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sabato 8 maggio 2021

NOTA PER I COMMENTATORI DEL BLOG "MEDIOEVO ELETTRICO"

 


Una raccomandazione da UB

Lo spazio per i commenti di questo blog raggiunge mediamente poche centinaia di persone, ma è comunque uno spazio pubblico, accessibile a tutti quelli che passano da queste parti. E ho avuto commenti privati da parte di persone che mi dicevano che non è serio che un blog con qualche velleità scientifica accetti dei commenti come quelli che arrivano ogni tanto. Non mi è parso che avessero torto.

Non si pretende che i commenti siano tutti al livello degli articoli revisionati delle riviste scientifiche, ma un pochino di attenzione prima di sparare a caso senza pensarci troppo si potrebbe anche richiedere. Va bene nei social, dove la gente si sbraca come vuole a dire le peggio fesserie, ma a me piacerebbe che questo blog mantenesse uno standard un tantinello più elevato. 

Ci sono e continuano ad arrivare, per la verità, alcuni commenti interessanti e ragionati, ma nella media siamo messi maluccio. A parte quelli i razzisti e offensivi, ne ho cancellato non pochi che mi parevano semplicemente ripetitivi, inutili, non informati, e in generale poco interessanti. 

Vi dico onestamente che sono stato tentato dall'idea di chiudere semplicemente la sezione dei commenti del blog, ma per ora la lascio aperta. Se vi sembra di avere qualcosa da dire che è interessante anche per altre persone, mandatemelo in forma di un post da pubblicare. Non vi garantisco la pubblicazione, ma sicuramente di leggerlo criticamente e di pubblicarlo se lo merita. Altrimenti, per favore, non scrivete semplicemente quello che vi passa per la testa in quel momento. 

Allora, grazie per l'attenzione e vediamo di continuare. 


UB

venerdì 8 ottobre 2010

I blog assassini



Un romanzo che ha come trama una serie di delitti compiuti fra i frequentatori di un blog che avevano un po' esagerato con il "flaming". Beh, vi potete immaginare perchè un amico me lo ha regalato.

Fra minacce di morte, filmini splatter e insulti vari, il dibattito sul clima certamente non manca di emozioni - speriamo solo che non si arrivi dal virtuale al reale!

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Il libro di Jeffery Deaver, francamente, non ve lo consiglio come romanzo. Personaggi ritagliati dal cartoncino bristol, scenari in cartapesta, una trama che sembra fatta con la manovella: un colpo di scena ogni 100 pagine; tutti talmente prevedibili che puoi saltare da uno all'altro senza leggere cosa passa nel mezzo. In più, errore odioso per un romanziere professionista, lo stile lento e pesante. In quei famosi libri dove ti dicono come si scrive un romanzo, la prima regola che ti dicono è quella "show, do not tell" - questo qui dovrebbe tornare a scuola di scrittura creativa. Difettucci non da poco, ma alla fine si fa leggere e la storia ha il merito di essere un tantino originale, con la sua enfasi sul mondo virtuale dei blog e dei giochi on line. Mi sembra di capire chè è una novità nel campo dei romanzi di questo tipo.