“Lo scopo finale
dell’uomo è di sottomettere a sé tutto ciò che è privo di ragione e di
padroneggiarlo liberamente secondo la propria legge.”
Questa frase, tanto
lapidaria quanto terrificante, riassume perfettamente il senso della perversa
evoluzione subìta dal nostro cervello. Sembra pronunciata da un sadico aguzzino
in preda a una crisi di delirio di onnipotenza.
Il suo autore è
invece lo stimato e apprezzato filosofo Johann Gottlieb Fichte (immagine centrale), che l’ha
inserita in uno dei suoi “capolavori”, “La missione del dotto” (Fabbri,
Milano 2004, p. 17).
Questa affermazione è
la più esplicita di una infinita serie di asserzioni che nel corso dei secoli i
più celebri filosofi, scienziati ed ecclesiastici hanno profuso a piene mani
nei propri scritti.
Senza risalire al
famoso invito rivolto da Dio ad Adamo ed Eva (“soggiogate la terra e
dominate sopra ogni essere vivente”) e a tutti i conseguenti precetti di
natura religiosa, possiamo osservare che analoghi princìpi germogliarono anche
in Grecia, la “laica” patria della filosofia.
Il mito di Prometeo e
di Epimeteo, rievocato da Socrate nel Protagora di Platone, narra che “l’uomo
divenne partecipe di una sorte divina […] unico tra gli esseri viventi,
cominciò a credere negli dèi […]”.
Pochi anni più tardi
Aristotele scrisse: “Tutti gli uomini sono protesi per natura alla
conoscenza […] Nella vita degli animali […] sono presenti
soltanto immagini e ricordi, mentre l’esperienza vi ha solo una limitatissima
parte; nella vita del genere umano, invece, sono presenti attività artistiche e
razionali. […] l’esperienza è per gli uomini solo il punto di partenza
da cui derivano scienza e arte […] (Metafisica, 980a – 981a)
Plotino nel III
secolo puntualizzava che: “[…] l’uomo possiede la vita completa, allorché ha
non solo quella sensibile, ma anche la facoltà di ragionare e l’Intelligenza
vera […]” (Enneade I 4, 5)
Nel 1260 Tommaso
d’Aquino, in pieno Medio Evo cristiano, sancì la superiorità degli esseri
dotati di pensiero razionale su quelli che ne sono privi: “[…] mostreremo
che per divina disposizione, nel determinare la perfezione delle cose create
secondo il migliore dei modi, era giusto che venissero prodotte delle creature
dotate di intelligenza, poste nel grado supremo degli esseri.” (Somma
contro i gentili, Libro II, Cap. XLVI)
Tutta la storia della
chiesa è costellata di documenti che, sulla scia di quanto affermato dall’aquinate,
hanno periodicamente ribadito la superiorità dell’uomo su ogni altro vivente.
Nel 1870 Pio IX, nella
Costituzione Dogmatica “Dei Filius” ribadì che “[…] Dio destinò
l’uomo ad un fine soprannaturale, cioè alla partecipazione dei beni divini, che
superano totalmente l’intelligenza della mente umana […] sebbene la fede
sia superiore alla ragione, pure non vi può essere nessun vero dissenso fra la
fede e la ragione, poiché il Dio che rivela i misteri della fede e la infonde
in noi è lo stesso che ha infuso il lume della ragione nell’animo umano
[…]”.
Dunque anche per la
chiesa di Roma è il “lume della ragione” a stabilire la nostra superiorità in
questo mondo.
I precetti della
religione peraltro sono sempre ammantati da una patina di “sovra naturalezza”
che ne attenua il rigore.
Spetta ai filosofi
laici il primato della brutalità, e non vi è dubbio che, prima di Fichte, il
pensatore più malvagiamente esplicito in tema di superiorità umana sia stato
Cartesio, per il quale gli animali sono equiparabili a dei congegni meccanici.
“[…] non esistono
uomini così ebeti e stupidi e magari anche pazzi che non siano capaci di
combinare insieme diverse parole e di comporre un discorso con il quale far
capire i loro pensieri, mentre, al contrario, non vi è nessun animale tanto
perfetto e tanto felicemente nato che faccia lo stesso. […] Questo fatto
testimonia non soltanto che le bestie hanno meno ragione degli uomini ma che
non ne hanno affatto; […] è la natura ad agire in loro secondo la
disposizione dei loro organi, così come si vede che un orologio, composto
unicamente di ruote e di molle, può contare le ore e misurare il tempo più
esattamente di noi con tutta la nostra prudenza.” (Discorso sul metodo,
parte quinta)
Un po' meno brutale
fu Leibniz, ma la sostanza del discorso è sempre la medesima: “[…] la
conoscenza delle verità necessarie ed eterne è quella che ci distingue dagli
animali bruti e ci fa avere la ragione e le scienze, elevandoci alla conoscenza
di noi stessi e di Dio. Questo è ciò che in noi si chiama anima ragionevole o
spirito.” (Monadologia, parte II, cap. VI
Credo che le
citazioni sopra riportate forniscano un quadro sufficientemente chiaro di come i
maggiori pensatori di tutti i tempi abbiano costantemente e concordemente incensato
la superiorità della razza umana in contrapposizione all’inferiorità del mondo della
natura.
Ad avvalorare questa
affermazione aggiungo le citazioni di un filosofo che la vulgata comune
definisce contiguo al romanticismo, al vitalismo e all’irrazionalismo, nonché
connotato da una forte dose di pessimismo, Arthur Schopenhauer.
“È opinione
concorde di tutti i tempi e di tutti i popoli che tutte queste così svariate ed
estese asserzioni hanno origine da un principio comune, da quel particolare
potere dello spirito che rende l’uomo superiore all’animale e che è stato
chiamato RAGIONE [in maiuscolo nel testo …]”
“Il grande
privilegio dell’uomo, la ragione, […] mediante una condotta regolata e
ciò che ne consegue, gli allevia tanto la vita ed il suo peso […]
“Quantunque
nell’uomo, come idea (platonica), la volontà trovi la sua più chiara e perfetta
oggettivazione, questa soltanto tuttavia non poteva esprimere la sua essenza.
L’idea dell’uomo, per apparire nel suo debito significato non poteva
manifestarsi sola e sconnessa, ma doveva essere accompagnata dal processo
graduale discendente, attraverso tutte le forme animali, il regno vegetale,
fino al mondo inorganico. Soltanto tutti questi si integrano in una completa
oggettivazione della volontà; essi sono presupposti dall’idea dell’uomo, così
come i fiori dell’albero presuppongono le foglie, i rami, il tronco e le
radici: essi formano una piramide, il cui vertice è costituito dall’uomo.”
Come se a
Schopenhauer non bastasse aver collocato l’uomo al vertice della piramide della
natura, il desiderio di umiliare gli altri esseri viventi si esprime in lui
nella constatazione che solo l’uomo cammina volgendo lo sguardo in alto, mentre
tutti gli altri hanno il muso rivolto a terra!
“Questa differenza
fra uomo ed animale è espressa all’esterno mediante la diversità di rapporto
della testa con il corpo. Negli animali inferiori, entrambi sono ancora del
tutto attaccati; in tutti, la testa è inclinata verso terra […] Perfino
negli animali superiori testa e tronco sono un tutt’uno, ancor più che
nell’uomo, il cui capo appare collocato libero sul corpo, da questo solamente
portato, non già al suo servizio. L’Apollo del Belvedere rappresenta a livello
sublime questo vantaggio per l’uomo: la testa del dio delle muse, la quale
volge ampiamente lo sguardo tutto intorno, poggia così libera sulle spalle, che
si svincola completamente dal corpo e sembra non darsene più pensiero.” (Il
mondo come volontà e rappresentazione, parr. 8, 16, 28 e 33)
Qui il cerchio si
chiude e il moderno Schopenhauer si ricollega all’antico Aristotele, il quale
si compiaceva di come l’uomo fosse “il solo degli animali ad avere posizione
eretta […] con la sua parte superiore […] orientata verso la parte superiore
dell’universo […]” (Parti degli animali, 656a)
Né a Schopenhauer né
ad alcun altro illustre filosofo è mai venuto in mente che se lo sguardo
dell’uomo, anziché verso lontani e irraggiungibili orizzonti, fosse stato
rivolto verso la terra, le piante e gli esseri a noi più vicini, oggi non ci
troveremmo a dover risolvere i terribili problemi che affliggono la biosfera e
con essa anche le nostre stesse vite?
L’ora della fine del
nostro mondo si avvicina velocemente e i grandi pensatori ne sono in buona
parte responsabili.
Non vi è dubbio che il
cervello dell’uomo sia più potente di quello degli altri animali, ma ben
diverso è attribuire a questa peculiarità valore positivo, come hanno fatto sin
qui tutti i filosofi, o valore negativo, come ho iniziato a ipotizzare ne “Il Cancro del Pianeta”
sulla base degli esiti di ciò che la potenza del nostro organo di comando ha
causato alla biosfera.
Se vogliamo cercare
di rallentare l’ecocidio, iniziamo dunque a riflettere sul reale valore dell’abnorme
sviluppo evolutivo subìto dal nostro encefalo, che ci ha consentito di
stravolgere l’armonia della natura ma che non ci permette di ricrearne un’altra
altrettanto stabile e duratura.
La filosofia è una gran bella cosa. Come ogni bella cosa, però, quando viene portata all'iperbole diviene la parodia di se stessa. Ovviamente, l'aspetto grottesco della materia si riflette su chi la pratica.
RispondiEliminaSe almeno i filosofi avessero (e non ce l'hanno) l'onestà intellettuale di riconoscere che le loro iperboli hanno valore puramente simbolico, ovvero scollegato dalla concretezza del quotidiano, qualche frammento del loro (s)ragionare si potrebbe salvare. Purtroppo la supponenza è carattere assai più diffuso, nella categoria, di quanto sia diffusa l'umiltà.
Ognuno presenta se stesso come meglio crede.
Il giudizio sta comunque agli altri.
qualsiasi filosofia che non è coerente col mondo reale è fuffa inutile. Filosofia, amore per il sapere, è una bella parola, ma completamente vuota di qualsiasi significato valido, se usata per descrivere e far accettare una realtà oggettivamente deleteria. E' quello che è successo. Gli esseri umani sono stati attratti verso il loro annichilimento da maestri stolti e distorti. L'unica filosofia che mi risulta coerente col mondo fisico è quella del Tao, che invita a non prendere iniziative, perchè sempre deleterie alla fine. O anche le parole di Gesù che avvertono che senza Dio qualunque azione sarà malefica, chiamando servi inutili i suoi seguaci. Non per nulla la prima beatitudine parla proprio di umiltà.
RispondiEliminaGesù che afferma (ammesso che l'abbia effettivamente fatto, e non ci metterei la mano sul fuoco perché tra lui e noi si sono succedute generazioni e generazioni di furboni) che senza Dio non c'è che il male è come l'oste che afferma che il suo vino è buono. Quale stolto si aspetterebbe che affermasse diversamente?
EliminaOcchio Mago, il tuo aglietto è contrario al Tao.... un azione intrapresa con un intenzione!
EliminaPreferisco il concetto di azione armonica, il bello e buono è ciò che si svolge in armonia con l'insieme delle leggi, le azioni armoniche si otengono sommando armonicamentele singole melodie che compongono così la Sinfonia del tutto! E quì non andiamo più lontano della filosofia egizio-ellenica poi integrata nel cristianesimo.
La parte interessante è che, come nella musica, per avere una composizione "bella" è necessario inserire piccole distonie e dissonanze, naturalmente le vediamo negli overshoot naturali o nelle catastrofi sagomanti (le grandi estinzioni di massa) che permettono la formazione dei vari movimenti.
MrKey, io sono lo stolto che lo afferma, perchè l'ho provato moltissime volte nella mia vita, non lunghissima, ma accettabile.
EliminaAtha, l'aglio sarà contrario al Tao, ma non a Gesù e io non sono taoista, ma un discepolo di Chi mi si è dimostrato Dio nella mia vita.
Non siate perplessi o peggio invidiosi, che è un peccato che non merita perdono e che porta dritti all'inferno (anch'io ammetto di aver invidiato e quindi odiato chi aveva la Grazia, ma ho ricacciato subito all'inferno il diavolo che m'era entrato nel cervello). A tutti più volte nella vita Dio parla, ma il diavolo trova tante distorsioni per allontanarti da Lui. La maggior parte dei prelati stessi, come diceva anche Santa Caterina da Siena, sono amici del maligno per mandargli anime in una sorta di alleanza faustiana. Da qui la mia estrema prudenza nei loro confronti. Sono convinto che Dio li sopporta al solo scopo di permettere il perpetuarsi del Suo Credo, ma siamo ormai agli sgoccioli. Entro 50 anni ne vedrete delle belle, ma qui ci sono quasi tutte persone intelligenti e realiste, quindi non mi preoccupo.
Il principio di non azione wu wei non si deve considerare come inerzia o mera passività.....perciò wu wei come non forzante è quello che noi intendiamo con andare con la corrente, seguire la venatura.
EliminaAlan Watts
Anonimox
e se la corrente va in una cascata, il dirupo del fiume?
EliminaAnonimix, e se la corrente va in una cascata, il dirupo del fiume? Meglio l'inerzia. Ma se le persone realizzassero che non esisterà mai l'energia rinnovabile sufficiente anche per sostituire anche una parte di quella fossile, non starebbe un pò più fermina? Sembra strano, ma fermare le cavallette, in Africa o qui, con le buone non è possibile.
EliminaMannaggia Mago, mi fai scrivere.
Elimina"Wu wei è perciò lo stile di vita di colui che segue il tao, e deve innanzitutto essere compreso come una forma di intelligenza, cioè di conoscere i principi, le strutture, le tendenze delle cose e degli uomini e della natura da poter usare il minimo quantitativo di energia nel trattare con esse". Alan Watts
Ti dice niente il termine energia?
mi dice che siamo in un bel caos. Che Laozi, fondatore del taoismo, conoscesse l'entropia 2000 anni prima di noi?
EliminaMago, non è una critica ma una constatazione: mi sa che hai frainteso il senso di quel che ho scritto. Non che caschi il mondo (in realtà non succede proprio un bel nulla) però credo che sia così.
EliminaMrKey, mi rifacevo alla parafrasi di San Paolo, che la Sapienza di Dio è stoltezza per chi non crede. Chi non crede, come l'oste, parla solo per interesse, anche se non sempre per futili motivi. Talvolta sono anche motivi accettabili umanamente, ma il risultato è quello dell'oste. Laozi e Gesù insegnano proprio questo, anche se partendo da piani, oserei dire dimensioni, differenti. Buon senso umano e Sapienza divina non sono mai discordi, se il senso umano è proprio buono, non come il vino dell'oste.
EliminaAnche ammettendo per un istante l'esistenza di una qualsivoglia divinità, cosa potremmo mai saperne noi altri? Sarebbe superbia (e quindi grave peccato) anche solo pensare di poter immaginare una frazione della sua volontà. Ergo, chiunque pretenda di parlarci di qualsivoglia volontà divina evidenzia di essere nulla più che un furbastro che ha un intento: trarre vantaggio dalla disponibilità altrui a credergli.
EliminaAttento a coloro ai quali concedi la tua fiducia, mago, anche se si tratta di gente ormai morta da millenni.
P.S. Per evitare accuse di sessismo invito a ripetere la lettura di quel che ho scritto invertendo il genere impiegato. Dico questo solo perché la nostra lingua non comprende l'impiego del genere neutro.
Permettimi di punzecchiarti un pò ancora caro Mago....
EliminaSe ci rivolgessimo alle scritture comunque il tuo aglietto è contrario, San Paolo indica chiaramente come la soluzione ai mali sia la preghiera e l'affidarsi agli anziani della comunità che con preghiera ed imposizione provvederanno. Peraltro è coerente proprio con il Verbo del Vangelo contenente le esortazioni a non voler "conservare la propria vita" ed al riconoscerla comunque al di fuori della volontà umana (Lc 12, 16-21).
Ovviamente da quella porta stretta passano solo gli anacoreti, i grandi monaci di ogni estrazione, alcuni grandi artisti e qualche filosofo (https://it.wikipedia.org/wiki/Diogene_di_Sinope). Vite interessanti, esposte ai tormenti ma regolarmente ricompensate da una grandezza che nessuna citazione può cogliere delle quali intuiamo solo valutando quante persone hanno coinvolto e attirato non con la promessa di lunga vita, agiatezza e fama ma con la certezza di un calvario di rinuncia ed autocontrollo del quale non intuiamo se non a parole il valore.
Io suggerisco di non porsi troppo rigidi nei confronti della Verità, la sua essenza è immutabile ma in base alle situazioni e prospettive è sempre diversa alla vista di un osservatore. Volendo poi essere specifici per conoscere il Verbo dovremmo leggere in sanscrito, aramaico, greco e latino, lingue originali degli autori, altrimenti siamo soggetti alle sviste ed interpretazioni dei traduttori!
Ata, la fai troppo difficile. Mi sembri un prelato medioevale. Poi c'è stato il concilio di Trento, che ha istituito i seminari, ma ora tutto è andato a pute. Che ci vuoi fare. Mala tempora currunt.
EliminaMrKey, De Focault, monaco trappista e beato, diceva che, se l'essere umano potesse, darebbe l'assalto anche al Paradiso, pur di depredarlo. Mi pare un buon motivo per farci entrare solo quelli che ne sono degni, che sono comunque tanti, perchè basta avere la famosa buona volontà, che in fondo non è altro che voler seguire Gesù. Ovviamente non per umano calcolo, ma per quel dolce sentire che provano coloro che vanno in estasi d'amore. Io ho avuto la fortuna di vederne due: una monaca ortodossa a Sparta in viaggio di nozze nel Peloponneso e un diacono in un santuario mariano.
Elimina(S)athanasius, puoi smettere di citarmi il Vangelo, perchè con me non attacca. E' tutta la vita che il demonio cerca di sviarmi dalla retta via, che è Gesù, tramite i suoi servitori e normalmente sono finiti molto male, tanto che se ne fa il demonio di servi inutili. Non mi far preoccupare anche per te.
EliminaHo come l'impressione che non ci sia possibile comunicare. Ancora una volta, non è una critica, bensì una constatazione. Pazienza, non è un gran dramma.
EliminaCaro Mago, è sempre divertente la vera filosofia. Siamo costretti dai vincoli della materia e intuiamo la presenza dello spirito, la materia è in sè condannata dalla termodinamica all'estinzione e alla meglio ci possiamo divertire a discutere di quanto ci rimane: ogni processo porta un inevitabile inefficienza, le stelle bruciano e i buchi neri evaporano, tra qualche migliaio di eoni avremo una bella zuppetta di radiazione a microonde in lotta per raggiungere lo 0 assoluto. La fisica ci dice che ogni atto è quindi in sè inutile, tra qualche milioncino di anni le piramidi se le mangia il sole in fase gigante rossa e nonostante "il tempo ha paura delle piramidi"......
EliminaTi cito sempre Francesco, Diogene, anacoreti e monaci perchè forse proprio in ciò che materia non è esiste una salvezza, i miti e le religioni da questo punto di vista concordano e per logica ogni inizio è il prodromo di una fine. Non sò quanti possano affermare di poter guardare la porta dell'eterno, la temuta morte, senza tremare ma eroi, saggi filosofi (qualcuno ha detto Seneca?) e santi ci dimostrano che è possibile!
MrKey, peccato. Mi viene in mente il pianto di Gesù sulla sua Gerusalemme. Ora non è che io mi metta a piangere, non sono così buono ed empatico, ma un pò mi dispiace lo stesso.
EliminaIn generale mi guarderei da considerare tutti gli autori "Filosofi" e ricorderei l'esistenza dei sofisti (e che sofisticato vuol dire sia eccessivamente complesso che adulterato).
RispondiEliminaPlatone e Aristotele sono figli spirituali di un Socrate di cui sappiamo decisamente poco ma che ci ha trasmesso il metodo maieutico che è alla base della logica formale e sostanziale su cui si basano le scienze, dai pitagorici abbiamo preso molto quando di Pitagora non conosciamo che miti, abbiamo dimenticato gli stoici ed il loro rigore in un orgia dionisiaca ed ebbri vorremmo dirci che siamo al loro livello!
Filosofia non è condire il desiderato di arzigogolati ragionamenti per giustificare l'ingiustificabile, dovrebbe essere il semplice osservare e comprendere la natura della realtà a tutti i livelli. La caduta si nota nei vari adoratori delle filosofie pseudo-buddiste e pseudo-orientali, parlare con i praticanti neiluoghi d'origine vuol dire sentire storie di rinuncia e disciplina ferrea (monaci di altri tempi mi verrebbe da dire) mentre da noi abbiamo gli yogapant per praticare la versione cool ed edulcorata di una disciplina millenaria che parte dal fachiro per arrivare allo yogi illuminato!
Posso umilmente constatare che la dottrina di un Tommaso d'Aquino e di altri non è intrinsecamente errata, all'umano è riconosciuto un locus speciale per le sue oggettive capacità, in fondo siamo l'unico animale in grado di arrivare sia a modificare così vasri ecosistemi che di notare di averlo fatto, come il nostro anfitrione nota però mentre in origine ai grnadiosi "poteri" mostrati dall'umano venivano associati pesanti "doveri" verso la creazione ormai si corre alla rinuncia al dovere constata da Nietsche: Dio è morto e con lui l'idea di atto giusto o errato, rimane un Dioniso ed una corte di baccanti a terrorizzare le strade dell'impero in una perenne animalità (https://it.wikipedia.org/wiki/Baccanale).
Un giorno magari ritorneremo alla filosofia che nei pensieri quieti e profondi ricerca lo scopo di un esistenza così singolare come quella umana, un piede nella mortalità e nella limitatezza ed uno nelle infinite ed eterne possibilità che la natura e le sue leggi TUTTE ci regalano.
Il primato della brutalità spetta ai filosofi laici???
RispondiEliminaJust a moment, please! Dai proto-liberali ottocenteschi Bentham e Thoreau ai teorici dell'antispecismo contemporaneo Regan e Singer autorevoli esempi di segno contrario/opposto indubbiamente NON mancano nel pensiero occidentale (per tacere di quello orientale, peraltro citato in alcuni dei commenti precedenti)... Saluti
Piu' in generale, direi che complessivamente l'antropocentrismo marcatamente anti-ecologico è ricollegabile ai teologi afferenti alle principali Confessioni religiose molto più che ai filosofi (con partic.re riferimento a quelli laici)... Anche lo Schopenhauer citato nell'Art.lo pare che amasse/stimasse il proprio barboncino molto più che la maggior parte dei propri simili: si pensi agli strali rivolti ad Hegel, nella 1a metà del XIX secolo prob.te il più quotato pensatore europeo... Saluti
EliminaStrano che presso i popoli non civilizzati, non esista il concetto di "filosofia", e sia invece ben radicato il concetto di "saggezza".
RispondiEliminaIo per mio carattere preferisco la seconda.
Gianni Tiziano
mio nonno paterno infatti la usava proprio in quel senso, cioè come arte di saper vivere bene.
EliminaQua c'è poco da 'iniziare a riflettere'... bisogna AGIRE subito, NON C'È PIÙ TEMPO!!
RispondiEliminahttps://www.focus.it/amp/ambiente/ecologia/futuro-terra-piu-cupo-di-quanto-immaginiamo
l'autostrada Firenze Mare alle 1800 era piena in tutte e due le corsie in direzione Firenze. Non penso che sia il modo di contenere l'aumento dell'entropia. Mi dispiace dirlo, ma l'unico modo sarebbe una pandemia con una letalità, non di 2 o 3 mln, ma di 2 o 3 mld. Basta guardare quello che sta succedendo in Olanda per delle restrizioni imposte a causa di questa pandemia dall'aria farlocca, figuriamoci quello che succederebbe se cominciassero a mancare cibo, carburante, riscaldamento, medicine o altri generi di prima necessità.
Eliminahttps://www.bloomberg.com/opinion/articles/2021-01-31/saudi-arabia-s-oil-recovery-fears-look-well-founded
RispondiEliminale locuste sperano, si illudono che con la vaccinazione di massa si possa ritornare ai consumi scellerati. E non potrebbe essere diversamente, hanno le tasche piene di soldi e i supermercati pieni di merci di ogni tipo. Per i soldi non ci sono problemi, tanto basta mettere in moto la zecca, purtroppo le merci dipendono dall'energia a buon mercato. Finita quella è finita anche l'illusione dell'abbondanza. Ci vorranno anni, forse mesi, ma prima o poi le locuste si renderanno conto che il mondo obbedisce a leggi che non hanno niente a che fare coi soldi. LTG ha provato per 50 anni a farglielo capire, ma l'avidità non si ferma col ragionamento e la riflessione, perchè per farlo volontariamente deve entrare in gioco il super-io freudiano o la virtute dantesca o lo spirito di San Paolo. Per le masse di locuste decerebrate ci sono altri sistemi. Non per niente Xi-Ping è stato osannato a Davos come l'unico capo di stato in grado di risolvere i problemi globali e mi pare di risentire le parole di John Fitzgerald Kennedy, quando giudicava i regimi dittatoriali fascista e nazista come i più appropriati per quei paesi. Difatti per dominare le locuste sono possibili solo due strade: dar loro libero sfogo alla voglia di consumare tutto quello che trovano sul loro cammino oppure tenerle a freno col terrore.
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Esseni#:~:text=Alcuni%20suggeriscono%20che%20Ges%C3%B9%20fosse,Pitagorici%2C%20che%20vivevano%20come%20monaci.
EliminaMi piace pensare che Gesù fosse un esseno. Anche se in merito ho letto molto poco.
Gli Esseni mi stanno molto più simpatici di certi vescovi dalle mani mollicce e untuose. Non tutti eh, intendiamoci...
Anonimox
gli esseni cercavano Dio e Maria Valtorta narra dell'incontro di uno di essi con Gesù, che gli consigliò di aspettare la Resurrezione per entrare a far parte dei suoi discepoli. Chissà perchè non gli permise di seguirlo subito? Di sicuro era la scelta più giusta da un punto di vista spirituale, ma è un punto su cui essere carenti è normale.
Eliminaho letto con interesse l’articolo suggerito, ricco di riferimenti puntuali, tra i quali tuttavia non trovo quello del maggiore teorico moderno della contrapposizione fra uomo e natura: Marx, con la sua XII tesi su Feuerbach che affida ai filosofi il compito non di interpretare il mondo, ma di trasformarlo; e la natura è chiaramente la prima vittima individuata di questa trasformazione.
RispondiEliminaquanto a Schopenhauer, le citazioni fatte sembrano indicare effettivamente una continuità del suo pensiero con l’antropocentrismo cognitivo della tradizione filosofica precedente, se si può chiamarlo così, ma a me pare che vadano contestualizzate: perché è vero che S. afferma che nell’uomo la volontà trova la sua più chiara e perfetta oggettivazione, ma è poi pur vero che lo scopo della sua filosofia è di proporre il superamento della volontà: in altre parole a me pare che Schopenhauer qui soprattutto descriva l’immagine filosofica dominante nell’Occidente, ma per poi distaccarsene.
e in questo superamento della volontà non è improprio, credo, vedere un’influenza precisa del pensiero orientale e di Buddha, che propone all’uomo il nirbana come strumento per l’annullamento della volontà di vivere, vista come causa di sofferenza; ed è tipico del buddismo e delle religioni orientali in genere anche un senso di fratellanza e di identificazione dell’uomo nella natura, ben espresso anche dal ciclo delle rinascite, che si oppone nettamente all’idea giudaico-cristiana del DOMINIO dell’uomo sulla natura.
che ne dici?
DOMINIO? Genesi 2,15:"Il Signore Dio prese l'uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse". Purtroppo il Vecchio Testamento si presta troppo ad interpretazioni di parte, ma l'unica funzione valida per un cristiano sono i molteplici riferimenti al Messia e quindi ai suoi insegnanti e esempi che sono nel Nuovo. Vedere la natura come una fonte di guadagno, avidità, dominio è una conseguenza diretta del peccato e mettere in bocca a Dio questi propositi scellerati è una prerogativa di tutte le religioni, che sempre alla fine si allontanano dai principi spirituali per tornare nel dominio del mondo materiale. Dio è in tutte le religioni, ma nessuna è Dio. Secondo la Madonna la più conforme al volere di Dio è quella cristiana, ma il modo più sicuro è quello raccomandato nella prima beatitudine, che è un insegnamento presente in ogni religione.
RispondiElimina«Siate fecondi e moltiplicatevi,
Eliminariempite la terra e soggiogatela,
dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo
e su ogni essere vivente che striscia sulla terra».
Genesi 2,15
Vedendo un fico sulla strada, gli si avvicinò, ma non vi trovò altro che foglie, e gli disse: Non nasca mai più frutto da te.
Matteo, 21, 19
e non mi pare proprio che l'insegnamento della prima beatitudine sia proprio di tutte le religioni: certamente non di quella ebraica, ad esempio. e poi a quale versione ti riferisci? quella di Luca? Beati voi poveri. o quella di Matteo? Beati i poveri in spirito. sono molto diverse fra loro, giusto per dire.
t'ho già detto qual'è il libro dal quale attingo la mia fede e la prima beatitudine invita all'umiltà, che è il viatico del Paradiso. Il mio direttore di 40 anni fa diceva che bisogna prendere il fumo alle pipe. A me non è mai riuscito granchè, ma meno male che sono in buona compagnia. Ma dev'essere un bene, perchè i troppo furbi e gli scaltri poi difficilmente, se non decidono di dominare questa loro capacità, vanno in Paradiso.
Eliminama secondo te, tra una persona umile ed una prepotente, chi delle due vuole dominare, vuole figliare e moltiplicarsi come i conigli? Non posso pensare che una persona intelligente voglia offendere la sua intelligenza fino a questo punto eppure là fuori sono in mld.
Eliminax Sebastiani:
RispondiEliminaforse di interesse: teoria su evoluzione del cervello umano:
https://un-denial.com/denial-2/theory-short/