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sabato 29 agosto 2015

L'E-Cat di Andrea Rossi: la lenta morte di un meme

Da “Resource Crisis”. Traduzione di MR

Di Ugo Bardi


Risultati di una ricerca usando Google “Trends”. L'E-Cat è morto, ma continua a rimbalzare, un po'.


Notizie dell'E-Cat, il famigerato reattore a fusione da tavolo: Andrea Rossi, l'inventore, ha annunciato che è finalmente riuscito ad ottenere un brevetto del suo dispositivo e che presto verrà commercializzato come scaldabagno domestico.

Dopo quattro anni di dichiarazioni analoghe da parte di Rossi, tutte regolarmente disattese, non vale la pena discutere di quest'ultima, eccetto, forse, per osservare che, nel brevetto, il celebre “reattore nucleare” ora è diventato semplicemente un reattore chimico, contraddicendo quindi tutte le precedenti dichiarazioni di Rossi. Ma, allo stesso tempo, in uno dei siti di Rossi (come descritto qui) si dichiara ancora che avviene una reazione nucleare, ma non più quella che veniva descritta prima, che coinvolgeva nichel ed idrogeno. Davvero, sembra che Rossi punti al record da Guinness dei primati del numero di volte che una persona si può contraddire nelle proprie dichiarazioni pubbliche.

domenica 1 aprile 2012

Rivoluzione nell'Energia a costo zero: il B-Cat



In un comunicato stampa di oggi, il prof. Ugo Bardi ha reso noto lo sviluppo di un nuovo sistema che produce energia a costo zero che ha definito come in grado di risolvere tutti i problemi energetici del mondo. Il congegno, chiamato "B-Cat" (mostrato schematicamente più sopra*) genera continue e infinite oscillazioni che possono essere utilizzate per produrre energia.

Il Prof Bardi non ha rivelato i dettagli del meccanismo che fa funzionare il B-Cat, lasciando capire, tuttavia, che è prova di una "nuova fisica" che va ben al di la delle polverose cosiddette "Leggi della Termodinamica". Questi vecchi concetti devono oggi essere abbandonati, nonostante la rigida opposizione della lobby dei combustibili fossili, della lobby delle rinnovabili, degli Gnomi di Zurigo e del Vecchio della Montagna.

Il professor Bardi ha detto che il termine "B-Cat" si riferisce a uno speciale catalizzatore nucleare localizzato all'interno dell'oggetto a forma di cappello in cima al braccio oscillante (e non alla parola inglese "bird", uccello). Questo catalizzatore genera una reazione di fusione fredda fra idrogeno generato dal liquido che sta alla base del braccio (la cui composizione è coperta da segreto industriale) e una massa di kriptonite verde che si trova all'interno del cappello. Il bordo del cappello è in piombo e scherma completamente tutti i raggi gamma generati dal congegno, rendendolo completamente sicuro per applicazioni domestiche, come affettare il salame o dare energia alle sedie a dondolo.

Bardi ha rivelato che la NASA, Siemens, la General Motors e l'ARCI-Caccia hanno tutti espresso interesse nella ricerca e nello sviluppo del B-Cat. I brevetti sono stati richiesti all'ufficio brevetti dello Stato di Transilvania e la certificazione della sicurezza del congegno è in corso di produzione da parte dei Laboratori Elfici S.p.A. Bardi ha anche rivelato che una fabbrica robotizzata in grado di produrre un milione di B-Cat all'anno è in costruzione in una località non specificata al di sopra del Circolo Polare Artico. 

L'attuale modello del B-Cat ha una potenza di 1 kW. Ulteriore ricerche sono in corso in collaborazione con l'università di Paperopoli per migliorare le prestazioni del congegno. Un modello di B-Cat da1 MW è stato sviluppato ed è mostrato in questo filmato


* Il  disegno del "drinking bird" viene dal sito dell'Università di California, Fresno, che è completamente, totalmente e assolutamente estranea a qualsiasi cosa menzionata in questo post del primo Aprile. Se non tutti i punti di questa storia vi sono chiari (ma, in questo caso, dovete essere appena ritornati da un'isola deserta dove siete rimasti abbandonati per più di un anno) potete leggervi questo post di Steven Krivit sull'E-Cat di Andrea Rossi oppure uno dei miei post precedenti, qui, e qui Vedi anche un post su "nuove tecnologie energetiche" dove si spiega come funziona il drinking bird.

giovedì 29 marzo 2012

Energia gratis, motore ad acqua, l'eredità di Tesla ed altri vaneggiamenti

Guest post di Antonio Turiel da "The Oil Crash". Traduzione di Massimiliano Rupalti

Soluzioni meravigliose sulla carta..ma l'appiccicosa realtà le intrappola.

Di Antonio Turiel

Cari lettori,

com'era prevedibile nel momento in cui cresce il marasma economico e sociale e la distruzione inesorabile a cui ci conduce questa crisi che non potrà mai finire, l'angoscia di una classe media che si rifiuta di scomparire fa sì che la stessa sia molto vulnerabile alle storie di tecnologie magiche di ogni sorta di truffatore che veda in questa disperazione un terreno adatto ai suoi oscuri affari. Perché ciò funzioni servono certi ingredienti: questa disperazione che abbiamo appena menzionato, ignoranza in materia scientifica della popolazione in generale ed una credulità generalizzata in artificiose teorie della cospirazione, le quali si alimentano delle pratiche corrotte di sempre a livello politico ed economico, ma che con la crisi sono diventate evidenti ed insopportabili ai più – per riassumerlo come lo farebbe UgLY YoUtH (un utente che è solito commentare i post di Turiel, ndT): la roba marrone è venuta a galla. Rispetto a questo ultimo punto devo dire che io, anziché credere nell'intelligenza illimitata e terribilmente malvagia di una élite onnipotente che porta a compimento con precisione millimetrica un grande piano, mi sembra più verosimile credere alla stupidità, questa sì senza limiti, della razza umana (e non è che non ci sia questa élite, è che non sono tanto intelligenti, non come essi credono).

Alla fine, è in questo contesto che cominciano ad apparire tutti questi video su youtube sull'energia libera, che è una variante del vecchio motore ad acqua, ma che ora ingloba mille altre tecnologie... be', definirle tecnologie è dir molto: tutto quello che si può vedere sono dei video con delle descrizioni molto superficiali, ma che suonano molto tecniche, di certi dispositivi. Le più spettacolari fra queste tecnologie si basano su concetti di base dell'elettromagnetismo classico, niente che permetta di ottenere energia gratuitamente in realtà, ma con un comportamento tanto poco intuitivo per il profano che sembrano praticamente magia. Tutto ciò è condito con alcuni paragrafi della triste storia di uno dei grandi geni della scienza moderna e padre dell'elettricità commerciale moderna, Nikola Tesla, ed alcuni concetti completamente confusi presi a prestito dalla Teoría Quantica dei Campi, in particolare i concetti di energia di punto zero e di fluttuazioni del Vuoto Quantico – e siccome la Teoria Quantica dei Campi è probabilmente il ramo più astruso e complicato della fisica, tutto quello che ha a che fare con essa è incomprensibile e riuscire a tirarne fuori della parole a caso suona intelligente.

Tutti questi presunti miracoli tecnologici hanno sempre certi requisiti, che sono necessari perché l'imbroglio funzioni:
  1. La tecnologia permette di ottenere energia in quantità ingente, al punto che questa è gratuita, pertanto si sta di fatto creando un moto perpetuo.
  2. Qualsiasi persona mediamente istruita sa che questo è impossibile in applicazione del Primo e del Secondo Principio della Termodinamica, i quali sono inesorabili, come abbiamo già discusso in questo blog. Pertanto deve sconfessare la scienza classica e per questo ricorre alla teoria della cospirazione: gli scienziati fanno parte di una grande mascherata o sono talmente imbecilli che non hanno previsto cose che un tipo in un garage è capace di fabbricare in un pomeriggio. 
  3. Ma bene, lasciamo da parte questi poveri diavoli di scienziati, abbiamo queste meraviglie di dispositivi che tutti potremmo usare. Allora, perché non li usiamo? Perché ci sono multinazionali malvagie che hanno comprato i brevetti e li tengono sotto chiave e nel caso di tecnologie non brevettate i loro poveri inventori sono stati assassinati ed i loro progetti rubati e/o distrutti. La cospirazione si allarga.
  4. Ed ora i popoli del mondo devono sollevarsi ed esigere dai loro leader corrotti che liberino queste energie libere, situazione paradossale. E così la storia avrà un finale felice.
Ma, cosa c'è di vero in tutto questo? E' semplice, niente di niente, è tutto un'aberrazione e di fatto i presunti prototipi, se fossero testati in modo controllato, rivelerebbero che non forniscono energia gratuitamente e nemmeno che sono più efficienti delle fonti che usiamo attualmente, né che si possano riprodurre in scala, niente di niente. Tutto fumo.

Sarebbe lungo, lunghissimo descrivere tutte le cavolate e aberrazioni che si raccontano. Qui farò un compendio delle più comuni e può essere che in un momento successivo, nella misura in cui la gente diventi ancora più pazza e che vengano pubblicate nuove fantasie sulle pagine de El Pais o La Vanguardia,  ne aggiunga delle altre.

  • Una variante attualmente popolare di queste fantasie è un motore che funziona con una miscela “gorgogliante” di benzina al 20% ed acqua all'80%. Data la densità energetica della benzina, una tale miscela ben emulsionata (dal li la necessità di un “gorgogliatore”) è combustibile e può essere usata in un motore semplice. Questo sì, come è naturale le potenza di ritorno (normalmente misurata come Momento Meccanico) è sufficiente ad alimentare un alternatore, ma è proporzionalmente minore a quella che si ottiene con benzina pura e inoltre l'invenzione non può essere applicata a tutti i motori (per esempio, a quelli a iniezione). Quello dello “stato di plasma dell'acqua” che vengono riferiti in alcuni di questi video è una vaneggiamento assoluto.
  • Non può esistere un motore ad acqua pura. L'acqua è la “cenere” della combustione dell'idrogeno e per questo, per il fatto che non si può bruciare (ossigenare), serve di più per spegnerlo il fuoco. Cercare il motore ad acqua è come cercare il motore a cenere.
  • Si è soliti affermare che esistano centinaia di invenzioni colossali che ci libererebbero dalla tirannia delle compagnie petrolifere ma che queste abbiano comprato i brevetti e che le tengano chiuse a doppia mandata. Dire questo significa non avere idea di come funziona il sistema dei brevetti – io ne ho uno e so per esperienza ciò di cui parlo. Un brevetto è un documento pubblico (chiunque può consultarlo, è una pubblicazione) in cui il titolare dello stesso pubblica i dettagli di una certa invenzione e rivendica che, se qualcuno voglia usarne una parte o tutta, gli si debbano pagare i diritti. Pertanto, i dettagli di questi fantastici motori sarebbero, se davvero esistesse qualcosa di operativo, perfettamente conosciuti e, in più, potresti fartene una copia a casa tua. Ciò che vine proibito dal brevetto è il suo sfruttamento commerciale. In più c'è da dire che i brevetti scadono dopo 20 anni (per questo ora abbiamo gelocatil e ibuprofene generici, ormai chiunque li può fabbricare), per cui alcuni di questi motori, che già si annunciavano come rivoluzionari dalle prime crisi petrolifere dalle quali sono passati più di trenta anni, sarebbero liberamente a disposizione di qualsiasi impresa che li volesse sfruttare commercialmente. Se nessuna lo ha fatto è perché, semplicemente, non hanno nessun interesse commerciale perché, semplicemente, non sono migliori di ciò che già esiste. 
Credere che si possano avere fonti di energia libera, gratuita ed abbondante è come credere ai Re Magi e non voler crescere; sarebbe molto conveniente per il nostro stile di vita, ma la Natura è implacabile e va nell'altra direzione. Nessuna delle quattro interazioni fisiche fondamentali che conosciamo permettono di violare i principi della Termodinamica, i quali escludono qualsiasi moto perpetuo o fonte energetica inesauribile. Nella scienza tutto si discute e si contesta e applicando il metodo scientifico. FALSIFICHIAMO logicamente le nostre teorie, dimostrando o confutando la loro validità. E anche se qualsiasi verità umana è per forza provvisoria, si devono portare elementi razionali per affermare una determinata cosa.

Saluti,
AMT

sabato 24 marzo 2012

L'Effetto Seekers: il motivo per cui continuiamo a ricercare la crescita ad ogni costo

Traduzione di Massimiliano Rupalti da "Cassandra's Legacy"



Già nel 1972, lo studio classico "I limiti dello sviluppo" aveva mostrato che la crescita economica non sarebbe potuta durare per sempre (sopra, lo scenario “caso base” proveniente dallo studio). Anche senza calcoli complessi, dovrebbe essere chiaro dalla fisica che la crescita infinita non è possibile in un mondo finito. Tuttavia, politici, leaders, economisti, chi prende le decisioni e così via, stanno tutti spingendo verso crescita, crescita e ancora crescita. In un post precedente, ho provato a trovare ragioni razionali per questo atteggiamento, ma credo che si possa spiegare meglio in termini di “Effetto Seekers”. Il termine proviene dal nome di una setta esoterica chiamata i “Seekers” (i Cercatori), attiva negli anni 50, che credeva di essere stata avvisata dagli alieni della fine del mondo in arrivo.


Se avete una formazione scientifica o ingegneristica, probabilmente pensate che le vostre opinioni dovrebbero essere basate sui dati disponibili e che dovreste cambiare le vostre opinioni se sopraggiungessero dati migliori. Potreste pensare che questo è il modo più ovvio di comportarsi, ma pensateci bene. Molto verosimilmente siete parte di una minoranza, forse una piccola minoranza. In assoluto, la maggior parte della gente sembra agire su una serie di principi diversi. Si attaccherà alle proprie opinioni a prescindere da quanto dicono i dati. E se nuovi dati contraddicono un'opinione presa in precedenza, al diavolo i nuovi dati. E' qualcosa che possiamo chiamare “effetto Seekers”.

I Seekers erano una setta attiva negli anni 1950. Un compendio della loro storia lo ha raccontato Chris Money in un articolo dal titolo "La scienza del perché non crediamo nella scienza. In breve, i Seekers si erano raccolti intorno ad una signora di nome Dorothy Martin che dichiarava di ricevere messaggi telepatici dagli alieni. Le avevano detto che un grande cataclisma avrebbe avuto luogo in una data specifica: il 21 dicembre 1954. La maggior parte dell'umanità sarebbe stata distrutta, ma i Seekers sarebbero stati portati in salvo da una nave spaziale aliena che sarebbe atterrata quel giorno.


L'elemento speciale che fa dei Seekers un paradigma nel comportamento umano è che sono stati infiltrati da un gruppo di psicologi sociali , guidato da Leon Festinger, che li hanno seguiti fino alla data fatidica ed oltre quando, ovviamente, non è avvenuta nessuna catastrofe. Nel libro di Festinger del 1956 “Quando la profezia non si avvera”, possiamo leggere come i Seekers hanno reagito al non avverarsi della profezia della loro leader. La loro prima reazione, naturalmente è stata di sgomento. Ma non è durata a lungo. Dopo pochi giorni, I Seekers hanno serrato i ranghi e ricostituito il loro credo: la loro profetessa, la signora Martin non aveva affatto sbagliato; gli alieni avevano deciso di risparmiare l'umanità grazie alla fede dei Seekers! Il risvolto più interessante in questa storia è che non solo i Seekers non hanno accettato che le loro profezie fossero errate, ma hanno intensificato gli sforzi per reclutare nuovi adepti e per convincere tutti delle loro idee. Alla fine, sono stati ridicolizzati a tal punto che sono scomparsi, ma ci sono voluti alcuni anni.

La storia dei Seekers è uno dei migliori casi studiati di quello che viene chiamato “ragionamento motivato”, che è la tendenza di rigirare i fatti e la logica in modo da mantenere la propria amata visione del mondo. Money dice che:

Non siamo guidati solo dalle emozioni, naturalmente – ragioniamo anche, deliberatamente. Ma il ragionare arriva dopo, funziona più lentamente, e anche quando lo fa, non avviene in un vuoto emozionale. Piuttosto, il movimento delle nostre emozioni ci può portare ad un modo di pensare che è molto parziale, specialmente su argomenti a cui teniamo molto... abbiamo altri obiettivi importanti oltre all'accuratezza, compresa l'affermazione dell'identità e la protezione del senso di sé, e spesso questi ci rendono molto resistenti a cambiare le nostre credenze quando i fatti dicono che dovremmo.

Il ragionamento motivato è molto comune. Oggi non c'è necessità di infiltrarsi in una setta esoterica per vederlo al lavoro: possiamo vedere drammi simili a quello dei Seekers manifestarsi in siti di discussione o su Facebook. Un recente caso è quello del "E-Cat, il favoloso dispositivo nucleare che ci avrebbe portato prosperità eterna. Date un'occhiata a qualcuno dei siti dei “fedeli” e vedrete che, nonostante l'accumulo di prove che l'E-Cat non è altro che una teiera elettrica molto sopravvalutata, i fedeli sono inamovibili sulla loro posizione. Non solo questo, ma stanno anche raddoppiando i loro sforzi per convincere tutti che la loro teiera sia, veramente, un reattore nucleare.

La maggior parte delle discussioni che hanno luogo sul Web, diciamo, sul clima, l'energia, il picco del petrolio e così via, non sono basate sui dati o sulla logica. Avete mai visto qualcuno cambiare la propria opinione in una di queste discussioni? Forse succede, a volte, ma è quasi un evento miracoloso.

Lo stesso ragionamento motivato sembra essere in opera con la crescita economica. Succede prevalentemente sui media, piuttosto che nel Web, ma i fattori psicologici in gioco sembrano essere gli stessi. Così, è crescita, crescita e ancora crescita. E' sempre lo stesso concetto, ripetuto all'infinito nei media. Tuttavia non c'è nessuna ragione razionale (anche se ho cercato di trovarne una) per scegliere la crescita su ogni altra possibile strategia. E' la nostra tendenza ad attaccarci alle nostre credenze precedenti. In passato, abbiamo messo tanto impegno nella credenza che la crescita possa curare tutti i mali che ora non possiamo ritrattarla senza perdere la faccia. E' l'effetto Seekers.

lunedì 19 marzo 2012

L'Orrore di Bologna

Post apparso su Cassandra's Legacy. Traduzione di Alessandro Corradini





In un film horror, quando una ragazza decide di spogliarsi e fare una doccia mentre è sola in casa, beh, si sa esattamente cosa sta per succederle. È la prevedibilità dell'horror. (Sopra, dal film "Psycho" del 1960)


Alcune cose, nella vita come nella finzione, sono altamente prevedibili. Una di queste è la trama del film horror. Mentre la storia va avanti, si sa esattamente il destino della tipa che decide di spogliarsi e fare una doccia, mentre è sola in casa. E si sa esattamente cosa succederà al disgraziato che, mentre sta esplorando la casa stregata, dice: "Ehi! Ho sentito uno strano rumore che viene dalla cantina. Voi state qui, che vado laggiù ad indagare".

Fa parte del fascino di questo tipo di film: il giudizio razionale è sospeso mentre la trama si sviluppa. Si continua a guardare senza chiedersi perché questi qui devono trovarsi a mezzanotte proprio in quel cimitero, al chiaro di luna, mentre un'orda di zombi si sta avvicinando.

È con lo stesso tipo di fascino che si potrebbe guardare lo svolgimento della trama del "Energy Catalyser" o "E-Cat", il bizzarro dispositivo che Andrea Rossi sostiene essere un reattore nucleare, in grado di risolvere tutti i problemi energetici dell'umanità.

Un vero e proprio film horror ambientato a Bologna, in Italia, dove molti poveri sfortunati sono stati risucchiati e metaforicamente divorati dall'Orrore E-Cat. La trama ha seguito tutti i passaggi prevedibili per questo genere di storie. In primo luogo, nel gennaio del 2011, c'è stato l'annuncio della scoperta del reattore nucleare fatto in casa. Questo ha attirato molte persone speranzose in cerca di una soluzione per la crisi energetica proprio come, nei film, le vecchie case infestate dai fantasmi attirano ragazze poco vestite.

Poi, la trama ha voltato pagina, secondo regole ben note. Abbiamo visto un sacco di scene in cui l'inventore, Andrea Rossi, ha tentato di dimostrare come il suo dispositivo avrebbe dovuto produrre energia. In queste esibizioni, sembrava molto simile a Gene Wilder in "Frankenstein Junior", mentre tenta di far rivivere il mostro. Nella foto a sinistra, vediamo Frankenstein e Igor a sinistra, Andrea Rossi e Sergio Focardi a destra (immagine di Renzo B., dal blog 22passi). Poi, quello che abbiamo sentito da Rossi sulle viscere della sua macchina suonava molto simile al discorso d'introduzione sui vampiri dello spazio nel famoso film con Bela Lugosi, "Plan 9 from outer space".

Alcuni degli effetti speciali a basso costo del film erano facili da individuare per tutti. Basti pensare alla stufa a gas utilizzata per riscaldare la fabbrica quando il reattore nucleare avrebbe dovuto fare il lavoro da solo. Tuttavia, l'interesse per il film non è mai veramente crollato. Il regista, Andrea Rossi, è riuscito a tenerlo vivo con un sacco di colpi di scena nella trama: personaggi malvagi, mostri, complotti, misteri, militari, servizi segreti, e altro ancora.

Eppure, anche un buon film horror deve finire prima o poi. Dopo un paio d'ore, si va a casa e ci si dimentica di zombie e vampiri. Allo stesso modo, il film sull'E-Cat è arrivato al termine, con i recenti avvenimenti che portano alla resa dei conti finale. Il cattivo del film ha confessato il suo crimine, il segreto è stato rivelato. È la fine dell' Orrore E-Cat?

Forse è davvero la fine, ma non possiamo dirlo con certezza. Forse ci sarà un seguito. Avrà nuovi colpi di scena nella trama: molto probabilmente vedremo come gli sforzi del salvatore del genere umano siano stati contrastati dalla malvagia cospirazione delle compagnie petrolifere o dalla lobby delle energie rinnovabili. L'Orrore di Bologna è ancora in agguato nelle tenebre!


Ringrazio Antonella per aver ispirato questo post

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Nota aggiunta alla versione italiano: il passaggio dell'E-Cat dalla realtà alla pura immaginazione è confermato dalla recente notizia che se ne parlerà in TV a "Voyager", ormai più noto in generale come "Kazzenger". In questa trasmissione, Roberto Giacobbo risponderà ad alcune domande fondamentali sulla vicenda E-Cat:


- Sono i raggi gamma generati dall'E-Cat a produrre i cerchi nel grano?  
- Trovato nuovo reperto Maya. E' un antichissimo reattore nucleare?
Andrea Rossi somiglia a Lex Luthor dopo un'operazione sbagliata di ricrescita dei capelli. Il misterioso catalizzatore dell'E-Cat è forse kriptonite verde?
- La maledizione di Tutankamon era stata lanciata sull'Università di Bologna?
- Steven Krivit è un rettiliano?
- Gli alieni di via dell'Elettricista, a Bologna. Chi è veramente Andrea Rossi?







domenica 26 febbraio 2012

Libero accesso alla Scienza

Traduzione dall'originale in inglese su Cassandra's Legacy di Massimiliano Rupalti

Di Ugo Bardi


Lungi dall'essere una torre d'avorio, oggigiorno la scienza sembra piuttosto una cittadella malconcia assediata da un esercito di orchi. Non aiuta il fatto che gli scienziati non sembrano capire che il pubblico ha il diritto di avere accesso ai risultati del lavoro di ricerca realizzato coi soldi delle loro tasse. Abbiamo bisogno di rendere più aperta la scienza se vogliamo agire sulla base della conoscenza che la scienza produce. (immagine da "crossbow and catapults


Negli anni 90, quando internet era giovane, mi era venuta in mente l'idea di fare una “rivista ad accesso libero” su quello che a quel tempo era il mio campo scientifico: la scienza della superficie. L'idea era che la ricerca scientifica è pagata dal pubblico e che, per questo motivo, i risultati della ricerca scientifica devono essere liberamente accessibili al pubblico. Quindi, insieme ad alcuni colleghi, abbiamo fatto partire un sito internet chiamato "The Surface Science Forum" che pubblicava articoli sulla scienza delle superfici liberamente accessibili sul Web, aggirando le tradizionali riviste scientifiche.

Non è stato un successo. Il “Surface science forum” è sopravvissuto per alcuni anni e non ha mai avuto un impatto reale. Nel 2000 mi stavo spostando in un campo diverso ed ho deciso di chiudere il forum. Se siete curiosi, lo potete ancora trovare qui. Ma i problemi con gli articoli scientifici che il forum aveva provato ad affrontare ci sono ancora e, col tempo, diventano sempre più seri. Non molto tempo fa, George Monbiot ha dato una buona descrizione di questi problemi in un articolo sul "The Guardian" dice:

La sfiducia (nella scienza) è stata moltiplicata dagli editori di riviste scientifiche, le cui pratiche monopolistiche fanno sembrare le aree dominate dalla camorra un paradiso e che sono da lungo tempo in attesa di un rinvio alla Competition Commission. Non pagano nulla per la maggior parte del materiale che pubblicano, inoltre, anche se siete collegati ad un istituto accademico, vi chiederanno 20 sterline o più per un singolo articolo. In alcuni casi ne chiedono decine di migliaia per un abbonamento attuale. Se gli scienziati vogliono che la gente cerchi almeno di capire il loro lavoro, dovrebbero mettere in piedi un rivolta su scala globale contro le riviste che li pubblicano. Non è più accettabile che i custodi del sapere si comportino come dele guardie che cacciano i proletari dalle grandi tenute.

Ciò che Monbiot dice è vero: nel dare il risultato del proprio lavoro agli editori gratuitamente, gli scienziati vengono sfruttati come se fossero dei raccoglitori stagionali di frutta. Naturalmente, non ci sarebbe niente di sbagliato in questo modo di fare se il denaro pagato per avere accesso ai saggi scientifici andasse a finanziare la ricerca o a pagare servizi utili alla ricerca. Ma non è così che funziona. Gli editori commerciali non finanziano la ricerca ed hanno dei costi molto modesti per la loro attività. Il "peer review", per esempio, è fatto dagli scienziati gratuitamente (ancora!).

Gli scienziati non dovrebbero starsene zitti ma, di solito, non protestano. Questo loro comportamento è il risultato di un fattore specifico: il fatto che i saggi scientifici sono una specie di “valuta” nel mondo scientifico. I soldi, come si sa bene, non sono altro che credito, e, per gli scienziati, ogni articolo o pubblicazione è una forma di credito che può essere riscattato in seguito, in termini di avanzamento di carriera, contributi, posizioni accademiche e cose simili. E' “denaro”, per farla breve.

Gli editori scientifici sono riusciti ad accreditarsi come delle “banche” della conoscenza scientifica. In quanto banche, garantiscono il valore della valuta che gestiscono; di fatto la creano sotto forma di saggi pubblicati. Quindi è comprensibile che gli scienziati non vogliano vedere svalutata la loro valuta. Pubblicare fuori dal sistema, per uno scienziato, è l'equivalente di stampare banconote false. Non è solo senza valore, potrebbe avere un valore negativo, danneggiando la reputazione dello scienziato. Ad esempio, in certi ambienti, avere un blog è considerato una macchia sulla reputazione di uno scienziato. Questo è stato l'atteggiamento che ha condannato il “Surface Science Forum” e che è ancora quello prevalente nella scienza.

Ma i tempi cambiano rapidamente. Una volta la scienza poteva essere vista come una torre d'avorio, in grado di mantenere la propria valuta. Ora, somiglia di più ad una cittadella malconcia assediata da un esercito di orchi con le catapulte. La situazione è particolarmente pesante per la scienza del clima, oggetto di campagne politiche progettate per distruggere la reputazione di singoli scienziati così come dell'intero settore. Il pubblico tende a chiedere alla scienza soluzioni miracolose ai nostri problemi e la gente è delusa quando gli si dice che non ve ne sono. La gente delusa tende ad essere aggressiva, come potete vedere, a mo' di esempio, in alcuni commenti sul recente imbroglio dell'E-Cat. In questa situazione, i tradizionali metodi di pubblicazione scientifica non andranno ad accrescere il prestigio della scienza.

Fortunatamente, sembra che gli scienziati stiano scoprendo che non si possono più basare sui vecchi metodi. Tendono a pubblicare sempre di più su "riviste ad accesso libero", che non esistevano fino a poco tempo fa. Ora esiste un "movimento per la scienza aperta" ed uno per boicottare Elsevier, individuata, fra i molti editori scientifici, come uno il cui comportamento è particolarmente negativo.

Tutto ciò e sufficiente? Di sicuro è uno sviluppo positivo, ma dobbiamo fare di più. La scienza non è una torre d'avorio e nemmeno una cittadella assediata. E' un'impresa progettata per produrre conoscenza ed abbiamo un gran bisogno di questa conoscenza in questo momento difficile. Non è abbastanza rendere accessibile questa conoscenza a coloro che l'hanno pagata, dobbiamo anche batterci per renderla comprensibile a coloro che possono basare le proprie azioni di di essa. Come farlo? Be', ci sono molti modi. Tanto per cominciare, perché non tenete un blog anche voi?

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mercoledì 21 dicembre 2011

Il Picco dell' E-Cat

Numero di ricerche del termine "E-Cat", secondo Google Trends



L'interesse per l’ "E-Cat", il presunto "reattore a fusione fredda" inventato da Andrea Rossi e Sergio Focardi, sta diminuendo. Si può percepirlo chiaramente dall'attività dei vari siti che lo riguardano; ma "Google Trends" conferma che la tendenza è effettivamente bassa. Dopo una fiammata di curiosità che ha raggiunto il picco nel novembre 2011, la gente ha scoperto che non c'era nulla da vedere sul E-Cat, ad eccezione di alcune presunte "dimostrazioni" che in realtà non dimostrano nulla. Quindi, hanno perso interesse.

Ciò che resta dell'E-Cat è un piccolo nucleo di sostenitori irriducibili - soprattutto in Italia - che probabilmente terranno vivo il mito per molto tempo. E' tipico e ben noto: le teorie sulla "free energy" non muoiono mai. Oggi, la gente sta ancora discutendo i supposti dispositivi di free energy attribuiti a Nikola Tesla e che risalgono a quasi un secolo fa – il povero Tesla probabilmente si sta ancora girando nella bara. E, nel frattempo, molte altre teorie strambe sono state proposte. In questo campo, l'E-Cat rimane notevole per l’ammontare di frastuono che ha generato in confronto alle poche prove (in realtà, nessuna) presentate.

In merito al E-Cat, potreste essere interessati a due articoli ben concepiti ed approfonditi che demoliscono le affermazioni di Rossi alla base.

No miracles in science: the story of the E-Cat. By Antonio Turiel

The Physics of why the e-Cat's Cold Fusion Claims Collapse, by Ethan Siegel



Post originale pubblicato su "Cassandra's Legacy". Traduzione di "Pandemicamente

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Nota aggiunta alla versione italiana. Ecco i dati sulle ricerche per "E-Cat" nella sola Italia



Qui il picco di interesse è meno chiaro che nella versione globale, ma la tendenza al declino e ugualmente evidente. Può darsi che la "coda" di interesse nel fenomeno durerà più a lungo in Italia che in altri paesi

mercoledì 24 agosto 2011

Io e il Dr. Zarro


Il Dr. Zarro si costruisce in cantina un astronave per raggiungere il pianeta Mongo (dai fumetti di Flash Gordon di Alex Raymond). Va da se che la vita del ricercatore nel mondo reale non è esattamente così.


Una delle cose che fai come ricercatore è di fare il "referee" degli articoli degli altri. Funziona così; quando un ricercatore manda un articolo a una rivista scientifica, l'editore lo sottopone al giudizio di alcuni colleghi. Si chiama "peer review", ovvero "valutazione fra pari".

E' una cosa un po' noiosa e per la quale non si è pagati. Vi posso dire che certe volte è veramente noiosa; come l'ultima volta che mi è arrivato un lavoro scritto da dei cinesi in un inglese assolutamente misterioso che ho dovuto decifrare con grande fatica. Tuttavia, si fa; un po' per senso del dovere, un po' perché ci rendiamo tutti conto che è su questo tipo di cose che si basa la scienza. Il tuo mestiere è di trovare errori nel lavoro degli altri. Nel complesso, è un buon sistema; ha i suoi lati negativi, ma è un filtro che elimina la robaccia peggiore che altrimenti infesterebbe le riviste scientifiche.

In effetti, ci stavo pensando proprio in questi giorni: la scienza è costruita proprio intorno a un "servizio antibufala" tipo quello che fa Paolo Attivissimo sulle leggende che girano sul web e che, anch'io, nel mio piccolo, cerco di fare in questo blog e nel blog "Nuove Tecnologie Energetiche". Insomma, il mestiere del "debunker" i ricercatori ce l'hanno nel sangue.

Va da se che i criticati non sono mai troppo contenti di esserlo ma, nella scienza, vige un certo "gentlemen's agreement" su queste cose. Soprattutto, comunque, per evitare che qualcuno dei criticati abbia qualche caduta di stile, vige l'anonimità del referee. Ovvero, se fai il referee per una rivista scientifica, sei anonimo - puoi criticare senza che il criticato se la possa rifare con te. 

Se però uno si mette a fare il debunker sul web, c'è un piccolo problema: la situazione riguardo all'anonimità è esattamente opposta. Ovvero, ti trovi ad apparire con nome e cognome a criticare gente che, invece, appare soltanto con dei nick e non sai chi sono.

Da questo, deriva una situazione in cui far notare le fesserie che girano vuol dire tirarsi addosso insulti e maledizioni da parte di tutti quelli che si sentono offesi dalle tue deduzioni. L'ultima serie di accidenti che mi sono arrivati derivano dalla mia presa di posizione sulla storia dell "E-Cat" di Rossi e Focardi. Macchina che dovrebbe produrre energia dalla fusione nucleare ma che, a mio parere, si sta rivelando sempre di più una bella bufala.

Su questa faccenda della fusione E-Cat, c'è molta gente, evidentemente, che crede che gli scienziati siano un po' come il Dr. Zarro che, nei fumetti di Flash Gordon, si costruisce da solo un'astronave in cantina e poi ci viaggia fino al pianeta Mongo. Quando gli spieghi che non è proprio così, si arrabbiano come bambini ai quali hai rotto il giocattolo. Così, mi è arrivata addosso una scarica di insulti, in massima parte anonimi; alcuni anche molto fantasiosi. Ve ne passo soltanto uno: secondo un tale, io sono un "Barone d'Accademia con le labbra rigirate sotto le gengive" (non so cosa voglia dire, ma è curioso. Se cercate "E-Cat" e "Bardi" con google, ne trovate una bella serie).

Bene, a tutto ci si abitua; anche a pagare le tasse. Quindi, ci si abitua anche a essere insultati da anonimi sul web. Ma, certe volte, mi verrebbe voglia veramente di costruirmi un'astronave in cantina e partire per il pianeta Mongo.....


domenica 31 luglio 2011

Il cervello è un'appendice della pancia



Per chi è curioso a proposito della storia dell' "Energy Catalyzer" di Rossi-Focardi, la macchina meravigliosa che produce energia dalla fusione nucleare, ecco il terzo rapporto di Steven Krivit sull'argomento.


http://newenergytimes.com/v2/news/2011/37/NET370.shtml
 
Non è che ci sia dentro molto di nuovo rispetto a quello che si era detto, ma è interessante come riassunto di tutta la storia. Fa vedere quanto è impressionante il dilettantismo e l'approssimazione con cui questi si sono lanciati a raccontare di aver rivoluzionato la fisica. Dati persi, misure mal fatte, risultati che cambiano ogni mese, rapporti promessi e mai diffusi, rifiuto di dare dettagli, insulti a chi chiede delucidazioni, eccetera.

Ancora più impressionante è leggere sui commenti dei vari blog che parlano di questo argomento (per esempio, su giornalettismo) come gli stessi complottisti, quelli che vanno a cercare il pelo nell'uovo nelle misure fatte dai climatologi, invece si bevono in una sorsata le dichiarazioni fatte dai proponenti dell'E-Cat

E' proprio vero che il cervello è un'appendice della pancia - serve solo a giustificare quello che uno vorrebbe che fosse vero.

giovedì 28 luglio 2011

L'E-Cat perde vapore


L' “Energy Catalyser” (E-Cat) è un dispositivo che è stato annunciato da due Scienziati italiani come capace di risolvere i problemi energetici del mondo per mezzo della fusione nucleare. Sfortunatamente, ci sono seri dubbi su queste affermazioni. Nella figura sopra (da una relazione di Peter Ekstrom ) è visibile uno dei problemi dell' E-Cat:il buffetto di vapore prodotto dal dispositivo è troppo piccolo per indicare che produce veramente energia. (Questo post è stato pubblicato su "The Oil Drum" il 27 Luglio 2011)

Andrea Rossi e Sergio Focardi hanno recentemente annunciato di aver sviluppato un dispositivo (l' “energy catalyzer” o “E-Cat”) capace di produrre energia utile dalla reazione di fusione a bassa temperatura. Se fosse funzionante come riportato, l' E-Cat sarebbe una vera rivoluzione, non solo per la scienza, ma anche per la vita quotidiana. Avremmo un dispositivo semplice, capace di produrre una grande quantità di energia a basso costo senza generare inquinamento significativo e potremmo dire addio alla crisi energetica ed al riscaldamento globale allo stesso tempo. 

In un mio precedente post su"The Oil Drum" ho esaminato l'E-Cat lasciando aperta la possibilità che fosse un reale dispositivo a fusione. Qui, riesamino la questione sulla base di nuovi dati. Alla luce di ciò sembra molto inverosimile che l'E-Cat possa funzionare come viene sostenuto.

L'idea dell'E-Cat pone le sue radici sul precedente lavoro di Martin Fleischmann e Stanley Pons che, nel 1996, sostenevano di essere riusciti a fondere dei nuclei di deuterio insieme (“fusione fredda”) e ad ottenere un'abbondante fonte di energia. Tuttavia, le affermazioni di Fleishmann e Pons erano basate su misurazioni sperimentali imperfette che si rivelarono non avere nulla a che fare con la fusione fredda nella loro impostazione. Ciò non ha scoraggiato altri scienziati dal ricercare fenomeni simili; una ricerca che continua a tutt'oggi. Rossi e Focardi hanno riportato di essere stati in grado, nel processo, di fondere nuclei di nickel con nuclei di idrogeno a basse temperature, generando nuclei di rame ed energia utile. Secondo le loro affermazioni, la reazione dev'essere attivata fornendo un po' di energia alla cella di reazione, ma il calore che ne risulta prodotto potrebbe essere 30 volte maggiore o anche di più.

La prime reazioni alle dichiarazioni di Rossi e Focardi sono state caute (per esempio le mie e quelle di Kjell Aleklett) o anche di appoggio diretto (Hanno Essen e Sven Kullander). In ogni caso, queste reazioni iniziali erano basate sostanzialmente sulle dichiarazioni degli inventori dell'E-Cat. Nel mondo scientifico, c'è una credenza condivisa per cui quando un collega ti dice qualcosa che lei/lui ha fatto, non si presume subito che sia sbagliato, un inganno o un imbroglio studiato per far soldi. Comunque, quando la misurazione è importante, quando risulta cruciale per lo sviluppo di una nuova teoria o per smentirne una vecchia, allora dev'essere mostrato in dettaglio che sia stata correttamente eseguita a che possa essere indipendentemente ripetuta. Ovviamente, gli inventori non sono obbligati a mostrare esattamente come la loro invenzione funzioni, ma è nel loro interesse mostrare che funzioni.

Esaminiamo, quindi, la situazione dell'E-cat come si presenta in questo momento. Nessuna prova diretta di una reazione nucleare all'interno del dispositivo è stata riportata, per esempio, l'emissione di raggi gamma. La sola prova disponibile è indiretta e proviene dalla grande quantità di calore in eccesso che si afferma venga prodotto dal reattore. In quanto unica base dell'affermazione del fatto che avvenga una reazione nucleare, il calore in eccesso (se c'è) prodotto dal reattore avrebbe dovuto essere misurato con estrema cura a con le necessarie precauzioni per assicurarsi che sia significativo. Sfortunatamente sembra che non sia andata così. L'impostazione sperimentale per le misurazioni del calore sembra inadeguata e dilettantesca; i risultati sono poco chiari e la ripetibilità non è stata dimostrata. Sembra legittimo pensare che l'affermazione di “fusione fredda” di Rossi e Focardi poggi su prove scarse o anche su nessuna.

Una misurazione calorimetrica attendibile del calore prodotto dall'E-Cat potrebbe essere eseguita effettuando cicli di acqua di raffreddamento all'interno di un serbatoio isolato e misurando le temperature dell'acqua. Conoscendo la quantità di acqua, sarebbe possibile ottenere una prima stima del calore prodotto. Questo, di per sé, potrebbe non essere sufficiente. La misura del calore potrebbe essere validata rimpiazzando l'E-Cat con un resistore e quindi misurando la potenza necessaria per scaldare l'acqua alla stessa temperatura raggiunta con l'E-Cat in azione. Ma il test cruciale sarebbe uno a “in bianco” in cui verrebbe mostrato che c'è una differenza significativa fra il calore generato da un E-Cat in funzione ed un dispositivo dove il “catalizzatore” sia assente.

E' chiaro, tuttavia, che gli inventori dell'E-Cat non hanno fatto nulla del genere. Non hanno chiuso il ciclo di raffreddamento, hanno lasciato sfogare il vapore e stimato la quantità di calore creato presumendo che tutta l'acqua che passa per l'E-Cat venga vaporizzata. Questo è ovviamente un'impostazione molto povera che garantisce grandi errori semplicemente perché non c'è modo di essere sicuri che tutta l'acqua venga vaporizzata. Inoltre, è chiaro da questo film che questo è il modo in cui sono state interpretate le misurazioni.

Anche un'impostazione sperimentale povera può dirci qualcosa se usiamo delle precauzioni elementari. Semplicemente usando 2 E-cat, uno attivo e l'altro senza il catalizzatore, potrebbe essere possibile vedere una differenza, se esiste un eccedenza di calore. Ma Rossi ha rifiutato di affrontare la questione di un test a vuoto. Potrebbe valere la pena di menzionare, a questo punto, che la caduta della “fusione fredda” del 1996 annunciata da Fleischmann e Pons cominciò quando non poterono dimostrare di aver eseguito un test a vuoto nei loro esperimenti.

Complessivamente, Peter Ekstrom fa delle considerazioni convincenti quando mostra che l'E-Cat non produce alcun eccesso di calore. Come risposta Rossi non ha trovato niente di meglio di dare del “clown” a Ekstrom. Questa risposta è stata successivamente cancellata dal blog di Rossi, ma si può ancora trovare in rete, per esempio qui. Questo è solo un esempio dell'attitudine generale del Sig. Rossi riguardo a chi lo critica. Steven Krivit ha descritto correttamente diversi dei punti deboli delle dichiarazioni di Rossi e Focardi. Quindi, possiamo aggiungere che le misurazioni fatte in Svezia hanno mostrato che il presunto rame creato dalla trasmutazione nucleare nell'E-Cat ha la stessa composizione isotopica del rame naturale. Questo è semplicemente impossibile.

Naturalmente, tutto ciò non prova che l'E-Cat non possa funzionare come descritto, ma l'onere della prova resta agli inventori ed è chiaro che essi sono assai lontani dall'essere capaci di mostrare che il loro dispositivo è una macchina che produce energia basata sulla fusione nucleare. Sembra che la storia dell'E-Cat stia dirigendo rapidamente verso il reame della 'scienza patologica'. Grandi annunci di rivoluzioni scientifiche supportati da piccole o nessuna prova, ricette ambiziose su come salvare il mondo per mezzo di qualche macchinario miracoloso, oscure esternazioni mascherate come teorizzazioni scientifiche, insulti ad hominem ai non credenti, ecc. E' uno schema ben conosciuto. Da ora in avanti, potremmo aspettarci di vedere un'onda di teoria della cospirazione in relazione all'E-Cat. Alla fine, passerà anche questo.

Tradotto da Massimiliano Rupalti