vanno le cose e si potrebbe aprire
una discussione sulla ricerca del capro espiatorio ma non è la sede.
Torniamo
al punto iniziale: il Virus Sars CoV 2 può essere veicolato dal
particolato? Non sono un medico e tanto meno virologo, leggendo
autorevoli ricercatori è altamente improbabile in quanto il Virus
deve legarsi ad una cellula per riprodursi, ha bisogno di ambiente
umido e moderatamente freddo. E' una condizione che in Pianura Padana
può verificarsi con nebbie e inversioni termiche tipiche degli
anticicloni invernali, inoltre il particolato potrebbe funzionare da
nucleo di aggregazione se composto da materiale igroscopico. La sua
composizione è molto variabile, da composti organici altamente
tossici tipo Benzo(a)Pirene fino a granuli silicei passando per
gomma, carbonio incombusto ecc.
Dunque
non lo possiamo escludere, ma è molto difficile. Credo invece che
l'inquinamento possa essere una concausa, gli ossidi di azoto e il
particolato non solamente PM10 ma anche il PM2,5 e PM1, ben più
penetranti, possono creare situazioni di infiammazioni croniche a
livello polmonare favorendo l'attacco virale. Non si può nemmeno
trascurare che l'OMS nel 2016 ha dichiarato che solo in Pianura
Padana ci fossero 71000 morti/anno per patologie ascrivibili all'aria
inquinata e su questo non è mai stata dichiarata zona rossa tutta
quest'area.
Un
altro fatto mi ha colpito alla fine di Marzo: in condizioni di scarso
traffico, minore produzione energetica, meno voli aerei i valori di
PM10 sono schizzati su tutta la Pianura Padana, da Veneto/Friuli al
Piemonte, a concentrazioni superiori a 100 anche in aree dove sono
solitamente basse (colline e montagne). Cosa era successo? Ce lo
siamo chiesti in molti e alcuni laboratori delle varie ARPA regionali
hanno condotto delle analisi chimico-fisiche. Il particolato era
composto principalmente da materiale inorganico, sabbie silicee. La
spiegazione relativamente semplice andava vista come effetto
meteorologico, in quei giorni eravamo in presenza di una circolazione
retrograda con correnti da Est e Nord Est che hanno portato a
sbattere nell'imbuto Padano masse d'aria provenienti addirittura dal
Caspio.
Questo
dato deve far riflettere, potrebbe spiegare perché quasi sempre i
blocchi del traffico sono ininfluenti e perché comunque bisogna
agire per ridurre l'inquinamento dalle varie fonti e non solamente
dal solito imputato: il motore diesel.
Ridurre
la mobilità creando le condizioni per il telelavoro stabile, ridurre
gli spostamenti non indispensabili per contatti commerciali dove la
teleconferenza è possibile, ridurre il turismo mordi e fuggi,
lezioni a distanza e così via. Cose possibili come dimostrato in
questi mesi. Vedo purtroppo che per alcuni aspetti si sta andando in
direzione opposta, eliminare le zone a traffico limitato, togliere
vincoli su motori inquinanti, ritardare la applicazioni di norme più
severe su nuovi modelli di vetture.
La
tentazione di far tornare tutto come prima, il crederlo prima di
tutto, dimostra una miopia molto forte. Queste Zoonosi Pandemiche
nascono dal nostro modo di vivere, questa è la quinta in vent'anni.
L'inquinamento sappiamo da dove viene, i virus anche, sapremmo trarne
insegnamento? In questi giorni l'aria pulita, i cieli azzurri e il
silenzio che alcuni hanno apprezzato, potrebbero darci un
suggerimento?
wm