lunedì 28 maggio 2012

Esplode il caso piezopoli

I ricercatori italiani sono in rivolta contro il malfinanziamento della ricerca nel caso dello scandalo detto "Piezopoli" (immagine h/t Daniele Passerini)


Nell'accademia, non capita spesso che si vada a sindacare sui fondi di ricerca ricevuti dai colleghi; non lo si considera buona educazione. Però, quando è troppo è troppo e il caso di "piezopoli" lo dimostra con la nascita, mai vista fino ad oggi, di un'intera petizione di accademici che si sono sentiti in dovere di scrivere un'allerta al governo per un caso di bufala che, oltre a sottrarre preziosi fondi alla ricerca, rischia di far fare alla ricerca italiana un'ulteriore brutta figura. Dopo il caso del tunnel dei neutrini, era proprio una cosa di cui non avevamo bisogno.

La storia è venuta fuori con un articolo di Sylvie Coyaud apparso sul "Sole 24 ore". Nell'articolo si racconta del caso "Piezopoli" ovvero di come sembra che il governo avesse decretato un massiccio finanziamento per la ricerca sulla cosiddetta "energia piezonucleare" sostenuta dal Prof. Carpinteri, attuale presidente dell'INRIM.  Peccato che l'energia piezonucleare non ha alcun riscontro di prova indipendente e che gli esperimenti del prof. Carpinteri sono risultati impossibili da riprodurre mediante test fatti da altri gruppi. Le promesse sono sempre cose poco verificabili, ma è significativo il fatto stesso che si parli di diverse centinaia di milioni per un programma di ricerca basato su esperimenti incerti e addirittura esplicitamente smentiti.

Quindi ha fatto bene Sylvie Coyaud a sollevare il problema. Se sono vere le cifre riportate, si tratta di uno scandalo gravissimo che rischia di fare danni immensi a tutta la ricerca Italiana. Sicuramente, il prof. Carpinteri troverà ampi spazi per difendere il suo lavoro e la sua posizione ma quello che è successo fino ad ora è che Sylvie Coyaud si è attirata i fulmini di individui inqualificabili che l'hanno accusata di essere una povera cretina, addirittura "fallofobica" (da non credersi, ma è il termine che hanno usato contro di lei).

Nel frattempo, lo scandalo che va sotto il nome di "Piezopoli" si sta diffondendo rapidamente su internet. Ecco un rapporto di Mazzetta che descrive la storia in un certo dettaglio.

Di Mazzetta
Pubblicato il 26 maggio 2012


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Gli scienziati di un italianissimo “laboratorio cristiano a maggioranza cattolica” dicono di aver fatto la scoperta del secolo. Gli altri scienziati italiani gridano al pacco.
Lo confesso, ho colpevolmente trascurato la notizia della fondamentale scoperta e implementazione del nucleare piezoelettrico. Faccio ammenda per aver trascurato questo incredibile piccolo passo di audaci scienziati italiani che promette di diventare un grande passo per l’umanità. L’ho colpevolmente trascurata, ho creduto di più nel potenziale coinvolgente di altre trovate come l’E-cat di Rossi-Focardi e davvero mai avrei immaginato che all’ombra dei progressi degli scienziati piezonucleari si fosse già radunata una buona somma di denaro pubblico, com’è giusto per le ricerche scientifiche di valore.
 

E invece la storia del piezonucleare, pur se breve, è ricca di colore e di conseguenze, alcune delle quali molto sgradevoli per i contribuenti, tanto da spingere un gruppo di scienziati preoccupati per l’andazzo, ad aprire una petizione nella quale si chiede di avere pietà per lo stato della scienza nel nostro paese, che già ha subito l’umiliazione di veder affidate le sue istituzioni scolastiche e scientifiche alle cure di un bestiario che ha spaziato dal creazionista assurto ai vertici del CNR a quello del tunnel dei neutrini. Nel mezzo, a ruotare attorno a questa storia ci sono delle altre belle menti scientifiche, dai curricula incerti, ma dalle utili vicinanze politiche, le vera chiave di volta del progetto, che dalla ricerca pubblicata nel 2009 dal prof. Fabio Cardone e da Roberto Magnani (Insieme autori di un fondamentale testo storico nel quale hanno rivelato come la stagione d’oro dei ragazzi di via Panisperna sia stata merito della donna delle pulizie) , hanno già fatto molta strada, forse assecondati dalla “un’affabulazione scintillante” che già gli riconosceva allora chi recensì il libro:

Nel settembre scorso, il governo ha consegnato l’Inrim a Carpinteri “in quota PdL ex AN”, riferiva «La Repubblica». Stessa quota per il prof. Cardone, membro e presidente in pectore del Comitato scientifico dell’ente la cui ottima reputazione garantiva un afflusso di fondi. Non più. Il convegno mirava a procurarli attraverso “nuove alleanze”, diceva ai convenuti l’ing. Francesco Mazzuca. Ex presidente di Ansaldo nucleare, ora è commissario della Sogin, che da 20 anni dovrebbe provvedere alla bonifica ambientale degli impianti nucleari e sistemarne le scorie da qualche parte. (Fonte ilsole24ore.com)

L’INRIM è l’istituto di Metrologia e non si capisce perché dovrebbe occuparsi di energia nucleare e il prof. Cardone non è nemmeno un professore, la Sogin un buco nero che ingoia da anni miliardi a centinaia senza decontaminare niente degli avanzi del nostro pur modesto parco nucleare. In teoria il governo Berlusconi sembrava pronto a buttare quasi un miliardo di dollari sul piatto, unica garanzia gli amici degli amici, perché di evidenze scientifiche a sostegno dei proclami dei nostri Nobel in pectore non ce ne sono. A proposito dell’INRIM nell’appello si scrive:

Quanto sta accadendo all’INRIM è preoccupante perché si colloca al di fuori della tradizione del metodo scientifico e rischia di gettare discredito sull’intero sistema della ricerca italiana oltre a produrre un significativo spreco di risorse umane e finanziarie. L’INRIM è deputato alle ricerche di metrologia indispensabili alla comunità scientifica, e prima ancora alla tutela della salute e della sicurezza di tutti i cittadini. Esistono altre istituzioni deputate alle ricerce sulle reazioni nucleari quali l’INFN e l’ENEA. (Fonte La Repubblica)

Da parte della comunità scientifica ci sono state anzi numerose reazioni infastidite all’emergere dei primi annunci e ora un vero e proprio diluvio di prese di posizione, perché quei soldi il governo Berlusconi li aveva sottratti ai progetti che si sono fatti largo attraverso il vaglio della comunità scintifica, che ne riconosce il valore. Mentre questa che è sempre parsa un’orrida bufalaccia ha dalla sua parte solo il dubbio patronage politico e gli incredibili annnunci dei suoi promotori:

“Nel futuro prossimo e grazie a un brevetto chiesto dal prof. Cardone et al., la Startec Srl di Brugherio (Milano) costruirà un reattore simile a quello realizzato nel 2005 «sotto la direzione del col. Antonio Aracu», che risolverà la crisi economica italiana e quella energetica internazionale. Per le prove, nel 2010 il Consiglio regionale dell’Abruzzo ha messo a disposizione del prof. Cardone il sito militare di Monte San Cosimo, dove sorgerà un centro di ricerca sulla trasmutazione delle scorie in energia pulita.” (Fonte ilsole24ore.com)

Mica fichi, la scoperta delle reazioni piezonucleari promette non solo di risolvere il problema dell’energia pulita, abbondante e sicura, ma i nostri eroi sostengono che possa anche essere utilizzata per ridurre drasticamente e velocemente la radioattività delle scorie. 

Quello che non va è che gli studi iniziali sono stati contestati e i brevetti vantati non sono stati nemmeno rinnovati, senza che il team che aveva promosso la ricerca facesse altro che orecchie da mercante. C’è chi ora ha battezzato Piezopoli lo scandalo, che sembra prefigurare un bagno di sangue a carico delle tasche già vuote della scienza italiana, se qualcuno non vi porrà rimedio.
Cardone, che esordisce presentando i doni della divina provvidenza e ricordando che il suo si è sempre gloriato di essere “un laboratorio cristiano a maggioranza cattolica”, rende subito l’idea del livello, che poi mantiene sostenendo che i suoi hanno rischiato la vita perché non sapevano che facevano e non avevano grandi protezioni mentre sperimentavano. E non ci si crede, ma persino “l’esercito” avrebbe partecipato a questa impresa realizzando un componente fondamentale del “reattore ultrasonico”.

Ovviamente in mancanza di qualsivoglia evidenza scientifica minimamente credibile, questa storia non ha varcato i confini del paese. Analoghe richieste di fondi alla UE si sono risolte in gentili dinieghi e inviti a rivolgersi ad altre istituzioni e capitoli di bilancio. Nel mondo non ne parla nessuno, se non i critici per massacrare il lavoro che dovrebbe testimoniare la bontà dei dati alla base dei miracoli annunciati.


Ma poi è stato chiaro che un gruppo composto da quelli del “laboratorio cristiano a maggioranza cattolica“, qualche buonissimo cattolico dell’Ansaldo, qualche militare e il capo dell’istituto di metrologia, stava per mettere le mani su una parte significativa dei finanziamenti alla ricerca nel nostro paese. Gli scienziati promotori dell’appello hanno preferito tagliare corto e puntare l’indice sull’irrituale ruolo affidato all’INRIM e non solo perché affidare fondi per la ricerca nucleare alla gestione dell’istituto di metrologia farebbe ridere mezzo mondo.

Per quanto sopra esposto i firmatari invitano il ministero vigilante ad intervenire tempestivamente al fine di verificare se corrispondono al vero le affermazioni, più volte ripetute e riportate a mezzo stampa, che si intende porre tra le priorità dell’attività dell’INRIM lo studio delle reazioni piezonucleari. I proponenti ritengono che questo getterebbe discredito sull’intero sistema della ricerca e auspicano che si possa ricondurre la politica del nostro istituto metrologico nazionale entro i canoni della prassi scientifica unanimemente accettata in tutto il mondo.

Tra richiami al rispetto del “metodo scientifico” e perifrasi come ” Le novità però devono essere vagliate attentamente per evitare di incorrere in errori o, peggio, in vere e proprie frodi. Questo è un dovere morale specie quando le risorse da investire sono pubbliche. ” … è abbastanza chiaro che i firmatari dell’appello stiano lanciando una denuncia ben difficile da equivocare: i simpaticoni del piezonucleare potrebbero a breve incenerire centinaia di milioni di euro di denaro pubblico. E senza neppure usare i reattori ultrasonici.

Non resta che sperare in un’adesione massiccia all’appello e che l’attuale esecutivo di renda conto del fatto che, se si verifica quanto temuto e preannunciato, nessun componente del governo potrà dirsi innocente di tale disastro di fronte alla comunità scientifica italiana e internazionale. I sostenitori della scoperta hanno finora millantato meraviglie, e si può dire millantato perché nessuna seria prova è stata presentata a dimostrare che si possa ricavare energia in maniera conveniente, prevenire i terremoti, cambiare i “modelli attuali del ciclo del carbonio”, ridurre le radiazioni o (c’è anche questo) “produrre pieghe nel tempo e nello spazio” in prossimità di reazioni atomiche. Delle quali prima di tutto bisognerebbe confermare l’esistenza ripetendo gli esperimenti con tutti i crismi e invitando terzi tra i più qualificati che possano testimoniare quel che accade. Se non succede vuol dire che qualche problema c’è, un problema probabilmente simile a quello dell’E-cat di Rossi e Focardi, altro macchinario dalle virtù miracolose, ma dai risultati indimostrati. Che però per ora e fortunatamente, da quel che par di capire, tra le frecce al suo arco non ha ancora la capacità di mandare in fumo una tale mole di fondi pubblici.

Pubblicato in Giornalettismo

Aggiornamento: Tre pezzi di Silvia Bencivelli sul giornalismo scientifico, da leggere e ricordare. Particolarmente utili a quanti in queste ore mostrano stupore e immaginano un complotto dietro al fatto che l’appello degli scienziati sia stato rilanciato da più persone e fonti: