Un commento di Silvano Molfese su un recente post di Elena Corna.
Leggendo il brano di Umberto Eco ripreso da Elena Corna:
"Con la crisi del concetto di comunità emerge un individualismo sfrenato, dove nessuno è più compagno di strada ma antagonista di ciascuno, da cui guardarsi. Questo soggettivismo ha minato le basi della modernità, l’ha resa fragile, da cui una situazione in cui, mancando ogni punto di riferimento, tutto si dissolve in una sorta di liquidità."
Mi chiedo: ma non sarà che la modernità si basa proprio sul soggettivismo per la massa dei consumatori? Al contrario i produttori, pochi e sempre più potenti, cercano di fare gruppo per tutelare i propri interessi.
Questa bulimia consumista “ha anche la conseguenza di aver saturato la terra e il mare di rifiuti, aggravando pesantemente le condizioni degli ecosistemi” e, aggiungo io, ha ingrassato le tasche dell’industriale.
E’ frequente sentire che “ognuno di noi è responsabile” per l’inquinamento; stranamente le società multinazionali sono a responsabilità limitata quando producono e immettono sul mercato prodotti tossici che sono pervasivi: Paolo Attivissimo, Le Scienze di ottobre 2017, riporta il caso del piombo tetraetile immesso dalla General Motors nella benzina.
La società controllata da General Motors non ha mai bonificato l’ambiente da tutto il piombo tetraetile !
Chi controlla l’informazione?
“Il cambiamento climatico porta turbamento sociale … L’incertezza resta diffusa e genera paura” Per quel che so gli animali reagiscono alla paura con l’aggressione, con la fuga o si paralizzano.
Immigrati e religione: ho sentito che qualche settimana fa su un autobus che un signore ha aggredito una studentessa italiana solo perché era mulatta! Una volta si diceva “guerra tra poveri”, altri, con dotta terminologia, parlano di conflitto sociale orizzontale.
Si cerca di dirottare le attenzioni e la discussione su singole questioni anziché sul sistema economico adottato: il capitalismo.