Da “Cassandra's Legacy”. Traduzione di MR
Di Margarita Mediavilla
La vittoria di Donald Trump, così come molte altre cose che sono avvenute in anni recenti (l'ascesa dell'estrema destra in Europa, il crollo del mercato asiatico, la Brexit, la guerra in Siria e in Yemen), mostra che stiamo seguendo il sentiero dello Scenario 3. Non avrebbe potuto essere diversamente, visto che i nostri “scenari” erano narrazioni che abbiamo usato per intravedere il futuro e l'energia ci ha detto che lo Scenario 3 era quello più realistico.
Gli scenari sono strumenti piuttosto comuni usati dalle Nazioni Unite e da altre agenzie internazionali per guardare al futuro dell'umanità, vengono usati per raggruppare le loro riflessioni intorno a visioni coerenti. Noi abbiamo chiamato "Scenario 3" una di queste visioni archetipiche che creano le agenzie internazionali (1) e che abbiamo usato nei nostri studi che confrontano i combustibili fossili disponibili soggetti a picco del petrolio con la domanda di energia attesa 2.
Lo Scenario 3 descrive un futuro di competizione regionale e il ritorno alla sovranità nazionale. Ipotizza che le regioni si concentreranno più sulla loro autosufficienza, sovranità nazionale e identità regionale, portando a tensioni fra regioni e/o culture. I paesi saranno preoccupati dalla sicurezza e dalla protezione, enfatizzando principalmente i mercati regionali (protezionismo, deglobalizzazione) e prestando poca attenzione a beni comuni, trattati ambientali internazionali e cooperazione per lo sviluppo. Lo Scenario 3 descrive un futuro di deglobalizzazione e conflitto che è, in gran parte, il discorso conservatore di Trump.
Altri scenari, come lo Scenario 1, parlano di ottimismo economico e di crescita alta. L'umanità è concentrata sul raggiungimento di mercati competitivi e libero scambio che alla fine porterebbe beneficio a tutti, correggendo le disuguaglianze sociali e i problemi ambientali. Lo Scenario 1 è lo scenario della globalizzazione. C'è anche lo scenario 2, quello del capitalismo verde, una versione amichevole dello Scenario 1, che dà la priorità alla protezione dell'ambiente e alla riduzione delle disuguaglianze usando i progressi tecnologici, la dematerializzazione e l'economia dei servizi e dell'informazione.
C'è anche un quarto scenario in gioco, lo scenario 4, che consiste nella versione amichevole dello Scenario 3. Nello Scenario 4 c'è un grande cambiamento dei valori. La società reagisce al consumismo assurdo e al disprezzo della vita. I cittadini e i paesi decidono di assumersi le proprie responsabilità facendo da esempio verde per tutti gli altri. L'enfasi sta nel trovare soluzioni regionali ai problemi sociali ed ambientali, di solito mettendo insieme cambiamenti di vita drastici con stili di governance decentralizzati. Lo Scenario 4 è lo scenario ecologico, quello dell'autonomia locale, della cooperazione e dell'open-source, il più vicino alle utopie del movimento della Decrescita.
Il problema è che gli Scenari 1 e 2 richiedono un sacco di energia, mentre lo Scenario 3 è quello che richiede meno energia, perché ha meno scambio e meno crescita economica. Anche lo Scenario 4 è uno scenario a bassa energia. La cattiva notizia è che lo Scenario 3 è cieco ai problemi ambientali e porta alla guerra per le risorse perché non c'è nessun cambiamento di stile di vita verso una società austera basata sull'energia rinnovabile. Lo Scenario 4 potrebbe essere un minimo sostenibile perché è il solo che investe nell'energia del futuro e non cresce molto.
La vittoria di Trump, così come molte altre cose, ci mostra che le opzioni del business as usual non sono più quello che chiamavamo business as usual. Non possiamo più scegliere fra globalizzazione neoliberale o una globalizzazione un po' più sociale di sviluppo sostenibile. In un mondo in cui l'energia sta diventando sempre più difficile da ottenere, questi scenari che minimizzano il consumo di energia sono quelli che hanno più probabilità di avverarsi. Ora le sole opzioni possibili sono lo Scenario 3 (Neocon, destra) o quelli che potrebbero emergere dallo scenario 4 (movimenti contro il consumismo ed ecosocialismo).
I partiti politici tradizionali di sinistra dovrebbero svegliarsi e smetterla di perseguire futuri che somigliano allo Scenario 2 e perseguire invece una globalizzazione un po' più amichevole e verde. Solo le opzioni politiche ben consapevoli dei limiti ecologici del pianeta possono essere un discorso solido contro i neoconservatori. In questo momento dobbiamo sviluppare un'alternativa politica basata su valori anti consumistici, sulla difesa della terra e dei valori della cooperazione. Solo questa alternativa può compensare le tendenze autodistruttive neoconservatrici che ci portano a pericolose competizioni per le risorse in un pianeta che sta seguendo una tendenza di costante degrado ecologico.
Margarita Mediavilla insegna presso la Scuola di Ingegneria Industriale dell'Università di Valladolid ed appartiene al gruppo di ricerca Energia, Economia e Dinamica dei Sistemi (GEEDS). E' anche impegnata nel progetto di ricerca della UE MEDEAS dedicato alla modellazione della transizione energetica in Europa.
1 Van Vuuren, D.P., Kok, M.T.J., Girod, B., Lucas, P.L., de Vries, B., 2012. Scenari di Valutazione Ambientale Globale: caratteristiche chiave e lezioni per l'uso futuro. Global Environmental Change 22, 884–895. doi:10.1016/j.gloenvcha.2012.06.001
2 Capellán-Pérez I, Mediavilla M, de Castro C, et al (2014a) Esaurimento dei combustibili fossili e scenari socio-economici: un approccio integrato. Energy 77:641–666. doi: 10.1016/j.energy.2014.09.063
Margarita Mediavilla ed i suoi collaboratori hanno svolto delle simulazioni del futuro usando i modelli della dinamica dei sistemi (vedete qui). Uno dei loro scenari, denominato “Scenario 3”, è basato sull'ipotesi di un ritorno della competizione fra nazioni, del protezionismo, della deglobalizzazione e cose simili. Lo Scenario 3 è il meno costoso in termini di energia richiesta, ma anche il più dannoso a livello ambientale. E, con l'elezione di Trump, sembra che ci stiamo dirigendo esattamente in quella direzione. Che altro vi sareste aspettati? (UB)
Di Margarita Mediavilla
La vittoria di Donald Trump, così come molte altre cose che sono avvenute in anni recenti (l'ascesa dell'estrema destra in Europa, il crollo del mercato asiatico, la Brexit, la guerra in Siria e in Yemen), mostra che stiamo seguendo il sentiero dello Scenario 3. Non avrebbe potuto essere diversamente, visto che i nostri “scenari” erano narrazioni che abbiamo usato per intravedere il futuro e l'energia ci ha detto che lo Scenario 3 era quello più realistico.
Gli scenari sono strumenti piuttosto comuni usati dalle Nazioni Unite e da altre agenzie internazionali per guardare al futuro dell'umanità, vengono usati per raggruppare le loro riflessioni intorno a visioni coerenti. Noi abbiamo chiamato "Scenario 3" una di queste visioni archetipiche che creano le agenzie internazionali (1) e che abbiamo usato nei nostri studi che confrontano i combustibili fossili disponibili soggetti a picco del petrolio con la domanda di energia attesa 2.
Lo Scenario 3 descrive un futuro di competizione regionale e il ritorno alla sovranità nazionale. Ipotizza che le regioni si concentreranno più sulla loro autosufficienza, sovranità nazionale e identità regionale, portando a tensioni fra regioni e/o culture. I paesi saranno preoccupati dalla sicurezza e dalla protezione, enfatizzando principalmente i mercati regionali (protezionismo, deglobalizzazione) e prestando poca attenzione a beni comuni, trattati ambientali internazionali e cooperazione per lo sviluppo. Lo Scenario 3 descrive un futuro di deglobalizzazione e conflitto che è, in gran parte, il discorso conservatore di Trump.
Altri scenari, come lo Scenario 1, parlano di ottimismo economico e di crescita alta. L'umanità è concentrata sul raggiungimento di mercati competitivi e libero scambio che alla fine porterebbe beneficio a tutti, correggendo le disuguaglianze sociali e i problemi ambientali. Lo Scenario 1 è lo scenario della globalizzazione. C'è anche lo scenario 2, quello del capitalismo verde, una versione amichevole dello Scenario 1, che dà la priorità alla protezione dell'ambiente e alla riduzione delle disuguaglianze usando i progressi tecnologici, la dematerializzazione e l'economia dei servizi e dell'informazione.
C'è anche un quarto scenario in gioco, lo scenario 4, che consiste nella versione amichevole dello Scenario 3. Nello Scenario 4 c'è un grande cambiamento dei valori. La società reagisce al consumismo assurdo e al disprezzo della vita. I cittadini e i paesi decidono di assumersi le proprie responsabilità facendo da esempio verde per tutti gli altri. L'enfasi sta nel trovare soluzioni regionali ai problemi sociali ed ambientali, di solito mettendo insieme cambiamenti di vita drastici con stili di governance decentralizzati. Lo Scenario 4 è lo scenario ecologico, quello dell'autonomia locale, della cooperazione e dell'open-source, il più vicino alle utopie del movimento della Decrescita.
Il problema è che gli Scenari 1 e 2 richiedono un sacco di energia, mentre lo Scenario 3 è quello che richiede meno energia, perché ha meno scambio e meno crescita economica. Anche lo Scenario 4 è uno scenario a bassa energia. La cattiva notizia è che lo Scenario 3 è cieco ai problemi ambientali e porta alla guerra per le risorse perché non c'è nessun cambiamento di stile di vita verso una società austera basata sull'energia rinnovabile. Lo Scenario 4 potrebbe essere un minimo sostenibile perché è il solo che investe nell'energia del futuro e non cresce molto.
La vittoria di Trump, così come molte altre cose, ci mostra che le opzioni del business as usual non sono più quello che chiamavamo business as usual. Non possiamo più scegliere fra globalizzazione neoliberale o una globalizzazione un po' più sociale di sviluppo sostenibile. In un mondo in cui l'energia sta diventando sempre più difficile da ottenere, questi scenari che minimizzano il consumo di energia sono quelli che hanno più probabilità di avverarsi. Ora le sole opzioni possibili sono lo Scenario 3 (Neocon, destra) o quelli che potrebbero emergere dallo scenario 4 (movimenti contro il consumismo ed ecosocialismo).
I partiti politici tradizionali di sinistra dovrebbero svegliarsi e smetterla di perseguire futuri che somigliano allo Scenario 2 e perseguire invece una globalizzazione un po' più amichevole e verde. Solo le opzioni politiche ben consapevoli dei limiti ecologici del pianeta possono essere un discorso solido contro i neoconservatori. In questo momento dobbiamo sviluppare un'alternativa politica basata su valori anti consumistici, sulla difesa della terra e dei valori della cooperazione. Solo questa alternativa può compensare le tendenze autodistruttive neoconservatrici che ci portano a pericolose competizioni per le risorse in un pianeta che sta seguendo una tendenza di costante degrado ecologico.
Margarita Mediavilla insegna presso la Scuola di Ingegneria Industriale dell'Università di Valladolid ed appartiene al gruppo di ricerca Energia, Economia e Dinamica dei Sistemi (GEEDS). E' anche impegnata nel progetto di ricerca della UE MEDEAS dedicato alla modellazione della transizione energetica in Europa.
1 Van Vuuren, D.P., Kok, M.T.J., Girod, B., Lucas, P.L., de Vries, B., 2012. Scenari di Valutazione Ambientale Globale: caratteristiche chiave e lezioni per l'uso futuro. Global Environmental Change 22, 884–895. doi:10.1016/j.gloenvcha.2012.06.001
2 Capellán-Pérez I, Mediavilla M, de Castro C, et al (2014a) Esaurimento dei combustibili fossili e scenari socio-economici: un approccio integrato. Energy 77:641–666. doi: 10.1016/j.energy.2014.09.063