Di Bruno Sebastiani
Negli Stati Uniti, in Georgia, esiste un monumento che merita di essere descritto e interpretato. Si tratta delle “Georgia Guidestones” o “Pietre Guida della Georgia”, da qualcuno ribattezzato la Stonehenge americana.
Il riferimento è al sito devozionale neolitico che si trova in Inghilterra e la cui costruzione risale ad un periodo compreso tra il 3100 e il 1600 a.C.
Al
contrario, le Pietre della Georgia sono recentissime, hanno meno di 50 anni.
Nel 1979 un signore, sotto lo pseudonimo di R.C. Christian, commissionò a una ditta di Elberton la realizzazione della struttura. La scelta del luogo dipese dal fatto che Elberton, capoluogo della contea di Elbert, è considerata la “capitale del granito” degli Stati Uniti. Quanto allo pseudonimo pare che sia stato un tributo al fondatore del rosacrocianesimo, Christian Rosenkreuz, del XIV secolo.
Il monumento, inaugurato nel marzo 1980, consta di un pilastro al centro e quattro lastre rettangolari alte quasi sei metri attorno a forma di "X", con una lastra di copertura appoggiata al pilastro e alle lastre.
Nel 1979 un signore, sotto lo pseudonimo di R.C. Christian, commissionò a una ditta di Elberton la realizzazione della struttura. La scelta del luogo dipese dal fatto che Elberton, capoluogo della contea di Elbert, è considerata la “capitale del granito” degli Stati Uniti. Quanto allo pseudonimo pare che sia stato un tributo al fondatore del rosacrocianesimo, Christian Rosenkreuz, del XIV secolo.
Il monumento, inaugurato nel marzo 1980, consta di un pilastro al centro e quattro lastre rettangolari alte quasi sei metri attorno a forma di "X", con una lastra di copertura appoggiata al pilastro e alle lastre.
Un
foro posto nel pilastro centrale consente di individuare la stella polare,
mentre una fessura inquadra il sole nascente durante i solstizi e gli equinozi.
Un
altro foro, ricavato nella pietra orizzontale, a mezzogiorno preciso fa entrare
un raggio di sole, che, riflettendosi sul pilastro centrale, indica il giorno
dell’anno.
Per
realizzare l’opera fu necessario l’intervento di un astronomo che indicò come
orientare correttamente le pietre secondo il percorso del sole durante l’anno.
Ma l’elemento
di maggior interesse non è la funzione astronomica del monumento, bensì il “decalogo”
inciso in otto lingue (inglese, spagnolo, swahili, hindi, ebraico, arabo,
cinese e russo) sulle quattro grandi lastre verticali, e cioè:
1.
Mantieni l'Umanità
sotto 500.000.000 in perenne equilibrio con la natura.
2.
Guida saggiamente
la riproduzione, migliorando salute e diversità.
3.
Unisci l'Umanità
con una nuova lingua viva.
4.
Domina passione,
fede, tradizione e tutte le cose con la sobria ragione.
5.
Proteggi popoli e
nazioni con giuste leggi e tribunali imparziali.
6.
Lascia che tutte
le nazioni si governino internamente, e risolvi le dispute esterne in un
tribunale mondiale.
7.
Evita leggi poco
importanti e funzionari inutili.
8.
Bilancia i diritti
personali con i doveri sociali.
9.
Apprezza verità,
bellezza e amore, ricercando l'armonia con l'infinito.
- Non essere un
cancro sulla terra, lascia spazio alla natura, lascia spazio alla natura.
La
struttura del monumento è stata progettata per resistere agli eventi più
catastrofici che potrebbero abbattersi sulla Terra e i dieci “comandamenti” hanno
la funzione, nell’intendimento di chi li ha scritti, di indicare la via per
costruire un mondo nuovo, una civiltà che non finisca per autodistruggersi (nel
1979 l’ipotesi di un conflitto nucleare non appariva tanto remota, e per la
verità non lo è neppure oggi).
Ai
bordi della pietra sommitale c’è inciso un messaggio scritto in quattro lingue
morte (babilonese, greco antico, sanscrito, e geroglifici egiziani) che recita:
"Lascia che queste pietre-guida
conducano a un'era della ragione."
Discosta
dal monumento, c’è un’altra pietra dove ci sono incise le spiegazioni per l’uso
astronomico, l’autore (R.C. Christian), gli sponsor (un piccolo gruppo di
americani che cercano l’Era della Ragione), e il riferimento a una capsula del
tempo che dovrebbe essere sepolta sotto la pietra, ma senza indicazioni per la
data di apertura.
Su
una lastra a breve distanza sono incise alcune note sulla storia e lo scopo del
monumento.
Quale
il significato e quale la portata dei messaggi incisi nel granito? Tralasciamo
l’interpretazione di chi crede che il monumento sia una base di atterraggio per
alieni con le indicazioni ai medesimi per ricostruire la società degli uomini.
Più
attendibile la versione di chi crede che con il “decalogo” qualcuno (non
importa chi) abbia voluto indicare i principi che – se applicati –
consentirebbero la sostenibilità della presenza umana sul pianeta.
Non
a caso il primo “comandamento” è “Mantieni
l'Umanità sotto 500.000.000 in perenne equilibrio con la natura”. È
indubbio infatti che tutti i problemi da noi creati ai danni della biosfera (e
in definitiva di noi stessi) derivino dalla proliferazione indiscriminata della
nostra specie.
In
altri articoli e nei miei libri ho paragonato questa pandemia alla crescita di
un cancro che divora i tessuti sani dell’organismo ospitante.
In
sintonia con questa ipotesi l’ultimo “comandamento” recita: “Non essere un cancro sulla terra, lascia
spazio alla natura, lascia spazio alla natura”.
Ma
un tumore può decidere di non essere più un tumore? Lasciamo in sospeso l’argomento
in attesa di riprenderlo in altra sede.
Osserviamo
invece che l’insieme dei “comandamenti” è stato interpretato come una sorta di
programma per l’instaurazione di un Nuovo Ordine Mondiale.
In
tale direzione andrebbe il punto 3) “Unisci
l'Umanità con una nuova lingua viva”, ma, a mio avviso, non andrebbe il
punto 6) “Lascia che tutte le nazioni si
governino internamente, e risolvi le dispute esterne in un tribunale mondiale”:
il fantomatico Nuovo Ordine, infatti, dovrebbe puntare all’unificazione amministrativa,
politica ed economica degli oltre duecento stati sovrani oggi esistenti, pena l’ingovernabilità
del pianeta a causa delle troppe unità amministrative separate, autonome e
spesso tra loro litigiose.
Indipendentemente
dai reali intendimenti del novello Mosè estensore di questo decalogo, le Pietre
Guida attirarono le ire dei nemici del mondialismo e alcuni di costoro nel 2008
le sfregiarono con scritte in vernice rossa. In particolare una delle scritte
diceva: “L’elite vuole l’80% di noi morto,
vedi il punto 1”.
Questa
affermazione, per quanto farneticante possa apparire, fa riferimento al dilemma
fondamentale della nostra specie, la sovrappopolazione, ed è sbagliata per
difetto. In quell’anno la popolazione mondiale era di 6.764 milioni di persone:
rimanere in 500 milioni avrebbe significato una riduzione di 6.264 milioni di
esseri umani, e cioè quasi il 93% del totale!
Sicuramente
chi aveva indicato la cifra di 500 milioni non pensava ad una riduzione con
sistemi violenti, bensì ad una decrescita demografica attraverso il controllo
delle nascite. Ma anche un simile sistema ha gravi controindicazioni.
Ho dedicato
a questo argomento un capitolo del mio libro “Il Cancro del Pianeta”, dal titolo “Le improponibili soluzioni al problema della sovrappopolazione”. A
quelle pagine rimando chi fosse interessato ad approfondire l’argomento.
Comunque
sia, l’aver messo il decremento degli esseri umani come prima raccomandazione
sta a significare che gli estensori del decalogo erano veramente “illuminati”, a
conoscenza cioè della reale origine dei problemi che affliggono la biosfera.
Questi
ultimi sono causati dalla crescita esponenziale della popolazione, e quindi dei
consumi, in un mondo dalle risorse limitate. Si potrà consumare meno e in modo
più razionale, così come potremo sfruttare le risorse in modo più produttivo,
ma prima o poi non ci sarà abbastanza cibo per una popolazione in continuo
aumento né energia per un numero di macchine sempre crescente.
Questa
consapevolezza è confermata anche dal già citato ultimo “comandamento”: “Non essere un cancro per la Terra, lascia
spazio alla natura, lascia spazio alla natura”.
L’aver
individuato il nocciolo della questione fa del monumento un punto di
riferimento importante, al quale si deve guardare con interesse.
Personalmente
non approvo il richiamo alla ragione
per il dominio delle passioni e per la creazione di una nuova era. Il motivo è
che è stata proprio la ragione a condurci nella attuale situazione di tragico degrado
ambientale. È stata la ragione che ci ha consentito di uscire dallo stato di
natura e ci ha condotto, passo dopo passo, a sfigurare il volto del pianeta e a
distruggere innumerevoli specie animali e vegetali.
Ma quel
che è fatto è fatto. C’è da chiedersi se la causa di tutti i mali sia ora in
grado di ripararli, se un tumore possa decidere di non essere più un tumore.
Le
Pietre Guida della Georgia sono fatte per durare millenni. Chissà se qualcuno le
troverà in futuro e le leggerà così come noi oggi leggiamo gli antichi caratteri
cuneiformi! Una cosa è certa: in un’epoca in cui le costruzioni sono fatte solo
per soddisfare esigenze materiali e per durare pochi decenni il monumento
americano rappresenta una importante eccezione degna di rispetto e attenzione.