di Ugo Bardi
Versione in italiano del post "Rewriting the Story of Gilgamesh: The Cosmic Twins by Stefano Ceccarelli" pubblicato sul blog Chimeras
Questa nota riguarda un recente romanzo dell’autore italiano Stefano Ceccarelli intitolato I Gemelli del Cosmo (Altromondo Editore, 2019). Prima di tutto, diciamo che si tratta di roba profonda, di quelle affascinanti. E’ stato Jorge Luis Borges a dire che tutti i singoli libri sono solo pagine di un grande libro che tutto il genere umano sta scrivendo. Personalmente, aggiungerei che non tutti i libri scritti al giorno d’oggi meritano di essere aggiunti a quel grande libro, ma certi lo fanno, e questo è uno di essi.
Allora, partiamo dall’inizio e, se stiamo discutendo di un unico, gigantesco libro, potremmo decidere di dare uno sguardo
alle pagine iniziali per cercare di comprendere cosa è scritto verso la fine. Così, potremmo iniziare con l’Epopea di Gilgamesh, forse il
primo romanzo mai scritto. Ma come si lega la storia di Gilgamesh con quella
scritta da Ceccarelli? Tutte le buone storie riguardano la ricerca di qualcosa
– è stato uno scrittore di fantascienza, Samuel Delany, a dire che non riusciva
a pensare di scrivere nient’altro che una nuova versione della ricerca del
Sacro Graal. Così, è questo il punto da cui partire.
Ma cos’è esattamente il Sacro Graal? Cosa stanno cercando i
nuovi personaggi? E perché quando poi finalmente lo trovano il romanzo termina,
o forse scoprono che ciò che hanno trovato è una delusione? Forse c’è qualcosa
di profondo in questo. Tutto questo cercare non è rivolto a qualcosa in
particolare, ma piuttosto ha a che fare con il modo in cui l’universo funziona.
L’universo non è un blob uniforme: è stato creato all’inizio di tutto
separando la luce dalle tenebre e Dio stesso vide che questa era una cosa buona.
Se ci pensate, la luce non sarebbe ciò che è se non esistesse il buio. Forse la
luce è attivamente alla ricerca del buio e forse il buio sta ossessivamente
aspettando la luce per fondersi con essa e trasformarsi a sua volta in luce,
mentre forse la stessa luce va estinguendosi per diventare tenebra dopo aver
speso sé stessa diffondendosi ovunque. E’ l’eterno principio dello Yin e dello
Yang, che girano intorno l’un l’altro cercandosi sempre vicendevolmente senza
che l’uno si fonda mai del tutto con l’altro.E allora, che cosa cerca Gilgamesh nella sua saga? La vita eterna, leggiamo. Ma non è questa la vera ragione. La ragione per cui Gilgamesh viaggia, lotta, si dibatte, soffre e va avanti è qualcosa che neanche lo stesso Gilgamesh comprende. Forse possiamo trovarla in alcuni dettagli della saga. Gilgamesh ha un amico nella storia, Enkidu, ma entrambi sono personaggi Yang. Entrambi stanno cercando una controparte, dei personaggi Yin, che forse possiamo trovare nelle due donne menzionate nella storia. Non sono così ben note come i due personaggi principali maschili, ma hanno comunque i loro nomi menzionati per esteso: Shamhat, la sacra prostituta, e Siduri, l’ostessa. Sono ritenuti personaggi minori ma, si badi bene, sono fra i primissimi personaggi femminili di cui conosciamo il nome nella storia della letteratura – vale a dire, personaggi femminili diversi dalle dee. In realtà, queste due donne sono anche lor parte di qualcosa della più elevata sfera delle cose, ma è sempre così nell’universo.
Passiamo ora ai Gemelli del Cosmo di Ceccarelli. La storia narra di una coppia di pianeti gemelli, di cui uno è la nostra Terra e l’altro il suo gemello, chiamato Serra, nome che quindi lo distingue dalla Terra da una sola lettera. In realtà, chiamarli “gemelli” è improprio. Essi sono diversi e, per una stranezza della creazione, la Serra non ha nella sua crosta quantità estraibili dell’elemento che noi chiamiamo “oro”. Ma non è questo il punto importante. Terra e Serra sono due pianeti diversi, con Serra che è decisamente femminile in opposizione alla più aggressiva, mascolina Terra. Fra le varie caratteristiche di Serra, una è quella di aver avuto un messia donna, Yesua Krista, la controparte Yin del messia Yang terrestre Gesù Cristo. Un pianeta maschio e uno femmina, due metà che si cercano vicendevolmente, con Krista che non muore sulla croce sulla più gentile Serra, mentre la disponibilità di oro ha corrotto i cuori degli uomini sulla Terra.
Quindi il racconto va avanti descrivendo come gli abitanti della Serra intraprendono la ricerca della Terra. Alla fine, una coppia di serrestri, Yosh e Laylah, riescono a raggiungere la Terra sfruttando uno strano vortice spaziale. Arrivano lì e trovano un pianeta morto, devastato dal riscaldamento globale e dall’inquinamento. E alla fine tornano a casa a mani vuote, proprio come Gilgamesh, incapaci di completare la loro ricerca.