domenica 6 marzo 2016

“La vecchia normalità è finita”: febbraio 2016 frantuma il record di temperatura globale

Da “Future Tense/Slate”. Traduzione di MR (via Skeptical Science)


Di Eric Holthaus


A febbraio le temperature globali hanno toccato un nuovo record assoluto, frantumando il vecchio record stabilito solo il mese scorso nel bel mezzo di un El Niño da record. Ryan Maue/Weatherbell Analytics

I dati preliminari della temperatura di febbraio sono arrivati ed ora è abbondantemente chiaro: il Riscaldamento Globale sta mettendo la quinta. Ci sono dozzine di serie di dati della temperatura globale e di solito io (e i miei colleghi giornalisti che si occupano di clima) aspetto finché non vengono pubblicati quelli ufficiali, circa a metà del mese successivo, per annunciare un mese di caldo record a livello globale. Ma i dati di questo mese sono così straordinari che non c'è bisogno di aspettare: febbraio ha cancellato il record di temperatura assoluto stabilito il mese scorso.
Usando i dati ufficiosi ed adattandoli a diverse linee di base di temperature, sembra che febbraio 2016 sia stato probabilmente far gli 1,15 e gli 1,4°C più caldo della media a lungo termine e circa 0,2°C al di sopra del mese scorso – niente male per il mese più al di sopra della media mai misurato. (Visto che il globo si era già riscaldato di circa +0,45° gradi al di sopra dei livelli preindustriali durante la linea di base 1981-2010 comunemente usata dai meteorologi, quella quantità è stata aggiunta ai dati pubblicati oggi). Tenete in mente che c'è voluto dall'alba dell'era industriale fino allo scorso ottobre per raggiungere il primo grado Celsius e siamo giunti fino ad altri 0,4°C in più solo negli ultimi cinque mesi. Anche tenendo conto del margine di errore associato a queste serie di dati preliminari, ciò significa che è virtualmente sicuro che febbraio batte comodamente il record stabilito solo il mese scorso come mese più anomalamente caldo mai registrato. E' impressionante.



Significa anche che per molte aree del pianeta, non c'è stato praticamente inverno. Parti dell'Artico sono state di oltre 16°C più calde del “normale” per il mese di febbraio, portandole a qualche grado al di sopra del punto di congelamento, alla pari coi livelli tipici di giugno, in quello che tipicamente è il mese più freddo dell'anno. Negli Stati uniti, l'inverno è stato di caldo record in città da costa a costa. In Europa ed Asia, dozzine di paesi hanno stabilito o pareggiato i loro record di temperatura assoluti di febbraio. Ai tropici, il caldo record sta prolungando l'episodio di sbiancamento del corallo più lungo mai visto.


L'insediamento permanente più a nord, l'arcipelago delle Svalbard in Norvegia, ha avuto una media di 10°C al di sopra della norma quest'inverno, con temperature che sono salite al di sopra del punto di congelamento in quasi due dozzine di giorni dal primo dicembre. Quel tipo di meteo estremamente inusuale ha portato a stabilire il record minimo del ghiaccio marino artico, soprattutto nell'area del Mare di a nord dell'Europa.

In dati di febbraio sono così schiaccianti che persino i principali scettici del cambiamento climatico hanno già accettato il nuovo record. Scrivendo sul suo blog, l'ex scienziato della NASA Roy Spencer ha detto che secondo i dati satellitari – la serie di dati preferiti dagli scettici del clima per diverse ragioni - febbraio 2016 ha evidenziato anomalie di temperatura “da urlo”, specialmente nell'Artico. Incredulo, Spencer ha anche controllato i propri dati con altri pubblicati ed ha detto che la sovrapposizione è “ il meglio che si possa avere”. Parlando col Washington Post, Spencer ha detto che i dati di febbraio provano “che c'è stato riscaldamento. La domanda è quanto riscaldamento c'è stato”.

Naturalmente, tutto ciò avviene nel contesto di un El Niño da record, che tende a rafforzare le temperature globali per sei-otto mesi oltre il proprio picco invernale – principalmente perché ci vuole quel tempo perché il calore in eccesso per filtrare attraverso il pianeta dall'Oceano Pacifico tropicale. Ma l'influenza de El Niño non è del tutto responsabile dei numeri assurdi che stiamo vedendo. L'influenza de El Niño sull'Artico non è ancora ben conosciuta ed è probabilmente piccola. Infatti, l'influenza de El Niño sulle temperature globali nel complesso è probabile che sia piccola – nell'ordine di 0,1°C, più o meno.

Quindi ciò che sta accadendo ora è la liberazione dell'energia di due decenni di riscaldamento globale che è stata immagazzinata negli oceani dall'ultimo grande El Niño del 1998.


I numeri come questo costituiscono un cambio di passo del sistema climatico del pianeta. Peter Gleick, uno scienziato del clima dell'Istituto del pacifico ad Oakland, in California, ha detto che è difficile confrontare l'attuale picco di temperatura: “Le vecchie ipotesi su cosa fosse la normalità vengono buttate dalla finestra... La vecchia normalità è finita”.

Quasi nel volgere di una notte, il mondo si è portato vicino agli obbiettivi negoziati soltanto lo scorso dicembre a Parigi. Lì, le piccole isole-nazione in prima linea per il cambiamento climatico hanno stabilito un obbiettivo di temperatura non non più di 1,5°C di aumento per il 2100 come una linea sulla sabbia e quel limite è stato accolto dalla comunità globale delle nazioni. Con questo ritmo, potremmo raggiungere quel livello per la prima volta – seppur brevemente alla fine di quest'anno. Infatti, a livello giornaliero, probabilmente ci siamo già. Potremmo trovarci proprio nel cuore di una serie di punti di svolta con implicazioni di vasta portata sulla nostra specie e sulle innumerevoli altre con le quali condividiamo il pianeta.

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Aggiornamento:


Un'analisi giornaliera delle temperature globali mostra che l'emisfero settentrionale ha superato i 2°C al di sopra dei livelli “normali” il 3 marzo 2016. Ryan Maue/Weatherbell Analytics

Aggiornamento del 3 marzo 2016: Da quando questo post è stato originariamente pubblicato, l'ondata di calore ha continuato. Giovedì mattina, sembra che le temperature medie in tutto l'emisfero settentrionale abbiano superato i 2°C al di sopra della soglia “normale” per la prima volta nella storia delle registrazioni e probabilmente la prima volta da quando la civiltà umana è cominciata migliaia di anni fa. Quella soglia è stata mantenuta a lungo (in modo un po' arbitrario) come il punto al di sopra del quale il cambiamento climatico potrebbe cominciare a diventare “pericoloso” per l'umanità. Ora è arrivato – seppur molto brevemente – molto più rapidamente di quanto previsto. Si tratta di una pietra miliare per la nostra specie. Il cambiamento climatico merita la nostra più grande attenzione possibile.

Correzione, 4 marzo 2016: A causa di un errore nei dati della Weatherbell Analytics, il grafico aggiunto nell'aggiornamento del 3 marzo a questo post mostrava che negli ultimi giorni le temperature avevano raggiunto i 2,5°C al di sopra dei livelli preindustriali. Il grafico è stato sostituito con una versione aggiornata che mostra un picco di temperatura meno drammatico, anche se supera comunque i 2°C se misurato rispetto ai livelli preindustriali. Questo picco è stato riprodotto in una serie di dati separata, quindi rimane una forte certezza che il livello di 2°C si stato superato. (h/t Roberto Ingrosso)