sabato 17 ottobre 2020

EPIDEMIA: COSA POSSIAMO IMPARARE DAL CASO SVEDESE?


Mentre qui da noi la "seconda ondata" del COVID-19 sta terrorizzando un po' tutti, vale la pena di riconsiderare il caso della Svezia, tanto vituperato durante il periodo del lockdown. Bene: i dati sono chiari. La Svezia sta vedendo un modesto aumento dei casi positivi, ma niente di paragonabile all'impennata che stiamo vedendo in altri paesi europei, inclusa l'Italia. La mortalità in Svezia rimane vicina a zero e il governo non impone nessuna nuova misura di contenimento: niente mascherine, niente scuole chiuse, niente coprifuoco, niente del genere. 

Sulle ragioni di questa differenza ognuno avrà sicuramente le sue opinioni, ma di certo la Svezia continua ad andare controcorrente. Così, vi ripropongo un post che ho pubblicato a Settembre su Facebook e che ha avuto un notevole successo: 180mila visualizzazioni, 1.200 condivisioni, e altro. E' stato tale il successo che è stato ripreso e commentato dal "Corriere della Sera." 

Sembra che ci sia molto bisogno che qualcuno fornisca informazioni corrette sull'epidemia in corso che possano bilanciare le esagerazioni che si leggono sui titoli dei giornali. Questo è quello che sta facendo il gruppo fondato da Guido Silvestri, "Pillole di Ottimisto" che comprende un buon numero di ricercatori in vari campi, dalla medicina alla statistica, che fanno del loro meglio per informare il pubblico sulla base dei dati reali.


EPIDEMIA: COSA POSSIAMO IMPARARE DAL CASO SVEDESE?

Di Ugo Bardi -- Docente presso il dipartimento di Chimica dell’Università di Firenze. (1)

💊💊💊 La Svezia è stata accusata di non aver applicato misure abbastanza severe contro l'epidemia di coronavirus. Eppure, non ha fatto peggio di altri paesi Europei e non è nemmeno vero che non abbia applicato misure di contenimento. Al momento, l'epidemia sembra essersi completamente esaurita in Svezia e non c'è evidenza di una "seconda ondata" in arrivo. 💊💊💊

Gli svedesi sono stati ampiamente vituperati sui media e sui social per come hanno gestito l'epidemia di coronavirus. Sono stati accusati di leggerezza, di crudeltà, di aver tentato di sterminare i propri anziani, di applicare politiche eugenetiche, di aver cercato l'immunità di gregge a spese della salute dei cittadini, e molte altre cose. Ma, se andiamo a verificare, queste accuse si rivelano false o esagerate. Allora, vediamo cosa è successo veramente in Svezia.

Per prima cosa, i numeri. Ad oggi, la Svezia ha avuto circa 5800 decessi attribuiti al Covid-19 su una popolazione di circa 10 milioni di persone. Ovvero, una mortalita di circa lo 0.06%, praticamente uguale a quella dell'Italia (2). Nella classifica mondiale per numero di decessi rapportati alla popolazione, la Svezia si colloca al tredicesimo posto secondo "worldometer," ben entro la media dei paesi europei. 


 

Come vedete nella figura, l'epidemia in Svezia ha seguito una curva "a forma di campana" come è tipico per tutte le epidemie. Vediamo nella curva una salita rapida che si riferisce alla zona Sud nel paese che ha una densità di popolazione simile a quella dei paesi del centro e sud Europa. Segue una "coda" discendente che è il risultato della lenta diffusione del virus nelle zone poco popolate del Nord (3), E' un effetto simile a quello che si è visto negli Stati Uniti, anche lì per via della disomogeneità della distribuzione della popolazione (4). Come risultato, l'epidemia è declinata più lentamente in Svezia che in altri paesi. Tuttavia, da oltre un mese la mortalità è scesa quasi a zero.

Al momento, in Svezia si riportano 1-2 decessi al giorno attribuiti al Covid-19, con dei giorni senza alcun decesso. Per quanto riguarda i casi positivi, anche in Svezia il virus non è scomparso, ma rimane endemico nella popolazione, come si osserva un po' ovunque nel mondo. Il rapporto fra risultati positivi e test si mantiene costante intorno a 1,3% (5), circa lo stesso valore che troviamo in Italia. Nemmeno in termini di ospedalizzazioni risulta che ci siano problemi. In sostanza, in Svezia l'epidemia si è praticamente esaurita e per ora non c'è traccia dell'arrivo della temuta "seconda ondata."

Dati questi risultati, recentemente le autorità svedesi hanno "dichiarato vittoria" nella lotta contro il covid (5), allentando notevolmente le restrizioni. Al momento, le misure raccomandate dal governo consistono unicamente nel lavarsi le mani, tenere le distanze, stare a casa se malati. Non si parla di mascherine, di restrizioni, niente chiusure (6). Quasi nessuno porta la mascherina in pubblico (7).

Quindi, possiamo dire che in Svezia le cose vanno bene. Ma allora perché tanta polemica? Principalmente, l'accusa è che la Svezia ha trascurato le misure di contenimento, come si evince da un confronto con i paesi confinanti, in particolare con la Norvegia, dove la mortalità è stata molto minore.

Ma ci sono grossi problemi con questa accusa. Per prima cosa, non è vero che la Svezia non abbia applicato misure di contenimento. Al contrario, la Svezia ha fatto più o meno le stesse cose fatte negli altri paesi (8). La differenza è stata che il governo faceva delle raccomandazioni piuttosto che usare divieti. Per esempio, il governo non ha chiuso in casa i cittadini per decreto, ma gli Svedesi sono rimasti a casa il più possibile, come gli era stato raccomandato di fare. Nei momenti più difficili dell'epidemia, in Svezia nessuno cantava dai balconi ma l'atmosfera generale era molto simile a quella che c'era in Italia. Niente traffico, locali vuoti, poca gente in giro, distanziamento, eccetera. Fra le tante cose, i viaggi aerei interni alla Svezia sono stati praticamente azzerati durante l'emergenza, pur non essendo proibiti.

E non è che in termini di misure di contenimento i norvegesi abbiano fatto cose molto diverse da quelle che hanno fatto gli svedesi. Anche Il "lockdown" norvegese è stato molto leggero: nemmeno i norvegesi hanno chiuso in casa i loro cittadini per decreto (9). E' difficile pensare che dettagli come una chiusura più lunga delle scuole siano sufficienti per spiegare i differenti risultati fra Norvegia e Svezia, Questo specialmente considerando che il primo ministro Norvegese, Erna Solberg, ha dichiarato che alcune delle misure prese erano state inutili e che la Svezia aveva fatto meglio della Norvegia (10).

Ma allora quali fattori potrebbero spiegare le differenze fra Svezia e Norvegia? Uno potrebbe essere l'inquinamento atmosferico. Si sa che esiste una correlazione fra inquinamento e mortalità da Covid-19 (11). Si sa anche che la Norvegia è un paese meno industrializzato e meno popolato della Svezia -- quindi anche meno inquinato (12). In questo senso, il caso della Svezia somiglia molto al caso del'Italia, dove la massima mortalità è stata nelle zone inquinate della Pianura Padana.

Se l'inquinamento può essere stato un fattore nella diffusione dell'epidemia, sembra però che le differenze fra Svezia e Norvegia si spieghino principalmente con un altro fattore: la gestione delle case di riposo per anziani. Qui, il caso della Svezia è stato simile a quello dell'Italia e le autorità svedesi hanno francamente ammesso di essersi trovati impreparati a gestire l'emergenza (13) delle case di riposo, dove si sono verificati la maggior parte dei decessi, circa 3/4 del totale (14). Invece pare che la Norvegia abbia una gestione migliore delle case di riposo per anziani: istituzioni più piccole e più gestibili e in più la tradizione di assistere gli anziani nelle loro abitazioni (15). Per queste ragioni, in Norvegia ci sono stati meno contatti fra persone il cui sistema immunitario è indebolito dall'età avanzata.

In fin dei conti, vediamo come i "cattivi" svedesi non lo siano stati affatto. Come tutti i governi, nelle fasi iniziali dell'epidemia hanno navigato a vista, cercando di fare il meglio possibile. Hanno scelto di gestire l'epidemia più che altro responsabilizzando i propri cittadini e ci sono riusciti abbastanza bene, sicuramente non peggio della media dei paesi Europei. Soprattutto, non peggio di paesi come l'Italia che invece hanno scelto di usare misure molto rigide per contrastare l'epidemia. Avrebbero potuto fare di meglio? Forse, ma la cosa certa è che gli svedesi non hanno trascurato la gestione dell'epidemia, come invece sono spesso accusati di aver fatto. Allora, invece di lanciare insulti e accuse, cosa possiamo imparare dall'esperienza svedese? Vediamo qualche punto interessante.

1. Lockdown. C'è chi ha detto che il caso svedese dimostra che il lockdown è stato inutile. Questo non è affatto detto. Abbiamo visto che gli Svedesi hanno praticato misure di contenimento simili a quelle di altri paesi, eccetto che non erano imposte per legge ma soltanto raccomandate. Ci possiamo solo domandare cosa sarebbe successo in Italia se il nostro governo avesse fatto una politica "svedese," dando fiducia ai propri cittadini invece di tartassarli con decreti, regole, e multe. Avrebbero gli italiani seguito le raccomandazioni come hanno fatto gli svedesi? Non lo sapremo mai perché non è stato fatto.

2. Immunità di Gregge. Una delle accuse più comuni alla Svezia è stata quella di aver cercato di infettare quanti più cittadini possibile allo scopo di ottenere l "immunità di gregge". Questa, però, è una leggenda. Non solo l'accusa è stata smentita più volte dalle autorità svedesi stesse (16), ma semplicemente non sta in piedi. Se l’obiettivo fosse stato favorire le infezioni, gli Svedesi non avrebbero raccomandato ai cittadini nessuna misura di contenimento, come invece hanno fatto. In realtà, gli svedesi, come tutti in Europa, hanno mirato ad "abbassare la curva" per evitare un sovraccarico degli ospedali. Anche in Svezia ci si basava sui modelli matematici che prevedevano che l'allentamento delle misure di contenimento avrebbe causato la ripresa immediata dell'epidemia. In realtà, questo non è successo e i modelli hanno ancora una volta fallito clamorosamente con le loro predizioni (17). Ma questo vuol dire che gli svedesi hanno ottenuto la mitica "immunità di gregge"? In principio, non dovrebbe essere possibile: il numero delle persone immunizzate sembrerebbe troppo piccolo per questa interpretazione. Ma è anche vero che la questione potrebbe essere molto più complessa di quanto non sembri. E' stato detto che potrebbe esistere un' "immunità pregressa" al virus che già oggi ne blocca la diffusione (18). Questo vorrebbe dire aver raggiunto l'immunità di gregge senza averla cercata! Ma è ancora troppo presto per dire se questa interpretazione è valida. Ne sapremo certamente di più nel futuro.

3. Danni all'economia. La Svezia non si è salvata da un forte declino economico, come è successo agli altri paesi europei. Tuttavia, la Svezia ha fatto meglio di altri paesi, perdendo circa l'8,6% del suo PIL, molto meglio dell'Italia (perdita del 12,5%) e della Spagna (oltre il 18% di perdita) (19). E' poco probabile che questa differenza dipenda dal modello svedese di contenimento. Più che altro è correlata al fatto che l'economia della Svezia dipende meno di altre dal turismo internazionale, circa il 3% del PIL.

4. Informazione inaccurata. Il linciaggio mediatico subito dalla Svezia sia in Italia che a livello internazionale è poco meno di uno scandalo. Solo un esempio fra i tanti: sul sito delle "iene" potevamo leggere poco tempo fa un titolone sul "disastro svedese" (20). Titolo esagerato, accuse basate su dati parziali, un articolo senza capo nè coda. E, fra le altre cose pieno di errori. Per esempio, dice che in Europa "solo il Regno Unito e Belgio hanno registrato più morti" della Svezia. Non è vero: in Europa, davanti alla Svezia ci sono anche la Spagna e l'Italia (e anche Andorra e San Marino, piccoli, ma sempre paesi europei) (2). Per non parlare poi dei paesi extra-europei che hanno fatto peggio della Svezia, gli USA per esempio, perché non parlarne? E poi c'è la critica alla Svezia perché "l’epigone del fallimento del piano di Stoccolma è il tentativo fallito di raggiungere la cosiddetta immunità di gregge.” Ma, come si diceva prima, gli Svedesi NON hanno cercato di raggiungere l'immunità di gregge. Proprio un bell'epigone: accusare qualcuno di non essere riuscito a fare qualcosa che non stava cercando di fare! E ci sarebbero tante altre cosette da criticare nell'articolo che non vi sto a dettagliare. Insomma, se volete informarvi, non chiedete alle iene o altri animali non particolarmente esperti di epidemie. Usate la vostra testa e verificate quello che vi raccontano perché spesso non ve la raccontano giusta.

Alla fine dei conti, con le loro scelte alle volte fuori dal coro, gli svedesi ci hanno dimostrato che non c'è un solo modo di fronteggiare l'epidemia. Per esempio, al momento in Svezia la mascherina non è obbligatoria e quasi nessuno la porta (7). Questo vuol dire che nei prossimi mesi potremo confrontare i risultati svedesi con quelli di paesi dove la mascherina è più diffusa, come in Italia, e potremo quindi valutarne l'efficacia. E' un bel piacere che ci fanno: invece di insultarli, li dovremmo ringraziare!

Per finire, se masticate bene l'inglese, potete sentire una valutazione recente dell'andamento dell'epidemia in un intervista all'epidemiologo di stato svedese, Anders Tegenell (segnalazione di Maurizio Rainisio) (21).


1. http://ugobardihomepage.blogspot.com/…/ugo-bardis-personal-…
2. https://www.worldometers.info/coronavirus/#countries
3. https://www.europeandatajournalism.eu/…/A-fraction-of-Europ…
4. https://www.facebook.com/pillolediottimismo/posts/170575788016234
5, https://www.thetimes.co.uk/…/were-vindicated-say-swedes-aft…
6. https://www.folkhalsomyndigheten.se/…/protect-yourself-and…/
7. https://www.ft.com/con…/3148de6c-3b33-42d3-8cf6-d0e4263cea82
8. https://en.wikipedia.org/wiki/COVID-19_pandemic_in_Sweden
9. https://en.wikipedia.org/wiki/COVID-19_pandemic_in_Norway
10. https://www.telegraph.co.uk/…/coronavirus-norway-wonders-s…/
11. https://papers.ssrn.com/sol3/papers.cfm?abstract_id=3572548
12. https://res.mdpi.com/…/article_depl…/atmosphere-11-00467.pdf
13. https://www.aftonbladet.se/…/regeringen-styr-riket-jag-lede…
14. https://www.thelocal.se/…/swedish-death-toll-passes-4000-as…
15. https://journals.sagepub.com/…/full/10.1177/1403494820944073
16. https://www.newsweek.com/herd-immunity-definitely-not-swede…
17. https://ugobardi.blogspot.com/…/il-grande-disastro-dei-mode…
18. https://www.nature.com/articles/s41577-020-0389-z
19. https://www.bbc.com/news/business-53664354
20. https://www.iene.mediaset.it/…/svezia-lockdown-giornali-dis…
21. https://youtu.be/hStrML7vk5k

Figura da: https://ourworldindata.org/coronavirus/country/sweden… (dati aggiornati al 17 Settembre 2020)

 




22 commenti:

  1. Però prima o poi bisognerà spiegare perché in Svezia va tutto bene e qui tutto male. Perché diversamente menti contorte potrebbero pensare che il virus abbia una propria agenda da mettere in pratica.

    Guido.

    RispondiElimina
  2. molto del caso svedese è da attribuire al carattere nordico, per il quale una raccomandazione è più ascoltata di una legge. A settembre, quando i contagi erano pochi, qui sotto ho visto una vigilessa redarguire dei giovani che facevano sport di contatto senza protezione, senza distanziamento e senza nessun controllo. Hanno smesso. Allontanatasi la vigilessa hanno ricominciato. Questi purtroppo siamo noi. Tanto muoiono quasi solo vecchi, qui come in Svezia, e allora a chi cavolo importa di un vecchio in più o in meno che sparisce? La mancanza di attenzione alla vita degli anziani, che è stata riscontrata da noi è uguale a quella svedese, solo che da noi è endemica nella popolazione, per lo più giovane, mentre lassù è stata una scelta politica. Tra l'altro nazioni come la Cechia e la Bielorussia, che a marzo avevano pochi contagi e hanno snobbato il covid, ora ne hanno un rapido aumento. Di sicuro il virus ha una propria agenda genetica da seguire e le locuste pure.

    RispondiElimina
  3. tra l'altro ieri sera Di Battista ha parlato in modo molto aggressiva di "buio", che sta arrivando e Tremonti, l'altro ieri, di potenziare le reti di assistenza sociale. Che siano complottisti? O forse leggono questi siti complottisti che parlano di PO, climate change, CO2 e preferiscono essere prudenti, invece di parlare anche loro solo di vaccini, di ripresa e cavolate varie. In fondo la mente umana riesce con dolore ad elaborare situazioni negative, ma di fronte all'incertezza va letteralmente in tilt e allora dai con informazione fuorviante, contraddittoria, martellante e offuscante, così i mini cervellini che già poco potevano capire, vanno in pappa totalmente.

    RispondiElimina
  4. Il senso di responsabilità degli italiani non mi sembra che si sia manifestato molto durante il periodo estivo... purtroppo alla luce dei fatti sembra che in Italia funzionino solo le imposizioni più che le raccomandazioni.

    RispondiElimina
  5. E' tutto molto bello, ma ragionare in termini "relativi" e porre un paese nell'iperuranio, non è saggio!.

    In Svezia sono 10.3 MLN di persone (come Wuhan, come la Lombardia) ma la Svezia confina con Finlandia e Norvegia ed è prospiciente ad Estonia, Lettonia, Lituania.

    Spock direbbe -Risolvere i problemi di pochi, è più facile che risolvere i problemi di molti-.
    Il costoso "stato sociale" nato proprio nei paesi scandinavi, è sempre più negato agli immigrati, che in Svezia non sono accettati come clandestini (a differenza dell'Italia, dove lo Stato Sociale è regalato a tutti).
    https://www.ilgiornale.it/news/mondo/svezia-respinge-linvasione-espeller-80mila-immigrati-1217750.html
    https://www.thelocal.se/20191112/hundreds-of-migrants-who-arrived-in-sweden-as-unaccompanied-migrants-risk-homelessness

    Il tasso di letalità svedese è tutt'altro che basso: 5918 decessi
    E' ben oltre il doppio dei decessi di Norvegia e Finlandia messi insieme (i paesi prospicienti del nucleo scandinavo)
    https://www.ft.com/content/7ecd5ded-9b90-4052-b849-0e153f701e1f

    La Norvegia (5.3MLN) ha fatto meglio della Svezia: appena 278 morti, oggi hanno 4228 casi attivi.
    https://www.worldometers.info/coronavirus/country/norway/
    La Finlandia (5.3MLN) ha fatto meglio della Svezia: 351 decessi, oggi hanno 3973 casi attivi.
    https://www.worldometers.info/coronavirus/country/finland/
    L'Estonia (1.3 MLN) ha fatto meglio della Svezia: 68 morti, oggi hanno 799 casi attivi
    https://www.worldometers.info/coronavirus/country/estonia/
    Lituania (2.7 MLN) ha fatto meglio della Svezia: 113 morti, oggi hanno 4311 casi attivi
    https://www.worldometers.info/coronavirus/country/lithuania/
    Lettonia (1.9 MLN) ha fatto meglio della Svezia: 44 morti, oggi hanno 2077 casi attivi
    https://www.worldometers.info/coronavirus/country/latvia/

    La somma di tutti i paesi Norvegia, Finlandia, Estonia, Lituania, Lettonia
    278+351+68+113+44=854 è il 14% dei decessi di Svezia.

    A Wuhan sono ad infetti ZERO, come in tutta la Cina (1.3 MLD) dal 27/4/2020
    https://www.worldometers.info/coronavirus/country/china/

    In Lombardia c'è una seconda ondata (i lombardi sono andati in Emilia Romagna, in Sardegna, all'Estero ed hanno fatto assembramenti in modo smodato, poi hanno riportato il virus in Regione, come hanno fatto Piemontesi e Campani e Toscani e Laziali e Liguri) rimescolando le carte in modo letale.

    La risposta del perchè oggi la Svezia è ad infetti zero, è nel fatto che il virus non è endemico in Svezia, i paesi scandinavi hanno estromesso la Svezia dal turismo estivo (causando lo stesso effetto in Svezia d'aver tenuto i confini chiusi)
    https://www.bbc.com/news/world-europe-52853556

    Proprio come in Cina, dove i confini sono chiusi ed i pochi casi sono solo infezioni di ritorno che sono prontamente testate e soppresse, infatti:
    .i cinesi non accettano immigrati clandestini (a differenza di PD+M5S che ne hanno portato in Italia +20mila immigrati clandestini)
    .i cinesi non accettano turisti stranieri (a differenza di PD+M5S a cui non hanno fatto fare quarantena, da Venezuela e Bangladesh ecc...)
    .i cinesi impongono la quarantena di 14gg ai viaggi di lavoro (a differenza di PD+M5S che vogliono portarla a 7gg)
    .i cinesi non possono andare all'estero (a differenza degli italiani che sono espatriati in un contesto di pandemia)
    .i cinesi che tornano dall'estero, sono posti in quarantena di 14gg (a differenza degli italiani, non obbligati a fare quarantena dal rientro dall'estero)
    .i cinesi testano, mentre l'Italia non si è preparata alla seconda ondata (che lo sapevano anche i sassi che sarebbe venuta in Autunno/Inverno) ed in Francia e Germania processano tamponi da1 MLN al giorno, mentre in Italia non sueriamo i 100mila tamponi molecolari, in prima ondata se ne faceva 25mila tamponi molecolari e non bastavano nemmeno per medici ed infermieri.
    .i cinesi sono molto attenti al virus dell'influenza e si stanno vaccinando: in Italia mancano i vaccini per l'influenza.

    http://www.coviditalia.tk

    RispondiElimina
  6. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  7. Raccomandazioni o imposizioni, mi pare che l'articolo del 18 settembre, riproposto qui da Bardi, spieghi che le misure adottate in svezia e in italia siano state simili. Non mi pare che si possa dire che in Italia la popolazione non abbia rispettato le misure anticovid. Di certo gli italiani non assumono comportamenti svedesi, e ci mancherebbe, ma citare il caso singolo dei due giovani che giocano senza protezione per dimostrare che siamo una comunità di irresponsabili mi pare sia fuorviante: potrei citare il caso della persona sorpresa nei boschi sperduti a raccogliere funghi con la mascherina al viso, per dimostrare la "scandinavita'" degli italiani...
    L'articolo inoltre dice che (diciamo al 18 settembre o poco prima) il rapporto test/positivi era simile in italia e in svezia.
    Il dato interessante che io evinco dall'articolo è che il caso svezia dimostra che un virus con le caratteristiche del covid (tanti contagi pochi morti ma criticità ospedaliere possibili, in taluni contesti probabili) poteva essere affrontato, se non proprio a marzo scorso (facciamo magari uno sforzo e diamo per plausibile che l'impeto del contagio abbia colto alla sprovvista un sistema sanitario che non è più il vecchio SSN tutto sommato piuttosto centralizzato e senz'altro efficiente ancorché dispendioso, ma una galassia un pò pubblica un pò privata un pò mista - si pensi alle RSA - che probabilmente è difficile arroccare in caso di assedio), almeno in questo ritorno di fiamma autunnale, con meno allarmismo, meno imposizioni ( e se proprio dovessero rendersi necessarie, magari con un passaggio parlamentare anziché con la ormai consueta scarica di dpcm, e conseguenti rinculi regionali e locali a chiazze), insomma meno bavagli al popolo e se proprio servisse un bavaglio o quantomeno un piccolo panno per pulirsi un pò la bocca, raccomandandolo semmai alla stampa, ai media.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Unknown, il caso di ragazzi che giocano in barba a regole e polizia municipale non è singolo, nè di soli 2, nè di un solo luogo. Basta girare un pò con l'auto, almeno finchè ce l'avremo sotto il sedere, per accertarsene. Poi, Chip, la Svezia è passata da 200 contagi die di un mese fa, quando anche noi non ne avevamo poi tanti, agli attuali 700 di media. Meno male che hanno l'immunità di gregge, che poi non so come si possa avere con un coronavirus a RNA mutante. Il raffreddore, un suo cugino, di media viene inoculato 200 volte nella vita. O uno si tiene un aglio in bocca almeno 12 ore die, creando un ambiente alcalino, mortale per i virus, pieno di sostanze tossiche per loro, come gli antibiotici e gli antivirali di cui l'aglio è ricco, come faccio io, che non conosco infezioni da raffreddamento, oppure si metta nelle mani di Pfizer e soci con buona pace, sperando che non sia quella eterna.

      Elimina
  8. scusate il doppio post. Quando ho copincollato diceva che avevo scritto più di 4096 parole, ho sforbiciato il commento, ma ho visto che è passato comunque.
    Provvedo a cancellare il commento più corto, scusatemi per il doppio commento

    RispondiElimina
  9. Buonasera Mago,
    ho enfatizzato il suo riferimento ai giovani trasgressori per significare ciò che dicevo poche righe prima: che non si può dire che gli italiani non abbiano rispettato le disposizioni anticovid. Noi viviamo in Italia e non in Svezia e non sappiamo, presumo, cosa fanno colà i giovani, che in generale tendono sempre un pò di più a trasgredire.
    Per il resto ritengo che, come dice Bardi nell'articolo, in Svezia non vi sia stata nessuna corsa all'immunità di gregge. C'è stata invece criticità nelle rsa, e da noi pure (e in altri ambienti ospedalieri o ambulatoriali).
    Ritengo non sia molto facile contrastare un virus che si trasmette col respiro, ma per fortuna questa volta non si tratta del flagello di dio. Rimane il problema del sovraccarico ospedaliero, un problema direi "ingegneristico" non banale ma nemmeno "epocale", che a distanza di quasi nove mesi dall'inizio dell'emergenza sembra sia rimasto intatto, mentre i nostri governanti si e ci scervellano quotidianamente agendo esclusivamente sulle leve delle libertà personali e della socialità dei cittadini. Ma allora qual è qui il problema: difetto di posti letto, medici, medicinali, strateghi della sanità o che so io, oppure eccesso di diritti, di libertà, di bella vita? Sono domande che innanzitutto pongo a me stesso, ovvio.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. se ascolti la TV, capisci che l'osanna continuo ai consumi è il problema. Di certo nn possono dire a qualche categoria che devono morire di fame, ma non dicono nemmeno che la bella vita deve finire prima possibile, anche perchè non lo capirebbero. Il prof, LTG e tanti altri hanno cercato di farglielo capire per decenni e non hanno ottenuto nessun risultato. Quindi rilassiamoci e mettiamoci sulla sponda del fiume, sperando di non veder passare troppi cadaveri.

      Elimina
    2. Su questo tuo commento nulla da eccepire, sottoscrivo e basta.

      Elimina
  10. Sarò pessimista ma ogni volta che sento parlare di leggi nuove o vecchie l'argomento è sempre come evitarle, sembra sempre che tutti siano i fratelli furbi di Arsenio Lupin.....
    Stranamente il sottofondo è sempre un velato "così qualcun'altro paga al posto mio". Con il COVID-19 è passata l'idea che "ammazza i vecchi" quindi abbiamo un buon 80% di chi "si sente giovane" (vale l'età soggettiva)che vede come il fumo negli occhi ogni limitazione al suo "fai ciò che vuoi, senza limiti ne conseguenze" riservandosi però il diritto di lapidare chiunque sia potenzialmente un pericolo.... come gli infetti non del clan!
    La Svezia ha avuto gli onori della cronaca ma direi che Corea, Singapore, Giappone e simili sono un paragone migliore, lockdown mirati o misure di isolamento individuali con una attenzione a non trasformare mai il carico sull'individuo in uno stigma o un danno: agire in concomitanza con le direttive non doveva causare danni economici o problemi di cariera, sul posto di lavoro mi risulta che coloro che finivano in quarantena fossero visti come "soldati feriti in una onorevole battaglia".
    Sui dati svedesi inoltre conservo una discreta diffidenza a causa delle numerose "zone vulnerabili" (http://www.elzeviro.eu/affari-di-palazzo/esteri/la-svezia-certifica-fallimento-del-multiculturalismo.html ) dove ovviamente non è possibile avere notizie della situazione.

    Essendo il SARS-COVIR-19 un virus del ceppo SARS il problema è la fase acuta (Severe Acute Respiratory Syndrome) ma rimane il problema legato agli effetti perduranti, la fase acuta causa una serie di microembolie se non trattata adeguatamente e i micro infarti possono lasciare tessuto cicatriziale nei posti più disparati. Gli studi che valutano effetti a lungo trermine sembrano tutti puntare su questo fenomeno come uno dei più deleteri, il fenomeno potrebbe essere presente anche negli asintomatici o iposintomatici. Aspettiamo dati migliori ma per adesso l'unica conclusione a cui mi indirizzano i dati è che la Svezia non abbia seguito una traiettoria diversa dagli altri stati, vedremo se il loro -8% di PIL sopravviverà alla stagione invernale: a differenza di altri il turismo svedese estero è prevalentemente invernale, in estate ci sono le crociere ma con compagnie estere.

    RispondiElimina
  11. Vorrei segnalare un articolo pubblicato su Sicurezza Internazionale della LUISS: https://sicurezzainternazionale.luiss.it/2020/10/12/caso-della-svezia-perche-coronavirus-colpito-piu/
    In sostanza i dati, confrontati con i Paesi vicini e anche con gli USA, mostrano che la politica seguita dalla Svezia non ha portato i benefici sperati
    D'altra parte il COVID si trasmette per via aerea: non indossare le mascherine nemmeno in caso di assembramenti facilita di molto la sua trasmissione. Questa è una delle poche certezze. Vien da se che non ha senso indossare una mascherina quando si sta da soli, ovvero quando la persona più vicina dista oltre 10 metri (soglia conservativa, valida in caso di vento debole/assente).

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Salve Montecchi,
      ho letto l'articolo che Lei ha linkato. Forse i "benefici" in Svezia i cittadini li hanno avuti nel momento in cui non hanno subito imposizioni e divieti in maniera massiccia e sconnessa. Azzardo questa ipotesi che in parte mi pare di aver desunto anche dallo scritto di Bardi.
      Per il resto, i decessi per milione di abitanti in svezia e in italia sono molto simili (veramente molto simili) nonostante gli approcci agli antipodi. Non ho ben compreso infine cosa si possa desumere dal confronto che si legge nell'articolo della LUISS: si dice che i dati covid siano migliori nei paesi confinanti con la svezia però ho guardato i dati di tutti i paesi europei e si nota subito la disomogeneità geografica del dato (mi riferisco ai decessi x milione) anche tra paesi separati solo politicamente, senza confini naturali apprezzabili (per esempio belgio e olanda). Temo che ci sia da considerare qualche variabile in più per inquadrare bene la situazione dei vari paesi.

      Elimina
    2. Temo che la confusione derivi anche dal fatto che i dati fondamenteli non riguardano direttamente il numero dei contagi quanto il rapporto tra contagiati-sintomatici-posti: il problema oggettivo è che ad un certo numero di contagi corrisponde un certo numero di sintomatici a cui vanno assegnati posti in degenza o terapia intensiva.
      Se parliamo di rapporti, con le dovute distorsioni, le dimensioni della popolazione considerata sono invarianti, quindi disporre di questi dati renderebbe molto più semplice valutare.
      Nota a margine, una ampia disponibilità di posti nella sanità consentirebbe un maggior numero di contagi essendo il collo di bottiglia, gli USA con un sistema privatistico si sono trovati nei guai perchè il loro sistema è adatto al limitato numero di malati paganti mentre in casi di "pestilenza" è fondamentale curate tutti!

      Elimina
    3. Utilizzando i dati forniti dalla Johns Hopkins University per il numero cumulativo di persone infettate e di quelle decedute
      (https://www.arcgis.com/apps/opsdashboard/index.html#/bda7594740fd40299423467b48e9ecf6)
      ho realizzato la seguente tabella

      Parametro Svezia Norvegia Finlandia Italia GB
      Popolazione (10^6) 10.23 5.433 5.518 60.36 66.65
      Età media 40.8 40.0 42.2 45.2 40.1
      Densità ab/km^2 23.1 13.93 18.0 199.42 278.51
      %Infettati 1.009 0,306 0,246 0,702 1.116
      %Deceduti 0.058 0,005 0,006 0,061 0,066

      Mi sarebbe piaciuto includere anche il numero di posti di terapia intensiva, ma non sono riuscito a reperirli.

      Il numero di decessi è più affidabile di quello degli infettati considerata l'alta percentuale di asintomatici e la diversità dei rilevamenti nei vari Paesi.

      Finlandia e Norvegia, che sono i Paesi più simili alla Svezia, hanno una % di decessi circa un fattore 10 inferiore a quella Svedese, che risulta più simile a quella di Italia e GB, nonostante la minore densità abitativa.

      La sola densità abitativa purtroppo non è capace di render conto della trasmissibilità del virus. Un parametro assai più adatto sarebbe il numero di persone diverse contattate per singola persona. Ad esempio una persona che passa il suo tempo nella piazza di un paesino montano remoto contatterà un numero di persone assai inferiore a quello di un abitante di Milano che per recarsi a lavoro utilizza mezzi pubblici. Questo tipo di informazione può essere desunta dai dati di telefonia mobile; dati di difficile accesso. E' verosimile che il valore di questo parametro sia molto simile tra Italia e GB, ma assai inferiore per la Svezia come per Finlandia e Norvegia.

      Elimina
    4. Athanasius: "quindi disporre di questi dati renderebbe molto più semplice valutare" (dati in percentuale rispetto a un totale certo e invariabile, anziché in valore assoluto)

      Ecco. Che sia per questo che nei notiziari ci bombardano con dati formulati in ALTRO modo?

      Montecchi: "Il numero di decessi è più affidabile di quello degli infettati"

      Dipende da come sono attribuite le cause del decesso, e ci sono PROVE che le attribuzioni avvengono TALORA in modo piuttosto fantasioso. Per questo non ci si può fidare neppure del numero dei decessi così come ci viene comunicato tramite i notiziari e altre fonti facilmente accessibili. Anche questo dovrebbe spingere a chiedersi se ci sia intenzionalità nel fornire dati fuorvianti. E, in caso, per quali scopi.

      Elimina
  12. Alla luce delle osservazioni di Athanasius sulla problematica (il collo di bottiglia) dei posti
    letto ospedalieri (ovvero non meramente letti disponibili ma postazioni assistite da macchinari e
    soprattutto da congruo numero di operatori qualificati), è a mio modesto parere importante
    condividere alcuni osservazioni:
    – in base ai dati e alle informazioni forniti da Montecchi parrebbe possibile evincere che la Svezia
    avrebbe potuto avere meno morti (di circa un fattore 10 inferiore), se avesse adottato le
    politiche di Finlandia o Norvegia (mi fido di Montecchi, io non so bene quali siano state). Non si
    può dire invece cosa sarebbe successo in Italia perchè non abbiamo paesi “simili” al nostro
    che abbiano adottato approcci “svedesi” (almeno per quel che so io);
    – covid19 ha comportato, perlomeno nei paesi europei, grosse ripercussioni ospedaliere ma
    non ha avuto un grande impatto reale sullo stato di salute della popolazione, che non si è
    trovata a dover affrontare il contagio di una malattia infettiva diffusa, sintomatologicamente
    significativa e assai letale;
    – la Svezia, secondo me, ha scelto di non alterare in modo invasivo le esistenze dei suoi
    cittadini, di certo contando sul senso civico della popolazione ma pure non volendo
    coscientemente introdurre misure liberticide, che pure avrebbero potuto salvare delle vite;
    – sono convinto che l'essere umano sia ancora in grado, se vuole, di utilizzare il proprio istinto
    (o quel che ne resta) o magari il raziocinio e di riconoscere un pericolo vero da un pericolo
    indotto...

    RispondiElimina
  13. ... Pertanto pare non si possa negare che in Svezia ci siano stati più decessi di quelli che si sarebbero
    verificati adottando lockdown e mascherine per tutti ovunque, ma nemmeno si può negare che ce ne
    sarebbero stati ancora meno (in Svezia ma pure in Italia) se avessero deciso di bloccare tutto il
    traffico veicolare (in Italia nel 2019 sono rimaste vittime di incidenti sulle strade 8/9 persone ogni
    giorno, in Svezia non so...), e se avessero obbligato i cittadini a rifugiarsi nei boschi anziché
    rimanere in casa (in Italia perdono la vita mediamente 21/22 persone al giorno a causa di incidenti
    domestici).
    Utilizzo queste stupide forzature a caso per significare che in fin dei conti, a ben pensarci, la
    principale causa di morte per gli esseri umani è la libertà: la libertà di disobbedire, la libertà di
    fumare sigarette, la libertà di riprodursi, la libertà di scalare una parete rocciosa, la libertà di
    inquinare quotidianamente, la libertà di opinione, la libertà di abbracciare un amico, la libertà di
    spingere un'automobile a velocità elevata. E via discorrendo. Alcune libertà sono veramente
    sciocche e potrebbero un giorno risultare per quel che sono veramente: “vizi” indotti e concessi dal
    cosiddetto “benessere” e relative degenerazioni. Altre derivano dalla mera applicazione del libero
    arbitrio e la consapevolezza sarebbe un buon antidoto contro i rischi di eccessi sconsiderati, e altre
    ancora sono parte dell'istinto dell'uomo e non si possono sottoporre a controllo se non con dolo.
    Ritengo che le scelte fatte dal governo siano state troppo sbilanciate alla protezione della nuda vita e
    non riesco a giustificare questa condotta se guardo i dati e gli effetti dell'epidemia in corso, per cui
    devo credere che vi siano altre ragioni. Ribadisco quanto detto poc'anzi: per quanto scollato dai
    ritmi naturali della vita e culturalmente deficitario, l'uomo medio di quest'epoca è ancora in grado di
    distinguere un pericolo che viene da un agente infettivo mortale, se esso dovesse presentarsi.
    Quest'uomo ne comprenderebbe presto e benissimo gli effetti ed ancor più i rischi e si isolerebbe o
    quantomeno ridurrebbe al minimo volontariamente le occasioni di contatto coi suoi simili, e ciò al
    fine di non morire.
    Ma qui non stiamo affrontando la peste del XXI secolo. Eppure si sceglie di indurre la paura nella
    popolazione, la si obbliga ad occuparsi della nuda vita e ad imparare a rinunciare al resto (salvo il
    consumo becero, chiaro, semper laudanda). Montecchi in un commento scriveva che la mascherina
    va indossata se non si può stare a più di 10 metri di distanza da un consimile. In caso di vento
    debole o assente, ha aggiunto. Questa è paura. Paura di vivere, non di morire. Io penso che un
    governo (non parlo di un particolare governo giallo, rosso o nero pur muovendo dalla constatazione
    che l'obbligo di mascherine all'aperto è stato introdotto solo in Italia e in Spagna, che io
    sappia) arrivi al punto di spaventare la gente quando non sa fare altro, quando esso stesso ha paura.
    Ma una comunità democratica che è retta da uomini che hanno paura e che lasciano che la paura scenda la scala
    sociale per intero è una comunità destinata a soccombere.
    Mi si dirà che tutto ciò è necessario perché il problema vero è l'iniziale “collo di bottiglia”. Quindi
    va bene, rinunciamo alle libertà costituzionali e sopportiamo regole insulse come quella del divieto
    di comprare una bottiglia di chianti dopo le ore 18 o di indossare mascherine 12 ore al giorno
    ovunque, però dobbiamo essere consapevoli che non lo facciamo per salvarci la pelle ma per
    occultare gravissime lacune e ritardi della nostra amministrazione (che sarebbe troppo facile
    imputare solo al governo corrente), della nostra società persino, e soprattutto con la preoccupazione
    che tutto ciò si potrà ripetere in futuro.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Bravissimo ignoto. Finalmente un commento che si può leggere, salvi pochissimi altri, in mezzo a questa manica di mitomani.
      Due cose: la libertà non solo è caratteristica umana, ma, pare, dell'universo, sia della vita che della materia inanimata. I vari principi di "conservazione di..." non sono la resistenza dell'universo alla coercizione?
      Il dolo dei governi è evidente. Ed è dovuto sono solo, e forse non tanto, alla paura, ma a un preciso desiderio di ridurre l'umanità a bestiame. Animali domestici da reddito, a cui si applica una rigorosa zootecnia razionale.

      Guido.

      Elimina
  14. Dal 16/10/2020 ossia quando LN [ delta_morti(i) ] > 4 s'è avuto un incremento sostanziale dei decessi ogni 2gg,
    con valori sempre superiori a 55=exp(+4)

    Il grafico del totale dei decessi ha iniziato a dipingere un flesso, che è coerente con il flesso del totale degli infetti,
    con una seconda ondata che è al galoppo, ed è fuori controllo da tempo.

    https://i.ibb.co/93djwph/decessi.png

    In realtà, costruendo una seriazione in scala più ridotta:

    Totale Decessi(i) - Totale Decessi sino al 25/5/2020
    = Totale Decessi(i) - 32877

    la dinamica dei decessi è stata regressiva sino al punto t=43
    poi dopo t0+43 ossia 25/5/2020+43*2=19/8/2020 i decessi hanno ripreso un trend esponenziale.

    Il penultimo grafo, è quello della stima puntuale sui decessi futuri nei
    prossimi mesi, elaborata puntualmente dalla serie:

    Casi_Attivi(i)*Letalità(i)=Casi_Attivi(i)*Decessi(i)/Totale_Infetti(i)

    dopo t=45 le prospettive sul numero dei decessi futuri sono andate sempre peggiorando (nonostante la letalità andasse scendendo dal 14% sino al 8% nello stesso periodo di tempo, ossia dal 25/5/20 ad oggi) perchè il numero dei casi attivi è cresciuto esponenzialmente, più che compensando la caduta di letalità.

    http://www.coviditalia.tk

    Si potrebbe aprire il dibattito, se le mascherine al cul0 se le dovrebbero mettere anche i mass media italiani, in special modo La7 e Rete4.

    La7/In_Onda il medico curante di Mr.B diceva che il virus era clinicamente morto.
    Rete4/Stasera Italia c'era Sgarbi (che senza contraddittorio) diceva di multare chi portava le mascherine.

    Demodoxalogia docet: Mr.B non è un esponente di destra, ma è un ex-pregiudicato a cui la mucca Media$et sta collassando i ricavi, perchè in un contesto di crisi economica le aziende spendono meno in pubblicità. Gli extraprofitti spariscono per Media$et, le società altamete indebitate come La7 a cui collassano i ricavi pubblicitari, ritengono utile spacciare fregnaccie sulla morte del virus.

    A mio avviso, basta ripagare questi editori che spacciano disinformazione e propaganda (a cominciare sulla mancata chiusura delle zone rosse di Alzano Lombardo e Nembro, quasi tutti i mass media italiani hanno omesso il fatto che il ministro Boccia aveva avocato la competenza al governo il 4/3/2020) togliendo loro l'audience sino a quando non si sarà votato per le politiche nazionali.

    RispondiElimina