mercoledì 30 marzo 2016

Mercalli colpisce duro: e arriva la reazione



"Scala Mercalli" è una delle poche trasmissioni TV che presenta idee non allineate al pensiero unico che domina le trasmissioni. Mercalli non si lancia in polemiche accese, usa toni soffici, ma colpisce duro lo stesso.

E, come ci si poteva aspettare, la reazione è rabbiosa. Dopo l'attacco sconclusionato di Aldo Grasso, sul Corriere, arrivano ora i senatori del Pd in piena fibrillazione per le critiche di Mercalli alla sacra TAV.

Evidentemente, nonostante l'abbiano relegata in seconda serata, la trasmissione ha avuto un bell'impatto. Congratulazioni a Mercalli e speriamo che lo lascino continuare (cosa per niente ovvia, purtroppo)




Emergenza climatica. E' tempo di passare alla modalità panico?

Da “Cassandra's Legacy”. Traduzione di MR



Gli ultimi dati della temperatura hanno frantumato tutti i record (immagine da “think progress”). Bene che vada questa è un'oscillazione particolarmente ampia e il sistema climatico tornerà presto sui propri binari, seguendo la previsione dei modelli – forse da ritoccare tenendo conto delle temperature che aumentano più rapidamente. Peggio che vada, si tratta di una indicazione che il sistema sta andando fuori controllo e passando ad un nuovo stato climatico più rapidamente di chiunque avesse potuto immaginare. 



James Schlesinger una volta ha enunciato una di quelle profonde verità che spiegano molto di quello che vediamo intorno a noi: “le persone hanno solo due modalità operative: compiacenza e panico”.

Finora, siamo stati nella modalità operativa “compiacenza” riguardo al cambiamento climatico: non esiste, se esiste non è un problema, se è un problema non è colpa nostra e comunque fare qualcosa sarebbe troppo costoso per valere la pena di farlo. Ma gli ultimi dati delle temperature non sono altro che agghiaccianti. Cosa stiamo vedendo? Si tratta solo di una specie di rimbalzo della cosiddetta “pausa”? O qualcosa di molto più preoccupante? Potremmo vedere qualcosa che presagisce ad un grande cambiamento del sistema climatico, un'accelerazione inaspettata del tasso di cambiamento. Ci sono ragioni per essere preoccupati, molto preoccupati: le emissioni di CO2 sembrano aver raggiunto il picco, ma ciò non ha generato un rallentamento del tasso di aumento della concentrazione di CO2 nell'atmosfera. Più che altro, sta crescendo più velocemente che mai. Poi c'è il picco di emissione del metano in corso e, come sapete, il metano è un gas serra molto più potente del CO2.

Cosa sta succedendo? Nessuno può dirlo con certezza, ma questi non sono sintomi buoni, per niente. E questa potrebbe essere una buona ragione per passare in modalità panico.

martedì 29 marzo 2016

Il tasso di rilascio delle emissioni di carbonio “non ha precedenti” negli ultimi 66 milioni di anni

Da “The Guardian”. Traduzione di MR (via Cristiano Bottone)

I ricercatori calcolano che gli esseri umani stiano immettendo il carbonio 10 volte più rapidamente di qualsiasi altro momento dall'estinzione dei dinosauri




Ciminiere di fonderie di ferro ed acciaio a Qian’an, nella provincia di Hebei in Cina. L'attuale tasso di rilascio di carbonio è talmente senza precedenti che i dati geologici non possono aiutarci a prevedere gli impatti del cambiamento climatico. Foto: Lu Guang/AFP/Getty Images

Di Damian Carrington

L'umanità sta immettendo biossido di carbonio che riscalda il clima nell'atmosfera 10 volte più rapidamente che in qualsiasi momento negli ultimi 66 milioni di anni, secondo una nuova ricerca. La rivelazione mostra che il mondo è entrato in un “territorio inesplorato” e che le conseguenze per la vita sulla terraferma e negli oceani potrebbe essere più grave di qualsiasi altro momento dall'estinzione dei dinosauri. Lo studio esce mentre la World Meteorological Organisation ha pubblicato il suo Rapporto sullo stato del clima che riporta in dettaglio una striscia di record meteorologici e climatici che sono stati infranti nel 2015.

lunedì 28 marzo 2016

Temperature di febbraio: male, malissimo, sempre peggio

Da “Arctic News”. Traduzione di MR (via Maurizio Tron)




Di Sam Carana

L'anomalia della temperatura di terraferma ed oceano di febbraio 2016 è stata di 1,35°C al di sopra della temperatura media del periodo 1951-1980, come mostra l'immagine sopra (prioezione di Robinson). Sulla terraferma, febbraio 2016 è stato di 1,68°C più caldo rispetto al 1951-1980, come mostra l'immagine sotto (proiezione polare).

sabato 26 marzo 2016

La storia di Ishi, l'ultimo degli Indiani Yahi, nel centenario della sua morte

Il testo che segue risale al 2000 ed è uno dei i primi documenti che ho scritto su Internet. E' la storia dell'ultimo indiano Yahi della California; scritto per mia figlia Donata, che a quel tempo aveva 11 anni. Mi sembra il caso di ripresentarlo oggi, con qualche piccola modifica, per il centenario della morte di Ishi, il 25 Marzo 1916. (link all'originale)



La storia di Ishi

Carissima Donata,

questa è la storia di Ishi, che visse circa cento anni fa e fu l’ultimo degli indiani "selvaggi" della California, l’ultimo del popolo degli Yahi. A proposito di ultimi Indiani, forse avrai sentito parlare del romanzo che si intitola "L’ultimo dei Mohicani", che fu scritto nel 1826 da James Fenimore Cooper. E’ un romanzo molto famoso e ci hanno fatto anche un film non tanti anni fa. E' la storia dell’ultimo indiano di una tribù Americana, una storia inventata ma molto interessante e che, come molte storie inventate, ha un fondo di verità. E' vero che una volta c'erano tantissime tribù di indiani in America, ma oggi tante sono completamente scomparse, come quella dei Mohicani e quella degli Yahi. Di molte di queste tribù c'e' rimasto ben poco al giorno d'oggi, solo quello che gli archeologi sono riusciti a ritrovare nei posti dove una volta abitavano. Degli Yahi, invece, ci è rimasta la testiminonianza dell'ultimo di loro, Ishi, che visse fra i bianchi per qualche anno. Così è una storia un po’ triste, ma forse in realtà neanche poi così tanto triste. Vale la pena di raccontarla e così cominciamo.

Le cause del riscaldamento globale: uno studio della NASA

Da “NASA Global Climate Change”. Traduzione di MR



L'atmosfera terrestre vista dalla Stazione Spaziale Internazionale. Uno studio di NASA/Università di Duke fornisce nuove prove che i cicli naturali da soli non sono sufficienti a spiegare il riscaldamento globale atmosferico osservato nell'ultimo secolo. Foto: NASA.

Studio: il riscaldamento globale di lungo termine ha bisogno di forzanti esterne


Uno studio di scienziati del Jet Propulsion Laboratory (JPL) della NASA di Pasadena, in California, e della Duke University di Durham, in Carolina del Nord, mostra in dettaglio la ragione per cui le temperature globali rimangono stabili sul lungo termini a meno che non vengano spinte da forze esterne, come l'aumento di gas serra a causa degli impatti umani. L'autore principale Patrick Brown, uno studente di dottorato alla Scuola per l'Ambiente Nicholas di Duke ed i colleghi del JPL, hanno messo insieme i modelli climatici globali con le misurazioni satellitari dei cambiamenti dell'energia che giunge e che lascia la Terra al vertice dell'atmosfera negli ultimi 15 anni. I dati satellitari provenivano dagli strumenti del Clouds and the Earth’s Radiant Energy System (CERES) sulla navicella spaziale Aqua e Terra della NASA. Il loro lavoro rivela con nuovi dettagli in che modo si raffredda la Terra dopo un periodo di riscaldamento naturale.

venerdì 25 marzo 2016

Sedici miti sulla crescita della popolazione

Da “Church and State”. Traduzione di MR (via Bodhi Paul Chefurka)

Di William N. Ryerson | 2001

Population Media Center


Molte delle politiche e delle priorità di spesa indirizzate a frenare la crescita della popolazione sono state basate su una combinazioni di dati inadeguati, pie illusioni e logica errata. Per risolvere alcune delle idee sbagliate sui problemi della popolazione c'è la necessità di una ricerca scientifica estesa usando progetti sperimentali per raccogliere prove conclusive sugli effetti relativi dei vari approcci per frenare la crescita della popolazione.

Se la crescita della popolazione è uno dei problemi più gravi del mondo, non lo si evincerebbe dall'investimento di soldi relativamente piccolo e dal pensiero strategico fornito dalle nazioni del mondo. Tutte insieme, le nazioni sviluppate del mondo contribuiscono per meno di un miliardo di dollari all'anno per l'assistenza alla pianificazione famigliare nei paesi in via di sviluppo. E' meno del bilancio di quattro giorni del Dipartimento per l'Agricoltura degli Stati Uniti. E' meno della metà del costo di un bombardiere stealth. Se davvero vogliamo accelerare la soluzione del problema della popolazione, adesso avremo bisogno di investire collettivamente di gran lunga di più. Perché ci sono pochi dubbi che un raddoppio della popolazione da 5,5 miliardi a 11 miliardi avrà un impatto di gran lunga maggiore del raddoppio che abbiamo appena sperimentato negli ultimi 40 anni.
Molti miti legati alla popolazione sono basati su relazioni non verificabili o immaginarie. Spesso, tuttavia, le credenza sulla popolazione sono basate su correlazioni interessanti e che suonano come plausibili (seppure non provate) che potrebbero fornire indizi di possibili relazioni.
Qualcuno una volta ha detto: “L'inferno è la verità, vista troppo tardi”. Molti politici e finanziatori sono stati riluttanti a riconoscere le prove schiaccianti che alcune delle loro credenze preferite fossero contrastate da prove impressionanti.
I miti predominanti sulla popolazione comprendono:

  •  Idee sbagliate sulla natura del problema
  •  La credenza che la crescita della popolazione non ponga alcuna minaccia
  •  La credenza che non possiamo fare niente per la crescita della popolazione e
  •  Le credenze sugli approcci semplici che vengono erroneamente creduti come la promessa di una soluzione rapida del problema della popolazione

Nell'elenco sopra, la quarta area (interventi intesi a risolvere il problema della popolazione) è la più importante per coloro che sono preoccupati delle politiche sulla popolazione. Come può il mondo spendere le proprie risorse limitate per causare una diminuzione della crescita della popolazione ed infine una stabilizzazione del suo numero? Anche se ci sono miti importanti ed ampiamente diffusi persino fra i professionisti che si occupano di popolazione, c'è anche la buona notizia che non sono tanto conosciuti. Ci sono interventi che hanno dimostrato di portare rapidamente a riduzioni nella dimensione della famiglia desiderata e della fertilità reale. Alcuni di questi interventi sono descritti alla fine di questo articolo.