Federico Tabellini è l'autore di questa presentazione del suo libro "Il Secolo Decisivo".
In questa età dominata dal qui e ora, è raro si discuta di futuro, e quando lo si fa, il più delle volte è per ricordare quanto male le cose potrebbero andare di qui a qualche decennio.
Quello di cui vi voglio parlare oggi, invece, è proprio un libro sul futuro. Su un futuro prospero, per la precisione, e sul cammino in divenire che lo collega al nostro presente. Ecco alcune ragioni per cui credo valga la pena leggerlo.
Prima ragione. Si tratta di un contributo alla soluzione di problematiche note e stranote: crisi ambientale (in
senso ampio), limiti della crescita, disoccupazione tecnologica, sovra-consumo
e via dicendo. Nel libro, tanto l’analisi di tali problematiche quanto la
descrizione delle loro soluzioni si basa su approcci accademici consolidati ma
per così dire di nicchia. Talvolta persino ritenuti inconciliabili nell’immaginario
collettivo. Il risultato più significativo del libro è proprio il tentativo (che
credo riuscito, anche se lascio giudicare ai lettori) di integrare questi diversi
approcci in un quadro coerente e organico.
Se la prima parte (capitoli 1 e 2) propone un ‘quadro
della situazione’, descrivendo la natura profonda di molte delle questioni
trattate in questo blog, nella seconda parte (capitoli 3-7) il libro ipotizza
scenari plausibili di implementazione di queste soluzioni, descrivendone le
interazioni reciproche e le probabili conseguenze sulla società.
Lo sguardo è fisso sul lungo periodo e il
referente è globale – come del resto lo sono le problematiche trattate –,
benché con un’attenzione privilegiata al caso europeo. Potrei tracciare un
paragone con il recente libro di Tim Jackson ‘Prosperità senza crescita’, anche
se il mio approccio è probabilmente di più ampio respiro. Come Jackson, descrivo
nei dettagli soluzioni macro-economiche e riforme istituzionali, ma
approfondisco anche tematiche quali il ruolo dell’educazione e le dinamiche
sociali che legano i vari attori del cambiamento.
Seconda ragione. Il Secolo Decisivo va dritto al punto. Adotta un approccio sistematico nei ragionamenti esposti e
nelle conclusioni cui quei ragionamenti portano. La premessa è semplice, quasi banale:
Lo scopo ultimo di ogni società è la maggiore felicità possibile per gli esseri umani sul lungo periodo.
Su
quella premessa, opportunamente problematizzata (che cosa significa ‘felicità’?
Che cosa vuol dire ‘lungo periodo’?) si innestano una serie di passaggi logici
che illustrano come le soluzioni a molte delle grandi crisi contemporanee siano
più palesi di quanto un approccio frammentario lascerebbe intendere. Di più:
sono fra loro interdipendenti, e possono dare i maggiori risultati solo se implementate
in forma parallela e sinergica.
Per terminare, una breve nota conclusiva. Il
Secolo Decisivo è un saggio, sì, ma costruito attorno a un espediente di tipo
narrativo: le riforme e le proposte in esso descritte sono presentate dalla
prospettiva di un autore immaginario che scrive alla fine del nostro secolo. È
un po’ come leggere un libro di storia. Credo che questa piccola trovata, oltre
a rendere la lettura più piacevole, aggiunga realismo alla trattazione,
rendendo forse l’utopia descritta nel libro meno utopica e più possibile.
Insomma, credo davvero non vi pentirete di leggerlo. Se lo farete, poi fatemi sapere cosa ne pensate. Sarò felice di rispondervi e discuterne con voi.
Insomma, credo davvero non vi pentirete di leggerlo. Se lo farete, poi fatemi sapere cosa ne pensate. Sarò felice di rispondervi e discuterne con voi.