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giovedì 16 febbraio 2023

Come mai si peggiora sempre tutto quello che si cerca di migliorare? Il "Piano Scuola 4.0"

 


Di Sergio Xxxx (anonimizzato su richiesta dell'autore)


In questi giorni i Collegi Docenti delle scuole primarie e secondarie si stanno esprimendo  sull'adesione al "piano scuola 4.0". Sono i finanziamenti previsti dal PNRR destinati alla progettazione di "ambienti didattici innovativi"; progetto che dati i molti vincoli, si traduce in  "fate le scelte che volete, ma  l'importante è che compriate giocattoli digitali".

Evidentemente il governo (quello di prima, ma anche quello di adesso) pur avendone l'autorità, temendo le proprie scelte sciagurate che indebitano il paese, chiede l'avallo espresso alle singole scuole nella loro autonomia di giudizio.

Ieri se ne è discusso nel mio Collegio Docenti, un istituto di istruzione superiore che accorpa un istituto tecnico e un liceo artistico (*nota)


Ho  espresso un intervento che riporto qui sotto, in ogni caso l'adesione al piano è passata ugualmente. Allego anche la relazione della commissione del senato citata.

Buona fortuna a tutti!
Sergio

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Ad un primo superficiale impatto  il prof. Xxxx era inizialmente lieto che venissero finalmente stanziati dei fondi per la scuola,  mentre il cittadino Xxxx era molto  preoccupato, perché i fondi non sono a fondo perduto, ma costituiscono un prestito che il suo paese dovrà rimborsare. Solo il 30% degli importi è a fondo perduto, il resto del prestito andrà rimborsato, con gli interessi. Nel complesso sono cifre importanti!

Non è un buon momento per l'economia del nostro paese coinvolto in una guerra con una nazione  che fino a poco tempo fa era fra i suoi principali fornitori di materie prime. Se l'economia non riparte, sarà impossibile onorare i debiti. I paesi che non  onorano questo tipo di debiti vengono  commissariati. La sanità pubblica smantellata, gli aereoporti privatizzati, etc.. Questo triste scenario si è concretizzato in passato  in un paese vicino: la Grecia. I fondi del PNRR possono fare la differenza  solo se sono un game-changer, un innesco capace di aprire nuove possibilità e fare ripartire l'economia.

I fondi del PNRR dedicati alla scuola possono stimolare questa svolta? Il prof. Xxxx darà la sua valutazione sugli aspetti didattici:

Ho testato l'uso delle recenti  lavagne digitali . Per scrivere bisogna restare ad una spanna dallo schermo, che è come quello di un gran televisore e dopo tre ore viene il mal di testa. Chi insegna materie come
matematica, fisica, chimica  deve scrivere un sacco. Proiettare video o slides può essere utile, ma non segna l'agognata svolta!

A queste considerazioni si aggiungono i rischi delll'uso degli strumenti digitali. Noi che i giovani li vediamo tutti i giorni sappiamo che possono facilmente dimenticare a casa il quaderno, il libro, la squadra. L'unica cosa che, potete star certi, non dimenticheranno mai è il telefono cellulare, che di solito è un dispositivo digitale.

Chiamiamola con il suo nome: dipendenza.

Queste sono semplici osservazioni mie sul campo, ma la settima  commissione permannete del Senato della Repubblica, che si occupa di istruzione, l'estate del 2021, a conclusione di una indagine conoscitiva durata due anni, in cui sono stati auditi molti esperti, psichiatri, medici, pedagogisti, ha  depositato una  relazione di cui vi leggerò qualche  stralcio.

"A conclusione dell'indagine conoscitiva  sull'impatto del digitale sugli studenti con particolare riferimento ai processi di apprendimento:"

I RISULTATI DELL’INDAGINE

Ci sono i danni fisici: miopia, obesità, ipertensione, disturbi muscolo- scheletrici, diabete. E ci sono i danni psicologici: dipendenza, alienazione, depressione, irascibilità, aggressività, insonnia, insoddisfazione, diminuzione dell’empatia. Ma a preoccupare di più è la progressiva perdita di facoltà mentali essenziali, le facoltà che per millenni hanno rappresentato quella che sommariamente chiamiamo intelligenza: la capacità di concentrazione, la memoria, lo spirito critico, l’adattabilità, la capacità dialettica...

Sono gli effetti che l’uso, che nella maggior parte dei casi non può che degenerare in abuso, di smartphone e videogiochi produce sui più giovani. Niente di diverso dalla cocaina. Stesse, identiche, implicazioni chimiche, neurologiche, biologiche e psicologiche.

Fra le conclusioni si legge:

Dal ciclo delle audizioni svolte e dalle documentazioni acquisite non  sono emerse evidenze scientifiche sull'efficacia del digitale applicato all'insegnamento. Anzi tutte le ricerche scientifiche internazionali

citate  dimostrano, numeri alla mano, il contrario. Detta in sintesi: più la scuola e lo studio si digitalizzano, più calano sia le competenze degli studenti che i  loro redditi futuri.

Nella relazione vengono  formulati  alcuni auspici:

- interpretare con equilibrio e spirito critico la tendenza epocale a sopravvalutare i beneficidel digitale applicato all'insegnamento.
- incoraggiare nelle scuole  la lettura su carta, la scrittura a mano e l'esercizio della memoria.

Per me la conclusione è chiara: i rischi superano gli eventuali benefici. Se il collegio è ancora in grado di esercitare la sua autonomia nelle scelte didattiche, dovrebbe rifiutare le proposte del piano 4.0.

Buona fortuna a tutti!
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(*nota:  il matrimonio del tecnico con l'artistico purtroppo non è la consapevole  fusione di umanesimo e scienza che qualche  violinista auspica, è solo la  scelta pratica e concreta del provveditore locale  dettata dal gioco delle figurine degli edifici scolastici)