Un contributo di Saverio Aiolfi. Come personale commento, mi trovo in queste settimane intento a traslocare in una casa costruita nel '700. Con dei muri in pietra spessi 30 centimetri, questa vecchia magione ha una inerzia termica gigantesca, è un po' l'antitesi di quella di legno che descrive Aiolfi. Entrambe richiedono un certo adattamento alle condizioni climatiche esterne. entrambe hanno una loro logica che è il risultato di secoli di evoluzione. Sono molto diverse dalle case di oggi, pensate più come astronavi che isolano gli abitanti dai cambiamenti esterni. E spesso isolano troppo. Sono delle trappole mortali che trattengono tutti i veleni prodotti all'interno, come pure l'umidità. Insomma, più andiamo avanti, più facciamo errori. Ma leggetevi questa storia raccontata da Aiolfi. Certe volte si riesce anche a rimediare.
Mi chiamo Saverio Aiolfi e abito nella bassa
parmense, precisamente a Carzeto di Soragna.
Nell'ormai lontano 2006 ho deciso di dare vita
al mio sogno di trasferirmi in campagna e costruire una casa che fosse il più
possibile ecologica ma anche più economica di una casa in muratura (è sempre
stata una mia convinzione, e lo è tutt'ora, che l'ecologia non deve essere una
cosa per ricchi).
Ho quindi comprato un vecchio rustico da
abbattere con un po' di terra intorno e ho iniziato a studiare il mondo delle
case in bioedilizia.
Fin dall'inizio mi sono reso conto di quanto
fosse una giungla quel mondo, tra metodi diversi di costruzione, materiali
diversi utilizzati, prezzi molto più alti di quelli che mi aspettassi, e
tantissimo marketing che fa leva sulla forma cercando di nascondere la
sostanza.
Mi sono concentrato sulle case in legno, che
ritengo essere la risorsa rinnovabile per eccellenza per realizzare edifici
abitativi, e dopo quasi due anni di studi e più di venti preventivi chiesti
sono riuscito a trovare una soluzione con un rapporto qualità/prezzo tra i
migliori sul mercato e soprattutto con un costo inferiore ad una casa
tradizionale (considerando i prezzi di costruzione della mia zona).
Purtroppo anche in questo settore come in
praticamente tutti gli altri il marketing la fa da padrone, e questo porta
troppo spesso a fare scelte che poi si rivelano sbagliate o non ottimali.
L'unico modo per non farsi fregare dal marketing è metterci il tempo e
l'impegno necessario per acquisire le competenze che servono a fare le scelte
giuste, o quantomeno a ridurre gli errori il più possibile. Purtroppo la
maggior parte delle persone non ha né il tempo né la voglia (e a volte nemmeno
la capacità) di approfondire un determinato argomento ad un livello tale da
diventare un piccolo esperto in materia, ma in seguito questa superficialità si
paga in maniera spesso irreparabile.
Come metodo di costruzione ho scelto la
blockhaus, in modo tale da avere tutte le pareti perimetrali portanti fatte da
travi di legno bilamellare (dieci centimetri di spessore, e il fatto che sia
bilamellare conferisce maggiore resistenza e stabilità alla casa rispetto al
“vecchio” tronco singolo), poi chiaramente c'è anche la coibentazione (fibra di
legno, altri dieci centimetri di spessore) e il rivestimento interno in
perlinato. Il legno è padrone assoluto.
Questo tipo di parete, assieme al tetto
coibentato allo stesso modo e ventilato, permette di ottenere un edificio in
classe energetica A1.
Le pareti fatte in questo modo sono inoltre
naturalmente traspiranti, il che non solo garantisce un ottimo comfort
abitativo, ma impedisce anche la formazione di ristagni di umidità e quindi di
muffe.
In pratica viene coniugato un metodo di
fabbricazione antico con i progressi della tecnologia per ottenere dal legno il
meglio come materiale da costruzione.
A volte mi capita di parlare con persone che mi
dicono di aver fatto anche loro una casa ecologica e ad alta prestazione
energetica, poi quando chiedo informazioni sulla tipologia scelta c'è quasi
sempre da mettersi le mani nei capelli.
Sono quasi tutte case “all'americana”, con una
sottile intelaiatura in legno che fa da struttura portante e poi tutto il resto
sono materiali isolanti (la maggior parte delle volte di bassa qualità e non
certo ecologici come polistirene, lana di vetro, lana di roccia) e rivestimenti
in cartongesso o intonaci sigillanti che rendono la casa una scatola che non
respira.
Io le chiamo “le case di cartapesta”.
Gli unici reali vantaggi sono i bassi consumi e
l'elevata classificazione energetica (da B in su). Purtroppo i mass media
parlano solo di questi ultimi aspetti dato che sono quelli a più alto impatto
emotivo e di maggiore facilità comunicativa tralasciando totalmente gli aspetti
più tecnici; la gente si ferma alla superficie e il marketing ha gioco facile
nel vendere delle case che sono destinate a durare pochi decenni e poi devono
essere demolite.
Io ho preferito pensare al futuro, non solo mio
ma anche di chi verrà dopo di me.
Tornando a noi, nell'estate del 2009 è iniziata
la costruzione, e pochi mesi dopo ero già nella mia nuova casa, quindi i tempi
di costruzione sono stati brevissimi.
Oltre ad essere al 100% ecologica è anche al
100% elettrica, alimentata da pannelli fotovoltaici e con impianto di
riscaldamento / raffrescamento / acqua calda sanitaria a pompa di calore.
In quegli anni praticamente nessuno progettava
case unendo tutti questi elementi, e le persone con cui ne parlavo facevano
facce molto perplesse mentre ascoltavano il mio racconto. Alcuni hanno anche
cercato di dissuadermi sottolineando i rischi di andare incontro all'ignoto
facendo cose che quasi nessuno faceva, però le idee in testa erano chiare e
soprattutto supportate da una conoscenza approfondita della materia. E poi
nella mia vita ho sempre fatto scelte controcorrente.
I vantaggi si sono visti fin da subito, e vanno
ben oltre la soddisfazione di aver costruito qualcosa di totalmente ecologico e
alimentato solo con energia rinnovabile.
La spesa annua per l'energia ammonta in media a
200 euro, quindi praticamente niente. Il conteggio è fatto considerando sia
quello che spendo per prelevare dalla rete elettrica nazionale l'energia che mi
serve quando i pannelli non producono, sia quello che ricavo immettendo nella
rete l'energia che non uso quando i pannelli producono più di quello che mi
serve.
Considerando che produco in media sette
megawatt all'anno e ne consumo in media circa 5 e mezzo, dovrei in realtà
essere in guadagno, ma purtroppo lo scambio sul posto non è un reale scambio:
ciò che immetto in rete mi viene pagato in base al PUN (prezzo unico
nazionale), vale a dire che mi viene pagata solo l'energia, mentre io in
bolletta pago anche tutti i costi accessori, da qui la differenza.
Negli ultimi anni si stanno diffondendo le
batterie di accumulo per immagazzinare l'energia prodotta dai pannelli e non
usata in tempo reale. Personalmente credo che al momento (anno 2023) siano
troppo costose e poco performanti e che quindi nonostante tutto sia ancora più
conveniente rimanere allacciati alla rete elettrica nazionale, ma sono
fiducioso che nei prossimi anni la tecnologia renderà conveniente anche la
totale indipendenza energetica, se non altro per singole abitazioni o piccoli
gruppi di esse.
Il comfort abitativo è nettamente migliore
rispetto alle case in muratura, sia perché la parete traspirante fa in modo che
l'umidità dentro casa si senta molto meno (grande vantaggio in pianura padana),
sia perché viene trasmessa l'impressione di vivere dentro alla natura e non in
un involucro artificiale.
La casa è inoltre naturalmente antisismica, per
come è costruita. Questo aspetto non viene mai considerato perché si pensa che
i terremoti tanto in pianura non ci sono, oltre al fatto che costruire
antisismico costa tantissimo e quindi si scarta a prescindere; qui invece è
tutto compreso nel prezzo.
In definitiva devo dire che fare una casa di
questo tipo è stata una delle decisioni migliori che ho preso nella mia vita.
Per ulteriori approfondimenti si può leggere il
blog https://laveracasadilegno.wordpress.com/
nel quale ho caricato tantissime foto e raccontato molti più dettagli in vari
articoli.
Negli anni ho inoltre continuato a tenermi
aggiornato sulla materia e di conseguenza esperienza e competenze sono
aumentate e migliorate, tanto che oggi potrei realizzare qualcosa di ancora
migliore.
Quasi quasi la vendo e ne faccio un'altra! :-)