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martedì 8 maggio 2018

Ma quanta gente ci può stare su questo c***o di pianeta?

Immagine dal film "The Population Bomb" di Werner Boote. Forse il più brutto film mai fatto sulla questione della popolazione, tutto basato sull'idea che "più siamo, più siamo contenti."


Qual è la dimensione ottimale sostenibile della popolazione umana?


Da “The Overpopulation Project”. Traduzione di MR

Di Patrícia Dérer

E’ possibile stimare una dimensione ottimale della popolazione umana sulla base di diversi criteri ed ipotesi. Qui non ci occupiamo del limite inferiore della popolazione umana (la popolazione minima praticabile) in quanto ci troviamo sicuramente ben al di sopra di quel limite. Riguardo al limite superiore, dobbiamo considerare la capacità di carico della Terra per quanto riguarda l’Homo sapiens. La capacità di carico di qualsiasi specie è il numero massimo di individui che possono essere sostenuti a tempo indeterminato ad un dato livello di consumo per ogni dato ambiente. Per gli esseri umani, le stime differiscono in modo sostanziale, partendo da meno di un miliardo a più di 1.000 miliardi di persone, a seconda del consumo medio, della tecnologia e di altri fattori. Circa due terzi delle stime ricadono nella fascia da 4 a 16 miliardi di persone e il valore medio è di circa 10 miliardi 1,2 – la dimensione che si aspetta l’ONU per il 2055 nella sua variante di proiezione mediana.

Tuttavia, “minimo” non equivale ad “ottimale”. A parte le limitazioni dovute alla capacità di carico, dovrebbero essere considerati altri criteri. Possiamo definire la dimensione ottimale della popolazione come la dimensione che produce i risultati migliori secondo obbiettivi e traguardi espliciti. I traguardi scelti nel celebre studio di Daily et al. 3 includono ricchezza sufficiente, diritti umani universali, preservazione della biodiversità e della diversità culturale e sostegno alla creatività intellettuale, artistica e tecnologica. Per stimare la quantità di energia per soddisfare questi bisogni umani mentre si conservano ecosistemi e risorse intatti, hanno calcolato la dimensione ottimale della popolazione in prossimità dei 1,5-2 miliardi di persone.

Un altro studio ha stimato la dimensione ottimale della popolazione sulla base della quantità minima di terreno necessario per la produzione di cibo (0,5 ettari a persona) e la conservazione del suolo – portando ad una dimensione della popolazione di 3 miliardi di persone 4. Naturalmente, questi risultati dipendono fortemente dal consumo pro capite ipotizzato per soddisfare i bisogni di ciascuno. In un terzo studio, Pimentel et al. Hanno considerato un consumo comodo sulla base dello standard di vita europeo ed un uso sostenibile delle risorse naturali, suggerendo solo 2 miliardi di persone come dimensione appropriata 5.

In un recente articolo, “Benessere sostenibile e dimensione ottimale della popolazione6, Lianos e Pseiridis cercano di stimare la dimensione ottimale della popolazione usando un criterio oggettivo pensato per assicurare che l’uso di risorse da parte degli esseri umani non esaurisca il capitale naturale della Terra. Si tratta del valore unitario del rapporto fra impronta ecologica e biocapacità (L). L’impronta ecologica misura la domanda costituita dal consumo umano sulla biosfera. La biocapacità rappresenta la capacità rigenerativa della biosfera; per esempio, misura la produttività di diversi ecosistemi. Fra il 1961 e il 2009, il loro rapporto L è aumentato drasticamente. All’inizio di questo periodo, il mondo aveva una consistente riserva ecologica. Questa è scomparsa dopo 10 anni e da allora abbiamo operato in deficit. Oggi la domanda di risorse supera la fornitura disponibile del 50% (L=1.5). (Fig.1)

Fig 1. Rapporto impronta ecologica/biocapacità dal 1960 al 2010, basato su due fonti. (Lianos e Pseiridis, 2016)

Gli autori calcolano il prodotto lordo mondiale massimo (PLM, il PIL di tutti i paesi del mondo), la produzione del quale lascerebbe il capitale naturale della Terra e le popolazioni di altre specie intatte (L01). Per non superare questo PLM massimo, ma mantenere un confortevole livello pro capite da media europea (11.000 dollari), dovremmo ridurre la popolazione a 3,1 miliardi. Se volessimo mantenere la popolazione a 7 miliardi, il prodotto pro capite deve essere ridotto drasticamente a 4.950 dollari, dagli attuali 16.100 7. Da ciò risulta chiaro che l’attuale situazione non può essere sostenuta sul lungo periodo e, in un modo o nell’altro, è necessario un ulteriore declino del rapporto impronta ecologica/biocapacità. (Fig. 2)

Fig 2. Il confine (linea rossa) che mostra le scelte che abbiamo se vogliamo preservare la natura – passando da ‘C’ a ‘B’ riducendo il consumo, o ad ‘A’ riducendo la popolazione. (Lianos e Pseiridis, 2016)


Gli autori stimano anche la dimensione massima sostenibile della popolazione dei 50 paesi più popolati, sulla base della capacità di ogni paese di alimentare la propria popolazione. Hanno scoperto che alcuni paesi sono sottopopolati sulla base di questo criterio (fra questi: Argentina, Canada e Russia) e molti sovrappopolati, fra questi: Repubblica di Corea, Giappone, Egitto, Bangladesh, Yemen, Colombia, Nepal, Regno Unito, Venezuela, Vietnam, Filippine e Pakistan. I paesi più pesantemente popolati in termini assoluti sono di gran lunga Cina ed India. Le loro terre coltivabili sono complessivamente solo il 19% del totale globale, tuttavia, ospitano il 37% della popolazione mondiale. Pertanto, gli autori suggeriscono che la popolazione di questi paesi deve diminuire di 1,9 miliardi. Gli autori credono che ciò sia raggiungibile con programmi di pianificazione famigliare efficaci, forti politiche etiche ed incentivi governativi.

The Overpopulation Project sostiene la fine della crescita della popolazione e crede che il declino delle popolazioni dei paesi possa essere vantaggioso per l’ambiente e le persone. Inoltre, come molti altri ricercatori, sosteniamo anche la riduzione del consumo pro capite in paesi con forti consumi , la riduzione del rapporto impronta ecologica/biocapacità e il raggiungimento di società sostenibili a livello ambientale.

Riferimenti:

  1. United Nations. Department of Economic and Social Affairs. Population Division. World population monitoring, 2001 : population, environment and development. (United Nations, 2001).
  2. Cohen, J. E. How many people can the earth support? (Norton, 1995).
  3. Daily, G. C., Ehrlich, A. H. & Ehrlich, P. R. Optimum human population size. Popul. Environ. A J. Interdiscip. Stud. 15, 469–475 (1994).
  4. Pimentel, D., Harman, R., Pacenza, M., Pecarsky, J. & Pimentel, M. Pimentel, David, Natural Resources and an Optimum Human Population. Popul. Environ. 15, 347–369 (1994).
  5. Pimentel, D. et al. Will Limited Land, Water, and Energy Control Human Population Numbers in the Future? Hum. Ecol. 38, 599–611 (2010).
  6. Lianos, T. P. & Pseiridis, A. Sustainable welfare and optimum population size. Environ. Dev. Sustain. 18, 1679–1699 (2016).
  7. United States. Central Intelligence Agency. The CIA world factbook 2014. (Skyhorse Publishing, Inc, 2013).