Scusate per questo post un po' OT sul blog di Cassandra, ma certe volte hai l'impressione di affacciarti sull'abisso. Hai l'impressione che quello che chiamiamo la "società civile" sia un'idea atrettanto evanescente di quella del tuo angelo custode di cui ti raccontavano da piccolo.
La faccenda delle maestre di Pomezia da questa impressione. Leggiamo sui giornali che c'è una rilevazione video, che però non è pubblicamente disponibile. Forse è vero che le maestre sono state violente con i bambini, ma non sappiamo quasi niente di come sono andate veramente le cose.
Quello che impressiona è come sulla stampa la condanna sia stata unanime e uniforme. Tutti i giornali hanno riportato la stessa versione dei fatti, che è andata giù come una cosa ovvia, incluso le foto dei "bambini maltrattati" prese dal Web che non hanno niente a che vedere con il caso specifico di Pomezia.
Nemmeno su Facebook c'è stato molto dibattito, per ora: un piccolo numero di commenti qua e là, con i soliti frustrati che invocano la pena di morte per le maestre. Nell'immaginario pubblico, le "maestre violente" sembrano aver acquisito la stessa consistenza di altre figure mitologiche o mitologizzate, dal lupo cattivo a Hitler. Il caso delle maestre di Rignano Flaminio, accusate di riti satanici e pedofilia nei riguardi dei loro allievi, è stato più spettacolare di questo, ma rientra nella stessa categoria.
Cosa è successo che ha trasformato le maestre in piccoli mostri nell'immaginario collettivo? Difficile dirlo, le maestre che conosco sono tutte impiegate statali un po' frustrate - anzi parecchio frustrate - da dover gestire bambini maleducati e irrequieti e una burocrazia asfissiante (*). Con in più il rischio di doversi gestire anche genitori violenti (capita anche questo) oppure - peggio - genitori ben capaci di ricorrere a vie legali che possono rovinare completamente la vita a una persona. Nel complesso, le maestre sono persone del tutto innocue, anche se è probabile - anzi, praticamente certo - che qualcuna vada occasionalmente fuori di testa. Ma com'è che sono diventate tutte dei mostri potenziali?
Forse è la stampa che ha totalmente perso ogni rapporto con la realtà. I giornalisti sono de-professionalizzati e altrettanto frustrati delle maestre. I giornali son stati spiazzati dal Web e si sono ridotti a degli acchiappa-click che sparano di tutto e di più senza distinzione. E la scuola sta implodendo in una spirale di mancanza di fondi, de-professionalizzazione dei docenti, politici che pensano che la cultura sia qualcosa che i ragazzi possono trovare in un tablet, e altro.
Ma non basta il declino della stampa e della scuola a spiegare la situazione. In qualche modo, sembra che ci sia una rabbia spaventosa che cova e sobbolle nella cosiddetta "società civile" - una rabbia che cerca disperatamente un qualcosa o qualcuno su cui sfogarsi: i politici ladri, gli immigrati che ti portano via il lavoro, i neri che ti chiedono un euro al parcheggio, Merkel La Strega, Putin il Barbaro, e - infine - le maestre che picchiano i tuoi figlioletti innocenti. E tutta questa rabbia e questo odio si deve manifestare in qualche modo e riversarsi su qualcosa o qualcuno (**).
E allora? E allora, niente. Tutto quello che succede ha una ragione per succedere, e ci deve essere anche una ragione per la demonizzazione delle maestre. Quale sia esattamente, non so dire, ma ci stiamo muovendo in una direzione dove forse nessuno di noi vorrebbe andare, ma ci stiamo andando lo stesso e, alla fine dei conti, tutti ci ritroviamo a spingere per andarci più in fretta.
(*) Se cercate qualcuno che prova a difendere le maestre - impresa difficile ma non impossibile - lo potete trovare in questo gruppo di Facebook, "la voce dei docenti"
(**) Sulla faccenda del "capro espiatorio" potete provare a leggervi "Delle cose nascoste fin dalla generazione del mondo" di René Girard (un commento interessante, qui)