martedì 28 dicembre 2010

Tramonto blu su Marte



Un bellissimo video dalla NASA preso dal Mars Rover che ci fa vedere il tramonto nei colori marziani. Come bonus aggiuntivo, segue anche una piccola eclissi marziana: un passaggio di Phobos davanti al disco solare.


A guardare il filmato sul tramonto marziano è naturale domandarsi come mai è blu. E' curioso, però, che non ci facciamo quasi mai la domanda equivalente; "come mai sulla Terra i tramonti sono rossi?"

Questa è una delle tante domande che ci facciamo raramente; per esempio: "come mai il cielo è blu?" Oppure, "come mai fa più freddo in montagna che in pianura?" Domande apparentemente semplici, ma per rispondere bisogna sapere un minimo di fisica dell'atmosfera. Allora, vediamo di spiegare la faccenda e di imparare qualcosa.

La luce solare, come sappiamo, ha uno "spettro" di varie lunghezze d'onda: dall'ultravioletto all'infrarosso. L'atmosfera assorbe diversamente nelle varie regioni. Ecco qua un immagine (da Wikipedia) che fa vedere come stanno le cose:


Sulla destra, nella zona dell'infrarorsso, vedete le varie bande di assorbimento molecolari, come quella del CO2 (carbon dioxide) che sono la ragione dell'effetto serra. La parte visibile dello spettro per l'occhio umano va da circa 0.4 micron fino a 0.75; ovvero è sta nella zona a sinistra del grafico. Notate come non ci sono bande di assorbimento nella zona visibile. E' ovvio che sia così, altrimenti non sarebbe "visibile".

Però, notate anche che c'è una zona di assorbimento all'estrema sinistra del grafico che sta - in parte - nella zona visibile - principalmente nella parte blu. Questo è dovuto al cosiddetto "scattering di Rayleigh" o - in italiano - "diffusione di Rayleigh". Ha a che fare con qualcosa che si chiama la polarizzabilità delle molecole, ma non entriamo in questo argomento. Il punto è che quando una molecola dell'atmosfera interagisce con un fotone di luce, lo diffonde in tutte le direzioni. La diffusione è tanto più intensa quanto più piccola è la lunghezza d'onda del fotone, ovvero è più intensa nelle regioni del blu dello spettro del visibile. Per questa ragione, succedono alcune cose interessanti.

Una di queste cose è che quando guardiamo direttamente il Sole (con cautela, ovviamente!) la luce blu passa meno bene di quella rossa. Ora, il sole emette luce che a noi apparirebbe bianca se non ci fosse l'atmosfera; e infatti così lo vedono gli astronauti: bianco. Ma a causa dello scattering di Rayleigh a noi sulla superficie terrestre ci appare giallo chiaro. Ecco la risposta a una domanda che nessuno si pone!

L'altra cosa che succede è la spiegazione del perché il cielo è blu. Infatti, la luminosità del cielo è tutta dovuta alla luce diffusa, ma la probabilità di diffusione è maggiore nel blu che nel rosso, per cui noi vediamo la radiazione diffusa che è principalmente blu.

Su un pianeta come Marte, la fisica è la stessa ma l'atmosfera è molto meno densa che sulla Terra. Per cui questi effetti ci sono, ma molto più deboli. Come si vede nel filmato; il cielo su Marte appare quasi nero; anche se con un po' di buona volontà forse qualche sfumatura di blu ce la possiamo vedere. Però, al tramonto, la luce solare deve attraversare uno strato più spesso di atmosfera e allora il blu si vede bene. Sulla Terra, abbiamo lo stesso effetto al tramonto, ma più intenso, per cui vediamo il rosso. Ecco la risposta a un'altra domanda!

E, infine, perché sulle montagne fa più freddo che in pianura? Beh, questa è una delle manifestazioni principali dell'effetto serra - anche quello dovuto all'interazione della radiazione con l'atmosfera. Tutto è correlato. Questo l'ho spiegato in un certo dettaglio in questo post intitolato "l'effetto coperta".

sabato 25 dicembre 2010

Hagar l'Orribile contro la scienza del clima. I sei errori di Franco Battaglia


In un post precedente, avevo paragonato Franco Battaglia al personaggio del "Joker", il potente e pericoloso nemico di Batman. Tuttavia, dopo che Battaglia è riuscito ad accumulare sei errori in un singolo paragrafo, credo che sia piuttosto il caso di paragonarlo a un personaggio tipo Hagar l'Orribile, il vichingo pasticcione. Qui di seguito, il commento di Stefano Caserini a un recente articolo del Nostro.

Da "Climalteranti"

Il professore da Guinness dei primati
Di Stefano Caserini

....

Il nuovo articolo (di Franco Battaglia) non tradisce le attese: il professore riesce a infilare sei errori in una sola frase relativa al protocollo di Kyoto.

Con il piglio di chi la sa lunga, scrive infatti:

Dovete sapere che questo protocollo, sottoscritto nel 1997 ed entrato in vigore nel 2003, prevede la riduzione delle emissioni del 5% rispetto ai valori del 1997; senonché, oggi quelle emissioni sono invece aumentate, del 5% nella «virtuosa Europa» e del 20% a livello mondiale, rispetto a quelle del 1997“.

Ebbene:
  1. Il protocollo di Kyoto è entrato in vigore nel 2005, il 16 febbraio, e non nel 2003.
  2. L’impegno di riduzione previsto dal Protocollo di Kyoto non è del 5% rispetto al 1997, ma del 5,2 % rispetto al 1990. Il 1997 è solo l’anno in cui il Protocollo è stato approvato, a Kyoto.
  3. L’impegno di riduzione delle emissioni, riguarda solo alcuni paesi (solitamente indicati Annex I, perché elencati in un Allegato del PK) e non tutti i paesi del mondo.
  4. L’Europa non ha aumentato le sue emissioni del 5 %: le ha invece diminuite, sia rispetto al 1990 che rispetto al 1997.
  5. Le emissioni dei paesi Annex I, sono pure diminuite, sia rispetto al 1990 che rispetto al 1997.
  6. Le emissioni mondiali sono aumentate, ma l'incremento rispetto al 1997 è maggiore del 20 % 
In totale sono quindi 6 numeri sbagliati su 7. L’unico giusto è il 1997, l’anno di sottoscrizione del protocollo di Kyoto.

Leggi tutto l'articolo su Climalteranti
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Nota aggiunta posteriormente: un altro errore di Franco Battaglia!
Leonardo Libero invia questa nota alla mailing list di "Nuove Tecnologie Energetiche"
 
Sul Giornale di oggi (24 Dic 2010), Franco Battaglia annuncia che la Svizzera "si regalerà" due nuove centrali nucleari pur avendone già cinque, lascia intendere che così ne avrà sette, il titolista ci casca e stampa "7". Poi, naturalmente, Battaglia non resiste alla tentazione di informare per l'ennesima volta i lettori sul "fallimento tecnico ed economico del fotovoltaico", ma quello è ormai da considerare rumore di fondo 
 
Peccato che il quotidiano svizzero Corriere del Ticino, nel dare oggi (24 Dic) la notizia delle due nuove centrali nucleari, precisi che "i nuovi impianti dovrebbero sostituire quelli esistenti" (tutti e cinque, par di capire). Per cui le centrali nuke elvetiche dovrebbero o rimanere cinque o perfino, potrebbe darsi, ridursi a due. Ma Battaglia ammetterà la cantonata solo dopo che Fini si sarà dimesso da Presidente della Camera.
 

mercoledì 22 dicembre 2010

Come NON applicare il principio di precauzione, ovvero: come affondare il Titanic

 Il capitano del "Titanic" non ha applicato correttamente il principio di precauzione


Vi segnalo un post molto interessante di Terenzio Longobardi sul blog di ASPO-Italia. Non è strettamente correlato a questioni climatiche, ma all' "Effetto Cassandra", ovvero all'ignorare gli avvertimenti, si.

Il post è a proposito di una recente sentenza dove il giudice ha assolto gli amministratori accusati di non aver attuato misure contro l'inquinamento di polveri sottili sulla base di una "sentenza dubitativa". Dice in sostanza il giudice che

..... l’inquinamento da PM10 da intendersi in questa sede come il superamento dei limiti posti dalle norme comunitarie …, per i consulenti del PM è conseguenza delle omissioni e/o comunque della condotta degli imputati, mentre per quelli delle difese è conseguenza esclusiva, o del tutto prevalente di fattori ambientali non governabili) non potrebbe che scaturire la doverosa assoluzione degli imputati, preso atto della insanabile divergenza delle tesi e conclusioni sull’argomento, in un ambito peraltro di pari dignità scientifica.

Insomma, il giudice ritiene che nel dubbio - ovvero in presenza di opinioni contrastanti, si debbano "doverosamente assolvere" gli imputati.

Qui, il giudice va ben oltre il suo compito e le sue competenze nel giudicare di "pari dignità scientifica" le due diverse opinioni, soprattutto tenendo conto che la Commissione Europea aveva stabilito dei limiti ben precisi. Ma l'errore clamoroso a mio parere (e anche quello di Terenzio Longobardi) e che, se è vero che nel dubbio sulla colpevolezza si deve assolvere un imputato, è altrettanto vero che esiste un principio di precauzione che vuole che nel dubbio si debbano prendere dei provvedimenti per scongiurare possibili danni

Ne consegue che il capitano del Titanic ha fatto bene a proseguire a tutta forza in avanti dato che non era certo che ci fosse un icerberg, là davanti.




Ecco la parte iniziale dell'articolo di Longobardi. L'articolo completo è sul sito di ASPO-Italia




La peste o le polveri sottili

Di Terenzio Longobardi


Qualche settimana fa ho informato i lettori, sinteticamente, del pronunciamento in prima istanza del Tribunale di Firenze in merito a una denuncia del Codacons nei confronti degli amministratori regionali e dei comuni dell’area fiorentina, per non aver attuato misure efficaci contro l’inquinamento da polveri sottili e biossido di azoto, registrato dalle centraline di misurazione negli anni passati.


Si tratta di una sentenza importante e per molti versi sconcertante, che rischia di condizionare pesantemente nei prossimi anni le politiche volte a ridurre l’inquinamento atmosferico nelle aree urbane e per questo ritengo opportuno entrare maggiormente nel merito delle motivazioni che hanno portato all’assoluzione con formula piena degli amministratori.


Premetto subito che sono un ingegnere e non un giurista, quindi non ho le competenze adeguate per valutare in punta di diritto le conclusioni dei magistrati. L’interpretazione delle norme, specie in Italia, è un esercizio molto complesso e raffinato che a volte contrasta e collide con il buon senso, quindi cercherò solo di evidenziare alcune incongruenze sul piano logico contenute a mio parere nella sentenza.


Il Pubblico Ministero nella sua requisitoria ha descritto gli innumerevoli studi epidemiologici nazionali ed internazionali che dimostrano oltre ogni ragionevole dubbio lo stretto legame esistente tra i livelli di polveri sottili, biossido di azoto e i casi di morbosità e mortalità nei centri urbani, cioè l’aumento delle patologie, dei ricoveri e dei decessi derivanti da un esposizione prolungata agli inquinanti. Ha poi evidenziato come le stesse conclusioni siano contenute nel Piano Sanitario Nazionale.


Ebbene, il giudice ha sminuito sul piano legale questi aspetti, affermando che tali conclusioni erano divergenti “non solo sulle cause ma anche sulle soluzioni” rispetto a quelle dei consulenti scientifici della difesa. Tali considerazioni potrebbero condurre, afferma la sentenza, “se portate alle estreme conseguenze giuridiche, all’immediato esaurimento di buona parte del processo, poiché da valutazioni scientifiche divergenti, seppure astrattamente valide (nel senso che l’inquinamento da PM10 da intendersi in questa sede come il superamento dei limiti posti dalle norme comunitarie …, per i consulenti del PM è conseguenza delle omissioni e/o comunque della condotta degli imputati, mentre per quelli delle difese è conseguenza esclusiva, o del tutto prevalente di fattori ambientali non governabili) non potrebbe che scaturire la doverosa assoluzione degli imputati, preso atto della insanabile divergenza delle tesi e conclusioni sull’argomento, in un ambito peraltro di pari dignità scientifica.”


L’errore logico di questa impostazione è secondo me quello di confondere il metodo di valutazione giudiziario con quello scientifico. In caso di dubbio sulla colpevolezza, in giurisprudenza si propende per l’assoluzione, cioè per la tesi difensiva. Il metodo scientifico invece, nelle situazioni controverse, procede nel senso indicato dalla maggioranza della comunità scientifica. E’ il caso ad esempio dei cambiamenti climatici, dove una esigua minoranza di scienziati in disaccordo sull’origine antropica dei cambiamenti non ha condizionato le nazioni ad assumere le conclusioni contrarie degli scienziati dell’IPCC, o come nel caso della presunta origine abiotica del petrolio asserita da pochi scienziati, che non ha scalfito il dato consolidato sul piano scientifico dell’origine biologica.

Anche nel settore dell’inquinamento da polveri sottili, la comunità scientifica internazionale (in particolare rappresentata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità) è concorde in maggioranza sulle origini, sui danni causati e sui rimedi al problema e a tali studi fanno espresso riferimento le normative comunitarie e nazionali che impongono limiti ai livelli di inquinanti presenti nell’atmosfera. La motivazione del giudice fiorentino, appare pertanto come una impropria invasione nel campo di competenza del legislatore, quando mette in discussione le basi scientifiche stesse della produzione normativa in materia.

Continua su www.aspoitalia.blogspot.com

sabato 18 dicembre 2010

Smentiti i catastrofisti!

Ma avete letto questo titolo da "Repubblica" di oggi? Non è uno scherzo; c'è scritto veramente così: "L'estinzione degli orsi polari non sarà repentina ma graduale." E questo secondo loro vuol dire "smentiti i catastrofisti"

Immagino che dopo un po' di tempo a fare il mestiere di prendere la gente per i fondelli, uno ci prenda anche gusto. Ma questo è veramente esagerare. Cos'hanno nella testa? Pinguini.........?

Da "Repubblica" del 18 Dicembre 2010

L'orso polare non è spacciato
smentiti i catastrofisti

L'estinzione dell'animale simbolo del riscaldamento globale non sarà repentina ma graduale

 

 

 

Segnalato da "Lopo" con il commento "Per la serie grazie al..."

La vendetta dei negazionisti


Il mio impianto fotovoltaico dopo la nevicata del 17 Dicembre 2010