La storia del divieto di annaffiare orti e giardini a Firenze sta scivolando dall'assurdo al ridicolo, e a questo punto atterra nella follia totale. Abbiamo un ordinanza emessa per fronteggiare un'emergenza che non esiste, che colpisce un'attività che comunque non avrebbe nessun effetto sull'emergenza, anche se esistesse. Per finire, gli stessi proponenti non sanno come applicarla in pratica, e hanno deciso di andarsene in ferie per non rispondere alle domande dei cittadini. Sembra che il degrado ambientale vada a braccetto con il degrado delle amministrazioni pubbliche e di tante altre cose.
Qui, riproduco un articolo di Miguel Martinez. Per saperne di più, andate per prima cosa a vedere l'ottimo articolo "La Terra Devastata" di Carlo Cuppini, e il mio recente articolo sul "Fatto Quotidiano"
Annaffiatori clandestini fiorentini
Segnalo un articolo dell’ottimo Ugo Bardi uscito oggi sul Fatto Quotidiano sul tema dell’ordinanza ammazzaverde emessa dal Comune di Firenze.
Nella parte essenziale, l’ordinanza dice che il Sindaco:
ORDINA
fino al 30 settembre 2022, agli utenti di tipo domestico di Publiacqua S.p.A., è fatto divieto assoluto, su tutto il territorio comunale, di utilizzare l’acqua potabile proveniente dall’acquedotto per scopi diversi da quelli igienici e domestici ed in particolare è vietato utilizzare acqua potabile fornita dal pubblico acquedotto per:
l’innaffiamento di giardini, prati ed orti;
il lavaggio di cortili e piazzali e garage;
il lavaggio domestico di veicoli a motore;
il riempimento di vasche da giardino, fontane ornamentali e simili, anche se dotate di impianto di ricircolo dell’acqua.
L’altro ieri, telefono alla Polizia Ambientale del Comune di Firenze (Viale A. Guidoni, 158, tel. n. 055 328 3683, se volete provare anche voi), con una domanda molto semplice.
“Buongiorno, io non ho né un giardino né un orto, ho alcune piante sulla terrazza, tra cui piantine di pomodori e di erbe aromatiche per consumo domestico.
Vorrei sapere se, in base all’ordinanza ORD/2022/00157 del 28/07/2022, posso annaffiarle o le devo lasciare morire?“
L’addetta della Polizia Ambientale mi dice che il Regolamento della Regione Toscana approvato con D.P.G.R. n. 29/R del 26 maggio 2008 “Disposizioni per la riduzione e l’ottimizzazione dei consumi di acqua erogata a terzi dal Gestore del Servizio Idrico Integrato” vieta solo
l’utilizzo dell’acqua potabile erogata da pubblico acquedotto per:
· irrigare orti e giardini con superficie superiore a 500 m2
· innaffiare e irrigare superfici adibite ad attività sportive;
· alimentare impianti di climatizzazione ed impianti di qualsiasi altro tipo;
· riempire piscine ad uso privato
e che quindi non c’è problema, non ho un “orto con superficie superiore a 500 m2”.
Le faccio presente che l’ordinanza del sindaco di Firenze è molto più restrittiva del regolamento della Regione Toscana, e parla di “divieto assoluto” di utilizzo dell’acqua pubblica per “scopi diversi da quelli igienici e domestici”.
A questo punto mi dice che la questione non è di competenza della Polizia Ambientale, e mi invita a telefonare al Reparto Quartiere 1 Zona Centrale, Via delle Terme, 2, tel. n. 055 2616057, per competenza di zona.
Telefono stamattina al numero che la signora mi ha gentilmente dato.
Mi risponde una voce maschile, a cui pongo la stessa domanda.
Mi dice che la questione è di competenza della Polizia Ambientale di Viale Guidoni, e che devo chiamare loro.
Gli spiego che sono proprio loro che hanno detto che la competenza è invece sua.
Mi dice che gli sembra strano, poi mi legge il brano dell’ordinanza che riporto sopra.
Gli chiedo,
“sì, l’ordinanza l’ho letta anch’io. Ma voglio sapere se posso o no annaffiare i vasi che ho sulla terrazza, che non sono un giardino, un prato o un orto”.
Mi risponde, dicendo,
“l’ordinanza mi sembra molto chiara”.
“Cioè secondo lei io posso annaffiare le piante sulla mia terrazza, o le devo lasciar morire?”
“l’ordinanza mi sembra molto chiara.”
“Ma scusi, se lei mi vede annaffiare le piante sulla mia terrazza, lei mi multa o no?”
“L’ordinanza mi sembra molto chiara. Comunque io devo rispondere adesso a richieste per permessi.”
“Io cosa devo fare? Posso chiederle una risposta sì o no, e chiederle il suo nome?”
“La saluto, buongiorno”.
“Buongiorno”.
Stamattina ho provato quattro o cinque volte a richiamare la Polizia Ambientale, nell’orario indicato sul sito del Comune, ma non risponde.