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sabato 6 novembre 2021

Ma gli Ambientalisti Mangiano i Bambini?


à?Mentre è in corso la COP26 a Glasgow, mi sembra il caso di pubblicare una piccola riflessione sugli errori del passato, che sono stati molti e che sembra difficile che la COP possa rimediare, ma chissà? Per il momento, continuiamo a comportarci come gli antichi Maya che pensavano di poter risolvere i loro problemi con cose del tutto inutili come i sacrifici umani. 
  


Una risposta al Sig. Cortesi


Vi ricordate il film “Apocalypto” del 2006? Fra le altre cose, faceva vedere i sacrifici umani degli antichi Maya. Si estraeva il cuore dal petto di un poveraccio ancora vivo e poi si buttava giù il corpo per i gradini della piramide. Poi, i sacerdoti si mangiavano il cuore fatto alla griglia. Sembra che si facesse perché che “altrimenti il sole non sarebbe sorto il giorno dopo.” Forse è una leggenda, ma c’è chi dice che è vero.

Ora, non è che voglio dire che i nostri ambientalisti fanno i sacrifici umani (l’accusa di “mangiare i bambini” si usava una volta contro i comunisti, ma è un po’ passata di moda, a parte che Vladimir Putin pare lo faccia come hobby). Però, come i Maya, molti ambientalisti sono una bella illustrazione di un detto che si attribuisce a Albert Einstein: “La definizione di insanità mentale è fare la stessa cosa molte volte di seguito e aspettarsi risultati differenti.

Mi posso immaginare che i sacerdoti Maya reagissero alle varie carestie, pestilenze, e guerre dicendo, “E’ perché non abbiamo fatto abbastanza sacrifici umani. Dobbiamo farne di più!” E così gli ambientalisti, visto che sono trent’anni che si fanno esortazioni a ridurre le emissioni senza vedere alcun effetto, reagiscono dicendo “non abbiamo esortato abbastanza. Dobbiamo esortare di più!

Un buon esempio di questo atteggiamento è un post recente di Fabrizio Cortesi sul “Fatto” https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/08/27/clima-la-prima-cosa-da-combattere-e-lo-spreco-di-energia-e-consumi/6301840/ che critica un mio post precedente dove sostenevo che bisogna cambiare strategia per combattere il cambiamento climatico: bisogna smettere di esortare al risparmio e concentrarsi invece sulla produzione di energia rinnovabile.

Cortesi risponde con un post apprezzabile per la forma che è – nomen omen – cortese. Di certo non come il marasma di insulti che arrivano di solito nei commenti ai post sul “Fatto”. Però, mi dispiace doverlo dire, ma non ci siamo proprio. E’ un post che potrebbe essere stato scritto vent’anni fa e che dimostra come molti degli ambientalisti nostrani non si siano minimamente aggiornati sui progressi della tecnologia negli ultimi anni.

Quando Cortesi parla dell’ “illusione delle energie rinnovabili,” su cosa di basa? Soltanto su studi obsoleti che, purtroppo, hanno lasciato il loro impatto in una certa frazione del mondo ambientalista, al punto che continuano a ripeterne le conclusioni senza rendersi conto che, come si suol dire dalle parti di Amsterdam, “ne è passato di vento attraverso le pale.”

Non è più vero che l’energia rinnovabile è un “palliativo” o solo “greenwashing” come sostiene Cortesi. L’energia rinnovabile è un mezzo di produzione di energia concorrenziale a tutti gli effetti con tutti i metodi di produzione basati sui fossili. Ed è veramente “rinnovabile” perché l’energia che producono gli impianti durante la loro vita operativa è almeno 10 volte (e anche molto di più) superiore a quella necessaria per costruirli e gestirli. Su questo punto potete leggervi questo articolo di Marco Raugei, ricercatore italiano fra i più quotati a livello globale in questo campo: https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0360544209000061. E’ solo uno dei tanti articoli che dimostrano questa capacità delle rinnovabili.

Quanto alla necessità di risorse minerali, non è vero che sono una barriera insormontabile. Le rinnovabili moderne hanno bisogno soltanto di materiali abbondanti sulla crosta terrestre (silicio e alluminio) oppure di facilmente riciclabili (per esempio, le terre rare o il litio). Abbiamo tutto quello che ci serve per rimpiazzare i fossili – quelli si che sono limitati dalla disponibilità finita di risorse!

Non voglio farla lunga con questa risposta. Mi limito a riassumere il mio ragionamento che si basa sul fatto che cercare ottenere qualcosa a furia di esortazioni semplicemente non funziona. Usare decreti e proibizioni è ancora peggio perché è costoso e genera forti resistenze. Viceversa, non c’è bisogno di imporre le energie rinnovabili per decreto: funzionano e producono profitti, quindi, c’è un incentivo economico a installarle. Se non gli mettiamo i bastoni fra le pale con i vari comitati o con la burocrazia distruttiva, le vedremo crescere rapidamente e sostituire i fossili. Altrimenti, rischiamo veramente di fare la fine dei Maya.




domenica 7 giugno 2020

Ma il Lockdown ha veramente ritardato la diffusione dell'epidemia? Il dilemma dell'Azteco




Scena: L'interno del tempio in cima alla grande piramide di Tenochtitlán

Personaggi: L'Arciprete (Maestro) e il giovane sacerdote (Apprendista)


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Apprendista: Maestro, dove sei? (cammina in giro, guardando). Maestro?

Arciprete: Uh...? Apprendista, sei tu?

Oh... eccoti qui, Maestro. Sono io. Sì. Mi dispiace disturbare la tua preghiera, ma...

Hmmmm... Stavo facendo un pisolino. Che succede?

Maestro. Ho bisogno di consiglio.

Ah...?

Maestro, il tempo del sacrificio di oggi sta arrivando.

Si', certo, lo so... Lo so. Dobbiamo iniziare a prepararci. Devo avere il mio coltello di ossidiana da qualche parte.... Per le zanne di XipeTotec, si sta già facendo buio. Dobbiamo prepararci. . .

Maestro, volevo dire una cosa.


Ah...? Si, apprendista, abbiamo ancora un po ' di tempo. Ma dove Xochiquetzal è il mio coltello di ossidiana.....

Maestro, ho un problema....

Oh, si', eccolo qui. Buon vecchio coltello... Così tanti cuori che ho ha strappato via! Ma cosa stavi dicendo, Apprendista?

Maestro, stavo pensando a qualcosa.

Hmmmm.... Ora ho bisogno della mia maschera di Mictlantecuhtli, dovrebbe essere in giro. E a cosa stavi pensando?

Maestro, diciamo sempre che se non sacrifichiamo una persona ogni giorno al dio del sole Huitzilopochtli, il sole non sorgerà il giorno dopo.

Eh... Sì.... questo è il punto del rituale del sacrificio umano, ovviamente. L'hai studiato al seminario, giusto? Ma dove diavolo è quella maschera....

Maestro, ma come facciamo a saperlo?

A sapere cosa?

Che il sole non sorgerà domani se non facciamo il sacrificio.

Apprendista, tu sei un ragazzo intelligente. Sai che il dio Huitzilopochtli apprezza i nostri sacrifici. E questo è dimostrato dal fatto che il sole sorge ogni mattina. A cosa stavi pensando, per il grande Xochiquetzal?

Pensando che, beh, e se per una volta saltassimo?

Saltassimo cosa?

Il sacrificio, maestro.

Saltare il sacrificio? Sei fuori di testa, apprendista?

No, Maestro, dicevo, abbiamo mai mancato uno dei sacrifici serali?

Apprendista, lo sai che abbiamo sempre sacrificato almeno un prigioniero al dio del sole ogni sera. E che il sole è sempre sorto la mattina dopo.

E ' quello che intendo dire, Maestro. Potremmo saltare il sacrificio per una volta.

Uh.....?

Il fatto è che mi sono sempre chiesto perchè non abbiamo mai provato.

Hmm......

Voglio dire, certo, so che se non facciamo il sacrificio, il sole non sorgerà domani mattina. E la gente sarà terrorizzata. Ma poi faremo dei nuovi sacrifici e il sole ritornerà. La gente ne sarebbe felice, credo.

Ah... ecco la mia maschera Mictlantecuhtli. Ne avevo bisogno.

Maestro, cosa pensa della mia idea?

Apprendista, dammi retta.

Sì, Maestro?

Apprendista, lo sai che il fatto che il sole sorge ogni mattina è la prova che i sacrifici funzionano.

Sì, Maestro, lo so. Ma, a dire il vero, ho pensato che, forse, potremmo fare un test. . .

Apprendista, ho sempre detto che eri un bravo ragazzo. Ora, supponiamo di non fare il sacrificio stasera. Immagina che il sole sorga comunque domani mattina.

Maestro, questo non può essere. Il dio del sole sarebbe terribilmente arrabbiato e. . . .

Immaginatelo, idiota!

Ah.... Beh, si, mi posso immaginare. Ma Maestro, me l'hai insegnato tu che. . .

Lascia perdere quello che ti ho insegnato, cretino matricolato che non sei altro. Sai benissimo cosa succederebbe. La gente di Tenochtitlán scalerebbe questa stupida piramide, poi ci strapperebbero il cuore dal petto a tutti quanti noi e se li mangerebbero arrosto. Come facciamo noi con le vittime del sacrificio. E questo non sarebbe bene, per niente bene. Capito, brutto imbecille?

Si, si, giusto, Maestro, ma sono sicuro che il dio Huitzilopochtl non farebbe sorgere il sole se non facciamo il sacrificio. Di certo.

Certo, Apprendista, certo. Ma ora, ho una buona idea. Vado a organizzare il sacrificio per stasera. Tu resta qui finchè' non torno. 

Maestro, ma dovrei aiutare con i preparativi...

Resta qui, ho detto.

Si, Maestro, ma perché....?

Resta qui e aspetta, Apprendista. E grazie per esserti offerto volontario per il sacrificio di stasera.


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