C'è anche qualcuno che le cose le dice come stanno e il CEO della Volkswagen è uno di quelli. Le auto a idrogeno non hanno futuro. E questo è chiaro già oggi. La domanda interessante è, cosa succederà nel futuro un po' più distante, con il collasso ormai inevitabile del sistema economico? Tradizionalmente, si pensa di ritornare alla trazione animale (o agli schiavi umani), ma è possibile che nel Medio Evo prossimo venturo potremo mantenere qualcosa delle tecnologie che abbiamo sviluppato nell'era tecnologica?
Probabilmente si, ma certe tecnologie sono più resilienti di altre. Prendiamo la trazione veicolare e compariamo le tre tecnologie che potremmo cercare di mantenere nel futuro: motore termico, elettrico a batteria, idrogeno. (anche se l'idrogeno non è mai stato usato in pratica).
La tecnologia del motore termico è in uso da almeno un paio di secoli ma, nella sua forma attuale, è estremamente sofisticata. Richiede non solo tecniche di metallurgia avanzata ma anche tecnologie chimiche sofisticate per produrre carburanti che abbiano caratteristiche specifiche. Per semplificare le cose, si potrebbe pensare a motori a combustione esterna, tipo lo stirling, che sono onnivori, ma poco efficienti. Un motore a combustione interna potrebbe anche provare a usare biocombustibili, tipo olio vegetale o alcol etilico come carburanti. Potrebbero anche funzionare, ma per tante cose sarebbe meglio un ciuco che anche quello va a biocarburanti, ma è molto più facile da produrre.
Il motore elettrico accoppiato con batterie è un sistema che si può molto semplificare se si rinuncia alle prestazioni estreme che oggi riteniamo necessarie. Le batterie si possono fare con combinazioni praticamente infinite di metalli. Per esempio, una batteria nickel-ferro non richiede elementi rari e neppure particolari tecnologie di fabbricazione. Quanto al motore elettrico, se uno rinuncia ai magneti a terre rare può fare dei motori decenti usando magneti in ferrite. Le tolleranze non sono cruciali e non c'è bisogno di un'elettronica sofisticata per il controllo. Se ne può fare un veicolo non molto efficiente ma che funziona e che ha dei vantaggi rispetto a ciuchi e cavalli (e anche schiavi umani), nel senso che quando non ti serve non hai bisogno di dargli da mangiare.
Infine, l'idrogeno. Ahimé, qui si che si va sul complicato. A parte produrre l'idrogeno in se, cosa non difficile che si sarebbe potuta fare già nel Medio Evo (mongolfiere medievali? perchè no?) Ma poi si tratta di stoccarlo a pressione, cosa che richiede tecnologie per niente semplici, specialmente se lo vuoi trasportare in giro. Il problema di fondo sono le pile a combustibile. Quelle si che sono robe complicate: richiedono metalli nobili tipo platino agli elettrodi, sennò non funzionano. Per non parlare degli elettroliti polimerici, anche quelli roba che richiede tecnologie molto specializzate. Oppure di tecnologie estremamente sofisticate, tipo le SOFC (solid oxide fuel cells) che richiedono materiali come la zirconia stabilizzata con yttria per gli elettrodi -- ti ci voglio a fabbricarle nel medio evo! Certo, potresti fare a meno delle pile a combustibile e usare l'idrogeno direttamente per azionare un motore termico. Si, ma il risultato è un ircocervo poco efficiente e complicato.
Insomma, credo che non ci sarà bisogno di aspettare che ritorni il Medio Evo per vedere sparire l'idrogeno come tecnologia anche vagamente proponibile. Già una bella crisi economica -- come quella che stiamo vedendo -- consegnerà l'idrogeno al cassonetto della raccolta differenziata della spazzatura tecnologica. Viceversa, prima di vedere sparire una tecnologia semplice ed efficiente come l'accoppiata batterie/motori elettrici, ci vuole veramente una bella legnata, non dico un asteroide, ma qualcosa di altrettanto distruttivo.
Ah... dimenticavo! Ci sarebbe anche l'automobile atomica di cui si parlava negli anni '50. Perfetta tecnologia per il Medio Evo, direi.
Volkswagen durissima sulle auto a idrogeno: "Non hanno futuro"
Il CEO della Casa Herbert Diess taglia corto: "Troppo costoso, inefficiente e difficile da diffondere. Non va bene per le automobili"
Herbert Diess ne è certo: l’auto a idrogeno non ha futuro. Lo dice su Twitter, social sul quale ha esordito da poco seguendo – per sua stessa ammissione – le orme di Elon Musk. E su cui, nello stesso tweet, tesse le lodi delle richieste dell'Acea in cui si spinge affinché l'Europa arrivi ad installare 3 milioni di colonnine entro il 2029.
Ebbene, il ceo di Volkswagen ha detto la sua sul futuro del fuel cell: “I politici devono accettare la scienza: l’idrogeno green è necessario per la produzione dell’acciaio, in chimica e per l’industria aeronautica. Non può essere usato per le auto. È troppo costoso, inefficiente, lento e difficile da diffondere e trasportare. Tutto sommato: non vedo auto a idrogeno all'orizzonte”. Parole a dir poco pesanti.
Opinioni contrarie
Questo il Diess-pensiero sull’idrogeno. Una presa di posizione forte, che a ben vedere è coerente con la strategia Volkswagen, Casa che più di altre sta spingendo forte sull’elettrico a batteria con la ID.3, la ID.4 e tutti i prossimi modelli a zero emissioni in arrivo. Il tema è caldo, e lo abbiamo anche affrontato durante gli Electric Days Digital 2021, in un approfondimento dedicato.
Ma se a Wolfsburg si è deciso di puntare su un certo tipo di transizione energetica, altre Case sembrano avere fiducia nell’idrogeno per autotrazione. Stiamo parlando di Toyota, ad esempio, che ha recentemente mostrato la seconda generazione della Mirai. O di Hyundai, che con la Nexo propone un crossover di medie dimensioni proprio a fuel cell.
ma in realta tentativi di creare tecnlogie adeguate al medioevo prossimo venturo ci sono già https://www.opensourceecology.org/gvcs/ il problema penso saranno piu' che altro le fonti energetiche e i sommovimenti politici
RispondiEliminaLe batterie si possono fare con combinazioni praticamente infinite di metalli. Per esempio, una batteria nickel-ferro non richiede elementi rari e neppure particolari tecnologie di fabbricazione
RispondiEliminaQuanto al motore elettrico, se uno rinuncia ai magneti a terre rare può fare dei motori decenti usando magneti in ferrite
Molto interessante.
Anonimox
Raccogliendo suggestioni da quello che ho letto, mi chiedo cosa verrebbe fuori mettendo insieme la mid tecnology del prof Bardi con l'open source di Biagio.
EliminaIo che uso linux fin dalle sue prime distribuzioni ho visto come è migliorato negli anni fino a superare ampiamente quel ferrovecchio centralizzato di windows. Lascio immaginare il seguito delle mie fantasticherie.
(peraltro, sarà banale, ma si parla di open source pure nel caso dei contadini che si scambiano le sementi).
Anonimox
Grande, ottimo messaggio. Essenziale per a chi ha orecchie per sentire, occhi per leggere e cervello per capire. Ma alla Saipem che ha in programma di spendere una buona fetta del recovery funds sull'idrogeno... non interessa.
RispondiEliminaCiao
Stiamo parlando di tecnologie complementari e non competitive, nella categoria autotrazione l'elettrico è adeguato al segmento city ma inefficace per le medie lunghe percorrenze ed il trasporto pesante, per lo stoccaggio si gioca tutto sulla tecnologia disponibile: le batterie sono peanti e complesse se si parla di molti cicli di carica-scarica soprattutto nella classe Mw o Gw, sembrano meglio le tecnologie ad accumulo meccanico (pressione, altezza, massa) ma risolvono un problema peggiorandone un'altro e così via. L'energia chimica è meglio dal punto di vista di densità energetica per il semplice fatto che nonostante usi reazioni redox simili può ottenere dall'aria ambiente l'ossidante, in sostanza in modelli ideali il combustibile è sempre la metà di na batteria.
RispondiEliminaSull'idrogeno in particolare nutro anche io dei dubbi ma questo non impedisce di utilizzarlo per la sintesi di metano e metanolo tramite reazione di Sabetier già ampiamente in uso industrialmente, completati eventuali studi nulla vieta di avere un uso di staccaggio basato su questi intermedi: si sintetizza metano per immagazzinarlo e si deidrogenizza per l'uso, nel caso del metanolo si può addirittura usare direttamente nell'autotrazione. La strategia è coerente con il sistema misto metano-idrogeno testato negli ultimi anni attraverso i metanodotti, in questo caso lo stoccaggio è già in essere con le riserve metanifere attuali ed il volume circolante nelle condutture.
Nel campo poi il parere di Volkswagen è almeno sospetto, hanno problemi sia finanziari che di immagine (ricordiamo il diselgate con il corollario di trucchetti circa le emissioni), Toyota in particolare è invece abbastanza interessante, sono i primi ad aver commercializzato un elettrica ibrida in massa ma hanno abbandonato proprio quella tecnologia su cui hanno investito per puntare sull'idrogeno, penso abbiano fatto molti studi seri prima di cambiare così radicalmente i piani industriali di un simile gigante.
i ciuchi sono il futuro.
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RispondiEliminai ciuchi sono il futuro. Ho avuto la fortuna 40 anni fa di vederli salire la montagna quasi nuda e cruda stracarichi di tronchi di legna coi loro padroni boscaioli, poi sono stati sostituiti da ruspe che sbancavano per aprire tratturi. Così il verde è sparito per far posto a squarci motosi e sassosi. Questo per aumentare il profitto, ovviamente sfruttando l'artefice dell'economia moderna, il motore diesel. Poi ora è quasi tutto finito, come spesso succede nel mercato e i boscaioli sono quasi spariti, insieme ai loro ciuchini. Sembra quasi una condanna kafchiana. L'uomo, spariti gli animali che lo hanno servito per millenni, sparisce poco dopo di loro, quasi insieme a loro.
RispondiEliminaveramente in alcuni paesini non dico i ciuchi ma i muli si usano ancora ,essenzialmente perchè hanno il centro storico non carrabile https://www.youtube.com/watch?v=p64KU6AyjYE
Eliminail video mi ricorda la cagate dei cavalli che 60 anni fa ancora trainavano i carri nella piazza dove ancora abito. Allora il futuro sarà all'impronta della natura.
EliminaIo uso i ciuchi (i "mus"). Proprio ieri ho trasportato il fieno con due asini e una cavalla. Sono piccoli ma portano tutto: legna, acqua, reti elettriche... e fanno compagnia. Chiaro, ho portato molto meno di quello che avrei portato con un trattore, ed eravamo in due, ma:
Elimina- non ho inquinato (anche se ormai la gente si lamenta più della cacca di un cavallo che di un suv o un trattore che gli sbuffa in faccia)
- l'Italia è strapiena di asini, muli e cavalli che non fanno assolutamente nulla di utile, e mangiano lo stesso. Da compagni dei contadini sono diventati giocattoli per ricchi. Tenuti sempre nello stesso posto, spesso causano un'erosione devastante del terreno. Gran parte di questi animali si potrebbe utilizzare, con il vantaggio che forse, tornando ad essere preziosi veramente, sarebbero trattati meglio di adesso e non lasciati a marcire in un box
- a renderli poco convenienti economicamente è soprattutto una politica di contributi e infrastrutture che incentiva l'uso di gasolio agricolo, la meccanizzazione, dà soldi ai proprietari terrieri e tassa ferocemente i lavoratori. Ad armi pari e internalizzando le famose esternalità (se inquini paghi), sono convinta che asini, cavalli, muli e buoi sarebbero più competitivi in moltissimi casi
E farebbe bene anche all'economia italiana: le industrie delocalizzano, ma l'allevamento resta. A parte per le attrezzatture, più leggere di quelle dei mezzi a motore, non dovremmo preoccuparci di metalli, combustibili fossili, terre più o meno rare...
Ho visto per geo&geo un documentario con un somarello che veniva impiegato per arare un piccolo orto. In effetti l'aratro lo tirava, ma contemporaneamente si mangiava tutte le verdure. È soltanto un aneddoto. Non vuol significare niente.
Eliminasegnalo https://en.wikipedia.org/wiki/Open_Source_Ecology
RispondiEliminaprogetto interessante , anche se non è specificata la fonte energetica per tutt quelle macchine
In bocca al lupo alla nuova versione di questo importante Blog (speriamo cmq di evitare il clericalismo ampiamente diffuso nel M.Evo europeo!)
RispondiEliminaQuanto al motore elettrico con batterie, sembra effettivamente la soluzione più ragionevole, anche se da emerito "signor nessuno" ritengo che la tecnologia del motore termico manterrà necessariamente ancora a lungo una "quota di mercato" non propriamente marginale... Saluti
Conversione di un banchiere sulla via dell'ambientalismo? :)
RispondiEliminahttps://www.fanpage.it/politica/draghi-in-senato-vogliamo-lasciare-un-buon-pianeta-non-solo-una-buona-moneta/
ah,ah,ah. Mi vien che ridere.
EliminaProf che ne pensa della pirolisi?
RispondiEliminahttps://www.rinnovabili.it/ambiente/inquinamento/preoccupazione-qualita-aria-pianura-padana/
F.
Vuoi dire applicata alle streghe? Nonostante la tanta propaganda moderna, nel medioevo NON si bruciavano le streghe!
EliminaComplimenti prof, uno dei pochi a saperlo!
EliminaPeraltro materia complicata da applicare nelle terre cattoliche in quanto serviva il "processo canonico" che è un processo con tutti i crismi (peraltro una balla anche la questione delle torture, avrebbero invalidato la confessione, ma la spagna di Torquemada fù un eccezione). Basta vedere la durata dei processi di Bruno e Galileo per farsi un idea di quanto sarebbe stato complicato il "medioevo secondo Holliwood" con roghi ovunque!
Attenzione però al lato protestante, lì ci sono effettivamente stati periodi di roghi facili con forconi e torce specialmente nel periodo puritano (vedi Salem), la cultura giuridica era però basata sulla "common law" e non sul diritto canonico (figlio del diritto romano) quindi una condanna anche errata era usata come precedente giuridico per quelle successive. Anche il mitologico Malleus Maleficarum è un parto germanico mezzo farlocco e molto tardo (https://en.wikipedia.org/wiki/Malleus_Maleficarum ), tutto l'alto medioevo e fino al 1400 e oltre la stregoneria è vista male ma sostanzialmente ignorata in quanto difficilmente era distinguibile dalle pratiche "in onore dei santi" o le tradizioni locali. La stessa penetrazione del cristianesimo è un processo di sovrapposizione e sostituzione delle strutture dei culti radicati precedenti (il natale si sposta per inglobare il rito del sole invicto) come si nota benissimo anche oggi con il cristianesimo messicano ed il culto sincretico della Santa Muerte o tutto il sistema della Santeria.
tutte pratiche sataniche che nulla hanno di vera religione, che è attaccamento a Dio. Come ci rimase male una badante sudamericana, quando si accorse che il suo sortilegio per far innamorare, era andato a vuoto. Ma, come diceva Amort, funzionano solo con chi è senza spiritualità.
EliminaIl discorso di Draghi in tv, del 17/2/2021
RispondiEliminaL'ho sentito stasera in tv... mi é cascata la mascella in terra!.
Sinceramente, io non ho capito
H0: SE Draghi ci è (NON HA CAPITO UNA MAZZA del contesto del 17/2/2021) perchè immagine l'Econometria nell'IperUranio
oppure
H1: SE Draghi ci fà (ossia ci racconta palle, perchè sospetta che il suo governo durerà pochi mesi)
1-Se c'è UN SETTORE CHE SICURAMENTE NON POTRÀ MAI ritornare sui livelli precovid,
é il settore del Turismo.
Perchè se l'Europa (ed i paesi del I°mondo) vanno verso una politica VERDE (non seguiti dal II°mondo)
è evidente che la gente dovrà viaggiare di meno: meno aerei, meno navi, per abbattere le emissioni CO2.
Ergo il settore turistico non potrà mai giovarsi di politiche verdi dato che il turismo vive del BAU.
Perchè lo ha detto Ugur Sahin il Covid19 continuerà a girare per i prossimi 10 anni, nelle forme di millantamila varianti, per le quali occorrerà RIMODULARE I VACCINI E RICOMINCIARE DA CAPO UNA NUOVA VACCINAZIONE, tornando al punto zero, come fosse un gioco dell'oca :-) per dirla in modo che gli stupidi capiscano. Quindi é evidente che per ragioni sanitarie il settore Turistico non potrà uscire mai, dalla situazione di crisi in cui é, dato che é un'attività che crea assembramento.
2-L'IMMIGRAZIONE: per Draghi la soluzione è ripartire i migranti in Europa.
Questo è inaccettabile perchè puntando sulla politica dell'accoglienza, non si finanzia una tardia politica di controllo delle nascite in Africa e quindi NON SI SMINA LA BOMBA DEMOGRAFICA AFRICANA CHE STA GIÀ DETONANDO IN FACCIA ai paesi del Mediterraneo.
Puntando sull'accoglienza, si farà passare il messaggio che tutti i problemi presenti e futuri degli Africani, saranno risolti migrando in Europa. Questo incendierà il Nord Africa ancora prima di quanto inesorabilmente detoneranno GP2.
La soluzione dell'accoglienza non risolve il problema delle diverse curve demografiche negli anni a venire, occorre invece che quanto prima, l'Europa e l'Onu finanzino una tardiva politica di controllo delle nascite in Africa. Meglio una tardiva e scarsa politica di controllo delle nascite in Africa che assolutamente niente.
Poichè il covid continuerà a girare, tenendo leporte e finestre aperte dell'accoglienza, si causeranno continue epidemie da contagi di ritorno, con varianti immuni ai virus noti, dato che il covid circola in tutto il mondo, ed in Africa ed in Asia e Sud America circola purtroppo più di altrove e quindi muta in modo smodato più di altrove. Non a caso le varianti immuni ai vaccini attualmente noti si chiamano VARIANTE SUDAFRICANA, VARIANTE BRASILIANA.
3-O me lo sono perso io, oppure Draghi non ha detto niente sul portare la produzione di MODERNA in Italia su LICENZA.
Poichè non reputo Draghi uno stupido, penso che semplicemente prenda per il culo i partiti, dato che probabilmente sa che il suo governo durerà pochi mesi.
carburanti autotrazione Italia gen 2020 su 2021: benzina -31%, Gasolio -21%, per aerei -74%, gpl -38%. E la produzione di petrolio è calata solo del 9%. Se è vero che calerà del 50% da qui al 2025, possiamo cominciare a pensare di passare davvero al ciuco. Dov'era che cominciavano i picchi di servizi, cibo e produzione industriale nel grafico di LTG di 50 anni fa?
RispondiEliminaC'è ancora un po' di speranza
RispondiEliminahttps://www.fanpage.it/attualita/treviso-luomo-che-pianta-alberi-fiorenzo-compra-500mila-metri-quadrati-e-ci-pianta-alberi/
La speranza non può venire da qui. Se ha tutti quei soldi sicuramente ha fatto cose insostenibili fino adesso, e, purtroppo, data l'altissima densità demografica dell'Italia e del Veneto lui piantando alberi e basta sta solo costringendo la gente a sfamarsi altrove. Perché le persone restano, se i suoi ettari non producono cibo bisognerà intensificare la produzione sugli altri. In Italia disponiamo di meno di mezzo ettaro di terreno agricolo a testa (un ettaro sono 10 000 mq), la gente che fa l'ambientalista perché ha tanti soldi fa più danni che altro. Lui si sta comprando le quote che servono a sfamare le altre persone!!
EliminaSe si riducesse l'immigrazione, altissima in Veneto, si invertisse il consumo di suolo insensato di quelle zone e si facesse un'agricoltura sostenibile, allora sì che saremmo a buon punto. Prendere ettari ed ettari, togliendoli magari a chi li coltiverebbe sostenibilmente, perché dopo una vita di soldi vuoi la coscienza pulita, è solo vanità e ipocrisia della peggior specie.
E non parli di vecchia campagna che una volta montagne e campagne erano tutte coltivate e con pochi alberi, a meno che lui non sia così vecchio da essere nato nel Medioevo.
A guardare il video sembra che "l'uomo che pianta gli alberi" non stia forestando ma solo ripristinando le "rive", che in effetti fino a prima dell'abbondanza energetica, cioe' dell'ultima guerra, servivano a fornire alla gente la legna per cucinare oltre che a mantenere un minimo di biodiversita' utile a limitare le avversita' biologiche: l'italia gia' enormemente sovrappopolata con 45 milioni di abitanti era un paese talmente povero che la legna era non solo l'unico combustibile esistente, ma era pure scarso, tanto che nessuno tranne i ricchi si sognava di usarla per riscaldare gli ambienti, doveva servire solo per l'indispensabile cioe' il cucinare, per cui l'unico ambiente riscaldato era la cucina, dalla "stufa economica", quella coi cerchi (e anche d'estate, col caldo soffocante!). E' roba non di chissa' quanti secoli fa, ma solo di una o due generazioni fa, i nostri genitori o i nonni.
EliminaE' vero comunque anche che le rive alberate sono state tagliate e continuano ad essere tagliate quasi dappertutto, perche' nessuno si prende la briga di utilizzarne la legna e "sprecano" terreno coltivabile oltre a complicare il traffico delle enormi macchine agricole di oggi, e ormai spopolano le stufe ipertecnologiche a pellet, prodotto industriale sia la stufa che il combustibile,che basta che manchi la corrente elettrica e non funzionano piu'.
Altro fatto interesssante che quasi nessuno sa o ricorda: fino a una decina d'anni dopo l'ultima guerra, cioe' sempre una o due generazioni fa, le strade erano sistematicamente affiancate da filari di grandi alberi da legna, ottimi i potabilissimi platani prima che arrivasse il "cancro colorato" che li ha decimati, perche' d'estate ombreggiavano i passanti e i loro animali, e inoltre fornivano legname per la cucina: all'epoca, incredibile visto con gli occhi d'oggi, i comuni vendevano all'asta le potature e persino gli sfalci d'erba sulle rive dei fossi che regolarmente affficavano le strade, al contrario di adesso che costituiscono un lusso da ecologisti di cartone e un enorme costo di manutenzione prezzolata per le casse comunali, con conseguenti massacri di tasse che rendono odiosi certi personaggi alla gente che le deve pagare.
L'ultima schifezza e' che lungo le strade e' stato raso al suolo tutto, e tombati i fossi e foderato di cartelli e guardrail, oltre che per la sicurezza delle automobili che tanto hanno ormai tutte l'aria condizionata, anche per fare le piste ciclabili, che sono dei nastri di cemento infarciti di stronzate segnaletiche che testimoniano la mania per la complicazione e la burocratizzazione fine a se stessa delle generazioni fatte di scartoffie d'oggi.
En passant, ormai nessuno sa piu' neanche che gli alberi lungo i fossi servivano anche ad evitarne l'interramento dalle canne che altrimenti vi prolificano: dove c'e' ombra le canne non crescono, dove c'e' sole diventano fittissime. Tagliano gli alberi e poi si lamentano che i fossi si riempiono di canne.
firmato winston
se il futuro sarà di fame, le terre saranno confiscate e messe a produrre cibo.
EliminaQuanta ferocia contro chi pianta alberi! Pensa se ci facevano centri commerciali. Visto che in Veneto la campagna e i piccoli boschi di pianura sono praticamente scomparsi sotto immense colate di cemento e asfalto, magari queste terre residue sono state sottratte a future cementificazioni dell'homo edificantes.
EliminaF.
"Quanta ferocia contro chi pianta alberi!"
EliminaLe considerazioni di gaia non erano del tutto inappropriate riguardo l'articolo: e' solo che quelli che lo hanno scritto non hanno capito assolutamente nulla di cosa ha fatto il personaggio, e non per distrazione o pressapochismo, ma perche' non sono proprio in grado di capirlo. Purtroppo questo discorso si potrebbe estendere a grandissima parte dell'ecologismo trendy.
firmato winston
Non è questione di ferocia!! Solo che in ecologia non esiste analisi valida che non sia sistemica. Sulle terre e l'uso a cui sarebbero state sottratte non è come dici tu, perché un terreno edificabile costa cinquanta volte un terreno agricolo, dovresti essere bill gates per piantare alberi su quelli... dall'articolo si capisce che gli alberi sono stati piantati su terreni agricoli, già scarsi, non su terreni edificabili. E poi se l'uomo era "imprenditore di successo", le colate di cemento e asfalto di cui parli probabilmente le ha messe anche lui, perché questo è stato lo sviluppo economico del Veneto che ha permesso a tanta gente di fare soldi. Facile ripulirsi la coscienza dopo, e se magari un poveretto vuole coltivare un po' di terra non la trova, perché metà è coperta da capannoni degli imprenditori di successo e metà da boschi piantati dagli imprenditori di successo per ripulirsi la coscienza...
EliminaMagari il tizio in questione è una persona meravigliosa, per carità, ma personalmente penso che i peggiori danni alle cause ambientaliste derivano da straricchi che consumano e guadagnano molto più degli altri, e poi si fanno belli con azioni di facciata. Non è di questo che abbiamo bisogno, e non ho paura a dirlo.
Quando uno butterà giù il proprio capannone, andrà a vivere in una casa di quaranta metri quadri, rinuncerà alla macchina, E pianterà alberi sullo spazio così liberato, gli dirò bravo.
Ho dato un'occhiata molto superficiale al Next Generation Star Trek Space Ship European Monetary Fund
RispondiEliminahttps://ec.europa.eu/info/strategy/recovery-plan-europe_it
SONO TUTTE STRON*ATE ALLA ENNESIMA POTENZA
Se per davvero il Primo Mondo andasse verso una transizione energetica (non seguito dai paesi del II°,III°mondo) allora giusto per dare una sventagliata d'impatti insostenibili a cui il I°mondo dovrebbe andare in contro:
SOLO PER IL SETTORE PRIMARIO IN EUROPA:
1-bisognerebbe smettere d'importare beni alimentari da altri continenti e puntare sull'autonomia alimentare.
2-Bisognerebbe cambiare tantissime colture e processi di coltivazione, perchè il Nord Europa sta andando verso un SEVERE WEATHER PER BLOCCO DELLA AMOC-CORRENTE DEL GOLFO, mentre il Sud Europa SI STA DESERTIFICANDO e diventerà un sasso secco come l'Egitto.
3-Tutta la filiera agricola dovrebbe consumare meno acqua,
4-andrebbero costruite serre giganti per proteggere i raccolti dal severe weather,
5-i braccianti generici dovrebbero scomparire tutti in Italia ed essere sostituiti per lo meno dalla MECCANIZZAZIONE (già dilagata dal 1960 ad oggi) e ROBOTIZZAZIONE dei processi.
Già soltanto questo, assorbirebbe la maggioranza dei fondi, lasciando poco o niente per il restanti settori perchè
6-PUFF... tutto il settore OIL dovrebbe chiudere dall'oggi al domani (tranne quello del metano)
i soldi del recovery devono andare per il 57% alla transazione energetica e Salvini ci vuol far diventare una nazione cantiere di strade e palazzi. Ci fa o ci è? Va bene che i suoi elettori fanno parte della classe media, ma, finito il petrolio, è una classe che non esisterà più, almeno nei numeri odierni. Sono convinto che lo sa anche lui, ma il teatrino deve andare avanti, almeno un altro pò.
RispondiEliminaa proposito di covid, continuo a incontrare persone contagiose, ma pare che la barriera di aglio regga bene, mentre pare che i vaccini costati decine di mld di euro facciano acqua da tutte le parti. A fine gennaio venne un amico a trovarmi con febbre e tosse. E' un mese che è in quarantena con la famiglia.
RispondiEliminacerto che i discorsi di Draghi al G30 e in Parlamento sono un tantino discordanti. Là parlava di utilizzare le poche risorse per salvare le imprese importanti e strategiche, qua dice di voler salvare e far ripartire l'Italia tutta. Purtroppo chi segue da anni le problematiche delle risorse, sa come stanno le cose. Zaia dice che per vaccinare tutti e tornare alla normalità, ci vorranno 3-4 anni, a questi ritmi. Vaccinate, gente, vaccinate. E sai cosa prendi, diceva Arbore.
RispondiEliminahttps://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/covid-farmindustria-produzione-vaccini-richiede-dai-4-ai-6-mesi_29013954-202102k.shtml
RispondiEliminama che erano già pronti, quando è arrivata?