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martedì 16 dicembre 2014

Primo, non spaventarli

DaResource Crisis”. Traduzione di MR

di Ugo Bardi


Guarda il video sottotitolato in italiano

Un principio fondamentale seguito dagli scienziati e dalle persone preoccupate dal clima è che “non si devono spaventare le persone sulla minaccia del clima”. Certo, lo sappiamo tutti. E' ragionevole, ha senso e persino ovvio: se dici quanto credi che sia cattiva la situazione, se anche accenni all'ipotesi dello scenario peggiore, le persone si tapperanno le orecchie cantando “lalala!” mentre scappano via. Se non fai attenzione, non vorranno ascoltare quello che dici loro e se non ti ascoltano non faranno niente. E se non fanno niente, il problema non verrà risolto. E' un esercizio standard della gestione del rischio.

Quindi, dobbiamo sempre stare attenti a seguire le istruzioni: evitare di spaventare le persone, evitare di sembrare catastrofisti, evitare anche di alludere che le cose potrebbero essere peggio, molto peggio di quanto chiunque possa immaginare. Siamo stati attenti a terminare ogni avvertimento con un elenco di soluzioni, dicendo che, sicuro, la cosa è grave, ma il problema svanirà semplicemente se isoliamo la nostra casa, compriamo una macchina più piccola e spegniamo le luci quando lasciamo una stanza. Ciò che ci serve è solo un po' di buona volontà.

Inutilmente: il problema climatico è ancora qui, più grande è più spaventoso ogni giorno che passa. Niente cambia, niente si muove, non si fa niente. Niente di nemmeno lontanamente confrontabile alla dimensione della minaccia. E, a volte, si sente di averne avuto abbastanza. Ci si sente di gridare che questo NON è un problema risolvibile coi doppi vetri e con auto più piccole, NON è un problema per il prossimo secolo, NON è un problema di un'altra generazione. E' qui, è adesso, è grande, dannatamente grande ed è fuori controllo. Hai voglia di gridarlo forte.

Quindi, la scena scritta da Aaron Sorkin per “The Newsroom” (vedi sopra) è allo stesso tempo sbalorditiva e rinfrescante. E' narrativa, certo, è una cosa che non accadrà mai, ma è uno scossone incredibile. E' un momento di verità che appare miracolosamente in un luogo dove non appare mai: al telegiornale. Per esempio:

“L'ultima volta che c'era cosi tanto' CO2 nell'aria, gli oceani erano 24 metri più alti di adesso. Deve sapere due cose: metà della popolazione mondiale vive entro 190 km da un oceano. - E l'altra? - Gli esseri umani non respirano sott'acqua”.

Lo so, lo so... Non dovremmo mai, mai nemmeno sognarci di dire questo tipo di cose in pubblico. Non dovremmo... Eppure...

Potete leggere un commento eccellente su questa scena su “Huffington Post” (c'è anche un commento di David Roberts su Girst, che ho trovato piuttosto deludente.