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giovedì 30 giugno 2022

Basta con le Trappole Mediatiche. Solidarietà a Luca Mercalli



Fonte

Un altro giorno, un'altra trappola mediatica. Un altro scienziato messo in minoranza e costretto a difendersi dal fuoco incrociato dei giornalisti. Il trucco funziona quasi sempre: ormai è un metodo ben noto e ben rodato. In questo caso, addirittura ha funzionato con Luca Mercalli che, oltre a essere una persona competente, se ne intende anche di media e di comunicazione. Alla fine, non ne ha potuto più di sentir raccontare fesserie, si è alzato e se ne è andato. Cosa che mi sembra probabile fosse esattamente quello che quelli che hanno programmato la trappola volevano (nonostante la scenetta di mostrarsi dispiaciuta che poi ha fatto Bianca Berlinguer). 

Allora, su una cosa vorrei essere chiaro: io credo che il sig. Borgonovo abbia tutto il diritto di esprimere le sue convinzioni in pubblico. E' una persona intelligente e su altri argomenti ha fatto bene il suo mestiere di giornalista. Ma la scienza del clima è un'altra cosa: è un altro livello di complessità rispetto a tanti argomenti di cui si parla in TV. Non è cosa per dilettanti che si sono fatti un giro su YouTube la sera prima.

A vedere la registrazione della trasmissione con Mercalli, mi è venuto in mente una scenetta simile dove io mi trovavo al posto di Mercalli a parlare di meccanica quantistica (che ho insegnato per diversi anni all'università). Mi è apparsa l'immagine di Borgonovo che mi diceva, "e così, professore, secondo lei questo famoso elettrone, che lei dice che esiste, non solo non si sa dove sia, ma anzi c'è addirittura un "principio di indeterminazione" che dice che non lo si può neanche sapere. Per non parlare di questa storia assurda del gatto del suo collega Schroedinger. Ma ci prende per scemi?

E così, si dimostra che la meccanica quantistica è non solo una sciocchezza, ma anche un imbroglio ordito dagli scienziati per arricchirsi con i loro lucrosi contratti di ricerca. (Meno male che ai produttori di combustibili fossili non glie ne importa niente della meccanica quantistica, altrimenti ci sarebbe pieno di gente in TV e sui media che sostengono esattamente questa tesi).

Qui c'è un problema fondamentale: trasmissioni come "Cartabianca" raggiungono milioni di persone. E le guardano anche i politici. Quando si prendono le decisioni al governo, sono basate sulla percezione che i politici hanno dei problemi, e questa percezione è fortemente influenzata dai media. Quelli che gestiscono queste trasmissioni dovrebbero capire che quando si parla di cose importanti stanno "giocando col fuoco", un'espressione che vale in senso letterale nel caso del riscaldamento globale. 

Sarebbe troppo chiedere a queste persone un atteggiamento più responsabile e più rispettoso verso il lavoro degli scienziati, piuttosto che andare sempre e soltanto a caccia di click e di audience?

Qui trovate un documento di appoggio a Luca Mercalli, firmato da un gruppo di scienziati italiani. Avrà mai qualche giornalista di spicco il coraggio di parlarne in TV? 


mercoledì 8 giugno 2022

Il centro non resiste più e l'albero sacro è morto. Il collasso del dibattito scientifico

 


A Cartabianca di ieri, un evento emblematico della situazione attuale. Luca Mercalli si scontra con Francesco Borgonovo sul cambiamento climatico e alla fine si stufa, si alza e se ne va.

https://www.raiplay.it/video/2022/06/cartabianca---Puntata-del-07062022-d35a8cf6-fd26-45db-b4de-04fef7036c56.html (Mercalli appare a 2h17m)

Comprensibile la reazione di Mercalli, dopo che Borgonovo aveva buttato tutto in caciara: il riscaldamento globale è un complotto per imporci nuove tasse. (incluso la classica fesseria, "qui a Trento, dove sono, io si sta belli freschi"). Per non parlare della Berlinguer che era partita tutta convinta a raccontare che "nel medioevo faceva più caldo." 

Ma il fatto stesso che si sia arrivati a uno scontro del genere indica che siamo immersi in una sostanza viscosa e marrone che non è Nutella. Abbiamo perso il controllo della gestione dei cosiddetti "dibattiti" dove ormai chiunque può venir fuori a pretendere di aver ragione perché urla più forte di un altro. Per non parlare della giornalista che parte subito contro tutte le regole dei dibattiti che vorrebbero che il moderatore rimanga neutrale, per poi mostrarsi allibita della reazione di Mercalli. (*)

Nel medioevo, i cosiddetti anni bui, quando si facevano dibattiti c'erano regole ben precise su come condurre una "disputatio." E allora si vedeva chi sapeva di cosa parlava e chi non ne aveva la minima idea. E non era che uno poteva presentarsi a una disputatio seria urlando, "ho ragione io" oppure interrompendo l'oppositore, o sparando le prime fesserie che gli venivano in mente. Col piffero.  Il problema non è Francesco Borgonovo o Bianca Berlinguer. Sono soltanto elementi particolarmente visibili del problema. Gli anni bui sono oggi.

E non è solo un problema di conduzione del dibattito. Magari fosse tutto lì. Il problema vero è che la sfiducia nella scienza sta crescendo in modo esponenziale -- come si diceva del virus non molto tempo fa. Per chi non è un esperto, non è sbagliato pensare che molta della cosiddetta "scienza" sia diventata più che altro un imbroglio per far soldi a nostre spese. 

I climatologi, di solito, sono scienziati "duri e puri" -- non fanno soldi sul loro lavoro, a parte il loro stipendio di ricercatori. Ma pensate a tutta la storia dell' "economia basata sull'idrogeno." Che sia un imbroglio lo sanno gli stessi proponenti, eppure i politici continuano a proporci treni a idrogeno e autobus a idrogeno. Per non parlare della banda dei televirologi che ci hanno impestato per due anni raccontandoci tutto e il contrario di tutto, sempre sostenendo di essere loro i soli portavoce autorizzati della "scienza."

Ti fa venire in mente Alce Nero che vedeva il suo mondo distrutto, il suo popolo sterminato, la disfatta di tutto quello in cui aveva creduto e commentava "There is no center any longer, and the sacred tree is dead." Il centro non esiste più, e l'albero sacro è morto.






(*) Nota Pietro Cambi che questa faccenda è stata un vero e proprio agguato mediatico fatto contro Mercalli. Infatti, dice Cambi che Bianca Berlinguer

1) interrompe Mercalli a piffero, con l’osservazione sulla telecamera. Queste cose non si fanno a caso, se si è professionisti.

2) interrompe di nuovo con l’affermazione sul caldo del Medioevo, chiaramente in cattiva fede, visto che appena Mercalli fa presente che è bufala marcia, da quanto stantia, si cheta.

3) quando Borgonovo sragiona sul nucleare, assentisce, conferma, con pochi ma ben centrati monosillabi.

4) quando Borgonovo da di catastrofista ad un climatologo che lavora a raccogliere dati che disgraziatamente sono, loro si catastrofici, non apre bocca.

5) il finto stupore e dispiacere, dopo l’agguato mediatico, sono la parte peggiore.


martedì 5 aprile 2022

Basta parole: ora contano i Watt!

 

Un ottimo post di Luca Mercalli. Basta chiacchiere, ora contano i Watt!! 


https://www.facebook.com/LucaMercalli.Nimbus/posts/517506429735237


Luca Mercalli

RISPOSTE ALLE DOMANDE SUI PANNELLI FOTOVOLTAICI DA BALCONE
1) in genere un impianto integrato su tetto ha un'inclinazione fissa attorno ai 20-25 gradi che fornisce una produzione un po' inferiore all'ottimale (a 45 gradi di latitudine sarebbe attorno a 40 gradi), con massimo estivo.
2) un pannello esposto a Sud con inclinazione più verticale su ringhiera di balcone, in genere attorno ai 65 gradi, perde poco in termini di producibilità totale annua rispetto al tetto (meno del 5%) ma presenta il vantaggio di una produzione distribuita in modo omogeneo in tutti i mesi, quindi con maggior produzione invernale - quando l'energia serve di più.
3) il pannello su balcone permette una produzione FV anche a chi sta in appartamento e non ha disponibilità di tetto.
4) il pannello che ho installato, in silicio monocristallino, ha potenza di picco di 340 W ed eroga a mezzogiorno di una giornata soleggiata 300 W. Ciò che conta è peraltro la producibilità giornaliera che per il giorno 10 marzo a 45 gradi di latitudine è stata di 2 kWh. La stima di produzione annua è di circa 400 kWh.
5) si possono installare su balcone fino a 3 pannelli per una potenza totale di circa 1 kWp, e una producibilità annua di 1200 kWh che rappresenta quasi metà del consumo di una famiglia media italiana (2700 kWh/anno).
6) i pannelli da balcone rappresentano un'alternativa che amplia la superficie utile di fotovoltaico nei centri urbani e bilancia la produzione invernale. Non è una bacchetta magica ma una soluzione che va applicata secondo il contesto. Nei centri storici non avrebbe senso per ragioni estetiche (anche se qualche bravo architetto sono certo troverebbe un design creativo più che accettabile...), ma abbiamo in Italia immense periferie urbane post 1950 che non ne soffrirebbero per nulla. Ovviamente non ha senso installarlo se il balcone è in ombra, ma se è soleggiato non ha controindicazioni. Non avendo batterie di accumulo accoppiate bisogna consumare l'energia nel momento in cui è prodotta, cioè accendere gli elettrodomestici a mezzogiorno e non di sera...
7) noto moltissima confusione su unità di misura e funzionamento tecnologico del sistema, che portano spesso a errate aspettative o molta aggressività che come sempre non produce conoscenza. Il mio suggerimento è di affidarsi a consulenti del settore.
8 ) noto ancora far le pulci su costi, convenienza in bolletta e così via. Ma quando i prezzi dell'energia raddoppiano in poche settimane e si rischia il blackout, ha ancora senso fare i conti solo economici o non c'è un valore intrinseco più importante nella scelta di essere un po' più autosufficienti? E poi c'è anche il risparmio di CO2 che salverà i vostri figli dalla crisi climatica, il che non ha prezzo...
9) nel 2011 ho scritto il libro Prepariamoci (Chiarelettere): chi si è preparato oggi è meno in ansia per la crisi energetica. Di parole se ne fanno sempre troppe, ciò che contano ora sono i Watt!