Un video recente, sceneggiato e narrato da Richard Heinberg e basato sul suo libro "La fine della crescita"
La tesi di Heinberg è che la fine della crescita sia cominciata nel 2008 e che la cosiddetta "ripresa" sia solo un gioco di prestigio per mascherare, per un po', l'inevitabile declino. Tra le molte interessanti considerazioni, il video contiene un riferimento al libro del 1972 "I limiti dello sviluppo" (vedere al minuto 2.10) che viene definito essere stato "attaccato da economisti mainstream utilizzando sporchi trucchi retorici."
Sembra che, finalmente, stiamo assistendo alla graduale morte della vecchia leggenda che vuole che "I limiti dello sviluppo" sia stato solo un insieme di "predizioni sbagliate" inventate da un gruppo di scienziati pazzi. Stiamo cominciando a comprendere che lo studio non ha mai commesso gli errori che i critici gli attribuiscono; è solo il risultato di quegli "sporchi trucchi retorici" escogitati negli anni '70 e '80.
Ora, se la fine della crescita è iniziata nel 2008, come Heinberg dice, si tratta di un incredibile successo per lo studio de "I limiti dello sviluppo" e, in particolare, per lo scenario "caso base" che generò l'inizio del declino del sistema industriale entro i primi due decenni del 21 ° secolo. Le "predizioni" esatte non sono mai state l'obiettivo dello studio e la crisi in corso non deve necessariamente essere la fine del ciclo che iniziò con la rivoluzione industriale, più di due secoli fa. Nondimeno, è impressionante che gli autori dello studio avessero capito, già nel 1972, come una combinazione di esaurimento delle risorse e accumulo di inquinamento persistente stava per rallentare, e poi invertire, la crescita dell'economia mondiale. Si tratta, chiaramente, del fenomeno che stiamo vedendo oggi e che Heinberg descrive.
Su questo punto, si può anche vedere il mio libro" The Limits to Growth Revisited".
Traduzione dal post originale su "Cassandra's Legacy" di Alessandro Corradini
Sia nell'edizione del 1971 dei "Limiti dello Sviluppo" che in quello dell'edizione "I nuovi Limiti dello sviluppo" del 2004, la fine della crescita, nello scenario "1", scaturisce dalla crescente scarsità delle risorse. Ora mi sembra che tutte le commodities principali, per quanto siano aumentate molto di prezzo, l'estrazione non si sia ancora contratta a livello da mettere un freno consitente allo sviluppo economico. Nell'oil siamo ancora ad un livello di plateau, ma di gas naturale c'è addirittura un "over-supply". A creare la crisi dev'essere prevalentemente un motivo finanziario, dovuto all'indebitamento globale fuori controllo.
RispondiEliminaNon ho letto i libri, ma la li leggero' al piu' presto. In realta' pero', credo che qualunque modello predittivo non possa prescindre dagli effetti sociali. Il bilancio non lo si fa semplicemente tra cio' che entra e cio' che esce, ma come ci si ripartisce. I fatti di Londra, che non arrivano da soli e non saranno l'ultimo episodio, sembrano indicare che in questo nuovo ciclo che si sta aprendo (o forse e' la discesa del ciclo attuale) ci sara' una forte influenza dei fattori di ripartizione sociale, sia a scala globale (nord-sud, est-ovest), sia a scala nazionale (ricchi-poveri). Il mondo come lo abbiamo conosciuto dalla rivoluzione industriale e dalla borghesia ad oggi, con una ristretta classe dirigente occidentale che trascina lo sviluppo globale, appoggiandosi sulle risorse (umane e naturali) del resto del mondo sembra scosso dalle fondamenta e purtroppo, non mi pare di vedere un modello di sviluppo alternativo che si profila all'orizzonte.
RispondiEliminaBeh, che la ripresa fosse drogate era prima un solido sospetto, che recentemente e' diventata inconfutabile verita' quando e' emerso da un audit del bilancio della FED fatto da due senatori USA che sono stati erogati fuori bilancio dei prestiti a tazzo zero senza obbligo di restituzione a tutte le maggiori istituzioni finanziarie USA ed europee (citybank, bank of america, ecc ecc), per un valore complessivo di circa 16 trilioni di dollari.
RispondiElimina16 trilioni di dollari e' il PIL annuale USA, giusto per fare un paragone.
IN pratica, questi due-tre anni abbiamo vissuto una pseudo ripresa poggiata su una mastodontica bolla di idrogeno esplosivo. Oltre a cio' buona parte di questo denaro e' stato utlizzato a fini politici, per destabilizzare l'area europea.
Ma per tornare alla questione della fine della crescita: io non solo penso che la crescita sia ormai finita, ma che in questo breve periodo di tempo potrebbero innescarsi nonlinearita' tali da distruggere il sistema stesso in maniera catastrofica.
Se c'e' un punto a sfavore del modello de "I Limiti" e' che tratti il moto inverso delle variabili appunto come se certi processi fossero simmetrici.
Invece si da' il caso che molti processi naturali siano basati su soglie critiche e rotture drastiche.
Per fare un esempio ( che lei conosce benissimo, lo descrivo qui per chi non e' ferrato), se abbiamo una locomotiva a vapore che brucia carbone, e se per qualche motivo viene a mancare l'acqua, ovviamente si arroventera'. Se si arrovoenta fino ad un certo punto, allora il ritorno dell'acqua fara' diminuire progressivamente la temperatura, e la curva di stato della temperatura della locomotiva avra' un andamento simmetrico.
Se pero' si supera un punto di soglia, l'acqua in arrivo non estrae calore allo stesso modo: c'e' un fenomeno imrevisto che si chiama calefazione: l'acqua vaporizza all'istante, facendo da schermo col resto del fluido e inibendo fortemente lo scambio di calore. In piu', la pressione sale esponenzialmente.
Infatti, questo fenomeno era molto temuto dagli operatori delle vecchie locomotive, perche' portava alla violenta esplosione della caldaia.
Non e' possibile quindi scrivere una funzione regolare di stato quado si supera questa soglia, semplicemente abbiamo andamenti imprevedibili della variabile e poi non abbiamo piu' un treno su cui fare le misurazioni.
Stessa cosa per il mondo. Se la crisi economica innesca una escalation bellica che sfocia in un conflitto a larga scala, possiamo dimenticarci tutte le curva del modello standard e anche degli scenari collaterali.
In sostanza, da come la vedo io stiamo per infilare un sentiero non solo in ripida discesa, ma costellato di mine.
Speriamo che ci sia qualcuno che ci guardi da lassu, perche' qui si fa buia.
Salve Prof. Bardi ; ovviamente concordo con lei, anche se l'inquinamento mi pare deve ancora comiciare a influire pesantmente sul PIL mondiale ;invece non mi pare che i commenti degli altri visitatori del suo blog siano perfettamente ortodossi con la dottrina picchista, ma anzi, a loro modo, cercano di non vedere l'elefante nella stanza, o di giuardarlo solo di sguincio dicendo poi che l'hanno ben soppesato : il caro Arturo Tauro parla di problematiche finanziarie, quando esse invece probabilmente si mostreranno come influenti sulla prossima inarrestabile decrescita come effetto rebound, principio noto in medicina: infatti, come alchimisit alla ricerca della pietra filosofale, le " tecniche" finanziarie hanno, a mio modesto avviso, prima ritardato ed aggravato l'esplaosione della crisi della bilancia commerciale del mondo anglosassone, e poi, dal 2008 ad oggi, cercato di mettere una quantità enorme di polvere sotto il tappeto...Invece speranza alessandro parla di ripartizione sociale iniqua : vero, ma forse intendeva dire anche inefficace per ottimizzare la crescita per qualche tempo...Poi, iniqua per chi ?...A qseguire le ultime notizie di proteste di massa, dalla Spagna a Londra addirittura ad Israele, i nuovi proletari sono coloro che non possono aver figli perchè gravati dal balzello dei derivizi alla persona socialdemocratici dei loro genitori e nonni, nati nellìepoca d'oro del light crude, quando invece oggi si parla tanto di all liquids ( minore eroi)...Anche questa visone però, oltre a non esser facilmente cavalcabile da qualsiasi movimento politico tradizionale che , almeno idealmente, si rifaccia i diritti inalienabili della persoane del cittadino, è secondo me incompleta...Servono oligarchi non fianziarie, ne lobby generazionali, ma tecnocrazie fatte guidate non da tecnocrati ma da scienziati, come filosofeggiavano Hubberte Scott negli anni 30..Riusciremo?...E soprattutto, più interessantte dal mio punto di vista, cosa faremo della tonnellate di carta di dottrine economico7sociale progressiste e produttiviste, dal capitale a Smith?...Se alle superiori perdessero meno tempo su heghel, Marx ed i vari positivisti, e si occupassero del dei pensatori che predissero la fine del ( pensiero dell' ) occidente, non sarebbe un pochino più dignitoso ?...O forse i figli di Nietsche sono più ostici e meno facilmente asservibili ad una circoscritta e vacua causa economico politica del momento ?...Vuoi vedere che la rivoluzione Americana e francese saranno finalmente ricondotte non al riconoscimento dei diritti inalienabili dell'uomo ma a ben più circoscritte cause termodinamiche legna e carbone compresi ?
RispondiEliminaBuongiorno Prof. Bardi,
RispondiEliminaesiste una versione in italiano del suo libro? Sarebbe possibile accedere ai dati usati e al codice o meglio ancora alle formule per validare i risulati ? Ringrazio