A qualche giorno di distanza dalla pubblicazione del mio post "Grillo ha capito tutto" sull'energia, posso provare a fare il punto sulle reazioni che ho ricevuto. E, devo dire, sono piacevolmente sopreso.
Senza pretendere di avere dati statistici, ci sono stati tantissimi commenti favorevoli e anche quelli contrari sono stati quasi sempre educati (anche su "ComeDonChisciotte", il che è tutto dire!). C'è stato, è vero il solito gruppetto dei complottisti, sciachimisti, fusofreddisti, ecc. che sono intervenuti ma, devo dire, con una certa moderazione nel tono delle loro esternazioni. Un bel risultato in un epoca in cui sembra molto difficile discutere con qualcuno con cui non sei d'accordo senza insultare i suoi parenti stretti.
A parte quelli che sono d'accordo con me, credo che le critiche che ho ricevuto meritino un commento, che vi passo qui di seguito.
1. In primo luogo c'è stata una critica politica. Ho ricevuto diversi commenti del tenore, "siccome Grillo è un fascista/dittatore/nemico del popolo/eccetera, ne consegue che non si può essere d'accordo con lui su nessun argomento." Su questo mi limito a notare che mi sembra di aver colpito nel segno quando ho ricevuto qualche commento un po' stizzito da parte di persone legate in vari modi al PD. Evidentemente, si sono resi conto del disastro che è stato il governo Renzi con le sue politiche energetiche che hanno fatto scomparire decine di migliaia di posti di lavoro e un intero settore industriale italiano.
2. Critiche specifiche al post di Grillo. Qui, a mio modesto parere, chi critica non ha capito quello che Grillo voleva dire nel suo post. Non era un programma politico, non era un programma energetico. Era un post giornalistico che serviva a stabilire delle priorità. Allora, non ha senso criticarlo nel senso che non dice tutto quello che c'è da dire sull'energia, perché mancano certe cose, perché certe cose sono troppo enfatizzate. Il punto è che Grillo è intervenuto con forza per stabilire la priorità dell'energia e questa è la cosa buona. Va detto, in ogni caso, che Grillo non è un tecnico e tende a entusiasmarsi su cose che non meritano entusiasmo. Per questa ragione, nel passato ha anche nettamente sbarrocciato su questioni energetiche, come quando si è messo a sostenere l'olio di colza come combustibile per i motori diesel (e questo glie l'ho fatto notare esplicitamente). Diciamo, comunque, che sta migliorando, ma farà bene a rimanere su argomenti generali.
3. Molte critiche sono state basate sul fatto che bisogna privilegiare l'efficienza e il risparmio piuttosto che la produzione di energia. Questo punto avrebbe bisogno di un'estesa trattazione. Mi limito a dire che era una posizione legittima una decina di anni fa; per intendersi, al tempo in cui Maurizio Pallante cominciava a proporre il concetto del "Secchio Bucato," nel senso che bisognava tappare il buco prima di ingegnarsi a riempire il secchio. Ma oggi le rinnovabili sono molto meno costose di allora e, allo stesso tempo, l'urgenza di liberarsi dei combustibili fossili è diventata pressante. Quindi, è sensato oggi dare la priorità alla produzione di energia rinnovabile dando un taglio netto all'uso dei fossili.
4. Una critica comune è che il governo fa male per principio a dare dei sussidi alla produzione di energia rinnovabile; cosa vista come una perversione del libero mercato. Una posizione che mi trova in completo disaccordo: il governo ha fatto quello che un governo deve fare: correggere il meccanismo del libero mercato per distribuire le risorse a favore della comunità. Nessuno si lamenta (di solito) se le proprie tasse sono pagate per ospedali, o per la pubblica istruzione, o per tante altre infrastrutture che non rendono soldi ma che sono necessarie alla comunità. E allora perché prendersela in particolare con il fotovoltaico?
5. Sono state ripetute molte leggende comuni sul fotovoltaico; tipo che occupa troppo spazio, che non rende l'energia spesa per costruirlo, che è inquinante, che usa elementi rari, eccetera. Tutte cose che indicano come manchi un minimo di informazione pubblica su come stanno le cose. Lo stesso vale per qualche tentativo di ritirar fuori i famosi "errori del Club di Roma" che peraltro è stato spesso rintuzzato da commentatori più informati.
6. C'è stato, infine, il discorso che i fattori politici, tipo uscire dall'euro, sono la cosa importante e che l'energia è una cosa secondaria. Mi aspettavo molti più commenti di questo tenore di quelli che ho visto; in ogni caso è un punto di vista lecito anche se, a mio parere, sbagliato. Non si può avere democrazia senza energia.
Insomma, io credo che questi siano gli argomenti che un dibattito sul futuro del paese dovrebbe prendere in considerazione. Forse questo mio post è stato un modesto contributo ad andare nella giusta direzione. Quindi, rilevo con grande piacere che molta gente ha capito quanto sia importante l'energia rinnovabile per il nostro paese. Adesso andiamo avanti.