Di Sergio Xxxx (anonimizzato su richiesta dell'autore)
In questi giorni i Collegi Docenti delle scuole primarie e secondarie si stanno esprimendo sull'adesione al "piano scuola 4.0". Sono i finanziamenti previsti dal PNRR destinati alla progettazione di "ambienti didattici innovativi"; progetto che dati i molti vincoli, si traduce in "fate le scelte che volete, ma l'importante è che compriate giocattoli digitali".
Evidentemente il governo (quello di prima, ma anche quello di adesso) pur avendone l'autorità, temendo le proprie scelte sciagurate che indebitano il paese, chiede l'avallo espresso alle singole scuole nella loro autonomia di giudizio.
Ieri se ne è discusso nel mio Collegio Docenti, un istituto di istruzione superiore che accorpa un istituto tecnico e un liceo artistico (*nota)
Ho espresso un intervento che riporto qui
sotto, in ogni caso l'adesione al piano è passata ugualmente.
Allego anche la relazione della commissione del senato citata.
Buona fortuna a tutti!
Sergio
==============================================================
Ad un primo superficiale impatto il prof. Xxxx era inizialmente lieto che venissero finalmente stanziati dei fondi per la scuola, mentre il cittadino Xxxx era molto preoccupato, perché i fondi non sono a fondo perduto, ma costituiscono un prestito che il suo paese dovrà rimborsare. Solo il 30% degli importi è a fondo perduto, il resto del prestito andrà rimborsato, con gli interessi. Nel complesso sono cifre importanti!
Non è un buon momento per l'economia del
nostro paese coinvolto in una guerra con una nazione che fino a poco tempo fa era fra
i suoi principali fornitori di materie prime. Se l'economia non riparte, sarà impossibile
onorare i debiti. I paesi che non onorano questo tipo di
debiti vengono commissariati. La sanità pubblica smantellata, gli
aereoporti privatizzati, etc.. Questo triste scenario si è concretizzato in
passato in un paese vicino: la Grecia. I fondi del PNRR possono fare la differenza
solo se sono un game-changer, un innesco capace di aprire nuove possibilità
e fare ripartire l'economia.
I fondi del PNRR dedicati alla scuola possono
stimolare questa svolta? Il prof. Xxxx darà la sua valutazione
sugli aspetti didattici:
Ho testato l'uso delle recenti lavagne
digitali . Per scrivere bisogna restare ad una spanna dallo schermo, che è come quello di un gran
televisore e dopo tre ore viene il mal di testa. Chi insegna materie
come
matematica, fisica, chimica deve scrivere un
sacco. Proiettare video o slides può essere utile,
ma non segna l'agognata svolta!
A queste considerazioni si aggiungono i
rischi delll'uso degli strumenti digitali. Noi che i giovani li vediamo tutti i giorni
sappiamo che possono facilmente dimenticare a casa il quaderno, il libro, la squadra.
L'unica cosa che, potete star certi, non dimenticheranno mai è il telefono
cellulare, che di solito è un dispositivo digitale.
Chiamiamola con il suo nome: dipendenza.
Queste sono semplici osservazioni mie sul
campo, ma la settima commissione permannete del
Senato della Repubblica, che si occupa di istruzione, l'estate del 2021, a conclusione di una
indagine conoscitiva durata due anni, in cui sono stati auditi molti esperti,
psichiatri, medici, pedagogisti, ha depositato una relazione di cui vi
leggerò qualche stralcio.
"A conclusione dell'indagine conoscitiva
sull'impatto del digitale sugli studenti con particolare
riferimento ai processi di apprendimento:"
I RISULTATI DELL’INDAGINE
Ci sono i danni fisici: miopia, obesità, ipertensione, disturbi muscolo- scheletrici, diabete. E ci sono i danni psicologici: dipendenza, alienazione, depressione, irascibilità, aggressività, insonnia, insoddisfazione, diminuzione dell’empatia. Ma a preoccupare di più è la progressiva perdita di facoltà mentali essenziali, le facoltà che per millenni hanno rappresentato quella che sommariamente chiamiamo intelligenza: la capacità di concentrazione, la memoria, lo spirito critico, l’adattabilità, la capacità dialettica...
Sono gli effetti che l’uso, che nella maggior parte dei casi non può che degenerare in abuso, di smartphone e videogiochi produce sui più giovani. Niente di diverso dalla cocaina. Stesse, identiche, implicazioni chimiche, neurologiche, biologiche e psicologiche.
Fra le conclusioni si legge:
Dal ciclo delle audizioni svolte e dalle documentazioni acquisite non sono emerse evidenze scientifiche sull'efficacia del digitale applicato all'insegnamento. Anzi tutte le ricerche scientifiche internazionali
citate dimostrano, numeri alla mano, il contrario.
Detta in sintesi: più la scuola e lo studio si digitalizzano,
più calano sia le competenze degli studenti che i loro redditi futuri.
Nella relazione vengono formulati alcuni
auspici:
- interpretare con equilibrio e spirito
critico la tendenza epocale a sopravvalutare i beneficidel digitale applicato all'insegnamento.
- incoraggiare nelle scuole la lettura su
carta, la scrittura a mano e l'esercizio della memoria.
Per me la conclusione è chiara: i rischi
superano gli eventuali benefici. Se il collegio è ancora in grado di
esercitare la sua autonomia nelle scelte didattiche, dovrebbe rifiutare le proposte del piano 4.0.
Buona fortuna a tutti!
===============================================================
(*nota: il matrimonio del tecnico con
l'artistico purtroppo non è la consapevole fusione di umanesimo e scienza
che qualche violinista auspica, è solo la scelta pratica e concreta del provveditore locale dettata dal gioco delle figurine
degli edifici scolastici)