Un post di Bruno Sebastiani
Mentre io sto qua seduto alla mia scrivania a spremermi le meningi per produrre articoli e libri, i miei animali di casa, Nina il cane e Mochi il gatto, se ne stanno a dormicchiare nelle loro cucce o vagano nella campagna adiacente.
Mentre io al mattino, quando mi sveglio, mi lavo i denti e mi faccio la doccia e la barba, loro continuano a sonnecchiare pigramente, e sono sempre puliti, con il pelo lucido e splendente.
Mentre io, dopo essermi lavato, cerco una camicia e un paio di pantaloni puliti da indossare, loro rimangono beatamente nudi giorno e notte.
Mentre io e mia moglie quotidianamente ci prepariamo la colazione e cerchiamo qualcosa da mettere sotto i denti, loro attendono più o meno impazientemente che le loro ciotole vengano riempite.
E quando finiamo di mangiare, a noi tocca lavare piatti e ciotole. Operazione da ripetersi tre volte al giorno.
Mentre noi per poter mangiare dobbiamo fare la spesa o coltivare l’orto, loro raccolgono ciò che noi e la natura offriamo loro.
Mentre io vado in posta, in banca, all’assicurazione, in comune, ascolto il geometra, consulto l’avvocato, mi reco dal notaio e dal commercialista ecc. ecc., loro restano a casa a giocare o a riposare.
Mentre io consulto freneticamente il mio smartphone per vedere i messaggi e le mail che mi sono arrivate o per leggere i post sui vari blog, loro continuano a riposare o tutt’al più gironzolano fuori casa annusando ogni angolo e brucando un po’ di erba.
Mentre io ogni quattro o cinque anni vado a votare per stabilire chi debba essere il mio capo (di zona, comune, provincia, regione o nazione), loro non hanno capi e vivono liberi e sereni.
Mentre io leggo per imparare o guardo la televisione per informarmi, loro restano silenti e paiono sapere tutto.
Mentre io e mia moglie ci relazioniamo con amici e conoscenti usando un linguaggio misurato e facendo attenzione a non urtare l’altrui suscettibilità, loro abbaiano e miagolano al mondo senza remore o complessi.
Mentre io percepisco l’avanzamento della vecchiaia e ad esso abbino l’inevitabile pensiero della fine, loro invecchiano senza pensare al futuro, vivono in un eterno presente.
Chi è dunque superiore tra me e loro? Chi vive in modo più consono a quanto Madre Natura aveva stabilito per le nostre specie?
Sento risuonare in me le parole di Nietzsche nell’aforisma 224 de “La Gaia Scienza”:
«Temo che gli animali vedano nell’uomo un essere loro uguale che ha perduto in maniera estremamente pericolosa il sano intelletto animale: vedano cioè in lui l’animale delirante, l’animale che ride, l’animale che piange, l’animale infelice.»
Ma non posso concludere queste brevi note inneggianti alla perfezione del mondo naturale e deprecanti la stolta condizione umana senza considerare anche gli aspetti negativi della vita di Nina e di Mochi.
Essi non vivono a fianco di loro simili. Essi non possono riprodursi. Essi non mangiano ciò che offrirebbe loro la natura, ma si accontentano del triste contenuto di buste e scatolette. Essi non sono temprati ai rigori dell’inverno, ma il loro fisico è indebolito dal caldo di una temperatura sempre costante.
Ebbene, tutti questi gravi aspetti negativi della loro vita di animali domestici da chi e da cosa dipendono?
Non siamo forse noi che li isoliamo dai loro simili, che li leghiamo al guinzaglio, che li facciamo sterilizzare per non avere il fastidio di convivere con le loro avventure amorose e con i frutti dei loro accoppiamenti, che li cibiamo con alimenti artificiali, che li rinchiudiamo tra quattro mura se dobbiamo lasciarli soli, che li costringiamo a convivere con tante altre abitudini per loro ben innaturali?
Certo, li amiamo. Pensate cosa faremmo se li odiassimo!
L'essere umano mantiene artificialmente in vita 600 mln di felini responsabili di vari massacri
RispondiEliminahttps://www.focus.it/amp/ambiente/animali/il-tuo-gatto-e-un-serial-killer-si-fa-per-dire
Per alimentare gli altrettanto svariati bilioni di cani in cambio del fatto che leccano i piedi e si immolerebbero per il padrone o la padrona uccidendo ferocemente tutti gli altri, compiamo altrettanti massacri, in termine di sottrazione di risorse. In origine, il gatto coesisteva con l'uomo per contenere le popolazioni di roditori che attorniavano i depositi di cibo degli agricoltori primitivi, mentre il cane serviva come antifurto non elettronico e aiuto nella caccia (da cui il suo attuale insopportabile abbaiare e ringhiare agli estranei), essendo facilmente integrabile nella societa' umana dato il suo geneticamente determinato tribalismo gerarchico cosi' simile al nostro.
EliminaAnche i pets rientrano nella qui dentro ben nota tabella di Vaclav Smil, reperibile in varie versioni:
https://storage.googleapis.com/planet4-international-stateless/2018/07/Screen-Shot-2018-07-17-at-5.35.05-PM-768x731.png
In effetti abbiamo un bel dire di impronta ecologica, ma poi al cuore, e/o all'interesse, non si comanda.
winston
"Responsabili" di massacri???
EliminaE' LA LORO ***NATURA***!
O anche lei è uno di quelli convinti che la Natura sia gessetti colorati e inclusione di massa senza conseguenze, e l'uomo bianco occidentale etero sia la causa di tutti i mali del pianeta?
Nel caso sia così si faccia vedere, e da uno bravo...
Io non invidio la vita selvaggia degli animali e neanche degli uomini primitivi.
RispondiEliminaProvate a rinunciare al benessere della società moderna per solo un mese, una settimana e capirete come siete stati ingrati nel criticare il benessere raggiunto.
Non si sputa nel piatto dove si mangia!
Basterebbe solo avere un infortunio o una malattia e non poter andare all'ospedale, oppure essere attaccati da un animale feroce (anche un semplice branco di cani), per capire come la società moderna ci salvi in continuazione da una vita di stenti dove si rischiava di morire spesso, e si ringraziavano gli Dei se il raccolto garantiva la sopravvivenza.
Ma è chiaro che l'uomo è fatto per essere incontentabile!
e vorrebbe avere tutti i pregi della società moderna...
senza alzare neanche un dito!!
Facendo il poltrone come gli animali domestici.
Ricordo ancora il racconto di un ex milionario, che era diventato ricco intorno all'anno 2000 con il boom della new-economy.
Si lamentava che aveva dovuto lavorare molte ore al giorno per diventare ricco,
per poi perdere tutto dopo il crollo del settore.
Si riprometteva che, se gli fosse capitata un'altra occasione,
questa volta avrebbe lavorato poco da una sdraio vicino al mare,
mentre si godeva il sole e qualcosa da bere.
Della serie:
l'uomo si è dimenticato dei sacrifici che i nostri avi facevano già solo per garantirsi la sopravvivenza.
Adesso si vuole tutto il meglio del meglio e ci si lamenta se questo comporta un pò di lavoro!
Come siamo sprofondati così in basso?!
Per quel che riguarda quasi tutti i canidi, almeno tutti quelli che vivono in branco, all'amore materno ( paterno) si sotitusicono con prepotenza ben presto le relazioni e gli affetti di branco: il nostro cnae è fortunato, per lui siamo contemporaneamente un capobranco eccezionalemnte buono, fratello/sorella e padre/madre, tutti insieme. Se il mondo finisse e tu ed il tuo cane foste confianti dentro una stanza, con acqua cibo ed un paio di giochi, per lui sarebbe abbastanza. Senza commentare altri aspetti del post che ci porterebbero troppo lontano. Il can e è un lupo che ha imaprayto a guardare engli occhi l'uomos enza timore (i lupi fra propri simili non si guardano negli occhi a lungo, altrimenti sarebbe interpretato come un segno di minaccia). Nell'inno omerico ad Artemide Pan dona alcune coppie di cani da caccia ad Artemide, preoccupandosi che abbianos emrpe abbastanza da mangiare: il cane è il sacerdote di Pan, simbolo esso stesso dell'empatia iterspecie e della coscienza diffusa, oltre-individuale e dinterspecie, da cui emerge il divino come dio Pan, nipote ( o pronipote) diretto di Gaia stessa, e quindi rappresentanone uno stato ultimo di coscienza mediata dai forti sentimenti interspecie che emrgono come coscienza diffusa, prima di tutto quelli fra uomo e cane.
RispondiElimina"amore materno (paterno)"
EliminaPer la cronaca, secondo l'umanista-psicanalista Zoja di cui trovate molte pacate e interessanti conferenze in rete, l'amore paterno negli uomini esiste solo sotto forma di costrutto sociale: non e' cioe' fortemente istintivo come lo e' invece quello materno. Secondo lo stesso psichiatra qualora il padre umano non sia indotto dalle convenzioni sociali alla cura della prole, tendenzialmente rifugge, rinselvatichisce e rinselvatichendo si riunisce in clan maschili gerarchico-tribali quali sono ad esempio quelli tipici della malavita (che, come la denominazione stessa suggerisce, rifugge dalle convenzioni sociali standard pur costruendosene spontaneamente al suo interno altre non certo meno solide di quelle legali e convenzionali all'esterno), ma a pensarci bene questo succede comunque in ordine storico nell'esercito, nella fabbrica e nella scuola (non saprei bene dove mettere il calcio e in genere lo sport di squadra compresa la politica, se nella malavita o no), per sfociare infine nella societa' nel suo insieme ordinata come la conosciamo oggi e dai tempi storici.
Mi pare interessante: in un certo senso se cosi' fosse, sarebbe l'auto-domesticazione entrata in un ciclo di autorinforzo del naturale tribalismo umano che conduce e permette il sussistere delle potentissime mega-organizzazioni sociali di oggi. Che piu' o meno credo sia cio' che vien da dedurre dalle piu' o meno esplicite osservazioni di Zoja.
f. winston
codesto Zoja propone interpretazioni nettamente in contrasto con gli studi antropologici sulle ultime popolazioni primitive fatti fino a 150 anni fa. E' il solito propugnatore di odio messo lì dal sistema per fomentare divisione e discordia. Il solito "divide et impera".
Eliminail parassita approfittatore e l'avido smanioso sono due caratteristiche del bruto dantesco. Bisogna essere troppo equilibrati per sfuggire a queste situazioni estreme, che è praticamente impossibile riuscirci. Il consiglio biblico è amare Dio, seguito dalla raccomandazione di onorare padre e madre e rispettare gli altri e sè stessi. Il significato profondo è che nessuno può farcela da solo, se Dio non aiuta. E la cosa strana è che talvolta aiuta chi meno te lo aspetti.
RispondiEliminaCaro Bruno,
RispondiEliminamia moglie ha un cane barboncino femmina, si chiama Sole, ha 13 anni.
Guardo Sole negli occhi, e mi dico che lei è mille volte più saggia di me.
Gianni Tiziano
io non credo che tu sia inferiore al cane di tua moglie. A parte il fatto che tu voglia esserlo, per una qualche convinzione strana e innaturale.
EliminaAnch'io ho la fortuna di condividere la mia vita anche con un cane ed un gatto. La considero una fortuna perchè è un'esperienza che senz'altro insegna molto e quindi arricchisce. Di questo rapporto, quello che più mi colpisce è il fatto che ci capiamo e quindi, in qualche modo, riusciamo a comunicare. Allora la domanda è: come si potrebbe comunicare con esseri privi di coscienza, come qualche fanatico specista vorrebbe fallacemente sostenere?
RispondiEliminaTra i due, mi chiedo chi sopravvivrebbe per più tempo se fosse abbandonato di colpo allo stato brado. Penso che il gatto abbia più chance di sopravvivenza, come animale meno trasformato dall'uomo, rispetto al cane da cui sono derivate una miriade di varianti per il puro gusto estetico dello stupido umano, ma spesso inadatte ad affrontare la spietatezza della Natura. Prima o poi ritorneranno a confrontarsi con essa perché finirà il tempo di tenerci gli animali in casa iper nutriti a schifezze. Magari se li mangeranno gli umani sopravvissuti, quelli che si ritroveranno a vagare per le macerie di questa specie di civiltà ormai prossima al collasso.
RispondiEliminaIncerta tempora praemisit...
Secondo degli studi, il 98% della biomassa vertebrata terrestre è composta da noi e i nostri animali domestici (da reddito e da compagnia). Abbiamo distrutto la natura e ne teniamo dei surrogati ammansiti in ambienti artificiali (se non altro per loro). Non rimane più NIENTE al di fuori delle nostre case, dei nostri campi e dei nostri allevamenti. Non riusciamo nemmeno più a immaginare un animale che se ne freghi di noi e si faccia la sua vita; l'animale per eccellenza è l'animale d'affezione. Ho letto un articolo molto bello di come, nelle antiche pitture rupestri, gli uomini erano più piccoli e meno ben descritti degli animali. Adesso ci interessano cani e gatti per come rispecchiano noi o quello che ci manca.
RispondiEliminaSo di essere in una minoranza assoluta, ma non trovo etico tenere animali per la compagnia. Animali che servano a svolgere qualche compito legato alla sopravvivenza, sì, ma animali solo per farci stare bene, farci sentire apprezzati o fare da surrogato alla natura che abbiamo perso, assolutamente no.
Senza contare che ci sentiamo fare continuamente prediche sul mangiare carne, spesso anche da gente che "ama gli animali" perché ha cani o gatti. Il vegetariano con il cane o il gatto è, chiedo scusa se offendo qualcuno, uno dei prodotti più perversi della nostra epoca confusa. Se poi si sapesse quali orrori ci sono dietro alla produzione del mangime per animali, sfido chiunque a continuare a comprarlo.
Magari cani e gatti fossero tenuti solo dai vegetariani. Non saprei dire in città, ma nei piccoli paesi non c'è casa che non abbia due o tre animali. Vai a fare una passeggiata ed è tutto un venirti incontro di cani con padroni pronti a dirti che è "buono" anche se si tratta di un pastore tedesco ringhiante o qualcosa del genere. Ci sono donnine di 50 chili che portano in giro dei Rottweiler rigorosamente al guinzaglio, come se il guinzaglio servisse a qualcosa nell'eventualità che il bestione decida di portarsi dietro la padroncina. Comunque se non sono informato male, le carni che si danno da mangiare agli animali dovrebbero essere in gran parte derivate dagli scarti di macellazione che altrimenti si dovrebbero smaltire. Anche qui basterebbe un po' di buon senso, come si fa se il bambino insiste per avere l'amico cagnolino? Come si fa a negare la compagnia di un animale a un anziano che vive in solitudine? Disogna distinguere i vari casi.
Eliminasiamo ormai alla follia. Intanto la coldiretti ha avvertito che stanno arrivando in Italia bastimenti di derrate contaminate da composti tossici vietati in Europa. Buon appetito a tutti i vegetariani e vegani.
EliminaCon gli scarti di macellazione si fanno cose tipo i wurstel economici, certi piatti impanati pronti, dadi e altri preparati per il brodo, gelatine, addensanti alimentari, e così via. Il detto "del maiale non si butta via niente" vale oggi per ogni tipo di animale macellato.
EliminaMagari ci si fanno anche i mangimi per gli animali non a due zampe. Inclusi quelli degli stessi allevamenti dai quali si ricavano i tagli pregiati. Solo nelle pubblicità e nelle trasmissioni di fantagricoltura tipo Mela verde e Linea verde accade diversamente, ma quella è fantasia, mica realtà.
Il prossimo passo sarà il riciclaggio delle proteine di origine umana non solo per i trapianti chirurgici, sotto forma di organi freschi espiantati a cuore battente, ma anche per l'alimentazione, in forme meno "nobili" e meno hi-tech (magari meno redditizie sul prezzo unitario, ma si sa che la quantità può sopperire alla qualità e portare a introiti comunque significativi). Tempo al tempo.
"Il vegetariano con il cane o il gatto è, chiedo scusa se offendo qualcuno, uno dei prodotti più perversi della nostra epoca confusa. Se poi si sapesse quali orrori ci sono dietro alla produzione del mangime per animali, sfido chiunque a continuare a comprarlo."
EliminaCondivido in toto quest'ultima frase, ma voglio esternare delle precisazioni sulla prima.
Mentre il gatto è un mammifero carnivoro e necessita di una sostanza detta taurina, il cane si è evoluto con noi ed è divenuto un onnivoro, pertanto del tutto adatto a vivere bene anche mangiando del cibo totalmente vegetale.
Non a caso, vi sono numerose aziende, soprattutto in Germania, che producono del cibo secco (alias crocchette) vegano per il cane.
Occorre solamente non eccedere con le patate e con il mais perché possono causare uno stato di iperglicemia, per il resto la veganizzazione del cane è più che consigliata. Scrivo di "veganizzazione" perché noi vegani, tendenzialmente, i cani li portiamo con noi sulla retta via del veganismo. Certo, molti cani conservano quell'atavico istinto predatorio, ma, per loro, il veganismo è anni luce più salubre della dieta carnea industriale. A causa di quest'ultima, sono sempre più numerosi i cani affetti da neoplasie. Attendo con impazienza l'ascesa commerciale della carne sintetica, così si potrà ovviare alla problematica di sfruttamento animale anche per quanto riguarda il gatto.
Mr key
Eliminahttps://www.greenme.it/abitare/cani-gatti-e-co/cibo-cani-gatti-report/
Qui dice scarti di macellazione più altre porcherie. Non vorrei dire cosa si intende con scarti di macellazione, ma se dovesse essere quello che intendo io allora mi vien da compiangere i mangiatori di würstel. Mangiano da cani.
Se incominciamo a dire che gli animali sono superiori agli uomini non ne veniamo più fuori. E perché le piante sarebbero inferiori agli animali? No di certo, e così via fino alle rocce che pure esibiscono reazioni
RispondiEliminaa certi stimoli. Mi viene il mente il film Fascisti su Marte di Corrado Guzzanti. La faccenda è molto più intricata e coinvolge il significato della coscienza. Se ne discute da millenni e nessuno ancora può dire di aver trovato una risposta, anche se forse sarebbe più semplice ed elegante pensare che sia la coscienza a creare il mondo e non il contrario.
Come si può dichiararsi ecologisti, magari pure inneggiare all'imposizione di una dieta vegetariana e chiedere la tassazione della carne (vedi le recenti richieste avanzate in sede europea), e poi agevolare e incentivare l'esistenza di carnivori, in questo caso due per buona misura? E' un fenomeno simile a quello che ci faceva la morale stando sdraiato su un divano di pelle.
RispondiEliminaSia ben chiaro, non ho niente contro i cani e neppure contro i gatti, tantomeno contro i divani di pelle. Qui il soggetto è la coerenza e l'abitudine di parlare dall'alto di un podio predicando cose che non si fanno in prima persona. Almeno in apparenza, ché il buco della serratura dalla quale leggo permette un campo visivo alquanto ristretto.
e se potessero ti chiuderebbero anche il piccolo foro della serratura e se non lo fanno, è perchè il disturbo che ne deriva al sistema è insignificante.
EliminaÈ la stessa cosa che ho scritto sopra... anche a me da davvero fastidio, non mi riferisco all'autore di questo post ma a tutte le persone che ti fanno la morale se mangi carne e poi si riempiono di cani e gatti perché "amano gli animali". Io non ho niente contro cani e gatti ma mi piacerebbe che ce ne fossero *molti* meno in giro (e stessero fuori non in casa). Solitamente i predatori non dovrebbero essere troppo numerosi rispetto agli erbivori, noi invece abbiamo inventato l'allevamento intensivo e adesso lo usiamo per riempire il mondo di animali che dovrebbero esistere in numeri ridotti (senza contare che i gatti hanno l'istinto di ammazzare tutti gli animaletti selvatici che passano, uccellini, lucertole, e poi spesso neanche li mangiano).
EliminaIo lo chiamo "familismo amorale" applicato agli animali - i miei devono vivere come re, quelli allevati, che non vedo e con cui non ho legame, si arrangino. E questo vale anche per polli, cavalli, asini, pecore... quando sono "da compagnia". la gente inorridisce se gli chiedi se se li mangia, magari mi guarda anche male perché io sono un'allevatrice (e quindi devo macellare), e poi va al supermercato a fare scorta di crocchette e scatolette. Cosa credono ci sia lì dentro?
Senta, ma Lei è al corrente che il cane, essendo onnivoro, può essere nutrito tranquillamente anche con un regime del tutto vegetale?
EliminaIo ho veganizzato la mia cagna e ne ha giovato molto. Le sue analisi biochimiche sono buone, ed il suo pelo è ben più lucido di prima. Come me, tanti altri vegani veganizzano il proprio cane, e fanno benissimo. Il veganismo è un enorme balzo in avanti per il progresso e per la civiltà. Non si confonda il veganismo con il vegetarismo. La gente ignorante ci tende ad accomunarci, ma, in verità, non siamo affatto "cugini", giacché noi vegani non siamo affatto partecipi al processo di sfruttamento schiavistico animale e di distruzione ambientale di cui, invece, i vegetariani sono ancora parte attiva, anche se di qualche grado al di sotto delle riprovevoli masse onnivore. Infine, io mi chiedo come un tale possa dichiararsi 'ecologista' e ciononostante assecondare i dettami dell'onnivorismo, che è una concezione specista, antropocentrica, ecocida, oltre ad essere un regime nutrizionale palesemente e pesantemente nocivo, come dimostrato dall'assenza di pazienti vegani in determinati reparti ospedalieri.
Veganismo di massa = -70% di emissioni climalteranti (dati Oxford). La carne ed i derivati animali non andrebbero tassati, ma definitivamente banditi dal mercato alimentare (e non solo quello). Proprio come si è fatto nell'ambito edile con il dannoso ed anti-ecologico amianto.
Va bene, li bandiscano. Sai quanto ci metto a dotarmi di un pollaio? E di qualche gabbia con conigli? Anche i cani si possono mangiare, così come pure i gatti di passaggio. I ricci. I tassi. Le volpi. I cinghiali. Le tortore, i colombi e le minilepri (qui ne è pieno, e sono talmente fessi che li catturi facendo loro "buh!"). Rane e serpi, lenti nei movimenti e del tutto indifesi. I pesci, anche se il fiume fa un po' schifo. Con un po' di stomaco, pure gazze, cornacchie e gabbiani possono finire in pentola. La lista si allunga all'infinito, le trappole si metton giù in un attimo, e hai voglia a setacciare il territorio per trovarle! Considera l'inevitabile nascita del "mercato nero", e tieni presente che c'è chi è disposto a fare pure di peggio che accalappiare animali alati o a quattro zampe, come ci hanno insegnato da Macerata e come ha insinuato mia nonna stessa riferendosi a quel che accadeva nel suo paesello negli ultimi anni della seconda guerra mondiale. Una bistecca è una bistecca, e ci vuole un certo occhio per capire da cosa deriva, né è detto che l'acquirente senta il desiderio d'indagare.
EliminaVuoi seguire una dieta vegetarianimalista? Chi te lo vieta, fai bene e senz'altro non riceverai alcuna critica da parte mia. Non salire però sul predellino, che è assai improbabile che l'idea che promuovi attecchisca. I governi stessi siano realisti, che se non riescono ad evitare che la gente s'impasticchi, aspiri e s'inietti qualsiasi inutile schifezza, figurati se riescono a evitare che mangi quel che lo stomaco comanda.
Yaaawn.
RispondiEliminaUn gatto domestico vive fino anche a 20-25 anni, e, anche per esperienza diretta, non mi pare proprio che, se ha un compagno Umano che lo ama e lo rispetta, si lamenti della qualità della propria vita.
Un gatto "libero", che vive allo "stato di Natura" è tanto se arriva ai 4-5 anni.
Il resto è il solito autorazzismo.
PS: Blaterare tanto di "pari diritti", poi siete i primi a discriminare dividento artificiosamente fra Uomo e resto della Natura. L'Uomo ***E'*** parte integrante della Natura(e, semmai, è l'unica sua parte con carattristiche e possibilità antientropiche, sia pure locali), e considerare quello che fa (e che farebbe QUALSIASI altra Specie che si trovasse al vertice della catena alimentare) come innaturale è semplicemente FALSO. La vera "colpevole" è la Natura tout court, indifferente alle sorti di individui e specie: "prendetevela" con lei e con "chi" ha "inventato" le sue leggi...