Statistiche aggiornate per il blog "Effetto Risorse". Il salto in alto nei contatti degli ultimi mesi lo possiamo chiamare "Effetto Rupalti", essendo correlato al gran numero di traduzioni prodotte e pubblicate da Max Rupalti.
Una settimana fa, avevo pubblicato un post intitolato "
.... oppure torniamo a guardare il TG1?" dove chiedevo ai lettori un'opinione sul blog e su quale pensavano che potesse essere il suo futuro sviluppo. Il risultato è stata una discussione interessante che si è svolta sia sui commenti del blog, come su varie email.
E'
venuto fuori, come
mi aspettavo, che "Effetto Risorse" ha
uno "zoccolo
duro" di lettori che lo apprezzano e lo seguono costantemente, anche se non
commentano o
commentano di rado. Il
fatto che il blog
abbia pochi commenti rispetto al
numero di lettori è
stato anche quello oggetto di discussione. Io credo
che sia il risultato di una politica specifica di moderazione che rifiuta la
polemica fine a
se stessa. In
altri blog, la
polemica viene cercata - o
persino creata apposta - come
un mezzo per
attirare l'attenzione; è
lo stile
del "Processo
di Biscardi"
che qui però
cerchiamo di evitare. Quindi, non
mi preoccupo troppo del piccolo
numero di commenti. Forse
si potrebbe migliorare se potessimo fare
una lista di commentatori "noti"
che possono bypassare la
moderazione (vedi più in basso
se volete entrare nella lista)
Il punto centrale della discussione è stato, tuttavia, cosa pensiamo di fare con questo blog. Chiaramente, nonostante un numero relativamente alto di contatti, siamo un'entità assolutamente marginale - ovvero del tutto insignificante - nel panorama dell'informazione in Italia. Allora,vogliamo cambiare il mondo con un blogghettino? Chi ci crediamo di essere?
Su questo punto, ho una riflessione che viene dal mio recente
viaggio in Inghilterra. Sulla via del ritorno, all'aeroporto c'erano paccate di
"Daily Mail" distribuite gratis, e la gente li leggeva. Ora, non so
se vi rendete conto di cos'è il "Daily Mail" (
http://www.dailymail.co.uk/home/index.html). In
confronto. il
nostro "Libero Quotidiano" è un giornale di alto livello
intellettuale . Questi
qui non so quante copie facciano, ma la loro potenza di fuoco è
spaventevole. Proprio quel giorno che c'ero io al "city airport" di
Londra, supposto frequentato da "business people" c'era in prima
pagina un titolone su come le "trade unions" avrebbero "salvato
l'industria del fracking inglese da una moratoria imposta dagli
ambientalisti". Salvando così molti posti di lavoro di bravi
inglesi.
Occhebbello.
Insomma, vedete che la guerra della comunicazione si combatte a
colpi di artiglieria mediatica. E, come ben si sa, Dio
combatte dalla parte dell'artiglieria pesante.
Quindi, da tempo mi sono reso conto che il nostro modello di
comunicazione standard non può funzionare. Tendiamo a pensare che iamo in
democrazia, che siamo quindi in un regime di libera espressione, che
quindi tutti hanno accesso alla nostra opinione, che quindi la
leggeranno, che quindi si renderanno conto che abbiamo ragione, che
quindi eleggeranno persone competenti e responsabili, che quindi
metteranno in pratica le sagge soluzioni alla crisi che proponiamo.
Inoltre, da ora in poi tutti gli anni la befana ci
porterà anche a Ferragosto una calza piena di dolcetti al marzapane.....
Sicuro!
Tuttavia, non vorrei apparire troppo pessimista (dalli alle
Cassandre!). Il punto è che se uno pensa che i lettori siano imbecilli (come fa il Daily Mail) si ritroverà ad avere soltanto lettori imbecilli. Invece, se uno cerca di fare un'informazione di qualità, si troverà ad avere lettori di qualità. Non escludo che il nostro
messaggio possa avere un impatto del tutto sproporzionato al
numero dei lettori. Dopotutto, si racconta che George W.
abbia deciso di invadere l'Iraq dopo aver letto i rapporti di ASPO sul picco del petrolio. Allora, per avere un impatto, certe volte basta un lettore; anche se alle volte l'impatto non è esattamente quello che uno avrebbe voluto...... :-)
Quindi, credo che il risultato finale di questa discussione sia un incoraggiamento a continuare così e a cercare di fare sempre meglio (anche con l'aiuto preziosissimo di Max Rupalti per le traduzioni). Seguiremo anche un suggerimento ricevuto più di una volta, quello di ridurre un po' il numero di post, cercando di privilegiare la qualità alla quantità. Dopo di che, tutto quello che accadrà, sarà perché doveva accadere.
Saluti a tutti/e e grazie per l'interesse in
questo blog. Vorrei anche ringraziare collettivamente tutti quelli che
hanno gentilmente dato un contributo finanziario al blog a seguito di
questa discussione. Nessuno si fa ricco con queste piccole cose, ma
aiutano.
Ugo Bardi
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Nota sui commenti: se commentate abitualmente su questo blog e se non vi ho mai censurato un commento (cosa che comunque faccio molto di rado) potete scrivermi per essere messi fra gli "autori" del blog; i quali possono mandare commenti bypassando la moderazione. Se diventate "autori", oltre a vedere il vostro commento pubblicato immediatamente, potete anche pubblicare post, il che va benissimo, soltanto vi prego di farlo dopo aver concordato con me contenuti e tempi.
Quindi,
scrivetemi a
ugo.bardi(cosinostrambo)unifi.it
Saluti. UB