mercoledì 23 marzo 2016

Male, molto male, sempre peggio. Temperature planetarie oltre la soglia dei 2°C

Da “Usted no se lo cree”. Traduzione di MR (via Ugo Bardi)


Stato di allarme climatico: sono stati superati i 2°C



Di Ferran P. Vilar

Non avrei mai voluto pubblicare questo post. Non avrei mai pensato che, dovendolo fare, sarebbe successo così presto. Sono del tutto costernato.

Prima di tutto, una notizia in qualche modo “buona”. Negli ultimi due anni le emissioni non sono aumentate. Alcuni credono che le emissioni siano giunte al massimo, che stiamo superando il “picco delle emissioni”. E' possibile che stiamo entrando in un territorio sconosciuto: nemmeno un economista aveva previsto questa situazione negli scenari di futuro l'IPCC aveva loro richiesto ai suoi tempi. Tranquilli, le emissioni, ossia la crescita economica, non avrebbero smesso di aumentare... dicevano. Ora le cattive notizie. Le concentrazioni di CO2 nell'atmosfera hanno visto l'aumento più grande mai registrato: 3,76 ppm da febbraio 2015 a febbraio 2016. Su questo punto bisogna essere cauti nel non confondere i flussi con gli accumuli e credere che una riduzione delle emissioni equivalga ad una minore forzante climatica. Non è così. Ciò che forza il clima è la concentrazione, non le emissioni. Ed è logico che la concentrazione atmosferica di CO2 continui ad aumentare a questo livello di emissioni. Per quanto le emissioni diminuiscano, la concentrazione continuerà ad aumentare, a meno che non siano tanto infime che la biosfera e gli oceani possano assorbirle tutte. Per questo si dice che dovrebbero essere zero... nel 2050!

Ma perché la concentrazione è aumentata tanto? Com'è possibile che entrambe le cose – arresto della crescita delle emissioni e record di aumento della concentrazione – si verifichino contemporaneamente? Poiché il vero problema è che, con emissioni costanti o persino in diminuzione nel 2015, la concentrazione è aumentata come mai prima. Questo ci suggerisce la presenza di qualche altra fonte di gas serra che si riversa in atmosfera, oltre a noi. Quale può essere?. La Terra stessa! Si amici, la retroazione positiva è questa. Non possiamo più evitare che la Terra emetta e che le sue emissioni siano ora superiori alla sua stessa capacità di assorbimento da parte della biosfera. Avete dubbi? Questa settimana è stato pubblicato su Nature, e firmato da 23 autori - tutti i migliori specialisti mondiali del ciclo del carbonio – un articolo dal titolo: “La biosfera terrestre come fonte netta di gas serra verso l'atmosfera (The terrestrial biosphere as a net source of greenhouse gases to the atmosphere)”. Se viene confermata questa tendenza, tutto indica che abbiamo già perso il controllo della situazione – se mai lo abbiamo avuto. Runaway. Inoltre, il ghiaccio dell'Artico ha raggiunto il suo minimo invernale da quando viene misurato. Chiaro, si sono misurate temperature fino a 16°C superiori al normale. Il livello del mare sta aumentando di più di quanto previsto nei peggiori scenari. Sono già 3,2 mm/anno in questo decennio e aumenta. Nel decennio precedente sono stati 2 mm/anno.

Dato della temperatura di febbraio raccapricciante

Tutti questi dati impallidiscono di fronte al dato della temperatura di febbraio pubblicato ieri dalla NASA. La temperatura media della Terra del mese di febbraio è stata maggiore di 1,35°C rispetto al suo riferimento, che è la seconda metà del XX secolo. Da febbraio a gennaio c'è stato un salto di niente meno che 0,21°C, ma tutti speravamo che fosse passeggero, un outlier (un dato anomalo). Al contrario, si è verificato di nuovo. Cioè quasi mezzo grado in sei mesi. Quello che fino ad ora aveva richiesto fra i due ed i tre decenni: mai visto. La notizia peggiore di tutte è che abbiamo raggiunto virtualmente i 2°C. Ad essere precisi, siamo a più di 1,95°C. Visto che per convertire il dato mensile  al riferimento del 1880, che è l'anno in cui la NASA (o meglio, altri enti prima della NASA dei quali poi la NASA ha acquisito i dati, ndt.) ha cominciato a registrare la temperatura mondiale, bisogna aggiungere 0,6°C. E qualcosa di più, che nessuna sa esattamente quanto sia, per riferirci all'era preindustriale. A tutti gli effetti, abbiamo superato i temuti 2°C. Se è per la prima volta, o per sempre, è ancora da vedere. Se tutto questo suggerisce a qualcuno che quanto è successo a Parigi solo poche settimane fa è stata un'autentica farsa è perché finisce per rendersi conto di quanto siamo mal equipaggiati per affrontare ciò che ci viene addosso. Si renderà anche conto di quanto siamo rapiti dai mezzi di comunicazione se era rimasto con l'immagine generale che è stata fatta giungere al pubblico della conferenza di Parigi: c'è stato un accordo. Tutto sotto controllo. Nel frattempo, vedete di spegnere le luci che non usate, così aiuterete a salvare il pianeta. Ma non smettete di crescere, dipingendo la crescita di verde. E, dopo due mesi di far niente, 2°C. Ma in che mondo viviamo?

E andando avanti? La temperatura potrebbe diminuire in futuro, sebbene lievemente, o come minimo smettere di aumentare? Sì, questo potrebbe avvenire a partire dal 2017 o persino dalla fine del 2016, quando cesserà il fenomeno della corrente oceanica del pacifico del sud El Niño. Potrebbe diminuire anche il prossimo mese. Può essere, ma nessuno lo sa. Degli El Niño dell'intensità di questo non ce ne sono tanti ed è garantito che il cambiamento climatico li potenzia. Nel precedente En Niño forte, la temperatura non aveva raggiunto, nemmeno da lontano, livelli come quelli attuali. Di fatto, nel febbraio del 1998, durante il massimo precedente con un El Niño di intensità analoga, la temperatura + stata di 0,846°C inferiore. Da qual momento, l'effetto serra aumentato si fa sentire. Ma a marzo del 1998 era diminuito di più di 0,3°C rispetto al picco del mese precedente e questo potrebbe tornare a succedere. O no. Perché se la Terra emette già per conto suo, se l'Artico è già così riscaldato che le emissioni di metano sono fuori misura, se la situazione attuale è tale che abbiamo già superato i tipping points più pericolosi, allora... Trovarsi a questo punto è davvero sconcertante, profondamente inquietante. Il sistema climatico potrebbe trovarsi già in overdrive, runaway, abrupt climate change. Nessuno può assicurare che non sia così e le prove che abbiamo finora vanno in questa direzione. Allo stesso tempo, ad oggi, è anche avventato proclamarlo con totale certezza, poiché reagire ai dati di mese in mese costituisce sempre un azzardo. O forse è la vertigine interiore che mi fa attaccare a questo.