giovedì 8 dicembre 2016

Trump: verso lo “Scenario 3”

Da “Cassandra's Legacy”. Traduzione di MR

Margarita Mediavilla ed i suoi collaboratori hanno svolto delle simulazioni del futuro usando i modelli della dinamica dei sistemi (vedete qui). Uno dei loro scenari, denominato “Scenario 3”, è basato sull'ipotesi di un ritorno della competizione fra nazioni, del protezionismo, della deglobalizzazione e cose simili. Lo Scenario 3 è il meno costoso in termini di energia richiesta, ma anche il più dannoso a livello ambientale. E, con l'elezione di Trump, sembra che ci stiamo dirigendo esattamente in quella direzione. Che altro vi sareste aspettati? (UB)

 
Di Margarita Mediavilla

La vittoria di Donald Trump, così come molte altre cose che sono avvenute in anni recenti (l'ascesa dell'estrema destra in Europa, il crollo del mercato asiatico, la Brexit, la guerra in Siria e in Yemen), mostra che stiamo seguendo il sentiero dello Scenario 3. Non avrebbe potuto essere diversamente, visto che i nostri “scenari” erano narrazioni che abbiamo usato per intravedere il futuro e l'energia ci ha detto che lo Scenario 3 era quello più realistico.


Gli scenari sono strumenti piuttosto comuni usati dalle Nazioni Unite e da altre agenzie internazionali per guardare al futuro dell'umanità, vengono usati per raggruppare le loro riflessioni intorno a visioni coerenti. Noi abbiamo chiamato "Scenario 3" una di queste visioni archetipiche che creano le agenzie internazionali (1) e che abbiamo usato nei nostri studi che confrontano i combustibili fossili disponibili soggetti a picco del petrolio con la domanda di energia attesa 2.

Lo Scenario 3 descrive un futuro di competizione regionale e il ritorno alla sovranità nazionale. Ipotizza che le regioni si concentreranno più sulla loro autosufficienza, sovranità nazionale e identità regionale, portando a tensioni fra regioni e/o culture. I paesi saranno preoccupati dalla sicurezza e dalla protezione, enfatizzando principalmente i mercati regionali (protezionismo, deglobalizzazione) e prestando poca attenzione a beni comuni, trattati ambientali internazionali e cooperazione per lo sviluppo. Lo Scenario 3 descrive un futuro di deglobalizzazione e conflitto che è, in gran parte, il discorso conservatore di Trump.

Altri scenari, come lo Scenario 1, parlano di ottimismo economico e di crescita alta. L'umanità è concentrata sul raggiungimento di mercati competitivi e libero scambio che alla fine porterebbe beneficio a tutti, correggendo le disuguaglianze sociali e i problemi ambientali. Lo Scenario 1 è lo scenario della globalizzazione. C'è anche lo scenario 2, quello del capitalismo verde, una versione amichevole dello Scenario 1, che dà la priorità alla protezione dell'ambiente e alla riduzione delle disuguaglianze usando i progressi tecnologici, la dematerializzazione e l'economia dei servizi e dell'informazione.

C'è anche un quarto scenario in gioco, lo scenario 4, che consiste nella versione amichevole dello Scenario 3. Nello Scenario 4 c'è un grande cambiamento dei valori. La società reagisce al consumismo assurdo e al disprezzo della vita. I cittadini e i paesi decidono di assumersi le proprie responsabilità facendo da esempio verde per tutti gli altri. L'enfasi sta nel trovare soluzioni regionali ai problemi sociali ed ambientali, di solito mettendo insieme cambiamenti di vita drastici con stili di governance decentralizzati. Lo Scenario 4 è lo scenario ecologico, quello dell'autonomia locale, della cooperazione e dell'open-source, il più vicino alle utopie del movimento della Decrescita.

Il problema è che gli Scenari 1 e 2 richiedono un sacco di energia, mentre lo Scenario 3 è quello che richiede meno energia, perché ha meno scambio e meno crescita economica. Anche lo Scenario 4 è uno scenario a bassa energia. La cattiva notizia è che lo Scenario 3 è cieco ai problemi ambientali e porta alla guerra per le risorse perché non c'è nessun cambiamento di stile di vita verso una società austera basata sull'energia rinnovabile. Lo Scenario 4 potrebbe essere un minimo sostenibile perché è il solo che investe nell'energia del futuro e non cresce molto.

La vittoria di Trump, così come molte altre cose, ci mostra che le opzioni del business as usual non sono più quello che chiamavamo business as usual. Non possiamo più scegliere fra globalizzazione neoliberale o una globalizzazione un po' più sociale di sviluppo sostenibile. In un mondo in cui l'energia sta diventando sempre più difficile da ottenere, questi scenari che minimizzano il consumo di energia sono quelli che hanno più probabilità di avverarsi. Ora le sole opzioni possibili sono lo Scenario 3 (Neocon, destra) o quelli che potrebbero emergere dallo scenario 4 (movimenti contro il consumismo ed ecosocialismo).

I partiti politici tradizionali di sinistra dovrebbero svegliarsi e smetterla di perseguire futuri che somigliano allo Scenario 2 e perseguire invece una globalizzazione un po' più amichevole e verde. Solo le opzioni politiche ben consapevoli dei limiti ecologici del pianeta possono essere un discorso solido contro i neoconservatori. In questo momento dobbiamo sviluppare un'alternativa politica basata su valori anti consumistici, sulla difesa della terra e dei valori della cooperazione. Solo questa alternativa può compensare le tendenze autodistruttive neoconservatrici che ci portano a pericolose competizioni per le risorse in un pianeta che sta seguendo una tendenza di costante degrado ecologico.

Margarita Mediavilla insegna presso la Scuola di Ingegneria Industriale dell'Università di Valladolid ed appartiene al gruppo di ricerca Energia, Economia e Dinamica dei Sistemi (GEEDS). E' anche impegnata nel progetto di ricerca della UE MEDEAS dedicato alla modellazione della transizione energetica in Europa.

1 Van Vuuren, D.P., Kok, M.T.J., Girod, B., Lucas, P.L., de Vries, B., 2012. Scenari di Valutazione Ambientale Globale: caratteristiche chiave e lezioni per l'uso futuro. Global Environmental Change 22, 884–895. doi:10.1016/j.gloenvcha.2012.06.001
2 Capellán-Pérez I, Mediavilla M, de Castro C, et al (2014a) Esaurimento dei combustibili fossili e scenari socio-economici: un approccio integrato. Energy 77:641–666. doi: 10.1016/j.energy.2014.09.063


41 commenti:

  1. Mah. Non mi convince. Bisognerebbe spiegare bene come sia che usando meno energia si fanno più danni (si può immaginare fonti più "sporche" o energia usata direttamente per distruggere invece che ottenere la distruzione come sottoprodotto dell'uso dell'energia per altri scopi). Poi come si fa a usare meno energia ma senza cambiare stili di vita? Anche quello andrebbe spiegato. Ancora, le curve nel grafico sono tutte "politicamente corrette", aumenta il pil e si stabilizza la popolazione, su valori più alti degli attuali. Infine si dice che la soluzione ai problemi, tutti, ambientali, sociali, ecc. Il paradiso in terra, è aumentare quello che già abbiamo, globalizzazione, governi mondiali, ecc. Ma non sono proprio queste le cose che ci hanno portato nel pasticcio in cui ci troviamo?
    purtroppo a me sempre più spesso viene da pensare che il mondo accademico stia vedendo minacciata la sua posizione elitaria, dove si è pagati, bene, per sviluppare le proprie passioni, mentre il resto della gente viene pagata, spesso male, per fare ciò che non vuole. E questa consapevolezza stia spingendo molti a pensare di più a scenari futuri personali piuttosto che globali.

    Guido.

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    1. Lei si domanda come si possa usare meno energia senza cambiare stile di vita. Se considera che la maggior parte delle merci viaggia per centinaia o migliaia di chilometri, basterebbe smettere di fare questa cosa idiota e di energia se ne risparmierebbe moltissima.

      Quanto all'aumento della popolazione, nello scenario n°1 alla fine la curva è quasi orizzontale. E secondo me subito dopo ci sarà la discesa.

      E poi mi perdoni ma... in quale punto esatto del post si dice che: "la soluzione ai problemi, tutti, ambientali, sociali, ecc. Il paradiso in terra, è aumentare quello che già abbiamo, globalizzazione, governi mondiali, ecc"?

      A me pare che dica esattamente il contrario.

      Alessandro

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    2. @ Alessandro

      Si, sono d'accordo sui trasporti. Ma appunto significherebbe deglobalizzare, politica che, da quanto si può capire, non piace all'autrice e neppure al prof. Bardi.
      Per il resto più leggo il pezzo più resto sconcertato. In effetti si può capire tutto e il contrario di tutto nello stesso momento. Quale sia la proposta di "soluzione", io, non riesco a capire.
      Torno a ripetere: mi pare tanto uno sfogo di chi ha paura.

      Guido

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    3. Cerchiamo di analizzare a livello idealista e poi a livello realista.

      L'ideale (secondo me):
      sarebbe un mondo in cui tutti ci sentissimo fratelli (globalizzazione), anche se con costumi e usi diversi (e culture), con minime disuguaglianze.

      Il problema che questo mondo richiede molta energia. Ci sono circa 5 miliardi di persone che vogliono aumentare il loro tenore di vita e sfortunatamente non ci sono le risorse.
      ---

      Il mondo reale:
      le risorse sono scarse e l'egoismo aumenterà sempre più (morte tua, vita mia). I grandi Paesi si spezzeranno, perché le zone più ricche non vorranno dividere quel poco che hanno con le zone più povere.
      Nasceranno una miriade di Paesi piccoli, alcuni con abbondanti risorse, altri senza risorse e quindi, costretti a fare la guerra ai Paesi più ricchi.
      ---

      Della serie: un mondo con poche risorse tende inevitabilmente a disintegrarsi e a collassare.

      Per avere un futuro migliore serve produrre energia, tanta energia!
      E nel frattempo raggiungere la pace sociale tra i Paesi del mondo, ma questo può avvenire solo in periodi di abbondanza di risorse ed energia.

      Limitare la crescita della popolazione e trovare modi sempre più efficienti di produrre energia sarà la priorità.

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    4. @ Guido

      Cosa piaccia all'autrice Margarita Mediavilla o al Prof. Bardi non lo so, quello che so per certo è che con meno energia (soprattutto con meno petrolio) la globalizzazione è bella che finita. Lei dice di non sapere quale sia la "soluzione" e le confesso che, se con questa parola ("soluzione") intendiamo quello che vorremmo fare noi, non lo so neanche io cosa succederà in futuro. Anche perché ognuno proverà ad imporre la sua "soluzione" agli altri.

      Il punto è che saranno i limiti (fisici!) a dividere quello che si può fare da quelli che resteranno dei sogni impossibili. E qui vorrei dire:

      @ Alessandro Pulvirenti

      Quando lei dice: "Per avere un futuro migliore serve produrre energia, tanta energia!", io non sono completamente d'accordo. Se consideriamo un contadino bengalese, la sua vità migliorerebbe sicuramente con più energia a disposizione. Se consideriamo un americano obeso, a lui invece gioverebbe consumarne di meno! E poi guardiamo al nostro tenore di vita. Basterebbe non far viaggiare lattuga e pomodori (per esempio) per centinaia di chilometri e risparmieremmo energia lasciando intatto il nostro tenore di vita.

      Alessandro

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    5. Il bello di chi conosce poco le problematiche energetiche è che rende semplice le cose complesse ed ha molte certezze... peccato che risultano essere sbagliate.

      @Alessandro: "Basterebbe non far viaggiare lattuga e pomodori (per esempio) per centinaia di chilometri e risparmieremmo energia lasciando intatto il nostro tenore di vita."

      Ci sono Paesi che per motivi climatici e per motivi di aridità del suolo non possono prodursi la Lattuga per conto loro, ma hanno del petrolio che possono scambiare.
      "Tu dare lattuga... io dare petrolio!"
      Ecco perché è nato il commercio internazionale.

      @Alessandro: "Se consideriamo un contadino bengalese, la sua vità migliorerebbe sicuramente con più energia a disposizione. Se consideriamo un americano obeso"

      E' vero, però è anche vero che se l'obeso Americano desse l'energia consumata in eccesso, a tutti i poveri del mondo, i poveri sarebbero ancora poveri (anche se un pò meno).
      Ho già fatto un articolo su uno dei miei siti, che è stato citato da Ugo Bardi su questo Blog (solo che adesso il sito è offline), con tanto di tabelle e grafici, facendo i vari calcoli.

      La realtà è molto più complessa.
      Ho capito che, per non ripetere sempre le stesse cose, è necessario un libro che le spieghi e lo sto scrivendo.
      Con Ricerche, calcoli, tabelle e grafici dimostrerò le false credenze che ancora ci sono.
      Appena sarà completo ve lo farò sapere.

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    6. Bene, non vedo l'ora di leggerlo!
      Saluti

      Giovanni

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    7. @ Alessandro Pulvirenti

      Non serve che lei mi spieghi perché è nato il commercio internazionale. È ovvio che l'Alaska o l'Africa sub-sahariana non sono gli ambienti più adatti all'agricoltura. Nel mio commento intendevo che dovremmo smettere noi, in Italia in particolare, a far viaggiare le merci a sproposito quando non ce ne sarebbe alcun bisogno. Per spiegarglielo meglio: “Noi fare viaggiare meno le cose, noi avere più petrolio”.

      Quanto all'esempio dell'americano obeso, è vero che ridistribuendo fra tutti i poveri quello che mangia lui otterremmo una ben magra porzione. Ma è anche vero che lui starebbe molto, ma molto meglio. E si risparmierebbe energia. “Tu mangiare meno, stare meglio e avere più energia”.

      La realtà è molto complessa, come giustamente dice lei, infatti non ha ben compreso quello che ho scritto nel mio commento. Pazienza.

      Ma c'è ancora una cosa che ci terrei a dirle. La prossima volta che non capisce qualcosa, magari chieda, si faccia venire qualche dubbio, invece di partire in quarta offendendo come ha fatto lei con la prima frase del suo commento. Perché, veda, ammesso e non concesso che sia vero che lei sa qualcosa, dire cose come: “Per non ripetere sempre le stesse cose è necessario un libro che le spieghi e lo sto scrivendo” non la rende certo simpatico. Anzi...

      Oltretutto, mi verrebbe da dire, tanta spocchia mi pare anche del tutto immotivata. Infatti in alcuno dei suoi commenti precedenti lei ha detto cose come: “La meccanica quantistica risulta errata quando trascura (non conosce) alcuni fenomeni”; e anche “Mentre la scienza attuale non sa spiegare perché il Be 8 non è stabile, con il mio modello diventa BANALE capire perché proprio il Be 8 NON è stabile”. Affermazioni piuttosto impegnative...

      Ora, siccome so che lei non è un fisico, e non ho trovato traccia di sue pubblicazioni nel campo della meccanica quantistica o della fisica nucleare, mi permetta di consigliarle di tenere un profilo un po' più basso. Ne guadagnerebbe in simpatia.

      Alessandro

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    8. @Alessandro: "Nel mio commento intendevo che dovremmo smettere noi, in Italia in particolare, a far viaggiare le merci"
      +
      "non ha ben compreso quello che ho scritto nel mio commento. Pazienza."
      +
      "La prossima volta che non capisce qualcosa"

      Carissimo Alessandro vedo che è parecchio permaloso, pazienza!
      Non sono io che non ha capito, ma lei! (così divento un pò più antipatico!)

      Se NOI Italiani riduciamo facciamo viaggiare meno le cose, risolviamo i problemi energetici mondiali?

      Quello che LEI non ha capito è che il problema E' mondiale e NON Italiano.

      E visto che lei segue con attenzione tutti i post precedenti, AVREBBE DOVUTO CAPIRE E SAPERE... ma pazienza!

      Riguardo le mie affermazioni impegnative...
      sà io faccio Ricerca Teroria anche se non ho una Laurea in Fisica!
      Molti premi Nobel in Fisica sono stati vinti da Chimici, ed io ho un diploma in chimica... (speriamo bene!)
      Comunque... può darsi che mi possa anche sbagliare, ma almeno l'impegno ce lo metto!

      Il tenere un profilo un pò più basso l'ho accetto come consiglio, però le dico che soltanto (magari illudendosi di aver trovato qualcosa) ti dà la carica per andare avanti... e non demoralizzarsi al primo commento negativo del permaloso di turno.

      E si rilassi un pò che la vedo troppo teso... si goda la vita... finché può!

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    9. Gentilissimo Alessandro Pulvirenti,

      Le sono sembrato permaloso? Il mio primo commento conteneva una innocente considerazione e non attaccava nessuno; il suo era pieno di offese e scritto con tono arrogante. E questo è un fatto. Ma pazienza. Sopravvivo anche se un ragazzo un po' irruento mi lancia addosso qualche insulto su un blog.

      Comunque, tornando all'argomento in questione, quando lei dice: "Se NOI Italiani riduciamo facciamo viaggiare meno le cose, risolviamo i problemi energetici mondiali?" e anche: "Quello che LEI non ha capito è che il problema E' mondiale e NON Italiano", cosa intende esattamente?

      Intende forse dire che: o facciamo cose che influenzino positivamente e istantaneamente tutto il mondo oppure tanto vale non fare nulla? Visto che il problema è mondiale devono essere "mondiali" anche le soluzioni?

      Io invece penso che se si può fare una cosa in un modo più efficiente è comunque un passo in avanti. Lo sappiamo che quello energetico è un problema mondiale ma, se è vero come è vero che gli sprechi e le inefficienze si ripercuotono su tutto il sistema, non potrebbe essere così anche per i comportamenti virtuosi?

      Noterà che non ho offeso nessuno, ma solo esposto un mio modesto punto di vista. Perché, veda, io tendo a diffidare dei tuttologi che sanno tutto e hanno una soluzione per ogni problema.

      Quanto all'invito a godermi la vita... la ringrazio ma, nel mio piccolo, lo faccio già ogni volta che posso. E auguro lo stesso anche a lei.

      Alessandro

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    10. @Alessandro: " io tendo a diffidare dei tuttologi che sanno tutto e hanno una soluzione per ogni problema."

      Io sono tuttologo tanto quanto lo è lei.
      Lei ha proposto una soluzione e io ho semplicemente detto che è inefficace.
      Per inefficace intendo dire che: può solo cambiare il problema in modo trascurabile.
      Ci sono azioni virtuose che si possono fare in Italia, ma che non possono essere fatte in altre parti del mondo. Non dico che non sono utili, ma lo riducono in modo trascurabile.

      Il commercio internazionale (per fortuna) è già in crisi da solo (si trasportano meno merci), perché oggi con un semplice smartphone che pesa intorno ai 100 g, si possono utilizzare servizi che prima richiedevano oltre 100 Kg di merce (cito solo la non più necessaria enciclopedia di carta).

      Quindi, spingere di più il progresso tecnologico (digitalizzazione) non fa altro che ridurre le merci da trasportare (sia internazionali che all'interno della stessa nazione).

      Chiaramente gli alimenti dovranno essere sempre trasportati, ma quando il costo del trasporto diventerà insostenibile, automaticamente si farà a meno di comprare i prodotti che arrivano dall'altra parte del mondo.

      Per quanto riguarda le offese... non è mia intenzione offendere e mi dispiace se qualcuno si sente offeso, ma, qualche volta tendo a punzecchiare... per evitare che questo blog diventi un mortorio... :-D

      io penso che se siamo su questo blog (per commentare o anche solo per leggere), è perché ci preoccupiamo del futuro e vorremmo qualche soluzione.

      Ci scambiamo delle opinioni e le valutiamo, cercando di capire quali siano le azioni migliori per evitare il peggio.

      Dal mio MODESTO (:-D) punto di vista,
      io sto percorrendo una strada (Ricerca Teorica di Fisica),
      altri ne percorrono altre, tipo: incentivare le rinnovabili.

      Siccome la SOLUZIONE definitiva al problema non sembra essere così semplice (dato che il problema è complesso); è giusto che si percorrano più strade e che ognuno poi porti quello che di buono ha trovato.

      Con affetto e simpatia... :-D

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    11. Mi inserisco in questa discussione consigliando un libro di orticoltura.
      http://www.ortodacoltivare.it/coltivare/giancarlo-cappello.html
      Si spera che dagli orti, coltivati secondo natura, nasca una nuova civiltà.
      Provare per credere.
      Angelo

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  2. MI permetto di suggerire il libro del grande storico e filosofo francese contemporaneo Alain de Benoist: Comunità e decrescita

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  3. https://www.youtube.com/watch?v=DVanwtya2JQ
    Un interessante documentario che fa capire come oramai tutto gira al contrario rispetto al comune buon senso.
    Angelo

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    1. Avevo già visto questo documentario, bello.
      Il Buon Senso, è quello che dovrebbe guidare ogni nostra azione, e ispirare tutti noi.
      Penso che il "Buon Senso" dovrebbe essere insegnato a scuola.

      Tiziano

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  4. lo scenario futuro sarà quello che sarà più consono alle lobby e al potere politico. Quindi scenario 1. A meno che non succeda qualcosa di imprevisto e immensamente catastrofico, come l'aumento di 2 m del livello del mare nel giro di pochi anni, che impedirebbe ai progetti di questi signori di dipanarsi come vorrebbero.

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  5. Se mi permettete, questo è uno sfogo :

    Sarebbe bello che l'idea del DGP (Gross Domestic Product, tradotto PIL Prodotto Interno Lordo) venisse sostituita da
    FIL (Felicità Interna Lorda),
    GIL (Giustizia Interna Lorda)
    SIL (Saggezza Interna Lorda)
    BSIL (Buon Senso Interno Lordo)
    RIL (Rispetto interno Lordo).
    .----
    Sarebbe anche bello che i confini degli stati venissero aboliti, nel rispetto dei confini nazionali.
    .----
    Sarebbe bello che la Globalizzazione venisse uccisa.
    .----
    Sarebbe bello che tutti noi tornassimo a ricordare che
    "La Terra non ci appartiene, noi apparteniamo alla Terra".

    Tiziano

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  6. Sarebbe così bello, che tutta l'ideologia che è alla base dell'uso di una cosa talmente idiota, che è il "denaro", sparisse in un puff !

    Tiziano

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  7. OT: Centrali nucleari, l'Authority francese ai media: "Siamo molto preoccupati"

    http://www.repubblica.it/esteri/2016/11/23/news/energia_nucleare_l_authority_francese_ai_media_siamo_molto_preoccupati_-152635725/

    Le previsioni (della mia palla di cristallo) danno come probabile zona del prossimo incidente nucleare: l'Europa.
    I due Paesi più probabili sono: Francia e Ucraina (nuovamente!).

    Della serie: l'Italia potrà anche scegliere le fonti energetiche più pulite al mondo, ma se il tuo vicino di casa (Paese) ha altre idee, i problemi li piangiamo tutti.

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    1. infatti le centrali turbogas italiane stanno viaggiando a tutto gas (eufemismo) per sostituire le 12 nucleari francesi spente per precauzione. L'energia del futuro dovrà essere per forza il risparmio, altro che 120 mln di barili die per far girare un'economia di spreco, inutile e dannosa per i consumatori locuste ( inutile, perchè locusta sei e locusta rimarrai, finchè ti farai guidare da passioni egoistiche, poi dannosa perchè, oltre a ridurti a minorato mentale, affetto da sindromi compulsive, distruggi l'unica casa vivibile, che la sorte ti ha dato) e utile solo per per le lobby politiche ed economiche, che sfruttando gli istinti delle locuste, sanno di poterle tenere al guinzaglio o come fa il carrettiere con la carota fatta dondolare davanti al somaro.

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  8. Ho riflettuto parecchio in questi giorni e sono arrivato alla conclusione che state mentendo. Su tutto.
    Non sono un climatologo, non posso sapere realmente come funzionano le cose perchè non sono istruito in merito.
    Non sono un ricercatore che lavora alla NASA, quindi tutti i bei dati e i grafici che ci propinate possono essere dei meri falsi, dovreste dimostrare voi che sono veri.
    Non sono uno scienziato in senso stretto,sono una persona comune con molto senso critico e una forte propensione alla logica (frutto di una laurea in ingegneria).

    La logica mi dice. Paventate scenari spaventosi, morte, fame, guerre. Eppure state li immobili a scrivere su un blog e quando una persona qualsiasi vi sprona all'azione stati li come tanti baccalà.

    Non so se siete proprio così, con tendenze suicide o vittime della sindrome di Stoccolma.
    Ma se agisco usando il rasoio di Occam, la soluzione più ovvia e semplice è che state mentendo sapendo di mentire e quindi di piani alternativi, di trovare soluzioni non ve ne frega letteralmente un cazzo.

    Altrimenti non si spiega la propensione a non fare NULLA che avete. Ciarlare si, in quello siete proprio bravi. Anzi credo non abbiate proprio rivali.

    Questa è l'opinione che qualsiasi persona, dotata di un minimo di senso critico e dell'uso della semplice logica si fa di voialtri.
    Una accozzaglia di frasi e commenti che spaziano dalla religione al "veganesimo" sino a toccare parossistici scenari come l'estinzione dell'uomo perchè così l'ambiente ne gioverebbe.
    Non siete altro che una caricatura grottesca di quelle persone che dovrebbe informare correttamente le masse. Godete dei problemi, godete nel predicare future guerre, morte, sofferenza. Leggete gli ultimi commenti, solo fottute stronzate sulla Felicita interna lorda e altre amenità degne solo di un circo equestre.

    Quando invece umilmente si chiede di preparare qualcosa per mitigare l'impatto delle cose che predicate, fate tutti orecchie da mercante.
    Siete proprio convinti che il fallimento dell'uomo nel capire e accettare il problema sia colpa delle masse o di chi, come voi, dovrebbe fare qualcosa per informare quest'ultime?

    Ovviamente la mia è una pesantissima provocazione, unita a un fatto. Non vi leggo più. E il motivo c'è. Col tempo anche altri non vi leggeranno.
    Adesso si attaccatemi, insultatemi, aggreditemi. La persona che ti spiega dove sbagli viene sempre trattata così. C'est la vie.
    Addio (x sempre) e buone future discussioni, finche avrete modo di farle.
    CD

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    Risposte
    1. Rispondo perchè in qualche modo mi sento tirato in ballo :
      " … fottute stronzate sulla Felicita interna lorda e altre amenità degne solo di un circo equestre."
      Sono io che ho parlato di "Felicità Interna Lorda", in questo post.
      Io ritengo che non è una "fottuta stronzata", ma capisco che ognuno di noi ha il proprio modo di vedere le cose.
      E' questo che mi lascia stranito.
      Proprio questa Torre di Babele, dove ci capiamo sempre meno.
      Quasi tutti noi viviamo una vita molto differente da quelle degli altri.
      Siamo dotati di quella cosa che chiamiamo “intelligenza”, che ci fa elaborare sistemi di pensiero di innumerevoli tipi. E così, stiamo a discutere, discutere, discutere, discutere.
      E intanto il mondo va in malora.
      In una grandissima malora : alla morte.
      CD credo che un poco ti capisco.

      Gianni Tiziano

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    2. Caro CD (su queste iniziali mi verrebbe di fare una battuta, ma siccome vedo che c’è troppa gente permalosa in giro, tralascio).
      Leggo che hai una laurea in ingegneria, bene, ma da quello che scrivi dopo… non si direbbe.

      @CD: “state mentendo. Su tutto.”

      Su tutto?
      Pensavo che solo le persone che non avevano nessun titolo di studio fossero così generalista, mentre pensavo che le persone istruite fossero molto precise, indicando con precisione le cose che ritengono sbagliate… ma vedo che non c’è più niente di cui sorprendersi ormai.

      CD: “La logica mi dice.”

      Caro CD la logica, l’intuito e i ragionamenti lineari NON vanno bene per i problemi complessi; per essi c’è bisogno della CONOSCENZA perché sono CONTRO-INTUITIVI.
      Questo significa che se non hai le conoscenze e ci vai per logica, vai fuori strada!

      CD: “Non so se siete proprio così”

      Aridaglie con questa generalizzazione. Qui ogni persona che scrive ha una propria testa e non la pensiamo tutti allo stesso modo. Chi scrive nel blog non è sempre la stessa persona che scrive con firma con nomi diversi, ma persone diverse che vedono i problemi da punti di vista diversi.

      CD: “Altrimenti non si spiega la propensione a non fare NULLA”

      Non facciamo nullla… (sempre al plurale!).
      Sbagli! Come ho più volte detto, mi occupo di Ricerca Teorica (con i pochi spiccioli che ho in tasca, perché le persone sanno criticare molto, ma non sganciano un centesimo per aiutarti!).

      E se poi la vuoi detta tutta, se veramente vuoi conoscere la verità,
      te la posso dire, ma so che dopo te ne andrai, anzi fuggirai… dalla realtà!

      La verità è….
      Che se NON troviamo una NUOVA FONTE ENERGETICA,
      siamo…
      FOTTUTI!!
      SPACCIATI!

      Il futuro è come quello immaginato dai film post apocalittici!
      (chiaramente questa è la mia opinione, non quella di tutti quelli che scrivono nel Blog, io faccio le differenze, non generalizzo).

      La mia scelta di fare Ricerca Teorica è proprio dovuta a questa mia convinzione… che NON abbiamo i mezzi per superare il baratro! Ci cadremo dentro!
      Adesso, avrai paura della realtà e fuggirai, non ne vorrai più sapere, perché così funziona il nostro cervello… si preferisce non ascoltare più i problemi per cercare di avere un po’ di serenità.

      Se invece, al tuo futuro ci tieni e vorresti anche fare la tua parte, potresti anche aiutare chi come me, sacrificandosi, e trascurando lavoro e famiglia, cerca di dare una soluzione al problema dei problemi.
      Magari se vorrai, potrai comprare il mio libro quando uscirà (prima debbo finirlo di scrivere) e così potrai aiutare (e aiutarti) le persone che faticano per tutti noi.

      Se non dai il tuo contributo alla soluzione dei problemi… non ti meravigliare se nessuno li risolverà… anche per te.

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    3. Fra l'ingegnere CD e il fisico de noantri Pulvirenti stamo messi bene si si! Comunque Pulvirè quando scrivi il libbro fallo bello grosso che cosi ci appoggio la damiggiana quando travaso er vino.

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    4. Da quello che scrivi, si capisce che anche oggi hai bevuto parecchio vino!
      Vacci piano... il dottore ha detto mezzo bicchiere al giorno, non al sorso! :-D

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    5. R " Quando invece umilmente si chiede di preparare qualcosa per mitigare l'impatto delle cose che predicate, fate tutti orecchie da mercante." ...Investire 1/4 del monte stipendi pubblico, inteso come ripartizione del potere di acquisto comparato, quindi non necessariamente sempre lo stesso equivalente di risorse assoluto, in microdighe ed assistenza alla transizione alla permacoltura ...Mi sembra qualcosa di buon senso...Con tutti i mezzi di formazione poi disponibili in formato elettronico e la non utilità della scuola a trovare lavoro quanti non sono ricercatori scientifici sono una bella palla al piede in un campo di sabbie mobili.

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    6. @Fra: "Investire 1/4 del monte stipendi pubblico [...] in microdighe"

      Microdighe?
      Vogliamo risolvere il problema energetico con le microdighe?

      Capisco che qualcuno fa vedere numeri da favola di eventuale energia che si possa estrarre...
      solo che la realtà è ben diversa.
      In Italia il 90% del potenziale idroelettrico è già sfruttato.

      Usare le microdighe ha una convenienza energetica inferiore alle sabbie bitumose canadesi.

      E' come quando si dice che l'energia del vento è 1000 volte superiore a quella consumata dall'uomo. Solo che c'è un piccolo problema, non riusciamo a estrarre neanche un millesimo di quell'energia!

      Maledetta realtà che ci rende tutto più complicato!

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    7. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    8. Questo è un invito rivolto a CD per una conversazione personale.
      Basta che mi scriva una mail a questo indirizzo:
      (nome).(cognome)chiocciola fastwebnet.it
      Così possiamo darci un appuntamento per una proficua telefonata.

      Tutti stiamo facendo qualcosa.
      Ma non tutti le cose giuste.

      Marco Sclarandis.
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    9. Caro CD,

      Lei inizia dicendo: "tutti i bei dati e i grafici che ci propinate possono essere dei meri falsi, dovreste dimostrare voi che sono veri". E qui è facile rispondere: basta andarli a controllare. Non deve fare altro che consultare le fonti, leggere i dati, rifarsi lei i grafici e magari farci anche qualche calcolo sopra.

      Non dovrebbe volerci molto per una persona come lei: "con molto senso critico e una forte propensione alla logica (frutto di una laurea in ingegneria)". Se poi non è capace di farlo, allora... cosa vuole da noi? I dati si trovano. Se poi non è capace di verificarne la fondatezza da solo... come potrebbe qualcuno dimostrarle che sono veri? Mi sfugge la sua "logica".

      In realtà il suo intervento, più che una critica ragionata e motivata, mi è sembrato lo sfogo isterico tipico di chi intuisce la gravità della situazione e si fotte di paura. Che è anche una reazione comprensibile. Se fosse la scena di un film a questo punto qualcuno le darebbe un bel ceffone e le intimerebbe di stare calmo. Magari è proprio di questo che ha bisogno: un bello schiaffo (metaforico naturalmente!) per calmarsi un po' e cominciare a ragionare con la mente più lucida.

      Alessandro

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    10. R alessandro Pulvirenti " @Fra: "Investire 1/4 del monte stipendi pubblico [...] in microdighe"

      Microdighe?
      Vogliamo risolvere il problema energetico con le microdighe?

      Capisco che qualcuno fa vedere numeri da favola di eventuale energia che si possa estrarre...
      solo che la realtà è ben diversa.
      In Italia il 90% del potenziale idroelettrico è già sfruttato." ..."Aridaiela"...Ti sbagli al 1000%: sei sempre quello che confondeva le microturbine con le microdighe...Quindi il potenziale idroelettrico italiano è sfruttato solo per la metà o per un terzo, a seconda di quanto si voglia estremizzare il concetto...Sei un professionista un filino "grossier"...Ricordiamo poi l'integrazione con l'irrigazione agricola e la prevenzione delle alluvioni locali scolta dalle dighe e microdighe, non chè l'ntegrazione con le rinnovabili "povere", cioè senza capacità di riserva, come il fotovoltaico..Certo che per paragonare le microdighe alle tar sands ce ne vuole di istinto di disinformazione tanto per mantenere la ripartizione delle risorse pubbliche allo stato presente...

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    11. http://www.ismar.cnr.it/eventi-e-notizie/notizie/riscaldamento-globale-il-permafrost-si-scioglie-e-libera-gas-serra
      Ma scusate, di fronte alla notizia che si sta sciogliendo il permafrost liberando gas serra, che cavolo stiamo a calcolare?
      È evidente che bisogna fare qualcosa, fosse anche solo per precauzione o per scaramanzia.
      Angelo

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  9. CD, per quanto mi riguarda essere vegani è fare qualcosa.
    Qui, quelli che gestiscono il blog sono contrari al veganesimo.
    A chi ti riferisci?
    Ma tu cosa fai di tanto risolutivo? Faccelo sapere, spiegarci dove sbagliamo se ci sei ancora.
    Angelo.

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    1. Qui si mette in dubbio che l'alimentazione vegana sia la più conveniente dal punto di vista ambientale (almeno negli USA)
      https://www.elementascience.org/articles/116

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  10. Ragazzi, mi sa che siete tutti nervosi. Calma. L'universo viaggia per conto suo, indipendentemente da quello che facciamo o diciamo noi. E non c'è modo di scendere.

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  11. volevo fare le seguenti domande, in quanto ho avuto una discussione su un argomento simile su un altro forum, inerenti anche all'articolo presente:

    1) è vero che Trump avrebbe opportunità molto differenti rispetto che la Hillary, qualsiasi altro, io stesso, nello stesso ruolo? Gli scenari proposti, rispecchiano conseguentemente più un'analisi descrittiva o prescrittiva del mondo?

    2) L'uso del Pil come indicatore, qui, ed in altri articoli, potrebbe essere inopportuno, in quanto è un valore monetario, ed indica il valore? La moneta ed il valore di un bene non sono la stessa cosa della produzione. Lo stesso Amartya Sen se non sbaglio aveva adottato l'indice di sviluppo umano come un indicatore maggiormente consistente per l'analisi in economia dell'ambiente.
    Allo stesso tempo, il concetto di valore potrebbe non crescere nello stesso modo con i beni stessi (come potrebbero essere i servizi informatici: essi con un basso costo marginale potrebbero essere molto diffusi, e quindi aumentare di molto il Pil senza un sostanziale variazione significativa del livello di energia. Che 10 computer facciano una partita on-line o che commercino tra di loro, ad esempio, informazioni, come in borsa, non varia molto l'ammontare dell'energia impiegata, ma varia molto il valore finale in economia).

    3) Si possono ottenere risultati simili con gli strumenti che l'economia teorica 'mainstream' già detiene? (Viene rimarcato nell'articolo un riferimento alla decrescita: " Solo le opzioni politiche ben consapevoli dei limiti ecologici del pianeta possono essere un discorso solido contro i neoconservatori. In questo momento dobbiamo sviluppare un'alternativa politica basata su valori anti consumistici, sulla difesa della terra e dei valori della cooperazione. Solo questa alternativa può compensare le tendenze autodistruttive neoconservatrici che ci portano a pericolose competizioni per le risorse in un pianeta che sta seguendo una tendenza di costante degrado ecologico")
    Il modello di Solow, da quanto so, in teoria non prevede una crescita perpetua, ma soltanto un cambiamento del rendimento del capitale fino ad una sorta di 'stato stazionario di lungo periodo'. La stessa economia neoclassica non prevede necessariamente una curva monotòna dell'utilità dei beni (cioè sempre crescente).
    Avevo letto altresì la critica al modello di Hubbert, se non sbaglio proprio dal prof. Bardi, con l'ampliamento del 'picco di Seneca'. Una curva dei rendimenti asimmetrica.
    Non basterebbe, semplicemente, usare meglio gli strumenti che già ci sono?

    4) Nell'altro forum avevo suggerito come il gas o il carbone possano essere in parte sostituti del petrolio nel settore termoelettrico. Conseguentemente, l'andamento del e del suo effettivo utilizzo potrebbe essere influenzato da questo andamento? (nello specifico facevo presente come la chiusura del gasdotto ucraino, mi sembra nel 2006, potesse aver fatto spingere il prezzo del petrolio all'insù).
    Conseguentemente, il ruolo di questi altri due combustibili fossili, potrebbe essere decisivo per determinare quando verranno terminate le riserve di petrolio? e quindi spostare in avanti una crisi energetica (stile anni 70)?

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    1. Cerco di rispondere in modo sintetico alle tue domande:
      4) In questo mio articolo apparso su questo blog:
      "I combustibili fossili e il dirupo di Seneca"
      http://ugobardi.blogspot.it/2016/08/combustibili-fossili-e-il-dirupo-di.html
      Indico chiaramente che verranno consumati TUTTI i combustibili fossili, in quanto, all'esaurirsi di uno di essi (ad esempio il petrolio) gli altri verranno utilizzati in sostituzione di esso.
      Quindi il problema non riguarda il picco del petrolio, ma il picco di tutti i combustibili fossili.

      3) dici: "Il modello di Solow, da quanto so, in teoria non prevede una crescita perpetua"
      Siccome il mondo non è equamente sviluppato, molti Paesi sottosviluppati sperano in una crescita costante di lungo periodo.

      In quest'altro mio articolo:
      "Ricchezza e povertà: consumi pro-capite"
      http://ugobardi.blogspot.it/2016/09/ricchezza-e-poverta-consumi-pro-capite.html

      evidenzio come i consumi dovrebbero crescere enormemente per far raggiungere lo sviluppo dei Paesi occidentali, ai Paesi sottosviluppati.

      E in quest'altro articolo:
      "Come sarebbe il mondo attuale se…?"
      http://ugobardi.blogspot.it/2015/07/come-sarebbe-il-mondo-attuale-se.html

      evidenzio come, le risorse sarebbero già esaurite da un pezzo, se le avessero utilizzate tutti i Paesi del mondo, nella misura in cui l'hanno fatto i Paesi occidentali.

      Quindi, anche se ci fosse un limite economico alla crescita, esso sarebbe auspicato dai Paesi poveri, ma irraggiungibile per mancanza di risorse.

      2) Nel calcolo del PIL, è vero che i servizi informatici consumano poche risorse energetiche, ma è anche vero che in genere costano anche poco; ed il PIL (Prodotto Interno Lordo) tiene conto di questo costo (d'intermediazione nel caso della borsa) e non del valore dei beni scambiati, che ci rientra come vendita di beni (e-commerce).
      Per non parlare della notevole quantità di App gratuite che si possono scaricare da internet (sono contati come servizi) e che non generano PIL, ma consumano batteria del cellulare; energia che viene conteggiata su altri conti (bolletta elettrica)...

      1) Sicuramente, io sono contento che tra i due candidati (Hillary e Trump), abbia vinto Trump; perché con Hillary saremmo vicini a una terza guerra mondiale NUCLEARE contro la Russia.
      Invece Trump vuole la Pace con la Russia.

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    2. Mi permetto di contro-replicare:
      1) Io sono fiducioso nella vittoria di Trump. Secondo me, al netto delle proposte più o meno da spaccone, potrebbe fare bene.
      2) E' vero che il Pil considera i valori finali in una economia, e non quelli intermedi. Pur tuttavia, non credo che si esautora il ruolo informatico, essendo economia di scala.
      Un altro esempio credo possa essere esemplificativo è youtube.

      4)"I combustibili fossili e il dirupo di Seneca":
      In esso si fa riferimento ai 'petroli non convenzionali' come investimenti odierni, essi spostano il picco di rendimento del petrolio e di tutti i combustibili fossili.
      E' possibile conseguentemente che, ad esempio, negli anni indicati (cioè, 2026, 2036, 2047) ci si ritroverà in una situazione analoga ad oggi, o in passato è successo già una cosa simile?
      Mi spiego meglio: da quanto ho capito, i 'petroli non convenzionali' non sono computati nelle previsioni passate. E' già successo in passato una cosa simile (cioè che 'beni sostituti' non sono stati considerati, ma nel corso degli anni si sono sviluppati)? Potrebbe ricapitare ciò in futuro?
      Da quel poco che ne sapevo, in parte è successo così, potrebbe essere inficiata l'analisi? (di ciò però non mi ricordo le fonti).

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    3. 3) Il mio riferimento era un riferimento ad uno 'stato stazionario di lungo periodo' nei modelli economici mainstream, il quale, tra le altre cose, sapevo essere anche pericoloso da essere sancito ma in ultima istanza necessario.
      [a tal proposito, mi ricordo che il calcolo nella storia del PIL mostra una crescita, per quanto lascia il tempo che trova, in quanto andando più a ritroso nel tempo diventa quasi speculazione. L'autore di questa analisi non me lo ricordo, ma penso sia abbastanza famoso].
      Sostanzialmente, la mia domanda era: quali sono i problemi della teoria economica? E' sbagliata o è solo applicata male?
      - in "Come sarebbe il mondo attuale se"?: Si suggerisce che l'aumento della popolazione sia insostenibile per le riserve energetiche, e quindi il picco sia stato già raggiunto.
      Pur tuttavia, quello che domando io è: E' causato dall'aumento della popolazione l'aumento del consumo di risorse, oppure da altro? (mi sembra riprende un po' la legge della popolazione di Malthus, anche se faceva riferimento al salario minimo).
      L'aumento del consumo può essere causato semplicemente dal maggiore uso di infrastrutture inefficient nei paesi 'in via di sviluppo' od ex 'secondo e terzo mondo'? C'è più spreco ma non più consumo finale.
      I dati sono consumo di energia primaria, ma non sarebbe comunque corretto l'innalzamento dei consumi supposto negli articoli (dei valori 122%, 69%, 29%, 6%)?
      L'obiezione che però di solito si muove alla legge di Malthus è un'altra: i poveri fanno più figli rispetto ai ricchi, eppure consumano di meno. Ciascun nuovo individuo consuma molto di meno, mentre in famiglie poco numerose, si spende molto di più in capo a ciascuno.
      Conseguentemente, potrebbe essere maggiore il numero di persone che possono sopravvivere sulla terra?
      Non solo, in "come sarebbe il mondo attuale se", si svolge un'analisi in base al trend della vita occidentale.
      E’ noto che esistono più persone sovrappeso nel mondo piuttosto che sottopeso: la OMS dichiara che "In 2014, more than 1.9 billion adults, 18 years and older, were overweight. Of these over 600 million were obese. [...] Most of the world's population live in countries where overweight and obesity kills more people than underweight."
      Non solo, supponendo come nell'esempio un modo sostanzialmente eguale, la produzione stessa potrebbe essere più efficiente (per maggiore competizione)? E quindi avere comunque cibo sufficiente, ma a minor costo e dispendio di energia. Un esempio a tal proposito era dato dall'Indice di sostenibilità ambientale (nel quale, paesi con un alto pil pro-capite, sono più 'eco-sostenibili' di paesi con un 'pil reale' alto). Potrebbero essere delle indicazioni invece del funzionamento del modello di Kuznet?
      Mi rendo però conto che l'analisi è diversa. Il problema è posto come: se tutti consumassimo come gli OPEC, saremmo ancora vivi?

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    4. la risposta me l'ha data ieri una ragazza che lavorava in un emporio di cinesi. Maltrattata, malpagata (4 euro l'ora per 10 ore di lavoro al giorno) ha perso 6 kg in 3 mesi e ora esaurita ha dovuto scappare. Grazie al job act la soluzione alla sovrappopolazione e al consumismo è già stata trovata, per ora non per tutti, ma siamo sulla strada buona. 2023 soylent?

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  12. Mah, secondo me non ci saranno guerre per le risorse in senso di guerre armate. Perche semplicemente competere per una risorsa e' dispendioso, lo si fa solo se c'e' un tornaconto, inutile spendere in tre 20 ciascuno, per accaparrarsi un misero 15, tanto vale spartirsi pacificamente 5 a testa.
    Questo concetto credo diverra' sempre piu' chiaro anche al neoconservatore piu' incallito, dopo gli esiti fondamentalmente in perdita delle avventure geopolitiche di questi ultimi decenni.
    Il tracciato e' piuttosto chiaro per i prossimi 30-40 anni, ed e' un cammino sebbene seghettato, di lento, inesorabile declino economico.

    La globalizzazione dei commerci e la finanza internazionale fra 20 anni saranno solo un ricordo. Le economie, e di conseguenza le politiche, diverranno locali. la migrazione, a tutt'oggi missa principalmente da fattori economici, credo si ridurra' grandemente.
    Parimenti, credo che il tasso di fertilita' si ridurra' gradualmente, e quello di mortalita' salira' gradualmente. Il primo, per questioni in primis igenico/sanitarie collegate comunque ad un accresiuto tasso di scolarizzazione. Il secondo, accadra' sempre per la ragione precedente (minor qualita' delle cure e dei servizi sanitari, e dell'alimentazione).

    QUesti fattori combinati poeteranno ad una curvatura della crescita e poi al declino della popolazione terrestre. Non sara' un percorso bello ne' facile, ma non credo ci saranno apocalissi.

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