Un Post di Jacopo Simonetta
Sabato 21 Settembre scorso, presso le Officine Garibaldi in Pisa si è tenuto un convegno sulla crisi climatica ed ambientale in corso, organizzata dall’Associazione “Esperia”. Non molta gente, ma interessata, tanto che in parecchi si sono attardati fin oltre l’ora di pranzo per discutere.
Vorrei qui tornare su una delle domande fatte perché ha riproposto uno dei miti fondanti della nostra civiltà, nonché uno dei principali ostacoli da superare se vogliamo affrontare la situazione in modo costruttivo.
La domanda è stata circa questa: “Nei vostri modelli previsionali, con quale algoritmo è integrata la variabile del progresso tecnologico?”
Sul momento la risposta più sintetica ed esaustiva la ha data Luca Pardi (uno dei relatori) con queste parole: “Nella cultura odierna il progresso tecnologico ha preso il posto della Divina Provvidenza”.
Non avendo la capacità di sintesi di Pardi, vorrei qui dilungarmi un poco sull’argomento, non per dire qualcosa di nuovo, ma per cercare di riassumere cose dibattute e risapute a beneficio, forse, dei giovani che si affacciano ora a questi temi e che si troveranno spesso a rispondere a domande simili.
Prima una piccola osservazione: la domanda era evidentemente capziosa, non mirava cioè ad avere una risposta, bensì a screditare l’avversario. Mi sento di affermarlo perché ad averla posta è stato un universitario che deve (o dovrebbe) sapere che un sistema della complessità della Terra non è modellizzabile. Quindi non esiste e non può esistere un “modello predittivo”. Già vediamo quotidianamente le lacune dei modelli che cercano di simulare l’evoluzione del clima (che è solo uno degli elementi in gioco); per non parlare del puntuale fallimento di quasi tutti modelli economici.
In realtà si lavora su indicatori, modelli parziali e dati empirici da cui si possono estrapolare delle tendenze evolutive che consentono di delineare degli scenari più o meno probabili. Ma soprattutto conosciamo bene le leggi fondamentali dell’energia e della materia, le quali non ci dicono cosa succederà, ma ci dicono con assoluta certezza cosa NON succederà. Ecco perché possiamo tranquillamente affermare che un salvataggio in extremis della civiltà industriale per via tecnologica è quanto meno estremamente improbabile.
Ma come essere così categorici? Abbiamo appena detto che il sistema Terra non è modellizzabile ed è fuor di dubbio che lo straordinario miglioramento di strumenti e processi è esattamente ciò che oggi consente di vivere ad un numero di persone superiore alla somma di tutte le generazioni precedenti messe insieme, da quanto H. sapiens esiste; oltretutto con un livello ed una durata di vita mediamente assai superiori che in passato.
Anzi, si può affermare che è proprio grazie allo sviluppo della tecnologia che la nostra specie esiste; se i nostri remoti antenati non avessero imparato prima a scheggiare sassi e poi a fare il fuoco oggi sulla Terra non ci sarebbe niente di simile a noi. Dunque perché pensare che la tecnologia non potrà risolvere i problemi del presente e del futuro, come a fatto con quelli del passato?
Perché il progresso tecnologico non è una variabile indipendente, frutto esclusivamente dell’ingegno umano, bensì il prodotto di un contesto che lo rende possibile e lo alimenta. In particolare, dipende dalla disponibilità di energia e di servizi eco-sistemici. Dissipare energia è infatti ciò che consente l’elaborazione, l’accumulo e la conservazione di informazione (sia sotto forma di bit che di pagine, di arte e di costruzioni, di computer e telefoni, di denaro e quant’altro). I gli ecosistemi naturali compensano l’aumento di entropia che inevitabilmente deriva da questa dissipazione, evitando che la Vita si dissolva nel caos.
In altre parole, da un lato il progresso tecnologico, da cui ci si aspetta una riduzione dei consumi energetici, è frutto di un aumento dei medesimi; dall’altro, la tecnologia ha consentito alla nostra nicchia ecologica di occupare oramai oltre la metà della Biosfera, minando alla base i processi di riduzione dell’entropia che solo la Biosfera e nessuna tecnologia, neppure teorica, potrà mai realizzare. E di questo possiamo essere scientificamente del tutto certi dal momento che la temperatura media del pianeta aumenta e la biodiversità diminuisce.
Ma l’efficienza energetica? La dematerializzazione? Il disaccoppiamento? Anche senza andare a spolverare le venerande ossa di Mr. Jevons e di Mr. Watt, abbiamo tutti visto come l’efficienza dei motori a scoppio sia migliorata enormemente nei 50 anni scorsi, mentre i consumi di carburante e l’inquinamento relativo crescevano in modo iper-esponenziale. I computer di 20 anni fa pesavano 4-5 volte tanto quelli odierni ed avevano prestazioni oggi risibili; nel frattempo i consumi di elettricità e materie prime per costruirli e farli funzionare sono esplosi mentre la percentuale di riciclo è caduta assai vicina a zero, proprio perché oramai in ogni esemplare c’è troppo poco materiale perché valga la pena di recuperarlo. Intanto il numero di queste macchine è cresciuto tanto che le miniere sono ormai diventate dei mostri che devastano intere regioni e popoli. Perfino il consumo di carta negli uffici è aumentato, anziché diminuire come annunciato, mentre Internet assorbe oramai qualcosa come il 5% circa dei consumi elettrici mondiali, un altro dato in crescita esponenziale.
Quanto al disaccoppiamento fra PIL e consumi/emissioni, se andiamo a vedere i dati reali, troviamo che è stato verificato solo in pochissimi casi ed anche in questi è stato solo temporaneo e/o relativo (vale a dire c’è stato un aumento del PIL superiore a quello dei consumi/emissioni che, però, sono comunque aumentati). Ma per essere utile a qualcosa, il disaccoppiamento dovrebbe essere permanente, generale e assoluto (cioè dovremmo avere un aumento o una stabilizzazione del Pil a fronte di una diminuzione dei consumi). Soprattutto, il disaccoppiamento dovrebbe essere sufficiente. L’IPCC, che finora si è sempre dimostrato molto prudente nelle sue stime, valuta che per sperare di contenere il riscaldamento al di sotto dei 2 C° di media globale i paesi “ricchi” dovrebbero ridurre le loro emissioni di qualcosa come il 5% annuo, mentre gli altri paesi le dovrebbero stabilizzare ai livelli attuali o poco più. Al di fuori dei romanzi, non esistono tecnologie che possono fare questo e probabilmente non potrebbero neppure esistere.
Ma, si potrebbe obbiettare, l’Intelligenza Artificiale, il computer quantistico, i robot e le altre meraviglie della tecnologia prossima ventura? Proprio perché è roba che funziona, nella misura in cui uscirà dai laboratori per entrare nella società, aumenterà i consumi. Del resto, è esattamente questa la promessa di questi oggetti: mettere chi ne disporrà in condizione di fare cose finora impossibili. Il che, tradotto in termini scientifici, significa estendere ulteriormente la già obesa nicchia ecologica umana, riducendo quindi lo spazio ecologico a disposizione di tutte le altre specie (e degli umani che non ne disporranno). Cioè esattamente il contrario ciò che bisogna fare.
Insomma, i processi e gli strumenti sono migliorati e continuano a migliorare ed è fuor di dubbio che a scala locale possono mitigare ed anche risolvere molti problemi, ma a livello macro è proprio questo miglioramento che spinge la crescita dei consumi, della popolazione e, di conserva, anche dell’entropia.
Bene, ma se non abbiamo dei modelli previsionali affidabili, che senso ha fare un’affermazione del genere?
Bene, ma se non abbiamo dei modelli previsionali affidabili, che senso ha fare un’affermazione del genere?
Le ragioni sono molte e molte sono già state trattate su queste e su altre pagine. Mi limiterò quindi a ricordare alcuni punti essenziali.
1. La crescita della popolazione, della tecnologia e dell’economia sono tre fattori strettamente correlati e largamente sinergici (anche se in modo complesso ed in parte tuttora discusso) e tutti e tre dipendono dalla quantità di energia che è possibile dissipare. La qualità termodinamica delle fonti di energia disponibile sta diminuendo e continuerà a farlo, mentre la tecnosfera invecchia e la complessità dei sottosistemi socio-economici cresce. Questo significa che la quantità di energia necessaria per estrarre e distribuire energia (anche rinnovabile), per manutenzionare la tecnosfera e per far funzionare le società sta aumentando e continuerà a farlo, lasciando sempre meno energia netta a disposizione dell’economia e della ricerca scientifica, anche se i consumi globali continueranno a crescere. La tecnologia può mitigare tutto ciò, ma non impedirlo.
2. Il clima sta rapidamente peggiorando e continuerà a farlo comunque, generando sempre maggiori costi economici e sociali, ma soprattutto devastando quel che resta degli ecosistemi semi-naturali (ecosistemi del tutto naturali non esistono già più) riducendo ulteriormente i servizi ecosistemici.
3. I servizi eco-sistemici sono quelli che assicurano gratuitamente che il Pianeta rimanga abitabile e dipendono dall’integrità degli ecosistemi. Stiamo distruggendo Biosfera ad un ritmo molto più rapido di quanto non stiamo incrementando le emissioni, anche nei paesi con emissioni di CO2 infinitesimali, sia totali che pro-capite. Fra peggioramento del clima e perdita di servizi ecosistemici vi è una stretta sinergia dal momento che un clima relativamente temperato è proprio il principale fra questi “servizi.”
4. Già in parecchi paesi anche importanti la combinazione di sovrappopolazione e peggioramento delle condizioni di vita ha portato o sta portando al collasso totale o parziale delle società e degli stati, con quel che ne consegue in termini di morte e distruzione.
Ognuno di questi 4 fatti, da solo, sarebbe probabilmente sufficiente a far tramontare il sogno di una “rivoluzione tecnologica” capace di salvare lupi, capre e cavoli. Ma non solo sono contemporanei, sono anche sinergici.
Insomma, la tecnologia risolve “problemi”, cioè trova soluzioni tecniche per fare cose che prima non si potevano fare. Ma noi non abbiamo un “problema”, siamo piuttosto in una “brutta situazione” da cui non possiamo uscire facendo qualcosa che prima non potevamo fare, semmai il contrario.
Il guaio è che ciò comporterebbe di pagare un conto salato in termini di benessere, di convinzioni, scelte etiche e modelli mentali, oltre che di vite. Un conto che nessuno vuole pagare.
La tecnologia ci aiuta moltissimo a rimandare il "redde rationem", ma a costo di far lievitare gli interessi passivi. E su questo non c’è tecnologia che tenga: più tardi pagheremo il conto, più salato sarà; più difficile sarà ricominciare per chi sopravvivrà alla fase acuta.
Anche di questo possiamo essere ragionevolmente certi, anche se non possiamo assolutamente prevedere quando, come e dove colpiranno le calamità.
Personalmente, ho sempre trovato spassoso che proprio fra i cultori della scienza e della tecnica si trovino tante persone che, pur competenti e colte, nel loro intimo pensano in termini magici che avrebbero fatto sorridere Agrippa di Nettesheim.
Bellissimo post, anzi grandioso post!.
RispondiEliminaMi sarebbe piaciuto poter assistere alla conferenza pisana (sia perchè Pisa è vicina a dove abito, sia perchè il tema m'appassiona).
Se fosse possibile, nei prossimi incontri pisani, sarebbe bello se ci fossero comunicazioni in anticipo su luoghi ed orari.
Anche perchè ci si potrebbe anche cavar fuori dei filmati per YouTube (se nessuno, non li avesse già fatti).
L'incontro è stato pubblicizzato, ma si vede non abbastanza. Speriamo di far meglio la prossima volta.
EliminaOh, complessivamente ho trovato questa pagina un bell'articolo, anche se con un taglio forse un po' troppo "apocalittico/disfattista". Mi permetto solo un'osservazione in merito a "la biodiversità diminuisce". Sarà anche per conseguenza di certi recenti discorsi del papa in merito agli "incroci" provvidenziali e salvifici. Discorsi che non sto a ricordare a chi legge, ché tanto è sicuramente molto attento e li conosce a menadito. Perché quello lì (il papa) è un influencer di un certo peso, e quando spara le sue pelosissime "stupidaggini" (in piena e colpevole consapevolezza) fa danni ben più gravi di quelli che può fare un pirletta come me, che conta come il classico due di picche a briscola.
RispondiEliminainfluencer della minchia. Oltre alle cavolate sugli incroci ha parlato dei peccati della gola e della lussuria, svelando una pochezza teologica agghiacciante. I gesuiti, da cui proviene quello lì, sono veramente da papa nero, come viene chiamato il rettore gesuita e mi pare che il progetto sia quello di trasformare definitivamente la religione della Chiesa da spirituale a materialistica. Robe veramente da anticristo e fine del mondo.
Eliminaha addirittura messo in San Pietro una statua di rame raffigurante un barcone di migranti. Secondo me è un cazzotto nell'occhio alla bellezza architettonica del colonnato pietrino, ma si sa che quello lì bada alla sostanza e non alla forma. Costi quel che costi.
EliminaForse ti può interessare questo: http://ugobardi.blogspot.it/2016/02/laudato-si-un-commento-tardivo.html
EliminaMarx:“La religione è il singhiozzo di una creatura oppressa, il sentimento di un mondo senza cuore, lo spirito di una condizione priva di spirito. È l’oppio dei popoli.”
EliminaPoi la disperazione non è un vizio capitale, perchè è la principale conseguenza dei vizi. Anche postuma.
A proposito di dittature, ma che vi hanno censurati? O è solo paura dei poteri forti? Con chi augura il suicidio, magari indotto, e la rieducazione coatta in istituto detentivo dei figli mica si può scherzare. Allora fate bene a non pubblicare ciò che scrivo, che non sarebbe la prima volta che mi scagliano contro l'apparato occulto e vi posso assicurare che non è piacevole, anche se ho già visto finire male diversi di quell'apparato, perchè il saggio attende sulla sponda di vedere passare i cadaveri dei suoi nemici. E devo dire che di alcuni mi è dispiaciuto pure, perchè in fondo brave persone, anche se facili al lavaggio di cervello. Per basso QI.
@ Anonimo 30 settembre 2019 05:11
EliminaIl bronzo costa uno stonfo, ed in Vaticano non è che difettino d'opere d'arte, come omaggio per lodare Dio. Se i soldi della statua di bronzo, fossero stati spesi in Africa per distribuire profilattici & pillole, sarebbe stata una cosa più utile, piuttosto che stare a rimenare sulla misericordia & accoglienza (fatta con i portafogli degli italiani, ma mai con quelli della Chiesa).
C'è un bel film, che dice tutto: -L'uomo venuto dal Kremlino-
https://it.wikipedia.org/wiki/L%27uomo_venuto_dal_Kremlino
Non solo Bergoglio non vende Assets (la mano morta pontificia vale circa 4MLD) ma ha pure messo un nuovo manager per portare il bilancio dello IOR (la cassa dello stato pontificio) in pareggio.
https://quifinanza.it/finanza/conti-in-rosso-in-vaticano-ior-taglio-spese/310975/
LOL
Insomma, per dirla in modo educato, la misericordia la si fà con il danaro degli italiani (ma non con quello dello stato Pontificio)
@ mago29 settembre 2019 10:24
Avremo modo di scoprire presto ;-) se la profezia di Malachia è una minkiata, oppure no :-)
https://it.wikipedia.org/wiki/Profezia_di_Malachia
Bergoglio ha disintegrato teologicamente l'apparizione di Fatima, tuttavia non ne ha rimosso il culto.
https://www.antoniosocci.com/distrutto-anche-fatima-messaggio-della-madonna-nella-foto-bergoglio-piedi-davanti-al-ss-sacramento-al-solito-linginocchiatoio-lasciato-inutilizzato/
Ora io dico: su questi eventi prima li valuti e poi o ci credi, oppure non ci credi.
Se non ci credi, riapri un processo di valutazione scientifica alla luce dei grandi progressi della scienza fatti in 100 anni, ed eventualmente cambia il giudizio sull'evento, rimuovendone il culto.
Ma fare il Cerchiobottismo, Cattolico, inventandosi cose, è proprio ridicolo, nel XXI secolo!.
Premetto, che la mia opinione: Lourdes è sicuramente un'apparizione Cristiana attinente a Maria, l'evento di Lourdes è totalmente diverso da quanto accaduto in Fatima. Fatima non ritengo che sia un evento Cristiano attinente a Maria, bensì valuto che Fatima sia un evento UFO (l'ennesima dimostrazione di visite ETH alla Terra).
http://paleocontatto.blogspot.com/2018/04/fatima-100-anni-dopo-la-chiave-del.html
http://paleocontatto.blogspot.com/2018/04/ri-ricostruzione-alternativa-di-fatima.html
sintesi podcast: https://youtu.be/bVzx0DfE0mQ
allora anche gli UFO fanno miracoli. Chiediamo a Bergoglio di istituire la festa di Sant'UFO e dedicargli qualche chiesa per il culto.Poi avete notato che Bergoglio fa rima con orgoglio, cioè superbia. Il fatto che rifiuti di inginocchiarsi potrebbe essere esplicativo, a meno che non faccia come me, che non posso per dolori ai ginocchi.
Eliminaa parte che la biosfera ha già subito un tremendo tracollo fin da metà degli anni '80, quando le temperature degli oceani hanno cominciato ad aumentare, mentre prima erano rimaste sempre stabili e il sistema degli eco equilibri ha cominciato a degradarsi velocemente con ondate di calore sempre più frequenti e più roventi, l'affermazione che la tecnologia ha sostituito la Divina Provvidenza è contenuta nella 1° tentazione del deserto, nella quale il demonio invitava Gesù a trasformare le pietre in pane. E' ciò che sta facendo l'uomo con i fosfati e i concimi chimici. La strada è iniziata, cosa ha causato fin ora si sta osservando, dove ci o vi porterà non lo so, ma, a vedere i primi effetti, non dovrebbe essere nulla di buono. Non bisogna essere un grande mago come Agrippa di Nettesheim per accorgersene. Basto anch'io.
RispondiEliminaBravo Jacopo, bellissimo articolo. Tu riesci ad argomentare razionalmente cose che io mi limito ad intuire. Il tutto in perfetta sintonia con la teoria cancrista: l’evoluzione del nostro cervello ha dato vita al sapere scientifico, che ci ha consentito di rompere l’equilibrio della biosfera, ma che non è in grado di ricomporlo su basi artificiali. Erano interventi culturali di questa levatura che mi auguravo venissero elaborati quando scrissi che “il mio auspicio è che questa opera di approfondimento sia fatta propria da altri studiosi, con competenze e conoscenze superiori alle mie” (“Il Cancro del Pianeta” p. 215). Posso avere l’onore di ospitare questo tuo articolo nel blog “Il Cancro del Pianeta”?
RispondiEliminaSono d'accordo con quanto l'articolo mi sembra che affermi : che l'aumento di tecnologia non può migliorare la brutta situazione in cui siamo, e che più a lungo ne faremo uso, più pagheremo il conto, e più salato questo conto sarà.
RispondiElimina.----
Mie considerazioni :
1. Il conto lo pagheranno soprattutto e forse solo le ultime generazioni (nati dal 1960 in poi)
2. Attualmente 7 miliardi e 700 milioni di esseri umani vivi, rappresenta circa il 7% di tutti gli esseri umani vissuti in ogni tempo (Carl Haub del Population Reference Bureau)
2 Ecosistemi del tutto naturali: forse qualcuno ne esiste ancora nella foresta Amazzonica.
3 Io sono disposto personalmente a pagare gran parte del conto il più presto possibile, a condizione che la brutta situazione sia descritta senza veli sui media di tutto il mondo ogni giorno, in prima pagina, obbligatoriamente, come è successo per gli avvisi di pericolosità delle sigarette e del tabacco, e che i politici mettano la soluzione alla brutta situazione in cima ai lavori da fare SUBITO, e si portino e soprattutto ATTUINO vere soluzioni, a livello globale (che non è il Green New Deal, invece è la Decrescita di popolazione e consumi, io la chiamo Regresso).
Tiziano
proprio poco fa un politico parlava di aumentare il reddito ai lavoratori, i consumi e gli investimenti, oltre alla popolazione. Non mi pare molto in accordo colla riduzione dell'entropia. Ma non ci si deve meravigliare, perchè è una perfetta sconosciuta.
EliminaAnonimo, non essere così ottimista. Le tue tre righe sottintendono l'ignoranza, il che a sua volta sottintende la possibilità di una qualche forma di assolutoria buona fede da parte di chi prende le decisioni improprie che vediamo prendere (*).
EliminaPersonalmente sono fermamente convinto che incapacità e ignoranza non siano caratteristiche ascrivibili a chi è riuscito a raggiungere certe posizioni, a chi riveste certi ruoli. Costoro SANNO, meglio di te e di me, e se non sanno hanno comunque un giro di consulenti alquanto ferrati, quindi non possono essere disinformati. I provvedimenti ai quali mirano sono sì provvedimenti deleteri, ma sono deleteri in modo ponderato e mirato, con obiettivi ben chiari e piena consapevolezza di premesse, processi e conseguenze. Il che dovrebbe dare un'idea della levatura etica tanto dei decisori, quanto dei consulenti che li indirizzano. La "buona fede" che potrebbe abbinarsi ad uno stato di ignoranza è fuori discussione, ed è un errore ravvisarne anche la più remota possibilità.
Così la vedo.
(*) nel "quartetto" che riporti, a mio avviso gli elementi impropri sono solo due: l'aumento dei consumi e quello della popolazione
Anonimo, non essere così ottimista. Le tue tre righe sottintendono l'ignoranza, il che a sua volta sottintende la possibilità di una qualche forma di assolutoria buona fede da parte di chi prende le decisioni improprie che vediamo prendere (*).
EliminaPersonalmente sono fermamente convinto che incapacità e ignoranza non siano caratteristiche ascrivibili a chi è riuscito a raggiungere certe posizioni, a chi riveste certi ruoli. Costoro SANNO, meglio di te e di me, e se non sanno hanno comunque un giro di consulenti alquanto ferrati, quindi non possono essere disinformati. I provvedimenti ai quali mirano sono sì provvedimenti deleteri, ma sono deleteri in modo ponderato e mirato, con obiettivi ben chiari e piena consapevolezza di premesse, processi e conseguenze. Il che dovrebbe dare un'idea della levatura etica tanto dei decisori, quanto dei consulenti che li indirizzano. La "buona fede" che potrebbe abbinarsi ad uno stato di ignoranza è fuori discussione, ed è un errore ravvisarne anche la più remota possibilità.
Così la vedo.
(*) nel "quartetto" che riporti, a mio avviso gli elementi impropri sono solo due: l'aumento dei consumi e quello della popolazione
Postilla (chiedo scusa per il doppio intervento).
Qualcuno si è accorto come viene coltivata l'ignoranza non in alto, ma laddove stanno i portafogli paganti, al livello base? Ad esempio, qualcuno ha notato la pubblicità che millanta la disponibilità di una prodigiosa auto ibrida a consumo zero? Sì, hai letto bene: quello si dice negli spot.
Anche la pubblicità è complice nei processi di devastazione ambientale. Interventi restrittivi sull'uso della pubblicità per creare senso di ineguatezza, aspirazioni, sogni, modelli irrealizzabili e invariabilmente altisonanti... interventi che abbassino il livello di aspettativa, riportandolo entro limiti più concreti che inducano ad essere soddisfatti con meno. E' possibile, è auspicabile: la soddisfazione non è tanto nell'avere molto, bensì nell'avere quel che serve (in primis) e quel che si desidera -- se non si soffia sul fuoco del desiderio cretino, la vita si fa più soddisfacente perché si può rallentare la corsa verso gli obiettivi inarrivabili e rilassarsi godendosi quel che si ha. Un incubo per i mercati, un sogno per i consumatori, che potrebbero finalmente tornare ad essere un po' più persone.
Ce lo vedete un governo che fa una cosa del genere? Di destra o di sinistra? Ecco, questo è già in sè un desiderio irrealizzabile. Mi pento di averlo espresso e mi autocensuro. :)
Ottimo articolo di Simonetta, come al solito!
RispondiEliminaSolo un appunto sull'idea, espressa anche in altri pezzi, che i disagi che comporterebbero interventi realmente utili a fermare la catastrofe, non sarebbero accettati e/o porterebbero a rivolte e simili. Si e no. Non so se essere d'accordo e quanto su questa affermazione. La mia perplessità deriva dal fatto che negli ultimi decenni, e attualmente in modo parossistico, si sono fatti sopportare alle popolazioni, soprattutto occidentali, abusi inconcepibili in altre epoche, e tuttavia praticamente nessuno se ne è accorto e se ne accorge e men che meno hanno dato origine a rivolte. Già adesso viviamo in una delle peggiori, se non la peggiore delle dittature mai concepite. È vero che c'è il lubrificante del consumismo edonistico, tuttavia se la stessa violenza sotterranea fosse stata usata per "buoni fini", non so in quanti si sarebbero ribellati.
Guido.
In relazione a quanto scritto sopra,chi ha voglia di farsi venire un travaso di bile, legga questo:
Eliminahttps://amp.today.it/economia/bollo-auto-aumento-tassa.html
Ormai sono senza vergogna. Amministratore delegato Volvo.
Ma se la gente avesse un minimo di nerbo, non andrebbe a prenderlo dov'è? Altro che rivolte.
Chi ha fede preghi. Che sia abbreviato questo tempo.
Guido.
Lo scoppio di rivolte dipende solo in parte dal peggioramento delle condizioni di vita. Ci sono molti altri fattori in gioco. Un esempio macroscopico e attualissimo è il Venezuela: la gente muore di fame e fugge, ma non si ribella. Non voglio qui far polemiche politiche, né discutere una situazione che conosco pochissimo. Voglio solo dire che effettivamente è vero che le popolazioni possono tollerare molto senza ribellarsi.
EliminaGuido, io ho una pessima opinione del nostro attuale assetto politico, ma se vuoi avere un'idea di cosa sia una dittatura ti consiglio di andare a fare un viaggetto, anche non lontano. Per esempio potresti andare in Egitto e chiedere in giro cosa sia successo a Giulio Regeni.
EliminaE questo, per esempio?
Eliminahttps://www.quotidianovenaria.it/cronaca/venaria-festeggiati-alla-mandria-i-25-anni-dell-aib-piemonte-ricordando-airaudi-e-bertrand-15038
Anche in altri tempi c'erano corpi di volontari in stretta sinergia con organi dello stato, ecc.
Vedo che le petizioni non sono servite a niente: siamo ai decreti attuativi.
Quale differenza con Stalin?
Perché certo che non attentano più direttamente alla vita (anche perché non trovano resistenza, ma la trovassero?), però anche una vacca alla catena rischia di meno la morte rispetto a un animale libero.
Guido.
Questo conferma quello che vado dicendo.
RispondiEliminaLa tecnologia offre maggiori servizi, ma richiede anche molta energia,
infatti, in futuro avremo bisogno di molta più energia di quanta ne consumiamo adesso.
Per produrre più energia non necessariamente si ha un maggiore consumo di risorse e maggiore inquinamento, se si passa dall'energia chimica (combustibili fossili) a quella nucleare a fusione.
Chiaramente, produrre Energia dalla Fusione Nucleare non coi i metodi che stanno provando adesso, in quanto si spera sempre che funzioneranno, ma non avranno mai un presente.
Per produrre energia abbondante è necessario trovare nuove strade, conoscere meglio le leggi della Natura; morale della favola, torniamo sempre alla mia soluzione:
è necessario che la scienza faccia un grande passo in avanti e sono sicuro che è possibile farlo!
Sono sicuro perché già alcune leggi della Fisica ho scoperto che sono sbagliate e ho sviluppato quelle più corrette, ma sono solo all'inizio di un lungo viaggio.
Quando anche voi vi renderete conto che NON esistono altre vie fattibili e reali (sognare è bello, ma la realtà è un'altra cosa), capirete che chi ha delle buone idee per lo sviluppo scientifico, VA FINANZIATO! Aiutato! per il bene VOSTRO!
Ricordo che dieci o quindici anni fa si faceva un gran parlare di un progetto pilota dai risultati sorprendenti. Il progetto si chiamava Kitegen, e chi se ne occupava non perdeva occasione di enfatizzarne l'efficacia sorprendente, già operativa nei modelli in scala ridotta. Pareva che almeno a livello regionale potesse essere relativamente imminente l'implementazione di un impianto più grande, che avrebbe garantito rese di tutto rispetto, che avrebbe indotto nelle amministrazioni un "effetto domino" di costruzione d'altri impianti analoghi.
EliminaA quindici anni di distanza, infatti, in quella regione gli impianti Kitegen hanno completamente soppiantato le centrali termiche, che sono totalmente scomparse. Un miracolo della tecnologia delle energie rinnovabili a impatto zero.
Sarcarsmo a parte (solo parzialmente "cattivo") e con tono più neutro: che fine ha fatto il progetto Kitegen?
https://www.saipem.com/it/media/news/2019-03-13/saipem-accordo-con-kitegen-tecnologia-di-generazione-energia-da-vento-alta
EliminaNo señor,
EliminaKitegen non ha fatto nessuna "fine", né mai ne farà, se chi gli ha dato credito non spenderà
[per la Legge di Brandolini (1)]
almeno DIECI volte altrettanta energia di quanta ne ha spesa nel dargli credito:
"Attualmente è allo studio il progetto Kitegen per la
produzione di energia eolica tramite grandi aquiloni
pilotati in grado di intercettare i venti d’alta quota [2]
-----
1: https://www.google.com/search?q=legge+brandolini&oq=legge+brandolini&aqs=chrome..69i57.10070j0j4&client=ms-android-alcatel&sourceid=chrome-mobile&ie=UTF-8
2: mi dispiace non riesco a copincollare indirizzo pdf, cmq era nientemeno che tale L. Mercalli, quello col fiocchetto.
La questione torna a sottolineare la richiesta, a fronte di maraviglie, di misure: semplici, comprensibili, e soprattutto espresse in Unità di Misura SI (Sistema Internazionale).
Saluti.
R
kitigen, fusione fredda, calda, FV, eolico, rinnovabili, Anche Pulvirenti, tutti alla ricerca dei surrogati e succedanei dell'oil. E siamo messi bene.
EliminaScusate ma non ho voglia di tornare a sciropparmi relazioni tecniche che probabilmente non sarei in grado di comprendere.
EliminaIn parole semplici: Kitegen OGGI (a quindici anni di distanza da quel che mi ricordo) funziona o non funziona? Esistono centrali, anche di piccole dimensioni, CONCRETAMENTE funzionanti, produttive, redditizie? Quanta gente riforniscono e dove?
Che poi, se non vengono puniti adeguatamente, questi propalatori di false speranze ci rifanno: l'amico col fiocchetto, per esempio, uscito indenne dal supporto al Kitegen, ci riprova con ISWEC [1] -naturalmente, senza fornire misura alcuna.
EliminaDa voci di corridoio, pare che ISWEC e Kitegen, sotto l'egida di SAIPEM, lavoreranno insieme a aerogeneratori, a pannelli fotovoltaici, e a "sistemi" indeterminati di accumulo di energia, per utilizzare le piattaforme dismesse nel Mare Adriatico ... ora, che Kitegen è un bidone, è chiaro da sempre; sfido chiunque a *dimostrare* (fornendo uno storico di produzione) che non sia un bidone anche ISWEC.
In conclusione:
-1: non c'è barba di scienziato immune dall'illudersi;
-2: nessuno pagherà per avere fornito false speranze (oltre ad aver sprecato un'occasione unica per dire le cose come in effetti stanno, quale la trasmissione "Scala Mercalli");
-3: nessuno (nes-su-no! Ma-i!) si sente in dovere di cercare di ridurre il dànno procurato, magari scrivendo UN articolo (se non i dieci richiesti dalla Legge di Brandolini sopra richiamata) di ritrattazione per ogni articolo scritto a supporto dell'illusione stessa.
Sennò, poi, è inutile che ci si chieda come siamo arrivati al Lunacomplottismo: ci siamo arrivati così, semplicemente,
soffiando nella tromba della Illusione.
Saluti d'Alta Quota (diecimila metri; ossignùr, ma come si fa?!?!)
R
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1: https://www.gii-idraulica.net/rewec3-e-iswec-scala-mercalli
---
PS: non è stato difficile sgamare il Kitegen; alla domanda "quanta energia ha prodotto codesto apparato"?" il Kitegenio in Capo rispose "Quaranta chilowatt" ... eh, ma scusa eh! ma che fai, confondi Energia con Potenza?
Idem con ISWEC: "Quanta energia ha prodotto codesto appara' "
"E perché lo vuole sapere?"
Ma come perché lo voglio sapere!
Per capire se funge o se è un bidone, noh? Cmq ho bell' e capito.
Cerchiamo di essere pragmatici ed obiettivi:
Eliminahttps://it.wikipedia.org/wiki/Kite_Wind_Generator
Quel "coso con il paracadute per aria, sospinto dai venti troposferici" deve lavorare sui 10.000 metri di altitudine, con una larghezza della vela di 4.000 – 5.000 km per avere una potenza media di 2 kW al metro quadrato (a circa 54 km/h) e un numero di ore annuali pari a circa 7000 (un anno ha 8760 ore). Per poter funzionare, deve stare sempre sui 10mila metri di quota.
.Quel coso è CONTRARIO ALL'INTERESSI ENI (Eni vende gas) ed ENI finanzia con sovvenzioni tutti i politici italiani.
.Quel cose è CONTRARIO ALL'INTERESSI ENEL (che ha centrali a gas) ed Enel finanzia con sovvenzioni tutti i politici italiani.
.Quel coso è CONTRARIO ALL'INTERESSE TERNA che ha elettrodotti ed in caso d'incidenti, ci sarebbero corti in zone di montagna.
.Senza contare le influeze dei partiti, sulle nomine dei cda ENI, ENEL, TERNA....
.Quel coso è CONTRARIO ALL'INTERESSE ENAC, dato che dovrebbe creare tante NOFLY ZONE dato che i paracadute non hanno luci di posizione e sarebbero immensi, ancorchè i paracadute fossero di 500mt oppure 5km. Il territorio italiani è piccolo, montuoso, stretto, tappezzato di aerovie, ci sono un sacco di limitazioni sui droni giocattolo con massa superiore ai 250gr, che necessitano di trasponder e luci e corso online, e che hanno un tempo di volo di 10minuti... figuriamoci cosa avrebbe da dire ENAC su delle robe giganti da 500mt-5km a 10mila metri perennemente online 24H.
.Poi ci sono vincoli paesaggistici (se quei cosi fossero messi sugli appennini e sulle Alpi) dato che si vedrebbero per aria enormi cosi scuri che farebbero ombra. Le cose non cambierebbero se si mettessero in mare su delle barche oppure su delle isole.
.C'è poi il problema della non continuità della fornitura, quando aree cicloniche si muovessero o restassero stagnanti (già come oggi, a causa del calo della velocità dei jetstream) quei cosi non potrebbero volare.
LOL
Saranno sicuramente finanziati, nel new deal verde fosforescente proteso in un nuovo umanesivo, qualcuno si beccherà un sacco di finanziamenti per aprire una "start up" e poi farà un bonifico su un c/c in Svizzera, da cui finanzierà i partiti del new deal verde, per la loro campagna elettorale.
@chip 65CO2: "Quel coso è CONTRARIO ALL'INTERESSI "...
EliminaNon c'è bisogno di fare del complottismo.
Il Kitegen non funziona semplicemente perché la Fisica che ci sta dietro non lo permette.
Il cavo che sostiene l'aquilone per arrivare a 10000 m di altezza, deve essere:
lungo -> e se è lungo è anche pesante ed elastico;
se è pesante -> deve essere anche resistente e per essere resistente deve essere più spesso;
se è più spesso -> è anche più pesante.
Quindi, c'è una zavorra da reggere con i venti, che toglie energia.
L'aquilone (l'ala) per sopportare venti forti e quindi produrre molta energia, deve essere molto resistente e quindi spessa;
se è spessa -> vuol dire che sarà anche pesante.
Altra zavorra da reggere.
Morale della favola, la zavorra sarà un peso notevole costante, i venti no.
I venti sono turbolenti e quindi, sarà difficile manovrare un aquilone, ad una distanza di 10000 m, con una grossa corda (pesante e resistente) che è anche elastica (se no si rompe, e questo la rende anche meno manovrabile).
E per tutta una lunga serie di motivi di natura Fisica.
Quindi, evitiamo di fare del complottismo e guardiamo semplicemente alla realtà.
Come vedi, "chip CO2", la cosa più importante è saper fare la giusta analisi e non quella di raccogliere tonnellate d'informazioni che ti creano solo confusione.
Ultimo, giuro (salvo alzate di palla irresistibili, naturalmente)!
EliminaErrata:
"3): nessuno (nes-su-no! Ma-i!) si sente in dovere ..." ecc;
Corrige: almeno uno c'è!
Ed è tanto contrito di essersi lasciato imbambolare che invece di infierire lo vorrei consolare: scialla, succede a tutti (o quasi); guarda me, per esempio: chi se lo immaginerebbe che una volta credevo nei Motori Magnetici? Comprai addirittura una trentina di calamite, da tanto che ero convinto.
Sicché quando arrivò la Fusione Fredda ero già vaccinato:
"Ué, guaglio', cosa misurate?"
"Calore anomalo, cumpa'"
"E ... e neutroni, niente?"
"Neutroni? Ma quandomai?"
"Raggi gamma?"
"Uuuh, quelli, dionescampi-e-liberi!"
"Bravi, bravi; barra al centro e macchine avanti tutta".
R
D'accordo. Capito. Un pacco. Grazie.
Elimina@ ALESSANDRO PULVIRENTI 3 ottobre 2019 18:51
EliminaNon è nessun complottismo, è un fatto che tutti i partiti becchino soldi da ENI, ENEL, TERNA e che il cda di tali aziende abbia SOLIDE radici politiche.
Per il resto, la tua Analisi è corretta, ma è statica: potrebbero sorgere nuovi materiali, leggeri e superresistenti di cui già oggi vi è traccia.
Cavi sintetici derivati dalla tela dei ragni (sostituiranno il kevlar)
https://www.smartweek.it/il-materiale-del-futuro-viene-dalla-seta-di-ragno/
https://www.focus.it/tecnologia/innovazione/creata-ragnatela-super-resistente
Cavi sintetici di nanotubi al grafene (sostituiranno l'acciaio)
https://www.focus.it/tecnologia/innovazione/tra-scienza-e-tecnologia-grafene-e-futuro
http://corriereinnovazione.corriere.it/2015/10/16/ragni-abbeverati-grafene-loro-tela-resistente-come-l-acciaio-684144c6-7404-11e5-846d-a354bc1c3c5e.shtml
https://www.ildolomiti.it/ricerca-e-universita/ragni-nutriti-con-grafene-e-nanotubi-di-carbonio-e-la-ragnatela-diventa-piu
Si potrebbe aprire l'ascensore spaziale della NASA per le orbite basse, rendendo obsoleti tutti i lanciatori chimici
https://www.focus.it/scienza/spazio/il-giappone-sta-per-testare-un-prototipo-di-ascensore-spaziale
http://newton.corriere.it/PrimoPiano/News/2004/08_Agosto/30/ascensione_spaziale.shtml
Un Tethered potrebbe essere più utile, poi potrebbe sparare l'energia prodotta in orbita, con un laser sulla Terra, per riutilizzarla. Ma i problemi di sicurezza sarebbero enormi, s'immagini se il laser colpisse una metropoli!.
https://it.wikipedia.org/wiki/Satellite_Tethered
https://www.dronezine.it/68713/ricaricare-i-droni-mentre-volano-con-raggi-laser-e-diamanti-sintetici/
"Gli umani sono una delle poche specie che esplorano sempre, anche se non ce n'è bisogno", ha detto Landgraf. "[Abbiamo] avuto molto successo con questa strategia. Avrebbe senso cambiarlo? Non credo."
RispondiEliminahttps://www.livescience.com/how-many-humans-could-live-moon.htm
spazio 1999 era una serie televisiva di quando avevo 15 anni o poco più, probabilmente pensata dopo lo sbarco lunare. Si ipotizzava che nel giro di pochi anni (1999) la luna sarebbe stata colonizzata. Sappiamo com'è andata. Della serie: "mai fare i conti avanti all'oste".
"Gli umani sono una delle poche specie che esplorano sempre, anche se non ce n'è bisogno", ha detto Landgraf. "[Abbiamo] avuto molto successo con questa strategia. Avrebbe senso cambiarlo? Non credo."
RispondiEliminahttps://www.livescience.com/how-many-humans-could-live-moon.htm
spazio 1999 era una serie televisiva di quando avevo 15 anni o poco più, probabilmente pensata dopo lo sbarco lunare. Si ipotizzava che nel giro di pochi anni (1999) la luna sarebbe stata colonizzata. Sappiamo com'è andata. Della serie: "mai fare i conti avanti all'oste". Lo spirito della frontiera stavolta non ci ha portato a colonizzare nuove terre o altri mondi, ma a distruggere quello che avevamo. Bravi davvero.
Intendiamoci sul progresso. Non è progresso questo?
RispondiEliminahttps://drive.google.com/file/d/1XgMzd_d3wlbbOh89JYvvsVCJOFkZDGAG/view
E che male può fare?
Sorvoliamo sul green new deal. Ammesso che si faccia, tra 20-30 anni sarà un ammasso di ruggine impossibile da smaltire.
Ah, fantastico, se si apre il link con Firefox viene fuori la lenticchia d’acqua, che pare sia la pianta del futuro, altrimenti col copia e incolla esce il succo di foglie, estratto proteico e non solo già inventato due secoli fa ma mai valorizzato se non nella nostra epoca come integratore per bambini denutriti. Due miracoli tecnologici in un sol colpo.
Eliminahttps://notiziescientifiche.it/lenticchie-dacqua-saranno-il-cibo-del-futuro/
EliminaSulle tracce della lenticchia d’acqua.......
Oh, adesso basta con queste fosche previsioni di catastrofi.
EliminaC’è la Mankai
https://www.paginemediche.it/benessere/alimentazione-e-dieta/mankai-o-lenticchia-d-acqua-il-nuovo-superfood
Ma guarda te, il caso....
http://abc-kroos.nl/eiwitten/
Elimina" è possibile produrre almeno 20 tonnellate di lenticchie d'acqua (sostanza secca) per ettaro all'anno.
Il confronto delle lenticchie d'acqua produce, rispetto alla soia, la coltura proteica più conosciuta e coltivata
per ettaro, all'anno, fino a 10 volte più proteine.
E questo senza l'onere ambientale che sarebbe causato dall'agricoltura intensiva o dalla zootecnia.
Inoltre, gli anatroccoli hanno il vantaggio di non avere perdite di conversione: per ogni chilo di proteine di manzo sono necessari in media 10 chili di proteine vegetali come mangime per animali".
Si può utilizzare pure come biomassa.
Se coltivata con la tecnica idroponica può essera impiegata per l'alimentazione umana.
http://www.fao.org/ag/AGAinfo/resources/documents/DW/Dw2.htm
Ultimo. Questo è un articolo serio.
Eliminahttps://agronotizie.imagelinenetwork.com/bio-energie-rinnovabili/2018/06/04/bioraffinerie-di-lenticchia-d-acqua/58887
Vi è tecnologia a fin di bene e tecnologia a fin di male.
RispondiEliminaIl fatto curioso è che, sovente, la tecnologia sia chiamata a neutralizzare quelle problematiche provocate dallo sviluppo tecnologico medesimo.
Ad esempio: un terreno risulta piuttosto inquinato a causa della elevata presenza ivi rilevata di sostanze di origine chimico-industriale, ossia elementi intrinsecamente connessi all'applicazione delle tecnologie; per risolvere tale problematica, la tecnologia, quasi paradossalmente, ritorna sulla scena per offrire agli addetti del settore le scoperte più recenti atte a bonificare quel dato terreno.
Ordunque, quando vi è da giudicare la tecnologia, sarebbe saggio essere prudenti, ponderati e non essere in preda a stupide eccitazioni futuristiche ed assurde pseudonostalgie primitiviste. Si valuti caso per caso, tecnologia per tecnologia.
Ben venga la geoingegneria (aerosol), qualora quest'ultima scienza si rivelasse realmente capace quantomeno di contenere le conseguenze letali del surriscaldamento globale. L'ingegneria tecno-genetica, invece, applicata sulle altre specie animali e sulle specie vegetali, è da condannare in quanto mira a disturbare le caratteristiche ed i ritmi naturali; con quale arroganza l'essere umano osa modificare in laboratorio le strutture genetiche di altri esseri viventi?!
Non dimenticatevi mai di ciò che è scritto sulle Georgia Guidestones (che costituiscono i Sacri Comandamenti della futura Era Ecologista): "Non essere un cancro per il pianeta... lascia spazio alla Natura!".
Un sondaggio amarissimo, per Greta Thunberg. Già, perché gli italiani sono ambientalisti soltanto a parole. È quanto emerge dalla rivelazione firmata da Antonio Noto e pubblicato su Il Giorno di domenica 29 settembre. Tutti in piazza, soprattutto gli studenti, la maggior parte riconosce l'emergenza climatica ma nessuno ha intenzione di fare nulla. Si parte da un dato: secondo il 63% del campione la questione ambientale è sì un'emergenza. Ma è quando si chiede allo stesso campione se è disposto a fare sacrifici le risposte, per Greta, sono una metaforica mazzata. Il 77% "confessa" di usare plastica monouso; il 64% afferma di non voler ridurre saponi e detersivi; il 59% non ha intenzione di ridurre l'uso dell'automobile; il 58% non intende sacrificare l'aria condizionata; infine solo il 53% afferma di fare sempre la raccolta differenziata. Italiani ambientalisti solo a parole. E una indiretta conferma arriva anche dal fatto che il 58% del campione interpellato da Noto ha un parere "positivo" su Greta, solo i 27% dice di averne uno "negativo". Già, ma dalle parole ai fatti...
RispondiEliminahttps://www.liberoquotidiano.it/news/italia/13509136/greta-thunberg-sondaggio-antonio-noto-abitudini-italiani-ambientalisti-solo-parole.html
il sessantotto non ha fatto nemmeno un graffio al monolite capitalistico. Penso non glielo farà nemmeno l'ambientalismo. Quel poco che faranno i governi del 1° mondo, nel quale religione e politica in realtà remano contro, sarà ampiamente vanificato dagli altri 7 mld di locuste. L'unica possibilità di rallentamento è, per il paradosso di Jevons, una drastica riduzione delle risorse disponibili al capitalismo, ma come abbiamo visto con gli attacchi missilistici all'Arabia, questa è ancora lontana. Greta fa male a prendersela cogli adulti consumatori, ma non ha scelta, perchè prendersela colle elitè, sarebbe ricalcare il trend sessantottino, che sappiamo tutti com'è finito. E sicuramente nè io, nè voi avremmo mai saputo di lei, se avesse scelto l'attacco diretto. Le sue lacrime e la sua disperazione sono sincere, ma contro il capitalismo non servì nemmeno la rabbia del '68, contro cui furono mobilitate tutte le forze militari e di polizia disponibili. Con lei basterà mobilitare i media, tanto i quasi 8 mld di locuste sono dalla nostra parte, pensano i capitalisti. Quindi , a meno di un evento imprevisto ed imprevedibile, continuerà a fare la parte di Alice colla Regina Rossa nel paese delle meraviglie.
EliminaBasta ricordare che il festival di Woodstock, una delle icone della protesta che include il '68 fu una organizzata da dei promoter di alcune case discografiche che avevano fiutato l'affare….. (Sergio)
Eliminail '68 che ho vissuto, non era quello dei figli dei fiori con relative canne ed oppioidi vari, ma quello delle assemblee, occupazioni, proteste e rivolte. Che poi ci fosse quello che lo faceva per circuire le femmine era naturale, ma di quello che lo faceva, so essere morto dopo una vita esagerata.
Elimina"Il tempo è galantuomo" - come si dice. Senza voler offendere il vissuto personale, la parte della "femmina circuita" la fatta proprio il movimento.
Elimina(Sergio)
Si sono accordati con Saipem
RispondiEliminahttps://www.saipem.com/it/media/news/2019-03-13/saipem-accordo-con-kitegen-tecnologia-di-generazione-energia-da-vento-alta
Simonetta dice tutto..difficile fare meglio o aggiungere qualcosa..
RispondiEliminaForse, ma dico forse, un abbozzo previsionale potrebbe essere fatto mediante il grafico dei 'limiti della crescita'..
Il grafico non dice quando collassiamo ma la diminuzione dell'inquinamento e quindi della produzione industriale, sommato alla scarsità di risorse ha come effetto una diminuzione di persone e beni disponibili a testa e quindi..
Abbiamo una quindicina d'anni per invertire rotta..oppure la natura e la storia faranno il proprio corso.
Credo anche che la possibilità di una Eco-dittatura non sia un'ipotesi così campata in aria..
Rinunceremo al caffè a New York nella versione 'soft' o rinunceremo a tutto ciò che non è prodotto con fonti rinnovabili..nella versione più dura?
https://www.ilmeteo.it/notizie/meteo-lorenzo-luragano-dei-record-sta-per-minacciare-leuropa-ecco-quali-sono-i-veri-rischi-per-litalia
Eliminala storia si sta dipanando davanti ai nostri occhi, volenti o no, e non ce ne accorgiamo. Siamo troppo preoccupati dal nostro edonismo.
@ stefano1 ottobre 2019 17:23
RispondiEliminaUna forcella temporale di stima, Limits to Growth la fornisce, al momento lo studio non ha ancora sbagliato
https://it.wikipedia.org/wiki/Rapporto_sui_limiti_dello_sviluppo#Tesi_del_rapporto
"Se l'attuale tasso di crescita della popolazione, dell'industrializzazione, dell'inquinamento, della produzione di cibo e dello sfruttamento delle risorse continuerà inalterato, i limiti dello sviluppo su questo pianeta saranno raggiunti in un momento imprecisato entro (1972) i prossimi cento anni (2072). Il risultato più probabile sarà un declino improvviso ed incontrollabile della popolazione e della capacità industriale."
Direi che anche se 100 anni è una forcella elevata, e per l'economia è la frontiera del lungo del periodo (si pensi alle differenze che corrono dal 1/1/1900 al 1/1/2000) sia IPCC quanto i climatologi (critici di IPCC a causa delle stime troppo conservative, fatte con trend lineari che non collimano con le osservazioni che hanno scatter esponenziali) il crash, per IPCC dovrebbe esserci dal 2100 mentre per gli altri climatologi intorno al 2050.
Se ricordo bene, lo scenario base di LtG dava un inizio della flessione della produzione verso il 2030, ma è uno scenario possibile, non una previsione. Da una parte il sistema economico globale ha dimostrato un'estrema resilienza, il che induce a pensare che resterà a galla ancora per decenni. Diciamo il 2050, tanto per dire una cifra quasi a caso.
EliminaIl sistema contiene però dei punti di leva e delle soglie non quantificabili che potrebbero, invece, scatenare un collasso incontrollabile già nel giro di pochi anni. Chi vivrà vedrà.
@ Jacopo Simonetta 3 ottobre 2019 20:37
EliminaSe il modello World3 non ha previsto cose importanti, come collasso URSS e la levata della Cina, IMHO vuol dire che:
1-non funziona, oppure
2-ha una granularità troppo grossa.
Costruire linee continue nei grafici, ragionando di futuro, è una cosa CONCETTUALMENTE sbagliata.
Costruire scatter con punti discreti, invece ha un senso logico.
Sembra una banalità formale, ma dentro questa raffigurazione formale, c'è la premessa nel primo caso la presunzione d'imporre un futuro unico. Mentre ad uno scatter di punti c'è una tendenza, che può contenere anche rapide virate, causate ad esempio da guerre.
1-Ci sarebbe da discutere per ore ed ore, se il collasso dell'URSS e trasformazione in CSI è un collasso, oppure una trasformazione violenta da economia collettivista ad economia di mercato. Per come la vedo io, IMHO è un collasso vero e proprio: l'URSS è collassata per sforzo bellico nella guerra fredda e carestie. Dalle ceneri del collasso (che non è esplosa per un pelo una guerra civile, solo perchè la Siberia è piena di risorse) è poi nata la CSI.
2-La levata della Cina, è incominciata quando è entrata nel WTO, i paesi del I°mondo hanno iniziato a delocalizzare in Cina, i cinesi hanno importato tecnologia ed hanno iniziato a fare una rivoluzione industriale applicando un modello capitalista (e non il modello dell'economia di mercato), questo spiega come sia possibile che il comunismo-maoista di tipo dirigista e senza libertà positive e negative, possa convivere con un modello capitalista molto aggressivo.
3-tempi economici di 100 anni, sono troppo lunghi per l'economia.
L'economia prima di tutto è una scienza sociale e non è una scienza certa.
Anche lo scenario planning, non propone stime oltre i 50 anni, figuriamoci valutazioni di futuro da 100 anni. Ragionare di futuro a 100 anni, è una cosa che sta nel dominio della Fantascienza, con futuristi sfrenati da una parte e futuristi curiosi che invece lasciano testimonianze del proprio tempo per i posteri con le Time Capsule.
Ragionare di futuro a 100 anni, IMHO non è fare Economia, è fare fantascienza.
Se ti casca un meteorite in testa e scassa mezzo pianeta, il modello World3 non lo potrebbe prevedere.
Uno scenario planning invece si.
@ Jacopo Simonetta 3 ottobre 2019 20:37
EliminaI modelli chiusi, hanno tutti i limiti dei modelli chiusi, che vanno bene nelle scienze certe, ma nelle scienze sociali i modelli chiusi vanno sempre interpretati.
4-Proiezioni demografiche da 100 anni, sono IMHO esercizi statistici sterili.
100 anni è un lasso di tempo che è molto oltre la frontiera del lunghissimo periodo dell'economia.
Nemmeno lo scenario planning (che si occupa di futuro lontano) in un planning più sfrenato, quasi mai supera i 50 anni.
Di solito si va per 10, 20, 30 anni. C'è una ragione ben precisa se non si va oltre i 10-30 anni: l'economia è una scienza sociale, la prima cosa da guardare sono le mutabili. Le mutabili di misurano male, è tutto quello che sta dentro al PESTEL oltre alle soprese strategiche (ossia eventi ad alto impatto ed impredicibili). Lo World3 l'analisi PESTEL non sa nemmeno dove stia di casa...
Io vi sono amico, ma la ragione del perchè Aziendalisti ed Economisti ignorano i modelli World3 di lunghissimo periodo, è anche proprio per l'assenza della gestione PESTEL, che è per lo meno l'analisi minima da fare, per esplorare il futuro, che è fuori range dalle extrapolazioni numeriche.
Costruire modelli matematici con curve univoche, in archi di tempo da 100 anni, IMHO vi porta lontano dall'economia che prima di tutto è una scienza sociale. Troppo positivismo, vi porta su tangenti che vi portano in orbita :-) facendovi perdere il conatto con la realtà, su cui invece si poggiano i piedi, ossia per terra.
Secondo me, dovreste non superare i 50 anni di previsione temporale.
Dovreste aumentare la granularità altrimenti, roba come World3 serve a poco.
Dovreste iniziare a distanziarvi dai meccanicismi sfrenati perchè è il contesto che induce cambiamenti, l'umanità s'adatta con politiche reattive, sono pochissime le aziende pro-attive che comunque non pianificano oltre i 20 anni. I militari vanno un po' oltre, ma per ragioni militari e sono fanaticamente attenti alle frontiere tecnologiche per non subire soprese strategiche.
Insomma, dovreste far elaborare ai vostri modelli come output:
A-delle famiglie di curve composte da punti nel discreto
B-sopratutto i modelli dovrebbero sfornare delle catene di markoviane sui path e futuri possibili.
Esplorare 50 anni di futuro è cosa dura, servono necessariamente dei ventagli d'opzioni osservati in un dominio del possibile, dove anche le opzioni osservate più in dettaglio, non sono mai circostanze uniche e certe, ma sono aleatorie, ed appartengono sempre ad una famiglia d'opportunità comuni ma non identiche.
Discorso aziendalista cervellotico che riscritto in termini matematici: l'analisi umana sforna scenari in un numero limitato che appartengono ad N. La realtà del divenire storico, invece concretizza un unico contesto che appartiene ad R.
Ultimo spunto, di tipo Fantascientifico, dentro un contesto "brain storming" per far riflettere sui 100 anni :-) futuri di un futuro non noto e non scritto.
EliminaAd esempio, ragionando con il mio immagianario amico alieno Ezezel, protagonista di tanti miei racconti di fantascienza, è emerso che l'I.A. aliena, valutava quanto segue:
Nella WWIII a prima restrizione, esisteva un’alta probabilità di un salto di restrizione, per cui gli eventi bellici si sarebbero probabilmente confusi con le dinamiche cinetiche attese nella WWIII a terza restrizione: le deflagrazioni con armi atomiche tattiche e strategiche, sarebbero state pesanti in Asia. Successivamente su tale linea di futuro, nessuna WWIV sarebbe mai successicamente detonata.
Sulla WWIII a seconda restrizione, le cause di salto di restrizione verso la "WWIII a terza restrizione" sarebbero state poche e con una bassa probabilità. Sulla WWIII a seconda restrizione, le deflagrazioni atomiche in Asia sarebbero state elevate, ma sull’Impero Gengiskano i Defenders avrebbero fatto esplodere poche armi atomiche, come giusta rappresaglia per l’annichililazione degli aggressors della Repubblica del Gange, a causa dei già tanti morti causati dalla WWIII. In prospettiva storica però, su questa linea di futuro, poteva esserci un alto rischio, di una Quarta Guerra Mondiale (tra USA vs Impero Gengiskano) a causa di banali politiche reattive a soppressione del residuo eccesso demografico. I sentimenti di rivalsa dell’impero gengiskano per aver perso la WWIII a seconda restrizione, nonché il maggiore accesso dell'impero gengiskano alla risorse in Siberia (causato dall'annichilazione della repubblica del Gange) potevano essere forti cause di una probabile e successiva Quarta Guerra Mondiale.
:-)
Per cui, il path storico della WWIV poteva essere presente, solo sul sentiero degli eventi successivi alle varianti di WWIII a seconda restrizione, ma non sulle altre. Tuttavia, poichè ad oggi, la WWIII in Asia è solo probabile, non ci sono ancora segnali d'Early Warning Univoci che indichino la sua ineluttabilità e quale tipo di contesto militare e su quali saranno le coalizioni dei defenders/aggressors, non è possibile predirre ne esiti, ne dinamiche, tantomeno predirre oltre la WWIII. Però si può offrire ventagli d'opzioni nel dominio del possibile, che con azioni pro_attive, potrebbero orientare la freccia della storia.
Bel post, ho capito cosa voleva dire
RispondiEliminahttps://ugobardi.blogspot.com/2011/09/effetto-seneca-perche-il-declino-e-piu.html
c'è però da tenere presente che: il modello descrive un mondo chiuso, senza innovazioni, dando per scontato che il mondo sia composto solo da paesi dei I°mondo.
Invece, il pianeta terra è per lo meno composto da 3 tipi di paesi: I,II,III mondo e questi aggregati hanno contesti diversi, che vanno modellizzati in qualche modo, perchè lo sviluppo socio-tecno-militare-economico è diverso nei 3 mondi. Far partire i saggi di crescita in diversi punti della curva normale, potrebbe essere uno spunto, per approssimare queste profonde differenze.
La Tecnologia: ora io non sono per niente dell'idea che la Tecnologia sia la Provvidenza, so benissimo che esistono molti limiti alla Tecnica & Tecnologia (limiti fisici, economici, giuridici, sociali, mlitari, persino etici...) la Tecnologia può tuttavia permettere di far traslare in avanti la curva delle risorse, allontanando il collasso, tramite il meccanismo della crescita dei prezzi delle risorse, le quali al loro crescere scatenano l'uso di beni succedanei.
Il problema centrale, a mio avviso sta nella Demografia del pianeta terra.
L'aspetto sorprendente di Word3 è che simula con ottima approssimazione il sistema realem così come verificato a posteriori, malgrado non prevedesse in alcun modo eventi maggiori come il collasso dell'URSS ed l'assurgere della Cina a potenza globale. Questo vuol dire che hanno centrato il cuore del sistema. A mio avviso, contiene un solo errore strutturale: incorpora la teoria della transizione demografica che è probabilmente sbagliata, o, perlomeno, non è di applicazione generale come si crede. Ma ciò avrà effetto solo sulla fase calante delle curve.
EliminaLa buona notizia è che se la teoria demografica fosse sbagliata, avremmo molte maggiori possibilità di sopravvivere (come specie) per i prossimi secoli. E perfino qualche possibilità di ricostruire delle civiltà.
World3, non Word3
EliminaSull'aspetto demografico vorrei segnalare una ricerca piuttosto strana ma significativa..
EliminaPraticamente, nel mondo, sta calando moltissimo il desiderio sessuale..desiderio addirittura ai minimi livelli tra gente giovane.
E' vero che riguarda in particolar modo l'occidente ma i numeri sono da brivido (se ritrovo l'articolo lo posto..).
Praticamente internet, chat, amore virtuale, pornografia, produrranno tutti insieme un decremento delle natalità ulteriore nei paesi sviluppati..ma una volta raggiunti anche i paesi meno sviluppati non ci sarà bisogno, a quanto pare, di scervellarsi troppo.
Comunque, anche tra il sesso femminile (che frequento per forza di cose a lavoro) noto negli anni una sostituzione (devo dire preoccupante) delle persone con le cose..
Le donne, anche giovani, non parlano di uomini (ok in mia presenza ma anche tra di loro, alcune hanno confessato..) ma di vestiti, scarpe, instagram, torte..e poi i soliti problemi col marito..con la parte erotica che appare quasi distaccata, nascosta o forse semplicemente persa.
E pensare che negli ambienti lavorativi che ho conosciuto (almeno fino agli anni '90) era tutto un proliferare di 'storie' tra colleghi..bah..roba che oggi si presenta con una rarità così accentuata che la 'storiella' fa quasi notizia..
Non voglio dire che un ambiente simile sia da esaltare..dico solo che almeno dimostra rapporti umani 'vivi'..cosa di cui ci si lamenta moltissimo nei posti di lavoro (non di non fare l'amore ovviamente..ma di avere un contatto diretto e perchè no, fondare una bella amicizia con i colleghi).
Aveva ragione Woody Allen..perderemo tutto..anche il deisderio sessuale..
Con una crescita esponenziale, c'è molto poco che la Tecnologia possa fare, perchè i danni da Inquinamento (inquinamento, danni cambiamento climatico, danni per interazioni umane violente ecc...) cresceranno rapidamente, esponenzialmente, in un contesto di scarsità. Per cui la crescita Demografica sterilizza l'effetto della tecnologia, quanto accelera l'usura dell'Inquinamento (man mano, che s'allarga il benessere, perchè s'erode e distrugge il capitale, creando le premesse per guerre, le quali risolvono il problema, perchè abbattono drasticamente il problema demografico).
RispondiEliminaCon una curva Demografica planetaria "calante", ancorchè in un contesto con risorse date (che però si rinnovano ad un determinato tasso), il benessere del I°mondo, s'andrebbe allargando anche ai paesi del II°,III°mondo, i quali potrebbero avvicinarsi ai tenori di vita del I° mondo, nella fase di saturazione dei propri mercati potenziali, purchè il totale del cap delle curve logistiche di I,II,III mondo, non causasse tssi di erosione del capitale, ben superiori ai tassi di rinnovo (per innovazioni tecnologiche e succedanei).
Occorrerebbe IMHO una curva demografica mondiale calante :-)
E' l'esatto opposto del trend attuale.
Il trend demografico è potenzialmente una variabile controllabile dall'umanità, ma nel contesto mondiale attuale, la demografia è una variabile incontrollata, quindi il suo trend non è controllabile e non è ristornabile con politiche pro-attive.
Il trend demografico è però ristornabile con politiche reattive:"la guerra è la continuazione della politica con altri mezzi..." la mietitura di miliardi di vite umane, farà IMHO evaporare rapidamente il problema della sovrappopolazione.
Occorrono circa 1000 anni alla natura per riassorbire naturalmente i gas serra (ammesso che il clima terrestre, non cada nella buca Hot House Earth), quindi nel lunghissimo periodo tra il 2050 ed il 2100 è lecito supporre che:
-Poichè il mondo è composto da Stati Nazionali, saranno tantissimi gli stati nazionali che si dissolveranno nel XXI secolo, e con loro la relativa popolazione, tornando a forme di società pre-industriali e ben lontane dallo stato di diritto (che nella storia umana, è una breve e rara eccezione).
-Oltre il 2100 e per tutto il XXII secolo, i danni da climate change s'espanderanno a magnitudi massimi, in un contesto demografico già falcidiato da guerre, nei decenni precedenti. E' possibile che in questo contesto, detonino ripetutamente altre guerre regionali (politiche reattive sul residuo eccesso demografico), indotte da climate change e sovrappopolazione e scarsità a causa degli alti danni da climate change.
ma IMHO
-Oltre il 2100 e per tutto il XXII secolo, è anche possibile che la mietitura demografica delle guerre nei decenni precedenti, abbia abbassato così tanto il livello demografico, da non far esistere nel 2100s un eccesso demografico, rispetto alle poca sostenibilità in un pianeta piagato dai danni da climate change. In questo caso, non è illogico immaginare la diffusione mondiale di politiche pro-attive (controllo demografico mondiale) per evitare la detonazione di nuove guerre. Politiche che dovrebbero durare per 1000 anni, in attesa di un recovery climatico naturale del pianeta. In questo lontanissimo ed ipotetico scenario di staticità demografica dal XXI°secolo sino al XXXI°secolo, è possibile immaginare un potenziale miglioramento dei tenori di vita delle popolazioni meno fortunate, purchè il tasso di consumo planetario delle risorse, resti molto minore del bassissimo tasso di rinnovo delle risorse (rinnovo naturale & scoperte per innovazioni tecnologiche)
Lets wait and see... :-)
La guerra è il peggior modo per far abbassare la popolazione mondiale,
Eliminalo sanno benissimo, tanto è vero che non si fa mai una guerra a un Paese povero da cui non potrai ottenere nemmeno risorse energetiche/minerarie.
Uccidere le persone con le bombe (anche atomiche) è il metodo più dispendioso, energeticamente parlando, che sicuramente NON verrà usato.
In un futuro mondo con limitate risorse energetiche, non si sprecherà l'energia per costruire bombe che fanno poche vittime.
Se non si risolverà il problema energetico, è molto probabile che la popolazione verrà semplicemente ridotta di numero, dalla fame (mancanza di risorse).
E' ipotizzabile uno scenario come quelli post apocalittici, dove ci sono città abbandonate con tante persone che si nascondono e cercano cibo rubando, mentre ci saranno zone off-limits in cui vivranno i pochi ricchi.
Alcuni film post-apocalittici l'hanno saputo prevedere per bene, guardatene.
Quindi, caro "chip 65C02", tieniti per te le tue previsioni sballate.
Se guerre nucleari ci saranno, sarà solo nella fase iniziale, poi, basta risorse per le guerre energivore, si andrà con pallottole e bastoni.
(Un detto: "io non sò come verrà fatta la 3a guerra mondiale, ma sono sicuro che la 4a guerra mondiale sarà fatto con pietre e bastoni!")
è paradossale che il green new deal venga sponsorizzato da economisti e banchieri, che evidentemente ci vedono la possibilità di farci sopra tanti affari. Di fatto come può venire la soluzione dalla stessa parte da cui è venuto il problema?
Eliminahttps://en.wikipedia.org/wiki/Nicholas_Stern,_Baron_Stern_of_Brentford
Della serie gli scienziati non contano un fico secco.
http://ocasapiens-dweb.blogautore.repubblica.it/2018/12/07/legge-di-brandolini-again/
Le COP perseguono ideali ambientalisti, ma sono governate da economisti e banchieri. Il papa, novello Brancaleone da Norcia, con l'enciclica "Laudato sì" sembrava pure lui farlo, poi si lancia a spada tratta verso la globalizzazione e la sovrappolazione, perchè, parafrasando il grande Gasman, continua con quel "Dio lo vuole". arrogandosi il diritto di sostituirsi a Dio, che è il peccato di satana. Sì, con questi salvatori siete messi proprio di un bene.
è paradossale che il green new deal venga sponsorizzato da economisti e banchieri, che evidentemente ci vedono la possibilità di farci sopra tanti affari. Di fatto come può venire la soluzione dalla stessa parte da cui è venuto il problema?
Eliminahttps://en.wikipedia.org/wiki/Nicholas_Stern,_Baron_Stern_of_Brentford
Della serie gli scienziati non contano un fico secco.
http://ocasapiens-dweb.blogautore.repubblica.it/2018/12/07/legge-di-brandolini-again/
Le COP perseguono ideali ambientalisti, ma sono governate da economisti e banchieri. Il papa, novello Brancaleone da Norcia, con l'enciclica "Laudato sì" sembrava pure lui farlo, poi si lancia a spada tratta verso la globalizzazione e la sovrappolazione, perchè, parafrasando il grande Gasman, continua con quel "Dio lo vuole". arrogandosi il diritto di sostituirsi a Dio, che è il peccato di satana. Sì, con questi salvatori siete messi proprio di un bene. Se avete una fede, cominciate a pregare. Se non l'avete, fatevela venire.
Alessandro,
Eliminal'altra volta ti ho un po' strapazzato, guarda cosa ti ho trovato per farmi perdonare:
http://theoildrum.com/node/2516#more
Peccato che non sia aggiornato, ma le conclusioni mi sembra che tengano ancora: cento milioni/anno di morti soprannumerarie, per una settantina di anni -salvo un breve picco intorno ai *duecento* milioni/anno ... per rientrare a un miliardo, naturalmente se vogliamo rientrare a due miliardi i numeri cambiano, ma la sostanza resta quella: fame e malattie, con qualche aiutino da guerre e guerricciole.
Saluti.
R
Riassunto (di A. Lichieri, su Gruppo Yahoo "Rientrodolce") dell'articolo su TOD;
EliminaCito:
1) Capacità di carico di un certo ecosistema è la popolazione di un certo
organismo che può essere sostenuto in quell'ecosistema
data la bioproduttività di quell'ecosistema.
2) quando la popolazione supera la capacità di carico essa deve
necessariamente o conquistare nuovi ecosistemi o ridursi o espandere
la capacità di carico dell'ecosistema stesso.
2) l'ecosistema in esame per il caso umano è l'intero pianeta e solo questo
quindi non è possibile colonizzare nuovi ecosistemi
3) la capacità di carico della terra è stata espansa dalla scoperta delle
risorse non rinnovabili ed in particolare del petrolio
4) il petrolio è prossimo al suo picco
5) la popolazione umana deve rientrare nel giro di un secolo ai livelli
precedenti alla scoperta del petrolio (circa 1 miliardo tenendo conto anche
del degrado determinato dall'overshoot)
La conclusione dell'articolo è catastrofica perchè il modello di evoluzione demografica non prevede come possibile un rientro dolce ma un die off con un picco della mortalità intorno alla metà del secolo.
Il modello non prevede che si possa mantenere la capacità di carico del
pianeta sostituendo il petrolio con altre fonti.
Fine citazione.
Ciao.
R
Alcune considerazioni:
Elimina1) L’articolo di theoildrum, come possiamo vedere, fa delle previsioni pessimistiche, infatti, per il 2019 attuale prevedeva già un calo di produzione di petrolio, popolazione ecc, cosa che non sta avvenendo.
2) Settanta anni è un periodo troppo lungo, nel caso che il fine fosse quello di rientrare a uno o due miliardi di persone in modo indolore, ma non è questo il problema;
3) Il problema è che: quando la popolazione ha fame, distrugge molto più velocemente l’ambiente di quando vive in prosperità, quindi, gli eventuali 2 miliardi di persone che dovrebbero rimanere, avrebbero un ambiente devastato, con una capacità di carico inferiore al miliardo di persone, con conseguente ulteriore numero di persone.
4) Il punto 2 l’hai ripetuto due volte. Voleva vedere se era attento? 😊
5) Anche se abbiamo solo questo pianeta (per adesso), la capacità di carico si può espandere se si ha abbanstanza energia (alla fine è sempre un problema energetico). Faccio un esempio: le piante sfruttano solo la superficie della Terra, se avessimo abbastanza energia potremmo fare delle serre a più piani (in Olanda già ci sono) e sfruttare l’energia elettrica per fornire la luce necessaria alla crescita delle piante. Se fai dieci piani, moltipli per dieci la capacità di carico di quel territorio.
6) Io conosco bene la crescita esponenziale di una popolazione (di pesci, nel mio caso).
Avevo un acquario di 80 litri con condizioni ideali di vita. Avevo dei pesciolini che si riproducevano ogni mese. Nel giro di poco tempo mi ritrovai con oltre 300 pesciolini (da 5 a 7 cm ciascuno). Era un ambiente che alla lunga non sarebbe stato sostenibile e sarebbe collassato.
Ho provato di tutto per farlo reggere, tipo:
a) Regalati la metà dei pesci agli amici. Nel giro di un paio di mesi eravamo nella situazione precedente.
b) Riduzione del cibo. I pesci iniziavano a distruggere le piante (distruzione dell’ambiente) e c’erano forme di cannibalismo. Ho dovuto ridare cibo a sufficienza.
c) Dovevo cambiare l’acqua tutti i giorni perché si sporcava velocemente. Questo non bastò e si diffuse una malattia (pandemia). Mi morirono oltre 30 pesci al giorno. Cercai di cambiare quasi tutta l’acqua e rimuovere completamente gli escrementi, ma la malattia continuò e nel giro di 10 giorni mi ritrovai solo con 3 pesci!!!
Gestire una popolazione (di pesci nel mio caso) che cresce velocemente, è quanto di più problematico da gestire, quando l’ecosistema è limitato.
Nel nostro caso, quello che farà ridurre la popolazione sarà la disoccupazione unita alla riduzione delle risorse.
Se invece vogliamo una soluzione positiva, basta investire nelle mie ricerche e io vi regalerò una Terra a testa dove potrete riprodurvi come conigli senza problemi! 😊
http://www.rinnovabili.it/energia/international-energy-outlook-2019/
EliminaRenato, anche sostituendo il petrolio con altre fonti (fantasia o realtà?) le emissioni continueranno a crescere alla grande. È l’Asia che sfora.
Ma di questa IEA, bisogna fidarsi?
Secondo me, no. Ma non sarei in grado di motivare. Si ha la sensazione di trovarsi in una situazione kafkiana dove mancano i parametri affidabili per ragionare.
Avevo giurato che era l' ultimo, ma con un caveat; "salvo palla alta irresistibile" ... e mi accorgo solo ora di una domanda di A. Pulvirenti rimasta in sospeso:
Elimina"4) Il punto 2 l’hai ripetuto due volte. Voleva vedere se era attento? 😊".
No, nessun trucchetto: copia-incollato pari pari (come del resto evidenziato da "cito" e da "fine citazione" all' inizio ed alla fine della citazione stessa, rispettivamente).
Spero che non mi si sospetti di modificare le citazioni che propongo, perché ciò mi costringerebbe a scrivere un haiku per poi togliermi la vita mediante sventramento rituale, per cui preferirei che questo sospetto -quand'anche sorgesse- non venisse espresso.
Saluti pignoleschi.
R
PS: MKS vuol sapere se Kitegen funziona; in breve, NO -salvo per particolari definizioni di "funzionare", tipo che qlcn ne ricava da campare; ma se vuole la risposta estesa
...
beh, dipende da quanto tempo ha da perdere: cinquemila, diecimila, venticinquemila battute?
Da' retta, MKS: rispàrmiatela, ti saranno grati tutti quanti, io compreso.
Anche Anonimo (oh Anonimi, ma una sigla no, eh? anche usa-e-getta, una faccina, un frego appena ...) 3 ottobre alle 18:08 vuol sapere da me se ci si può fidare di IEA; boh! Non sapevo nemmeno che esistesse!
@ ALESSANDRO PULVIRENTI 2 ottobre 2019 21:30
RispondiEliminaNon basta dire, non è vero, per falsificare qualcosa :-) bisogna informarsi, ti consiglio di documentarti un po:
https://archive.org/details/onthermonuclearw00kahn
https://www.anobii.com/books/Il_giorno_dopo/011b47b147c1adbda7
E' materiale della guerra fredda, ma è sempre molto utile, infatti: monopolio nucleare, splendido first strike, limitazione del danno nucleare, manipolazione del rischio, dominanza di escalation
http://mio-radar.blogspot.com/2019/04/theory-practice-of-security-conference.html
C'è tanta roba nella Difesa ABM e la triade nucleare è in realtà una quadriade
http://mio-radar.blogspot.com/2017/12/nuclear-weapons-and-space-weapons.html
http://mio-radar.blogspot.com/2018/03/nuclear-arsenal-vulnerability-and-new.html
Le armi nucleari tattiche.
https://fas.org/sgp/crs/nuke/RL32572.pdf
Poi, ti suggerisco d'andare a studiarti la guerra di corea, la guerra del vietnam, la dottrina NATO della difesa preventiva in Europa nella guerra fredda.
Che cosa hanno in comune?
Se trovi l'elemento in comune, saprai perchè le B61 (bombe atomiche a caduta libera, costruite nel 1960s, hanno testate tattiche non superiore ai 150kilotoni) gli USA le stanno aggiornando (e sottopotenziando la testata) per avere, una potenza di detonazione variabile, che potrà essere programmata prima della detonazione, avendo una forza di pochi kilotoni sino ad un massimo di 150kilotoni.
http://www.difesaonline.it/mondo-militare/nato-priorit%C3%A0-massima-allaggiornamento-delle-180-testate-nucleari-europa-50-delle
Chiedo scusa, rileggendo vedo che il riassunto non è di A.L, bensì è di L. Pardi.
RispondiEliminaR