Visualizzazione post con etichetta Claudia Particella. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Claudia Particella. Mostra tutti i post

lunedì 17 aprile 2023

Brutti Romanzi e Brutte Persone: "L'Amante del Cardinale" di Benito Mussolini

 




A 26 anni Benito Mussolini scrisse e pubblicò un romanzo intitolato " L'amante del cardinale ". Era una cosa che mi ha sempre incuriosito, ma solo di recente ho trovato il tempo di prendere in mano una copia di quel vecchio libro e leggerlo. La storia di Mussolini come leader è affascinante e ho pensato di poter trovare nel romanzo qualche indizio sul perché e su come si è comportato in quel modo.

Non sapevo cosa aspettarmi da questo romanzo, niente di particolarmente buono, di sicuro. Ma non mi aspettavo che fosse così brutto. Voglio dire, come romanzo, è scritto in uno stile abbastanza comprensibile, e puoi leggerlo dalla prima all'ultima pagina senza sentire troppo il bisogno di buttarlo dalla finestra. Ma ha tutte le caratteristiche di un brutto romanzo. Il problema principale è che, affinché un romanzo sia buono, l'autore deve prendersi cura dei suoi personaggi - se non lo fa, il romanzo non sarà solo brutto, ma anche odioso. E questo è il problema fondamentale del romanzo di Mussolini. Non è solo brutto, ma anche odioso.

Vi racconto qualcosa in più su questo romanzo. Mussolini è chiaramente influenzato da " I Promessi Sposi " di Manzoni e il suo romanzo si svolge più o meno nello stesso periodo storico, il Seicento nell'Italia del Nord. All'inizio Mussolini scimmiotta Manzoni con un fiorire di parole che descrivono la zona, montagne, laghi e valli, poi prosegue, raccontandoci una storia oscura di amore, sangue e omicidi. Come Manzoni, Mussolini segue eventi storici reali. La differenza è che Manzoni domina la trama: non ha bisogno di piegare le azioni dei personaggi storici ai suoi scopi; si limita a manovrare i suoi personaggi immaginari in modo coerente con la storia. Mussolini, invece, segue principalmente personaggi storici, tra cui i protagonisti: Carlo Emmanuele Madruzzo, cardinale, e Claudia Particella, una nobildonna che fu la sua amante. Per adattarli alla trama, ha bisogno di prendersi molte libertà nei confronti della storia. Per il resto, l'ambientazione storica del romanzo offre a Mussolini diverse occasioni per invettive anticlericali e, occasionalmente, per ostentare la sua erudizione - ma l'impressione è che la sua conoscenza della storia sia casuale e superficiale. Niente di paragonabile alla profonda comprensione che Manzoni aveva dei tempi che descriveva.

Il romanzo che ne risulta è un disastro: un miscuglio di cose, persone ed eventi, alcuni dei quali piuttosto deprimenti. Tanto per fare un esempio, a metà del romanzo Mussolini infligge ai suoi lettori una dettagliata descrizione del rinvenimento del corpo di una ragazza morta pochi mesi prima. La descrizione include le urla di orrore dei becchini alla vista del corpo in decomposizione ma non le urla di orrore dei lettori indignati.

Anche il protagonista, il cardinale Madruzzo, ne esce come un personaggio superficiale, appena sbozzato e poco interessante. La figura di Claudia Particella va un po' meglio, e Mussolini mostra per lei almeno una scintilla di interesse. Purtroppo, anche qui, i risultati non sono gran che. Come descritta da Mussolini, la signora Particella si rivela poco intelligente, avendo graziato la persona che ha tentato di ucciderla non una ma due volte (!!). Alla fine, Mussolini la condanna alla scena di morte di una pessima attrice di un film di serie B, troppo lunga e troppo recitata. Dopo essere stata avvelenata, la povera donna deve ripetere in tutto sette volte le parole " Io muoio", insieme ad altre espressioni di dolore assortite e prolungate, prima di tirare finalmente le cuoia. Solo che la vera Claudia Particella è morta a 70 anni, nel suo letto, sopravvivendo al suo cardinale di 9 anni. E questo dovrebbe essere un "romanzo storico". Immaginate che, in " Guerra e pace ", Tolstoj ci raccontasse che Napoleone morì in una carica alla baionetta contro l'artiglieria russa a Borodino.  Questo tipo di cose.

Si può perdonare all'autore di un romanzo di distorce un po' la realtà, a volte anche molto. Ma il problema principale di tutto l'ambaradan è che a Mussolini non interessano i suoi personaggi -- diciamo, per usare un termine che lui stesso aveva diffuso "non glie ne frega niente" (per non dir di peggio). È l'opposto di Manzoni, che non perde occasione per una scintilla di umanità nei suoi personaggi dei " Promessi Sposi". È questo che fa la differenza tra un capolavoro e una roba semiliquida di color marrone scuro che non è Nutella. Così è andata.

Come ho detto, il motivo per cui ho letto questa storia è che ero curioso della possibilità di raccogliere qualche indizio sulla personalità di Mussolini. Forse i suoi sogni, i suoi obiettivi da giovane, i suoi ideali, questo genere di cose. Ma non c'è niente del genere nel romanzo. L'autore ne esce superficiale come i suoi personaggi. Che penso fosse quello che probabilmente era Mussolini. Un personaggio superficiale, di cultura modesta, senza veri ideali e con poche idee, ma confuse. Il suo successo come leader era forse dovuto proprio a questo fattore: era una tabula rasa. Che, credo, è quello che sono la maggior parte dei dittatori. Non sono grandi pensatori o idealisti, sono solo gusci vuoti su cui le persone possono proiettare i loro sogni, le loro paure e le loro preoccupazioni. Ed è quello che è successo con Mussolini,