domenica 9 settembre 2018

Il Democidio Prossimo Venturo: Pronti per un altro giro di sterminio di massa?


Il grande “impulso” verso uno sterminio di massa che si verificò durante il XX secolo (grafico di Rummel).




DI UGO BARDI
Secondo i dati qui sopra, nel corso del ventesimo secolo 262 milioni di persone sono state sterminate, soprattutto da governi che, per una serie di azioni che Rummel definisce “democidi”.  La domanda è: potrebbe succedere qualcosa di simile in futuro? Si scopre che gli stermini di massa sono come i terremoti, il loro verificarsi non si può prevedere con precisione, però si può stimare la probabilità che un evento di una certa dimensione si verifichi. E più tempo passa, più è probabile che si verifichi un nuovo impulso che porti ad uno sterminio di massa.

In questa poco rassicurante analisi scritta per Insurge Intelligence, il professor Ugo Bardi cita statistiche storiche sulle guerre che diedero il via a modelli di violenza in passato e che ci possono indicare i sintomi per prevedere il nostro prossimo futuro, mettendoci in guardia sul fatto che certi dati statistici segnalano che stiamo scivolando verso un altro ciclo di grandi guerre che, potenzialmente, porteranno morti in massa, su una scala che potrebbe competere con quanto abbiamo già visto all’inizio del XX secolo.

Lontano dal voler spaventare la gente, la considerazione di Bardi è una accurata valutazione dei modelli statistici basata su dati e, considerando che è la prima volta che siamo in grado di usare il passato per discernere il futuro – come mai abbiamo fatto prima – non dobbiamo pensare che, il futuro a cui stiamo pensando, sia qualcosa scolpito sulla pietra. Forse, allora, il percorso verso la libertà che desumiamo dai modelli del passato resterà piuttosto vago e la vera domanda è: cosa faremo con queste informazioni?


Gli esseri umani sono creature pericolose e questo è evidente. Nel XX secolo, sono stati uccisi, direttamente o indirettamente da altri esseri umani circa un miliardo di esseri umani. Non tutti questi omicidi sono stati intenzionali, ma una buona parte lo è stata, come i 262 milioni di persone uccise in ciò che Rummel chiama “democidi”, lo sterminio organizzato dai governi per motivi politici, razziali o in generale per ragioni settarie. Se aggiungiamo il numero di persone assassinate uno per volta (forse 177 milioni durante il XX secolo), si arriva a quasi mezzo miliardo di persone uccise non per sbaglio, ma con intenzione di uccidere.

Considerando che nel corso del XX secolo sono morti circa 5 miliardi di persone, possiamo dire che in quel secolo la probabilità di essere ammazzati da un’altra persona è stata  di circa il 10%. Non male per  delle creature che dicono di essere state create ad immagine di un Dio benevolo. Nessun altro vertebrato sulla Terra riesce a fare qualcosa nemmeno paragonabile alla lontana, anche se scimpanze e altre scimmie sanno essere crudeli con i loro familiari e qualche volta si cimentano in schermaglie che potremmo definire delle piccole guerre.

Oggi, rispetto alla turbolenta metà del XX secolo, ci sembra di vivere in un periodo relativamente tranquillo e, come dice Steven Pinker , i nostri tempi sono particolarmente poco violenti rispetto al passato (anche se di quanto siano veramente tranquilli potremmo parlarne). Ma c’è una domanda: per quanto tempo durerà ancora questa bonaccia?

Naturalmente, è una domanda, a dir poco, molto difficile, ma un buon modo per essere pronti per il futuro è guardare il trend del passato. Nel caso degli stermini di massa, i dati storici sono scarsi e poco affidabili, ma qualcosa c’è. Il Conflict Catalog (QUI) di Peter Brecke contiene informazioni su 3.708 conflitti ed arriva fino a quelli del XV secolo. È un buon punto di partenza. I dati sui “Morti nelle Guerre” del Conflict Catalog includono sia le vittime civili che quelle militari, anche se non sembrano includere gli stermini di massa avvenuti al di fuori di operazioni militari – ad esempio lo sterminio degli indigeni del ​Nord America. Ma è interessante leggere questi dati.



Vediamo che il grafico è dominato dalle guerre del XX secolo, con la seconda guerra mondiale che segnala il massimo storico dello sterminio, ma questo non significa che i tempi precedenti siano stati tempi sereni: proviamo ad ingrandire i dati su una scala 1 : 10.



Ora, si vedono meglio le guerre di un passato un po' più lontano, come la guerra dei Trent'anni nella prima metà del 1600, e come la rivoluzione francese e le guerre napoleoniche alla fine del 1700 e all’inizio del 1800. Ora, ingrandiamo ancora di dieci volte e guardiamo il risultato:




Ora, quei periodi che sembravano tranquilli non sembrano essere più tanto tranquilli. Nella storia umana, la guerra sembra essere endemica (e qualche volta epidemica) almeno negli ultimi sei secoli.

E allora che cosa possiamo dire su questi dati?

Un primo punto è l’aumento dell’intensità nel tempo. Ma i dati non sono normalizzati per la crescita della popolazione, che sembra essere un fattore chiave per spiegare la tendenza verso l’alto.
 
Per esempio, l’impulso al democidio mondiale del XX secolo ha generato 260 milioni di vittime su una popolazione di circa 2,5 miliardi di persone. La guerra dei Trent'anni, durante il XVII secolo, causò circa 8 milioni di vittime su una popolazione europea, che era, all’epoca, di 80 milioni di persone. Il rapporto è quasi uguale in entrambi i casi: una persona su 10 è stata ammazzata. Sembra che l’intensità e la frequenza dei grandi conflitti siano quasi costanti in proporzione alla popolazione.

Troviamo qualche segno di periodicità in questi dati? Apparentemente no, perlomeno nei diagrammi che abbiamo visto. Ma potremmo cercare di trovare comunque delle regolarità. Ecco un grafico di “OurWorldInData.” Si tratta degli stessi dati dei grafici precedenti, ma riportati su una scala logaritmica. I dati sono stati lisciati e il risultato è la linea rossa.






A prima vista, questo grafico sembra indicare una periodicità di circa 50 anni, ma questo può non essere vero, perché guardando attentamente i cicli non sono tutti della stessa durata, infatti le oscillazioni sono probabilmente dovute all’effetto visivo della lisciatura delle curve scaturito dalla media dei dati.

In realtà gli stermini di massa non sembrano essere ciclici. Piuttosto, sembrano seguire le “leggi di potenza” – cioè la probabilità che gli stermini accadano è inversamente proporzionale alla loro dimensione (Roberts and Turcotte (1998) e Gonzalez-Val Rafael (2014). È un risultato che dobbiamo prendere con cautela perché i dati sono incerti e poco affidabili, specialmente per tempi molto lunghi. Ma sembra un risultato plausibile: mette le guerre nella stessa categoria degli incendi nei boschi, delle valanghe, delle frane, dei terremoti ecc. Tutti eventi che hanno una caratteristica in comune: grandi eventi vengono innescati da piccoli eventi. Un sasso che rotola può generare una frana, basta buttare una sigaretta accesa per generare un incendio ed è lo stesso per le guerre, dove la tendenza a fare delle piccole guerre porta a dichiarare grandi guerre: si chiama “escalation”.

Tutti questi eventi tendono a seguire la “legge di potere”. Significa che le grandi guerre sono meno probabili di quelle minori. Ma non possiamo dire quando comincerà una nuova guerra, né quanto sarà grande. È lo stesso per i terremoti. È questa incertezza che rende i terremoti (e le guerre) così distruttivi e così difficili da gestire.

Questo è, a dir poco, preoccupante. Significa che, statisticamente, un nuovo impulso allo sterminio potrebbe partire in qualsiasi momento e, più tempo passa, più è probabile che cominci a produrre effetti. Infatti, se studiamo solo un pochino gli eventi che hanno portato al democidio del XX secolo che noi chiamiamo Seconda Guerra Mondiale, possiamo vedere che ci stiamo muovendo esattamente lungo le stesse linee. Stiamo vedendo un aumento dell’odio, della violenza, del razzismo, del fascismo, delle dittature, di una crescente disuguaglianza, di ideologie settarie, di pulizia etnica, di oppressione e demonizzazione di vari moderni “sub-umani”. Tutto ciò può essere visto come una spinta verso una nuova grande guerra.

Stiamo già assistendo ad un arco di democidi che inizia in Nord Africa e continua lungo il Medio Oriente, fino all’Afghanistan e che potrebbe estendersi alla Corea. Non possiamo dire se questi democidi relativamente limitati si uniranno e formeranno uno democidio maggiore, ma sicuramente possono agire come un grilletto che tira il colpo per generare un nuovo gigantesco impulso allo sterminio di massa.

Se si tiene conto che oggi la popolazione mondiale è tre volte quella che c’era al momento della seconda guerra mondiale, la proporzionalità della dimensione di un democidio per la dimensione della popolazione, nel XXI secolo, potrebbe provocare tra mezzo miliardo e un miliardo di vittime, se non di più se si considera che questa volta potrebbero essere utilizzate armi nucleari.

Possiamo fare qualcosa per evitare questo risultato? Secondo Rudolph Rummel (1932-2014), che ha studiato guerre tutta la sua vita, le democrazie sono meno propense delle dittature ad intraprendere guerre. Con questa interpretazione, promuovere la democrazia potrebbe essere un buon modo per evitare le guerre.

È discutibile però, dato che possiamo mettere in discussione la misura in cui le democrazie occidentali si sono veramente tenute lontane dalle guerre, oppure si potrebbe dire che una sana democrazia è un fenomeno emergente di una società sana, proprio come la guerra è un fenomeno emergente di una società malata.

Così, quando una società si ammala, diventa più povera, si divide e diventa violenta, si libera della democrazia e si butta nella guerra. Sembra proprio quello che sta accadendo a noi oggi: stiamo indebolendo e buttando a mare la democrazia e ci stiamo preparando ad un nuovo, grande impulso di sterminio di massa.
 
Gli ultimi cinquant’anni di relativa calma, almeno tra gli Stati occidentali, possono averci fatto illudere che fossimo entrati in una nuova era di “lunga pace”. Ma questa potrebbe essere stata solo un’illusione a guardare ai continui scoppi di guerre durante l’ultimo mezzo millennio. Le guerre sembrano essere troppo inscindibilmente legate alla natura umana per essere fermate da semplici slogan o da dichiarazioni di buona volontà. In teoria tutti sono contro la guerra, ma quando cominciano a sventolare le bandiere, la ragione sembra volare via col vento.

Eppure, c’è tanto da dire su queste tendenze. Si dice spesso che tutte le guerre sono fatte per procurarsi più risorse, ma questo potrebbe non essere vero. Le guerre hanno bisogno di tante risorse. Potremmo dire che sono le risorse che generano le guerre, anziché dire il contrario. Anche perché il grande ciclo di democidi in continuo aumento da mezzo millennio è avvenuto in un contesto di popolazione che aumentava e di ricchezza che si accumulava. E’ questo che ha permesso di costruire e di mantenere l’apparato sociale e militare necessario che serve per fare le guerre.

Ma adesso? E’ chiaro che vediamo l’inizio di una fase di scarsità della disponibilità di risorse. Le risorse minerarie stanno diventando più care, le terre coltivabili stanno rapidamente perdendo le loro sostanze nutritive, l’atmosfera si sta avvelenando e il clima sta cambiando tanto rapidamente che non riusciamo nemmeno ad immaginare i danni che dovrà patire il genere umano. C’è n’è abbastanza per smettere di investire nelle guerre.

Naturalmente, ci sono ancora molti altri motivi per andare in guerra l’uno contro l’altro; in particolare per il controllo delle ultime risorse disponibili. Ed è anche vero che per commettere dei democidi non si deve nemmeno spendere molto; per fare alcuni recenti democidi come quello del Ruanda nel 1994 non sono servite armi più sofisticate dei machete. Poi, può essere ancora più facile architettare un democidio, magari solamente negando l’assistenza medica ai poveri. E non serve dire in quale paese - al giorno d’oggi – si sta applicando questa strategia.

Ma ci rimangono grandi incertezze, dato che ormai siamo sull’altro lato del grande ciclo di quello che – la “civiltà industriale” – stiamo vivendo da molti secoli. Mentre sappiamo che le guerre e gli stermini sono stati una caratteristica comune della fase crescente di questo ciclo, chissà se lo saranno anche nella fase del suo declino? Non possiamo saperlo. Quello che ci porterà il futuro, potrà dircelo solo il futuro.

Ma per la prima volta nella storia umana siamo in grado di guardarci indietro e rivedere il passato, come se lo sorvolassimo dall’alto e possiamo vedere i modelli di comportamento che ci porteranno verso il nostro futuro – perciò per la prima volta, forse, potremmo imparare tutti insieme una lezione dalla storia e creare per noi un futuro con dei patterns – dei modelli – finalmente un po’ diversi.


Ugo Bardi


Professore di Chimica Fisica presso l’Università di Firenze, i suoi interessi nella ricerca si rivolgono all’esaurimento delle risorse, alla dinamica dei modelli del sistema, alla scienza del clima e all’energia rinnovabile. È membro del comitato scientifico della ASPO (Association for the Study of Peak Oil) e scrive sul blog in inglese su questi argomenti in “Cassandra’s Legacy”. È autore del rapporto del Club di Roma, Extracted: How the Quest for Global Mining Wealth is Plundering the Planet (Chelsea Green, 2014) e The Limits to Growth Revisited (Springer, 2011) , oltre a molte altre pubblicazioni scientifiche.

Fonte: https://medium.com











Link: https://medium.com/insurge-intelligence/are-you-ready-for-another-round-of-mass-exterminations-ed9773816fa9
21.10.2017

27 commenti:

  1. Salve prof.; leggo il suo post come provocatorio: sappiamo tutti che la guerre per le risorse potranno fare molti meno morti della scarsità di risorse stesse, alimentari in primis. Lovelock a più ripresemette in guardia su alcuni main stream della morale basso costo del XX secolo che ci trasciniamo dietro ed anzi espliciteranno le conseguenze più gravi nel XXI: ad esempio che l'inquinamento radioattivo sia quello più grave e meno tollerato dal biota (anzi è quello meglio tollerato!9 o che il cancro sia stato il male del XX secolo...Tornando a noi Dio ci scampi da provare a mettere a coltura altre terre, ed anzi ci aiuti nell'abbandonare i campi coltivati ai margini delle foreste, e Dio ci aiuti quando la polmonite batterica comincerà a fare molti più morti del cancro nel giro di pochissimi lustri per esaurimento del rapporto rischio-beneficio degli antibiotici. Quindi, in sintesi, credo scientificamente che le infezioni in genere la crisi alimentare( cioè la sovrappopolazione) faranno molti più morti delle guerre fra uomini. Cioè la sovrappopolazione farà molti morti. Preoccupiamoci della guerra alla natura. Per la serie un po' di post-umanesimo è urgente per la nostra dignità e salvare il salvabile degli ecosistemi e della coscienza diffusa degli animali che ospitano.

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    1. @ Fra
      Io non sono sicuro che "la guerre per le risorse potranno fare molti meno morti della scarsità di risorse stesse" per la semplice ragione (evidenziata anche da Lorenzo) che se più gente muore, più risorse ci sono per chi resta.
      https://ugobardi.blogspot.com/2018/07/una-nuova-rivoluzione-culturale.html

      Personalmente stimo almeno 440MLN di KIA/MIA in NordEst Africa durante la levata di Chartago.
      In poche parole, ho cercato di spiegarne le ragioni, proprio nella "prefazione" della saga di Climate Fiction di Climate Change Wars www.climatefiction.gq

      Saga esposta con la fabula dispiegata a ritroso:
      Rim of hell -> Per la gloria di Chartago -> La stella verde -> Battle for Assuan -> Al vertice della tensione

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  2. Bell'articolo!, bravo!, finalmente qualcuno in rete che parla di guerre in modo scientiifico oltre ai militari che le studiano da anni. Le Guerre sono eventi ragionevolmente prevedibili!. La Guerra o la Pace dovrebbe essere il primo ed unico pensiero della politica. Dovrebbe essere anche il chiodo fisso di tutte le religioni (tranne islam che ancora non si è riformato). Le guerre si disinnescano con azioni pro_attive, perchè una volta detonate non resta altro che sparare e morire.
    Invece la pro_azione non frega mai a nessuno.

    A commento posso dire:

    1-come si costruisce la serie storica è FONDAMENTALE.
    Occorre esplicitare i criteri militari e tecnici di come è stata costruita.

    2-la storia si ripete, ma le cause di detonazioni sono sempre contingenti al secolo in cui esplodono le guerre.

    3-come mi ha suggerito Ezezel (il mio personaggio immaginario di SciFi della collana JDAB) se l'inversione qualitativa del contesto del pattern storico trova una coerenza nella pianificazione strategica, allora la validità predittiva del pattern è confermata, perchè lo scenario planning investiga le cause future (ossia contingenti) di detonazione.

    La Guerra é un processo storico ripetitivo e ragionevolmente prevedibile
    http://lafrecciadellastoria.blogspot.com/2016/10/la-guerra-e-un-processo-storico.html

    Tracce di Caos Deterministico nella Storia
    http://lafrecciadellastoria.blogspot.com/2016/10/tracce-di-caos-deterministico-nella.html

    Ragioni storico statistiche suggeriscono una WWIII nei primi 50 anni del XXI secolo
    http://lafrecciadellastoria.blogspot.com/2016/10/ragioni-storico-statistiche.html

    L'impossibilità di una crescita infinita in un pianeta di dimensioni finite = le ragioni di guerra nel XXI secolo
    http://lafrecciadellastoria.blogspot.com/2016/10/limpossibilita-di-una-crescita-infinita.html

    Scenari di XXI secolo parte I,II
    http://lafrecciadellastoria.blogspot.com/2016/10/scenari-di-xxi-secolo-parte-i.html
    http://lafrecciadellastoria.blogspot.com/2016/10/scenari-di-xxi-secolo-parte-ii.html

    La Freccia della Storia: Extrapolazioni di XXI secolo
    http://lafrecciadellastoria.blogspot.com/2016/10/la-freccia-della-storia-extrapolazioni.html

    Il rischio della Levata di Chartago
    http://lafrecciadellastoria.blogspot.com/2016/11/il-rischio-della-levata-di-chartago.html

    quì una bloggata recente, sulla ciclicità della guerra:

    *Lenta, il cimitero dei tank italiani VS uno studio scadente sulla ciclicità della guerra*
    http://mio-radar.blogspot.com/2018/07/lenta-il-cimitero-dei-tank-italiani-vs.html

    poi una bloggata sul genocidio del Ruanda
    http://mio-radar.blogspot.com/2018/04/il-genocidio-del-ruanda-1994.html


    Le mie stime sulle Guerre Puniche II sono di circa 693MLN.
    Non ho stime di morti su WWIII, perchè dipende da che tipo di restrizione detonerà la WWIII. Comunque l'India vale per 1.7MLD di persone nel 2050. Il comprensorio NippoKoreano vale 186MLN di persone nel 2050. La Siberia oggi quanto nel 2050 sarà invece un posto quasi vuoto.
    https://www.youtube.com/watch?v=JpPFyQQXqf8&t=2s

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  3. Mentre giocava a dadi con la terra
    Gli venne fuori la peggiore guerra
    Quella che portò l'uomo all'estinzione
    Avendo preso fuoco ogni nazione
    Ed il demonio venne su indignato
    Insomma avevo tanto lavorato
    Perché la guerra la volevo io
    E invece se la prende tutta Dio
    E protestarono pure i gatti neri
    Ora che ci son solo cimiteri
    Pieni di gente uccisa a fil di spada
    A chi attraverseremo noi la strada?
    E in questa sventagliata di dolore
    Si fece avanti il cupo inquisitore
    Per me vi è andata pure troppo bene
    Nell’aldilà vedrete cosa viene
    Che ve lo siete proprio meritato
    Voi scellerati schiavi del peccato.
    Ma il buon Signore gli sussurra piano
    Guarda che anche tu sei un umano
    E sei finito qui nel regno eterno
    Che poi ti mando dritto nell'inferno.

    Angelo

    Si, gli esseri umani sono pericolosi. La statistica, che mistero. Le scimmie dattilografe. Meglio non pensarci troppo. Non se ne viene fuori.

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    1. invece se ne viene fuori proprio bene, almeno teoricamente. Basterebbe che tutti si rendessero conto di essere comandati da soldi, piacere e potere (sarebbero le tre tentazioni del deserto), ma c'è il piccolo inconveniente che questa coscienza è stata portata avanti solo da qualche filosofo e da qualche religione tranne poi rimangiarsi ogni buon proposito per correre dietro a soldi, piacere e potere. Per questo non se ne viene fuori. Comunque Gesù ha detto che rimetterà a posto le cose solo alla fine dei tempi, senz'altro proprio perchè sapeva che solo fino ad allora non se ne poteva venir fuori. Una volta feci anche una stima su un messaggio dato ad una veggente, che non dovrebbe mancare molto, ma è comunque oltre il mio tempo. Peccato che dovrebbero essere momenti interessanti.

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    2. "Gesù ha detto che rimetterà a posto le cose solo alla fine dei tempi".
      Non gli salterà mica in mente di fare fare un democidio? E no eh, ce lo facciamo da soli. Vuoi mettere la soddisfazione!
      Angelo

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    3. hai colto nel segno: la soddisfazione dei diavoli!!!

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  4. Tanti grafici che chiariscono le idee meglio di millemila parole...se non ci fossero lo shale e le sabbie saremmo tutti in bici altrochè.
    https://peakoil.com/production/eias-latest-usa-world-oil-production-data

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  5. Efficace pillola sullo scenario planning (variabili chiave, early warning signals)
    https://youtu.be/ekataGZ4tRk

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  6. mi sembra che le guerre attuali le stiano facendo con le sanzioni, più che coi cannoni. Gli stermini del XX secolo sono stati originati dal forte aumento delle popolazioni e dell'aumentata capacità distruttiva. Entrambe le variabili sono delle conseguenze dei FF. Ma ora la loro disponibilità è in grande diminuzione, per cui la possibilità di guerre convenzionali è molto diminuita, quella di nucleari è troppo rischiosa e non porterebbe a dei vincitori, ma solo a perdenti. Vedo un futuro alla Soylent, ma con un controllo subliminale delle masse, tipo Matrix, e se questo progetto non potrà essere portato a compimento, allora e solo allora, potrà essere scelta l'opzione nucleare con tutti i rischi relativi. Non è nemmeno da scartare la possibilità di un mondo alla Mad Max, ma le elitè non la vorranno certo, perchè porterebbe dei grossi pericoli anche per loro. In fondo chi li proteggerebbe fino in fondo dalle masse inferocite?

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  7. Post: "Stiamo vedendo un aumento dell’odio, della violenza, del razzismo, del fascismo, delle dittature, di una crescente disuguaglianza, di ideologie settarie, di pulizia etnica, di oppressione e demonizzazione di vari moderni 'sub-umani'."

    E' vero, basta guardare cosa è successo in Ruanda/Burundi e, proprio in questi mesi, cosa sta succedendo in Sud Africa. Anche in Sud America pare che siano bene avviati. Ho letto che l'ONU intende mandare ispettori in Sud Africa perché pare che il razzismo stia subendo un'impennata anche in ambito istituzionale.

    Post: "promuovere la democrazia potrebbe essere un buon modo per evitare le guerre".

    E' vero, ad esempio facendo in modo che i governi che sono espressione del voto popolare possano agire per dare corso al mandato ricevuto dal Popolo Sovrano.

    Post: "stiamo indebolendo e buttando a mare la democrazia".

    E' vero, basta vedere come si comportano quelle istituzioni che dovrebbero garantirla -- presidenza della repubblica e magistratura in testa.

    Post: "In teoria tutti sono contro la guerra, ma quando cominciano a sventolare le bandiere, la ragione sembra volare via col vento."

    E' vero, vale anche per le bandiere blu con tante stelline in cerchio o quelle con il pianeta avvolto da una ragnatela. Ah, anche chi opera per quella bandiera ama il blu, ma è un caso.

    Post: "Poi, può essere ancora più facile architettare un democidio, magari solamente negando l’assistenza medica ai poveri."

    E' vero, tipo con politiche di austerità per risanare i bilanci. A un livello più attivamente operativo può anche aiutare la promozione di un mutamento di prospettiva rispetto alla somministrazione della morte per chi non è più in grado di produrre/rendere. Ops... volevo scrivere "rispetto a un approccio più umano al fine-vita in un'ottica cristianamente caritatevole", ma mi sono espresso male.

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  8. https://www.investireoggi.it/economia/venezuela-riserve-petrolio-un-terzo-quelle-ufficiali-veri-numeri/
    ecco come si fa a più che triplicare le riserve petrolifere di una nazione dall'oggi al domani. L'EROEI non c'entra nulla.

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    1. /production/ron-patterson-opec-august-production-data
      intanto in SA a malapena riescono a mantenere la produzione.

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  9. Intanto aspettando le apocalissi future godiamoci una bella giornata estiva

    https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=1741308835979098&id=579798418796818&_ft_=og_action_id.1741414532635195%3Atop_level_post_id.1741308835979098%3Atl_objid.1741308835979098%3Acontent_owner_id_new.579798418796818%3Athrowback_story_fbid.1741308835979098%3Apage_id.579798418796818%3Aphoto_id.1741308652645783%3Apage_insights.%7B"579798418796818"%3A%7B"role"%3A1%2C"page_id"%3A579798418796818%2C"post_context"%3A%7B"story_fbid"%3A1741308835979098%2C"publish_time"%3A1536667777%2C"story_name"%3A"EntStatusCreationStory"%2C"object_fbtype"%3A266%7D%2C"actor_id"%3A579798418796818%2C"psn"%3A"EntStatusCreationStory"%2C"sl"%3A4%2C"dm"%3A%7B"isShare"%3A0%2C"originalPostOwnerID"%3A0%7D%2C"targets"%3A%5B%7B"page_id"%3A579798418796818%2C"actor_id"%3A579798418796818%2C"role"%3A1%2C"post_id"%3A1741308835979098%2C"share_id"%3A0%7D%5D%7D%7D&__tn__=%2As%2As-R

    (6 gradi in punta al monte rosa. 0 intorno ai 5000m slm)

    Questo ovviamente non è un evento estremo: non piove.

    Guido.

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    1. in effetti quest'estate siamo stati molto fortunati, a parte che non piove decentemente tra PO e PT da 4 mesi e oltre. Speriamo non sia la calma prima della tempesta. Intanto negli USA si stanno cacando sotto per l'arrivo dell'uragano Firenze sulla centrali nucleari.

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  10. Ci sono le azioni e le reazioni: come potrebbero rimanere pacifiche nazioni nelle quali vengono innestate a forza milioni di alloctoni, spesso ostili, storicamente ostili, nell'arco di pochi lustri!?

    Ignorare la storia e che le migrazioni di massa sono SEMPRE stati processi estremamente cruenti non va bene.
    Ora pure con l'aggravante che i paesi di destinazione dei flussi sono gravemente sovrappopolati e con orribili deficit ecologici.
    Come preparare il collasso.

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  11. Mi ha sempre eeso perplesso e nel contempo affascinato il tentativo di interpretare i fenomeni complessi guardando grafici. Come a dire, siccome il fenomeno è troppo complesso per un'analisi causa effetto proviamo a vedere se esistono regolarità o tendenze nei dati e cerchiamo correlazioni fra le i grafici. È un metodo un po borderline rispetto alla scienza ma può dare grandi intuizioni come madornali errori. Conosco persone che per i propri investimenti si affidano completamente all'analisi dei grafici senza soppesare i sottostanti, anzi senza neppure conoscerli. Staremo a vedere.

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    1. Parlare di ricerca di causa-effetto nei sistemi complessi, ecologici, climatici, sociali, morali, quando anche matematici, non è un non sense, è semplicemente un errore che indica un deficit semantico.

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    2. i corsi e ricorsi storici sono un fatto, anche se il futuro difficilmente è proprio uguale al passato. Intanto mi pare che questo settembre si avvii ad essere uno dei più caldi della storia. Tra pochi giorni, quando gli organi preposti potranno tirare le somme, ci toglieremo lo sfizio di esserne certi.

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  12. Je peux ainsi faire la médecine qui me plaît.

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  13. http://www.voltairenet.org/article202915.html
    http://micidial.it/2018/09/200-soldati-inglesi-e-americani-intrappolati-nella-sacca-di-idlib/
    A proposito, cosa sta succedendo in Siria?

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  14. "Sembra che l'intensità e la frequenza dei grandi conflitti siano quasi costanti in proporzione alla popolazione"
    "Quando cominciano a sventolare le bandiere, la ragione sembra volare via col vento"

    Letto, approvato e sottoscritto (per quel che può valere)
    I clerico-nazional-natalisti dell'oggi preparano le guerre del domani...

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  15. Scrivo a braccio, senza pretesa di scientificità. I conflitti nascono quando c'è la pancia vuota, non ci sono 'skei', come si dice qua in Veneto, le risorse del territorio si depauperano o le condizioni ambientali di dove vivi si deteriorano fortemente. Ergo si incarica l'uomo forte di trovare una soluzione che, nella propaganda, viene legittimata dopo aver individuato il/i capro/i espiatorio/i. Le soluzioni possibili: alzo muri, riduco su base non volontaria (leggasi stermino) parte della popolazione interna, vado a occupare terre vergini, invado non proprio pacificamente i territori altrui (escluderei al momento l'opzione 'occupo altri pianeti'), pratico un suicidio di massa abilmente indotto da subdole campagne di marketing con la promessa di una migliore vita ultraterrena.
    Prima di arrivare a questo ce ne vuole perché si sa che la guerra costa molto in termini di risorse; si saranno tentate tutte le strade diplomatiche.
    A un certo punto però qualcosa innesca il meccanismo.
    Leggendo quest'articolo pare che non si sia molto lontani:
    https://medium.com/insurge-intelligence/the-next-financial-crash-is-imminent-and-chinas-resource-crisis-could-be-the-trigger-be108b2731e9

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    1. "un suicidio di massa abilmente indotto da subdole campagne di marketing con la promessa di una migliore vita ultraterrena"
      quando ero bambino dicevano che ne ammazzava più la tavola che la spada, ossia non c'è bisogno di imbrogliare la gente con promesse ultraterrene, fatte da persone che per lo più non ci credono, poichè basta il consumismo terreno per provocare degli stermini nel biota umano e animale. Che poi le grasse società occidentali verranno soppiantate da quelle del 3° mondo, è una quasi certezza, ma questo fa parte delle conseguenze dello scenario BAU. Mi ricordo di aver letto che nella Firenze dei Medici e dei Lorena, la popolazione viveva bene e si moltiplivaca grazie alle politiche sociali attuate dai governanti per allontanare il pericolo di rivolte nella capitale, mentre nel resto del granducato le masse venivano taglieggiate con tasse e soprusi per far affluire nel centro le risorse necessarie per queste politiche sociali. Anche Roma faceva uguale. L'abbondanza generata dai FF finirà e al posto delle ingiustizie odierne, torneranno le violenze. Comunque il suicidio di massa imposto dal comsumismo non si può fermare, perchè la gente vuole consumare e le case piene di cose inutili ne sono la prova, quindi quei pochi che capiscono certe cose non fanno testo. Un pò come è successo nel '68, quando quei pochi che capivano di essere una colonia, vennero messi all'angolo dalle masse, obnubilate dalla ricchezza proveniente dai FF. Già ora con la caduta del valore delle valute di mezzo mondo rispetto al dollaro, si sta innescando il processo inverso, che porterà miseria in quei paesi e massiccia immigrazione nel 1° mondo, ma le logiche imperiali non possono certo essere fermate da quei pochi che le capiscono. Locuste di tutto il mondo, unitevi per distruggerlo. Tra l'altro ieri camminando sulle banchine del porto di Viareggio, mi sono passate accanto due giovani, che magnificavano il lusso incredibile trovato ad una festa, fatta probabilmente a bordo di uno dei panfili da 50 o 60 metri alla fonda. Il che è tutto dire.

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  16. https://www.ilmeteo.it/notizie/meteo-cronaca-diretta-video-uragano-florence-impatta-sulla-costa-primi-danni-si-teme-catastrofe
    si consiglia a chi ha figli piccoli e nipoti di smettere di mandarli a scuola e di ricominciare a mettergli in mano lo zappino da bambini come faceva mio zio per dare la possibilità di campare colla forza delle proprie mani. Succederà tra qualche anno o uno/ decenni, che probabilmente gli uragani arriveranno anche da noi e non ci saranno più i FF per riparare i danni, ma più che altro olio di gomito, sudore, calli, scalpello, mazzolo e piccone. Se va bene, sennò un mondo di violenza. Non ci è dato scegliere.

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  17. Fuori tema, ma forse neanche tanto.
    Per gli addetti ai lavori o interessati alla tematica credo sia importante condividere questo:
    https://www.facebook.com/SenatoCinqueStelle/videos/1912708905483752/

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  18. Bell'articolo!, bravo!, finalmente qualcuno in rete che parla di guerre in modo scientiifico oltre ai militari che le studiano da anni. Le Guerre sono eventi ragionevolmente prevedibili!. La Guerra o la Pace dovrebbe essere il primo ed unico pensiero della politica. Dovrebbe essere anche il chiodo fisso di tutte le religioni (tranne islam, che ancora non si è riformato cancellando le sule dell'odio e della discriminazione). Le guerre si disinnescano con azioni pro_attive, perchè una volta detonate non resta altro che sparare e morire.
    Invece la pro_azione non frega mai a nessuno.

    A commento posso dire:

    1-come si costruisce la serie storica delle guerre è FONDAMENTALE.
    Occorre esplicitare i criteri militari e tecnici, di come è stata costruita.

    2-la storia si ripete, ma le cause di detonazioni sono sempre contingenti al secolo in cui esplodono le guerre.

    3-come mi ha suggerito Ezezel (il mio personaggio immaginario di SciFi della collana JDAB) se l'inversione qualitativa del contesto del pattern storico trova una coerenza nella pianificazione strategica, allora la validità predittiva del pattern è confermata, perchè lo scenario planning investiga le cause future (ossia contingenti) di detonazione.

    Infatti è banale dimostrare che:

    La Guerra é un processo storico ripetitivo e ragionevolmente prevedibile

    Esistono Tracce di Caos Deterministico nella Storia

    Ragioni storico statistiche suggeriscono una WWIII nei primi 50 anni del XXI secolo

    L'impossibilità di una crescita infinita in un pianeta di dimensioni finite = le ragioni di guerra nel XXI secolo

    Scenari di XXI secolo parte I,II

    La Freccia della Storia: Extrapolazioni di XXI secolo

    Il rischio della Levata di Chartago

    Segnalo una bloggata specifica su uno studio sulle presunte ciclicità delle guerre:

    *Lenta, il cimitero dei tank italiani VS uno studio scadente sulla ciclicità della guerra*
    http://mio-radar.blogspot.com/2018/07/lenta-il-cimitero-dei-tank-italiani-vs.html


    Le mie stime sulle Guerre Puniche II sono di circa 693MLN di KIA/MIA.
    Non ho fatto stime di morti su WWIII, perchè dipende da che tipo di restrizione detonerà la WWIII. Comunque l'India, vale per 1.7MLD di persone nel 2050. Il comprensorio NippoKoreano, vale 186MLN di persone nel 2050. La Siberia oggi, quanto nel 2050 sarà invece un posto quasi vuoto.

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