Osservo in questi giorni il nuovo look
degli spot pubblicitari che passano in TV. Oltre al rinnovato green-washing di
cui mi sono già occupato (articolo “Il
Green business che ci aspetta”) vedo un grande sfoggio di mascherine e di
slogan inneggianti alla ripartenza dell’Italia. In pieno lockdown il ritornello
era “io resto a casa”, ora è tornata la speranza e, con l’invito a mantenere il
distanziamento sociale, si assiste a spot che mostrano ogni genere di attività
lavorativa in corso di riapertura.
Fin qui nulla di strano. In fondo la pubblicità
e la televisione rispecchiano i comportamenti della società, esattamente come i
comportamenti della società sono influenzati dalla pubblicità e dalla televisione,
similmente al classico girotondo del cane che si morde la coda.
Ma l’osservazione di questo stato di
cose può offrire lo spunto per considerazioni di più ampio respiro.
Così come stiamo superando una pandemia
che ci ha costretti all’isolamento sociale per tre lunghi mesi, in passato l’umanità
ha superato crisi ben più micidiali.
Ricorderò solo alcune delle emergenze
più gravi che hanno afflitto i nostri antenati:
- le
glaciazioni. L’ultima, Wurm, interessò il pianeta tra 110.000 e 12.000
anni fa. Nel periodo che va dalla metà del XIV alla metà del XIX secolo la
Terra fu caratterizzata da un clima freddo denominato PEG, piccola era
glaciale
- le pandemie.
Andando a ritroso nel tempo, il genere umano è stato afflitto dal virus
dell’Hiv/Aids (tra i 25 e 35 milioni di morti), dall’influenza Spagnola
(tra i 40 e i 50 milioni di morti), dal Vaiolo (oltre 50 milioni di morti),
dalla Peste e dal Colera (oltre 200 milioni di morti), solo per citare le
malattie più letali
- le guerre.
Inutile qui fare il riassunto degli eventi e del numero di morti di cui è
pieno ogni manuale di storia.
Ebbene, nonostante tutti questi eventi
catastrofici e i tanti altri che per brevità ho omesso di annoverare, la
popolazione umana ha continuato a crescere a dismisura, raggiungendo il ritmo
parossistico di riproduzione che ben conosciamo.
Che interpretazione dare a questa
realtà? Una e una sola: l’abnorme evoluzione patìta dal nostro encefalo (conseguenza
di alterazioni casuali intervenute ai danni di alcuni geni) ci ha messi in
grado di superare gli ostacoli che la natura ha posizionato via via sul nostro
cammino, consentendoci di proseguire lungo il nostro folle itinerario distruttivo
anziché fermarci, come sarebbe accaduto in assenza di quella abnorme
evoluzione.
Scienza, tecnica, industriosità e lavoro
sono riusciti nell’intento di farci sopravvivere a ogni disastro naturale e
artificiale. Non solo. Ci hanno consentito di dilagare in ogni angolo del
pianeta.
L’autoriflessione, altra peculiarità del
genere umano derivata da quella abnorme evoluzione, ci consente inoltre di modificare
le nostre piccole abitudini quotidiane in modo da adattarci ad ogni nuova consuetudine
impostaci dalle circostanze esterne.
Per la verità questa è una
caratteristica che abbiamo in comune anche con gli altri animali. Basti pensare
a come questi ultimi si siano adattati per secoli a vivere nelle gabbie degli
zoo, a esibirsi nei circhi o a lottare nelle arene.
È dunque l’istinto a sospingere ogni
essere vivente a modificare il proprio stile di vita, pur di sopravvivere in
ogni nuova situazione imposta dal destino.
Ma in noi questa adattabilità è mediata
dalla autoriflessione, che ci induce a comprendere e condividere le nuove
realtà in cui veniamo a trovarci e, quindi, a viverle più coscientemente.
Il nuovo look degli spot televisivi cui
accennavo in apertura è la riprova più evidente di questa realtà.
La “plasticità” del nostro cervello, e
quindi del nostro corpo, ci consentirà di affrontare prove ben più impegnative
di Covid19. Mi riferisco ai disastri ecologici e alla distruzione dell’ambiente
naturale che stiamo compiendo. Il collasso non avverrà di colpo e la lunga agonia
che attende i nostri pronipoti sarà assai graduale.
Ad ogni effetto negativo per l’uomo causato
dagli squilibri nella biosfera, verranno poste in atto contromisure che
controbilanceranno per un certo periodo l’effetto di cui trattasi. Ma poi
queste contromisure comporteranno a loro volta nuovi squilibri che causeranno
nuovi effetti negativi, in una catena di azioni e reazioni sempre più
stringente.
E nel corso di questa lotta disperata per
la sopravvivenza, a ogni tappa l’essere umano modificherà i suoi comportamenti
per adattarsi alle nuove situazioni.
Altro che isolamento e distanziamento
sociale! Bisognerà cambiare le abitudini alimentari (finché ci sarà cibo),
modificare il modo di viaggiare (torneranno in auge i cavalli?), vestirsi
diversamente e imparare a coltivare parchi e giardini.
Non amo avventurarmi nel campo della
fantascienza, ma qualche volta le immagini terrificanti del futuro che ci
aspetta possono essere utili per indurci a tirare i freni di un veicolo che sta
correndo a folle velocità.
Le mascherine e i nuovi slogan degli
spot televisivi ci facciano riflettere su come potrà essere il nostro domani.
file:///C:/Users/Acer/Downloads/dpc-covid19-ita-scheda-regioni-latest%20(14).pdf
RispondiEliminail fatto che le regioni a maggior vocazione produttiva abbiano i 3/5 dei contagi colle temperature e i raggi UV che ci sono in questo periodo dovrebbe far riflettere questi forsennati della ripartenza ad ogni costo. Sarebbe meglio usare l'intelligenza e il cuore, ma l'intestino è più facile da seguire.
I Paesi produttori di petrolio sono in crisi perché il prezzo del petrolio è crollato e loro hanno bisogno di un prezzo molto più alto.
RispondiEliminaSe il prezzo salisse ai livelli richiesti (oltre i 100 $ al barile) l'economia mondiale non si riprenderebbe.
Serve tanta energia per evitare che la società moderna collassi, per evitare che ci siano le rivolte di massa, per evitare le guerre civili.
In ogni Paese il ceto medio basso viene tenuto buono con qualche sussidio,
quando ciò non sarà più possibile, incominceranno le rivolte.
Cosa ci aspetta il futuro?
Non lo sò!
So solo che la scienza o si sbriga a fare qualche passo avanti importante,
oppure... non oso prevedere cosa accadrà.
in passato le rivoluzioni, fino a quella francese, erano soffocate nel sangue che scorreva a fiumi. Poi per fortuna sono arrivati gli schiavi petroliferi, che hanno sostituito quelli umani e chi governava, ha potuto allargare la borsa per accontentare il popolino. Penso che le nazioni dove prenderà campo l'anarchia dovranno essere cancellate.
EliminaA proposito delle "immagini terrificanti del futuro che ci aspetta" consiglierei di leggere un libro di un antropologo americano, Hank Wesselman, dal titolo "Quando Nainoa sognava il mondo - Un messaggio di speranza dal futuro", dove racconta della sua particolare esperienza di viaggi oltre lo spazio e il tempo, attraverso visioni e percezioni extrasensoriali in contatto con spiriti guida, a cinquemila anni dal futuro. L'ho letto e lo consiglio caldamente, in quanto il mondo che viene descritto da qui a cinquemila anni è del tutto coerente con le conseguenze dei fatti che vengono "profetizzati" su questo blog, ed il messaggio è che gli esseri umani sopravviveranno ma con un modo di vivere profondamente diverso da quello attuale.
RispondiEliminaPlatone, la repubblica "il vero creatore è la necessità che è madre dell'invenzione" (https://en.wikipedia.org/wiki/Necessity_is_the_mother_of_invention), nonostante odi le citazioni questa in particolare è diventata proverbio quindi....
RispondiEliminaPer quanto non ami il meccanicismo darwiniano di bassa lega (del tipo "la natura sceglie il più forte, solo così si evolve!") concordo che l'adattabilità umana, fondata sull'incomparabile plasticismo del pensiero, lo rende un esempio perfetto di evoluzione. L'umano paradossalmente incarna l'idea perfetta del darwinismo nella "competizione del più adatto", dimostrandone il limite.
La perfetta adattabilità naturale segue i cicli ed i tempi di natura, quella umana, basata sull'adattamento mentale-tecnico, si muove un ordine di grandezza più velocemente creando una serie di paradossi: l'adattamento fisiologico richiede un tempo contato in generazioni quindi tutte le variabili con durata inferiore al ciclo generazionale sono ininfluenti, l'essere umano adatta praticamente costantemente quindi ogni evento può scatenare una fase adattiva. Un esempio classico fù la crisi del 29, un anno esattamente identico agli altri come clima e altro, in un mondo con risorse abbondanti e ampi margini di crescita ma che segnò una svolta nella storia e nelle abitudini non solo americane ma mondiali. L'evento 29 è il momento in cui esplode per la prima volta una bolla economica senza sottostanti, anche la bolla dei tulipani era basata sulla diminuzione di una risorsa disponibile (la torba combustibile),ma quì per la prima volta l'overshoot fù solo immaginato, montagne di carta e scommesse impilate in un gigantesco castello che crolla! Il governo dell'epoca si trovò ad affrontare la follia di un paesa con i negozi pieni, le fabbriche con i mezzi per produrre 1000 che andavano a 10, campi ricoperti di ogni ben di Dio e chi più ne ha più ne metta, ma gli scambi e l'economia vennero paralizzati, venne definita "crisi da sovrapproduzione" per salvare qualcuno, fu una crisi da "sottoconsumo" per altri e per tutti fù una tragedia. Il dilemma fù risolto da F.D.Rooswelt, ad una crisi economica su base umana trovò una soluzione economica su base umana, il New Deal: se i meccanismi di regolazione autonomi umani avevano fallito la soluzione era inserire un gigante a reazione lenta per attenuare e regolare l'economia, un patto in cui gli eccessi della velocità e voracità venivano smorzati dal gigante burocratico statale che avrebbe da un lato regolamentato il lavoro (frenato la dialettica immediata necessità-salario) e dall'altro avrebbe avuto funzione redistributiva (frenare la tendenza del capitale ad attrarre capitale tramite speculazione). Tutto questo ovviamente nulla riguardava produzione, trasformazione, innovazione o simili, imitando una guerra con un orda barbarica fù una questione umana priva di una realtà sottostante, una follia interna ai meccanismi adattivi umani.
Il COVIR-19 è simile, un evento in questo caso purtroppo reale, che ha scatenato una reazione adattiva immediata, il lockdown, le cui ripercussioni impatteranno frontalmente l'economia e quindi la vita di tutto un pianeta ma il mondo non è diverso da 6 mesi fà, risorse, capacità, impianti, tutto il reale è ancora lì e continua ad esserlo, i problemi che c'erano non si sono modificati di una virgola ne in bene ne in male! L'adattamento al LOCKDOWN è un catalizzaore, ha scatenato la visione dei problemi, ora finalmente potremo, forse, iniziare a ragionare per risolverli!
Prosegue
Conclusioni
RispondiEliminaAvremo un New New Deal, giochi di equilibrio vecchi spacciati come nuovi, abbiamo la storia per maestra e questa volta la necessità di evitare il negativo delle vecchie soluzioni..... la guerra globale: ormai la guerra cinetica tra attori di dimensione media o superiore è enormemente costosa ed imprevedibile (lascio al mio blog le spiegazioni https://realprospettive.blogspot.com/), si dovrà risolvere in altri modi!
Ripartiremo, sicuramente, e affronteremo la nuova versione della guerra dove vincerà chi riuscirà a costruire il sistema più efficace nonostante le risorse limitate disponibili, una guerra di idee e soluzioni nella quale la risorsa più importante sarà proprio il meglio che il "malefico intelletto" e la "perversa scienza" sapreanno fornirci, bonus aggiunto anche la risorsa per questa guerra è prevista in calo in un prossimo futuro: https://news.google.com/stories/CAAqOQgKIjNDQklTSURvSmMzUnZjbmt0TXpZd1NoTUtFUWpEcnZLOGxZQU1FUThxbjUyTnYzbWVLQUFQAQ?hl=it&gl=IT&ceid=IT%3Ait , ormai anche i sassi hanno capito che il destino malthausiano non ci sarà ora bisogna trasformare la quantità in qualità per vincere!
Rooswelt non fece altro che far tesoro delle teorie di Keynes e portare gli USA in guerra per dar lavoro di guerra,cosa che oggi l'America non può più fare data la scarsità di risorse, come, per la stessa ragione, non ci sarà un New New Deal. Ma ti pare che abbiano cementificato, asfaltato, raso al suolo, bruciato abbastanza in questi ultimi 70 anni? L'altro anno su Sagre Toscane di questi giorni c'erano 100 sagre, ora 10 e brevi in tono minore. Se sparissero del tutto, mi farebbero solo un gran piacere. Intanto i contagi stanno leggermente aumentando. Un buon motivo per diminuire la quantità e cercare un pò di qualità, con aria, acqua e cibo più sani e meno inquinati. Ma l'erba cattiva non muore mai.
EliminaOsservo i nostri comportamenti, e sono scoraggiato.
RispondiEliminaCi sono esseri umani che usano pochissima tecnologia, e sono eco-compatibili.
Più tecnologia usano, più gli esseri umani sono eco-distruttivi.
Nel breve e medio periodo, gli esseri umani che usano più tecnologia sono vincenti su quelli che ne usano poca.
Ma la tecnologia stà distruggendo la natura che ci permette di esistere.
Siamo in un vicolo cieco, siamo un esperimento destinato a fallire (fra 6 anni, fra 10, fra 30 ?).
Se vivrò ancora 30 anni, penso assisterò alla distruzione di quasi tutta la bellezza che ho avuto la fortuna di vedere (dal vivo o ai documentari televisivi o sui libri) nel corso dei miei 63 anni di vita.
Gianni Tiziano
Tiziano, ho un'auto a gpl. Ci faccio 12 km/l. Mia moglie 9. La tecnologia viene usata al meglio del risparmio e delle possibilità dalle persone competenti e al peggio dalle altre. Purtroppo in questi ultimi 60 anni hanno incentivato il consumismo selvaggio per creare posti lavoro inutili e qualcuno ha avuto pure la sfrontatezza di darmi del miserabile per il mio attaccamento al risparmio. Ma bisogna comprendere che i consumisti ad oltranza sono degli stolti per i quali non ci si può far nulla. Hanno dalla loro il possente apparato mediatico e si sentono perciò dalla parte della ragione. Inutile appellarsi ad un'intelligenza che non hanno.
EliminaCioè diventare vegani, girare in bici con abiti lisi e riesumare gli orti di guerra? Praticamente come gia vivono oggi a Cuba. Magari scopriamo che ci si diverte anche di più!
RispondiEliminaL'esperienza cubana è effettivamente illuminante, il "periodo speciale" (dopo la caduta URSS e sotto sanzioni) simula perfettamente una condizione di scarsità. Privati della base economico industriale sovietica e sotto feroce embargo USA hanno sviluppato autonomamente i mezzi per prosperare nei limiti della loro isola, nonostante tutto durante la crisi COVID-19 hanno mandato una squadra di medici in aiuto......
EliminaQuì trovi un compendio delle soluzioni trovate (https://cubamaterial.com/wp-content/uploads/2013/10/Con-Nuestros-Propios-Esfuerzos-reduced.pdf).
Lo sforzo non è passato inosservato, io l'ho scoperto su No Tech Magazine (https://www.notechmagazine.com/2013/10/diy-cuba.html), sito peraltro interessante sotto altri punti di vista.
comunque l'agricoltura va a petrolio, il turismo sessuale è una bella fonte di reddito, stuoli di colf e badanti fanno delle rimesse importanti. Se dovessero lavorare le piantagioni col lavoro muscolare e senza fonti di valuta estera preziosa ottenute in fondo grazie all'abbondanza petrolifera, la situazione cubana sarebbe in overshoot già a giugno, come da noi. Sono sicuro che l'isola potrebbe sostenere massimo un terzo o un quarto della sua popolazione senza l'abbondanza petrolifera globale, come da noi tra l'altro. Noi non vedremo questa penuria, ma penso che dovremo adattarci a delle restrizioni, che mi paiono già cominciate col lockdown recente e gli obblighi presenti. In fondo siamo o no adattabili? Solo che a fare cavolate come quelle nell'immagine di apertura, ci si adatta meglio che a fare sacrifici.
Elimina"L'esperienza cubana è effettivamente illuminante, il "periodo speciale" (dopo la caduta URSS e sotto sanzioni) simula perfettamente una condizione di scarsità. "
EliminaDurante il "periodo speciale" si ridussero le importazioni di petrolio di solo il 10%.
https://en.wikipedia.org/wiki/Special_Period
Questo sta a significare che avevano ancora il 90% di importazioni di petrolio a disposizione, ma questa piccola riduzione bastò a mandare l'intero Paese indietro di un secolo!
Questo spiega perché, non l'esaurimento dei combustibili fossili, ma una semplice riduzione della loro produzione annua, può mandare in crisi la società moderna.
Il COVID-19 ha ridotto il PIL di alcuni Paesi, per un trimestre, di solo il 10% circa, ma la perdita di lavoro e il danno sociale è stato enorme.
Si riuscirà a risolvere il problema pompando soldi (energia) nell'economia,
ma immaginate, se non fosse più possibile aumentare i consumi per l'impossibilità di aumentare la disponibilità di energia (soldi)?
Le nostre società sono fragili, nel senso che, anche i consumi superflui sono utili a mantenere il sistema.
Scendere ai soli consumi necessari, manderebbe al collasso le economie e tutta la società moderna!
https://www.veganzetta.org/e-tempo-di-mettere-serre-al-posto-dei-mattatoi/
EliminaL’agricoltura animale attualmente utilizza circa l’83% dei terreni agricoli globali, ma fornisce solo il 18% delle nostre calorie. In uno studio dell’Università di Oxford (2018), considerato come l’analisi più completa degli impatti ambientali dell’agricoltura fino ad oggi eseguita, i ricercatori hanno concluso che se la produzione di carne e latticini venisse sostituita con l’agricoltura vegetale, l’uso globale dei terreni agricoli potrebbe essere ridotto di oltre il 75% e continuare ad alimentare il mondo.
Una delle più diffuse giustificazioni per poter mangiare gli animali – riscontrata tra le persone che sostengono la “carne etica” – è che il bestiame può pascolare in aree non adatte ai raccolti, altrimenti conosciute come “terre marginali”.
ci sono parecchie falle nella dichiarazione delle “terre marginali” come scusa tipica per le pratiche zootecniche, inclusa l’abbondanza in tali spazi di frutti autoctoni e alberi come noci e noccioli – in più nelle regioni fredde si possono produrre copiosi raccolti grazie alle tecniche specializzate proprio nei climi con poco sole.
Negli Stati Uniti l’agricoltura in serra sta dando un nuovo volto alla nozione di “cibo locale e sostenibile”. Gotham Greens, che possiede fattorie in serra a Brooklyn, Chicago e New York, sfrutta la filosofia “farm to fork” (dalla fattoria alla forchetta), con un minimo percorso tra le strutture di produzione e i ristoranti e negozi di alimentari riforniti. L’azienda, insieme a molte realtà simili che spuntano in tutto il Paese, si commercializza come alternativa locale ai coltivatori in California e in altri Stati occidentali caldi che hanno tradizionalmente fornito al Nord-Est e al Midwest il grosso dei prodotti al di fuori della stagione di crescita.
Utilizzando prioritariamente energia solare ed eolica, queste aziende agricole in serra non solo possono ridurre drasticamente il trasporto e l’utilizzo dei combustibili fossili, ma anche l’uso dell’acqua, attraverso sistemi di ricircolo (che eliminano anche l’inquinamento da deflusso agricolo).
Spunti di riflessione. Ma bisogna fare.
Angelo
R Athanasius "nonostante tutto durante la crisi COVID-19 hanno mandato una squadra di medici in aiuto......"
Elimina..Appunto, hanno mandato carne umana, non medicinali od apparecchiature relativamente avanzate come respiratori o il tocilizumab o remdesivir...Anche l'ALbania ci ha mandanto "carne umana" (una cinquantina fra medici ed infermeiri)...Nel frattempo apre he il vaccino cinese più avanzato produca risposta anticorpale probabilmente sufficiente solo nel 50% dei soggetti e nel 10% dei soggetti reazioni infiammatorie seocndarie (febbre etc.) moderate....Insomma è una mezza monnezza...
@alessandro
EliminaConsidera la repentinità degli eventi, ovviamente la ricostruzione di un ciclo economico è traumatica e l'annullamento immediato del consumo fossile impossibile. Potri notare seguendo i miei link come manchi totalmente la parte di produzione energetica (salvo i combustibili domestici), eolico e biomassa combinati avrebbero tranquillamente potuto sostituire una parte del consumo senza eccessiva difficoltà, specialmente nelle zone rurali.
La parte interessante riguarda l'agricoltura e la sanità, privati di fertilizzanti e farmaci di sintesi sono riusciti ad aggirare degnamente il problema, gli australiani hanno inserito i metodi della permacoltura, dall'Italia i macrobiotici di Pianesi hanno introdotto alcune strategie di salute alimentare, sono state recuperate le piante medicinali locali e così via. L'esperienza è frutto della necessità come le soluzioni individuate, se la disponibilità di energia fossile d'importazione fosse stata minore avrebbero dovuto sviluppare alternative, il grafico mostra come il calo di consumo sia quasi immediatamente del 10% per poi stabilizzarsi con un cumento progressivo della produzione autoctona ma.... dal 2005 in avanti la produzione è in calo!
Concordo con le tue osservazioni nell'ambito economico ma le lego ad un altro aspetto: la nostra società è MENTALMENTE legata alla crescita. L'economia dipende pesantemente da un aumento annuo nominale continuo, con un minimo di conoscienza però è evidente come la crescita nominale dei valori sia in parallelo stabilizzata dall'inflazione (quindi la crescita reale sono anni che è oggettivamente nulla), il paradosso però causa una serie di distorsioni. Concordo con la scuola austriaca sulla differenza di velocità dell'inflazione ma non con le conclusioni, per mantenere in crescita i valori nominali si deve introdurre continuamente nuova moneta (aggiungi il fatto che il capitalismo tende a ridurre i profitti marginali per chi non lavora in monopolio)ma in questo modo solo i primi percettori di questo denaro ne ricevono il valore al 100%, man mano che si muove il denaro genera inflazione e si svaluta. Essendo intodotto prevalentemente in forma finanziaria (ad esempio acquistando titoli con il QE) il valore viene creato nel vertice della piramide e quando raggiunge la base non è neanche in grado di coprire l'inflazione, l'esperienza della prima repubblica italiana dimostra gli effetti di introdurlo "dal basso": nel primo caso è premiale per le rendite e deprimente per le attività produttive, nel secondo è marginale per le rendite ma premiante per le attività produttive. Dal mio punto di vista quindi la fragilità moderna è perchè viviamo in una piramide economica invertita, un apice enorme che poggia su una base minuscola, quando il primo 1% possiede valori economici maggiori del 90% della popolazione stiamo parlando di una trottola economica: la stabilità è data dal momento d'inerzia dei flussi, il progressivo rallentare della rotazione però genera instabilità progressivamente maggiori in un ciclo di feedback positivo.
Considera sempre che esiste una differenza abissale tra pompare soldi e pompare energia, i soldi sono un elemento simbolico utilizzato dall'uomo, l'energia è un entità fisica obbiettiva. Risulta possibile incrementare all'infinito la creazine di soldi in quanto immaginari, risulta impossibile creare energia, il valore di qualcosa è invece la media tra necessità fisiologica e desiderio psichico (il cibo è al massimale della necessità, una prostituta al massimale del desiderio per intenderci).
fare, fare, sempre fare. A me pare che la logica del fare sia una bella scusa per giustificare la logica del disfare, del distruggere a forza di fare e disfare, proprio come vuole il consumismo. Il rischio c'è e le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. Ma o tutti fanno finta di non vedere o sono orbi dalla nascita.
EliminaAlessandro
EliminaDropped to 10% vuol dire che la disponibilità di petrolio era scesa al 10% e non del 10%. Va bene che siamo catastrofisti, ma non esageriamo.
il fracking è la dimostrazione che la creazione di soldi (sotto forma di debito) è capace di creare energia o almeno è quello che sta succedendo in America, dove vengono pompati fiumi di $ in aziende di fracking che non producono reddito, ma servono solo a estrarre petrolio leggero perchè è necessario al capitalismo consumistico, stravolgendo le vecchie regole economiche della redditività e sostituendole con alambicchi finanziari come lo schema Ponzi, che faranno andare avanti, finchè il petrolio sarà necessario a questa società. Ossia per sempre. Poi rifanno il cervello alle persone come sul MES, che deve essere preso a tutti i costi, perchè sennò si finirà come nel 3° mondo, dove muoiono di Covid come le mosche, perchè non hanno una sanità eccellente e costosissima come la nostra. Personalmente avrei preferito non essere raggirato, ma mi rendo conto che, dopo aver decerebrato per decenni, non si può certo esporre il problema, sperando di avere una risposta coerente. Mio padre, prima prima di mandarlo a mitragliare inutilmente i greci che avanzavano in Albania, almeno a 16 anni lo avevano mandato nei campi dux a prepararsi. Meno male che poi arrivarono i tedeschi a salvargli il sedere, ma a noi decerebrati chi ce lo salverà?
Eliminafare, fare, sempre fare. A me pare che la logica del fare sia una bella scusa per giustificare la logica del disfare,
EliminaDipende. Se “fai” che riduci gli sprechi poi di conseguenza non disfi niente, o disfi di meno. E di sprechi ce ne sono a iosa. Direi che è tutto uno spreco. Ma poi pare che anche le locuste siano stanche di questo sistema
https://www.resilience.org/stories/2020-07-22/people-want-a-greener-happier-world-now-but-our-politicians-have-other-ideas/
Angelo
@Anonimo:
EliminaE' vero che nel testo c'è scritto che le importazioni di petrolio dalla Russia si ridussero al 10%;
ma visto che il consumo di petrolio totale (come si vede dal grafico) si ridusse solo del 10%, vuol dire che il petrolio è stato ottenuto lo stesso.
I consumi totali di petrolio si ridussero del 10%.
E questo trova conferma in tutte le fonti dati che riportano i consumi di petrolio di Cuba.
Sfortunatamente, quando una società vive con le risorse minime per la sussistenza, ridurre ulteriormente di solo il 10% tali risorse, li porta alla fame.
Se ad uno stato sviluppato che vive con un alto benessere (elevato consumo oltre a quello di sussistenza), ridurre del 10% le risorse energetiche, comporta qualche problema (disoccupazione), ma non riduce la popolazione alla fame.
@Fra
EliminaDiciamo che non hanno mandato proprio gente di primo pelo, sono la risorsa primaria cubana di esportazione e viaggiano atrrezzati (https://startupitalia.eu/124500-20200324-perche-cuba-mandato-63-dottori-italia-la-storia-della-brigada-henry-reeve).Come i corpi russi sono arrivati gli uomini con un allegato di mezzi e consumabili. Comunque il tuo commento lo trovo molto in linea con lo spirito recensivo iteliano: Cina, Russia, USA, Cuba, Slovacchia, Ucraina, Albania, e mille antri, i più "poveri" sono corsi subito con quello che avevano, gli amici ricchi pure, qualcuno ha fatto solo pa scena, ognuno valuti come vuole ma i "puzzoni cubani" hanno messo molto più dei "fratelli d'europa" (https://it.euronews.com/2020/04/20/covid-19-ecco-chi-vuole-bene-all-italia-chi-un-po-meno-la-mappa-degli-aiuti). Poi se vogliamo dirla tutta il Pakistan ha inviato quello che poteva, poco, e nessuno lo ha neanche nominato, la cosa mi ricorda che in un certo libro qualcuno faceva notare come l'unica monetina di una povera vedova valesse più di tutto il tesoro del tempio. purtroppo era un'altra epoca ed altri occhi!
@Anonimo
se guardi il grafico sulla pagina di Wikipedia noterai come il consumo cali di circa 20k barili al giorno da 225 a 200, un 10% circa. Nota a margine, per conservare un importazione di petrolio i cubani hanno fatto un accordo con il Venezuela, Cuba ci mette i medici ed il Venezuela il petrolio, poi ci sarebbero anche auelli in Arabia Saudita e Quatar per aiutare l'import.
Angelo, e secondo te, anche se non ci fossero il paradosso di Jevons, la Regina rossa o la pazzia del Vil coyote, l'essere umano col suo fare non ne ha combinate abbastanza, perchè la smetta. Il discernimento non è certo il punto forte del genere umano, che piuttosto è guidato nelle sue arrembanti azioni dallo spirito della frontiera, solo che spazi da conquistare, magari estorcendoli ad altri e umanizzare con le tecniche di terra forming, che consistono in pratica nella snaturizzazione, ormai cominciano a scarseggiare. Dicono che la speranza sia l'ultima a morire e si vede, anche se io la chiamerei illusione. Come dice il post: tutti vogliono ripartire, ma che non si accorgono che i contagi stanno aumentando anche nei paesi, che in qualche modo erano riusciti ad arginarli? Anche il virus pare abbia voglia di ripartire e non ha bisogno, nè di MES, nè di recovery Found. Ma si mettessero un pò l'animo in pace, se ancora ce l'hanno. Lo spirito arrembante del vil coyote riesce ad esorcizzare la morte, ma lo conduce alla pazzia. Basta inoculare il seme del fare (che corrisponde agli innumerevoli tentativi di catturare Bep Bep) ed il gioco è fatto. Tutti trasformati in pazzi nelle mani del burattinaio. Più sottigliezza di questa, penso non esista.
EliminaSpesso c'è un conflitto tra i nostri stessi interessi e le iniziative a favore dell'ambiente.
EliminaPer questo i valori e le mentalità pro ambiente non si traducono necessariamente in azioni o in cambiamenti di comportamento.
Ci sono due strategie che spetta alle istituzioni attuare
La prima è rendere le normative ambientali più compatibili con gli interessi razionali di ciascuno
La seconda sono le campagne di sensibilizzazione, spesso poco efficaci
Le scelte individuali (es veganesimo, più bicicletta ecc) sono limitate.
E' inutile darsi la colpa l'uno con l'altro. Occorre anche un serio impegno da parte delle istituzioni.
(e qui si apre la spinosa questione di quanto la politica dipenda dalle lobby economiche o dalle scelte che vengono operate nei consigli di amministrazione delle multinazionali dove l'unico criterio che vale è il profitto e il successo personale dei super manager)
Angelo
Angelo
http://www.historyofcuba.com/history/havana/lperez2.htm
EliminaAthanasius e Alessandro
Seguendo il link di wikipedia si arriva a questo testo dove trovo scritto che
The old socialist bloc Council of Mutual Economic Assistance (CMEA) had accounted for almost 85 percent of Cuban trade, transactions conducted almost entirely in nonconvertible currency. Commercial relations with the former Soviet Union declined by more than 90 percent, from $8.7 billion in 1989 to $4.5 billion in 1991 and $750 million in 1993. Trade with eastern European countries ended almost completely. Soviet oil imports decreased by almost 90 percent, from 13 million tons in 1989 to 1.8 million tons in 1992. Shipments of capital grade consumer goods, grains, and foodstuff declined and imports of raw materials and spare parts essential for Cuban industry ceased altogether. Fertilizer imports declined by 80 percent, from 1.3 million tons to 25,000 tons; animal feed supplies fell by 70 percent, from 1.6 million tons to 450,000 tons.
E' chiaro che c'è un'incongruenza da qualche parte. Ma per quello che si può capire il collasso cubano non è stato soltanto energetico ma anche commerciale.
Con questo non voglio dire che dalla crisi del covid ci riprenderemo facilmente, ma prima di tutto bisogna intendersi su cosa si intende per collasso. Secondo me una contrazione del 10% dell'economia non comporta necessariamente un collasso del tipo cubano.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Elimina@anonimo
EliminaLa descrizione è corretta per i beni generali, tutta la parte di soluzioni alternative ai problemi deriva da li.
Per quanto riguarda l'importazione di petrolio però il calo è stato relativo, a memoria, i primi a soccorrere i cubani furono proprio i venezuelani con cui da subito iniziarono scambi commerciali per petrolio (quì il problema è capire perchè si trova il valore ma non i tonnellaggi, il valore delle merci però non riflette per forza i volumi).
La parte interessante è come sia stato il sistema scolastico a fornire le migliori risorse da esportare, medici in primis ma anche ingegneri, architetti, tecnici e così via, una situazione che ho notato anche con i russi. Il blocco comunista sembra che fosse molto abile nell'istruzione, in parte probabilmente per il fatto di averla resa universale e gratuita, in parte per la discreta selettività, in parte per l'impostazione ideologica: il comunismo formalmente doveva essere il paradiso dei lavoratori quindi metteva al centro il lavoro sia agricolo (falce) sia industriale (martello) ma l'industria richiede specializzazione quindi istruzione.
Mah, c'è qualcosa che non torna nei tempi. La fine del periodo speciale inizia dal 1995 quando viene emanata la legge sugli investimenti esteri che ha attirato capitali privati contribuendo a migliorare l'economia dell'isola. Hugo Chavez che ha fornito a Cuba 100.000 barili di petrolio al giorno a un prezzo agevolato (che poi Cuba veniva rivendeva ad altri paesi a un prezzo internazionale finanziando così istruzione, sanità e cibo) arriva alla presisenza del Venezuela nel 1999.
EliminaFino ad ora i morti nel mondo sono circa 600.000 su una popolazione mondiale di quasi 8 miliardi di umani; da quei 600.000 poi bisogna estrapolare i decessi dovuti direttamente al covid, perchè il sospetto che abbiano fatto di tutta l'erba un fascio è molto forte. In definitiva uno 0,0xxx di percentuale di morti sulla popolazione totale. Assolutamente nulla a che vedere con la letalità e i numeri dell'HIV, della spagnola o della peste nera, vere e proprie livelle delle popolazioni. E la torta dei profitti sulla vendita di qualsiasi cosa chimica venga definita "vaccino" è gigantesca, tanto da muovere interessi privati giganteschi. Il tam tam mediatico sugli "orrori" della pandemia è incessante.
RispondiEliminaVoi pensatela come volete, ma io qualche domanda me la pongo...
gli "orrori" hanno riportato il consumo di petrolio al di sotto della produzione. Secondo me è una bella risposta.
EliminaQuando la propaganda "commerciale" si interseca con gli altri tipi di propaganda non è un bel segnale. A me capita di notare pure una quantità di "innesti" al limite del subliminale che, guarda caso, sfilano esattamente in parallelo con i "contenuti" imposti in e da altri ambiti.
RispondiEliminaConsiglio: guardate la propaganda (non solo quella commerciale) con lo stesso atteggiamento col quale dareste peso alle dichiarazioni d'amore profondo che vi giungesse da una prostituta di lungo corso. Molto credibile, eh?
Lo schifo è sempre esistito, almeno da che riesco a ricordare. Diciamo che le tecniche per implementarlo si vanno perfezionando col passare degli anni.
Altro che cavalli, andremo tutti a piedi, come faceva la stragrande maggioranza degli italiani fino a poco più di un secolo fa! Leggetevi i libri del Settecento e Ottocento: nobili in carrozza che ogni tanto, pietosamente, tiravano su qualche povero contadino che non ce la faceva più a camminare (e il cui durissimo lavoro manteneva i cavalli di lusso del nobile, ovviamente, che però sembrava facesse un atto di carità a dargli un passaggio). A meno di non vivere in posti come la Mongolia, non abbiamo neanche lontanamente abbastanza terra a disposizione per mantenere cavalli o muli per tutti. Per non parlare della quantità di escrementi di cui si riempirebbero le città.
RispondiEliminaLa bicicletta è meno faticosa dei piedi ma richiederebbe strade asfaltate, per non parlare di tutta la plastica, la gomma e i metalli per fabbricarla.
A piedi!
campi o fabbrica la storia si ripete
Eliminahttps://www.youtube.com/watch?v=1Van8l3Pu5o
Arrendetevi...moriremo tutti! ;)
RispondiElimina"A Verkhoyansk, a nord del circolo polare artico, le temperature sono le stesse dei Caraibi. Ciò potrebbe accelerare nuovamente il riscaldamento globale"
RispondiEliminahttps://www.spiegel.de/wissenschaft/natur/klimawandel-wird-2020-zum-bisher-heissesten-jahr-inferno-im-eis-a-00000000-0002-0001-0000-000172178937
E poi qualcuno si offende, perchè metto sullo stesso piano l'intelligenza di esseri umani e locuste, che induce entrambe le specie nella volontà di ripartire sempre, comunque, ad ogni costo.
Direi un mix di istinto di sopravvivenza e egoismo puro.
EliminaSulle temperature mi raccontavano che la siberia fa 40C d'estate come norma, da qui il detto russo "8 mesi di inverno e 4 di inferno", nonché l'unico morto al mondo per essere stato drenato dalle zanzare! Bisogna vedere se rispetto alla media sono sopra, il periodo estivo è quello di insolazione continua quindi non sarebbe eccessivamente strano.
https://it.wikipedia.org/wiki/Verchojansk
Eliminaforse non te l'hanno raccontata proprio giusta.
La siberia è grande, penso si riferissero alla zona interna. La cosa non mi è mai sembrata strana perché anche conoscenti della zona scandinava mi dicevano la stessa cosa, da loro però il mare fa da ammortizzatore. Prendo atto della cosa ma sarei interessato a vedere i grafici pluriennali.... Deformazione professionale in realtà.
Eliminahttps://www.dailymail.co.uk/news/article-8564085/Stage-Four-looms-Victoria-close-businesses-bar-pharmacies-medical-clinics-grocery-stores.html
RispondiEliminain Australia colla stagione fresca la seconda ondata di coronavirus è già arrivata!!!! Preparate gli agli.