di
Bruno Sebastiani
I
vegetariani e i vegani sostengono che mangiare carne sia nocivo per gli animali
uccisi, per la salute di chi li mangia e per l’ambiente.
Nonostante
la percentuale ridotta di chi aderisce a queste diete, meno del 10% della
popolazione mondiale, le argomentazioni esposte contengono elementi che
meritano la massima considerazione.
Riassumiamoli
partitamente e poi svolgiamo ulteriori considerazioni.
1 – Nocività per gli animali uccisi
Chi
è preda e soccombe non può che vivere con angoscia il proprio annientamento. Ma
se questa è una legge universale, il dramma vissuto dal bestiame ai nostri
giorni è di dimensioni ben più ampie sia quantitativamente che
qualitativamente. Non riporterò in questa sede i dati numerici né riferirò
delle terribili condizioni in cui vivono e muoiono gli animali negli allevamenti
intensivi. Si tratta infatti di situazioni ben note e documentate, sebbene la
maggioranza delle persone preferisca ignorarle. In quel tipo di allevamenti viene
praticato l’esercizio massimo di violenza nei confronti della natura. Là
persino il venire al mondo è in funzione della successiva macellazione. E, tra
la nascita e la morte, la vita trascorre in una serie inenarrabile di tormenti.
2 – Nocività per chi mangia gli animali
uccisi
Mentre
il primo tipo di nocività è indubbio, relativamente al secondo tipo, la
nocività della dieta carnivora per gli esseri umani, l’argomento è controverso.
Analizzare la questione significherebbe addentrarsi in un ginepraio di dati e informazioni
contrastanti dal quale sarebbe difficile uscire. Mi limiterò pertanto ad
assumere come elemento di sicura nocività (universalmente conclamata in campo
medico) l’eccessivo consumo di carne da parte dell’uomo e ignorerò per il
momento l’estremo opposto, ovvero se possa essere nociva anche una dieta
completamente priva di carne e suoi derivati.
3 – Nocività degli allevamenti di animali
per l’ambiente
Per
consentire la dieta carnivora di 7 miliardi di persone (il 90% della
popolazione non vegetariana), occorre mantenere in vita e poi uccidere oltre 29
miliardi di animali (dati FAO del 2014). Questi numeri non consentono di
riservare a tali animali gli spazi e il tipo di vita che madre natura aveva progettato
per loro. Di qui l’esigenza di allestire gli allevamenti intensivi, resi ancor
più infelici e brutali dall’avidità e dalla cattiveria umana. La concentrazione
di tanto materiale organico in spazi ristretti è fonte di grave inquinamento
per il pianeta, così come l’altro elemento di elevata nocività è rappresentato
dal mangime necessario per sfamare 29 miliardi di bocche: per produrlo ampie
zone del pianeta vengono deforestate e sottoposte a monocolture intensive di
soia e di altri legumi e cereali. Anche in questo caso ometto di citare i dati,
facilmente reperibili in rete e su importanti testi qualificati.
Se
questi sono i capi di accusa rivolti da vegetariani e vegani ai cosiddetti “onnivori”,
quali altre argomentazioni possono essere svolte a completamento del tema?
Ulteriori considerazioni
1 - Il ruolo svolto dall’alimentazione
carnivora nell’evoluzione della nostra specie
Praticamente
tutti gli antropologi concordano sul fatto che i nostri lontanissimi
progenitori fossero erbivori. Tra sette e cinque milioni di anni fa avvenne la
mutazione che dall’albero genealogico dei primati originò il nuovo ramo della
nostra specie, i cui primi esponenti furono gli australopitecini,
caratterizzati da un cervello di dimensioni maggiori di quello degli scimpanzé,
i nostri parenti più prossimi.
Secondo
Richard Wrangham, antropologo britannico allievo di Jane Goodall e autore di “Catching Fire. How Cooking Made Us Human”
(tradotto in italiano con il titolo “L’intelligenza
del fuoco. L’invenzione della cottura e l’evoluzione dell’uomo”, Bollati
Boringhieri, 2014) il «passaggio da una
dieta a base di fogliame a una – qualitativamente superiore – a base di radici
è una spiegazione plausibile del primo incremento delle dimensioni del cervello
(da 350 a 450 cm3 circa) nel passaggio
dalle scimmie antropomorfe della foresta agli australopitecini» (p. 130).
A
questo primo incremento ne seguirono altri di entità ben maggiore in
corrispondenza di importanti variazioni nella dieta degli ominidi, che iniziò a
contemplare l’assunzione di proteine animali. Wrangham individua tre di tali
variazioni.
La
prima sarebbe avvenuta poco più di due milioni di anni fa, allorquando il
nostro antenato Homo habilis iniziò
ad affilare pietre e a mangiare carne. I ritrovamenti archeologici non lasciano
dubbi al riguardo. Le difficoltà connesse a una dentizione e a un organismo inadatti
al consumo di carne cruda furono superate in parte grazie all’uso di questi
strumenti litici (che consentivano di tagliare e battere la carne) e in parte
grazie a lente e graduali modifiche anatomiche. Secondo “The Expensive-Tissue Hypothesis” (“L’Ipotesi del Tessuto Costoso”) di Leslie Aiello e di Peter Wheeler
(pubblicata nell’aprile 1995 su “Current
Anthropology”), il consumo di carne avrebbe fatto crescere le dimensioni del
cervello e consentito la parallela diminuzione delle dimensioni dell’intestino.
La capacità cranica di Homo habilis passò
da 450 a 612 cm3.
La
seconda variazione, ben più sostanziosa, avvenne 1,8 milione di anni fa con il
passaggio da Homo habilis a Homo erectus e con un aumento delle dimensioni
del cervello da 612 a 870 cm3 (primi esemplari di “erectus”) fino a 950 cm3
(tardi esemplari, un milione di anni fa). Tale balzo avvenne contestualmente all’”addomesticamento”
del fuoco e al suo uso per la cottura della carne e di altri cibi. «Per oltre 2,5 milioni di anni i nostri
antenati hanno tagliato via la carne dalle ossa delle loro prede, e l’impatto
fu rilevante. Una dieta che comprendeva carne cruda e vegetali … diede inizio
all’evoluzione di cervelli più grandi … Ma … ci sarebbe voluta l’invenzione della
cottura per trasformare gli habilines (Homo
habilis) in Homo erectus e dare il
via al viaggio che ha condotto … fino all’anatomia dei moderni esseri umani.»
(Wrangham, op. cit., p. 118)
Una
terza variazione « … si verificò con la
comparsa dell’Homo heidelbergensis (altrimenti conosciuto come Homo sapiens arcaico), a partire da ottocentomila anni fa. Anche
questo aumento fu sostanziale e fece sì che il cervello raggiungesse i 1200
centimetri cubici circa.» (ibidem, p. 134) Quali le cause di questo nuovo
balzo in avanti? «Una possibilità è
l’introduzione di una tecnica di caccia più efficace … ciò rende … credibile
l’ipotesi che l’assunzione di carne, e di conseguenza l’utilizzo di grassi
animali, sia aumentato in modo significativo … e abbia giocato un ruolo
nell’evoluzione da Homo erectus a Homo heidelbergensis. In alternativa, di
sicuro la cottura continuò ad avere effetti sull’evoluzione del cervello anche
molto tempo dopo che era stata inventata, perché con il trascorrere del tempo i
metodi di cottura migliorarono.» (ibidem, pp. 134 – 135)
A
quell’epoca eravamo cacciatori e raccoglitori, onnivori e cioè mangiatori di animali
e di piante. Così siamo ancora oggi, a oltre due milioni di anni di distanza. Sono
cambiate le fonti di approvvigionamento: la pastorizia e l’allevamento hanno sostituito
la caccia, l’agricoltura ha sostituito la raccolta. Ciò che ci metteva a
disposizione la natura oggi ce lo procuriamo artificialmente e con ordini di
grandezze ben superiori a quelli di una volta.
2 – In natura è normale cibarsi di carne
Avremmo
potuto non imboccare la via dell’alimentazione carnivora e rimanere erbivori? È
una domanda priva di risposta in quanto inverificabile. Ma nel ragionare di
tale argomento teniamo comunque presenti due questioni.
Prima
questione. Anche le piante sono dotate di vita, e noi come tutti gli altri
onnivori ed erbivori ce ne cibiamo senza alcuno scrupolo.
Seconda
questione. Molte specie animali sono carnivore. Ma anche le altre si nutrono di
organismi viventi più o meno grandi. Il pesce grosso mangia quello piccolo e
quest’ultimo si nutre di plancton, che è un misto di organismi animali e
vegetali, le galline mangiano i vermi ecc. ecc. Ma qual è il limite
dimensionale al di sotto del quale è ammissibile per la morale “vegetariana”
sopprimere una vita a fini alimentari e al di sopra del quale non lo è? Sembra
di capire che una certa dose di antropocentrismo venga trasmessa, quasi come
proprietà transitiva, agli animali di dimensioni come le nostre o poco maggiori
o poco minori, talché uccidere un vitello o un pollo e mangiarlo è riprovevole,
mentre uccidere un microorganismo o un insetto non lo è, o lo è molto meno.
La
verità è che la vita è un processo trasformativo che fagocita di continuo organismi
viventi per consentire ad altri organismi viventi di nascere, svilupparsi,
crescere e morire in un ciclo senza fine. Persino il nostro corpo dopo la morte
diverrebbe pasto per vermi, iene o avvoltoi se venisse abbandonato alla natura anziché
essere tumulato in casse a tenuta stagna.
Non
è quindi il mangiar carne lo scandalo, ma il modo in cui noi uomini ce la
procuriamo, le indicibili sofferenze inflitte ai 29 miliardi di animali che
alleviamo a scopo alimentare.
3 – Che effetti può avere una dieta
priva di carne sul lungo periodo?
Questa
terza considerazione è certamente quella che più delle altre sarà oggetto di
critiche da parte di vegetariani e vegani, i quali giurano e spergiurano che la
salute umana non può che trarre benefici dall’eliminazione della carne.
Poiché
mi rendo conto che la questione è complessa, assai difficile da dirimere e
coinvolge troppe esperienze individuali, cercherò di affrontare l’argomento da
un punto di vista evolutivo, astenendomi dal commentare le singole situazioni pro
o contro l’uso della carne.
Per
essere più esplicito non tirerò in ballo i casi di quei vegetariani o vegani che
dopo un periodo più o meno lungo di astinenza dai prodotti animali sono tornati
a mangiarli per motivi di salute o ideologici.
Spesso
questi voltafaccia sono conseguenti a scelte fatte con leggerezza o, peggio, per
sfruttare la moda del “biologico” e del “mangiar sano”, come nel caso di una famosa
youtuber crudista vegana (Yovana Mendoza Rawvana) che è stata recentemente sorpresa
a mangiare pesce fritto.
In
altre situazioni la scelta di far ritorno alla dieta onnivora è ben più
sofferta e meditata, come nel caso di Lierre Keith, nota attivista
ambientalista americana, fondatrice, insieme a Derrick Jensen, del movimento
Deep Green Resistance, diffuso in tutto il mondo. Dopo anni di sofferenze
sopportate stoicamente per rispetto della vita degli animali, Lierre ha
compreso quanto ho evidenziato nella mia seconda considerazione, e cioè che in
natura la vita si nutre della vita, nonché ha realizzato quanto sia nociva la moderna
agricoltura per la conservazione della biosfera. Ha descritto questo suo tormentato
itinerario nel libro “The Vegetarian
Myth: Food, Justice, and Sustainability”, pubblicato in Italia nel 2015 da
Sonzogno con il titolo “Il mito
vegetariano”. A questo testo, oltremodo serio e documentato, rinvio chi
volesse approfondire i singoli aspetti e le difficoltà di chi fa la scelta
vegana e poi torna sui propri passi.
Ma
escludendo l’esame dei singoli casi, di minore o maggior peso, proviamo ad
osservare il problema dal punto di vista non dell’individuo ma della specie.
Il
passaggio dall’alimentazione erbivora a quella carnivora (o meglio onnivora) ha
richiesto milioni di anni, nel corso dei quali il nostro fisico e la nostra anatomia
si sono lentamente modificati adattandosi alle nuove sostanze nutritive. È
ragionevole pensare che ora, nel corso di una sola generazione, si possa
tornare ad essere erbivori? È legittimo credere che ciò possa avvenire senza
conseguenze fisiche per chi si sottopone alla nuova dieta?
Ma
ammettiamo che il nuovo regime sia sostenibile da chi lo adotta e che i singoli
vegani – utilizzando particolari prodotti vegetali o alcuni integratori alimentari
messi a disposizione dall’industria chimica – riescano a vivere felicemente la
loro scelta. Che ne sarà delle future generazioni? Se il sistema venisse esteso
a tutta la popolazione mondiale, come evolverebbe Homo sapiens da qui a centomila o un milione di anni?
Forse
in quel futuro Homo sapiens non ci
sarà più, ma questo è un altro discorso.
Proviamo
invece a ragionare secondo il ben noto imperativo categorico kantiano che ci
impone di comportarci come se ogni nostra scelta potesse essere replicata
utilmente per il bene di tutti i nostri consimili. E teniamo presente che il
nostro cervello ha raggiunto le sue attuali dimensioni anche in conseguenza del
consumo di carne. Se non la si mangiasse più, regredirebbe? E l’intestino
tornerebbe a crescere per poter assimilare solo vegetali? Forse il pianeta gradirebbe
un arretramento delle nostre capacità intellettuali, ma si tenga presente che voler
modificare artificialmente l’evoluzione comporta il rischio di disastri ben più
gravi delle disfunzioni che si intende correggere.
Conclusione
Siamo
davanti a un vicolo cieco e la strada sin qui fatta non può essere percorsa a
ritroso! Il numero degli umani è spropositato, la nostra alimentazione prevede la
carne e per soddisfare questa esigenza gli allevamenti intensivi sono una triste
necessità. Se volessimo lasciar crescere liberi all’aperto gli oltre 29 miliardi
di animali da noi allevati a scopo alimentare, ciascuno di essi avrebbe a
disposizione meno 2.000 metri quadrati di terra (tenuto conto di una superficie
terrestre “utilizzabile” di circa 57,8 milioni di km2), da condividere con gli
spazi agricoli, quelli urbani, quelli boschivi e quelli riservati agli animali
selvaggi (ma questi sono sempre meno, a breve spariranno). E parte del terreno
sarebbe montuoso. Una situazione insostenibile. L’auspicio di vegetariani e vegani
di non mangiar più carne risolverebbe parte dei problemi, ma va contro la
natura dell’essere umano così come si è evoluta in milioni di anni, e perdippiù
non è condiviso dal 90 % della popolazione. Bisognerebbe imporlo con la forza,
e c’è da temere che l’ecocatastrofe che si profila all’orizzonte comporti prima
o poi la necessità di nuove forme dittatoriali: un esito ben triste per un’era
nata col sogno del progresso e della libertà. Ma la ristrettezza degli spazi
aumenta l’aggressività negli animali come negli uomini, e forse anche noi un
giorno dovremo essere rinchiusi in gabbie metalliche all’interno di enormi
capannoni come capita oggi a mucche e maiali.
"He thinks the development of tools to kill and butcher animals around 2 million years ago would have been essential for the expansion of the human brain, since meat is such a rich source of nutrients. A richer diet, in turn, would have opened the door to further brain growth."
RispondiEliminahttps://www.newscientist.com/article/mg21128311-800-a-brief-history-of-the-brain/
"Eating meat and cooking food made us human, the studies suggest, enabling the brains of our prehuman ancestors to grow dramatically over a period of a few million years."
https://www.livescience.com/24875-meat-human-brain.html
"It's only in the Homo lineage, especially in Homo erectus, that we see biological features often linked to meat-eating, such as a decrease in tooth and gut size and an increase in body and brain size (e.g., McHenry 1992; Aiello and Wheeler 1995; Antón 2003; Braun et al. 2010)"
https://www.nature.com/scitable/knowledge/library/evidence-for-meat-eating-by-early-humans-103874273
"Evidence from the homid fossil record implies that major changes in diet and relative brain metabolism occurred with the emergence of the genus Homo. © 1994 Wiley‐Liss, Inc."
https://onlinelibrary.wiley.com/doi/abs/10.1002/ajhb.1310060111
"Va precisato che, in linea generale, rispetto alle proteine di origine animale, le proteine vegetali sono qualitativamente inferiori."
https://www.albanesi.it/alimentazione/proteine-vegetali.htm
In buona sostanza, se una piccola tribù di primati si sono evoluti in Homo, è perchè sono scesi dall'albero, hanno assunto la postura eretta, l'articolazione delle mani per trasportare cose, hanno cambiato dieta (da vegetariana ad onnivora) e l'introduzione della carne ha fatto sviluppare la massa celebrale e quindi l'intelligenza.
Che oggi un eccessivo consumo di carne a causa di una vita sedentaria con poco moto, possa provocare e/o concorrere a problemi e/o scompensi biologici e varie patologie mediche, è alta cosa. Non muta il fatto che l'essere umano è onnivoro e non dare le proteine animali ai bimbi che devono crescere, vuol dire storpiarli causando loro nella migliore delle ipotesi il rachitismo, per carenza di proteine e vitamine del gruppo B.
In conclusione, le chiacchere stanno a zero: le proteine animali all'essere umano occorrono, non è possibile farne a meno, sostituendole per intero con i succedanei delle proteine vegetali (legumi e soia) perchè tali aggregati nutritivi, non sono qualitativamente di pari livello, delle proteine animali.
Se non ci fossero gli allevamenti intensivi, semplicemente non ci sarebbero 29 Miliardi di animali, in quanto la loro esistenza è finalizzata a diventare cibo per noi.
RispondiEliminaCosì come gli Asini, una volta molto diffusi perché utili nel trasporto delle merci, ora si stanno quasi estinguendo perché non servono più a tale scopo,
stessa fine farebbero tutti gli animali di allevamento se non servissero più per l'alimentazione.
Se la Ricerca darà i suoi frutti, magari un giorno mangeremo carne coltivata da cellule che si riproducono in ambiente controllato. I vegani avranno da ridire pure allora?
Comunque, i vegani e i vegetariani non li critico per le loro scelte, ma solo per la loro manipolazione da parte di altri, che sanno bene che in futuro sarà difficile fornire una bistecca da mangiare ad ogni umano, quindi è meglio convincerli (a loro) di non mangiarne indicando varie motivazioni, in modo che gli altri ne possano mangiare!
Quello che invece disprezzo apertamente, sono le scelte di quei genitori che, a bambini neonati o in tenera età, non gli forniscono le opportune proteine animali, pregiudicando il loro sviluppo.
Vegani... se proprio vi volete fare manipolare da chi ne trae un beneficio dalla vostra "scelta" (indotta), fatelo senza pregiudicare la salute delle nuove generazioni!
Ah che pazienza con questo Sebastiani. Non ho mangiato carne per i primi dieci anni della mia vita, perché mi disgustava, dopodiché a seguito delle continue terrificanti insistenze di mia madre che temeva per la mia vita mi sono adattato ad ingurgitare delle insignificanti bistecche e l'ho fatto finché non mi sono dovuto operare di calcoli biliari (tipica patologia dei carnivori) e mi sono cuccato pure una colica renale. Nel frattempo il mio stomaco era un disastro e potevo stare giorni interi senza riuscire ad andare in bagno. Poi la notizia della mucca pazza ed il sottoscritto ha deciso di passare ad un regime vegetariano e poi vegano non molto stretto. Di anni ne sono già passati parecchi, e sono ancora vivo e sto benissimo. Attualmente ho 60 anni, la mia pressione è regolare e i miei esami del sangue perfetti. I vegani secondo varie ricerche che non ho voglia di andare a riesumare, hanno la stessa aspettativa di vita di chi pratica la dieta mediterranea ( quasi nessuno in realtà perché in Italia si fa un sovraconsumo di alimenti di origine animale questo si con reali conseguenze sulla salute).
RispondiEliminaL'unico integratore che prendo è la vitamina b12 in pastiglie. Certo se uno vuol diventare vegano e sbaglia la dieta allora se la va proprio a cercare, ma ripeto, basta la vitamina b12 e sostituire la carne e il pesce della dieta mediterranea con vari legumi nostrani.
Angelo
https://www.piattoveg.info/b12.html
EliminaPer chi ha paura della vitamina b12 in pastiglie
https://ivu.org/italian/history/northam20a/einstein.html
Einstein.
Ho riletto le ultime frasi dell'articolo di Sebastiani e le trovo agghiaccianti.
Certe cose raccontatevele tra voi. Io qui ho chiuso.
Angelo
Anch'io le trovo agghiaccianti! Volevano essere agghiaccianti!
EliminaC'è qualche "necessità" e "dovremo" di troppo.
EliminaAngelo
grazie, Angelo, per la B12. Provata e approvata. Comunque,
Eliminahttps://www.meteogiornale.it/notizia/59296-1-nuovo-record-meteo-di-caldo-in-alaska-situazione-preoccupante
e qui stanno facendo le solite baldorie da bruti senza cervello e senza valori di nessun tipo. Almeno fin tanto che non gli arriverà un tornado o grandine da 10 o 15 cm. Forse allora cominceranno a pensare che qualcosa sta cambiando. Tanto anche se gli arrivassero 38° nei prossimi giorni, non li smuoverebbe più di tanto dalle baldorie da bruti. E mi meraviglierei del contrario.
https://www.meteogiornale.it/notizia/59318-1-video-meteo-grandinata-record-modena-vere-e-proprie-bombe-dal-cielo
Eliminaforse a Modena qualcuno comincerà a pensare che il GW non sono baggianate?
Magari chi ha avuto danni notevoli.
Mago e non siamo ancora all'aumento di 1,5 °C sulle medie pre industriali. Figuriamoci quando ci arriviamo, cosa che appare scontata, anzi la traiettoria più probabile con l'attuale ritmo di emissioni sono i 2°C. La rana è servita
Eliminahttps://www.nationalgeographic.com/environment/2019/03/climate-change-model-warns-of-difficult-future/
https://rivistanatura.com/clima-aumento-2-gradi-effetti-devastanti/
stamani alle 0700 l'asfalto era ancora tiepido con temperatura di 24°. Ormai la pentola bollente è iniziata giorno e notte, forse fino a ottobre. Belle le mie temperature giovanili, che di notte non superavano i 15°. Penso proprio che il cervello umano non sia superiore a quello ranesco almeno per ciò che riguarda l'attenzione del pericolo.
EliminaUn post equilibrato con domande fondamentali. Sono vegano da 8 anni solo per i motivi del punto 1, cioè che essere carnivori sia dannoso per gli animali.
RispondiEliminaNon sento l'esigenza di espamdere ancora il mio cervello e sarei a posto così. Se l'intelligena serve solo a depaperare più velocemente il pianeta allora non è un gran vantaggio per la specie.
Ho le analisi perfette e dono sangue e la b12 è ok.
Allarmato da tanta apparente approssimazione, verifico con una rapida ricerca che l'unico mammifero (mammifero, non primate) privo di rumine in grado di digerire la cellulosa (e quindi propriamente "erbivoro") è la nasica (Nasalis larvatus).
RispondiEliminaL'evoluzione abnorme del cervello negli ominidi secondo me dipende unicamente dal vicolo che in qualche momento del passato ha imboccato la selezione intraspecifica: quelli col cervello più bravo a sparare panzane hanno cominciato a riprodursi di più: ch'è la loro, e nostra, principale se non unica specialità, come da evidenze multiple dall'olocene in poi.
La carne non c'entra nulla.
Questo spiega un sacco di cose, molte più cose, in modo molto più semplice.
Si compara la dieta vegetariana tenuta dai nostri avi, con una dieta che possiamo praticare oggigiorno, quando le specie vegetali, i cereali, e la preparazione, sono frutto di una fortissima evoluzione biologica, agronomica, culinaria. Disponiamo di sistemi di analisi sofisticati per bilanciare qualunque dieta si voglia immaginare. Anche la preparazione dei cibi, le tecniche di cottura, il controllo della lievitazione, della macinazione, il controllo igienico, tutto è incredibilmente diverso. La scienza non vuole occuparsi di questo argomento, in modo approfondito, perchè disturba ampi settori lobbistici. E' per questo che gli studi in tal senso sono frammentari, riduzionistici direi, perchè non prendono in considerazione tutte le variabili in gioco nel bilanciamento di una dieta. Allevare in modo intensivo, visto lo spreco di calorie, implica una intensità economica proporzionale allo spreco.
RispondiEliminaE' evidente che se si vive in un luogo privo di tecnologia, senza trasporti di alcun tipo, non si può far a meno di utilizzare carne animale per l'alimentazione, anche solo come emergenza, o per superare i periodi di carestia. Ma ti pare che oggi siamo in queste condizioni? Utilizzando intelligentemente le conoscenze dietologiche, procurandosi il cibo presso produttori che non ne alterano il potere nutraceutico dei cibi, annullando, per esempio, l'equilibrio batterico con molecole di sintesi, o separando le parti nuitritive dei cereali, si può vivere benissimo anche consumando quantità di proteine animali modestissime, magari sotto forma di latticini o di uova, ripeto, in quantità modestissime, al punto che non inciderebbero in alcun modo sulla sostenibilità ambientale.
sono d'accordo che uova e latte bastino ad avere una alimentazione equilibrata da un punto di vista proteico. Segnalo che per motivi di salute ho dovuto alimentarmi prevalentemente di proteine animali e che i miei calcoli biliari, non avendo usato fritture, sono sempre stati a posto. Gli unici inconvenienti sono state alcune coliche di reni, che non ce la facevano a depurare il sangue dai prodotti di scarto delle eccessive proteine animali ingurgitate, probabilmente perchè erano derivanti prevalentemente da carne rossa. Un pò di pollo bio alla griglia sarebbe stato più indicato, ma a quei tempi i polli erano tutti di batteria e l'unica carne decente era quella degli ultimi buoi dei contadini, che poi sono stati sostituiti dalle mucche pazze e dal pesce al mercurio e plastica, ma per fortuna ormai avevo potuto tornare onnivoro.
EliminaCosa è meglio per l'ambiente?
EliminaConsumare prodotti di origine estera o qualche pollo/maiale a chilometri quasi zero?
Non sono d'accordo con la teoria del post. Non è l'assunzione di proteine animali che ha portato il primate ominide a quello che è oggi (un cancro per il pianeta tra le altre cose), quanto il modo per arrivare ad assumerle, ovvero la caccia.
RispondiEliminaUna cosa è mangiare vegetali che sono fermi e non occorre chissà che sforzo intellettivo per arrivare a metterli in bocca, un'altra cosa è mangiare altri animali, che scappano o si difendono, che devono essere cacciati. E serve una strategia, individuale o di gruppo, per arrivare a catturarli, ovvero cervello.
Da qui ne discende che siccome oggi le proteine animali le troviamo nei supermercati belle e pronte per essere prese, tanto cervello non serve più. Del resto da qualche parte ho letto che la capacità cranica dell'homo sapiens sapiens sarebbe diminuita rispetto a quella dei suoi antenati cacciatori raccoglitori, e oggi sarebbe addirittura in caduta libera. Vero o no, solo un branco di idioti si scaverebbe la fossa distruggendo l'ambiente in cui vive.
Vabbè, io non ho mai amato la carne e nella mia dieta l'apporto è minimo. Ma ai latticini non rinuncerei mai.
quali sono le tue fonti? quali studi scientifici hai fatto? potresti citarceli?
Eliminao parli solo per dare aria al cervello?
2.5milioni di anni fà nella savana, c'era selvaggina con carne fresca, ma c'erano anche carogne d'animali morti.
EliminaE se la nostra tribù di progenitori primati è scesa dagli alberi per una carestia, vuol dire che di carogne nella savana, ce n'erano a bizzeffe. Poscia, gli i primati hanno preso anche a cacciare, recuperando carne fresca da animali vivi
Nessuna aria al cervello sapientone ma solo tanta lettura negli anni su materiale cartaceo. Fatti qualche ricerca sul web...
EliminaUna pagina del tutto speculativa, direi.
RispondiEliminaOra si mette in discussione anche l'onnivorismo, le coppie omosessuali avrebbero il diritto (?) di farsi fabbricare i figli, siamo tutti uguali, bulloni agnelli ieri e detersivo per lavatrice.
L'artificializzazione degli esseri umani e il loro sradicamento porta all'insania mentale collettiva.
http://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2019/06/25/onu-rischiamo-un-apartheid-climatico_d73e449f-5dee-4fca-bf7c-0c4739a55df4.html
RispondiEliminaall'ONU si sono accorti ora, della bomba demografica africana.
Le proiezioni demografiche furono sfornate nei primi del 1990s.
IPCC rilasciò il primo report nel 1990 e poi nel 1995 poi nel 2001.
Se in ONU invece di non far niente, avessero fatto 1+1 allora dal 2001
avrebbero potuto finanziare in Africa una politica di controllo delle
nascite, che avrebbe prodotto effetti da 18 anni.
Troppo razionale per essere realizzato.
EliminaNoi abbiamo la Bonino che da contraccezione e aborto è passata a realizzare im/deportazioni di massa con non poca soddisfazione per le conseguenze di coloro che le subiscono.
Antibiotico si pillola no, uno dei mille mila casi di applicazione storta, malata della tecnologia.
Ci sono pulsioni madosadiche e forti perversioni (ad esempio la xenofilia "senza se e senza ma") in tutto questo.
Ovviamente quando si analizza un sistema così complesso si tralascia sempre qualcosa...
RispondiEliminaOgni volta che l'uomo ha migliorato le tecniche di produzione di cibo c'é stato un aumento demografico che ha rapidamente assorbito il surplus.
=> Se il Veganesimo migliorasse ulteriormente il rendimento della produzione di cibo (come dicono i Vegani)
In assenza di un serio controllo demografico provocherebbe un disastro.
E'il mio koan quotidiano :
RispondiElimina"Come è possibile che animali tanto intelligenti come siamo noi, distruggano la natura che sola permette loro di vivere, e costruiscano una enorme società umana globalizzata che distrugge qualunque altra forma di società umana più semplice e rispettosa dell'ambiente ?
Come è possibile che siamo arrivati a imballare i nostri cibi nella plastica che sta uccidendo gli oceani ?
Come è possibile che ci facciamo guerra gli uni con gli altri ?
Come è possibile che riversiamo nell'atmosfera una energia pari all'esplosione di quattrocentomila bombe di Hiroshima ogni santo giorno ?
E' intelligenza o demenza ?"
Tiziano
Si parla tanto di tutto e di più.
RispondiEliminaSi discute, ci si accalora.
Si pensa, si progetta, si studia, si escogita.
La mente di noi esseri umani di un certo tipo, continua a cavillare su cento mila miliardi di argomenti :
FUTILI.
Solo gli esseri umani selvatici, sono molto vicini al giusto modo di usare il cervello.
Solo gli animali selvatici, usano il cervello nel modo giusto.
L'azione nasce dal pensiero. E' pensando in modo giusto, che si agisce in modo giusto !
A che serve riflettere sulla vita e sulla morte, mentre distruggiamo la natura che sola ci permette la vita ?
A che serve creare statue e dipinti, musiche e palazzi, grattacieli e condizionatori d'aria, automobili elettriche e mulini a vento, mentre distruggiamo la natura che sola ci permette la vita ?
Tiziano
ad alimentare la superbia, che nella Bibbia è personificata in satana?
EliminaMmm... siamo ampiamente guidati dagli istinti, ovvero da comportamenti "integrati" nel nostro hardware. La risposta alla domanda del titolo è banale, e la forniscono i nostri istinti: che reazione abbiamo quando l'appetito ci assilla e sentiamo l'odore di una bella bisteccona alla piastra? se fossimo vegetariani ne saremmo indifferenti, o addirittura schifati.
RispondiEliminaCartina al tornasole, che riprende lo stesso concetto su un tema molto diverso. Domanda: sei omosessuale? Prova a prenderti sulle ginocchia un bel ragazzone di meno di vent'anni, annusalo e strusciati, quindi valuta le tue reazioni. Poi prova a fare la stessa cosa con la sua equivalente femminile bella pacialotta e, ancora, valuta le tue reazioni. Hai trovato la risposta, senza troppi ragionamenti.
Altra prova dello stesso tipo, ancora su un altro tema di quelli coi quali oggi come oggi ci tritano le gonadi: sei razzista? Ah! Prova a prenderti sulle ginocchia un bella ragazzotta di meno di vent'anni del tuo stesso "tipo umano", possibilmente eccitata, annusala e strusciati, quindi valuta le tue reazioni. Poi prova a fare la stessa cosa con la sua equivalente di un "tipo umano" diverso dal tuo e, ancora, valuta le tue reazioni. La prova è efficace anche a sessi invertiti, se sei donna. Hai trovato la risposta, senza troppi ragionamenti.
L'hardware, signori, ha le risposte. Anche quelle che non piacciono alla nostra capa dal cervello fin troppo invadente e fin troppo inzuppato di tentativi (spesso assai ben riusciti) di condizionamento.
Messer Pigiatasti
EliminaOsservazioni precise e oggettivamente di una semplicità disarmante.
Irritanti, quindi, per ideologici, razzisti al contrario, politicamente corretti, erbivorizzati, artificializzati, waltdysneizzati, i vari storti "anti questo e anti quello".
Ecco i primi, timidi effetti del tanto sbandierato accordo di Parigi sul clima:
RispondiEliminahttps://www.meteogiornale.it/notizia/59425-1-meteo-caldo-infernale-da-non-credere-record-di-tutti-i-tempi
è inutile fare accordi, se poi non fai in modo che le locuste cambino paradigma. Guerra civile? Primavere arabe? Giubbini gialli? No. Collasso assicurato. Sarà interessante leggere il libro del prof sul post collasso. Spero sia traducibile on line, perchè sarà sicuramente in inglese.
EliminaInfatti, non so se augurarmi che finisca presto il petrolio a buon mercato e quindi venga il collasso economico-sociale, così ponendo un argine alle emissioni serra, o continuare come se nulla fosse al fresco dei condizionatori, in attesa che le ondate di calore siano ancora più forti. Chi vuol essere lieto sia di doman non c'è certezza
Eliminahttps://www.meteogiornale.it/notizia/59438-1-meteo-i-perche-di-unondata-di-calore-cosi-estrema
RispondiEliminapare che un'onda gelida del vortice polare sia affondata fino alle Azzorre e abbia richiamato un pò d'aria calda dal Sahara. Ma il GW sono tutte baggianate, quindi di che preoccuparsi? Sarà comunque meglio cominciare a pensare di fare qualche assicurazione per danni atmosferici, non sia mai che non siano baggianate.
Qui:
RispondiEliminahttp://www.nimbus.it/eventi/2019/190627CaldoEstremo.htm
Il resoconto degli eventi di ieri. Oggi, al meno in molte zone sta andando peggio. Questo è un vero evento di maltempo estremo, di cui praticamente nessuno parla. Temporali, alluvioni, ecc, insomma, il maltempo comunemente inteso, per quanto intensi, in genere hanno sempre (per ora al meno) diversi precedenti assimilabili. Nelle nostre regioni il problema del cambiamento climatico sono caldo e siccità. Come scriveva Simonetta in un suo intervento, la pioggia può fare danni di milioni in poche ore. La siccità danni di miliardi in pochi mesi.
Intanto al solito gli itagliani fanno la parte dei cogl... ehm, vincitori
https://mobile.twitter.com/beppescienza/status/1143521664132624385
E a Torino il tema dei festeggiamenti, green ovviamente, del patrono San Giovanni era il superamento dei limiti
https://torino.repubblica.it/cronaca/2019/06/14/news/droni_anche_per_san_giovanni_2019_saranno_cento_in_piu_rispetto_all_anno_scorso_-228749682/
Come ci spiega l'assessora (maledetto correttore maschilista, omofobo, ecc.)della amministrazione a 5 stelle.
Guido.
2050 ultimo atto. Sono d'accordo con l'articolo de Il Fatto quotidiano, ma sulle prospettive di sopravvivenza della specie umana un po' meno
RispondiEliminahttps://www.ilfattoquotidiano.it/2019/06/28/nel-2050-la-terra-e-destinata-a-collassare-ondate-di-calore-insostenibili-scarsita-dacqua-guerre-e-carestie/5287833/
Sempre sul clima e sul 2050
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=j6v7O_4LiSQ
sono andato a vedere le medie di luglio nell'archivio del Cespevi di Pistoia e ho scoperto che alla fine degli anni '80 le medie max e min erano 30° e 16°. Alla fine degli anni '10 di questo secolo sono 35° e 18°. Se continua così tra altri 30 anni saranno 40° e 20°. Più che ai tropici. Ovviamente con disastri atmosferici immani. Una bella fine da rana per una specie piena di spocchia e superbia.
RispondiEliminaPersonalmente ho ridotto il consumo di carne, senza diventare vegetariano. Ma credo, ad occhio, di consumare meno di 1/10 del consumo di carne tipico dei "carnivori". Il che mi sembra non sia troppo differente dal tipo di dieta in cui ci siamo evoluti. Credo che se si passasse da 29 milioni a poco meno di 3 milioni di animali da allevamento, sarebbe possibile un tipo di allevamento differente, e probabilmente si può ridurre ulteriormente senza troppi cambiamenti di abitudini/gusti/dieta.
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