Soluzione Finale. Voci dall'Antropocene.
Un documentario di Natan Feltrin & Pellegrino Dormiente
Cosa significa vivere nell'Antropocene?
Non credo che nemmeno raccogliendo tutte le testimonianze dei più esperti scienziati potremmo mai davvero averne un'idea. Questo poiché, seppure tutti coinvolti in una tempesta perfetta, ognuno di noi avrà la sua personale esperienza del cambiamento globale. In questo documentario, attraverso numerose interviste, abbiamo provato a mostrare che di fronte all'avanzare di una crisi ecologica, politica ed economica senza precedenti non si hanno soluzioni univoche, semplici, lineari...
Benvenuti nell'Antropocene!
Non credo che nemmeno raccogliendo tutte le testimonianze dei più esperti scienziati potremmo mai davvero averne un'idea. Questo poiché, seppure tutti coinvolti in una tempesta perfetta, ognuno di noi avrà la sua personale esperienza del cambiamento globale. In questo documentario, attraverso numerose interviste, abbiamo provato a mostrare che di fronte all'avanzare di una crisi ecologica, politica ed economica senza precedenti non si hanno soluzioni univoche, semplici, lineari...
Benvenuti nell'Antropocene!
Sarebbe stupendo avere una formula magica per cambiare le leggi della termodinamica, regolare il clima globale, sfamare un infinito numero di persone e potersi scordare il concetto di "picco". Sfortunatamente, la realtà trascende sempre le logiche troppo umane e, in particolar modo se non si ha l'arguzia e la lungimiranza di guardare oltre a comodi modelli socio-economici, tende a presentare il conto in maniera molto poco gradevole. Questo docu-film, dal titolo volutamente provocatorio, vuole dirci in maniera chiara che la "SOLUZIONE" non esiste.
Il cambiamento è in atto e sfuggirvi è impossibile, ma vi è ancora uno spazio di manovra per adattarvisi in modo non eccessivamente traumatico. Quello che potete trovarvi all'interno è un coro di voci che possono essere di ispirazione all'adattamento. Sia ben chiaro, nessuna di esse è portatrice di Verità (in senso assoluto ovviamente). Tuttavia, ognuna di esse contiene una porzione di realismo in un periodo storico in cui il catastrofismo puro e l'ottimismo ignorante occultano ogni ragionamento onesto. Molte sono le riflessioni che potrei trarre dall'esperienza di questo anno e mezzo di stesura, riprese e montaggio di "Soluzione Finale", ma preferisco lasciare ad ognuno di voi una libera interpretazione del lungometraggio.
Ci tengo solo a riportare un aneddoto legato alle riprese del documentario. Quando mi trovavo a Firenze per seguire la FIRST CLUB OF ROME SUMMER ACADEMY 2017, tra innumerevoli interventi che dipingevano scenari poco rassicuranti, mi presi un giorno di pausa e, con il camper in cui soggiornavo per ammortizzare i costi, mi diressi a Livorno per gustarmi una meritata cinque e cinque (per chi non sapesse di cosa parlo si tratta di una versione livornese della farinata). Decisi poi di trascorre lì la notte onde rientrare a Firenze il giorno seguente, ma non fu esattamente una serata all'insegna del riposo. Quel giorno, come poi riportarono tristemente i giornali, vi fu un'alluvione che provocò la morte di diverse persone ed io ebbi il mio assaggio concreto di Antropocene. Dopo una veglia terrificante, in cui il caravan sembrava accartocciarsi sotto i colpi dei tuoni e del vento e con solo una bottiglia di cannonau a tenermi compagnia, il mattino seguente vidi la realtà plasmata. Una sola notte di cattivo tempo è costata vite ed ingenti danni...
(Riprese presso il lago di Antrona)
Il cambiamento è in atto e sfuggirvi è impossibile, ma vi è ancora uno spazio di manovra per adattarvisi in modo non eccessivamente traumatico. Quello che potete trovarvi all'interno è un coro di voci che possono essere di ispirazione all'adattamento. Sia ben chiaro, nessuna di esse è portatrice di Verità (in senso assoluto ovviamente). Tuttavia, ognuna di esse contiene una porzione di realismo in un periodo storico in cui il catastrofismo puro e l'ottimismo ignorante occultano ogni ragionamento onesto. Molte sono le riflessioni che potrei trarre dall'esperienza di questo anno e mezzo di stesura, riprese e montaggio di "Soluzione Finale", ma preferisco lasciare ad ognuno di voi una libera interpretazione del lungometraggio.
Ci tengo solo a riportare un aneddoto legato alle riprese del documentario. Quando mi trovavo a Firenze per seguire la FIRST CLUB OF ROME SUMMER ACADEMY 2017, tra innumerevoli interventi che dipingevano scenari poco rassicuranti, mi presi un giorno di pausa e, con il camper in cui soggiornavo per ammortizzare i costi, mi diressi a Livorno per gustarmi una meritata cinque e cinque (per chi non sapesse di cosa parlo si tratta di una versione livornese della farinata). Decisi poi di trascorre lì la notte onde rientrare a Firenze il giorno seguente, ma non fu esattamente una serata all'insegna del riposo. Quel giorno, come poi riportarono tristemente i giornali, vi fu un'alluvione che provocò la morte di diverse persone ed io ebbi il mio assaggio concreto di Antropocene. Dopo una veglia terrificante, in cui il caravan sembrava accartocciarsi sotto i colpi dei tuoni e del vento e con solo una bottiglia di cannonau a tenermi compagnia, il mattino seguente vidi la realtà plasmata. Una sola notte di cattivo tempo è costata vite ed ingenti danni...
(Livorno il mattino del 10 settembre 2017)
Quando non lo viviamo sulla nostra pelle è difficile capirlo. Così come oggi ci riesce impossibile capire cosa significa vivere una crisi alimentare in Yemen o un esodo di massa come in Sud America. Nel futuro, forse, queste realtà busseranno alla nostra porta e no, non ci sarà più tempo per una salvifica SOLUZIONE FINALE.
(La pace possibile... Dal Sacro Monte di Varese)
Ps: è nostra intenzione realizzare un secondo documentario sul tema sovrappopolazione. La diffusione e la recensione, anche critica, di questo lavoro sarebbero di grandissimo aiuto. Per quanto riguarda la qualità generale si tratta di un documentario zero-budget per il quale siamo andati in rosso. Abbiate perciò pazienza per i nostri limiti tecnici.
Link del documentario: https://www.youtube.com/watch?time_continue=813&v=KbWoVaweD8A
(Livorno il mattino del 10 settembre 2017)
Quando non lo viviamo sulla nostra pelle è difficile capirlo. Così come oggi ci riesce impossibile capire cosa significa vivere una crisi alimentare in Yemen o un esodo di massa come in Sud America. Nel futuro, forse, queste realtà busseranno alla nostra porta e no, non ci sarà più tempo per una salvifica SOLUZIONE FINALE.
(La pace possibile... Dal Sacro Monte di Varese)
Ps: è nostra intenzione realizzare un secondo documentario sul tema sovrappopolazione. La diffusione e la recensione, anche critica, di questo lavoro sarebbero di grandissimo aiuto. Per quanto riguarda la qualità generale si tratta di un documentario zero-budget per il quale siamo andati in rosso. Abbiate perciò pazienza per i nostri limiti tecnici.
Link del documentario: https://www.youtube.com/watch?time_continue=813&v=KbWoVaweD8A
Ho dato solo una scorsa al documentario per ragioni di tempo. Concordo in tutto e in particolare sono contento di aver finalmente capito bene quello che pensa il prof Bardi.
RispondiEliminaAngelo
Grazie davvero
Eliminagrazie
RispondiEliminaMi è piaciuto questo documentario, se volessi proprio trovare qualcosa che non và, direi che lo sbaglio più grande che hanno fatto è stato quello di: non chiedermi cosa ne pensassi io!... ma a questo inconveniente provvederò io, dandovi la mia opinione qui.
RispondiEliminaPremetto che mi è molto piaciuto, sorprendendomi, l’intervento del prof. Bardi, sono d’accordo su tutto quello che ha detto, ma soltanto che, “il cambiamento e la paura del cambiamento” ognuno la intende a modo proprio.
Io penso che il cambiamento climatico sia una cosa inevitabile, perché il clima è intrinsecamente mutevole e perché qualsiasi specie vivente tende a cambiare l’ambiente circostante per renderlo più adatto alla sua sopravvivenza, fosse anche solo la costruzione di una tana o di una diga con tronchi d’albero come i castori.
Altri, quando pensano al cambiamento, pensano a quello della società umana, che debba cambiare e che si abbia paura del cambiamento che porta verso qualcosa di ignoto.
Sull'ottimizzazione delle risorse per ridurne i consumi, vi ricordo soltanto che: più una società (o un sistema) è ottimizzato, e più esso diventa fragile! E quindi crolla al minimo cambiamento delle condizioni ambientali.
Vi faccio un esempio: oggi la frutta che arriva nei supermercati è stata raccolta soltanto due o tre giorni prima, questo per garantire prodotti freschi e prodotti di qualità; ma cosa succederebbe se per un qualsiasi motivo, la fornitura alle grandi città venisse bloccata per una settimana?
Le specie animali che si sono specializzate molto, sono state le prime a scomparire al primo cambiamento delle condizioni ambientali!
Un’altra cosa che è stata ripetuta più volte è quella dei “limiti”, sottolineato spesso che sono “invalicabili”. Cosa Falsa e che è un’offesa all’intelligenza umana!
Durante tutta la storia umana, ci sono stati limiti che sono stati superati grazie alla tenacia di uomini che varcavano i mari, o dalla tecnologia che riusciva ad estrarre energia dove prima si vedeva una pozzanghera melmosa (vedi: petrolio).
La maggior parte degli esperti, quando fa delle previsioni, non riesce a pensare che i limiti attuali potrebbero essere superati in futuro.
Esempio: la biodiversità potrebbe essere stimolata dalla genetica, così come già avviene per le tante nuove varietà di frutti, ecc.
Il pensare che, una società che ha una potenza enorme di conoscenze e di elaborazione, non possa generare niente di buono nei prossimi 50 anni, significa offendere la natura umana!
Ribadisco che i limiti che la Scienza ufficiale ci presenta, possono essere superati facendo una buona Ricerca, in quanto le conoscenze umane delle leggi che regolano l’Universo, sono molto inferiori a quello che si crede.
La sovrappopolazione è stato il problema richiamato più volte sia dagli autori che da alcuni esperti.
Ci tengo a sottolineare che, alcune innovazioni sono possibili solo con grandissimi investimenti (decine di miliardi di dollari se non più), che sono giustificati soltanto se, c’è poi una grande massa di persone che poi compra tali oggetti.
Vi faccio un semplice esempio: ognuno di voi avrà un cellulare in tasca. Oggetto dalle grandissime potenzialità rispetto alle risorse che servono per costruirlo, ma per costruire tale oggetto sono necessari svariati miliardi di dollari tra Ricerca e produzione. Questa diventa fattibile solo se ci sono centinaia di milioni di persone che comprano tali oggetti tecnologici.
Quindi, avere una popolazione numerosa è stata anche stimolo all’innovazione!
La soluzione finale?
Aumentare i capitali investiti in Ricerca e innovazione;
così facendo si allontanano alcuni limiti e si potrebbe fare il grande salto che solo i film di fantascienza ci prospettano.
Riuscire ad uscire da questo pianeta e colonizzare altri pianeti.
Io penso sia possibile (chiaramente non con il livello scientifico attuale, ma futuro).
l'efficienza non è granchè per il paradosso di Jevons, poi il motore antimateria è ancora più inaccessibile della fusione. Comunque di sicuro le locuste distruggeranno il pianeta molto prima che la fantascienza diventi realtà.
EliminaConcordo con il paradosso di Jevons, che in realtà è un corollario di qualcosa più generale, che dice:
Eliminala quantità di energia consumata è indipendente dal modo efficiente come la si utilizza, ma dipende dal reddito (economico) che si dedica ai consumi.
Il problema è ancora più grave, perché:
- se consumare in modo efficiente, non diminuisce i consumi, ma aumenta la quantità di servizi di cui uno usufruisce (aumenta il tenore di vita a parità di reddito);
- il problema è che l'efficienza rende più fragile un sistema!
Quindi: non riduce i consumi e rende più fragile un sistema!!
Vi faccio solo un paio di esempi:
se potessimo prevedere i consumi alimentari reali, potremmo cercare di produrre solo il necessario, per evitare gli sprechi (efficienza nella produzione e quindi nel consumo di energia);
ma se per colpa degli eventi atmosferici (alluvioni, siccità) un 10% della produzione mondiale si perdesse, la società efficiente, che non aveva risorse in eccesso, crollerebbe (almeno in parte).
E' come pagare un'assicurazione dell'automobile; sembrano soldi persi (sprechi), ma quando c'è un incidente serio, fanno la differenza!
Siccome NON possiamo prevedere con certezza il futuro, un pò di spreco nella produzione (che quindi si riversa nei consumi) è conveniente averlo!
Questo, per continuare a ribadire che il sistema è "COMPLESSO" e quello che sembra buono analizzato secondo un criterio; diventa catastrofico se analizzato da altri punti di vista!
forse non hai ben compreso che per jevons l'umanità non si comporta come il buon padre di famiglia, che fa di tutto per garantire un futuro decente ai suoi figli, ma piuttosto come le masse di locuste che annientano ogni risorsa disponibile, fregandosene del futuro proprio e dei discendenti. Ti faccio un esempio: aver sostituito gli iniettori ai carburatori nelle auto ha ridotto il consumo globale di carburanti? No, ha solo fatto la gioia di meccanici per i maggiori guadagni, imprese come la Bosch, che li produce e degli altri che ci ricavano sopra. Se non hai mai avuto problemi coll'alimentazione della tua auto, ti auguro di non averne mai, perchè chi li ha avuti, tra sofferenze e spese, talvolta si è trovato costretto a cambiarla.
EliminaLa fede e speranza nella ricerca e sviluppo mi ricordano quelle persone che quando, con titubanza, prospetto loro la fine del petrolio mi rispondono "..eh, ma inventeranno qualcosa al suo posto".
EliminaDi questa fede ne siamo imbevuti ed è uno dei nostri piu grossi guai.
Pulvirenti: "Riuscire ad uscire da questo pianeta e colonizzare altri pianeti."
EliminaChi? Quanti? Come? A che prezzo per gli altri? Quando? E, soprattutto, PERCHE'?
il PERCHE' è semplice: perchè le locuste avranno distrutto questo pianeta e reso un cesso inabitabile. Io, qui nell'alta Toscana, sono nato 65 anni fa in un giardino tranquillo e profumato dalle temperature estive miti e ora è una spianata di cemento ed asfalto rumoroso, con temperature estive tropicali e reso puzzolente dagli scarichi di industrie e motori a combustione interna. Se il PO arriverà, di sicuro daranno la colpa ai governi, che vogliono salvare i diritti solo per l'1% e affamare il 99%. Già ora sento questi discorsi per la mancata concessione di quota 100 e reddito di cittadinanza, figuriamoci quel che succederà quando finirà l'abbondanza consumistica. I treni colle persone sul tetto e attaccate all'esterno non saranno solo un'immagine dell'India attuale.
EliminaRestano inevase le altre domande, e neppure la risposta parziale che dai mi convince. La mia netta impressione è che si tratti di forme di mitologia create ad arte e mirate a puntare il faro della speranza da una parte mentre chi ha acceso quel faro lavora alacremente nel buio per andare nella direzione opposta. O magari sono forme di mitologia che nascono spontaneamente, come tante altre forme di mitologia. Resta il fatto che a mio avviso di quello si tratta mitologia. Almeno la mitologia d'un tempo aveva un valore simbolico, questa non ha neppure quello.
Eliminahttps://www.tgcom24.mediaset.it/green/clima-l-allarme-dell-iss-abbiamo-solo-20-anni-per-salvare-il-pianeta-la-banca-mondiale-stanzia-200-miliardi_3178367-201802a.shtml
Eliminala cosa buffa è che questa notizia è immersa tra altre di tutt'altro tenore, come i gilet gialli o i SI TAV, ossia di locuste che vogliono consumare o ricche commesse. Mondo, altro che 20 anni per salvarti, sei spacciato.
@ MRkEY, è il mito del Far West, che non ha valore simbolico, ma anastesizzazante. Siamo esseri malati di perenni problemi psichici con continuo bisogno di compensazioni, per così non dover affrontare il problema.
EliminaLa realtà ci pare troppo difficile e allora è meglio rifugiarsi in paradisi artificiali. Ognuno ha il suo: droga, sesso, alcool, sport, famiglia, figli, passioni di tutti i tipi che vanno bene per scimunirsi. Con ciò non voglio dire che tutto è negativo; famiglia e figli, se sante e responsabili, sono positive, ma non mi pare che santità e responsabilità siano caratteristiche molto frequenti tra le locuste.
il filosofo dice che bisogna rinunciare alle libertà individuali che hanno portato il disastro, ma come si può fare a convincere mia moglie e le mie figlie a non lavarsi tutti i giorni e non consumare quintali di detersivi all'anno per la pulizia? Non è possibile, ovviamente. Questo moltiplicato per 7, 5 mld di locuste dà l'immagine esponenziale del disastro ambientale. Come diceva anche il nostro prof il nostro cervello è strutturato per trovare soluzioni ai problemi, ma non a ragionare per curve esponenziali, nè logarimiche, nè differenziali, nè purtroppo integrali. Quindi non potendo imporre questo modo di ragionare alle soluzioni a praticamente nessuno, prima perchè non lo capirebbero, poi perchè sarebbero incapaci di uniformarcisi, è ovvio che l'unica soluzione è adattarsi al cambiamento. Intanto qui da me i lampioni sono stati spenti per la terza notte su 5 e il diesel sta facendo divampare la Francia. In effetti il cambiamento è già in atto e bisogna adattarsi in qualche modo, il che, come dicevano nel video, sarà diverso per ognuno. Comunque devo fare una critica al filosofo attivista animale Caffo, perchè prima confuta l'evolustismo come superiore al creazionismo, poi critica l'antropocentrismo, denotando una certa confusione. Difatti il creazionismo mette al centro Dio senza il quale l'uomo può combinare solo dei guai (sono parole di Gesù!!), di fatto uniformandosi al male, cioè a Satana. Ma questo non lo può sapere non essendo un uomo di fede. Un conto è studiare e meditare libri di flosofia, un altro è studiare e meditare, pregando che Dio ci aiuti in questo, il Vangelo.
RispondiEliminaPerchè impossibile? Se vivono con te saranno un po consapevoli del mondo. Abbi un po piu di orgoglio, secondo me con gli argomenti giusti potresti convincere le tue donne a lavarsi un po' meno:-)
Eliminail detto che le donne ne sanno una più del diavolo, vorrà dire qualcosa o no? Nel senso che del diavolo uno si può sempre, anche se solo temporaneamente, liberare, chiedendo l'aiuto divino, ma per liberarsi dai comportamenti errati propri, dei familiari ed estranei, penso sia possibile solo in Paradiso.
EliminaMago intendi che andrai in Paradiso perchè hai sopportato le tue donne su questo mondo terreno? :-)
Eliminano, ma solo che lì il demonio non avrà potere. S.Paolo è chiaro nel dire che l'uomo fa ciò che non vuole fare a causa del potere che satana ha sulla carne e sul mondo.
Eliminahttps://cleantechnica.com/2018/11/22/peak-oil-drastic-oil-shortages-imminent-says-iea/
RispondiEliminatra 6 soli anni la fornitura di petrolio dovrebbe essere la metà dell'attuale. Ecco la soluzione finale!!!
I miei complimenti agli autori del documentario, che testimonia come con la sola buona volontà ci si possa adoperare per cercare di smuovere le coscienze. Purtroppo i docu-film sull'argomento, anche quelli realizzati in modo ancor più professionale, non riescono a scalfire il disinteresse generalizzato della gente. Il che non significa che non si debba continuare ad insistere (cosa che anch'io continuo a fare con i miei scritti). Un unico appunto: chiunque avesse un po'di dimestichezza con la storia recente avrebbe evitato di usare il termine "Soluzione finale". Stiamo attenti a questi scivoloni ...
RispondiEliminaNon trovo per niente che la citazione da parte degli autori della SOLUZIONE FINALE in stampatello sia uno scivolone, tutt'altro: credo sia voluta come termine di paragone con la soluzione finale della storia passata. Dopotutto la teoria delle scialuppa di salvataggio di Hardin o lo stesso prospetto di Curry in ecological ethics di max 2 miliardi di persone, sono qualche migliaio di volte più cruente della soluzione finale della storia passata. Semmai riprendere il termine soluzione finale induce a pensare quanto la morale antropocentrica basata sulla sommatoria dei diritti individuali, sia non solo scientificamente non sostenibile (da tempo), ma grottescamente sacralizzata. Come al solito, le mie basi filosofiche mi impongono di applaudire Feltrin e dissentire profondamente con Sebastiani.
EliminaHo guardato tutto il documentario e mi sento molto vicino alle opinioni del prof. Bardi su come si sta comportando l'umanità nel negare la grave crisi in atto.
RispondiEliminaFaccio un rapido conto delle persone che conosco e mi chiedo quante siano consapevoli della catastrove imminente. Una o 2, nulla di piu. E come me continuano la loro vita as usual. Figuriamoci se potrà mai nascere un movimento politico in senso ampio per affrontare questi problemi.
Non esiste peggior cieco di chi, non vuol vedere.
RispondiEliminaIl vero problema e che sono più di 50 anni che ci ripetono che il BAU e l'unica via percorribile...
E ora anche chi potrebbe comprendere, preferisce ignorare il problema, siamo troppo attaccati ai nostri privilegi personali come per rinunciarvi....
Aaron.
Ieri, passando per Altopascio, Lucca, ho potuto constatare i cambiamenti repentini indotti dai FF all'ambiente. In poche decine di metri lì si trovano via dei pescatori e piazza del porto (che non esistono più da 150 anni), la stazione ferroviaria con la ferrovia, che li hanno soppiantati dal 1870 al 1930, anno di costruzione della 2° autostrada fascista, la Firenze-mare, che ha soppiantato la ferrovia da quella data. In poco più di 150 anni Altopascio è passata da un'economia statica durata centinaia di anni, millenni, alimentata da forza animale, sostituita prima dal carbone (anche se ora la ferrovia è elettrificata), poi dal petrolio. Penso che entro poche decine di anni dovranno rimettere mano al canale imperiale, che collegava l'Arno a Lucca e ora ho scoperto anche Altopascio, se questa sarà la soluzione finale all'esaurimento dei FF. Mi dispiace che per tornare a quella società, alimentata da forza animale, i gilet gialli e le primavere arabe saranno sicuramente degli zuccherini. Ma dopo la sbornia dei diritti irrinunciabili e del buonismo a matrice consumistica, temo che dovranno tornare anche i sistemi spicci e sbrigativi del passato per amministrare potere e giustizia. Poi gli stati che vinceranno la battaglia contro la delinquenza diffusa, domineranno anche gli altri. Questo almeno è ciò che insegna la storia, poi l'incognita nucleare potrà cambiare lo scenario, se verrà usata, ma dagli ammiccamenti del G20 tra Trump e la Cina sul commercio, mi pare che le guerre non convengano a nessuno, anche se solo commerciali.
RispondiEliminahttps://ilfattoalimentare.it/abitudini-alimentari-clima-carne.html
RispondiElimina"Il mondo si mobilita per un cambiamento delle abitudini alimentari. La carne al centro del mirino nella lotta per salvare il clima"
"il 20-25% delle emissioni è dovuto agli allevamenti industriali, senza contare i trasporti e la parte finale delle filiere"
E meno male che se ne sono accorti. E' già qualcosa.
Angelo
non sarà mica per le flatulenze? Perchè anche gli animali domestici, e anche noi umani, ci diamo dentro. Comunque la soluzione è già pronta: la svizzerina coltivata il laboratorio.
Eliminahttp://www.ruminantia.it/e-possibile-quantificare-le-emissioni-di-gas-serra-in-allevamento/
EliminaCerca di capire almeno che gli umani non sono ruminanti, e la bistecchina coltivata in laboratorio costa come una Ferrari.
http://www.ruminantia.it/e-possibile-quantificare-le-emissioni-di-gas-serra-in-allevamento/
Della serie solo chiacchiere.
Angelo