Da “Arctic News”. Traduzione di MR
Di Sam Carana
Il grande dispiegamento del modo in cui la catastrofe climatica si sta manifestando sulla terraferma e negli oceani, nell'atmosfera e nella criosfera, sta diventando sempre più chiaro di mese in mese. Le temperature di marzo 2015 sono state le più alte a marzo nel periodo di 136 anni di registrazioni. L'analisi del NOAA mostra che la temperatura media di tutte le temperature di superficie insieme di terraferma e oceano di marzo 2015 è stata 0,85°C più alta della media del XX secolo di 12,7°C. Le anomalie della temperatura dell'oceano dell'Emisfero Nord di marzo 2015 sono state le più alte mai registrate. Per diversi aspetti, la situazione sembra destinata a peggiorare. Nel periodo di 12 mesi da aprile a marzo, i dati dal 1880 contengono una linea di tendenza che punta ad un aumento di 2°C per il 2032, come illustrato dall'immagine sotto.
L'aumento delle temperature dell'oceano nell'Emisfero Nord è stato particolarmente forte a settembre ed ottobre 2014, quando il metano ha cominciato ad eruttare dal fondo dell'Oceano Artico in quantità enormi. L'immagine sotto mostra una linea di tendenza polinominale di una anomalia della temperatura della superficie del mare in ottobre di 2°C per il 2030 nell'Emisfero Nord e un aumento di più di 5°C, in confronto alla media del XX secolo, proveniente da un post precedente.
Le immagini sotto danno un'idea delle attuali anomalie della temperatura della superficie del mare intorno al Nord America.
L'11 aprile del 2015, una temperatura della superficie del mare di 22,2°C è stata registrata al largo della costa Americana Settentrionale (cerchio verde in basso), un'anomalia di 12,6°C (cerchio verde in alto).
Il calore dell'oceano viene trasportato dalla Corrente del Golfo dal Nord Atlantico nell'Oceano Artico. L'immagine combinata sotto illustra la minaccia. Una temperatura della superficie del mare di 8°C (cerchio verde a sinistra) è stata registrata vicino a Svalbard il 17 aprile 2015, un'anomalia di 6,2°C (cerchio verde a destra).
Un aumento continuo delle temperature dell'oceano dell'Emisfero Nord minaccia di scatenare enormi eruzioni di metano dal fondo dell'Oceano Artico, accelerando ulteriormente l'aumento della temperatura nell'Artico. Malcolm Light commenta: “Il riscaldamento del Pacifico dev'essere causato dalla diffusione verso sud del velo del riscaldamento globale metano Artico che è in grado di penetrare attraverso un gigantesco buco negli strati di idrossile ed ozono alle estreme longitudini orientali e si muove verso est”. Gli attuali livelli di metano rimangono estremamente alti (vedete questo post recente), sulla buona strada per infrangere il livello medio record di 1839 ppml (parti per miliardo) raggiunto a settembre 2014.
L'immagine sopra mostra che il livelli medi di metano più alti sono andati da 1815 ppml il 30 marzo 2015 a 1828 ppml il 17 aprile 2015. Il più alto livello di picco durante questo periodo è stato di 2483 ppml, raggiunto il 15 aprile 2015.
I livelli di metano estremamente alti contribuiscono indubitabilmente alle alte temperature raggiunte a marzo, specialmente alle latitudini più alte, oltre al drammatico aumento globale dei gas serra in generale, come illustrato dal contributo qui sopra di Peter Carter.
A marzo 2015 sono state registrate anomalie della temperatura di 10,2°C sull'Isola di Kolguyev, nel mare di Barents. Un aumento delle temperature dell'oceano nell'Emisfero Nord di 2°C da ottobre 2030 sembra andare a braccetto con un aumento di 6°C delle temperature nell'Artico sempre dal 2030, alimentando il riscaldamento globale fuori controllo, come illustrato dall'immagine sotto, proveniente da un altro post precedente. Senza azione, aumenti della temperatura analoghi sono destinati a colpire il globo nel suo complesso una dozzina di anni dopo, accompagnati da enormi sbalzi di temperatura che minacciano di causare l'esaurimento delle forniture di cibo e di acqua potabile.
In conclusione, la situazione è terribile e richiede un'azione complessiva ed efficace, come discusso sul blog Climate Plan.
Di Sam Carana
Il grande dispiegamento del modo in cui la catastrofe climatica si sta manifestando sulla terraferma e negli oceani, nell'atmosfera e nella criosfera, sta diventando sempre più chiaro di mese in mese. Le temperature di marzo 2015 sono state le più alte a marzo nel periodo di 136 anni di registrazioni. L'analisi del NOAA mostra che la temperatura media di tutte le temperature di superficie insieme di terraferma e oceano di marzo 2015 è stata 0,85°C più alta della media del XX secolo di 12,7°C. Le anomalie della temperatura dell'oceano dell'Emisfero Nord di marzo 2015 sono state le più alte mai registrate. Per diversi aspetti, la situazione sembra destinata a peggiorare. Nel periodo di 12 mesi da aprile a marzo, i dati dal 1880 contengono una linea di tendenza che punta ad un aumento di 2°C per il 2032, come illustrato dall'immagine sotto.
L'aumento delle temperature dell'oceano nell'Emisfero Nord è stato particolarmente forte a settembre ed ottobre 2014, quando il metano ha cominciato ad eruttare dal fondo dell'Oceano Artico in quantità enormi. L'immagine sotto mostra una linea di tendenza polinominale di una anomalia della temperatura della superficie del mare in ottobre di 2°C per il 2030 nell'Emisfero Nord e un aumento di più di 5°C, in confronto alla media del XX secolo, proveniente da un post precedente.
Le immagini sotto danno un'idea delle attuali anomalie della temperatura della superficie del mare intorno al Nord America.
L'11 aprile del 2015, una temperatura della superficie del mare di 22,2°C è stata registrata al largo della costa Americana Settentrionale (cerchio verde in basso), un'anomalia di 12,6°C (cerchio verde in alto).
Il calore dell'oceano viene trasportato dalla Corrente del Golfo dal Nord Atlantico nell'Oceano Artico. L'immagine combinata sotto illustra la minaccia. Una temperatura della superficie del mare di 8°C (cerchio verde a sinistra) è stata registrata vicino a Svalbard il 17 aprile 2015, un'anomalia di 6,2°C (cerchio verde a destra).
Un aumento continuo delle temperature dell'oceano dell'Emisfero Nord minaccia di scatenare enormi eruzioni di metano dal fondo dell'Oceano Artico, accelerando ulteriormente l'aumento della temperatura nell'Artico. Malcolm Light commenta: “Il riscaldamento del Pacifico dev'essere causato dalla diffusione verso sud del velo del riscaldamento globale metano Artico che è in grado di penetrare attraverso un gigantesco buco negli strati di idrossile ed ozono alle estreme longitudini orientali e si muove verso est”. Gli attuali livelli di metano rimangono estremamente alti (vedete questo post recente), sulla buona strada per infrangere il livello medio record di 1839 ppml (parti per miliardo) raggiunto a settembre 2014.
L'immagine sopra mostra che il livelli medi di metano più alti sono andati da 1815 ppml il 30 marzo 2015 a 1828 ppml il 17 aprile 2015. Il più alto livello di picco durante questo periodo è stato di 2483 ppml, raggiunto il 15 aprile 2015.
I livelli di metano estremamente alti contribuiscono indubitabilmente alle alte temperature raggiunte a marzo, specialmente alle latitudini più alte, oltre al drammatico aumento globale dei gas serra in generale, come illustrato dal contributo qui sopra di Peter Carter.
A marzo 2015 sono state registrate anomalie della temperatura di 10,2°C sull'Isola di Kolguyev, nel mare di Barents. Un aumento delle temperature dell'oceano nell'Emisfero Nord di 2°C da ottobre 2030 sembra andare a braccetto con un aumento di 6°C delle temperature nell'Artico sempre dal 2030, alimentando il riscaldamento globale fuori controllo, come illustrato dall'immagine sotto, proveniente da un altro post precedente. Senza azione, aumenti della temperatura analoghi sono destinati a colpire il globo nel suo complesso una dozzina di anni dopo, accompagnati da enormi sbalzi di temperatura che minacciano di causare l'esaurimento delle forniture di cibo e di acqua potabile.
In conclusione, la situazione è terribile e richiede un'azione complessiva ed efficace, come discusso sul blog Climate Plan.