martedì 5 gennaio 2016

Solare ed eolico hanno appena superato un altro grande punto di svolta

Da “Bloomberg”. Traduzione di MR

Non ha mai avuto meno senso di adesso costruire centrali elettriche a combustibili fossili.

Di Tom Randall


Immagine da BERC

L'energia eolica è ora la forma di elettricità più conveniente da produrre sia in Germania sia nel Regno Unito, anche senza i sussidi del governo, secondo una nuova analisi della Bloomberg New Energy Finance (BNEF). E' la prima volta che viene superata quella soglia da un'economia del G7.
Ma questo è meno interessante di quanto è appena accaduto negli Stati Uniti.

Per rendersi conto di quello che succede lì bisogna capire il fattore di capacità. Si tratta della percentuale del potenziale massimo di una centrale elettrica che viene realmente ottenuta nel tempo.
Consideriamo un progetto solare. Il sole non splende di notte e, anche durante il giorno, varia in intensità a seconda del tempo e delle stagioni. Quindi un progetto che può sfornare 100 megawatt ora di elettricità durante la parte più soleggiata del giorno potrebbe produrre solo il 20% di questi se si fa la media di un anno. Questo gli dà un 20% di fattore di capacità.

Uno dei maggiori punti di forza dell'energia elettrica da combustibili fossili è che possono controllare fattori di capacità molto alti e prevedibili. La centrale elettrica a gas media degli Stati Uniti, per esempio, può produrre circa il 70% del proprio potenziale (non arrivando al 100% a causa della domanda stagionale e della manutenzione). Ma ecco cosa sta cambiando, ed è una cosa grossa.

Per la prima volta, l'adozione diffusa di rinnovabili sta abbassando efficacemente il fattore di capacità dei combustibili fossili. Questo perché una volta che progetti eolici o solari vengono costruiti, il costo marginale dell'elettricità che producono è praticamente zero – elettricità gratis – mentre le centrali a carbone o a gas richiedono più combustibile per ogni nuovo watt prodotto. Se siete una società elettrica che può scegliere, scegliete sempre la roba gratis.

E' un ciclo che si auto-rinforza. Man mano che vengono installate più rinnovabili, le centrali a carbone o a gas vengono usate di meno. Man mano che carbone e gas vengono usati di meno, il costo del loro uso per generare elettricità aumenta. Man mano che il costo dell'elettricità da carbone e gas aumenta verranno installate più rinnovabili.

E' iniziato il circolo virtuoso





Fonte: Bloomberg

Eolico e solare hanno costituito per lungo tempo una piccola percentuale dell'elettricità statunitense – circa il 5% nel 2014. Ma la produzione è aumentata ad un tasso esponenziale e quelle due fonti energetiche ora sono sufficientemente grandi da influenzare quando vengono tenute in funzione le centrali a carbone e a gas naturale, secondo la BNEF.

Ci sono due ragioni per le quali questo passaggio dei fattori di capacità è importante. Primo, si tratta dell'ennesimo segnale dell'ascesa della forza dirompente dell'energia rinnovabile nei mercati elettrici. E' impossibile spazzare via le rinnovabili negli Stati Uniti allo stesso modo in cui sarebbe stato possibile solo pochi anni fa. “Le rinnovabili stanno davvero diventando competitive e stanno competendo in modo più diretto coi combustibili fossili”, ha detto l'analista della BNEF Luke Mills. “Stiamo assistendo al logoramento del tasso di utilizzo dei combustibili fossili”.

Secondo, il passaggio illustra un grave nuovo rischio per le società elettriche che pianificano di investire in centrali a carbone o a gas naturale. Storicamente, un alto fattore di capacità è stato un input fisso nel calcolo dei costi. Ma ora chiunque contempli una centrale elettrica da un miliardo di dollari con un ciclo di vita previsto di decenni deve considerare la possibilità che, man mano che il tempo passa, la centrale sarà usata di meno di quando è stata aperta.


I fattori di capacità fa una inversione netta 




Fonte: Bloomberg, Dati: BNEF

Gran parte del declino dei fattori di capacità è dovuto alle costose “centrali di carico di baseche sono state accese di meno a causa delle rinnovabili”, secondo l'analista della BNEF Jacqueline Lilinshtein. Le centrali progettate per entrare in rete solo durante la parte dell'anno con la domanda più alta, conosciute come centrali di picco, giocano un ruolo minore. In ogni caso, il risultato finale è che l'elettricità alimentata da carbone e gas sta diventando più cara e i profitti meno prevedibili.

Per l'eolico e il solare è vero l'opposto, così come per i nuovi sistemi di batterie che possono essere accoppiati alle rinnovabili per sostituire alcune centrali di picco. L'energia eolica, compresi i sussidi statunitensi, è diventata l'elettricità più conveniente negli Stati Uniti per la prima volta lo scorso anno 4, secondo la BNEF. L'energia solare è leggermente indietro, ma i costi stanno scendendo rapidamente, specialmente quelli associati al finanziamento di nuovi progetti.


I costi più recenti del solare per Stato





Fonte: BNEF, Annotata da Bloomberg



I vantaggi economici dell'eolico e del solare sui combustibili fossili vanno oltre il prezzo. 5 Tuttavia, è notevole che in ogni grande area del mondo, il costo del ciclo di vita dei nuovi progetti di carbone e gas 6 stiano aumentando considerevolmente nella seconda metà del 2015, secondo la BNEF. Aed in ogni grande area il costo delle rinnovabili continua a crollare.

lunedì 4 gennaio 2016

James Hansen, padre della consapevolezza del cambiamento climatico, definisce le trattative di Pargi “Una frode”.


Di Hugh Muir.
Articolo pubblicato su “The Guardian” del 12/12 2015 

Traduzione e chiosa di Jacopo Simonetta.


La sola menzione della trattativa parigina sul clima è sufficiente a rendere James Hansen di malumore.

L’ex-scienziato della NASA, considerato il padre della consapevolezza globale del cambiamento climatico, è un gentile e schivo signore dell’Iowa.   Ma quando parla dell’assemblea di quasi 200 nazioni a Parigi il suo comportamento cambia.

“E’ un’autentica truffa, una bufala”, dice sfregandosi la testa “E’ vera merda che dicano:  -abbiamo l’obbiettivo di due gradi di riscaldamento e quindi proveremo a fare qualcosina di meglio ogni cinque anni.-   Sono parole senza senso.    Non ci sono azioni, solo promesse.   Finché i combustibili fossili resteranno i più economici, continueranno a bruciarli”.

La trattativa, intesa a raggiungere un nuovo accordo globale sul taglio delle emissioni a partire dal 2020, ha speso molto tempo ed energia su due temi principali:

Come il mondo puntare a contenere l’aumento di temperatura fra 1,5 o 2 C sopra i livelli preindustriali.   Quale investimento deve essere concesso dai paesi ricchi alle nazioni in via di sviluppo che rischiano di essere sommerse dall'innalzamento del livello del mare e devastate dal crescere degli eventi climatici estremi.  Ma, secondo Hansen, la festa internazionale è inutile se le emissioni clima alteranti non saranno tassate su tutta la linea.   Ritiene che solo questo potrebbe forzare al ribasso le emissioni abbastanza in fretta da evitare i danni peggiori del cambiamento climatico.

Hansen, 74 anni, è appena tornato da Parigi dove ha nuovamente perorato perché sia imposto un prezzo su ogni tonnellata di carbonio da parte di tutti i maggiori emettitori  (suggerisce di  usare la parola “compensazione, perché Tassa spaventa la gente”.)   di 15 $ la tonnellata che potrebbero aumentare di 10 $ all’anno; farebbero 600 miliardi solo dagli USA).   Ma non piace a molti, neanche fra i “big green” come Hansen chiama i gruppi ambientalisti.

Hansen è stato una voce fastidiosa, ma rispettata nel campo del cambiamento climatico fin da quando divenne famoso nell'estate del 1988.   Lo scienziato della NASA, che aveva analizzato i cambiamenti del clima terrestre fin dagli anni ’70, spiegò ad una commissione parlamentare qualcosa chiamato “effetto serra” dove dei gas che intrappolano il calore e che vengono rilasciati in atmosfera avrebbero causato un riscaldamento globale con il 99% di certezza.

In un articolo del New York Times del 1988, aggiunse la radicale proposta di una “brusca riduzione nella combustione di carbone, petrolio e altri combustibili fossili che rilascino anidride carbonica."   Una richiesta familiare per coloro che hanno visto i politici sommersi dai microfoni degli intervistatori, durante le passate due settimane.

Dopo queste uscite le cose cominciarono a farsi un po’ difficili per Hansen.   Egli denuncia che la Casa Bianca ha alterato una sua successiva testimonianza, del 1989, e che la NASA designò un supervisore per verificare quello che lui diceva alla stampa.    Furono anche tenute delle conferenze stampa in cui ogni suggerimento di ridurre l’uso dei combustibili fossili fu definito come politico e non scientifico.

“Gli scienziati sono addestrati ad essere obbiettivi” dice Hansen.   “Non credo che dovremmo essere prevenuti nel parlare delle implicazioni della scienza.”    Si è pensionato dalla NASA nel 2013.   “E’ stato un motivo di frizione.   Ho continuato più a lungo di quanto volessi, un anno o due.    Avevo settant'anni, era tempo che qualcun altro mi desse il cambio.   Adesso mi sento molto meglio.”

Da essere forse il più famoso scienziato americano, Hansen è ora probabilmente il principale attivista per il clima.   E’ stato arrestato varie volte durante delle proteste fuori dalla Casa Bianca a proposito delle miniere e del controverso oleodotto Keystone.

E’ anche un professore della Columbia University.   Quando è a New York, vive vicino al campus, circondato dai libri impilati negli scaffali.   Hansen non sta rallentando – è coinvolto in un gruppo di lobbying climatica e mantiene quel tipo di atteggiamento scientifico che aiuta a mantenere la sua dignità.

Un articolo in particolare, di Luglio, dipinge un futuro particolarmente nero per chiunque viva vicino alla costa.    Hansen e 16 colleghi hanno trovato che le principali calotte glaciali, come quella della Groenlandia, si stanno sciogliendo più rapidamente del previsto, evidenziando che anche 2 C di riscaldamento sia  “molto pericoloso”.

In questo articolo, dice che Il livello del mare può rapidamente crescere fino a 5 metri sopra il livello attuale per la fine di questo secolo, se non saranno radicalmente ridotti i gas –serra.  Questo inonderà molte delle città del mondo, incluse Londra, New York, Miami e Shanghai.

“Più della metà delle principali città del mondo sono a rischio”, dice Hansen.   “Se parli coi glaciologi in privato ti dicono che temono molto di vedere un aumento del livello marino molto più importante di quello che ci dicono i modelli attuali.

“Il costo economico” di una approccio economico tradizionale alle emissioni è incalcolabile.   Potrebbe essere messa in discussione la capacità dei governi di evitare il proprio collasso.   Stiamo parlando di centinaia di milioni di rifugiati climatici da posti come il Pakistan e la Cina.   Non possiamo permettere che accada.   La civiltà si è sviluppata con una linea di costa stabile e costante”.

L’articolo è ancora in corso di revisione ed alcuni dei colleghi di Hansen, compreso il suo pupillo alla NASA - Gavin Shmidt - hanno espresso dei dubbi che il livello del mare possa essere così pericoloso, quando le proiezioni dell’IPCC danno un incremento di un metro per il 2100.

Ma le mattonate arrivano a tutti.    Hansen ritiene che Obama, che ha fatto del clima un punto chiave durante l’ultimo anno del suo mandato, ha mancato la possibilità di inquadrare il problema.
“Siamo matti a sperare che Obama risolva le cose, che sia una specie di Roosevelt e che chiacchierando davanti al camino possa spiegare al pubblico perché abbiamo bisogno di una compensazione crescente sul carbonio per spostarci sulle energie pulite,” dice.   “Non è molto bravo in questo.   Non ne ha fatto una priorità e adesso è tardi per lui.”

Hansen è caustico sui leaders repubblicani che hanno abbracciato il negazionismo climatico, fra la costernazione di alcuni anziani del partito.

I principali canditati alle presidenziali: Donald Trump, Marco Rubio e Ben Carson hanno tutti deriso l’evidenza che il mondo si sta scaldando a causa delle attività umane, mentre Ted Cruz, un altro candidato, ha dedicato tempo della sua campagna elettorale per partecipare ad una inchiesta sulla climatologia che ha ascoltato un ospite abituale delle radio di destra privo di competenze scientifiche.

“Questo è davvero imbarazzante,”   dice Hansen.   Dopo un po’, come scienziato, ti rendi conto che i politici non agiscono in modo razionale.”

"Molti dei conservatori la sanno che il cambiamento climatico non è una bufala.   Ma quelli in corsa per le presidenziali sono ostacolati dal fatto che pensano che non avranno la candidatura se dicono che questo è un problema.   Non prenderebbero più soldi delle industrie dei combustibili fossili."

Comunque, alla fine c’è una nota positiva.   La crescita delle emissioni è in qualche modo in stallo e Hansen ritiene che la Cina, il principale inquinatore mondiale, possa ora assumere quella guida che è mancata da parte degli USA,   Una Quinta Avenue sommersa e mortali ondate di calore non sono inevitabili.

“Io penso che ce la faremo perché la Cina è razionale,” dice Hansen.   “I loro capi sono perlopiù istruiti in ingegneria e cose simili, non negano il cambiamento climatico ed hanno un forte incentivo, che è l’inquinamento dell’aria.   Nelle loro città è talmente terribile che devono per forza andare verso le energie pulite.   Hanno capito che non è una bufala, ma hanno bisogno di cooperazione”.



(nota di JS) A chiosa di questo articolo, vorrei ricordare alcuni passaggi importanti e azzardare un pronostico.  

  • La prima osservazione è che il commento “Il risultato non è il massimo, ma si può migliorare ed è comunque un buon punto di partenza” lo ho personalmente udito per la prima volta a chiosa del summit di Stoccolma nel 1972.   Ma è probabilmente più vecchio.
  • La seconda è che il summit di Rio del 1992 non fece che continuare a pasticciare le cose, mescolando ottime idee e bieche furberie, senza cercare la minima coerenza interna nei documenti finali.   Un fatto abituale in queste occasioni, ma che pochissimi allora denunciarono, sommersi dalla fanfara cui parteciparono anche molti dei “big green” come dice Hansen.
  • La terza è che tutto quello che è stato detto e scritto a Parigi avrebbe potuto essere scritto a Copenhagen 8 anni fa,   Ma l’asse di ferro USA-Cina fece fallire la conferenza, soprattutto con lo scopo di danneggiare politicamente la UE.   All’epoca Obama era appena stato nominato ed era al culmine del suo potere e della sua popolarità internazionale.   Se avesse creduto seria la questione avrebbe avuto tutto il tempo per fare qualcosa di serio.
  • Il pronostico è che i cinesi prenderanno misure parzialmente efficaci per ridurre le polveri sottili, non la CO2.   I loro dirigenti non son caduti dal letto la settimana scorsa e queste cose le conoscono bene da anni.   Forse ne sono anche preoccupati, ma la loro priorità assoluta è fare un altro giro di doping alla crescita economica, costi quel che costi.   Come tutti gli altri, del resto.

Jacopo Simonetta

domenica 3 gennaio 2016

Inquinamento e traffico: cosa contano i costi energetici



Durante questo periodo di siccità e aria stagnante, è ripartito un certo dibattito su cosa fare per cercare di evitare l'avvelenamento generalizzato della popolazione. E' stato un dibattito molto fiacco, dove è parso che nessuno, veramente, avesse la minima idea di cosa fare per risolvere il problema, o perlomeno alleviarlo. Gli amministratori non sono riusciti a pensare a niente di meglio di qualche provvedimento del tutto irrilevante come la circolazione a targhe alterne, la maggioranza dei cittadini sono impegnati in una lotta sempre più difficile per arrivare a fine mese e in queste condizioni la faccenda del particolato passa in secondo piano.

Su questo punto, vi suggerisco per prima cosa un articolo interessantissimo di Dario Faccini su ASPO italia che fa il punto della situazione. Riferisce Faccini che l'inquinamento da traffico automobilistico, pur importante, non è il principale fattore alla situazione di "camera a gas" che sta affliggendo soprattutto l'Italia del Nord. Piuttosto, il problema sta nell'aumento dell'uso di legna e pellet per il riscaldamento domestico: un tipo di riscaldamento che passa per "ecologico" ma, come succede quasi sempre, si rivela avere l'effetto contrario.

Poi, a proposito di imbrogli ecologici legati al traffico, il dibattito mi ha portato a recuperare un articolo di Leonardo Libero che risale a un paio di anni fa e che non mi risulta sia mai stato pubblicato. Seppure la faccenda degli "incentivi verdi alle rottamazioni" sembra sia passata nel dimenticatoio (per fortuna), è un articolo che ci porta qualche dato quantitativo sui costi energetici e l'inquinamento correlato a un sistema di trasporto che non ci possiamo più permettere.



Il pavimento dell’Inferno
è lastricato di buone intenzioni


di Leonardo Libero (2013)


La salubrità dell'aria è un'esigenza tanto importante e sentita che già Giuseppe Parini le aveva dedicato un'ode alla metà del 1700 ( http://online.scuola.zanichelli.it/letterautori-files/volume-2/pdf-online/11-parini.pdf ), quando nessuno poteva immaginare che lo sviluppo dell'umanità sarebbe arrivato a influire sui mutamenti del clima. Oggi invece lo sappiamo e quindi occorre evitare che i provvedimenti assunti (anche in buona fede, e non lo preciso a caso) per tutelare quella salubrità abbiano per contro effetti negativi nell'ottica del Riscaldamento Globale o “Global Warming”.

Li hanno per esempio, a mio avviso, le incentivazioni alla rottamazione-sostitutiva di auto; per le quali vengono sempre dichiarate o sott'intese finalità ambientali, ma in realtà quasi tutte comportano non necessari ed ingenti emissioni artificiali di CO2, che di quel fenomeno sono la principale concausa, mentre è minima l’efficacia di quei provvedimenti sul piano locale. Queste le ragioni:

a)- il "costo energetico" di un'autovettura media, per esempio la VW Golf, è di 18.000-22.000 kWh ( http://de.wikipedia.org/wiki/Graue_Energie ) ed esso aumenta molto per le monovolume, i fuoristrada e i SUV, che da un paio di lustri almeno sono una quota non trascurabile delle auto acquistate nuove;

b)- è noto in ambito automobilistico che da almeno 15 anni tutte le vetture vengono prodotte prevedendo che debbano percorrere, senza problemi di rilievo, non meno di 250.000 chilometri (chiedere a qualsiasi taxista per averne conferma); è quindi solo al raggiungimento di quella percorrenza che il loro costo energetico si può considerare ammortizzato;

c)- la percorrenza media annua delle auto italiane, nel decennio 2000-2009, ( http://www.autopromotec.it/ew/news/ChilometriMediAnnuali.pdf ) è stata di circa 13.000 chilometri; come dire che esse hanno, o avrebbero, impiegato 10 anni per ammortizzare poco più della metà del loro costo energetico;

d)- la rottamazione-sostituzione di un'auto, prodotta negli ultimi 15 anni e che abbia percorso meno di 250.000 chilometri, comporta quindi: I)- lo spreco della quota del suo costo energetico non ancora ammortizzata; II)- l'anticipata "spesa" del costo energetico della rottamazione, non grande, ma nemmeno trascurabile; III)- l'anticipata "spesa" dell’ingente costo energetico dell'auto sostitutiva;

e)- le centrali elettriche italiane, col mix di fonti primarie che utilizzano, emettono circa 450 grammi di CO2 per ogni kWh prodotto (http://www.eea.europa.eu/data-and-maps/figures/co2-electricity-g-per-kwh); e quelle dei Paesi che utilizzano di più il carbone ne emettono di più (in Germania se ne emettono oltre 500); poichè perciò circa 20.000 kWh x circa 450 g CO2/kWh = circa 9.000.000 g, sono circa 9 le tonnellate di CO2 che vengono immesse in atmosfera nel produrre una sola auto, media, in Italia (in Germania sono oltre 10 tonnellate).

Il danno così prodotto all’ambiente globale – senza apprezzabili vantaggi in sede locale - risulta molto maggiore di quello che si sarebbe avuto lasciando circolare la vecchia auto fino alla fine dei suoi programmati chilometri di vita; perchè per lo più è minima la differenza fa le sue emissioni nocive e quelle dell'auto sostitutiva ( http://en.wikipedia.org/wiki/European_emission_standards ) e perchè è molto piccola anche la quota di inquinamento urbano che gli esperti VERI addebitano ai motori delle auto.

In proposito è illuminante l’articolo http://www.automoto.it/eco/polveri-sottili-tutto-quello-che-non-vi-dicono.html , scritto dall'ing. Enrico De Vita - un pioniere della propulsione stradale elettrica e come tale amico dell'ambiente - e riferito ad uno studio del prof. Hans Peter Lenz dell’Università di Vienna, eseguito sui territori dell’Austria e della Germania (http://books.google.it/books/about/Emissions_and_Air_Quality.html?id=wWqzW9vruIYC&redir_esc=y). Vi si legge che solo il 26% del “particolato”, che è l’inquinante più nocivo alla salute, deriva dal traffico locale, e che solo il 9% di quel 26% - cioè appena il 2,5% del totale - è emesso dai motori delle auto private mentre del rimanente sono colpevoli le ruote di tutti i veicoli circolanti, per abrasione dell’asfalto, usura dei pneumatici e usura delle pastiglie e perché nel rotolare esse sollevano da terra anche quello di ogni origine che vi si era depositato.

“Come dire – ha scritto De Vita - che quando in certe aree si proibisce la circolazione di tutte le auto si riducono le polveri emesse della stessa percentuale e che quando si introducono norme più severe per gli scarichi delle nuove vetture, si interviene su una frazione infinitesimale di quel 2,5%, ma non si modifica in alcun modo quella ben più grande prodotta e sollevata dai pneumatici (che nel traffico locale vale 3 volte di più)”. Una fonte di inquinamento, aggiungo io, dalla quale non sono esenti neanche i veicoli elettrici.

C'è poi la questione ossidi di Azoto – NOx – da molti indicati anch'essi come nocivi alla salute, ma sui quali gradirei l'opinione di un chimico amico. In proposito si sa comunque che l’allarmismo su di essi arriva dagli USA, dove è da sempre ostacolata la diffusione dei motori diesel; i quali ne emettono sì più di quelli a benzina, ma a parità di potenza consumano anche il 40% in meno di carburante, cosa che certo non piace alla lobby dei petrolieri.

Inoltre l’Ossido Nitrico (NO), che rappresenta circa il 98 % delle emissioni totali di ossidi di azoto di un motore a combustione interna (http://www.lamiaaria.it/tutto-su/gli-inquinanti/ossidi-di-azoto.aspx ), è anche un farmaco dai molti effetti positivi (http://www.lapalestra.net/2011/03/22/ossido-nitrico-si-grazie/ ) oltre che un fertilizzante che la Natura produce per sé stessa ossidando l’Azoto dell’aria con i fulmini. Si dice perfino, a quel riguardo, che nei campi costeggianti le autostrade il mais cresca più rigoglioso che altrove. E non è fertilizzante solo per i vegetali, l’Ossido Nitrico, dato che sembra abbia avuto un ruolo nella preparazione…. del Viagra.


Leonardo Libero


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venerdì 1 gennaio 2016

2015: l'anno che ha cambiato tutto?

Da “Cassandra's Legacy”. Traduzione di MR


Recenti incendi in California, foto da the Independent 

Certo che nel 2015 non sono mancati i disastri. Alcuni possono essere classificati come “naturali”, altri come causati dall'uomo. In tutti i casi, comunque, sono un'indicazione dello stress percepito dall'ecosistema e dal sistema economico allo stesso tempo. Stiamo raggiungendo, infine, i nostri limiti, come sapevamo che avremmo dovuto dal momento in cui siamo stati avvertiti, nel 1972, dallo studio intitolato “I Limiti della Crescita”.

Calendario 2016

1° Gennaio, Venerdì, anno bisestile.
Ricordati che devi morire (prima o poi).
Non é necessario scriverselo, basta andare un giorno all'anno al cimitero,da vivo, per dare uno sguardo ai defunti e sepolti.
Anche un'occhiata furtiva ad un'urna cineraria può bastare.

2 Gennaio, Sabato. 
Ricordati che sei nato da una funzione esponenziale, e finirai con una funzione funebre, se avrai fortuna. 
Altrimenti nemmeno con quella. 
E ricordati anche quanta finzione adoperiamo per mostrare che di ciò non c'importa nulla.

 3 Gennaio, Domenica.
Ricordati che é impossibile sfuggire ad una qualche forma di fede.
Per esempio che esistano infiniti numeri naturali, quelli per contare uova, capelli, attimi fuggenti 
e molte altre cose, materiali ed immateriali .[Non dimenticare mai i numeri negativi che non sono quelli sfortunati, bensì quelli solitamente (un tempo) segnati in rosso nei conti bancari].
Puoi anche credere che siano in numero limitato, i numeri, ma sempre di fede si tratta.
Ma stai attento, se ti dovessero chiedere qual è il limite, dì che è un numero non interessante, 
anzi il meno interessante di tutti.
Di solito l'intelocutore ammutolisce e cambia argomento. 

4 Gennaio, Lunedì.
S'anna da Foligno.
I vizi s'imparano anche senza maestri ( tratto da un noto calendario di un pio indovino).

5 Gennaio, Martedì.
Pensa, se già trovi ostiche le funzioni esponenziali, pensa come potrebbero essere quelle ricorsive.
Ma, almeno sappi che esistono e non solo nella mente dei matematici.
Anche in una testa di cavolfiore c'è qualcosa del genere, ed è pure evidente.
Se non ami i cavoli ammira le felci, o i cristalli di bismuto. 
O ascolta la filastrocca: 
C'era una volta un Re che disse alla sua serva "Raccontami una storia e la serva incominciò":
"C'era una volta un Re che disse alla sua serva "Raccontami una storia e la serva incominciò": 

(almeno per una decina di minuti).

6 Gennaio,  Mercoledì.
Se la Terra fosse una spugna o una groviera, se non altro molti avrebbero trovato una tanetta dove abitare. Infatti mangiamo groviere in alveari di cemento ed acciaio, che come spugne assorbono miriadi di abitanti.Purtroppo, anche così c'è chi gode ma non s'accontenta.
Epifania e Befana (cercare come una festa ellenica dell'apparizione divina sia diventata una strega
che svolazza con una scopa e delle calze usate come cornucopie).

7 Gennaio, Giovedì.
Se l'Inferno esiste, è vuoto, pieno o colmo e stracolmo?
Stessa domanda per quanto riguarda il Paradiso.
Più difficile rispondere alla domanda relativa al Purgatorio.
Essendo un luogo di transizione lì avvengono i fenomeni e i fatti più interessanti ed imprevedibili.
Qui ed ora hic et nunc, non pare siamo in nessuno dei tre loci menzionati.
Se fosse l'Inferno, allora i morti dovrebbero essere in Paradiso.
Se fosse il Paradiso i vivi non dovrebbero morire, e se fosse il Purgatorio, allora le regole vigenti 
sono davvero incomprensibili, almeno, se lo scopo è quello della universale redenzione degli occupanti.
Dove siamo allora?

E qui invito a proseguire le citazioni, gli aforismi, gli algoritmi anche, e tutto quanto possa servire 
a rendere il prossimo anno, il 2016, un periodo vissuto in un clima di armistizio, se non di pace, 
pur se afflitto da qualche ora di noia.   

Marco Sclarandis

Post scriptum: Auguri!

giovedì 31 dicembre 2015

Per la fine e per l'inizio, auguri.


https://federicacerizza.files.wordpress.com/2013/11/formoebius.jpg

Fonte: wikipedia


Forse che di formiche
dobbiamo avere invidia
di loro che hanno arti
mandibole artigli antenne
occhi dalle mille lenti
menti essenziali minime
unificate in una grande
noi si ha tenaglie trapani
trivelle telescopi celle
connesse come tele
di aracnidi astutissimi
siamo più potenti e fragili
di loro esapodi un po’automi
contiamo gli attimi ed i secoli
stracciamo calendari
e ne stampiano nuovi
siamo molliche d’un intero pane
ed ognuno pane di briciole raduno
per questo ogni bambino
s’incanta del cammino
della formichina sul suo dito.

Marco Sclarandis

Amate questo mondo fino a che vi fa male

Da “toughtcatalog.com”. Traduzione di MR (via Donella Meadows Institute)

Di Leehi Yona



Ultimamente ho sognato di dormire fino a dopo che ha suonato la sveglia. I sogni finiscono sempre nello stesso modo – nei sogni, mi sveglio spaventata, rendendomi conto di quello che è successo, ma a quel punto è già troppo tardi.

Nella vita reale, la sveglia la sento sempre.

Studio il cambiamento climatico. Sono una scienziata in erba. Sono un'organizzatrice di comunità. Sono una ventiduenne troppo consapevole di cosa significhino i gas serra per la mia generazione: vivremo le conseguenze di un problema così monumentale che colpirà ogni aspetto del nostro futuro.

Gran parte della mia ricerca si è svolta nell'Artico. Ricordo la prima volta che ho visto dei ghiacciai staccarsi in Groenlandia.

Erano le due del mattino. C'era il sole – come sempre in estate – basso sull'orizzonte. Facevo un'escursione con altri assistenti di ricerca, camminando lungo la tundra spoglia. Potevo vedere a miglia di distanza. Ogni passo che facevo lasciava un'impronta profonda sull'erba. Sentivo il peso dei miei piedi – conoscendo l'Artico, ero profondamente consapevole che quelle impronte sarebbero durare anni, come minimo.

Ci siamo appollaiati su un costone di montagna seduti di fronte ad una calotta di ghiaccio.

Abbiamo aspettato.

E poi, è venuto – immenso fulmine a ciel sereno. Poi,  un crack penetrante.

Prima che ci si rendesse conto, cinque grattacieli si sono staccati e trasformati in iceberg. Mai nella mia vita mi sono sentita un granello di polvere come in quell'occasione.

La maggior parte di noi conosce fin troppo bene cosa significa il cambiamento climatico per la nostra generazione. Le persone più rispettate, serie ed intellettuali ci dicono che non avremo futuro in cui vivere a meno che la società non si unisca come una sola umanità per ridurre le emissioni di gas serra. Poi, i decisori politici, gli adulti, questa stessa società, ci dicono che il nostro essere giovani ci rende impotenti. Come possiamo vivere con l'afflizione di sapere che non abbiamo delle vite future a cui pensare? Dobbiamo prendere in considerazione il fatto di far nascere dei figli in questo mondo quando sappiamo che il mondo sta tradendo il loro stesso diritto di vivere?

Oggi, i capi mondiali sono riuniti a Parigi per dare inizio ai colloqui sul clima della COP 21 delle Nazioni Unite – la più grande conferenza sul cambiamento climatico di questo decennio. C'erano più Capi di Stato nello stesso posto oggi che in qualsiasi altro momento storico.

Mi sono seduta con altri giovani nelle stesse sale. Abbiamo trattenuto tutti il fiato mentre guardavamo Barack Obama, François Hollande, Vladimir Putin e Justin Trudeau parlare.

“Credo, nelle parole del dottor Martin Luther King Jr., che c'è la possibilità di essere in ritardo”, ha detto il presidente Obama. “E quando si tratta di cambiamento climatico, ci siamo quasi. Ma se qui agiamo, se agiamo adesso, se mettiamo i nostri interessi a breve termine dietro all'aria che respireranno i nostri giovani, il cibo che mangeranno, l'acqua che berranno e le speranze che sostengono le loro vite, allora non saremo in ritardo per loro”.

Nel frattempo, gli Stati Uniti sono ancora un paese che mina deliberatamente il processo climatico dell'ONU.

Siamo giovani, e terrorizzati.

La nostra paura ha radici nell'immenso amore che nutriamo per questo mondo.

La mia paura più grande nella vita è di vedere i capi del mondo agire per il cambiamento climatico – vedere i nostri governi riconoscere cosa significhi essere umani e sentire la sofferenza degli altri, per mostrare compassione – piangere di felicità e poi svegliarmi.

Siamo tutti giovani in cerca di un senso – abbiamo a malapena formato le nostre identità.

Come possiamo amarci, amarci fra noi, in un mondo tanto a pezzi?

Come possiamo amare questo mondo se è così a pezzi? Come possiamo sperare quando, mentre parliamo, i capi del mondo si tengono per mano mentre si incamminano verso l'oblio? Stanno negoziando sul nostro futuro.

Amate questo mondo fino a che vi fa male. Fomentate un amore doloroso per qualsiasi cosa intorno a noi – cieli limpidi, denti di leone, neve intonsa, luce del sole, la sensazione dell'erba morbida sotto i nostri piedi nudi.

Trovatelo dentro di voi come amare questo mondo nonostante sia a pezzi. Amatelo perché è a pezzi.

Di fronte al cambiamento climatico, l'amore è la sola cosa che ci rimane. C'è speranza nel cuore di tutto questo – siamo giovani, ma sappiamo come può essere il futuro e il nostro amore per il mondo ci spinge a continuare a lavorare per renderlo migliore.

Le sveglie stanno suonando.