giovedì 8 aprile 2010

Omicidio bianco di uno scienziato


Sembra che a fare lo scienziato non si corrano gli stessi rischi di uno che fa il muratore. Ma il trattamento che ha ricevuto Phil Jones dopo il caso delle email rubate lo ha ridotto in condizioni peggiori che se fosse caduto da un'impalcatura. E' un vero e proprio omicidio bianco a mezzo stampa questo descritto da "Der Spiegel". Un pezzo, questo, veramente disgustoso, privo com'è anche del minimo accenno di riprovazione per quelli che deridono Jones, lo minacciano di morte e gli scrivono "sappiamo dove vivi" per intimidirlo. Da leggere per capire come anche da noi si fa tesoro dell'esperienza sovietica di demolizione dei dissidenti.


da "Der Spiegel"

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Oggi, Jones, che è al centro dell'affare Climategate che coinvolge messaggi rubati al CRU, ha bisogno di medicine per addormentarsi. Sente una pressione costante al petto. Prende beta-bloccanti per aiutarsi ad arrivare in fondo alla giornata. E' magro e pallido. Ha 57 anni, ma sembra molto più vecchio. E' stato al centro di uno scandalo nella ricerca che lo ha colpito inaspettatamente, come se fosse un tamponamento sull'autostrada.

Le sue giornate sono oggi dominate dalle commissioni investigative dell'università e nel parlamento britannico. Siede sulla sua sedia alle sessioni, ha un aspetto miserabile, a volte persino trema. L'Internet è pieno di note derisorie nei sui riguardi, come pure di insulti e minacce di morte. "Sappiamo dove vivi", gli scrivono i suoi detrattori, minacciosi.

Jones è un uomo finito, emozionalmente, fisicamente e professionalmente. Ha contemplato molte volte il suicidio, di recente e dice che una delle poche cose che lo hanno trattenuto dal farlo è il desiderio di vedere crescere la sua nipotina di cinque anni.


Leggi l'originale (consigliato il sacchetto antivomito di scorta)

mercoledì 7 aprile 2010

Effetto Cassandra al contrario: le tossine che ti escono dai piedi


Quello che ho chiamato "Effetto Cassandra" è la nostra tendenza a non credere alle cose alle quali non ci fa piacere credere. Esiste anche, però, la versione opposta - quella di voler credere invece alle cose alle quali ci fa piacere credere. Qui, esamino una novità fra queste cose che sarebbe bello se funzionassero: "aqua-detox" il trattamento che ti toglie via le tossine dal corpo facendole uscire dai piedi.


Qualche settimana fa, a una cena fra amici, una signora ha raccontato della nuova cura che stava facendo: immergere i piedi in una vaschetta piena di una soluzione di qualcosa dove, per miracolo, si materializzano le "tossine" che escono dai piedi, purificando così l'organismo. Nessuno dei convenuti (me incluso) ha ritenuto di dover approfondire facendo domande forse imbarazzanti alla gentile signora. In ogni caso, l'impressione generale (incluso quella della signora) sul trattamento era - direi - di piacevole sorpresa. Mi è parso che i commenti si possano riassumere come, "Certo, è un arnese un po' strano, ma guarda che cosa non riescono a inventare oggi!"

Tornato a casa, ho ritrovato facilmente su internet l'arnese descritto dalla signora sotto il nome di "acqua detox"  (www.aquadetox.it). E' una cosa inventata in America, apparentemente nel 2004. Sembrerebbe essere una specie di elettrolizzatore che forma delle bolle nell'acqua.

Quelli che vendono aquadetox stanno abbastanza attenti a evitare di dire esattamente cosa si cura con il loro arnese. Però, non si peritano di raccontare le storie più strabilianti sul fatto che serve a "liberare il corpo dalle tossine" (qualunque cosa voglia dire). In uno dei siti che ho trovato ci viene raccontato di aquadetox che "il cambiamento delle tonalità presenti nell’acqua, generato dalle tossine espulse, è infatti la testimonianza delle diverse tipologie di residui rilasciati dalla terapia di purificazione. C’è il marrone che individua le scorie di fegato e tabacco, il verde intenso che riporta alla cistifellea e il rosso da abbinare al sistema circolatorio. Allo stesso tempo la schiuma bianca individua i grassi presenti nel corpo e i metalli pesanti vanno ritrovati nei granelli neri." (non do il link a questo sito, per carità di patria)

Allora, quando si va a criticare un oggetto commerciale come lo è aqua-detox bisogna stare attenti. Un mio collega, anni fa, aveva scritto la parola "imbroglio" a proposito di un trattamento industriale che era effettivamente un imbroglio. Come risultato, gli è arrivata una querela per diffamazione e si è dovuto presentare in tribunale a difendere le leggi della termodinamica. La causa l'ha vinta, ma la bega è stata notevole.

Di conseguenza, non dirò in questa sede che "aquadetox" è un imbroglio, una bufala, una fesseria, una delle peggiori idiozie che mi sono capitata sotto gli occhi negli ultimi tempi. Lascio a voi il giudizio. Vi invito soltanto a consultare certi siti dove si sono fatti dei test come per esempio un articolo sul "Guardian" dove hanno fatto la prova sperimentale più ovvia: hanno fatto funzionare l'arnese senza nessun piede dentro e notato che la roba marrone nell'acqua si forma anche così. Ovvero, le famose "tossine" sono un risultato dell'ossidazione degli elettrodi; ruggine, insomma. Se poi date un'occhiata alla pagina della cosiddetta "ricerca" riportata dal produttore, forse vi potrebbe venire il dubbio che non ci sia proprio tanto supporto scientifico per questo arnese. Se cercate "aquadetox" e "scam" su google ne troverete di cose itnteressanti. Insomma, se ne venite alla conclusione che è proprio un imbroglio non vi posso dare tutti i torti (ma io non l'ho detto).


Pensando a questa storia dell'aquadetox non c'è da meravigliarsi se ci sono evidenti sintomi di rigetto verso la cosiddetta "medicina alternativa." Omeopatia, agopuntura, riflessologia plantare e tutto il resto. La medicina alternativa era partita come una buona idea per cercare di superare le limitazioni evidenti della medicina convenzionale. L'idea di curare il paziente come una persona intera (e non come un singolo organo) era e rimane buona. Il problema è che la medicina alternativa si sta autodistruggendo col tollerare che qualsiasi ciarlatano inventi qualche strano aggeggio e lo usi per abbindolare i gonzi. Il meglio che si può dire della maggior parte delle terapie alternative è che non fanno danni, ma quando vengono usate in sostituzione di una vera terapia, allora ne può fare; come nel caso della cura al bicarbonato contro il cancro.

In sostanza, il metodo scientifico è l'unico filtro possibile per eliminare le fesserie dalle cose buone. Nella medicina convenzionale, con tutti i suoi difetti, questo filtro c'è e perlomeno elimina le cose peggiori. In quella alternativa, manca totalmente; o almeno così mi sembra. Per esempio, una mia conoscenza che fa medicina alternativa per professione mi ha fatto inorridire non molto tempo fa dicendomi senza scomporsi: "Il cancro? Ora si cura con il bicarbonato". Ci sono sicuramente persone serie che fanno medicina alternativa, ma ho il dubbio che i ciarlatani abbondino.

Il problema è che il metodo scientifico non ha fatto breccia che in una minima frazione della popolazione. Anche fra gli intellettuali, sono pochi quelli che sono in grado di ragionare in termini di verifica sperimentale delle affermazioni che si fanno. Questa carenza di cultura scientifica si sente in tantissimi campi: dalla medicina alla questione climatica. Quando, per esempio, la gente ti dice in tutta serietà che i ghiacci polari si stanno espandendo e non contraendo mostra semplicemente la propria incapacità di valutare i correttamente i dati.

Non c'è un rimedio ovvio se non cercare di diffondere la cultura scientifica per quanto possibile. Però, perlomeno certe assurdità ce le potremmo risparmiare!

martedì 6 aprile 2010

I conservatori del clima: che cosa farebbe Reagan?


"Siete preoccupati a proposito di quello che l'uomo ha fatto e sta facendo a questo magico pianeta che il signore ci ha dato. E io sono preoccupato come voi. Che cos'è un conservatore se non uno che conserva? Uno che è dedicato a proteggere e tenersi vicine le cose che ci permettono di vivere..... Questo è quello che lasceremo ai nostri figli. E la nostra grande responsabilità morale è di lasciare loroil mondo o come lo abbiamo trovato oppure meglio di come lo abbiamo trovato." (Ronald Reagan, 1984)


Continua la reazione contro l'attacco mediatico alla scienza del clima. Nemmeno i conservatori Americani hanno gradito l'iniziativa delle lobby petrolifere che rischia di mettere in pericolo tutti quanti. Il fatto di essere politicamente conservatori non vuol dire essere contro la scienza del clima soltanto perché l'attacco contro alla scienza viene, in questo momento, principalmente da esponenti della destra estrema. Ci sono molti conservatori, evidentemente, che hanno capito come stanno le cose e non ci stanno ad essere presi per il posteriore.

Quindi, è partita negli Stati Uniti una contro-campagna del gruppo "Repubblicani per la Protezione Ambientale" (REP) che ha come titolo "Che cosa farebbe Reagan a proposito del cambiamento climatico?" e che riporta le parole in proposito del presidente Reagan, nel 1984. Ne trovate la descrizione, per esempio, su "Climate Progress." Prendendo come testimonial un'icona della destra americana, Ronald Reagan, il REP si è lanciato in un diretto contrattacco alle bordate che partono dalla destra estrema; da gente come Rush Limbaugh e Glenn Beck. Non per nulla, gli spot del REP vengono mandati in onda in contemporanea alle loro esternazioni.

Questa azione dei REP è un altro sintomo evidente che la campagna propagandistica volta alla distruzione della scienza del clima sta incontrando una fortissima resistenza, nonostante lo sforzo mediatico colossale iniziato subito dopo il furto delle email dell'università di East Anglia. Ci sono sintomi evidenti che l'impeto delle forze anti-scienza si sta esaurendo. Ci vorrà ancora tempo per arrestare l'attacco ma, a lungo andare, la verità deve finire per vincere.

lunedì 5 aprile 2010

Clima: chi semina vento.....



Quelli che hanno lanciato il recente attacco contro la scienza del clima cominciano a vedersi bersaglio di una reazione che usa i loro stessi metodi propagandistici. Qui, un manifesto che mostra i fratelli Koch, delle Koch industries, come ricercati per crimini climatici



Il recente rapporto di Greenpeace ha messo in luce diverse cosette che prima non erano note con precisione. Una di queste cose è il ruolo dei fratelli Koch, David e Charles, delle "Koch Industries" che opera nel settore petrolifero. Hanno speso decine di milioni di dollari per propagandare bugie e finanziare l'anti-scienza. La "Koch Industries" ha speso di più della Exxon per questo scopo, nonostante che sia molto più piccola.

Il vecchio proverbio "chi semina vento raccoglie tempesta" sembra particolarmente appropriato alla situazione attuale. I negazionisti climatici hanno montato una campagna di bugie e distorsioni dei fatti per infangare la scienza e gli scienziati. Adesso, stanno raccogliendo quello che hanno seminato: una contro-campagna dove troviamo, fra le altre cose, un manifesto stile "Far West" che mostra i fratelli Koch come criminali ricercati per crimini contro il clima.

Questo che sta succedendo non è una cosa bella, ma era inevitabile. La questione climatica è una cosa estremamente seria: ne va della nostra vita e di quella dei nostri discendenti. Chi ha pensato di poter seppellire il problema a furia di bugie non poteva aspettarsi che non ci fosse una reazione. Adesso il dibattito mediatico si sta radicalizzando e il bello deve ancora arrivare.

Alla fine dei conti, in ogni caso, quello che conta è la realtà; e sul confronto con la realtà i negazionisti climatici non hanno scampo. Saranno loro a finire seppelliti (*).
 


*non da intendersi in senso fisico.

domenica 4 aprile 2010

La scienza è la poesia della realtà

Hagar l'Orribile è un barbaro simpatico. Non lo sono quelli che stanno cercando di distruggere la scienza con una campagna di bugie sul clima


Per la serie "la scienza comincia a reagire contro la barbarie incombente", vi segnalo questo ottimo blog creato recentemente da Christian Polson-Brown, studente di biologia a Perth, Australia.

http://friendofreason.wordpress.com/

Il blog ha oggi on line un bel post che comincia citando le parole di Richard Dawkins "La scienza è la poesia della realtà"

C'è bisogno di uscire all'aperto e dire le cose che vanno dette sulla scienza. Nel mondo anglosassone stiamo vedendo un fiorire di iniziative del genere. In Italia, c'è qualche timido accenno. Se ci tenete alla scienza e alla ragione e non volete finire sommersi dalla barbarie avanzante, venite fuori anche voi!

venerdì 2 aprile 2010

Inferno e paradiso



Il paradiso è dove:
i poliziotti sono Inglesi
i cuochi sono Francesi 

i meccanici sono Tedeschi
gli amanti sono Italiani
e tutto è organizzato dagli Svizzeri

L'inferno è dove:
i cuochi sono Inglesi
i meccanici sono Francesi
i poliziotti sono Tedeschi
gli amanti sono Svizzeri
e tutto è organizzato dagli Italiani.



Il paradiso è anche dove i climatologi fanno i climatologi e i politici fanno i politici.

L'inferno è anche dove i politici fanno i climatologi e i climatologi sono costretti a fare i politici.










(Ringrazio "Pablo" per avermi ispirato questo post.)

giovedì 1 aprile 2010

Storico risultato di Obama sul clima e le emissioni

Esce il primo Aprile (ma non è uno scherzo) questo comunicato dell'EPA (environmental protection agency. Da quello che si può leggere, sembra un risultato veramente storico che l'amministrazione Obama è riuscita a ottenere stabilendo dei limiti alle emissioni dei veicoli e promuovendo anche il "plug-in hybrid" che è poi l'auto elettrica. Questo è stato ottenuto superando la resistenza dei lobbisti dell'industria automobilistica. E' storico, perché negli Stati Uniti non c'era mai stato niente del genere - fa venire in mente la storia tormentata della legislazione Californiana, il "Clean Air Act" che risale al 1990 e che portò alla nascita della sfortunata EV-1 (quella di "chi ha ucciso l'auto elettrica?"). Il clean air act fu poi neutralizzato in vari modi dai lobbisti dell'industria automobilistica. Certamente cercheranno di neutralizzare anche questo, ma potrebbe rivelarsi molto più difficile.

Due ulteriori note a proposito di questa notizia: la prima è che arriva due giorni dopo quella che ha visto Obama legalizzare alcune trivellazioni petrolifere off-shore; cosa che ha fatto molto rumore. Potrebbe darsi che il permesso di trivellare sia stato dato in cambio del via libera a queste nuove regolamentazioni sui veicoli a motore. Fatti i dovuti conti, è uno scambio molto favorevole per l'ambiente. Con questa legge, si parla di quasi due miliardi di barili di petrolio risparmiati; è molto poco probabile che si tiri fuori qualcosa del genere dall'offshore.

La seconda nota è che la nuova legislazione viene giustificata più che altro in termini di riduzioni di gas serra. Questo è notevole se confrontato con lo sforzo montato negli ultimi mesi dalle lobby petrolifere e del carbone per affossare la scienza del clima. E' una grossa sconfitta anche questa per le lobby negazioniste, perché implica che l'amministrazione tira diritto e non si fa impressionare.
Insomma, buone notizie su questa linea. L'amministrazione Obama sta facendo buone cose, sia pure in mezzo a mille difficoltà. Speriamo che continuino così.

DOT, EPA Set Aggressive National Standards for Fuel Economy and First Ever Greenhouse Gas Emission Levels For Passenger Cars and Light Trucks

Release date: 04/01/2010



WASHINGTON - Responding to one of the first major directives of the Obama Administration, the U.S. Department of Transportation (DOT) and the U.S. Environmental Protection Agency (EPA) today jointly established historic new federal rules that set the first-ever national greenhouse gas emissions standards and will significantly increase the fuel economy of all new passenger cars and light trucks sold in the United States. The rules could potentially save the average buyer of a 2016 model year car $3,000 over the life of the vehicle and, nationally, will conserve about 1.8 billion barrels of oil and reduce nearly a billion tons of greenhouse gas emissions over the lives of the vehicles covered.

This action is one important step in fulfilling the Obama Administration’s commitment to moving towards a clean energy, climate friendly economy.

“These historic new standards set ambitious, but achievable, fuel economy requirements for the automotive industry that will also encourage new and emerging technologies,” said Transportation Secretary Ray LaHood. “We will be helping American motorists save money at the pump, while putting less pollution in the air.”

“This is a significant step towards cleaner air and energy efficiency, and an important example of how our economic and environmental priorities go hand-in-hand,” said EPA Administrator Lisa P. Jackson. “By working together with industry and capitalizing on our capacity for innovation, we’ve developed a clean cars program that is a win for automakers and drivers, a win for innovators and entrepreneurs, and a win for our planet.” 

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