I ricercatori italiani sono in
rivolta contro il malfinanziamento della ricerca nel caso dello scandalo
detto "Piezopoli"
Effetto valanga per il "caso piezopoli" di cui vi parlavo nel post dell'altro giorno. La petizione di accademici contro il malfinanziamento della ricerca ha raggiunto quasi 500 nomi in pochi giorni, includendo anche nomi di spicco nella ricerca italiana.
E' una cosa che non si era mai vista prima e sicuramente inaspettata considerate certe tendenze che sembravano ormai inveterate nei finanziamenti scientifici in Italia. Segno evidente che certe cose non si possono e non si devono più tollerare. Ne va di mezzo il buon nome dell'intero paese e le risorse dello stato devono essere spese con la massima cautela in un momento così difficile.
Qui di seguito, vi passo un post sull'argomento, scritto da gvdr sul blog "il Corsaro"
Piezobufale: l'energia e la pseudoscienza
Un
gruppo di scienziati, imprenditori e faccendieri italiani da vari anni
afferma d'avere per le mani la più grande rivoluzione scientifica dai
tempi della pietra focaia. Energia: gratis, pulita, facile da produrre,
per tutti. I nomi e le sigle sono tante: piezonucleare, e-cat, athanor…
Le verifiche indipendenti nulle. Gli appoggi e gli interessi tanti e
ramificati. Il giro di soldi, quello sì, molto importante.
Addentrarsi
nell'intrico di personaggi che girano attorno a queste pretese
rivoluzioni – sempre sul punto di avverarsi ma mai concrete, sempre in
cerca di nuovi finanziatori mai sazie di quelli già spremuti – non è
facile. È una giungla di interessi accademici, economici e politici non
del tutto chiari. Cercando sul web senza le opportune precauzioni, ci si
perde fra giornalisti scientifici seri, disinformatori interessati ed
entusiasti innocenti ma dannosi.
Cercheremo di entrarci un passo alla volta.
Da dove cominciare? Dall'ottimo post di Mazzetta sul suo blog, da quelli dell'OcaSapiens o dal tentativo di riassunto qui sotto.
Cardone e l'energia dal granito
Si potrebbe partire dall'articolo di Sylvie Coyaud uscito sul domenicale del Sole 24 Ore
un paio di settimane fa, il 13 maggio 2012. La giornalista scientifica,
raro caso di cervello importato in Italia, incuriosita dalle roboanti
esternazioni del gruppo di ricercatori che lavorano sulla cosidetta
"energia piezonucleare", decide di fare le pulci e di controllare le
loro affermazioni. In particolare il prof. (ne siam sicuri?) Cardone
afferma che esistano molte pubblicazioni internazionali che confermano
indipendentemente il fenomeno studiato da lui e dai suoi colleghi,
chiamato energia piezonucleare:
in soldoni si tratterebbe di un picco di emissione di neutroni durante
la frattura di mattonelle di granito. Per far tornare i conti, Cardone et al. sviluppano una intera teoria fisica
alternativa a quella einsteiniana. A Sylvie, come a noi, risulta che la
teoria generale sia stata completamente ignorata dalla comunità
(nessuno la cita tranne gli autori stessi), mentre l'esperimento abbia
scaturito solo critiche senza appello quando dei gruppi indipendenti
hanno cercato di ripeterlo.
La domanda è: "Professore (ne siamo sicuri?), dove sono queste conferme indipendenti? E, se non esistono, perché ha mentito?".
In realtà saremmo potuti partire prima, almeno cinque anni prima, nel 2007. Già allora Marco Cattaneo s'era imbattuto in questi rivoluzionari scienziati, a seguito di una esilarante intervista di Antonio Socci a
Cardone. Insospettito dalla superlativa scoperta, e infastidito dal
vizio italiano per cui tutti devono essere esperti di tutto e si sentono
in grado di sproloquiare di qualsiasi cosa (Socci, di fisica nucleare,
non sa ovviamente niente), Cattaneo aveva guardato più da vicino e si
era chiesto: dove sono queste numerose conferme indipendenti? L'articolo
di Cattaneo permette anche di vedere come l'imminente rivoluzione sia,
invece, ormai stantia, rimasta in sospeso da anni e anni.
Le critiche e la mancanza di risposte
G. Ericsson, S. Pomp, H. Sjöstrand, E. Traneus
hanno avanzato critiche in due riprese al gruppo di ricerca. L'ultima
non ha ricevuto nessuna risposta da parte dei tre italiani. Affermano di
non volersi sprecare a rispondere, perché non ce n'è bisogno.
Altrettanto orfana di risposte è la critica fatta da A. Spallone, O.M. Calamai e P. Tripodi
secondo i quali "No gamma rays measurements associated with any nuclear
reactions and no radioactive isotopes in fractured granite blocks are
reported". Tradotto: non succede nulla, nessun miracoloso fenomeno.
Si dimenticano, forse, i rivoluzionari Cardone et al. che spetta a loro l'onere della prova?
Nel
tempo i ricercatori, e i loro entusiasti sostenitori (entusiasti ma
refrattari al metodo scientifico), qualche risposta l'hanno tentata:
hanno tirato fuori, ad esempio, la locandina di un'azienda
che afferma di avere costruito un reattore a mattonelle rotte, cerca
finanziamenti e conferma la teoria. Conferme terze ed indipendenti,
comunque, ancora assenti.
Rossi e il bollitore
Saremmo dovuti, invece, partire da un altro gruppo, più famoso ed esposto pubblicamente? L'ingegner Rossi,
il professor Focardi e la loro creatura: l'e-cat, "il reattore basato
sulla fusione fredda che potrebbe rivoluzionare l'approvvigionamento di
energia". Anche qui la querelle, la bufalona
è ormai vecchia: fra dirottamenti fra una sponda e l'altra dell'oceano
(Rossi afferma che sta costruendo, ma non può ovviamente dire dove),
mancate convergenze con finanziatori e acquirenti, complotti di tutti e
tutto contro i freddisti, si sta tirando avanti da anni. Anche qui:
conferme internazionali indipendenti assenti. Anche qui, qualche azienda
che cerca di farci sopra i soldi. La letteratura, critica e dettagliata, a riguardo è abbondante. La versione affermista, vorrebbe ora in funzione un impianto da 1MW di fabbricazione militare, la fonte è Andrea Rossi stesso.
Intanto A. Rossi, invece che cercare verifiche serie ed indipendenti, minaccia: attendiamo querela.
L'alchemico Abundo e il sophoide
Altro possibile punto di partenza è la vicenda, minore nei toni, dell'alchemico professore dell'IIS Pirelli di Roma Ugo Abundo. Questi, non pago di quello che scrive sul suo Opus Symbolicum (lunga, ma notevole per gli appassionati del genere, la teoria del sophoide: "Si
è mostrato che l’equazione del sophoide [by Abundo] contiene – in nuce –
tutti i principali aspetti noti di questo universo, da quello
gravitazionale, al relativistico, al quantistico"…) ha
fatto costruire ai suoi allievi, e poi esposto in pompa magna, un
fornetto "alchemico" detto Athanor, grazie al quale si realizzerebbero
delle reazioni nucleari a bassa energia, o "fusione fredda". Ovviamente, di nuovo, mancano totalmente verifiche indipendenti dell'enunciato.
Mi
permetto di aggiungere, a titolo personale, i forti dubbi circa la
sensatezza di un intervento didattico simile in una scuola pubblica, la
quale non dovrebbe esporre i ragazzi ai clamori della pseudoscienza
quanto formarli al rigore della scienza – cosa che si può fare in modo
moderno e coinvolgente, senza cedere al paranormale.
I
quattro lettori che mi han seguito avranno notato un filo rosso: enormi
affermazioni scientifiche (tali da far ribaltare Einstein e promettere
un futuro diverso all'umanità) sorrette da flebili e dubbie prove
(qualora ve ne siano).
Gli allegri politici
Altro
elemento comune di queste tre vicende è la presenza di facili sostegni e
riconoscimenti pubblici, da parte di politici e dirigenze scolastiche
evidentemente sensibili ai temi della ricerca di confine in fisica
nucleare. Evidentemente, ça va sans dire, in grado di valutare la
portata e la veridicità delle affermazioni dei loro premiati ricercatori
e docenti. Per tutti i riferimenti rimandiamo all'articolo sul Sole 24 Ore.
I
sostegni al gruppo di Cardone (e del prof. Carpinteri, quotato
professore di Scienza delle Costruzioni al Politecnico di Torino, di
indubbia e solida fama nel ramo e, mi dicono, ottimo professore, ma
apparentemente scoperto nei territori della fusione fredda) ce li
racconta molto bene Coyaud nell'articolo citato, e di cui ad ora non
sono note rettifiche. Gira tutto attorno ai due fratelli Aracu: l'uno,
il colonnello Antonio, ha realizzato nel 2005 un reattore prototipo
simile a quello voluto da Cardone (qualcuno ha notizie di questo
reattore?); l'altro, il geometra Sabatino,
imprenditore, presidente della Fédération internationale de roller
sports e della Federazione italiana hockey e pattinaggio, vice
presidente del gruppo del Popolo della Libertà alla Camera (grazie wikipedia), è primo firmatario di una decreto divenuto legge nel 2009 che, all'articolo 38, promette il finanziamento.
Nel mentre il Consiglio regionale dell'Abruzzo affida al prof. Cardone un sito militare,
a Monte San Cosimo, dove dovrebbe nascere un "centro di ricerca sulla
trasmutazione delle scorie in energia pulita". Ah, Sabatino Aracu è stato eletto proprio nel collegio uninominale di Sulmona, Abruzzo.
Per
intenderci, stiamo parlando di centinaia di milioni di euro. 800,
secondo un preventivo disponibile in rete che fa riferimento a dati
preliminari CNR/Ansaldo-Finmeccanica, non confermati ufficialmente.
A conclamare l'intervento politico va ad aggiungersi un articolo de La Repubblica che racconta di una scalata di "quota AN",
spinta a livello politico, per il controllo dell'Istituto Nazionale di
Ricerca Metrologica (INRIM). La scalata vede in testa il prof.
Carpinteri, che ha già cominciato a spostare le attività dell'istituto
verso le ricerche sul piezonucleare, già finanziate nel 2011 con 10
milioni di euro e che devono essere rafforzate, stando al piano
programmatico.
L'appello
Sono già un centinaio (107 al nostro controllo) i firmatari di un appello accorato
in cui s'invita il ministro competente a vigilare affinché l'INRIM non
abbracci un settore di indagine dubbio e sicuramente fuori dal suo
scopo, con grave detrimento dell'istituto stesso e dei ricercatori che
vi lavorano (bene, ad ora).
I
proponenti ritengono che [la ricerca sulle piezo] getterebbe discredito
sull’intero sistema della ricerca e auspicano che si possa ricondurre
la politica del nostro istituto metrologico nazionale entro i canoni
della prassi scientifica unanimemente accettata in tutto il mondo.
Il
danno è triplice: il dirottamento di soldi pubblici che potrebbero
essere destinati a scopi più seri, e qui il problema è culturale;
l'affidamento di centri di ricerca e siti militari a personaggi di non
cristallino rigore scientifico; il tentativo di far passare per pazzi
reazionari scienziati e giornalisti seri a cui sta veramente a cuore la
scienza.
Per
motivi di spazio rimandiamo a nuova puntata: la partecipazione di
alcune associazioni cattoliche all'avventura dei sedicenti
rivoluzionari; il ruolo di alcune ditte private e degli accennati
faccendieri a cui fanno riferimento (cose da trattare con le pinze); le
sbracate di alcuni innocenti entusiasti che si sono impegnati in una campagna denigratoria, sessista e violenta
nei confronti di Sylvie; altri sbracati commentatori (passeriformi, per
chi li conosce) che procedono a tentoni nel difendere i proprio
paladini, facendo più male che bene…