domenica 11 dicembre 2011
Durban: vince la scienza
Posted by
Ugo Bardi
Ci vorrà un certo tempo prima di poter capire esattamente il significato degli accordi di Durban. Come sempre, ci sarà chi vede il bicchiere mezzo pieno e chi lo vede mezzo vuoto. Ma c'è un elemento in questa storia che ci da speranza: gli sforzi per fermare il cambiamento climatico continuano.
Continuano nonostante l'opposizione delle lobby dei combustibili fossili. Continuano nonostante la campagna propagandistica del "Climategate 2.0", nonostante i continui attacchi contro la scienza sui media, nonostante il fatto che negli Stati Uniti tutti i candidati Repubblicani alla presidenza hanno preso una posizione anti-scientifica. A Durban c'era un'intera alleanza di potenti forze che stavano facendo tutto il possibile per sabotare la la conferenza. Non ci sono riusciti, e non perché non ci abbiano provato. Christopher Monckton, il visconte arrapanato, arci-nemico della scienza del clima, era così disperatamente alla ricerca di attenzione che non ha trovato di meglio che farsi paracadutare su Durban. E' stato ignorato, comunque.
Considerando la coalizione anti-scienza che si era formata, possiamo prendere come un successo quasi incredibile il fatto che la conferenza di Durban è terminata con un accordo strutturato che prevede la continuazione dei negoziati. Evidentemente, si comincia a percepire un po' ovunque la gravità della situazione: il messaggio sta passando. Come ho detto in precedenza, la scienza del clima è scienza valida e la scienza valida finisce sempre per vincere.
Questo post è una traduzione del post in Inglese apparso su "Cassandra's Legacy"
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Io sono per il bicchiere mezzo vuoto. Ci siamo accordati che fra quattro anni ci accorderemo quando accordarci per un accordo?
RispondiEliminachissà perché non riesco a esultare, non so se si tratta del pessimismo della ragione ma certo apprezzo l'ottimismo della volontà.
RispondiEliminaIn questi giorni sto mettendo un po' d'ordine nel mio archivio di link e studi climatici, raccolti in questi ultimi anni, e, anche alla luce dei più recenti, non riesco proprio a festeggiare qusta farsa di accordo.
RispondiEliminaRagazzi, pensate all'abisso che si stava spalancando: pensate che a Durban poteva morire il negoziato - potevano non mettersi d'accordo nemmeno sul fatto che ci sarebbero stati altri tentativi. Allora stiamo combattendo per la nostra sopravvivenza, ogni piccola vittoria è un barlume di speranza. Possiamo ancora farcela - bisogna crederci e continuare.
RispondiEliminaresistere, resistere, grazie prof.!
RispondiElimina(e aggiungiamo pure: nonostante il subdolo spreadGATE e l'indifferenceGATE!)
L.
Chi la dura la vince. Piccoli successi creano la grande vittoria. Dicevano gli antichi.
RispondiEliminaAnch'io vedo il bicchiere mezzo vuoto.
RispondiEliminaIo non sono un esperto e quindi lascio a chi lo e' studiare il fenomeno. Rimango convinto che bisogna fare molto per ridurre l'inquinamento atmosferico dovuto soprattutto alle particelle sottili. Ma qualcuno mi sa spegare questo grafico?
RispondiEliminahttp://daltonsminima.altervista.org/?p=17761
Un caloroso abbraccio.
Caro anonimo, non credo che bisognerebbe dare molta importanza ad un grafico sfocato, dalle didascalie illeggibili, non attribuito a nessuna fonte, e che appare in un testo che contiene solo insulti e invettive.
RispondiEliminaComunque, ammesso che i dati del grafico siano veri, il grafico è solo una versione della vecchia bufala anti-scientifica che si basa sul fatto che non c'è una corrispondenza esatta fra la concentrazione di CO2 e temperatura. Non ci può essere una corrispondenza del genere perché il CO2 è solo uno dei fattori - il principale ma non l'unico - che influenzano la temperatura terrestre. Ce ne sono altri, vulcani, ENSO, attività solare, eccetera, che causano oscillazioni e variazioni.
Così, per chi si vuol divertire a fare confusione, è sempre possibile trovare un intervallo di tempo limitato in cui la corrispondenza fra concentrazione e temperatura appare scarsa o inesistente. Ma è un trucco visuale:su scale di tempi più ampie, la corrispondenza è ovvia.
Su questo punto ho scritto un post qualche tempo fa: lo trovi a
http://ugobardi.blogspot.com/2011/03/perche-il-clima-non-e-una-bicicletta-il.html
Aggiungo che quelli che pensano di dimostrare qualcosa sulla base di un grafico del genere dimostrano solo di essere ridotti alla disperazione per mancanza di argomenti.
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