venerdì 14 gennaio 2011

La fabbrica degli imbrogli: continua il riscaldamento degli oceani?

Ovvero: come continuano a prenderci per scemi.



L'industria automobilistica sovietica riusciva a produrre un gran numero di veicoli ma non a farli funzionare bene. Lo stesso vale per l'industria del negazionismo climatico che continua a produrre un gran numero di "prove" che il riscaldamento non esiste o che non è causato dall'uomo. Alla verifica pratica, nessuna di queste "prove" funziona - sono accrocchi sferraglianti e inutili peggio della Zaz o della Moskvitch.

I diversamente esperti di scienza del clima non sono particolarmente preparati e neppure intelligenti. Però, come attivismo danno dei punti a tutti. La quantità di scemenze che riescono a tirar fuori una dietro l'altra è incredibile - neanche se li pagassero (o forse è proprio per questo....)

Allora, ecco la novità del giorno che comincia a diffondersi in tutti i siti anti-scienza. Due tali di nome Knox e Douglass sono riusciti a farsi pubblicare un articolo su un'oscura rivista scientifica (*) (link all'articolo completo) dove "dimostrano" che gli oceani non si scaldano. Il nocciolo della loro "prova" è la figura seguente: 



Figura 1 dell'articolo di Knox e Douglass "Recent Energy Balance of Earth" International Journal of Geosciences, 2010, 1, 99-154 (link all'articolo completo).



Guardate la linea rossa: è una lisciatura dei dati e sembrerebbe che scenda leggermente. Quindi, concludono gli autori, gli oceani non si scaldano. E se gli oceani non si scaldano, ne consegue che la Terra non si scalda. E se la terra non si scalda, allora l'effetto serra non esiste e allora tutta la faccenda dell'AGW (riscaldamento globale antropogenico) è un imbroglio.

E invece, l'imbroglio è proprio questo immondo accrocchio di Knox e Douglass. Dovrebbe uscire fra breve un post su "Skeptical Science" dove i due sono trattati come si meritano. Ma non c'è bisogno di scomodare gli esperti per sbufalarli. Lo può fare chiunque un minimo di attenzione e di spirito critico.

Guardate solo il set di dati che presentano: dal 2004 al 2008: perché proprio quell'intervallo? Beh, perché è esattamente il periodo che gli consente di dire che il calore immagazzinato negli oceani diminuisce.

Notate che la linea rossa fitta i dati solo fino all'inizio del 2008. Ma perché non hanno considerato il periodo posteriore? Eppure i dati ci sono fino a metà del 2008. Ma se avessero incluso anche quei dati non gli sarebbe venuto fuori un declino. E te li fanno anche vedere!!!

Ma veramente ci prendono per scemi? Prendete qualsiasi serie di dati climatici: troverete sempre un intervallo di qualche anno in cui la temperatura non sale. Troppo facile: basta scegliere un intervallo abbastanza breve e si ritorna al solito trucco. Che poi si riduce al ragionamento, "oggi fa freddo dalle mie parti, dunque il riscaldamento globale non esiste" Eh, già........

Date invece un occhiata alla serie dei dati completa, eccola qui, da un articolo di Trenberth su Nature (Vol 465, 20 May 2010)


Prendete l'intervallo fra il 2004 e il 2008, vedete che è una zona dove le temperaure non aumentano o aumentano di poco. Sono, più o meno, i dati presentati da Knox e Douglass.  Potevano divertirsi a prendere i dati dal 1995 al 1998 per "dimostrare" altrettanto bene che gli oceani non si scaldano. Basta prendere una zona abbastanza piccola di questo diagramma e poi mettersi a gridare che "gli oceani non si scaldano". Facile, no?

Il problema non è tanto che ci sia chi riesce farsi pubblicare questa roba in qualche modo - è il fatto che qualcuno ci crede!

Meglio detto, il problema è il fatto che qualcuno ci racconta queste storie come se ci credesse e se si aspettasse che noi ci crediamo. Alla fine, continuano a prenderci per scemi.

Nota aggiunta dopo la pubblicazione: E' uscito il 14 gennaio un articolo di John Cook su Skeptical Science che demolisce l'articolo di Knox e Douglass con argomentazioni molto simili alle mie, anche se più dettagliate.
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(*) Vi può incuriosire qualche dettaglio sulla cosiddetta "rivista scientifica" che ha pubblicato l'articolo di Knox e Douglass, ovvero l'International Journal of Geosciences. Rivista del tutto sconosciuta ai più e che era al suo primo volume quando ha pubblicato l'articolo in questione. E' pubblicata da un'entità chiamata "Scientific Research Publishing" che, fra le altre cose, pubblica una rivista intitolata "Journal of Modern Physics and Psychology" il cui titolo è tutto un programma. Apparentemente, l'editore ha sede in Cina, ma la rivista di geoscienze è uno spinoff, o è sponsorizzata, della Shakes Sazan Ltd, una ditta iraniana che si occupa - sembrerebbe - più che altro di costruzioni edili. Come sta che si sponsorizzano studi climatici... boh? Inoltre, hanno scuccato l'editore dalla rivista a copiare articoli di altre riviste come pure hanno trovato che aveva inserito dell'editorial board gente che non sapeva nemmeno di esserci. Insomma, un bell'imbroglio anche la rivista da sola. Questo ci dice qualcosa sulla qualità degli articoli che ci compaiono stampati dentro.

Vi può anche incuriosire sapere qualcosa del background scientifico degli autori dell'accrocchio di cui abbiamo parlato. Uno, Robert Knox è professore emerito all'università di Rochester e ha lavorato nel campo della biofisica. L'altro, David Douglass, è professore a Rochester con esperienza nel campo della fisica dello stato solido. Entrambi sembrerebbero persone con qualifiche più che rispettabili nei campi in cui sono competenti. Sembra incredibile che si siano ridotti a pubblicare robaccia come questa su una rivista indegna di persone serie.

Ringrazio Paolo Marani per la segnalazione, come pure Michael Mann, Carlo Cacciamani, Claudio della Volpe e Riccardo Reitano per alcuni chiarimenti. 

giovedì 13 gennaio 2011

30 denari per tradire Michael Mann



Continua la caccia alle streghe nella forma di attacchi personali contro Michael Mann, il climatologo. Arriva da Richard Littlemore la notizia di un tale chiamato "Kent Clibze"; apparentemente ex-impiegato della CIA, che ha mandato (e sta ancora mandando) lettere ai climatologi, invitandoli a trovare, produrre, o inventarsi dati che possano in qualche modo mostrare irregolarità o frodi nella gestione dei fondi di ricercca di Mann. Il tutto dietro la promessa di un premio in denaro che lui quantifica come "oltre 12 milioni di dollari" (e, fra le altre cose, non sa nemmeno fare il conto di quanto sono esattamente il 30% di 50 milioni di dollari).

La bassezza umana e morale di questa gente è pari soltanto alla loro incompetenza e alla loro sete di denaro. Lavorano solo per quello; non fosse altro che per i 50 centesimi che guadagnano per ogni commento che mandano ai blog per conto della lobby dei combustibili fossili.

La loro fissazione sul denaro è dimostrata anche dall' accusa che continuano a ripetere che la scienza del clima sarebbe solo un complotto dei climatologi per lucrare sui contratti di ricerca. Non riescono nemmeno a concepire che si possa ragionare in modo diverso da come ragionano loro.

Non faccio ulteriori commenti. Segue il testo completo del post di Richard Littlemore che comprende le lettere di questo spione ("spook"), incompetente oltre che infame.



Da DeSmog Blog

Spook's antics would be creepy if they were competent

A self-proclaimed counter-terrorism expert and former CIA case worker is soliciting for "whistleblowers" who will make allegations of impropriety against Dr. Michael Mann, director of Penn State's Earth System Science Center and author of the apparently bulletproof Hockey Stick climate reconstruction.

Kent Clizbe has been sending letters, annually, to Mann's colleagues promising them a big payout if they can offer any evidence that Mann has been misusing his federal research funds. In the first such letter that Clizbe sent, more than a year ago, he reported that the U.S. False Claims Act stipulates that whistleblowers can claim up to 30% of any recovered money and that Mann has received $50 million. Clizbe adds: "30% of $50 million is more than $12 million."

In this single sentence, Clizbe reveals all you need to know about the man: he doesn't care about the accuracy of his facts; and he can't wrangle a calculator effectively enough to establish that 30% of 50 is 15. (Neither do his math skills improve over time, in this year's version, he writes: "Up to 30% of $50 million (the total Dr Mann claims to have received for climate research) could net a whistleblower more than $10 million.")

For the record, Mike Mann lists his research grants proudly on his CV - they total something under (a very impressive) $6 million. As Mann has quite obviously used this money to produce research that continues to give fits to his detractors, it's hard to imagine there is sufficient slush left over to provide a big enough payday to keep Clizbe or any of his would-be accomplices in Ray Bans.

But this attack - silly on the surface - is still pointedly unfunny for Mann. First, according to the suspiciously well-informed Telegraph columnist and libertarian mouthpiece James Delingpole, Clizbe sent his solicitation last year to all 27 of his (Mann's) colleagues at the Earth System Science Center. Purely as a matter of freelance character assassination, this is an afront - an organized effort to encourage Mann's co-workers to think that he is cheating.

Now Mr. Cloak-and-Dagger is back, this time invoking the witch hunt launched against Mann by Virginia Attorney General Ken Cuccinelli. Apparently Clizbe plans to sustain the campaign and to make common cause with others who are harassing Mann.

The letter also raises questions about Clizbe himself: Who is this guy, really? And who's paying his bills?

You can more or less answer the first question by reading Clizbe's website, and you can learn more by looking at his blog, which features all manner of paranoid raving, including a charge that President Barack Obama's "minions in ACORN revealed their plans to spend federal funds to import illegal alien child sex slaves for Obama-brothels." (I obviously missed 60 Minutes that year.)

So Clizbe is either an ex-CIA contractor - a mercenary who finds that anti-Islamic "counter-terrorism" is no longer paying the bills, forcing him to take money from people who want to make trouble for legitimate climate scientists. Or he's a kook. In the current climate, neither of those possibilities is reassuring.

The full text of Clizbe's frankly libelous letters are below. The first is the one reported by Delingpole (and by ClimateProgress's Joe Romm, here, a year ago.) The second was passed along by one of Mann's colleagues in the last week.
[January 2010 letter]

Hi,
Greetings and best wishes for a prosperous New Year.
National Search
After the recent whistleblower revelations of emails between climate researchers and data from the University of East Anglia’s Climate Research Unit, there are on-going investigations into potential fraudulent use of grant funds in Climate Research in the US.  I am assisting interested parties who may have details of fraud in climate research to make contact with the proper authorities, and to share in the rewards paid when the funds are recovered.
Whistleblower Rewards Program
The federal government has established vigorous programs to identify and prosecute fraudulent grant applications and administration.  The US Department of Justice (DOJ) administers the False Claims Act.  It allows rewards for those who come forward with details of grant fraud to share in the recovery of federal funds.  This reward can be as much as 30% of the total amount reclaimed.  The program is almost completely reliant on insiders to report their knowledge of the fraud in their institutions.
Attorney Literally “Wrote the Book” on Fraud Recovery Lawsuits
Joel Hesch, Esq., of Hesch and Associates, literally wrote the book on how to report federal fraud.  He has an extensive background in representing whistleblowers in all types of federal funding fraud cases, including Educational/ Research Grant Fraud.  According to Mr Hesch: “Many institutions receive grants, whether for research or educational purposes. When they lie to get the grant or keep the grant or if they use the funds for purposes outside the grant, they are liable under the DOJ program. There have been many grant cases brought by whistleblowers. ”
If you know of anyone who might have details about fraudulent statements or actions by recipients of federal grant funds for climate research, please have them contact me immediately at the below email or cell phone.  Alternatively, they may also contact Mr Hersch directly,  and let him know that they were referred by me.  All communications are completely confidential.  They may want to consider using a third party email service (Yahoo, Hotmail, or other) instead of work email to communicate.
30% of $50 million is more than $12 million.  Ask your friends to do the right thing, and be rewarded for doing it.
Our country, and in fact, the entire world is counting on someone to stand up and tell the truth about climate research. The effects of moving forward with taxes and policies based on fraudulent science could potentially cripple the US economy and cost lives and jobs for generations.
Look forward to hearing from you.
All the best
Kent Clizbe

[January 2011 letter]
Greetings and best wishes for a prosperous New Year.
I understand that you worked in the University of Virginia's Department of Environmental Sciences with Dr Michael Mann, during the period 1999-2005.
National Search
After last year's whistleblower revelations of emails between climate researchers and data from the University of East Anglia's Climate Research Unit, there are on-going investigations into potential fraudulent use of grant funds in Climate Research in  the   US. I am assisting interested parties who may have details  of  fraud  in climate research to make contact with the proper   authorities, and  to share in the rewards paid when the funds are recovered. I have no  financial interest in this whatsoever. My role is simply to help  those who would like to do the right  thing  make contact with the  proper authorities. This is my own  personal  project, to help the  truth come to light.
University of Virginia Stonewalling Search for Evidence
In April of last year, the Attorney General of Virginia requested the University of Virginia to produce documents related to Dr Michael Mann's tenure at U.Va between 1999 and 2005. The State is researching the potential of fraud in Mann's receipt of nearly half a million dollars in State grants for climate-research. It  is possible that information from Mann's time at U.Va. could  also   illuminate potential fraudulent receipt of federal grants  in his   later work, at the Pennsylvania State. U.Va refuses to  cooperate,  so  far.
Whistleblower Rewards Program
The federal government has established vigorous programs to identify and prosecute fraudulent grant applications and administration. The  US Department of Justice (DOJ) administers the False Claims Act. It  allows rewards for those who come forward with details of grant  fraud to share in the recovery of federal funds. This reward can be  as much as 30% of the total amount reclaimed.  The program is almost  completely reliant on  insiders to report their knowledge of the  fraud in their institutions.
Attorney Literally "Wrote the Book" on Fraud Recovery Lawsuits
Joel Hesch, Esq., of Hesch and Associates, literally wrote the  book  on how to report federal fraud.  He has an extensive background in  representing whistleblowers in all types of federal funding fraud cases, including Educational/Research Grant Fraud.  According to Mr Hesch: "Many institutions receive  grants, whether for research or educational purposes. When they  lie to get the grant or keep the grant or if they use the funds  for purposes outside the grant, they  are liable under the DOJ  program. There have been many grant cases  brought by  whistleblowers."
http://howtoreportfraud.com/examples-of-federal-fraud/grant-fraud
http://howtoreportfraud.com/do-i-have-a-case
Do you know of anyone with details on potentially fraudulent  grant activities at U.Va or PSU?
If you know of anyone who might have details about fraudulent statements or actions by recipients of federal grant funds for climate research, please have them contact me immediately at the below email or cell phone.  Alternatively, they may also contact  Mr Hesch directly, and let him know that they were referred by  me. All communications are completely confidential.  They may  want to consider using a third party email service (Yahoo,  Hotmail, or other) instead of work email to communicate.
Up to 30% of $50 million (the total Dr Mann claims to have  received  for climate research) could net a whistleblower more  than $10   million.  Ask your friends to do the right thing, and be rewarded for doing it.
Our country, and in fact, the entire world is counting on someone   to  stand up and tell the truth about climate research. The  effects of  moving forward with taxes and policies based on  fraudulent  science  could potentially cripple the US economy and  cost lives  and jobs for  generations.
Look forward to hearing from you.
All the best.
Kent Clizbe
Intelligence Education, Training, Consulting, Commentator
kent@kentclizbe.com
571-217-0714
www.kentclizbe.com


Ringrazio Luca Lombroso per la segnalazione

mercoledì 12 gennaio 2011

Impressionante: il cambiamento climatico in tutta la sua potenza

Ovvero: cosa non farebbe la gente per la propria SUV.




Video assolutamente impressionante delle alluvioni australiane. Semmai vi capitasse una cosa del genere NON fate come quel tizio (a partire dal minuto 1.10 circa) che mette a rischio la pelle per salvare la sua auto. Cosa non farebbe la gente per la propria SUV?


C'è ancora qualche imbecille, la' fuori, che sostiene che parlare di "Cambiamento Climatico" invece che di "Riscaldamento Globale" sia un trucco dei climatologi per "nascondere il declino". Beh, guardatevi il video qui sopra e sappiatemi dire cosa ne pensate.

Qualsiasi cosa stia succedendo al clima, non è cosa buona.

martedì 11 gennaio 2011

Imbrogli, imbrogli, e ancora imbrogli: ne inventano sempre di nuovi.


Figura da Don Easterbrook su "What's up with that" da un articolo intitolato "2010-where does it fit in the warmest year list" Per il momento, questo grafico non è ancora apparso sui siti anti-scienza italiani, per cui mi pregio di anticiparli. Su questo grafico, sicuramente avranno di che auto-convincersi dell'imminente prossima era glaciale. Si divertono così, contenti loro....


Una cosa che va detta a proposito dei "diversamente esperti" della scienza del clima è che sono estremamente attivi a riciclare bugie e anche a inventarsene sempre di nuove.

L'ultima della lunghissima serie arriva da Don Easterbrook, che la pubblica su "WUWT" In sostanza, anche i paleo-anti-allarmisti si sono accorti che il fatto che record di caldo del 2010 deve ben voler dire qualcosa e che smentisce in pieno la bugia che hanno raccontato che "non c'è stato riscaldamento dal 1998 a oggi". Allora, devono correre ai ripari inventandosi qualche altra cosa.

Così, ci prova Don Easterbrook, professore emerito di geologia, che però non sa niente di clima e questo suo articolo lo prova in pieno. Come vedete dalla figura all'inizio del post, Easterbrook cerca di dimostrare che le variazioni climatiche del passato sono state molto più ampie - e più verso il caldo - di qualsiasi cosa stiamo vedendo oggi. E' sbagliato da cima a fondo per tanti motivi, come spiegano bene sia Michael Tobis come Gareth.

L'imbroglio fondamentale di Easterbrook è quello di prendere i dati da una singola stazione di misura, quella del GISP2 della Groenlandia centrale, e di presentarcelo come se fosse l'unica e vera ricostruzione del clima dei passati 5000 anni. In realtà, sappiamo benissimo che il riscaldamento globale varia molto in funzione della latitudine, per cui prendere dei dati così a Nord vuol dire amplificare di molto l'effetto che - se mediato globalmente - sarebbe molto minore.

Il secondo imbroglio (forse un errore, ma più probabilmente voluto) di Easterbrook è correlato al primo. Ovvero lo "zero" della scala dei dati, che lui prende come l'anno 2000, è invece è il 1950. I dati dalla carota di ghiaccio presentati da Easterbrook, in effetti, partono addirittura dal 1855!! Quelli posteriori sono da altre sorgenti.

Allora, sommando queste due distorsioni fondamentali, si ottiene il grafico di cui sopra dove sembra veramente che il riscaldamento globale del passato sia stato enormemente superiore a quello di adesso. Bello vero? Un vero gioco di prestigio.

E invece le cose non stanno per niente così, come fa vedere Gareth in un altro grafico dove i dati del GISP2 usati da Easterbrook sono calibrati con dati di temperatura recenti presi in una zona vicina (questa calibrazione appare come un "offset" nel grafico). Vedete allora come cambiano le cose quando si fanno vedere i dati in modo onesto. Fate caso alle crocette blu a destra in alto: vedete come la temperatura media del 2009 - nella stessa area geografica - sia stata superiore a qualsiasi temperatura media misurata nei passati 10.000 anni!!






Alla fine dei conti, in ogni caso, si sa bene - e non c'era bisogno di Easterbrook per dircelo con tanta fanfara - che si possono sempre trovare dei periodi nel remoto passato in cui la temperatura terrestre è stata più alta di oggi. Al limite, si arriva al Cambriano, quando era diversi gradi più alta, 500 milioni di anni fa. Ma il Cambriano era anche il tempo in cui vivevano i trilobiti, non gli esseri umani. E comunque questo ci dice ben poco sulla situazione attuale, dove vediamo la temperatura in crescita molto rapida senza sapere bene dove andremo a fermarci.

A furia di superare un record di temperatura dopo l'altro, anche certe teste dure dovranno rendersi conto che siamo nei guai. Ma gli ci vuole tempo, proprio perché sono teste dure - e anche, spesso, teste dure intellettualmente disoneste.

Adesso aspettiamo che il grafico menzognero di Easterbrook sia ripreso e glorificato dai soliti blog anti-realtà in Italia. Intanto, stavolta li ho preceduti.


(ringrazio Marisa Cohen per la segnalazione di questa storia)

lunedì 10 gennaio 2011

Il consenso sul riscaldamento globale


Questo risultato non è nuovissimo, è del gennaio del 2009, ma vale la pena di ripubblicarlo ogni tanto per ricordarsi come stanno le cose. I dati sono le risposte di 3146 scienziati nel campo delle "Scienze della Terra" alla domanda "Do you think human activity is a significant contributing factor in changing mean global temperatures?" ovvero se l'intervistato ritiene che l'attività umana sia un fattore significativo nei cambiamenti climatici.

I risultati parlano da se - il 97% dei ricercatori impegnati in ricerca in climatologia ritengono che, si, gli esseri umani hanno un ruolo importante nel cambiamento climatico. Dato che non ci sono state "conversioni" recenti di climatologi al negazionismo climatico, possiamo ritenere che questo elevatissimo consenso si mantenga ancora oggi.

Di queste cose, più uno ne sa, più si preoccupa. Ricordiamocelo.

domenica 9 gennaio 2011

La crisi alimentare: un effetto del cambiamento climatico?


Grafico da "Early Warning" di Stuart Staniford. Gli indici dei prezzi mondiali dei principali generi alimentari secondo la FAO.


La recente rivolta in Algeria è un sintomo che la situazione alimentare mondiale sta peggiorando. I prezzi dei generi alimentari sono in aumento ovunque e questo ha un effetto pesante sui paesi più poveri. In Algeria, evidentemente, hanno ancora le forze per mettere in scena delle proteste. Ci possiamo solo immaginare che cosa stia succedendo nei paesi veramente molto poveri, più poveri anche dell'Algeria.

Dare tutta la colpa della crisi planetaria al cambiamento climatico sarebbe decisamente troppo. Ci sono molti fattori che agiscono tutti nella stessa direzione, ovvero quella di ridurre le capacità produttive dell'agricoltura mondiale. Per esempio, i concimi chimici costano sempre più cari a causa del graduale esaurimento del petrolio. Allo stesso tempo, lo sforzo di produrre biocombustibili sta avendo un effetto sulla disponibilità di terreni adatti per la produzione alimentare. E, ovviamente, il fatto che la popolazione continui ad aumentare non aiuta di certo.

Tuttavia, è chiaro che il cambiamento climatico è un fattore importante - se non l'unico. Basta solo pensare ai danni all'agricoltura che hanno fatto le recenti alluvioni in Australia. Ma non è soltanto un problema di eventi catastrofici singoli. E' tutto un sistema agricolo che sta andando in crisi.

Fino ad oggi, ci siamo basati quasi completamente sull'effetto dei concimi chimici e dei pesticidi per rimediare ai danni fatti al suolo. Per l'irrigazione, abbiamo usato acqua "fossile" (non rinnovabile), tirata fuori da antichissimi aquiferi. Adesso, tutti i problemi stanno venendo fuori aggravati dalla siccità - alle volte dalle eccessive piogge che dilavano il suolo e, più che altro, dalla desertificazione in atto un po' ovunque. Tutti fenomeni causati o aggravati dal cambiamento climatico.

Insomma, è un generale problema di sostenibilità che sta venendo fuori e che non si risolve invocando miracoli tecnologici, tipo gli organismi geneticamente modificati. Non ci sono soluzioni per i problemi di sostenibilità che non siano curarsi di fare le cose in modo sostenibile. Questo vale per l'agricoltura, per il cambiamento climatico e per tutto il resto

Vedi anche questo post sul blog di ASPO-Italia.

sabato 8 gennaio 2011

Isaac Asimov: un'altra Cassandra



Un impressionante video da " Climate Crock of the Week" che ci fa vedere Isaac Asimov che parla di cambiamento climatico nel 1989.

E' in inglese, ma un inglese molto facile da capire. Asimov non era soltanto chiaro quando scriveva, era chiaro anche quando parlava. Qui, ci da una spiegazione veramente chiarissima dell'effetto serra dovuto al biossido di carbonio, cosa che era già perfettamente evidente già verso la fine degli anni 80 - in effetti anche molto prima. Dice che ne parlava già venti anni prima di questa registrazione, e in effetti "Greenman" riporta anche un suo intervento alla radio di venti anni prima.

Non so come vi ricordate voi di Isaac Asimov. Per me, era quello della fantascienza, della trilogia galattica della "Fondazione", delle tre leggi della robotica, e di tante altre cose -  ma anche della "guida alla scienza per l'uomo moderno". Tutti libri che hanno avuto un impatto nella mia vita. Ed era - come è chiaro da questo video - un uomo che aveva chiare tante cose; anche sulla questione climatica.

Certo, se Asimov vedesse oggi come la scienza viene attaccata e brutalizzata da una legione di ignoranti irresponsabili.....