Da “Cassandra's Legacy”. Traduzione di MR
I miei genitori erano sposati da 58 anni quando è morta mia madre. E' stata una perdita terribile per mio padre, che allora aveva 86 anni ed io ero molto preoccupato per la sua salute. Ma mi sono sentito sollevato quando ho visto che, dopo pochi mesi, sembrava essersi ripreso dallo shock. E' rimasto attivo e poteva gestire la sua vita quotidiana senza un aiuto particolare. Poteva prendere l'autobus, da solo, e camminare da solo nel vicinato. Si era persino fatto dei nuovi amici e passava del tempo con loro. Tuttavia, c'era qualcosa di sbagliato in lui. Di terribilmente sbagliato.
Ricordo una conversazione che mio padre ha avuto, in quel periodo, con mio figlio riguardo ad alcune piante che stavano crescendo in un pendio ripido del giardino. Voleva tagliarli e mio figlio, che è un geologo, stava cercando di spiegargli che non era una buona idea; le radici di quelle piante stavano mantenendo stabile il terreno di quel pendio ripido. Ma mio padre non era d'accordo ed insisteva che voleva sbarazzarsi di quelle piante. Ho assistito alla conversazione, sempre più angosciato, mentre mio padre continuava a inventarsi argomentazioni di tutti i tipi per andare contro a quelle di mio figlio. Saltando da un soggetto all'altro, era in grado di portare la conversazione in un ciclo, non rispondendo mai realmente a nessuna argomentazione, ma passando sempre a qualcos'altro. E' andata avanti per circa un'ora, forse, ed è finita con mio padre che non si è spostato di un millimetro dalla sua posizione, lasciando me e mio figlio a guardarci l'un l'altro, sconcertati.
Quella conversazione è stata il primo segno dell'inizio dell'Alzheimer di mio padre. Allora non lo avevo capito davvero, principalmente perché non lo volevo capire. Ma i sintomi continuavano ad aumentare finché, qualche anno dopo, mio padre è morto a 92 anni, con la mente che se ne era andata molto prima. Ciononostante, per alcuni anni, è riuscito a nascondere molto bene i sintomi del suo declino mentale. Era intelligente e brillante ed aveva sviluppato ogni sorta di strategia per evitare di trovarsi intrappolato in una situazione che avrebbe mostrato il suo problema. Svicolava con una battuta, un commento spiritoso, una battuta umoristica o semplicemente cambiando argomento.
Ma mio padre poteva passarla liscia soltanto coi conoscenti. Per i membri della sua famiglia la sua condizione era evidente. Forse conoscete la metafora dello “spirito nella macchina”. Dice che c'è uno spiritello nel cervello, o da qualche altra parte, che controlla la macchina più grande che è il corpo umano. Quello spirito non era più dentro mio padre. Stava diventando gradualmente una cosa tipo una segreteria telefonica, una molto sofisticata, ma una macchina. Era come uno di quei programmi di computer che pretendono di stimolare l'intelligenza umana. Era in grado di parlare con le persone e persino di rispondere in modi che sembravano essere giusti, superficialmente. Ma, come una segreteria telefonica, non stava realmente ascoltando, lo spirito se ne era andato.
Questa storia di qualche anno fa mi è tornata in mente mentre stavo leggendo un articolo di David Dunning, intitolato “La bizzarria psicologica che spiega perché amate Donald Trump”. Probabilmente conoscete Dunning in relazione all'effetto “Dunning-Kruger”, una caratteristica della mente umana che rende le persone convinte di essere competenti su qualcosa e per il quale più sono ignoranti di quella cosa più sono convinti di essere competenti. Naturalmente, l'effetto Dunning-Kruger non è la stessa cosa dell'Alzheimer, ma nel suo articolo Dunning sottolinea il fatto che c'è un problema mentale in molte persone impegnate nel dibattito politico. Penso che sia vero. C'è un problema del genere.
Quando leggo o ascolto un'affermazione di Donald Trump, non riesco ad evitare di pensare a quella infausta conversazione descritta prima, quando mio padre discuteva con mio figlio per tagliare quelle piante in giardino. Era lo stesso tipo di scambio: sembra soltanto che le persone stiano facendo un dibattito, ma in realtà non si capiscono vicendevolmente. Nelle dichiarazioni politiche di Donald Trump, rivedo qualcosa del modo in cui mio padre reagiva durante le fasi iniziali della malattia. Le stesse affermazioni senza fondamento sparate a caso, la stessa certezza assoluta mostrata da uno che, in realtà, non aveva idea di che cosa stesse parlando.
Ciò non significa che si possa dire che Donald Trump abbia l'Alzheimer. Potrebbe, altri sembrano aver notato che c'è qualcosa di molto sbagliato nel modo in cui si comporta (h/t Clark Urbans). Ma non c'è modo di dirlo. Ma il problema non è specifico di Donald Trump. No, questa sensazione di discutere con un paziente che ha l'Alzheimer mi viene spesso quando seguo una discussione politica nei media o nei commenti di un blog o un social media. Il dibattito non sembra essere fra persone che si ascoltano. Piuttosto, sembra essere fra persone che lanciano dichiarazioni agli altri come se fossero palle da tennis. Pensate a dei tennisti: a loro non interessa il colore della palla con cui giocano, solo di rigettarla ai loro avversari il più rapidamente possibile. Così in questi dibattiti le persone non sembrano interessate al significato di quello che viene loro detto, ma solo a rigettare qualcosa indietro ai loro avversari il più rapidamente possibile.
Conoscete la tattica politica dal nome “Gish Gallop”? Consiste nell'annegare un avversario in un fiume di argomentazioni, ignorando le contro-argomentazioni. Può essere usata da persone del tutto sane ma, allo stesso tempo, è la strategia ideale per nascondere la propria malattia mentale. Descrive molto bene la strategia che mio padre ha usato a questo scopo. Quindi quelle persone che chiamiamo troll, sono semplicemente cattive o sono malate? Quante persone in posizioni di alto livello potrebbero essere affette dall'Alzheimer ed essere comunque sufficientemente intelligenti da nasconderne i primi sintomi? C'è già stato un presidente, Ronald Reagan, che avrebbe potuto essere nella fase iniziale dell'Alzheimer durante l'ultimo periodo della sua presidenza. Questo non sembra aver causato grossi problemi, ma non avete la sensazione che il mondo sia governato da persone affette da qualche forma di demenza?
Potrebbe essere che soffriamo di una malattia della civiltà simile all'Alzheimer? Ciò spiegherebbe il perché la civiltà non arriva mai a fare qualcosa di utile per le terribili minacce che ha di fronte, prima fra tutte il cambiamento climatico. Forse non c'è davvero nessuno spirito nella macchina che chiamiamo civiltà. E' una macchina gigantesca che avanza a tentoni mentre discute con se stessa in un battibecco senza fine, senza andare da nessuna parte.
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Mio padre, Giuliano Bardi (1922-2014) era un architetto ed un insegnate delle scuole superiori. Come architetto, non ha avuto la possibilità di costruire molte strutture, ma quelle che ha costruito mostrano la pulizia delle linee che erano tipiche della scuola modernista di architettura. Ha progettato e costruito la casa in cui ha vissuto fino alla sua morte e dove vive ancora oggi la sua famiglia. Lo ricordo per il suo acuto spirito di osservazione che lo ha reso capace di scoprire dettagli insospettabili in qualsiasi cosa. Era anche un insegnante brillante, molto amato dai suoi studenti. Tanto amato che molti di loro lo ricordavano sufficientemente bene che sono venuti al suo funerale a salutarlo per l'ultima volta.
Il cervello umano è la cosa più complessa conosciuta in tutto l'universo. Così complesso e così delicato e fragile! (fonte dell'immagine)
I miei genitori erano sposati da 58 anni quando è morta mia madre. E' stata una perdita terribile per mio padre, che allora aveva 86 anni ed io ero molto preoccupato per la sua salute. Ma mi sono sentito sollevato quando ho visto che, dopo pochi mesi, sembrava essersi ripreso dallo shock. E' rimasto attivo e poteva gestire la sua vita quotidiana senza un aiuto particolare. Poteva prendere l'autobus, da solo, e camminare da solo nel vicinato. Si era persino fatto dei nuovi amici e passava del tempo con loro. Tuttavia, c'era qualcosa di sbagliato in lui. Di terribilmente sbagliato.
Ricordo una conversazione che mio padre ha avuto, in quel periodo, con mio figlio riguardo ad alcune piante che stavano crescendo in un pendio ripido del giardino. Voleva tagliarli e mio figlio, che è un geologo, stava cercando di spiegargli che non era una buona idea; le radici di quelle piante stavano mantenendo stabile il terreno di quel pendio ripido. Ma mio padre non era d'accordo ed insisteva che voleva sbarazzarsi di quelle piante. Ho assistito alla conversazione, sempre più angosciato, mentre mio padre continuava a inventarsi argomentazioni di tutti i tipi per andare contro a quelle di mio figlio. Saltando da un soggetto all'altro, era in grado di portare la conversazione in un ciclo, non rispondendo mai realmente a nessuna argomentazione, ma passando sempre a qualcos'altro. E' andata avanti per circa un'ora, forse, ed è finita con mio padre che non si è spostato di un millimetro dalla sua posizione, lasciando me e mio figlio a guardarci l'un l'altro, sconcertati.
Quella conversazione è stata il primo segno dell'inizio dell'Alzheimer di mio padre. Allora non lo avevo capito davvero, principalmente perché non lo volevo capire. Ma i sintomi continuavano ad aumentare finché, qualche anno dopo, mio padre è morto a 92 anni, con la mente che se ne era andata molto prima. Ciononostante, per alcuni anni, è riuscito a nascondere molto bene i sintomi del suo declino mentale. Era intelligente e brillante ed aveva sviluppato ogni sorta di strategia per evitare di trovarsi intrappolato in una situazione che avrebbe mostrato il suo problema. Svicolava con una battuta, un commento spiritoso, una battuta umoristica o semplicemente cambiando argomento.
Ma mio padre poteva passarla liscia soltanto coi conoscenti. Per i membri della sua famiglia la sua condizione era evidente. Forse conoscete la metafora dello “spirito nella macchina”. Dice che c'è uno spiritello nel cervello, o da qualche altra parte, che controlla la macchina più grande che è il corpo umano. Quello spirito non era più dentro mio padre. Stava diventando gradualmente una cosa tipo una segreteria telefonica, una molto sofisticata, ma una macchina. Era come uno di quei programmi di computer che pretendono di stimolare l'intelligenza umana. Era in grado di parlare con le persone e persino di rispondere in modi che sembravano essere giusti, superficialmente. Ma, come una segreteria telefonica, non stava realmente ascoltando, lo spirito se ne era andato.
Questa storia di qualche anno fa mi è tornata in mente mentre stavo leggendo un articolo di David Dunning, intitolato “La bizzarria psicologica che spiega perché amate Donald Trump”. Probabilmente conoscete Dunning in relazione all'effetto “Dunning-Kruger”, una caratteristica della mente umana che rende le persone convinte di essere competenti su qualcosa e per il quale più sono ignoranti di quella cosa più sono convinti di essere competenti. Naturalmente, l'effetto Dunning-Kruger non è la stessa cosa dell'Alzheimer, ma nel suo articolo Dunning sottolinea il fatto che c'è un problema mentale in molte persone impegnate nel dibattito politico. Penso che sia vero. C'è un problema del genere.
Quando leggo o ascolto un'affermazione di Donald Trump, non riesco ad evitare di pensare a quella infausta conversazione descritta prima, quando mio padre discuteva con mio figlio per tagliare quelle piante in giardino. Era lo stesso tipo di scambio: sembra soltanto che le persone stiano facendo un dibattito, ma in realtà non si capiscono vicendevolmente. Nelle dichiarazioni politiche di Donald Trump, rivedo qualcosa del modo in cui mio padre reagiva durante le fasi iniziali della malattia. Le stesse affermazioni senza fondamento sparate a caso, la stessa certezza assoluta mostrata da uno che, in realtà, non aveva idea di che cosa stesse parlando.
Ciò non significa che si possa dire che Donald Trump abbia l'Alzheimer. Potrebbe, altri sembrano aver notato che c'è qualcosa di molto sbagliato nel modo in cui si comporta (h/t Clark Urbans). Ma non c'è modo di dirlo. Ma il problema non è specifico di Donald Trump. No, questa sensazione di discutere con un paziente che ha l'Alzheimer mi viene spesso quando seguo una discussione politica nei media o nei commenti di un blog o un social media. Il dibattito non sembra essere fra persone che si ascoltano. Piuttosto, sembra essere fra persone che lanciano dichiarazioni agli altri come se fossero palle da tennis. Pensate a dei tennisti: a loro non interessa il colore della palla con cui giocano, solo di rigettarla ai loro avversari il più rapidamente possibile. Così in questi dibattiti le persone non sembrano interessate al significato di quello che viene loro detto, ma solo a rigettare qualcosa indietro ai loro avversari il più rapidamente possibile.
Conoscete la tattica politica dal nome “Gish Gallop”? Consiste nell'annegare un avversario in un fiume di argomentazioni, ignorando le contro-argomentazioni. Può essere usata da persone del tutto sane ma, allo stesso tempo, è la strategia ideale per nascondere la propria malattia mentale. Descrive molto bene la strategia che mio padre ha usato a questo scopo. Quindi quelle persone che chiamiamo troll, sono semplicemente cattive o sono malate? Quante persone in posizioni di alto livello potrebbero essere affette dall'Alzheimer ed essere comunque sufficientemente intelligenti da nasconderne i primi sintomi? C'è già stato un presidente, Ronald Reagan, che avrebbe potuto essere nella fase iniziale dell'Alzheimer durante l'ultimo periodo della sua presidenza. Questo non sembra aver causato grossi problemi, ma non avete la sensazione che il mondo sia governato da persone affette da qualche forma di demenza?
Potrebbe essere che soffriamo di una malattia della civiltà simile all'Alzheimer? Ciò spiegherebbe il perché la civiltà non arriva mai a fare qualcosa di utile per le terribili minacce che ha di fronte, prima fra tutte il cambiamento climatico. Forse non c'è davvero nessuno spirito nella macchina che chiamiamo civiltà. E' una macchina gigantesca che avanza a tentoni mentre discute con se stessa in un battibecco senza fine, senza andare da nessuna parte.
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Mio padre, Giuliano Bardi (1922-2014) era un architetto ed un insegnate delle scuole superiori. Come architetto, non ha avuto la possibilità di costruire molte strutture, ma quelle che ha costruito mostrano la pulizia delle linee che erano tipiche della scuola modernista di architettura. Ha progettato e costruito la casa in cui ha vissuto fino alla sua morte e dove vive ancora oggi la sua famiglia. Lo ricordo per il suo acuto spirito di osservazione che lo ha reso capace di scoprire dettagli insospettabili in qualsiasi cosa. Era anche un insegnante brillante, molto amato dai suoi studenti. Tanto amato che molti di loro lo ricordavano sufficientemente bene che sono venuti al suo funerale a salutarlo per l'ultima volta.
Toh, la butto li' ma potrebbe non essere solo una battuta: siamo in realta' governati da una intelligenza artificiale e non c'e' alunche' di umano alla guida ne' tanto lo "spiritello". Lettura interessante:
RispondiEliminahttps://ufoedintorni.wordpress.com/2016/06/13/intelligenze-artificiali-extraterrestri-e-il-futuro-cosmico-dellumanita/
non ce nessuna intelligenza artificiale, mi dispiace
EliminaIl problema è che la realtà è relativa.
RispondiEliminaCosa interessa dei cambiamenti climatici a:
1) una persona che in Africa sta per morire di fame? Problemi climatici tra X anni... saranno fatti loro!
2) Un Paese come la Cina, che ha ancora centinaia di milioni di persone che vivono in stato di povertà e se la Cina non continua a crescere le rivolte popolari diventeranno indomabili!
3) A un Paese come gli USA che ha bisogno di consumare sempre più energia per costruire armi e voler tenere il resto del mondo sotto il loro controllo!
4) A un disoccupato, che vive male da giovane e rischia di vivere peggio da vecchio, visto che probabilmente non prenderà neanche la pensione!
Come dico spesso:
i problemi climatici sono un problema per gente benestante.
Perché se dici a una persona che deve dimezzare i suoi consumi energetici:
- il benestante anche con la metà vive bene;
- la famiglia monoreddito (e pure basso reddito), dice che non è possibile e non spetta loro ridurre i consumi che sono già al minimo.
Se le persone pensano che la loro vita o tenore di vita, è a rischio nel medio/breve periodo; cosa gli e ne importerà mai di ciò che avverrà nel lungo periodo?
Ci sono miliardi di persone al mondo che vorrebbero almeno avere una vita decente, prima di dedicarsi ai problemi ambientali/climatici;
però non ci sono risorse per loro (per elevare il loro tenore di vita) e quindi non sarà mai un loro problema.
Qualcuno dirà che non sono i consumi minimi di queste persone a creare il problema, ma invece, queste persone che non hanno quasi niente, hanno ancora la capacità di riprodursi, emigrare all'estero e portare il problema ovunque.
E' responsabilità di tutti, ma le priorità sono diverse.
R 3) 3) A un Paese come gli USA che ha bisogno di consumare sempre più energia per costruire armi e voler tenere il resto del mondo sotto il loro controllo!
RispondiEliminaSbagliato : il pil usa destinato alle armi è più o meno costante; è in crescita invece quello europeo, principalmente per l'export a paesi terzi, vedi arabia saudita che è diventata il secondo buyer mondiale e della francia,diventata il secondo esportatore mondiale; in crescita cina; in recessione l'india per problemi economici, in recessione le spese militari russe per obsolescenze degli armamenti e difficoltà ad esportare anche nei paesi del terzo mondo..Il solito stato canaglia negli armamenti è la russia, per l'obsolescenza dei suoi armamenti, sostanzialmente tutti ex sovietici, ed il rischio di nuovi incidenti nucleari. (Uno dei suoi 2 incrociatori a propulsione nucleare è rimasto alla rada ad arcangelo 2 anni e mezzo per riparazioni )
sfortunatamente Putin non può fare diversamente. Gli USA avevano firmato, con Gorbaciov, un accordo in cui garantivano che la Nato non si sarebbe espansa verso i confini russi di un solo centimetro. Non è andata così: attualmente la Nato sta accerchiando la Russia da ogni parte, e l'Ucraina è in attesa di entrare nell'alleanza (il ministro delle Finanze, Natalia Jaresko, è un’americana - fornita di passaporto ucraino appena prima di diventare ministro - che proviene direttamente dal Dipartimento di Stato Usa. Non c'è qui lo spazio per parlare degli altri ministri, a cominciare da Mikhail Saakashvili, ex presidente della Georgia). E le nuove armi dislocate in prossimità dei confini russi fanno temere che la Nato stia seriamente considerando la possibilità di un first strike nucleare contro il nemico storico. Ai tempi della guerra fredda la pace è stata assicurata soltanto dall'equilibrio del terrore (mutua distruzione assicurata). Se la Nato cerca di rompere l'equilibrio, il riarmo russo diventa inevitabile. Senza trascurare la (probabilmente più concreta) possibilità di altre forme di aggressione per mezzo di terroristi (soprattutto islamici) ben armati e ben pagati: l'Isis ha il compito di destabilizzare la Siria, ma poi potrà risalire lungo la direttrice tra mar Nero e mar Baltico fino alla Cecenia e oltre. Non so se il pil Usa destinato alle armi sia costante; so però che la più ingente vendita di armi all'Arabia Saudita non l'ha fatta il guerrafondaio Bush, ma il premio Nobel per la pace Obama nel 2010: 60 miliardi di dollari in aerei, elicotteri, missili terra-aria e terra-terra, mitragliatrici, radar, ecc. (per confronto: nel periodo 1950-2006 gli Usa avevano fornito ai sauditi armamenti per 62,7 miliardi di dollari). Che questi armamenti finiscano poi all'Isis è noto anche dalle mail di Hillary Clinton rivelate da Wikileaks
Eliminahttp://www.remocontro.it/2016/02/10/bilancio-militare-usa-la-superpotenza-divora-764-miliardi/
Eliminaeffettivamente gli USA spendono solo piu' della SOMMA DI SPESA DEI 10 paesi che seguono.
Kanaglie Russe
E quale sarebbe il trattato o accordo 'firmato' circa la non espansione della nato ??
Eliminahttp://sakeritalia.it/politica/nato-alla-ricerca-della-distruzione-della-russia-dal-1949-ad-oggi/
EliminaEffettivamente hai ragione; gli accordi verbali c'erano, ma non furono messi per iscritto e firmati. Permettimi una citazione: "nel 1990, dopo la caduta del muro di Berlino, il presidente degli Stati Uniti George H.W. Bush tramite il suo segretario di Stato James Baker, prometteva al premier sovietico Mikhail Gorbachev che in cambio della cooperazione per la riunificazione della Germania, la NATO non si sarebbe estesa di “un pollice” ad est verso la Russia. Baker disse a Gorbaciov: “Guarda, se rimuovete le vostre truppe dalla Germania orientale e consentite la riunificazione della Germania (e il suo ingresso nella NATO), la NATO non si estenderà di un pollice verso est.”
L’anno successivo l’URSS ufficialmente si dissolse. La sua alleanza militare difensiva (comunemente nota come il “Patto di Varsavia”) chiuse i battenti. La guerra fredda era finita. Ma allora perché anche la NATO non si é dissolta, ampliandosi invece in modo inesorabile, circondando di fatto la Russia europea?" Per capire la gravità della minaccia, basta dare un'occhiata alla cartina che trovi nel documento linkato, che mette a confronto i territori Nato del 1990 con quelli del 2009. Poichè ci sono quasi un centinaio di bombe nucleari sul nostro territorio, con relativi missili e bombardieri, la minaccia riguarda direttamente anche noi
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RispondiEliminala superbia induce la prepotenza, che può anche essere normale in un novantenne malato di Alzheimer, ma il guaio è che mld di umani lo sono per tutta la vita. Penso che uno dei migliori regali del catechismo sia stato l'esame di coscienza, perchè mi ha insegnato a mettermi in discussione. Mentre i "fioretti", piccole rinunce per fortificare la volontà e arrivare alla virtù della fortezza non li capii allora, ma la loro nozione mi è stata utile successivamente. Una buona educazione religiosa può molto aiutare nella vita, basta che sia scevra da fanatismo, superstizione, egoismo e cretinismo. E ti par poco? Al vedere quello che propinano oggi ai bambini in chiesa mi piange il cuore. Certo che il peggiore dei religiosi della mia infanzia aveva uno spessore che quelli odierni se lo sognano, ma forse nemmeno, perchè hanno tutt'altri interessi.
RispondiEliminaAbbiamo bisogno di GIUSTA saggezza.
RispondiEliminaSenza questa, è un continuo battibecco sconclusionato.
Dobbiamo ascoltare, profondamente.
( Gianni Tiziano)
.----
Gli anziani dicono :
"La strada più lunga che devi percorrere è da quì fino a quì.
Dalla testa fino al tuo Cuore.
Ma dicono anche che non si può parlare alla gente come un leader a meno che non si abbia completato il viaggio di ritorno.
Dal fondo del Cuore alla testa. "
(I nostri Nonni)
grazie, molto interessante l'"Effetto Dunning-Kruger", studi che non conoscevo.
RispondiEliminasi spiegano molti fenomeni della società umana, che notavo e a cui tentavo inutilmente di dare una spiegazione.
credo che la conoscenza del funzionamento della mente umana (con tutte le sfumature emotive, razionali, percettive, compresi i meccanismi automatici che ci fanno reagire agli stimoli al posto di scegliere con maggiore consapevolezza le nostre reazioni, visioni e attitudini) sarebbe un campo da espandere a livello scientifico, ma anche e soprattutto da trasmettere con l'educazione dall'infanzia.
credo sia uno dei passaggi indispensabili per cambiare rotta.
è la conoscenza dello Strumento per eccellenza, quello che ci permette di percepire, agire, relazionarci, Vivere con la maiuscola; se non sappiamo usare la nostra mente, gestirla come lo strumento potentissimo e unico che abbiamo, sarà lei a decidere per noi, tutto diventa più lontano da noi stessi, fino al caso limite dei malati di Alzheimer, che appunto paiono come dei robot programmati per rispondere agli stimoli in maniera automatica.
mediamente la gente è portata ad ascoltare chi si mostra sicuro; lo stupido (o incompetente) è sinceramente sicuro delle baggianate che dice;
come risultato si ha che la gente mediamente segue le baggianate;
io credo che questo meccanismo cerebrale risalga al tempo delle tribù primitive, in cui il capo doveva essere sicuro, deciso, carismatico, e ciò di sicuro nel loro mondo molto più semplice, naturale e "istintivo" era cosa buona, la competenza/incompetenza è un concetto che a mio modo di vedere si è via via evidenziato con la crescente complessità delle nostre conoscenze e struttura sociale;
questo meccanismo era vincente nel passato, e per questo siamo qui.
adesso il contesto è cambiato, ma questo meccanismo è ancora ben radicato.
io per questo credo che il cambiamento che auspichiamo passi necessariamente per una consapevolezza di questo e altri meccanismi automatici arcaici, per gestirli, scegliere, ed evolversi culturalmente.
questo articolo a me pare evidenzi in maniera esemplare come sia più importante riparare prima i buchi della barca, piuttosto che svuotare l'acqua che entra dai buchi (fuor di metafora, si possono produrre studi eccellenti che dimostrano la necessità di cambiare rotta, ma se non ci sono le basi perchè ciò sia recepito, gran parte del lavoro rischia di diventare tempo perso)
Bel post, Ugo. Casualmente ieri ha fatto un post praticamente simmetrico, sull'arte di vincere le elezioni ed avere sempre ragione.
RispondiEliminahttp://www.crisiswhatcrisis.it/2016/06/20/come-vincere-le-elezioni-ed-avere-sempre-ragione/