domenica 11 dicembre 2011
Durban: vince la scienza
Ci vorrà un certo tempo prima di poter capire esattamente il significato degli accordi di Durban. Come sempre, ci sarà chi vede il bicchiere mezzo pieno e chi lo vede mezzo vuoto. Ma c'è un elemento in questa storia che ci da speranza: gli sforzi per fermare il cambiamento climatico continuano.
Continuano nonostante l'opposizione delle lobby dei combustibili fossili. Continuano nonostante la campagna propagandistica del "Climategate 2.0", nonostante i continui attacchi contro la scienza sui media, nonostante il fatto che negli Stati Uniti tutti i candidati Repubblicani alla presidenza hanno preso una posizione anti-scientifica. A Durban c'era un'intera alleanza di potenti forze che stavano facendo tutto il possibile per sabotare la la conferenza. Non ci sono riusciti, e non perché non ci abbiano provato. Christopher Monckton, il visconte arrapanato, arci-nemico della scienza del clima, era così disperatamente alla ricerca di attenzione che non ha trovato di meglio che farsi paracadutare su Durban. E' stato ignorato, comunque.
Considerando la coalizione anti-scienza che si era formata, possiamo prendere come un successo quasi incredibile il fatto che la conferenza di Durban è terminata con un accordo strutturato che prevede la continuazione dei negoziati. Evidentemente, si comincia a percepire un po' ovunque la gravità della situazione: il messaggio sta passando. Come ho detto in precedenza, la scienza del clima è scienza valida e la scienza valida finisce sempre per vincere.
Questo post è una traduzione del post in Inglese apparso su "Cassandra's Legacy"