Zaki Yamani, ministro del petrolio dell'Arabia Saudita fino al 1986, è morto a Londra la settimana scorsa. In ricordo dello "sceicco del petrolio," riproduco qui un commento che era apparso sul blog di ASPO-Italia nel 2006. L'intervista che gli fece Oriana Fallaci in 1976 è un buon esempio delle tante bugie dette su di lui ma, nonostante tutte le accuse che gli arrivavano addosso, Yamani fu sempre un moderato che cercava il compromesso. Riuscì a evitare al suo paese, l'Arabia Saudita, i disastri che si abbatterono su tutti i paesi produttori di petrolio nel Medio Oriente. Purtroppo, la sua eredità si è un po' persa negli anni, come tutti sappiamo. Adesso, l'Arabia Saudita fronteggia un periodo terribilmente difficile e si può solo sperare che riesca a trovare le risorse per superarlo.
http://aspoitalia.blogspot.com/2006/11/fallaci-intervista-yamani.html
Fallaci intervista Yamani: trenta anni dopo
Di Ugo Bardi - Settembre 2006
Circa
trenta anni fa, Oriana Fallaci intervistava l'allora Ministro del
Petrolio dell'Arabia Saudita, lo sceicco Ahmed Zaki Yamani. Il testo
dell'intervista apparve sui giornali e lo si può trovare oggi nel libro
"intervista con la storia" (BUR 2001). E' un testo interessante perché
ripropone gli elementi che hanno caratterizzato il dibattito da allora
fino ad oggi. Da una parte, l'interpretazione "politica" della crisi,
come dovuta a un complotto, in questo caso interpretata dalla Fallaci.
Dall'altra parte l'interpretazione pragmatica della crisi, come dovuta
all'impossibilità della produzione di soddisfare la domanda, in questo
caso interpretata da Yamani. Purtroppo, il testo dell'intervista non si
trova su internet, ma provo a riassumervelo con qualche commento da
parte mia.
Questa con Yamani è soltanto una delle molte
interviste che Oriana Fallaci aveva ottenuto dai vari potenti della
terra (fra di loro Henri Kissinger) degli anni 1970. In qualche modo,
essere intervistati da lei era qualcosa che i potenti dell'epoca
apprezzavano, o forse non riuscivano a evitare. Secondo quanto la
Fallaci stessa ci racconta, Ahmed Yamani ci ha pensato sopra parecchio
prima di accettare di essere intervistato. Alla fine, però, ha invitato
la Fallaci a casa sua a Gedda, l'ha ricevuta con grande cortesia,
ospitata, e le ha fatto conoscere sua moglie Taman e le sue figlie.
Da
quello che scrive, non sembra che la Fallaci sia stata particolarmente
grata a Yamani per queste cose. Anzi, il testo della sua intervista è
tutta una serie di offese contro di lui. Lo definisce, per esempio, "L'uomo
che può riportarci ai tempi in cui si viaggiava a cavallo, che può far
chiudere le le nostre fabbriche, far fallire le nostre banche..." . L'antipatia della Fallaci verso Yamani è evidentissima e si manifesta in domande e commenti tipo "volevate il denaro e l'avete avuto, rovinandoci"; lo accusa di ricatto, di volersi comprare una bomba atomica, di essere "diabolico" e cose del genere. Più tardi, la Fallaci avrebbe accusato Yamani anche di aver tentato di sedurla, un' accusa che però non appare nell'intervista.
Ma
non è tanto questione di offese o accuse. Quello che colpisce di questa
intervista è il fatto che la Fallaci non si è minimamente preparata
sull'argomento "petrolio" e non è in grado di fare domande che non siano
semplicemente basate sulle varie leggende del tempo (le stesse di
oggi). Per dare un'idea del tono della faccenda, stile tipo cronaca rosa
da rotocalco, ecco alcune delle domande che la Fallaci ha posto a
Yamani
Volevate il denaro e
l'avete avuto: rovinandoci. Ma dove finiscono quelle migliaia di
miliardi? Dove? Io vedo molti orologi d'oro nelle vostre vetrine e
accendini d'oro, anelli d'oro, vedo grosse automobili per le vostre
strade, ma non vedo case, non vedo vere città.
Più avanti, sostterrà a proposito dei petrodollari.
"sappiamo bene che gli emiri se ne servono per comprare water-closet d'oro"
A un certo punto, ritira fuori addirittura la famosa leggenda che
"in Arabia Saudita si scava per cercare acqua e si trovava petrolio."
Per
tutta l'intervista, la Fallaci gira intorno al concetto che gli Arabi
complottavano contro l'Occidente usando il petrolio come arma. Più
volte cerca di fare ammettere a Yamani che, si, esiste un complotto
contro l'occidente per rovinarci e per instaurare la dittatura islamica
mondiale. Se possibile, vorrebbe fargli ammettere che è proprio lui,
Ahmed Zaki Yamani, il capo del complotto. A parziale discolpa della
Fallaci, va detto che in Occidente in quegli anni quasi tutti credevano
che la crisi degli anni '70 avesse origini politiche. Oggi, vediamo
chiaramente dai dati che la crisi fu causata invece dal picco di
produzione degli Stati Uniti che ebbe luogo nel 1970. Ma la veemenza con
cui la Fallaci attacca Yamani nell'intervista non sembra basarsi su
nessun dato o nessun riferimento preciso. La Fallaci, semplicemente,
riversa su Yamani tutte le leggende che si leggevano sulla stampa a
quell'epoca.
Yamani, da parte sua, ribatte sempre senza perdere
le staffe. E' chiaro da quello che la Fallaci ci racconta che la
considerava come una specie di bomba a orologeria, da trattare con
cautela e con i guanti. Ci deve essere voluta veramente molta pazienza
per Yamani per rispondere alla serie di domande che gli sono arrivate:
molte erano semplicemente sciocche, alcune offensive e altre indiscrete
come quella sulle sensazioni che aveva provato assistendo all'esecuzione
dell'assassino del re Feisal. Ma Yamani è sempre cortese e risponde
senza mai schivare la domanda anche se in cuor suo deve essersi
domandato più di una volta chi glie lo aveva fatto fare. La Fallaci,
invece di apprezzare, lo accusa in risposta dicendo che "si era proibita la spontaneità".
Ma,
alla fine dei conti, quello che rende interessante l'intervista è che
non è veramente la Fallaci a condurla, ma piuttosto Yamani. Nonostante
l'impreparazione di chi gli sta facendo le domande, Yamani riesce a dare
un quadro completo e organico della situazione petrolifera dell'epoca,
che già prefigurava esattamente il mondo di oggi. A quei tempi, l'Arabia
Saudita produceva tre milioni e mezzo di barili al giorno, ma Yamani
dice che ne avrebbe potuto produrre 11. In effetti l'Arabia Saudita è
riuscita a produrne quasi 11, in certi periodi. Yamani aveva
perfettamente chiara la strategia che sarebbe stata dell'Arabia Saudita
negli anni a venire; quella di "swing producer" ovvero ago della
bilancia che avrebbe stabilizzato la produzione e evitato ulteriori
crisi nel futuro. Yamani aveva perfettamente inquadrato la situazione
petrolifera mondiale come sarebbe stata per almeno tre decenni a venire.
La Fallaci non era in grado di apprezzare il valore di quello che le
veniva detto, ma leggendo l'intervista, si rimane impressionati dalla
chiarezza con la quale Yamani aveva previsto gli eventi dei successivi
trent'anni.
Valgono ancora oggi le considerazioni di Yamani?
Complessivamente, si, ma non continueranno a essere valide molto a
lungo. Oggi, l'Arabia Saudita come ago della bilancia ha di fronte un
futuro molto difficile. Si dice che potrà ancora aumentare la
produzione, ma si dice anche che i giacimenti attuali hanno raggiunto i
loro limiti e che il declino sta per iniziare. Prima o poi, l'Arabia
Saudita non potrà più essere l'ago della bilancia che è stata a partire
dai tempi di Yamani. L'esaurimento delle risorse è il vero problema e
non quello degli "emiri che si comprano i water closet d'oro" come diceva la Fallaci, forse credendoci veramente.
Oriana
Fallaci oggi non c'è più. Yamani non è più ministro del petrolio dal
1986, oggi è un anziano signore che vive a Londra e si occupa di studi
islamici. Il mondo va avanti, gli eventi di una volta si ripropongono
sempre uguali ma in forme sempre diverse. Una cosa cambia, però: di
petrolio ce n'è sempre meno.
cagare sull'oro sarebbe bello, purtroppo succede l'inverso. Ossia sarebbe bello fregarsene dell'oro, purtroppo è l'oro che frega noi. Se mi avessero dato 100 kg di oro per uccidere il falchetto, che era entrato in soffitta, glieli avrei tirati in testa. Anche mia figlia ha detto che era un animale meraviglioso. Per obbedire al consumo e alla boria, le persone non sanno cosa perdono.
RispondiEliminaMi chiedo sempre perchè si pensi che i principi della prima ora fossero tutti sciocchi arretrati e superstiziosi, sedere su un patrimonio come quello energetico vuol dire avere molti che vorrebbero sostituirti sia dall'interno che dall'esterno, le varie case regnanti sono ancora in sede come guardiani delle loro popolazioni (oggi anche altro soprattutto negli stati minori)e garanti della volontà dell'egemone di turno.
RispondiEliminaOggi con il declino saudita lo scettro potrebbero prenderlo o il Venezuela con le sabbie bituminose che la Russia con l'artico, la prima per guadagnare lo status dovrebbe entrare in orbita USA con una serie di manovre difficilmente proponibili mentre la seconda sarebbe un problema di dimensioni improponibili: la Russia dispone di una macchina bellica un pò cigolante ma ampiamente provata ed oliata dal continuo uso (Cecenia, Georgia, Siria e mille altri sottobanco) e probabilmente il più esteso e resiliente arsenale nucleare strategico, aggiungiamo una funzione di swing producer dell'energia mondiale e avremo un egemone.
Che certi soggetti alla Fallaci poi si presentino a alzare il ditino da comari di paese con le frasi del tipo "tutti lo sanno che..." estratte a sorte dai giochi di corte di salotti periferici può solo umiliare chi dimostra una cotal mancanza di autocoscienza ed umiltà (senza parlare di self control e classe). I grandi imperi spesso usavano l'etichetta come esercizio di self control per le elite (il famoso temperamento inglese vittoriano è funzionale all'impero)e non dubito una figura così influente e con responsabilità simili fosse abituato a gestire certi spiriti animali, nella sua terra d'origine sia i ginecei degli harem che le consuetudini tribali gli avranno permesso grande pratica, una fanciulla italica probabilmente a confronto è quasi una parodia divertente.
Ah, la macchina bellica russa è cigolante? A leggere Orlov sembrerebbe invulnerabile. Stesso trionfalismo quando parla delle centrali nucleari russe.
EliminaAnonimox
Attenzione alle definizioni, cigolante non vuol dire inefficace.
EliminaAi russi attribuisco un discreto difetto nella gestione di alcuni aspetti ma il problema maggiore è la dottrina militare non paragonabile con quella USA: gli americani hanno una forza di proiezione esterna, caratteristica che condiziona la NATO, che fà perno su asset aerei, i russi hanno una dottrina prevalentemente difensiva imperniata su una profondità strategica data da ampi territori che mal si adatta alla proiezione esterna (vedi Afganiztan e Cecenia 1) con il perno su un artiglieria notevole supportata da fanteria e aerospaziale (la dottrina prevede sempre l'esercito di terra come centrale e le altre forze ad esso integrate). Una buona sintesi la trovi su TVtropes (https://tvtropes.org/pmwiki/pmwiki.php/UsefulNotes/RedsWithRockets )dal quale sono partito per capire il loro sistema che ai livelli tattico e strategico integra un intermedio il livello operativo (difficile da definire ma simile ad un singolo segmento di fronte a cui viene assegnato un frammento del piano strategico).
Anche sui reattori la questione è incerta, i vetusti RBMK sembrano dei paradossi ma non sono così folli se osservati con occhio attento, usano il sistema a calandria simile ai CANDU per avere sistemi pressurizzati più facili da costruire (invece di un unico enorme contenitore a pressione molti tubi di diametro minore) e con la possibilità di cambiare il combustibile a reattore attivo (impossibile nei reattori pressurizzati monolitici) nato con l'idea di produrre plutonio per armi che richiede irradiazione preve ma utilissimo per garentire una produzione continuativa di elettricità. Abbandonata la funzione bellica si sono dimostrati decisamente buoni se utilizzati come da specifica (Cernobil è stata la conseguenza di esperimenti su un reattore per "migliorare la sicurezza" secondo le malsane idee di un burocrate in cerca di promozione), il modello ha molti esemplari in uso in tutto il blocco ex sovietico ed è esportato, nonostante la variabilità della qualità di manodopera non mi risultano eventi avversi..... Ricorda che anche Three Miles Island, e la lunga lista di follie made in USA (https://en.wikipedia.org/wiki/Nuclear_reactor_accidents_in_the_United_States )non sono così da sottovalutare, i francesi hanno dato il loro con i Phoenix e chiudiamo con Fukushima.
Personalmente definisco cigolante anche il settore spaziale russo nonostante tutt'ora la ISS sia raggiungibile praticamente solo con la Soyutz, hanno vettori affidabili quasi più dei Kalasnikov ma mancano di veri lanciatori pesanti in quantità ( però forniscono i motori a quelli americani) e di linee di produzione di satelliti paragonabili a quelle NATO. Di contro assieme ai cinesi hanno dimostrato la capacità di operazioni mlitari in orbita media ed alta: alcune manovre di affiancamento tra satelliti mobili e asset USA a varie orbite è sembrata a tutti la prova generale per i primi AKV.
personalmente trovo stonati molti aspetti delle società russa e cinese ma non le ritengo da sottovalutare, entrambe sono figlie di due imperi con una vastità ed una durata consideravole (l'impero zarista cade formalmente con l'istituzione del bolscevismo ma le sue pratiche ed i suoi riti sono evidenti in tutta la struttura governativa dell'URSS e nelle conformazioni attuali, per la Cina è solo più evidente). Come ogni potere sovrano potrebbero essere amici o nemici quindi meglio non far loro il favore di sottovalutarli!
Parlo solo dell'aviazione russa perchè la consoco meglio: è stato mmotivo di orgoglio e diexport fino a pochi anni fa, adesso è i ndeclino rapido di numeri ed operatività ed ha perso definitivamente il treno degli aerei stealth e non solo: il loro progetto fallimentarem su-47 felon pak-fa e chi vuole usare altri nomi li usi, ha drenato risorse per mantenere operativi più aerei vecchi di 30 anni. Insomma è un settore militare che non riesce più ad esportare, senza possibilità dir ecupero, ed inr apido irreversibile declino anche di operatività. anche la loro difesa antiaerea è stta enormemente sopravvalutata, contraddicendo quanto dicevi sopra, ed ineffuicace come filosofia contro i moderni missili da crociera emissili stand off che anche l'europa possiede in quantità....(il taurus kepd è capace did emolire una centrale nucleare o temroelettrica da 800km di distanza ed è lanciabile da qualsiasi piattaforma aerea e non può essere intercettato di lor sistemi antimissile, che sono pocjhissimi e costosissimi) L'Europa ha prodotto circa 2000 taurus kepd negli ultimi 10 anni.
EliminaMi pare che Orlov sia piuttosto partigiano sulla Russia e l'Eurasia in genere, ma sul declino degli Stati Uniti sa essere impareggiabile.
EliminaAnonimox
@Fra
EliminaSull'aviazione non saprei in generale, i numeri dei velivoli attivi sono dalla tua ma sull'export mi sembra un pò esagerato, i Mig li vendono (guarda gli affari con l'India) ed anche i Su ma ovviamente a numeri ben diversi da quando erano URSS e dovevano mantenere la loro sfera di influenza.
Sulla questione dei missili da crociera ti informo che siamo decisamente al contrario, irussi da decenni hanno il vantaggio numerico e ormai tecnologico con la famiglia dei Kalibr, con l'ormai testato Bramos (derivato del P-800 Oniks) e con l'incognita del Kinzal - Iskander (qualche prova l'abbiamo vista in Siria e forse in Georgia). Anche sulla difesa aerea i dubbi mi rimangono, Pantsir e Tor non hanno equivalenti nella NATO e nonostante la loro efficacia effettiva non sia nota in Siria un lavoro almeno discreto lo hanno fatto mentre stiamo aspettando un impiego reale di S-300 e S-400 per sapere se le paure degli analisti siano o no esagerate (ricorda la tragedia per la Turchia con gli S-400, non dipendenti dalla NATO).
Non aiuta neanche il fatto che disinformazione e inganno siano parte integrante della dottrina russa dal livello strategico fino a quello individuale ( dottrina della Maskirovka) e di sicuro effetto se guardiamo alla Crimea....
In generale la dottrina russa è difficilmente paragonabile ma chiara fino alla caduta dell'URSS grazie agli anni dalla caduta del muro fino circa al 2000 grazie all'accesso ai dati nel periodo in cui si vendevano tutto poi cala di nuovo il mistero. Sappiamo che hanno un ottima disponibilità di missili sia da crociera, semibalistici e balistici in funzione di artiglieria a lunga gittata (la NATO preferisce gli aerei e le bombe) ed una dottrina che vedeva come più utile ed economico l'impiego di molti missili subsonici invece di pochi supersonici ma sembra stiia cambiando: Iskander e derivati sembrano usare motori a combustibile solido avanzato più economici dei reattori con gittate paragonabili, probabilmente grazie anche all'uso diffuso di ossidanti tipo l' ammonio dinitrammide.
Non sottovalutare, all'europa manca la pratica per essere tamibile nonostante i numeri sulla carta. Guarda il disastro delle Falkland, uno dei membri del consiglio permanente dell'ONU ha subito perdite ed ha dovuto rivedere molti sistemi di difesa davanti alla piccola ed arretrata Argentina con qualche Mirage armato di Exocet mentre sulla carta sarebbe dovuto essere un andare a sparare ai pesci in un barile, poco più di un esercitazione!
La solita ricerca del capro espiatorio.
RispondiEliminaLo sceicco non mi costringe a comprare petrolio e non vedo perché non dovrebbe decidere a che prezzo venderlo.
Viene da chiedersi perché la Fallaci sia sempre stata considerata una "grande giornalista". Magari lo era, per carità: io di suo ho letto "La rabbia e l'orgoglio", e l'ho trovato delirante, e "Un uomo", bello ma molto ripetitivo e più emozioni che altro, ora mi chiedo quanto ci sia di vero.
RispondiEliminanon so se questa pandemia si è o è stata dipanata in questo modo per colpa dell'esaurimento petrolifero, ma una cosa è certa: se non finirà o peggio sarà sostituita da altre più virulente e letali, sarà un'altra conferma. Fermare le locuste col buonsenso è impossibile, perchè non ce l'hanno. Ci sono solo i 4 cavalieri dell'Apocalisse per fermarle. Di sicuro tutto dipenderà dalla disponibilità di energia: la transazione energetica imposta dal recovery fund ne è la riprova. Se fallirà, come ho paura, non è detto che questa pandemia sia solo l'antipasto.
RispondiEliminamanteniamo qualche comodità, tipo l'elettricità? Sperem.
RispondiEliminaNel 2015 l'umanità era proiettata verso lo Scenario del FALSO RITORNO DELL'ETÀ DELL'ORO.
RispondiEliminaMa il mercato dello shale oil/gas non ha superato il 5% in 5 anni: scarso successo (per adesso) e con il ritorno degli USA nel (blando trattato) di Parigi, l'umanità sembra diretta sullo Scenario della CATASTROFE ULTRAVIOLETTA.
Non è mutato praticamente niente, in termini d'impatti di WWIII/GP2.
Per il futuro non credo che lo shale oil/gas andrà lontano dall'attuale 5% del mercato, perchè il prezzo di terra fertile ed acqua dolce saliranno, dopo l'evento Polo Nord ICE FREE in Estate/Autunno.
https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/2/23/Global-primary-energy_%281%29.png
Carbone e Metano s'allargheranno nel mix mondiale d'energia: perché sarà sempre conveniente per l'umanità bruciare Metano, traendo energia e convertendolo in CO2, dato che gli ecosistemi non fotosintetizzano il Metano ma solo la CO2.
E' possibile una Carbon Tax sui prodotti petroliferi, questa spingerà sui beni succedanei. Energie rinnovabili quanto carburanti sintetici (derivati dal carbone a basso impatto ecologico) spostando la direzione su uno Scenario di SURROGAZIONE INERZIALE ESPLOSIVA.
Le riserve di Petrolio per quanto ampie (Polo Nord, Polo Sud, Groenlandia tutte da trapanare) hanno stock destinati a calare rispetto ai fabbisogni, declinandosi in costi crescenti per l'estrazione e quindi prezzi crescenti di petrolio sul mercato, in quanto é tutto petrolio sempre più difficile da estrarre.
Prof.Waddam stima per evento certo, il Polo Nord ICE FREE in Estate/Autunno, da qualche parte nel decennio 2020s.
Dopo tale catastrofe climatica, una serie di tipping point climatici (oggi ritenuti improbabili perchè il contesto è diverso), diventeranno probabili e forse anche rapidi (perchè i processi non hanno un trend lineare)
I rapporti internazionali tra Nazioni si dovranno adattare alla nuova situazione di fatto: da "giochi a somma positiva" muteranno in "giochi a somma zero", avremo l'apertura degli inviluppi delle guerre del cambiamento climatico, che sfoceranno più o meno rapidamente, in una certa GP2 ed una probabile WWIII.
Tempo di BAU rimanente, meno di 10 anni.
https://www.fanpage.it/politica/scuole-chiuse-floridia-m5s-a-fanpage-non-hanno-senso-se-ragazzi-possono-incontrarsi-in-piazza/
Eliminaquesta è la differenza tra l'impero del BAU, che ha bisogno di democrazie, libertà, diritti a più non posso e libertinaggi, e le dittature. Tempo rimanente? 10 anni? Troppi, spero anche meno.
http://peakoilbarrel.com/us-december-oil-production-drops/#more-27280
Eliminale proiezioni fino a dic 2022 indicano che la produzione di oil sarà inferiore di molti mbd rispetto al putato picco di nov 2018. Corri, cavallino, corri. Che il cavallino sia il covid? Speriamo di no. Il prezzo dell'aglio buono, al mercato ortofrutticolo di Firenze (Mercafir) è quasi raddoppiato. Si vede non sono il solo a crederci. Non avevo dubbi, perchè nelle opere e atti fatti con la preghiera sta l'onestà e la forza.
Prof puo' cambiare il nome ma se i commentatori sono sempre quelli il risultato non cambia.Il Suo sito , critica costruttiva non offensiva, puzza di stantio. Meno male che nopn c'e' piu' Madre Terra.
RispondiEliminaSaluti
eddài g, non sarai mica una locusta pure tu? Fatti un po' di aglio, apri il tuo cuore a Gesù, e vedrai che ti sentirai subito meglio.
EliminaAltrettanto -e forse più- benefico è meditare i messaggi della Madonna alla Veggente di Medjiugorje.
Qualcuno sa che fine abbia fatto? Ci pensavo proprio l'altro giorno, commentava ogni tanto anche sul mio blog, alla fine ci si preoccupa per persone conosciute virtualmente anche se non le si ha mai viste.
Eliminal'importante è che non si sia ammalato, come una signora sessantenne che non ha voluto usare l'aglio e che ora è in terapia intensiva. Purtroppo scherzare colla salute può essere pericoloso. Spero di rivederla.
Elimina1.Answer the Public, Google Trends, SEO Quacke per valutare quanto pesano le query & $tringhe che si vogliono presidiare. Il più delle volte rimodulare il campo descrizione + la linea editoriale, è già sufficiente.
Elimina2.Per i blog molto grandi, é utile potare il blog & riposizionandone la linea editoriale: servono +3 mesi per vederne i risultati in SERP delle scelte fatte, se quanto ottenuto non soddisfa...
3.Creare sinergie tra YouTube & Blogspot, tessere comunità su stringhe correlate e contestualmente riposizionare e/o allargare alle Query & $tringhe "correlate" alla propria linea editoriale: servono +3 mesi per vederne i risultati in SERP delle scelte fatte, se quanto ottenuto non soddisfa...
4.Provare a personalizzare "robots.txt" per Blogspot: servono +3 mesi per vederne i risultati in SERP delle scelte fatte, se quanto ottenuto non soddisfa...
5.Non resta che comprare traffico: da società di marketing & fare ads con google e youtube
Tutto in rete soffre della migrazioe delle query :-(
Google definisce query navigazionali, informative, transazionali: ma purtroppo sempre di più le query navigazionali quanto quelle informative, diventano transazionali (a causa della concorrenza &e cacofonia & content marketing), per cui la SERP muta anche perchè Google non è un ente no-profit (punto.5)
mi ricordo che circa 40 - 45 anni fa mi fermai da un barbiere a tagliare i capelli tra la Fortezza da Basso e Careggi. Era di pochissime parole, alla mia constatazione che era caldo per il periodo, disse che tutti questi aerei sconvolgono il clima. A distanza di tanti anni, dopo il blocco del traffico aereo al tempo delle Torri Gemelle, che fece calare in 2 giorni la temperatura di 2° a quote aeree e la tabella 2 del post: https://www.climalteranti.it/2021/01/04/e-anche-il-2020-risulta-tra-gli-anni-piu-caldi/#more-10326, in cui si vede chiaramente che le anomalie globale e italiana delle temperature è diminuita dopo i lockdown da marzo 2020 con la diminuzione del traffico aereo del 70% (tranne un picco ad agosto in Italia probabilmente per la ripresa dei voli turistici diretti nelle nostre vicinanze, che erano permesse), mi pare che l'arguto fiorentino (forse era anche il barbiere del nostro prof o di qualche altro prof, essendo sulla strada delle università, ma chissà?) avesse buon senso ed intelligenza da vendere. Dopo una vita passata prevalentemente in mezzo a locuste decerebrate, almeno posso dire di essermi trovato di fronte a persone e fatti eccezionali. Chissà se è stata l'intelligenza o qualcos'altro a farmele notare, ma certo senza sarebbe stata una ben misera vita.
RispondiElimina